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| Quella mattina si era svegliata di buon’ora. A dir la verità non era riuscita a dormire un granché. Era emozionata ed in ansia per ciò che l’aspettava da lì a poche ore.
Alma sarebbe stata la prima della sua famiglia a frequentare Hogwarts e la cosa la spaventava un po’. Non aveva metodi di paragone o storie di famiglia su cui basarsi. Suo padre era un babbano e sua madre aveva frequentato una scuola di magia dall’altro capo del mondo. Forse i Foster non erano adatti ad Hogwarts. Mille domande riempivano la testa della piccola strega in erba. *Se non fosse stata all’altezza? Se non si fosse trovata bene con i suoi compagni? E se il cappello parlante l’avesse smistata nella casa sbagliata?*
Aveva passato i giorni precedenti a quel momento a preparare i bauli per quella grande avventura che la stava aspettando. I vestiti erano stati piegati meticolosamente, i libri impilati.
"Ci siamo! Sei pronta, mija?" le chiese Macarena accarezzandole i capelli. E così i quattro partirono in direzione della stazione.
King's Cross.
Era passata davanti alla grande stazione londinese almeno un milione di volte ed era salita più di una volta su quei treni pieni di babbani per andare a visitare posti reconditi del Regno Unito con i suoi genitori. Non aveva mai avuto l'occasione però di dirigersi verso quel binario nascosti agli occhi dei più. Il binario nove e tre quarti.
Quel giorno però, accompagnata dalla sua famiglia, aveva attraversato quel muro raggiungendo quel magico binario da cui partiva l'Hogwarts Express. Il treno era proprio come se lo immaginava, una lunga serie di carrozze trascinate da una fumante locomotiva a vapore.
Il binario era popolato di famiglie che si scambiavano gli ultimi saluti. E i Foster si unirono ad esse tra abbracci e qualche lacrima.
"Sì, farò la brava, promesso" avrebbe detto liberandosi dalla stretta amorevole della madre. Avrebbe poi abbracciato il padre, che cercava di nascondere le sue emozioni riuscendosi un pochino di più rispetto alla moglie.
“Agus, non piangere! Ci sentiremo spesso via gufo, okay?" disse poi ad Agustina, le cui gote erano bagnate dalle larime, stringendola forte a sé. La sua sorellina le sarebbe mancata incredibilmente. Non erano mai state così tanto tempo una lontana dall'altra.
Detti gli ultimi addii e dati gli ultimi abbracci, l’undicenne sarebbe salita sul treno e trovato uno scomparto libero si sarebbe accomodata. Il viaggio stava per cominciare.
The magic in new beginnings
is truly the most powerful
of them all.
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