Il Profeta di Ogni Fiore, Contest Floreale per i miei Preziosi Lettori

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view post Posted on 2/5/2023, 17:57
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Triste, come chi ha perso il nome delle cose.

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CONTEST IL PROFETA DI OGNI FIORE
Ed eccoci qua bocciuoli fioriti, inaspettato come un fulmine nella Fossa delle Marianne, beccatevi un bel Contest sponsorizzato dalla Gazzetta!

REGOLE
Le regole sono semplici:
– Il contest è aperto a tutti, studenti e adulti, elfi domestici e chi piú ne ha piú ne metta
– Scrivete una lettera indirizzata alla Gazzetta del Profeta e descrivete il vostro incontro con il Profeta di Ogni Fiore. Ovviamente, tenendo conto che non è un articolo di cronaca, ma di satira, mi aspetto che non parliate di un evento accaduto veramente (on GDR) ma che sia tutta un'opera di fantasia.
– Sottolineo che il formato è quello della lettera, quindi non serve che facciate GDR, né sono necessari papironi di millemila parole [testi eccessivamente lunghi saranno puniti con il Bacio del Dissennatore somministrato via gufo]. Basta una letterina ben scritta!
– Postate qui sotto il contenuto della lettera, in questo stesso topic. Firmatevi, cosí saprò chi premiare.

Parametri di valutazione
– Siccome non è un contest mensile, i criteri con cui valuterò i vostri scritti sono un po' atipici. Verranno premiate le lettere piú bizzarre, quelle che riusciranno a strapparmi un sorriso, una risata, mi lasceranno qualcosa. Non deve essere necessariamente un'esperienza esilarante, ma di sicuro una bella manciata di ironia giocherà a vostro favore. Rifatevi a quello che è lo spirito della rubrica di satira.
– Come sempre grammatica e ortografia avranno il loro impatto, come accade del resto quando si partecipa ai contest mensili. Tuttavia non valuto la grafica e non assegno punti, quindi non sbattetevi troppo per fare capolavori ipercomplessi degni di una galleria d'arte, anche se ammetto apprezzerei almeno un testo allineato decentemente
– A costo di risultare ripetitivo e snervante, state inviando una lettera alla redazione. Tenetelo a mente.

Indipendentemente che siate studenti o adulti i premi saranno i seguenti:
– Ogni partecipante verrà premiato in base alla vibe del momento in un range da 1 a 30 galeoni.

Aspettatevi anche dei colpi di scena!

Vi aspetto numerosiss, per dubbi e domande non esitate a contattarmi.
Che la fantasia sia con voi e che il bizzarro vi sia compagno in questa impresa. Buona scrittura!

Scadenza: 20 Aprile 2023, ore 23:59:59:59:59
20 Maggio, 23.59

 
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view post Posted on 20/5/2023, 17:09
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Ama, ama follemente, ama più che puoi e se ti dicono che è peccato ama il tuo peccato e sarai innocente. (William Shakespeare - Romeo e Giulietta)

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Cari Redattori, Vice-Redattori e Giornalisti del Profeta,
La storia che sto per raccontarvi vi suonerà assurda, lo so. Vi saranno arrivate migliaia di segnalazioni – tutte diverse, ovviamente – in merito al mago gentiluomo che regala fiori a chi ha la fortuna – o sfortuna – d’incontrarlo. Falsità quindi direte e io, d’altro canto, non potrei biasimarvi. Ebbene, per quanto incredibile ogni parola che uscirà dalla mia piuma è pura verità.
Aprite la mente, non ve ne pentirete!
Parto dal principio dicendo che comparve davanti a me all’improvviso, sbucando letteralmente dal nulla una settimana fa. In piena notte per giunta, rientravo dalla ronda e quasi mi misi ad urlare svegliando tutto il castello di Hogwarts. Nonostante la penombra creata dalle fiaccole, posso dire con certezza fosse un uomo anziano, infatti candidi capelli – arruffati come nuvole – facevano capolino da sotto una bombetta vinaccia abbinata alla giacca. I pantaloni verde prato, sgualciti e con qualche strappo sul fondo, erano sovrastati da una camicia giallo acceso. Un pugno in un occhio quest'accozzaglia, se i lettori appassionati di moda fossero interessati a tali dettagli.
La mia reazione non lo scompose, anzi alla raffica di domande che gli posi: Chi sei? Da dove vieni? Cosa vuoi? Mi rispose estraendo una rosa. I suoi petali erano perlacei, come una tela vuota su cui scatenare la fantasia.
“Una rosa per dipingere i tuoi sogni, non resterai delusa!” questo mi disse per provare ad offrirmela. Incuriosita, o forse ingenua, accettai.
“Ma attenzione! falla ruotare solo due volte e occhio a non farla cadere, o rimarrai bloccata chissà dove com’è successo alla mia amata!” si raccomandò “Vuoi provare? Immagina di costruire un mondo da zero, lei lo creerà per te e ti ci porterà alla velocità della luce.” Al mio essere reticente mi spiegò che questi particolari fiori – provenienti non si sa da quale posto, sperduto in chissà quale cosmo – riescono a piegare lo spazio-tempo insinuandosi nei suoi anfratti, approfittandone poi per espandersi fino a generare una dimensione onirica su misura in cui rifugiarsi. Una volta ideata, la rosa diventa l’unico modo per accedervi da qualsiasi luogo si trovi la persona che la possiede. Non sorprendetevi, anch’io sono rimasta scioccata dall’apprendere, di conseguenza, che l’universo che ci ospita ha preso vita da un piccolo fiorellino e dai sogni folli – o forse incubi, dipende da che lato si guarda la faccenda – di qualcuno. È così, infatti, che il misterioso mago gira indisturbato tra di noi, anche in aree che riteniamo fortezze inespugnabili: ha le chiavi di casa! Raccontò che la sua fidanzata, Geneviève, era inesperta e durante l’esecuzione di questo semplice rituale lasciò cadere la rosa, sparendo chissà dove proprio di fianco a lui. Io, come credo anche voi alla Gazzetta, mi chiesi perché non l’avesse raccolta per raggiungerla immediatamente. Bene, tentò di farlo, ma un Bianconiglio affamato la rubò sotto il suo naso volatilizzandosi in un puff. In pratica sono anni quasi secoli, in realtà che vaga di dimensione in dimensione per cercare lei e la “chiave”, roba che nemmeno Alice nel Paese delle Meraviglie ve lo garantisco. L’ultimo anfratto da setacciare rimasto nel nostro mondo, indovinate un po’, era la scuola. Dunque mi proposi per aiutarlo, dato che ormai ero troppo eccitata per andare a dormire.
Partimmo quindi dalle serre (questo però non riferitelo alla Docente di Erbologia, pietà. Soffrirebbe immensamente per le atrocità inferte alle sue adorate bambine).
Lì – dopo aver rotto diversi vasi – trovammo qualcosa, una splendida rosa blu cobalto per la precisione. Una giravolta, due giravolte compiute dall’elegante stelo e una luce apparì davanti a noi. Stupidamente mi aggrappai a lui e finii dritta nel turbine scintillante. Non riuscivo ancora a comprendere dove fossi, quando avvertii un fischio: era una dannata freccia che stava per staccarmi un orecchio. Ci trovavamo in una foresta, forse pluviale a giudicare dalla flora locale che ci circondava. Strane creature bipedi, basse e tarchiate, ricoperte da una pelliccia rosso fuoco. Dalla bocca spuntavano canini aguzzi che graffiavano le labbra grosse e carnose, gli occhi erano perfettamente ovali e occupavano gran parte della faccia. Il naso? Non so dirvelo, forse erano semplicemente due puntini interamente celati. Uscirono dai loro fortini fatti di mangrovie, agitando le braccia corte e tozze; proprio allora mi sentii spingere indietro e il coccige batte inevitabilmente (e dolorosamente) a terra. Il mago, a suo discapito, cercava di proteggermi.
“Che Morgana mi fulmini, perché mi hai seguito?” ero talmente spaventata che non riuscii a rispondere, lo fissavo con sgomento. Pochi secondi, un battito di ciglia, e lo vidi strattonare e trascinare indietro da uno di quegli esseri strani (fun fact: io li ho ribattezzati affettuosamente “cosette batuffolose e arrabbiate”), che realizzai essere privi di qualsivoglia arma. A quel punto mi feci coraggio, mi alzai e gli corsi incontro. Non lo raggiunsi, placcarono anche me a metà strada facendomi pure ingoiare qualche pelo, ma ciò è superfluo. Intanto l'altro riuscì ad estrarre la bacchetta, giusto il tempo di stendere i suoi aggressori e passarmi una rosa viola, molto scura, che stringeva con cura tra le dita. E questa dove porterà? Mi domandai.
“Usala per tornare a casa, come ti ho spiegato.” mi ordina “Tornerò a prenderla se servirà, vai!” eseguii, nonostante non volessi abbandonarlo. L’ultimo ricordo che ho è l’uomo che veniva attorniato, il terrore che l’aspettasse il peggio.
Non ho saputo più niente di lui fino ad un paio di giorni fa, quando dalla rosa viola schizzò fuori un bigliettino che cito qui per intero:

“Non so chi tu sia, non ti ho chiesto nemmeno il nome, ma grazie a te ho ritrovato la mia Geneviève!
Dice che i Wormes volevano solo proteggerla, non erano intenzionati a ferirci. Sono innocui e la considerano una mamma, e lo è realmente se ci pensi. Racconta loro le storie, insegnando come credere fermamente nei sogni, anche se non sono capaci di animarli come noi.
La rosa che ti ho dato, quella che permette di girovagare indisturbati sulla Terra, custodiscila con attenzione finché non troverò il modo di tornare, per ora sono capace di spedire solo piccoli oggetti. Mi fido di te, mi raccomando. L’altra usala con saggezza, o potresti combinare un guaio serio!
Alla prossima!”



Se volete saperne di più sarò lieta di fornire ulteriori informazioni, ma affrettatevi! Potrei decidere di partire da un momento all’altro per nuovi lidi e non sarei mai più reperibile in nessun modo.
La vostra Tassorosso pazza ed esploratrice,
Camille Donovan


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view post Posted on 20/5/2023, 19:38
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na2flez
vascello oltreluna
Ora è tempo, ti lascio andare. Resti ricordo indelebile, un punto fisso nello spazio. Con affetto, con tutto il mio cuore, con... Mi fermo. Fine. Inizio. Torno indietro. Colpa dell'anomalia, mi dico. Perché la lettera, appena conclusa, mescola le sue lettere in modi ineguagliabili, e confonde, si annulla e riforma insieme. Compromette il tessuto stesso della realtà, rovina la nostra Storia – una con la lettera maiuscola –, la mia e la tua. Questa lettera, Profeta, è per te.
Il nostro incontro, a malincuore, è disordinato. Non è una mia negligenza, il mio presente è il tuo passato, il tuo passato è il mio futuro. E se ci hai colto qualcosa, allora è tutto già finito (o in corso, perché no). Non c'è inchiostro, in ogni tempo, che possa raccogliere la testimonianza di chi siamo stati, di chi siamo, di chi continueremo ad essere. A voi, Redazione, il compito più difficile: conservare, custodire, cucire la memoria. Allora è a te, Profeta, che rivolgo la mia coscienza. A te, che sei parte di me. Stringimi la mano, lasciati andare – è un manto di stelle che attende entrambi, la notte è già giorno. Il nostro esordio si sposa ad una mattina d'inverno, al Villaggio di Hogsmeade. Ricordo ogni dettaglio, come potrei dimenticare? Il buio che splendeva disarmante, l'asfalto che scottava e bruciava i ciottoli e le suole delle scarpe, la luna che giocava a nascondino con il sole. Che poi, mi chiedo, era l'alba o il crepuscolo? Io camminavo a passo spedito, lentissimo. Tu, invece, stringevi un palloncino di cartapesta, così sottile da coprirti il volto. Era un palloncino piuttosto curioso, simile ad uno spicchio di limone – dolcissimo e luminescente. Non c'è stato granché, tra noi. Di certo non all'inizio, bisogna ammetterlo. Soltanto... mi hai guardato, colpo di fulmine; mi hai stretto le mani, brividi sulla pelle; mi hai abbracciato e tirato a te, farfalle nello stomaco. Sali, sali, sali. Via sul palloncino, che era un limone, che era una luna, che era un vascello. Se chiudo gli occhi, non vedo nulla. Ma se apro gli occhi, mi sembra che non sia trascorso neanche un istante. Sei tu, Profeta. Che mi dici: la mia schiena è un vascello. E sono io, vicino, che salpo oltreluna. Mi aggrappo alla tua pelle, una costellazione in piena energia. Sei il firmamento, Profeta, e sei soltanto per me. Il nostro primo incontro riassume una salita: noi che sfidiamo la gravità, il palloncino che ci trasporta in alto, oltre la volta più celeste. È un morso, un taglio netto, a recidere il nostro sogno. L'idillio di due persone che si ritrovano e che si riconoscono, l'illusione di una storia d'amore. Il palloncino, infatti, si strappa: come avrebbe mai potuto resistere alle zanne e agli artigli del Luppoletto Mannaia? Lo sento ancora accanto a me, ringhiante. Poi mi alzo dal letto, allontano il cuscino e scopro che vi sia il tuo lupacchiotto di stoffa. Un regalo, questo, che non ha nulla a che fare con la bestia che ha rovinato il nostro déjà-vu. Torno indietro, passo dopo passo.
Sei un vascello, io la luna.

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montenegro
Tu lo sai, l'hai sempre saputo prima degli altri. Hogwarts è culla di segreti, all'interno nasconde una parete che conduce alla Capitale Inglese. Nell'angolo che sale fino ai Sotterranei, prima di tuffarsi nelle acque torbide del lago, ci sei tu. Il ricordo è tanto opaco, catturo in effetti ogni singolo frammento. Il tuo volto, ad esempio, che mi sorride. E il modo in cui una rosa vermiglia ti spunta dal taschino della divisa, come un tocco di eleganza che fa la differenza. Hai con te una bottiglietta di liquore in una mano, un cappello (il Cappello) nell'altra. Somigli, tuttora, ad un vero e proprio giocoliere, uno bravissimo. Le armature scintillano al tuo comando, pronte a dare il meglio per spettacoli senza confronto; ma l'attenzione comune – è un gruppetto sufficientemente numeroso – è per te, soltanto per te. Sei impeccabile, basta un attimo per afferrarlo. Fai cadere il cilindro così tante volte da risultare un maestro d'eccezione. Destra, sinistra, avanti, e avanti. Eppure, alla fine mi fai cenno. Mi dici di raggiungerti in fretta, di avanzare verso di te. Ho un po' di imbarazzo, Profeta. Non sono sicurissimo, purtroppo, che tu possa ricordarti di me. C'è sempre l'anomalia, il trabocchetto di stregoni pazzerelli. Il tempo, ora, è dilatato: è fermo, finché il Cappello passa da una testa all'altra di chi con noi. Mi carezzi i ricci disordinati con delicatezza, sistemando il berretto sul capo. Sei Montenegro, mi dici. E non capisco, non proprio. Sono Grifondoro, vorrei dirti a mo' di correzione. La bocca, però, è impastata di gusto alcolico, e c'è un petalo di rosa che mi cattura la voce. Lo spazio, intorno a noi, si capovolge: no, non è una metafora. Ci ritroviamo a testa in giù, parola mia. Se non fosse stato per te, a quest'ora starei vorticando ancora e ancora. Mi rassicuri di non avere paura. Ti sorrido, e ci ritroviamo al Vladimir Semënovič Vysockij e mi dici: ripetilo una, due, tre volte, e se ci riesci ti regalo un canguro. E io, Profeta. Io ci riesco.

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kangaroo sand
La tua bacchetta fa scintille, e no, non è una metafora (di nuovo). Illumina il cielo di un'esplosione coloratissima, un autentico caleidoscopio, forse un arcobaleno. Ricordo tuttora gli infiniti colori della notte, le sfumature di rosso, di vermiglio, di tiziano, di scarlatto, di cinabro, di minio, di corallo e di cadmio, di cremisi e rosso pompeiano, di porpora. Soprattutto, di carminio, di amaranto e di granata. Quattordici sfumature di rosso. Così mi dici, e mi ammicchi con un occhiolino che ha un ché di sensuale, e di malinconico. Quello, Profeta, è stato il nostro ultimo incontro. Per te, chissà, potrebbe essere il primo, forse uno di mezzo. Io, di certo, sono andato avanti – è la lettera che mi riporta da te, qui sei immortale. Nessuno può abbatterti. Ma i canguri, ahimè, i canguri sì. La tua bacchetta, sfavillante e brillantina, si trasforma in un battito di ciglia: è legno che si consuma. Tu, Profeta, sei tra i pochi ad aver avuto il privilegio di stringere una Wand-a-Roo. Colpa mia, poi, che si sia perduta nell'oceano. Colpa mia, e mi dispiace tuttora profondamente. Come avrei potuto mai rinunciare ad un canguro per amico? La bestia mi riportava a te – un salto, un altro, un sentiero tra i ricordi. Ho tirato la coda troppo forte, letteralmente. Quando il canguro ha strillato (di sorpresa, forse di divertimento), tutto è andato a monte. Uno con la punta in risalto, una collinetta a cielo aperto. Ovunque fossimo stati, sospesi o meno nel tempo e nello spazio. Eravamo insieme, Profeta. Contava poi altro? Ora stringo una rosa sempiterna, e mi chiedo: sono io, forse, ad aver distrutto tutto? Cadiamo, cadiamo, cadiamo. Di nuovo insieme, io che ti cerco, tu che ti allontani involontariamente. Hai un abito di velluto, rosso naturale. Ondeggi come una creatura d'aria, una vera e propria fata dei boschi. Le pieghe del tuo abito sono petali di rosa, e tutto – per me, soprattutto per noi – è un incantesimo. Mi allunghi rapidamente una mano, in ogni tempo. Ti cerco, ti stringo, ti porto di nuovo a me, e allaccio le mie braccia alla tua schiena. Sei un vascello, ti dico. E tu sorridi, perché ora sei qualcosa di più. Tu, Profeta, sei un Aerolux 3000 – e noi voliamo, oltre la notte, oltre le onde, oltre il monte.
Cosa c'è, per entrambi, alla fine dei tempi?

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luce riflessa
Sotto di noi, all'indomani, brilla una distesa di sabbia. Potrebbe essere ovunque, non avrebbe importanza. Il volo ci ha condotto in deserto, dove stenta a germogliare perfino un bocciolo di rosa. Restiamo immobili, accanto. E tu sei uomo, sei donna, sei creatura. E tu sei il fuoco, sei il tempo stesso che mi travolge. I confini del mondo si cancellano istante dopo istante, ora e allora, finché di noi non resterà che un filo da riavvolgere, un nastro senza fine né inizio. Sei immutato, perlomeno voglio credervi. Resta con me, Profeta, ancora un po'. Qui, dormienti, sulla sabbia – neanche i canguri ci sveglieranno, non più. Il distacco, per noi, ha il senso dell'oblio. Scompari, lentamente, poi in un attimo che si spezza infinitamente, finché non resta che una spina piantata nel petto. E sanguino, e piango, e rido. Non ci sei già più, Profeta. Al tuo posto, trasportato via dal vento desertico, resta una pietra che s'incastra sotto la mia schiena e che mi spinge a girarmi da un lato all'altro. Questa non è una pietra, lo capisco subito. Qualcuno, infatti, direbbe si tratti della Pietra Filosofale, forse di una gemma della corona di Sua Maestà. C'è una rosa, in superficie. Delicata, un ricamo gentile, che mi richiama la tua impronta. Non sei via, non sei perduto. Mi rialzo, faccio un respiro bello profondo, fischio finché il canguro torna, si trasforma in una bacchetta, attira un manico di scopa, e via, via, via verso Hogwarts, e Montenegro, e infine Londra. Il palazzo reale è la mia destinazione, è il primo incontro che ci separa. La mia missione è consegnare la pietra, spingere la Regina (o chi per lei, non sono ai passi con i tempi) ad un baratto: voglio te, soltanto te.
Ciao, Profeta. Ora inizio la nostra Storia. Giorno, data, mittente. Si riparte, si comincia veramente. Colpa dell'anomalia, mi dicono. O chissà, colpa del nostro grande amore.
 
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view post Posted on 20/5/2023, 20:58
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Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts

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Spettabili lettori,
Sembra che per chiunque la figura del Profeta Di Ogni Fiore fosse rinomata, tranne che per me.
Quella che vi riporto qui di seguito è la storia di come io ne sono venuto a conoscenza.

Era una notte buia e tempestosa quel giorno di maggio in cui ricevetti in dono un mazzo di rose rosse senza spine. Da creatura cinica e allergica quale sono, pensai bene di gettarlo via e non chiedermi chi o perché avesse indirizzato proprio a me quel dono. Avevo pensato a qualche primina o primino in vena di ruffianaggi. Contro ogni mio desiderio, amaramente, sono avvezzo a ricevere tali presenti.
I mazzi avevano continuato ad arrivare: sui miei banchi preferiti nelle varie aule di lezione, sul mio letto in dormitorio, addirittura sul sudicio bancone da Magie Sinister.
Ovunque andassi, per giorni, mi ritrovai con mazzi di rose rosse, sempre rigorosamente senza spine.
Uscendo proprio dal negozio in cui lavoro, attraversando la plumbea via principale di Nocturn Alley, di punto in bianco un gentiluomo mi si accostò costringendomi ad accettare un mazzo di fiori che, nella mia ignoranza, non seppi nemmeno riconoscere nella loro varietà: formavano un allegro caleidoscopio di colori nel grigio che ci circondava. Le rose rosse svettavano in tutta la loro gloria cremisi e quelle, sì, catturarono la mia attenzione.
Provai a guardare l’uomo in viso, ma batuffoli di polline lo avvolgevano come spire e fui troppo impegnato a starnutire per riuscire a tenere gli occhi aperti.
“Non farti ingannare dalle imitazioni” mi disse, con voce sinuosa e profonda.
“Chi non osa afferrare la spina non dovrebbe mai desiderare la rosa. Senza contare che il terreno è pieno di altri fiori meritevoli” spiegò, lasciandomi in mezzo di strada con quel mazzo in mano. Portando via con sé il polline e tutto il dolore.
Le rose smisero di arrivarmi da quel giorno. Non saprò mai chi le abbia mandate, ma so per certo che era un Profeta Di Qualche Fiore che non ci ha creduto abbastanza. Non a sufficienza quanto il vero e unico.
C’è chi si lamenta dei roseti perché hanno le spine e chi nei rovi si rallegra osservando le rose... Beh: il Profeta Di Ogni Fiore professa in difesa di tutti i fiori ed è questo a renderlo ciò che è, passionale anche nel buio di un animo cinereo nel peggior quartiere dei maghi.

Una breve storia. Una profonda lezione.
Draven Enrik Shaw

 
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view post Posted on 20/5/2023, 23:01
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Contest Chiuso, grazie di cuore a tutti i partecipanti! :<31:
A breve i risultati(???)

 
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view post Posted on 21/5/2023, 22:41
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FAVOLOSI RISULTATI E RISPOSTE AI MIEI AMMIRATORI(?)

Non ho accesso alle vostre camere, fate uno sforzo di fantasia e fingete che vi sia arrivato un gufo espresso con la risposta.
Grazie a tutti per aver partecipato!




Oliver

Caro Oliver,

In te, virtuoso artista delle parole e costante compagno di queste pagine, vedo un raggio di luna che risplende nella notte di una silente ammirazione. Il tuo racconto è entrato in risonanza con il mio cuore, scivolando fra i suoi passaggi come un canto alla luce stellata che si frange sulle onde di un lago insonne.
In quel maestoso tessuto di emozioni, hai cucito con maestria citazioni dei miei articoli passati, rendendoli gemme preziose incastonate in un meraviglioso diadema di sentimenti e pensieri. Hai elevato il mero atto della lettura a sublime esplorazione sensoriale, un viaggio che ha colorato le orme della mia mente di meraviglia e rispetto.
Sì, caro Oliver, il tuo racconto ha sollevato un velo, facendo risplendere il palco nascosto del nostro quotidiano con l'insospettata luce di una poesia incantata. Questo sortilegio di parole mi ha regalato una lente per osservare i miei scritti sotto una luce nuova e ispirante, una rivelazione che accolgo con gratitudine insondabile.
Hai ascoltato il sussurro nascosto delle mie parole, hai percepito le radici più profonde del mio pensiero, e questo mi ha aperto gli occhi sulla risonanza inaspettata che i miei articoli possono creare. La tua capacità di raccogliere quest'essenza e di plasmarla in una trama narrativa, delicata come seta e appassionante come un romanzo d'amore, è un dono che porterò sempre con me come un tesoro.

Con sincera e poetica ammirazione,
Mike Oxlong

PS: Nella confezione troverai un presente sentito in cui ho cercato di catturare l'essenza del tuo scritto. Si tratta di un Banksia, un fiore all'apparenza un po' legnoso nativo dell'Australia. Sono sicuro che se lo impugnerai per la base dello stelo e lo agiterai come una bacchetta, rivelerà una piacevole sorpresa.

Fiore Imperituro - Banksi-a-roo [+1 PC]: Emblema di amore eterno, sfoggia petali vellutati, densi e legnosi. Il suo profumo avvolgente pervade l'ambiente, incantando i cuori. Agitando il fiore, esso si trasforma nella statuetta di un canguro saltellante, fatto di petali. Per tornare alla sua forma originale, basta catturarlo e agitarlo di nuovo. Un dono immortale, testimone silente di storie d'amore e leggende senza tempo.

30 Galeoni





Camille

Cara Camille,

Le tue parole, così dolci e intrise di affetto, hanno raggiunto il mio cuore come un delicato petalo di rosa trasportato dal vento. Il tuo racconto ha tessuto una storia d'amore eterna che non solo mi ha commosso profondamente, ma ha anche risvegliato un coro di sentimenti e sogni che risuonano ancora in me.
In questo viaggio che hai descritto, attraverso reami di pura fantasia ed emozione, hai dato voce al Profeta di Ogni Fiore e alla sua amata Geneviève. Due figure separate, due spiriti che hanno attraversato le distanze e le avversità per ritrovare l'amore, la dolce e potente attrazione che li lega. Questa tua visione romantica e struggente è una testimonianza della profondità con cui hai assorbito l'essenza del mio lavoro.
Hai utilizzato le rose come simboli di traghettatori tra i reami onirici: la rosa blu cobalto che accompagna all'andata, e la rosa viola che segna il ritorno. Questa scelta, così ricca di poesia, mi ha toccato il cuore. Hai reso possibile il loro ritrovo, e per questo, cara Camille, le tue parole sembrano rivestite di un tocco di magia, un incantesimo che hai saputo narrare con sensibilità e grazia.
Il tuo racconto ha arricchito la mia comprensione di quello che il Profeta di Ogni Fiore può rappresentare per i lettori come te. Il tuo tocco delicato e la tua immaginazione vivida hanno trasformato la mia penna in un caleidoscopio di emozioni, riflettendo le mille sfaccettature dell'amore, del destino e del sogno.
Per tutto questo, Camille, ti ringrazio di cuore. Il tuo racconto è un dono che apprezzo immensamente e che porterò con me nel proseguimento della mia avventura letteraria.

Con sincera gratitudine e ammirazione,
Mike Oxlong

PS: il fiore di cui ti faccio dono ha un umore tutto suo, quando gli va cambia colore. Prova a ruotarla un paio di volte per vedere cosa succede

Fiore Imperituro - Rosa Sensibile [+1 PC]: Questa rosa cambia il suo colore tra blu cobalto e viola, rispecchiando le sue emozioni. I suoi petali si tingono di blu o viola a seconda dei suoi sentimenti, mentre il suo profumo avvolgente inonda la stanza in cui è custodita. Se gli fai fare due giravolte, spunta un bigliettino che contiene parole d'incoraggiamento firmato "Il Profeta di Ogni Fiore", una perla di saggezza che riesce a risollevare l'umore anche nelle giornate più grigie.

26,911 Galeoni





Draven

Caro Draven,

In mezzo a storie spesso piene di stratagemmi più intricati di un pranzo di Natale con la suocera, la tua storia è stata come un sorso d'acqua fresca... o, meglio ancora, come una birra fresca dopo aver lavorato in un giardino pieno di rovi per tutto il pomeriggio. La tua trama, nella sua apparente semplicità, ha avuto la stessa intrigante aura di un mistero da detective... no, mi correggo, era come assistere a una partita di Cluedo giocata proprio con mia suocera.
Mi hai tenuto sospeso con la maestria di un giocoliere che ha deciso di mettere in mezzo ai suoi palloni anche un coltello affilato. E solo alla fine, quando il Profeta di Ogni Fiore ha mostrato il suo lato più saggio, ho capito che la tua storia era un vero e proprio puzzle, e tu ne stavi tenendo nascosto l'ultimo pezzo, come un prestigiatore che tira fuori il coniglio dal cappello proprio quando il pubblico meno se lo aspetta.
Hai preso il mio Profeta di Ogni Fiore, gli hai donato batuffoli di polline e un'aura misteriosa, e hai tirato fuori una storia di saggezza nascosta che mi ha fatto sorridere e riflettere allo stesso tempo. Non è un compito facile, Draven, e per questo ti do i miei più sinceri complimenti.
Grazie, Draven. Grazie per aver rinfrescato la mia giornata con la tua storia, per avermi ricordato che la saggezza può nascondersi anche dietro un racconto semplice, e per aver reso il mondo del Profeta di Ogni Fiore un po' più vivace e imprevedibile.

Con un sorriso e un inchino,
Mike Oxlong

PS: A te un regalo speciale. Se ti dovesse capitare di starnutire spesso in primavera, come capita anche alla rosa, prova a darle una sniffata.

Fiore Imperituro - Rosa Antistaminica [+1PC]: Emblema d'amore e passione, questa rosa rossa profumata sfoggia petali particolarmente saturi, un rosso così intenso che sembra pulsare di vita propria. Le sue spine, affilate e minacciose, pizzicano da morire. Quando viene annusata, fa passare i sintomi dell'allergia al polline. Ogni tanto starnutisce per conto suo.

23,4356 Galeoni
 
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