Jolene White incanta Hogwarts,

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view post Posted on 8/6/2023, 19:30
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Jolene White
la strega che incanta Hogwarts
Ha una Fata per amica, una schiera di Pesci Ninfea a farle compagnia, forse portafortuna per la sfilza di successi che ha avuto e continua ad avere in tutto il mondo magico. Miguel Delaguerre, autore poliedrico nonché maggiore esperto del paese sul popolo fatato, la vuole al proprio fianco per la prossima spedizione tedesca, alla Foresta Nera — colpito, come tanti altri, per l'articolo scritto in onore del suo capolavoro letterario, Il Re delle Fate. Lei, d'altronde, sognava di esserne Regina fin da bambina.
Jolene White, cari lettori, è la Strega che ha incantato il Castello di Hogwarts e tutti noi. L'intervista che ha dedicato alla Gazzetta del Profeta fiorisce deliziosamente all'ultima, recente nomina di spicco — da Infermiera a Docente di Incantesimi. Un punto d'onore per il Preside Peverell, che comincia così ad arricchire nuovamente il corpo insegnanti. Torniamo indietro, allora, in un viaggio nel tempo e nei sogni.
Chi è davvero Jolene White?
«Negli anni ho voluto essere scrittrice, avventuriera e regina delle fate» inizia così, dando voce ai desideri nel cassetto. Che sia per il milkshake del ghiro di Piediburro, per le note zuccherine tutto intorno o semplicemente per il fascino di una donna come lei, l'incontro si tinge immediato di promesse, speranze e traguardi coinvolgenti. Jolene White, cari lettori, è figlia unica: madre libraia, padre insegnante. Cresce nella Capitale inglese con una e più passioni: l'arte, la letteratura, la scrittura in prima linea; è l'educazione versatile — inizialmente a casa, poi alla Scuola di Hogwarts tra le fila di Priscilla Corvonero — a levigare con dovizia un futuro promettente. Ottiene eccellenti risultati accademici, studiosa attenta com'è tuttora, proseguendo così in un sentiero già maturo. Che sia stata l'esperienza in Italia, presso un Ospedale Magico, oppure i tirocini d'esordio nell'ambito della Medimagia, la cura per sé, per il prossimo e per il mondo stesso è alla base di una vita favorita. Come spesso accade, è una figura a cesellare la svolta di interessi.
«Ho conosciuto tardi i miei mentori, quando ormai avevo terminato la scuola. Allo stesso tempo, però, sarebbe errato dire che prima non avessi nessun modello a cui ispirarmi in questo campo. Solo che era una foto.» [...] Mi mostra la foto, cari lettori, un ritaglio statico, privo di alcuna magia: è una polaroid di stampo babbano, che svela un'ambulanza (ndr. veicolo non-magico adibito al soccorso dei feriti), dedicato all'Istituzione Medica Italiana della Croce Rossa Babbana. Attorno si scorge una pattuglia di soldati in uniforme, di infermiere e di pazienti in condizioni più o meno pessime.
«Una [Infermiera] in particolare attirava sempre la mia attenzione: era in piedi, si appoggiava all'ambulanza e sembrava sul punto di saltare su, c'era un certo senso di partenza imminente nella sua postura. La foto era di scarsa qualità, ma si intuiva che stava sorridendo. A me sembrava tanto fiera, una persona così piccola pronta a correre a fare qualcosa di così grande Mi rivela di non aver mai dimenticato lo scatto, con tutta probabilità tutt'oggi tra le pagine del proprio libro preferito o al sicuro in un mokessino. Incide come obiettivo, un riferimento che trova conferma in un episodio ancor più vicino per lei: mi racconta di una brutta malattia, di una cura forzata in ospedale e delle gentilezze di un'infermiera sempre molto presente.
«Rimasi in ospedale alcuni giorni, non me la passai molto bene. Alla fine, però, quello che mi colpì e che mi rimase impresso fu il trattamento di un'infermiera in particolare [...] e se non fosse stato per lei quei momenti sarebbero stati insopportabili.» La testimonianza di una figura comune, e tuttavia preziosa, guida Jolene White verso una nuova consapevolezza: Regina delle Fate part-time, Infermiera a tutto tondo per il resto del tempo.
«Sentivo che fosse la cosa giusta, era la strada più legata ai gesti di cura per me tanto importanti, quelli che instaurano una routine e plasmano l'esperienza di un paziente.» I passi seguenti sono bene scanditi: lungo tirocinio, formazione peculiare, anni di sacrificio e di impegno dapprima all'Ospedale Magico del San Mungo e, infine, all'Infermeria di Hogwarts. Qui, in effetti, gli abitanti — studenti, docenti, e non solo — conoscono Jolene White, vi entrano in contatto per cure, scambi amichevoli e incontri comuni. Ha il volto gentile di chi ama e di chi sa essere amata, unendo maestria e affabilità nelle relazioni con i pazienti, soprattutto più piccini. Il ruolo di Infermiera, per Miss White, è singolare, oltre che di lunga data. Mi racconta di episodi bizzarri, di uno studente che ha ingerito Puzzalinfa per sbaglio oppure di una studentessa che ha pianto per ore per la perdita del proprio porcospino, vittima soltanto di una trasfigurazione errata.
«Mi ci sono volute due ore per convincerla che quello non era, e non era mai stato, altro che un puntaspilli» commenta Miss White con un sorriso. Hogwarts vive di gloria riflessa, l'Infermeria stessa — da sempre luogo temuto dai più — quasi si trasforma in un porto d'approdo, in cui una notte in cura non equivalga necessariamente ad un isolamento totale. Dalle piccole vicende alle più complesse, Jolene White non si tira indietro, adatta così una partecipazione singolare — sempre.
«Oltre alla competenza medica trovo che sia fondamentale saper creare un certo contatto con gli studenti. A nessuno piace dover rimanere ricoverato.»
È un velo d'ombra, in tal senso, a sospendersi subito dopo: il pensiero volge alla tragedia di Hogsmeade, che voi lettori ricorderete come il peggior avvenimento degli ultimi anni. Non ne faccio domanda, eppure è un sospiro comune e un riferimento indiretto: la cronaca non ha reso giustizia all'impegno di Jolene White, presente il giorno dell'attentato e in prima azione per aiutare molti feriti a rischio della propria vita. Carlie Milligan, studentessa coinvolta, testimonia consapevolmente di come Miss White abbia saputo aiutarla con dolcezza nel ripristino della forma umana, dopo una trasformazione in Animagus Corvo compromessa dal dolore e dalle ferite accumulate. Tutto, cari lettori, in una cornice sferzata dall'Ardemonio e dalla furia degli Artigiani.

Vertendo su una nota più gioviale, Jolene White ci racconta fin da subito di voler essere un'avventuriera. E, in effetti, si annoverano esperienze di viaggi, di contatti con nuove realtà e di occasioni culturali di spicco per lei: Infermiera, attuale Docente, e giornalista freelance per le nostre pagine. Ricorderete, cari lettori, la rubrica dedicata alla letteratura magica, favorita dall'incantevole piuma di Jolene White.
«Mi sta dando molto, è un'opportunità per cui sono davvero grata. [...] Negli articoli cerco di trasportare ciò che di più prezioso mi lascia una lettura» ci svela, in riferimento alla carriera part-time per la Gazzetta. La letteratura è sempre stata parte della sua vita, gli articoli scritti sono sempre apprezzatissimi: Aimee Jensen, nota scrittrice di romanzi e di racconti, ricorda con affetto la prima intervista che ha svolto con Jolene White (e insiste, tuttora, di volere esclusivamente lei per la promozione delle sue opere); Dinari Amilia, illustratore e autore di spicco con una predilezione per le leggende dedicate ai gufi e all'arte divinatoria, non manca di far recapitare a Miss White le bozze dei suoi testi; e Viktor Haunt, lo spettrologo più in voga del mondo magico, ringrazia tuttora per le recensioni ricevute ai suoi libri (che sia vero che abbia spedito all'indirizzo della Strega un poltergeist in segno d'amore?). Se avete un libro nel cassetto, cari lettori, sapete chi beccare per saltare in vetta.

In sottofondo, You Charmed the Heart Right Out of Me. Sfuma dolcemente durante l'intervista, al punto da spingermi a chiedere, perché no, se Jolene White abbia mai considerato una carriera musicale. E lei sorride, in modo genuino, com'è tipico delle persone migliori.
«Temo proprio che non avrei potuto essere la Celestina Warbeck di nessuna epoca storica.» In effetti no, cari lettori, non è questa la strada intrapresa da Jolene White. Ma è un incantesimo altrettanto fervido a costellare il suo presente: la recente nomina a Docente di Hogwarts. Non sembra casuale, come scelta. «A Hogwarts si vive, non si studia soltanto» è il motto di Miss White. Come darle torto? L'esperienza al Castello di Hogwarts le permette di vivere appieno le dinamiche studentesche e non solo, le offre l'occasione di porsi in risalto per istituzioni e cause di spicco: che sia come Portavoce del C.r.e.p.a., l'associazione più famosa a cura degli Elfi Domestici; o come punto di contatto tra Studenti e Docenti, realizzando in lei il desiderio di divenirne parte attiva.
Che sia per il passato, per il presente o per il futuro, il cambiamento si annovera al gioco dei sogni. «Penso che la devozione a degli ideali sia ammirevole, così come allontanarsi da un mondo invecchiato, inadeguato ad un nuovo modo di sentire.» Sentire, cari lettori. Con l'empatia che contraddistingue Miss White, la partita è già iniziata nel migliore dei modi. E semmai voleste farle un regalo, vi consiglierei una cartolina natalizia: una con musichetta, a prescindere dalla stagione in corso. Fidatevi, parola mia.

Ha una Fata per amica, una nuova cattedra, un nuovo ufficio. Ma è lei, Jolene White: Docente, Regina delle Fate, avventuriera.

Lei, la strega che incanta il mondo.
Code • Oliver
 
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