| Igor si svegliò quella mattina con il cuore che batteva all'unisono con l'emozione che lo pervadeva. La colazione in famiglia fu un momento di intimità e calore, con il profumo del caffè che riempiva l'aria e le risate che risuonavano nella stanza. Era l'ultima colazione prima del grande giorno, e c'era un senso palpabile di anticipazione nell'aria. Mentre Igor mordicchiava il suo toast, suo padre si sedette di fronte a lui, con uno sguardo serio ma fiero. Le parole di suo padre lo colpirono profondamente, poiché lo incoraggiava a dare il massimo e a impegnarsi per raggiungere suoi obiettivi con tenacia e determinazione.
Dopo la colazione, la famiglia si diresse verso la stazione di King's Cross. La folla di persone era travolgente, con valigie che si trascinavano dietro e voci che si mischiavano in un mormorio incessante. Ma Igor e la sua famiglia rimasero saldi, camminando con grazia e compostezza attraverso il caos circostante. Era come se avessero una sorta di aura che li circondava. Igor era consapevole delle emozioni che lo attraversavano, ma si sforzava di mantenere un'immagine di calma. Non voleva che le sue emozioni sfuggissero al suo controllo, ma l'intensità delle sensazioni che lo attraversavano era quasi travolgente. I suoi occhi, tuttavia, non potevano nascondere la luce che emanava da dentro di lui, una luce che rifletteva l'entusiasmo e l'eccitazione che si accumulavano nel suo cuore.
Mentre la sua famiglia raggiungeva il binario del treno, Igor si trovò di fronte a suo padre. In quel momento, avrebbe desiderato un lungo abbraccio, un abbraccio che avrebbe potuto esprimere tutto l'amore, l'apprezzamento e l'affetto che provava per suo padre. Ma qualcosa lo tratteneva, un senso di rispetto per l'atteggiamento formale e i confini stabiliti dalla loro relazione. Igor si limitò a una stretta di mano, ma nell'incontro dei loro sguardi c'era una comprensione profonda e silenziosa. Era come se le parole fossero superflue in quel momento, poiché le emozioni si comunicavano attraverso il contatto visivo. Igor sapeva che suo padre era fiero di lui e che lo sosteneva, anche se a volte le loro aspettative potevano sembrare opprimenti. Poi, Igor si girò verso sua madre. I loro sguardi si incontrarono e un sorriso emerse spontaneamente sul volto di Igor. Sua madre era una figura radiante, con gli occhi che brillavano di una dolcezza infinita. Era la sua roccia, la persona che lo avvolgeva con un abbraccio invisibile ma potente, fornendo un rifugio sicuro in mezzo al caos del mondo. Igor si avvicinò a sua madre e, nonostante la folla intorno a loro, il tempo sembrò rallentare. La loro breve ma significativa interazione fu carica di amore materno, di sostegno incondizionato e di incoraggiamento. I loro sguardi parlavano di un amore profondo e di un'immensa fiducia nel potenziale di Igor.
Infine, giunse il momento di salire sul treno. Igor si voltò per un ultimo sguardo verso i suoi genitori, assorbendo ogni dettaglio di quei volti che lo avevano cresciuto e che ora gli fornivano il coraggio per affrontare il futuro. Con un sorriso luminoso e gli occhi ancora brillanti di emozione, Igor si avviò verso il suo vagone, consapevole che avrebbe portato con sé l'amore e il sostegno della sua famiglia in ogni avventura che lo attendeva ad Hogwarts e oltre.
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