« Suaimhneas », ~ Privata

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 2/8/2023, 21:15
Avatar


Group:
Tassorosso
Posts:
914
Location:
Gridania

Status:


Ayumo Vanille
ps: 188/188 PC: 110/110 PM: 117/117 EXP: 25
bCj8RE2
Aveva appena finito di lavorare, era andata a cambiarsi i vestiti per essere meno formale al di fuori del lavoro.
Ayumo sapeva non esserci un abbigliamento specifico dentro il locale, eppure si era prefissata delle combinazioni da poter utilizzare tra quelle mura, che erano più formali e meno sbarazzine di quelle che forse avrebbe indossato nei contasti della vita di tutti i giorni.
Un dettaglio che aveva imparato anche nella sua terra natia, era che i maghi avevano tendenzialmente dei pessimi gusti per quanto riguardava gli abiti – forse alcuni li avrebbero definiti “eccentrici” – i maghi più anziani tendevano a non comprendere neanche un minimo la moda babbana finendo per attirare spiacevoli attenzioni quando dovevano cercare di mescolarsi tra la popolazione non magica.
Questo dettaglio andava sciamando man mano che le generazioni avanzavano; e lei – che faceva parte di una delle ultime – aveva appreso e condiviso appieno lo stile caratteristico del popolo babbano.
Difatti si rifiutava categoricamente, se non era per questioni di importanza vitale, di indossare mantelli o altre chincaglierie magiche, preferendo la comodità di un paio di jeans elasticizzati o di una gonna che non scendeva fino ai piedi.
Naturalmente faceva eccezione le Divisa Scolastica che, nonostante il suo caratteristico aspetto vintage, mostrava un fascino senza tempo.
Si scompogliò i capelli, non si era ancora abituata all’idea di avere un semplice caschetto, ma era innegabile la praticità oltre al fatto che il taglio tendeva a ringiovanirla e forse a smorzare l’aspetto malinconico in cui si era sempre rifugiata.
Recuperò la sua immancabile tracolla di cuoio, che aveva seriamente bisogno di essere sostituita, uscì dal retro per poi rientrare nella parte frontale le locale.
Oramai si era resa conto di aver preso l’abitudine a fermarsi a mangiare lì dopo il turno di pranzo, questo perché tendeva ad essere una gran procrastinatrice in merito al cibo quando non aveva compagnia.
bCj8RE2
Non le piaceva particolarmente l’idea di doversi procacciare qualsiasi fonte di energia una volta tornata nel castello, quindi la maggior parte delle volte finiva per rintanarsi in Sala Comune senza neanche passare dalla cucine.
Come conseguenza aveva quasi sempre lo stomaco che brontolava mentre studiava.
A quel punto, presa dalla disperazione, sgusciava a reclamare qualcosa dalle cucine per poi tornare a rintanarsi nuovamente tra le mura dei Tassorosso.
Si era seduta in un angolino appartato, aveva estratto un libro per studiare qualcosa mentre mangiava; un modo come un altro per ottimizzare i tempi e ripassare quello che aveva appreso a lezione.
Una volta tornata ad Hogwarts si sarebbe dedicata alla riorganizzazione degli appunti, schematizzandone i concetti e compilando i compiti per la settimana successiva.
Era rimasta particolarmente estasiata dalle materie aggiuntive che aveva scelto per quell’Anno e probabilmente in una di esse avrebbe trovato la strada per la sua carriera una volta adulta, o almeno così sperava.
La scoperta di un Piatto Nuovo è più preziosa per il genere umano
che la scoperta di una Nuova Stella.
 
Top
view post Posted on 22/8/2023, 18:19
Avatar

Group:
Tassorosso
Posts:
1,371

Status:


L
a solita routine che la Tassorosso attuava quando terminava un turno di lavoro era quella di restare più tempo in cucina per chiacchierare con il capo cuoco. Trovava sempre qualcosa da fare: dal semplice riordino delle stoviglie alle più impegnative operazioni di pulizia dei piani cottura, ma il più delle volte veniva fermata sul nascere con un un rapido colpo di bacchetta. Doveva ammettere che quando il cuoco trovava scuse e fuggiva via ne restava piuttosto delusa, però non osava biasimarlo; probabilmente era lei ad essere troppo insistente e lui fin troppo gentile. In ogni caso, quel giorno non riuscì nemmeno a salutare gli altri colleghi del suo turno, indaffarata a rimettere a posto i resti di una ciotola di zuppa che lei stessa aveva versato. Si ritrovò quindi a togliersi la divisa mentre i colleghi del turno successivo la stavano indossando, volenterosa di voler fare una pausa e mangiare qualcosa nello stesso locale. Era stanca, ma anche entusiasta di gustare uno di quei deliziosi piatti, inoltre l'ambiente era così familiare che la rassicurava, facendola sentire sempre parte di quella magica atmosfera orientale che tanto apprezzava. Nonostante conoscesse ogni angolo del ristorante, ogni quadro e soprammobile, si lasciava sempre affascinare da quei dettagli, alla ricerca di qualche movimento magico che solo pochi potevano cogliere.
Mentre attraversava le tavolate piene alla ricerca di un posto dove sedersi, notò una figura familiare: una concasata più grande con cui aveva già avuto modo di interagire in passato. Avevano condiviso qualche conversazione amichevole e le fece piacere notare che anche lei mangiasse lì dopo il lavoro. Era immersa nei suoi appunti e la Tassorosso si avvicinò con passo incerto, intenzionata a non disturbare ma curiosa di condividere con lei quel leggero momento. Avrebbe sorriso non appena la collega avesse alzato lo sguardo, per salutarla con garbo e chiedere se poteva sedersi allo stesso tavolo: «Ciao! Posso unirmi a te?»

N
on era la prima volta che passava dal "servire" all' "essere servito", ma era sempre una strana sensazione: una parte di lei era talmente abituata che voleva alzarsi in piedi, afferrare il suo blocco di comande ed andare in cucina per consegnare un piatto ad uno dei tavoli. Allo stesso tempo, cercava di rilassarsi e trattenere le gambe che iniziarono ad ondeggiare leggermente sotto il tavolo.
Osservava il menù aperto davanti a sé, anche se lo conosceva a memoria, ritrovandosi per l'ennesima volta indecisa sulla scelta delle pietanze. I suoi occhi si spostavano tra le descrizioni, cercando di non cadere nelle trappole della sua mente esigente. Non era mai in grado di prendere una decisione alla svelta, doveva scegliere ed analizzare ogni dettaglio, figuriamoci se riguardava il cibo.
«È tutto buonissimo qui» commentò con sincerità, rompendo inconsciamente il silenzio che avrebbe potuto crearsi. Non era certa di quanto Ayumo fosse concentrata con lo studio e quando pensò che forse la stava già disturbando alzò lo sguardo nella sua direzione. Se la concasata le avrebbe dato un qualsiasi cenno di assenso avrebbe azzardato un argomento di conversazione: «Come ti stai trovando con il lavoro?» Dalla sua reazione avrebbe potuto capire se fosse stato meglio lasciar perdere e rintanarsi nei suoi pensieri.



Ho dato per scontata la risposta alla prima domanda, ma nessuno ti vieta di cambiare le carte in tavola ed ignorare tutta la seconda parte :asd:
 
Contacts  Top
view post Posted on 24/8/2023, 23:45
Avatar


Group:
Tassorosso
Posts:
914
Location:
Gridania

Status:


Ayumo Vanille
ps: 188/188 PC: 110/110 PM: 117/117 EXP: 25
bCj8RE2
Per Ayumo era difficile udire qualcosa al di fuori di sé stessa, talmente era assorta nello studio.
La musica non smetteva mai di andare, neanche per un attimo, era un susseguirsi imperterrito di canzoni da atmosfera orientali le quali infondevano un senso di tranquillità ai fruitori del ristorante.
Le voci degli estranei erano diventare un rumore bianco che non faceva altro che concentrare ancora di più la Tassorosso.
Il libro sul tavolo erano i fondamenti di Astronomia, nulla di troppo complesso fin ora, ma la materia le rimaneva estremamente interessante e per questo motivo si era estraniata dal mondo.
Ma di mezzo a quella concentrazione quasi perfetta vi fu una dolce voce che la richiamò dall’altro mondo, una sua collega l’aveva intravista ed era venuta a tenerle, probabilmente, compagnia.
La giovane era una sua compagna di casata con cui aveva avuto modo di chiacchierare qualche altra volta senza però approfondire particolarmente le discussioni, ma le era rimasta simpatica ed estremamente alla mano.
Un cenno col capo, un diniego per confermare che non vi fosse alcun disturbo.
Le mani rassettarono velocemente gli oggetti di cartoleria che aveva sparso in giro, l’agenda da cui ultimamente dipendeva, svariate penne e matite.
Non che disdegnasse l’utilizzo di penna d’oca e calamaio, ma amava anche la cancelleria babbana e ultimamente ne aveva fatto incetta.
Fece cenno alla giovane di accomodarsi assieme a lei mentre lei finiva di riporre i propri libri.

« Ehi! Certamente, scusami se sono stata assorta sin ora, ma tendo a portarmi avanti con i compiti quando ho finito di lavorare… »

Una piccola spiegazione per non risultare sgarbata, aveva finito il turno una mezz’oretta prima della collega o compagna; quindi, in buona parte aveva già finito di mangiare e gli altri colleghi avevano persino già sparecchiato la tavola.
Osservò stupita la giovane che aveva di fronte, metà del volto era coperto dal grande menù del ristorante… la fronte coperta dalla frangetta e di perfettamente visibile vi erano solamente gli occhi penetranti che stavano leggendo riga per riga quello che vi era scritto.
Durante i turni, Ayumo, l’aveva sempre vista darsi un gran da fare e impegnarsi al massimo sia con i suoi colleghi che con i clienti, se vi era una persona che rifletteva pienamente la cordialità era lei.
D’altra parte, per quanto la giovane cercasse di essere sempre gentile e delicata nei confronti di tutti gli avventori, vi erano alcune volte in cui la pazienza arrivava agli sgoccioli; per fortuna loro o sua non era ancora arrivata ad esplodere.
Da un certo lato invidiava l’aplomb che la compagna mostrava in qualsiasi situazione.

bCj8RE2
« Si, è assolutamente vero.
Se continuo a mangiare qua diventerò una mongolfiera… Per il resto mi trovo abbastanza bene.
Ho già svolto diversi lavori nel corso di questi ultimi anni e questo certamente mette alquanto a prova la mia pazienza… ma purtroppo si tende a dire che il mondo è bello perché è vario e credo che in certi ambiti lavorativi si possa notare maggiormente questa varietà.
Finché non pietrifico qualcuno, direi che va tutto bene. »


Si lasciò sfuggire una leggera risata, sperava l’ironia fosse apprezzata dall’altra.
Si appropriò di un menù lì a fianco, seppur avesse appena finito di mangiare rimaneva un certo posticino per un dolcetto, se vi era un dettaglio che nel corso degli anni non era mai cambiato in Ayumo era il suo amore per i dolci, preferibilmente quelli agrumati.
In questo caso avrebbe optato per una porzione di mochi, giusto per tapparle il buco che le si era venuto a creare.

« Tu, invece? Cosa mi racconti? »
La scoperta di un Piatto Nuovo è più preziosa per il genere umano
che la scoperta di una Nuova Stella.
 
Top
view post Posted on 14/9/2023, 17:47
Avatar

Group:
Tassorosso
Posts:
1,371

Status:


L
a risata di Ayumo la rassicurò, quella preoccupazione di poter essere un disturbo svanì dissipata dall'ospitalità della concasata. Il suo sorriso era un segno tangibile che la sua compagnia era ben accolta, nonostante il momento di studio. «No anzi, perdonami se ti ho interrotto» Si scusò sinceramente, come un gesto di rispetto verso il suo impegno. I suoi occhi caddero inevitabilmente sulle pagine del libro, bramando di immergersi in quella materia che attendeva con ansia di studiare una volta raggiunto il terzo anno. Si trattenne dal chiederle qualsiasi cosa o cambiare completamente il discorso, mostrando una certa sensibilità nei confronti degli argomenti presi in considerazione in quel momento, quasi che fosse scortese il contrario.
Osservò Ayumo fare spazio sul tavolo, notando con piacere la presenza di oggetti palesemente di origine non magica. «Anche io utilizzo la cancelleria babbana! È così diversa dagli oggetti per maghi. Sì, quelli hanno un loro fascino, ma non possono competere con penne e matite» e così dicendo aveva miseramente fallito quel tentativo di non cambiare il discorso in atto. Si morse appena il labbro per l'errore commesso, ma era troppo tardi, aveva parlato ormai.

La condivisione successiva, sull'idea di diventare una mongolfiera a causa del cibo, fece ridere entrambe. «L'ho pensato tantissime volte anche io!» Era un pensiero condiviso: peccare di gola aveva sempre un suo fascino. «È come se ogni piatto fosse un incantesimo irresistibile» e per sottolineare la questione osservò il menù con adorazione, rendendolo artefice di quell'ipotetico incanto. Poi tornò a posare la sua attenzione sulla compagna, ascoltando coinvolta il resto della sua risposta. Il candore della sua pelle le conferiva un'aura d'incanto, ma la Tassorosso aveva sentito dire che dietro quell'aspetto delicato Ayumo nascondeva una grande tenacia e lo aveva dimostrato anche lavorando nel locale: si era data un gran da fare fin dal primo giorno. «Sono contenta che ti stia trovando bene a lavorare qui. Io ormai sono di casa..» Ci pensò su un attimo, ricordando principalmente la sua invadenza con milioni di domande al capo cuoco, «Forse anche troppo! Penso che lo chef mi detesti» Sollevò appena le spalle, dando l'idea di essere come una tartaruga che voleva rinchiudere la testa nel proprio guscio, ma il suo sorriso sottolineava che questa era solo una caratteristica della sua personalità che non riusciva a contenere. Probabilmente anche Ayumo se n'era accorta, in fondo non era così difficile da notare la sua curiosità verso il mondo orientale.
«A me piace davvero molto lavorare qui. Certo come hai già detto, la pazienza che serve è veramente tanta! Senza contare la capacità motoria che evidentemente mi manca..» Ripensò alla zuppa che aveva fatto cadere quel giorno, «E non sono sicura di poter dire di stare migliorando» sorrise ironicamente prima di continuare, «ma l'ambiente qui è irresistibile».

 
Contacts  Top
view post Posted on 24/9/2023, 14:01
Avatar


Group:
Tassorosso
Posts:
914
Location:
Gridania

Status:


Ayumo Vanille
ps: 188/188 PC: 110/110 PM: 117/117 EXP: 25
bCj8RE2
Gwen era una ragazza estremamente differente da lei, eppure Ayumo era affascinata dai suoi modi e dalla sua gentilezza.
Seppur cosciente di svolgere il proprio lavoro al meglio delle sue possibilità, rimaneva sempre molto affascinata dall’operato della collega e compagna di Casata, questo perché in lei trovava una sensazione di familiarità che lei invece non riusciva a dare.
Si considerava pasticciona, eppure Ayumo non l’aveva mai vista così goffa come si descriveva, certamente ogni tanto capitava qualche errore… Ma chi non ne aveva mai commessi? Errare era inevitabilmente umano e i clienti che non accettavano questo lato erano semplicemente cafoni.
Prese le penne e l’astuccio che aveva davanti e lo girò verso la sua collega, in modo da permetterle di sbirciare tra le innumerevoli penne, evidenziatori e tutti gli oggettini che col tempo si era comprata.
Vi erano tanti dettagli che aveva estrapolato dalla cultura babbana, difatti non comprendeva perché i maghi si fossero fermati a soluzioni di secoli orsono… Soprattutto in tutti i quei casi in cui si poteva facilmente applicare la soluzione magica già creata ai nuovi oggetti babbani, ma di certo non era lei che doveva disquisire sul futuro della cultura magica.

« Già, vi sono alcune cose babbane di cui non riesco proprio a fare a meno.
Nel caso dell’organizzazione dei miei appunti, la cancelleria è diventata indispensabile; non mi piaceva più avere delle pergamene completamente anonime. »


La Tassorosso chiuse il proprio libro di Astronomia, decidendo che si sarebbe dedicata in un momento successivo a quegli argomenti, preferendo accentrare la sua attenzione sulla collega.
Era vero, nonostante il suo carattere più riservato rispetto ai molti camerieri che lavorava lì dentro, l’Himiko’s Taste si era rivelato una grande famiglia in grado di accoglierla e darle una mano non indifferente nell’apprendere questo nuovo lavoro.
bCj8RE2
Aveva fatto al giornalista, era stata dietro un bancone di un negozio, ma non aveva mai avuto modo di provare un’esperienza di contatto così diretta come lo era fare la cameriera in quel ristorante.
Inoltre aveva trovato persone appartenenti a culture totalmente lontane dalla propria e ne era rimasta particolarmente affascinata, soprattutto riguardo la cultura giapponese; in particolar modo era stata la mitologia a catturarla più di tutte.
Era difficile spiegare le differenze, le notava nei modi di fare, nel rispetto che veniva portato tra le persone.

« È un posto veramente molto interessante. Oltre al lavoro di per sé che ci permette, comunque, di apprendere tante competenze; sono rimasta affascinata dall’ambiente e dalla cultura che vi si rispecchia all’interno.
Seppur lo Chef parli poco, trovo interessante quel poco che dice quando ci spiega qualcosa che per loro è così scontato.
Comunque per la capacità motoria, non sei affatto un disastro.
Dovresti essere meno autocritica nei tuoi confronti. »


Probabilmente Gwen doveva ancora scegliere cosa mangiare, la chiacchierata l’aveva distratta dal suo compito.

« Alla fine hai deciso che cosa mangiare? »
La scoperta di un Piatto Nuovo è più preziosa per il genere umano
che la scoperta di una Nuova Stella.
 
Top
view post Posted on 4/10/2023, 19:04
Avatar

Group:
Tassorosso
Posts:
1,371

Status:


G
li oggetti babbani rappresentavano una dimensione di cultura e praticità che la Tassorosso conosceva bene. Nel mondo magico era inusuale vederli utilizzare, soprattutto con un orgoglio come quello appena mostrato. Un raro esempio di integrazione di elementi di due universi così simili, ma praticamente lontani. Era inevitabile chiedersi quanto anche Ayumo conoscesse dei babbani, oppure se nel suo sangue non scorresse un liquido definito puro. Quello però, non era un argomento che solitamente la Tassorosso affrontava, preferiva di gran lunga evitare che venisse fuori il suo legame con il mondo non magico. Quindi, anche se probabilmente il suo volto rivelava una curiosità sulla faccenda che lei stessa si proibiva di mostrare, si limitò ad accettare quella condivisione osservando con piacere la collezione della concasata, senza aggiungere altro a quel discorso.

Il contrario fu per l'argomento riguardo la cultura orientale, che per lei era affascinante sotto ogni aspetto, aveveva decisamente molto più da dire. Le parole dello chef erano sempre come una finestra su un mondo di tradizioni e conoscenze millenarie che doveva assolutamente scoprire. Solitamente conservava un quantitativo di domande da porgli che continuavano ad accumularsi poiché, per paura di risultare indiscreta, evitava di chiedere in successione nella stessa giornata. «Ogni volta che racconta storie del suo paese natale, aggiunge dei pezzi alla dimensione che rappresentano tutte quelle tradizioni, miti e leggende» Racconti che non facevano altro che alimentare la sua immaginazione. Nonostante fosse una principiante in quel mondo, mostrava un genuino interesse nell'apprendere e rispettare le usanze orientali: per lei era un'opportunità di allargare i confini della sua conoscenza e di immergersi in un universo tanto diverso. «E ogni giorno trascorso qui ci regala una fetta di quella cultura» Il suo entusiasmo era evidente sia dal tono di voce che dal bagliore che si intravedeva nei suoi occhi. Scoprire che anche Ayumo mostrava interesse per quel mondo fu una piacevole sorpresa: lavorare in un ristorante frequentato sia da maghi che da babbani poteva essere estremamente impegnativo, non tutti riuscivano ad andare oltre quella gravosa mansione per osservare ciò che avevano intorno. La Nieranth aveva visto arrivare ed andare via diversi colleghi, molti dei quali non erano stati minimamente raggiunti da quelle singolarità. Ma ad Ayumo non importava quanto fosse frenetico il servizio o quante richieste venissero avanzate dai clienti, riusciva sempre a mantenere la sua compostezza e pazienza. Inoltre era evidente che, come lei, stava iniziando ad affezionarsi a quel luogo e ne era veramente felice.
Comunque per la capacità motoria, non sei affatto un disastro.
Dovresti essere meno autocritica nei tuoi confronti.

Quelle ultime parole destabilizzarono il suo attuale stato d'animo. Il soggetto era diventato lei stessa e inevitabilmente iniziò a sentirsi più impacciata, incapace di trovare una risposta. Forse Ayumo aveva ragione, ma lei aveva comunque versato una zuppa quel giorno.
«No, ancora non sono sicura di cosa ordinare. Magari un buon Ramen..» Tornò ad eclissarsi dietro le pagine del menù, approfittando della domanda per concentrarsi su altro.

Passarono pochi istanti di contemplazione, durante i quali probabilmente non aveva letto nulla delle pietanze, che però lasciarono via libera ai suoi pensieri. Le venne in mente una cosa particolarmente importante che le fece abbassare il menù per rivolgere nuovamente la sua attenzione alla collega: «Sai, ho sentito di una novità!» Il suo tono di voce era più basso, come se stesse condividendo un inestimabile segreto, ma la questione era talmente rilevante da farla sporgere appena oltre il tavolo, per essere sicura che Ayumo sentisse ogni parola: «Stanno pensando di rimodernare i tavoli e le cucine» Sorrise rimettendosi ordinatamente al suo posto, mentre con meno entusiasmo aggiungeva: «Non sono proprio sicura di cosa debbano ristrutturare in realtà, ho sentito pochi stralci di conversazione dello chef rivolto ad uno specchio comunicante...» Abbassò lo sguardo, non voleva sembrare impicciona dei fatti altrui, anche se tutto quello che aveva raccontato fino a quel momento poteva dire esattamente il contrario. «Non credevo fosse una conversazione privata, visto che era lì in cucina a parlarne, ma non c'era nessun altro in quel momento.» Fece una piccola pausa prima di completare la descrizione. «Però mi è sembrato molto inquieto quando si è accorto di me.» Era successo un giorno in cui era arrivata in anticipo. Dopo aver indossato la solita divisa era andata in cucina per salutarlo e be', aveva sentito qualcosa.

 
Contacts  Top
view post Posted on 16/10/2023, 19:51
Avatar


Group:
Tassorosso
Posts:
914
Location:
Gridania

Status:


Ayumo Vanille
ps: 188/188 PC: 110/110 PM: 117/117 EXP: 25
bCj8RE2
Era vero, lo Chef molte volte si fermava a spiegargli qualcosa di più dettagliato riguardo alla cultura dietro un gesto oppure una preparazione di un piatto.
Era affascinante poter approfondire le differenze, era un modo di percepire il mondo che li circondava in maniera totalmente diversa rispetto alla loro, in certi casi si trovava perfettamente d’accordo con la visione orientale della magia stessa.
Era qualcosa che veniva percepito come parte della natura stessa, che accompagnava il tutto come se fosse un velo invisibile.
Forse quella similitudine era causata da una radice comune che si poteva ritrovare nella religione.
Poco importava, Ayumo ne rimaneva semplicemente stupefatta ogni singola volta, ogni singolo dettaglio che veniva aggiunto.

« Trovo estremamente affascinante il modo che hanno loro di vedere il mondo.
Soprattutto a livello di Miti e Religione, mi sembra un mondo così distante da quello che puoi trovare qua.
In certi aspetti, la comunione con la natura sembra molto simile a quella che ha la mia famiglia.
Ne rimango veramente rapita tutte le volte che aggiunge anche solo un dettaglio a come si fa una cosa, sciocchezze all’effettività che però danno senso al loro spaccato di vita.
Non so se riesco a spiegarmi. »


La voce sognante di chi si immaginava tutto quello che le era stato raccontato.
Forse non era un mondo spettacolare come la Tassorosso si proiettava mentalmente, ma quell’eventualità le sembrava così remota da non prenderla nemmeno in considerazione.
Anche il fatto che l’Himiko’s fosse uno dei pochi posti magici che riusciva a trovare un connubio tra mondo Babbano e mondo Magico era stupefacente; come avevano avuto modo di indagare anche poco prima, solitamente i maghi sembravano teneri alla larga dai babbani, preferendo considerarli strambi.
Lei invece, forse a causa delle poche restrizioni che Owen e Sìve le avevano dato, appena aveva potuto si era interessata a usi e costumi che i non-maghi adottavano, molto spesso trovando le loro soluzioni estremamente ingegnose.
La sua generazione doveva puntare esattamente a quello, trovare un perfetto connubio.
Uscì dalla sua bolla di pensiero quando tornarono a parlare della scelta del piatto da parte di Gwen.
Il Ramen dopo lavoro era uno dei piatti migliori, completo e ti riempiva lo stomaco come poco altro era in grado di fare; poi il teporino che sentivi nelle viscere dopo averlo mangiato era difficilmente descrivibile.

« Assolutamente, il Ramen secondo me è una delle scelte migliori.
D’estate però preferisco qualcosa di più fresco e mi butto sul sushi, il tutto accompagnato da un buon the. »


Vide la compagna infilare il naso nuovamente tra il menù, sembrava particolarmente assorta nella contemplazione delle opzioni che potevano offrirle.
Forse l’indecisione era tale da non permetterle di ordinare? Ayumo non poteva saperlo, ma poco dopo fece di nuovo capolino da sopra il dépliant.
Aveva sentito parlare di un possibile rinnovo del locale, nuovi tavoli e soprattutto una nuova cucina dove poter sperimentare nuovi piatti.
Effettivamente, nonostante tutto il cibo lì fosse estremamente buono, aveva sentito da alcuni clienti babbani che la proposta era leggermente antiquata soprattutto tra i non-maghi; sembrava che vi fosse stata un’esplosione nella loro cultura di luoghi con tipologie di cibo asiatiche molto più specifiche.
Aveva sentito di ristoranti coreani dove si poteva fare il barbecue direttamente al tavolo o di ristoranti cinesi improntati all’Hot-Pot, che cosa fosse rimaneva un mistero per Ayumo.

bCj8RE2
« Mmmh… Effettivamente avevo sentito da alcuni babbani che la nostra proposta non sta seguendo i tempi.
Che sembriamo uno di quei vecchi ristoranti cinesi aperti circa 20/25 anni fa.
Però devo dire che non so esattamente che cosa intendessero, probabilmente lo Chef vorrà modernizzare il tutto in modo da non perdere clienti. »


Ayumo bevette un ultimo sorso di quel poco di the verde che era rimasto.

« Certo che è strano.
Intendo dire, a parte lo Chef non abbiamo nessun caposala che ci gestisce e adesso sembra comparire questo specchio con cui parla.
Chissà cosa c’è sotto. »


Diversamente da quanto succedeva nei negozi, la ristorazione era molto diversa.
Loro erano investiti di un’autonomia che solitamente non veniva data ai camerieri; molto spesso vi era un Caposala che gestiva tutto ciò che accadeva al di qua del bancone della cucina.
Da loro non sembrava essere così.
Quindi la comparsa dello specchio comunicante che aveva visto Gwen destava non poca curiosità nella Tassorosso.
La scoperta di un Piatto Nuovo è più preziosa per il genere umano
che la scoperta di una Nuova Stella.
 
Top
view post Posted on 7/11/2023, 19:57
Avatar

Group:
Tassorosso
Posts:
1,371

Status:


M
an mano che Ayumo parlava, l'attenzione della Tassorosso era catturata dalle sue parole, completamente d'accordo riguardo il legame orientale con la Natura. Le stesse religioni Shintoiste o Taoiste rivelano un flusso armonioso dell'universo con il pianeta, attraverso spiriti, kami, o vere e proprie manifestazioni naturali. Era quindi chiarissimo cosa intendesse dire, ma il coinvolgimento della Tassorosso era tale da farle cercare un senso anche più profondo al discorso della compagna: il legame che aveva citato, della sua famiglia con la natura, poteva assumere qualsiasi significato o sfumatura in un ambiente magico e la curiosità aveva già cominciato a fremere. Chissà se intendesse solamente paragonare la premura di una famiglia nei confronti della Natura, oppure se ci fossero occulti dettagli a svolgere un ruolo chiave in tale rapporto. Il fatto di apprezzare la cancelleria babbana, poteva unirsi a tutto questo discorso e generare una nuova serie di supposizioni e teorie che la mente fantasiosa della Tassorosso sapeva creare benissimo. Non voleva però esprimere palesemente le sue domande, rischiando di invadere questioni della sua vita personale, trattenne quindi lo sguardo sognante e rispose: «Non sono sicura di aver capito cosa vuoi dire» decidendo così di chiedere maggiori spiegazioni. Dal suo punto di vista, sarebbe stata Ayumo stessa a definire, eventualmente, fin dove poteva spingersi con le indagini successive.

La sua mente curiosa e analitica si perde nelle possibilità anche per quanto riguarda la gestione del locale. Ogni aspetto, dalla cucina al servizio, era oggetto di interrogativi e speculazioni. La Tassorosso vedeva spesso il mondo come una serie di rompicapi, di conseguenza le domande senza risposta non facevano altro che incrementare il suo entusiasmo di esplorare e scoprire la situazione. «Esatto! Ho sempre pensato che ci fosse qualcosa di non detto, ignoto a chiunque se non allo chef..» Riprese a parlare sottovoce, sottolineando il riserbo che provava per quel discorso. Era una sensazione familiare, quella di cercare di risolvere un enigma, e le piaceva; anche se in questo caso non era un problema da risolvere, ma piuttosto una porta che si apriva su un mondo sconosciuto. «Ma non ho avuto altre esperienze di lavori in ambiente di ristorazione, quindi non saprei dare un metro di giudizio. Senza contare che locali che accettano sia maghi che babbani sono davvero rari» lasciò così sottintendere che anche questo era un aspetto che le aveva sempre suscitato quesiti. Dopo tornò ad avere un tono di voce normale: «Di certo lo scopo è mantenere una buona clientela, le lamentele ci sono e penso ci saranno sempre.» Fece una breve pausa, rimuginando sulla frase appena pronunciata, quasi come se volesse accertarsi delle parole usate, «Ma penso anche io che un rinnovo non può che fare del bene!»

 
Contacts  Top
view post Posted on 30/12/2023, 22:30
Avatar


Group:
Tassorosso
Posts:
914
Location:
Gridania

Status:


Ayumo Vanille
ps: 188/188 PC: 110/110 PM: 117/117 EXP: 25
bCj8RE2
La Tassorosso era solita non parlare della propria famiglia, quasi nessuno sapeva molto sui suoi genitori e forse all’interno del castello era estremamente difficile scovare qualcuno che sapesse dell’esistenza del fratello.
Non era una voglia di nascondere qualcosa, ma di lasciare quella sfera della sua persona privata; intima solamente a lei e pochi altri.
Forse in certi casi voleva anche proteggersi da eventuali malelingue, non era insolito finire mira di qualcheduno che aveva semplicemente voglia di mettere zizzania.
Chi utilizzava situazioni di inaudita delicatezza per pungolare il prossimo, forse ultima – ma non per importanza – era stata la rocambolesca discussione che aveva avuto in occasione dell’incontro con il Caposcuola Grifondoro.
Proprio per questo motivo, molto spesso, non scendeva nei dettagli più intimi della natura delle relazioni che vi erano in famiglia per non dar modo ad altri di poter sfruttare certe situazioni; di fronte però non aveva una persona qualsiasi e con Gwen condivideva le fatiche de lavoro e forse avevano creato un rapporto più stretto di tanti altri.
Certamente i turni non permettevano di fermarsi spesso a chiacchierare, come stava accadendo in quel momento, però la concasata era in grado di strapparle un sorriso mentre correvano tra i tavoli e di farla sentire meno sola in quel marasma che poteva essere il servizio.
Allungò nuovamente lo sguardo dritto verso la ragazza, cercando di oltrepassare nuovamente il muro impostole dal menù, potendo voleva creare quel legame.

« Io, seppur il mio nome non lo riveli, sono di origini irlandesi e la mia famiglia segue la cultura più antica di quella terra.
È molto legata alla natura stessa, ne condivide spazi e realtà provando a non contaminarla e a coesistere in un mondo che in certi casi sembra essere troppo poco per entrambi.
Per questo trovo affascinante la cultura orientale, il modo che hanno determinate culture di rapportarsi col mondo, di vederne il ciclo della vita e il flusso stesso.
Il non voler inquadrare tutto in qualcosa di legato ad un perdono o una punizione divina che dipenda dal seguire pedissequamente o meno determinati dettami.
Si, anche in oriente è presente una certa predestinazione, però il ciclo della vita o la reincarnazione sono concetti molto più vaghi e di liberta personale; non è un concetto deterministico.
Noi siamo dell’idea che il mondo ci ripaga in base alle nostre azioni nei suoi confronti. »


Argomenti profondi, forse non proprio adatti ad una ciotola di Ramen e un Tea caldo, ma ormai il dado era tratto ed era inutile stare a rammaricarsi su quello che si era fatto o detto.
Sperava che Gwen potesse comprendere appieno tutto quell’intricato insieme di pensieri, se così non fosse stato non l’avrebbe biasimata di certo.
Ayumo tornò all’argomento principale, quello che bolliva in pentola nell’Himiko’s e che probabilmente non era solo il brodo per le preparazioni.
Vi erano alcune faccende non proprio chiarissime all’interno del Locale. Vi era lo Chef e pochi altri davvero che si davano da fare, tra cui loro due che si occupavano della Sala.
Però lui non sembrava essere il proprietario dell’immobile né dell’attività, eppure se vi fosse stato qualcuno al di sopra loro non l’avevano mai visto.
Su un argomento la giovane Tassina aveva pienamente ragione, i locali che si impegnavano a garantire un servizio ad entrambe le categorie erano veramente pochi e si potevano contare sulle dita di una mano.
bCj8RE2
Seppur ogni luogo fosse permeato dell’incanto di Disillusione, si aveva sempre paura che i Babbani potessero intravedere qualcosa e per questo motivo il Ministero centellinava i permessi per locali di quel genere, preferendo molto spesso abolire i progetti.

« Diciamo che la magia aiuta molto in questo caso, se così non fosse ci servirebbero tantissime persone in più per riuscire a gestire la gente che viene a mangiare qua.
Lo Chef sembra nascondere qualcosa, però forse è qualcosa di cui nessuno si deve impicciare.
Di certo la mia curiosità non rendere facile la situazione.
Comunque hai perfettamente ragione sul fatto che vi saranno sempre persone pronte a criticare, che sia per il servizio o per il gusto di un piatto.
Però se vi sarà veramente un rinnovo non vedo l’ora di poter assaggiare tutto ciò che proporranno di nuovo.
Alla fine, se così sarà, saremo noi le cavie per tutto quel cibo! »
La scoperta di un Piatto Nuovo è più preziosa per il genere umano
che la scoperta di una Nuova Stella.
 
Top
view post Posted on 14/1/2024, 17:59
Avatar

Group:
Tassorosso
Posts:
1,371

Status:


E
ra chiaro che Ayumo preferisse spostarsi su un discorso più generale piuttosto che approfondire le questioni che avevano alimentato la fantasia della Tassorosso. Non si aspettava che le avrebbe rivelato così, di punto in bianco, un segreto custodito dalla sua famiglia per generazioni, ma forse un po' ci aveva sperato. In ogni caso, lei sapeva bene cosa volesse dire voer evitare di parlare di se stessi o del proprio passato, di conseguenza avrebbe acconsentito a quella riservatezza senza porre ulteriori domande. Seguì il suo discorso parlando con convinzione: «Penso sia un comportamento ammirevole quello di coesistere con il mondo che ci circonda.» Se Ayumo avesse voluto approfondire, non glielo avrebbe di certo vietato, ma per il momento riteneva fosse abbastanza. Aveva parlato con assoluta sincerità e, forse anche per aiutarla a cambiare discorso, si concentrò sul resto delle considerazioni disposte sul tavolo degli argomenti: «Se fossimo tutti portati a credere che il mondo risponda alle nostre azioni in maniera proporzionale, penso che ogni cosa sarebbe diversa» Aveva toccato un concetto decisamente interessante e che avrebbe sviscerato con la naturale loquacità che mostrava sempre in queste situazioni. «Suppongo che, in questo caso, la consapevolezza di un reciproco impatto delle nostre azioni ci spingerebbe a una maggiore considerazione degli altri, per comprendere il potere che ciascuna azione avrebbe nell'influenzare il mondo che condividiamo» L'entusiasmo era palpabile dal tono di voce così come dai suoi occhi scuri, che in quel momento sembravano avere una luce diversa. Immaginare situazioni o interi mondi che potevano essere considerati utopistici era una delle cose che riusciva a fare con assoluta spontaneità, e non se ne rendeva nemmeno conto. «Significherebbe che saremmo tutti connessi, che le nostre vite sarebbero intrecciate in modi decisamente più profondi... Ci spingerebbe a cercare sempre di fare del bene.» Sarebbe bastato pochissimo, un attimo in più di riflessione per rendersi conto che poteva esistere, anche in questo caso, un'altra faccia della stessa medaglia, quella che lei tendeva sempre a non voltare mai; ma in quel momento riusciva solo ad essere entusiasta della scelta di stile di vita che aveva accennato la concasata.

In merito alla questione del rinnovo dell'Himiko's Taste, l'entusiasmo della Tassorosso non poteva che innalzarsi ulteriormente. Il capo cuoco nascondeva sempre qualcosa, era evidente che lo avessero notato tutti, ma forse si trattava proprio delle novità da proporre al mondo magico? «Sicuramente ti è anche capitato il purosangue di turno che consiglia motivi per escludere babbani dal locale! Quelli veramente ostinati non osano nemmeno mettere piede qui dentro, ma non tutti riescono a resistere alle prelibatezze che vengono proposte.» Aggiunse a quel discorso mostrando un sorriso cordiale, cercando complicità nella collega. Non intendeva denigrare nessuno, ma solamente sottolineare come alcune persone tendevano a essere un po' troppo tradizionaliste e categoriche nelle loro convinzioni, dimenticando l'importanza di accogliere persone provenienti da diverse realtà. «Sono dell'idea che io sarei la cavia che si offrirà sempre volontaria!» Concluse infine con una franca risata.

 
Contacts  Top
view post Posted on 25/1/2024, 17:52
Avatar


Group:
Tassorosso
Posts:
914
Location:
Gridania

Status:


Ayumo Vanille
ps: 188/188 PC: 110/110 PM: 117/117 EXP: 25
bCj8RE2
Era ammirevole come Gwen riuscisse a cogliere le sfaccettature più positive di qualsiasi argomento, avrebbe tanto voluto avere quello stesso dono anche lei che invece molto spesso vedeva solamente le ombre nelle persone, forse era il suo modo di interiorizzare il mondo ad essere sbagliato e che la portava ad osservare unicamente il marcio.
Invece la Tassorosso che aveva di fronte innocentemente ne coglieva le sfumature più lievi e splendide, Ayumo rimaneva estasiata nel poter cogliere tale meraviglia e sogno negli occhi degli altri.
Il concetto di coesistenza e del rispetto nei confronti del prossimo, non perché vi sia una legge ad importelo, ma perché semplicemente comprendi il valore dell’altra persona, era purtroppo qualcosa di utopico.
L’essere umano, a suo avviso, era quasi unicamente mosso da un egoismo interiore che era radicato nel loro stesso essere, sopravvivere a discapito dell’altro; di fatto era questo che portava l’uomo a combattersi e a murarsi dietro all’indifferenza nei confronti dell’ignoto.
Non c’era interesse, secondo lei, di fermarsi a riflettere e empatizzare con quello che li circonda.
Eppure quel momento di estasi, di immersione in quella visione onirica così stupefacente le fece comprendere quanto la ragazza fosse propensa alla beltà di ciò che la circondava.

« Sarebbe stupefacente se la maggior parte dell’umanità decidesse di abbracciare un pensiero simile, l’enorme carico empatico che si svilupperebbe sarebbe panacea per le guerre che da sempre alimentano la nostra specie.
In natura vi è una prevalenza di istinti, gli animali agiscono cercando di sfruttare le proprie risorse al meglio, noi molto spesso le sprechiamo in inutili conflitti.
Hai ragione a dire che sarebbe tutto più profondo, ma d’altra parte sono convinta che sarebbe anche tutto molto più semplice e reale. »


Per Ayumo fu strano essere travolta dall’entusiasmo della compagna, era pronta a qualsiasi cosa sarebbe avvenuto all’interno del locale, che fosse un Rinnovo oppure lo scoppio di un fuoco d’artificio.
Vederla così allegra le fece spuntare un piccolo ma dolce sorriso sul volto, quei fugaci contatti con le altre persone la stavano lentamente riportando a scoprire quanto fosse piacevole lasciarsi andare ogni tanto.
Non se li meritava, di questo ne era convinta, però era innegabile che li apprezzava molto; forse ora rispetto a prima, la facevano sentire viva e umana nonostante i suoi peccati.

« Credo di far fatica a comprenderne la mentalità. Trovo nei Babbani una capacità innata di trarsi d’impaccio da tante situazioni, nonostante non siano dotati di Magia.
Hanno un’inventiva che, come forse ti ho accennato prima, noi maghi sembriamo aver dimenticato preferendo chiuderci nelle nostre rassicuranti, ma sicuramente vecchie, soluzioni.
Si dovrebbe puntare ad evolversi un po’. Così come in certi casi si dovrebbe mettere in discussione l’idea di continuare ad avere questi due mondi separati. »


bCj8RE2
Qualche mago sgarbato, per chiamarlo con un eufemismo, le era capitato nei mesi che era stata lì come garzona.
Nulla che con un po’ di polso non si potesse risolvere, ma in certe situazioni si trattava comunque di eventi spiacevoli; soprattutto per coloro che non avevano idee così convinte e caratteri decisi.
D’altronde Ayumo aveva una visione del mondo magico molto distaccata, lo percepiva come qualcosa che si era abissato nelle proprie tradizioni e che da esse non voleva uscire, rinnegando la messa in discussione.
Però cosa poteva fare lei? Semplice studentessa soggiogata da quei concetti che tanto disprezzava, per fine ultimo di egoismo.
Vide esplodere la giovane in una fragorosa risata quando si finì a parlare delle possibili pietanze che sarebbero state aggiunte al menù, ipotizzando che avrebbero fatto loro da cavie per cercare di venire in contro ai gusti più occidentali di Londra, lontani da quelli dello stesso Chef.

« Ti ci vedo! Sessioni intere di assaggio, bisogna che stai attenta a non ingrassare troppo. »
La scoperta di un Piatto Nuovo è più preziosa per il genere umano
che la scoperta di una Nuova Stella.
 
Top
view post Posted on 25/2/2024, 11:16
Avatar

Group:
Tassorosso
Posts:
1,371

Status:


N
otare come le sue parole avessero avuto un buon effetto su Ayumo la fecero sentire meglio di quel che pensasse. Non credeva di aver detto nulla di eccessivamente ottimista, pensava che quel concetto potesse essere realizzabile e non avrebbe mai considerato la realtà dei fatti, o avrebbe cercato di evitare di prenderla in considerazione. Era consapevole della distanza tra l'ideale e la realtà, ma era così lontana da quello che sperava, o meglio, immaginava, che non avrebbe mai avuto la giusta valenza. Affrontava l'ennesima lotta interiore delle sue emozioni contrastanti, che questa volta coinvolgevano razionalità e desiderio di idealismo, conscia che il mondo non fosse così semplice. Non poteva ignorare questo ardore di un mondo migliore nel suo cuore, un mondo in cui le persone si trattavano con più rispetto, seppure un cambiamento così radicale fosse praticamente impossibile. «Se anche solo alcuni di noi potessero fermarsi un attimo a riflettere sulle conseguenze delle proprie azioni..» Rispose al discorso lasciando trapelare tutto quell'accumulo di pensieri nei suoi occhi, «Forse, sarebbe un inizio» Accennò un sorriso, continuando ad immaginare quel futuro incerto. Poi entrambe si concentrarono sulle differenze tra il Mondo dei babbani e quello Magico. Dalle parole di Ayumo non era stata in grado di capire molto sul suo stato di sangue, per comprendere se il suo punto di vista fosse esclusivo di una famiglia purosangue in grado di apprezzare anche il resto che li circonda, così come quell'utopistico desiderio, oppure se già a partire dalla sua discendenza ci fossero dei legami esterni al Mondo Magico. Un argomento però, che non desiderava affatto mettere in tavola. Anche se non avrebbe sopportato di rivivere un'esperienza come quella avuta con Memory, non si sentiva di voler affrontare quel discorso.
La sua immaginazione avrebbe potuto viaggiare molto anche in quella che la compagna definiva "inventiva" da parte dei babbani, ma si limitò a dire: «Sono completamente d'accordo!» Mantenendo il contatto visivo quel poco necessario a fuggire altri approfondimenti, per poi tornare a posare gli occhi sul menù. «Sì, penso che ordinerò proprio del Ramen! Il mio stomaco non resiste più» Avrebbe cercato l'attenzione di uno dei colleghi per effettuare la sua ordinazione, sollevando la mano con complicità.

«Direi che non vedo l'ora di iniziare!» E già la sua testa era pronta a partire, correndo veloce e dipingendo l'immagine nitida di un tavolo imbandito di nuovi e magnifici piatti, uno più invitante dell'altro: nuovi sapori e nuovi profumi derivanti dalle creazioni culinarie dello Chef tanto ammirato, senza contare l'onere del dover fornire feedback sinceri sul cibo. «Sarebbe un'esperienza sicuramente divertente! Riesci ad immaginarla?» Cercò la complicità di Ayumo, che già avevano dimostrato di avere, mentre lei si vedeva seduta a quel tavolo pieno di delizie tra evidente entusiasmo, accompagnato dall'opposta emozione – come sempre – di tensione per una responsabilità forse troppo grande per lei; avrebbe dovuto giudicare e valutare. «E se qualcosa non fosse buono?» Sarebbe stata una sfida divertente anche quella, il sorriso era rimasto ben vivido sul suo volto.

 
Contacts  Top
11 replies since 2/8/2023, 21:15   262 views
  Share