Dripping words.

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 8/8/2023, 11:44
Avatar


Group:
Dipendente Ministeriale
Posts:
12,017
Location:
Trantor - Settore Imperiale

Status:


Horus Ra Sekhmeth
24 yrs – cursebreaker – morning; portobello road market
Ho sempre pensato che badare ai fatti miei sia la scelta giusta nel novantanove percento dei casi.
Quando ero ad Hogwarts, almeno durante gli anni da Prefetto e Caposcuola, sono invece stato spesso obbligato dalle circostanze a venir meno ad uno dei miei propositi base. I problemi relativi alla didattica dei più scellerati, le infrazioni ai regolamenti e al coprifuoco, i futili litigi tra studenti erano all’ordine del giorno e il mio dovere mi imponeva di intervenire, finendo sempre nel pantano dei pasticci altrui.
Crescendo e liberandomi della pesantezza dell’autorità, ho ritrovato la pace interiore del farsi gli affari propri. Certo il mio lavoro a volte mi impone ancora di indagare, ma la limitatezza dei fatti in cui mi devo immischiare è un ottimo compromesso.
Perciò tutto mi aspettavo, oggi, meno che questo.
Il mio giorno libero si prospettava illuminato da un sole brillante e da temperature stranamente miti per questo giorno d'estate che mi ha messo facilmente di buon umore, anche se, ora, sono abituato a ben altro tipo di caldo. Ho così organizzato i miei impegni in modo da avere il pomeriggio libero, concentrando degli acquisti nella mattinata.
A piedi, vista la poca distanza dal mio appartamento, ho raggiunto Portobello Road e ho curiosato fra i banchi del mercato dove, spesso e volentieri, si trovano cose piuttosto interessanti fra le tante chincaglierie. I Babbani non hanno idea di quanti oggetti magici si nascondono nelle proprie soffitte o cantine, magari dimenticate da chissà quanto tempo e ricevute in dono da mani sospette. Spesso e volentieri trovo anche qualcosa da requisire e portare al Ministero, più che altro nella zona —preclusa ai Babbani— magica del quartiere. Oggi, però, non sono qui per lavorare così mi sono concesso un giro tranquillo, diretto alla mia bancarella preferita, quella dei libri vintage. Ho intenzione di comprare un regalo per mia madre, che mi aspetta per pranzo dopo diverse settimane in cui non sono riuscito ad andare a trovarla.
Non dovrei stupirmi della sua testardaggine e permalosità (due tratti che ho preso sicuramente da lei…), ma non riesco a capacitarmi di come non accetti che io mi sia trasferito per conto mio, qui a Londra. In realtà, non comprende e non ha mai compreso la necessità di sentirmi libero e lontano dal suo controllo, qualcosa di cui mi sono reso conto solo all’alba della mia adolescenza.
Comunque, me ne sono andato dal mercato con un sacchetto pieno di libri, tra cui una copia di “Cime Tempestose” del 1900, pagata fior di sterline per cui, credo, di esser stato pure fregato vista la mia poca familiarità col denaro babbano, quando decido di fare un salto nella zona magica, giusto per curiosare, essendo decisamente in anticipo per il pranzo.
Mi infilo nella scorciatoia designata, infilata tra due case dai muri color pastello così strette fra loro da non mostrare alcun passaggio ai Babbani, ma lasciando intravedere, a maghi e streghe, una stradina che collega ad una zona più interna.
Ed è proprio qui che un odore fastidioso e pungente mi pizzica le narici. Sorpreso, mi volto verso un muro dove troneggia una scritta gigantesca. Lì per lì, leggendone il contenuto, mi viene da ridere e, in fondo la strada, intravedo una figura ammantata di nero che comincia a correre non appena sente il mio sbuffo divertito. Lancia qualcosa in aria che atterra rotolando con un fastidiosissimo tintinnio. Batto le palpebre sorpreso e con la fronte corrugata osservo lo sconosciuto filarsela dietro un angolo.
Per deformazione professionale mi viene l’istinto di inseguirlo, poi mi ricordo che farmi gli affari miei è cosa buona e giusta e, con una scrollata di spalle, me ne frego altamente e riprendo a camminare.
Tuttavia non posso fare a meno di guardare, ancora, la scritta rossa che cola sul muro intonacato di rosa confetto.
Elegantissima, recita: “Stronzo, rubati la moglie di qualcun altro”
Mi fa così ridere, questa cosa, che non posso fare a meno di fermarmi di nuovo a rimirare l’opera, immaginando l’autore decisamente a corto di idee, per ricorrere a qualcosa di così stupido.
Decido, comunque, di proseguire, ma con la punta della scarpa colpisco qualcosa e la faccio rotolare; mi chino a terra per prendere la bomboletta abbandonata dall’imbrattatore sull’asfalto e me la rigiro curiosamente fra le mani. Ha ancora un ugello —credo?— sporco di vernice. Non è un oggetto che solitamente si trova fra i maghi, non ci sono dubbi, e dunque mi chiedo… come diamine c’è finita una roba Babbana nel bel mezzo di un passaggio magico? Ma soprattutto… come ci è arrivato un Babbano, qui?

– there's an ordinary world somehow I have to find –
Code © HorusDON'T copy

 
Top
view post Posted on 8/8/2023, 14:14
Avatar

Group:
Mago
Posts:
6,489
Location:
Hyperversum

Status:



J4j3yKD

J4j3yKD
Tu, al contrario suo, i fatti tuoi non te li fai mai. E non perché ti piaccia essere invadente - magari un po' si - ma perché la gente ha questa straordinaria capacità di incuriosirti. Lo facevi spesso quel gioco strambo con Theo, a chiedervi che vita potessero avere gli estranei che vi passavano accanto. A volte anche quando andavate in gita con mamma e papà, vi bastava un attimo di distrazione dai canti di gruppo e dalle risate per concentrarvi su storie strampalate.
Le sue erano le migliori, per questo a ripensarci sorridi. Ti manca il tuo fratellino, ma è dovuto tornare in America da qualche giorno e tu, per contro, sei finito qui a fare "il mago vero" .
Ovviamente non potevi non finire nel posto più colorato di Londra, un luogo che hai fiutato a naso perché non ne conoscevi l'esistenza: ma sei un esploratore, nato per viaggiare. Ti intrufoli in cerca di espedienti di sopravvivenza con la stessa facilità con cui ti infatui. Un giramondo!
E questo "Portobello mercato-qualcosa" è veramente spettacolare, profuma di libri vecchi e vinili, e di tutti quei mobiletti che ridipingeresti per incastrare da qualche parte nel Van.
Si, come se non fosse già abbastanza carico. E sono ore, Lex, ORE che giri per le bancarelle annusando un po' tutto, senza però avere mezzo soldo per comprare qualcosa. E ti sta bene così, è parte della tua vita, difficilmente vuoi qualcosa al limite delle possibilità come-... Come lei.

Con quella chitarra hai fatto l'amore dal primo momento in cui l'hai vista. Ti ha preso il cuore rubandone i battiti, come a stringere vene ed arterie e crearci assurdi accordi. Però duecento sterline non le hai, in realtà i soldi babbani che hai in tasca sono meno di quelli magici.
Clara, l'anziana negoziante dietro la bancarella, l'ha visto come hai iniziato a sbavarci, come hai passato le dita sulla cassa in legno senza neanche sfiorarla, solo per amarla e riprodurla mentalmente come sogno proibito. Ma è alzando gli occhi che hai percepito il calore di quella donna. La sua gentilezza, il modo onesto con cui si è fatta avanti e - sei proprio un bastardello fortunato - ti ha parlato usando le mani, così con la lingua dei segni.
Neanche a dirlo che ti sei illuminato. L'hai implorata, lei hai detto che l'avresti accordata e portata con te per sempre, ci hai perso un'ora a raccontarle di Theo. E lei si è commossa, ti ha venduto questa meraviglia per una simbolica sterlina, e la promessa di suonare per lei quando avrà comprato un nuovo apparecchio acustico. Perché si, è nata senza corde vocali, ma fino alla senilità ci sentiva benissimo: la suonava lei quasi quarant'anni fa.
\\E' stato un piacere, Miss Clara\\ le hai risposto con un finto baciamano, usando la tracolla del borsello per legare il tuo bene così prezioso dietro la schiena.
Non senza averla prima accordata, anche se presumi che ti dedicherai a lei stasera, al tramonto dal parco in cui hai abusivamente parcheggiato casa tua.

Per questo, forse figlio di troppa leggerezza, non ti sei accorto di varcare il lato magico e trovarti così a due passi da un possibile imbrattamuri. Tu nel disegno sei pessimo, ma neanche lui ha gran stile a scrivere in rosso sul rosa, sebbene certo l'arte di strada la apprezzi tantissimo: ti fa sentire a casa.
Questa ha un sottobosco di trame ignote, sicuramente qualcosa per cui non dovresti sorridere leggendo. Cosa che invece fai. E ti schiarisci la voce.

«Cazzo, quel tipo si è davvero fatto tua moglie?»
I fatti tuoi, appunto, non te li fai mai. Anche se inclini la testa per trovare quale sfumatura in un determinato punto - di bianco - metterebbe in rilievo la scritta.
«C'è spazio per aggiungere altro, magari in blu, o in bianco, o una birra - quella aiuta sempre a prescindere» gli sorridi, sciocco.

\\: lingua dei segni

alexander hydra - 23. - taurus moon - smiley face

 
Top
view post Posted on 16/8/2023, 15:37
Avatar


Group:
Dipendente Ministeriale
Posts:
12,017
Location:
Trantor - Settore Imperiale

Status:


Horus Ra Sekhmeth
24 yrs – cursebreaker – morning; portobello road market
Osservo incuriosito la bomboletta che ho tra le mani, ruotandola per sentire ancora quel qualcosa che rotola al suo interno. A dirla tutta non ne ho mai vista una prima d’ora e mi incuriosisce il funzionamento. Continua però a incuriosirmi la presenza di quest’oggetto proprio qui. E poi, certo, la moglie di chi ha tradito cosa? Una domanda che necessita davvero una risposta per il proseguo della giornata. Questo vicolo è poco frequentato perciò non faccio troppa attenzione se qualcuno possa attraversarlo e incolparmi di aver imbrattato il muro. Del resto basta un semplice svolazzo di bacchetta per ripulire il muro e a quel punto, che mi credessero o no, sarebbe mal di poco.
Proprio per questo quando sento un’esclamazione alle mie spalle sussulto visibilmente e mi giro di scatto, in preda ad un senso di colpa che in realtà nemmeno mi dovrebbe appartenere ma che, così all’improvviso, farebbe sentire in trappola chiunque.
« AH! » Esclamo puntando la bomboletta e premendo –di riflesso– il bottoncino. Si sente uno spruzzo gorgogliante e una nuvola scarlatta si volatilizza nell’aria, sgocciolando grosse macchie di vernice sull’acciottolato.
Mi ci vuole un momento per capire che ho appena colorato un poveretto che altro non ha fatto che preoccuparsi della mia presunta moglie. I suoi capelli chiarissimi sembrano evidenziare il danno ancora più di quanto non sia davvero.
« Oh merda, scusa. » Esclamo con palese imbarazzo. In realtà mi viene ancora da ridere, ma sto tentando di mantenere la dignità che ho appena perso. Eppure quando guardo questo ragazzo che fino a poco fa mi sorrideva con cordialità e la cui camicia è ora imbrattata tanto quanto il muro alle mie spalle, non ce la faccio e scoppio a ridere, buttando indietro la testa per l’equivoco. Ho ancora le mani sporche di rosso acceso e mi è inevitabile un grottesco parallelismo con del sangue.
« Aspetta… » Riprendo fiato, scrollando la mano per asciugare le dita. Poso la bomboletta a terra e agito appena la bacchetta che ho sfilato dalla tasca. Il Tergeo ci mette poco più di un secondo a far sparire ogni segno di pittura addosso al mago.
Non ho dubbi infatti sulla sua identità: se è qui, non è di certo un Babbano.
Anche se…
Scocco un’occhiata alla scritta e, riponendo la bacchetta a posto, torno a fissare il ragazzo.
« E comunque non è come sembra. » Mi discolpo alzando le mani. Il palmo della sinistra è ancora palesemente colorato: non un punto a mio favore.
« Non ho una moglie. » Puntualizzo, come se questo bastasse. E vabbè, mi dico, al massimo mi denuncia. A chi non lo so.

– there's an ordinary world somehow I have to find –
Code © HorusDON'T copy

 
Top
view post Posted on 16/8/2023, 16:31
Avatar

Group:
Mago
Posts:
6,489
Location:
Hyperversum

Status:



J4j3yKD

J4j3yKD
Va bene, questa sorprende anche te. Che davvero sei rimasto fermo immobile, hai chiuso gli occhi solo per quei riflessi involontari che portano alla salvezza. Prima che la nuvola scarlatta riempisse lo spazio tra voi due: e tu ne uscissi un dalmata.
Una versione un po' più creepy del normale cane da traccia, ma a prescindere certo non meno lusinghiera. Tuttavia è forse la cosa più divertente che ti sia capitata negli ultimi tempi, perciò ridi, scoprendo i denti pallidi che si sono salvati dal disastro.
Immobile, Xà, sei rimasto immobile a prenderti tutto il colore che quella bomboletta aveva da offrire e davvero, avessi potuto ad una certa avresti aperto le braccia, come a chiederne ancora.
Ancora colore che ti tingesse i capelli, lasciando gocciolare drammatiche scie rossicce tra ciglia e guance, imbrattando poi la camicia e le braccia, ridisegnando i tatuaggi - ravvivandoli.

«Oppure si, magari sta meglio su di me» esclami prima di esplodere in quella stessa risata che prende il tuo nuovo amico - l'hai deciso tu, ovviamente - solo un briciolo più pura. Non c'è disagio per te, solo quell'innocenza pulita di chi sa proprio divertirsi con poco.
Non un accenno a prendertela per una cosa del genere.
Che tu non hai mai dato peso ai beni materiali. Certo ci tieni ai tuoi vestiti da straccione variopinto, ma questi certo non perdono di valore con della vernice addosso.
E' luminoso il contrasto tra i tuoi occhi chiarissimi e quel rivolo rosso che li contorna, fortuna che non ti puoi vedere, lo apprezzeresti troppo.
Resti a braccia larghe tra una risata ed un sorriso e scuoti appena la testa, gocciolando vernice in giro, forse di nuovo su questo sconosciuto imbrattamuri.
Ma lo lasci fare, docilissimo gli permetti di ripulirti, nonostante pensi sia un peccato, ti si curva il sorriso all'ingiù, per qualche secondo, nel rivedere tutto tornare nella forma di prima. Anzi, a dirla tutta ora i tuoi vestiti sono un filo più puliti di prima, ma ce lo terremo per noi.
Anche perché poi ti ritrovi a guardarlo un po' meglio, mentre si spiega e ti ricorda quei falsi innocenti nelle serie tv, a cui il commissario risponde sempre "Beh, dicono tutti così".
Però ecco, sai anche come tu stesso ti sia trovato in situazioni in cui non era per come sembrava, e nessuno ha avuto cuore di crederti davvero, quindi perché non fidarsi ora?

«Ehi, no no tranquillo, è tutto ok direi» biascichi, fissandoti piano sui lineamenti del suo viso, sul rosso naturale - credi lo sia - dei suoi capelli, quasi in palette con un tramonto. Se si fa un patto di fedeltà con uno così, e lo si tradisce, si è un po' sciocchi, no? Cioè, a meno che l'altro non fosse un dio greco, ma di questo non ti dovresti occupare: continuano a non essere affaracci tuoi. «Non ser-»
Vorresti dirgli che non serviva ti ripulisse, che stavi bene anche completamente verniciato, ci saresti andato in giro senza problemi tu, anche con mille occhi puntati addosso.

«Quindi... posto sbagliato, momento sbagliato?» Azzardi, il sorriso ancora vivo sulle labbra, le mani che piano piano piano ti tornano al fianco e le gambe lunghe su cui sposti il peso. Lo fai comunque spostando lo sguardo di nuovo al murales d'insulto, per non gravarlo di un contatto prolungato. «In genere è una mia specialità»

\\: lingua dei segni

alexander hydra - 23. - taurus moon - smiley face

 
Top
view post Posted on 16/8/2023, 19:43
Avatar


Group:
Dipendente Ministeriale
Posts:
12,017
Location:
Trantor - Settore Imperiale

Status:


Horus Ra Sekhmeth
24 yrs – cursebreaker – morning; portobello road market
Nelle orecchie sento ancora la risata argentina che ha fatto eco alla mia. In realtà ho immaginato che questo ragazzo non se la potesse prendere per essere stato verniciato involontariamente e sono sollevato che non ci siano state conseguenze. Per lui, mica per me.
In realtà non so nemmeno io perché ho dato per scontato una reazione tanto mite; credo sia stato il suo sorriso grande e –apparentemente– genuino. Non è facile trovare gente così socievole, ma, soprattutto che non sia immusonita da motivi vari ed eventuali.
Chiaramente inserisco anche me nel novero dei musoni. Ora, però, mi viene naturale ricambiare l’ironia di cui questo ragazzo sembra intriso (ancora più della vernice che l’ha inzuppato).
« Credo di sì. » Rispondo, chinandomi a raccogliere la bomboletta. Mi avvicino di un passo, scruto gli occhi azzurri come il cielo sopra di noi. Non dovrei stupirmi di una personalità del genere anche se, beh, l’esperienza mi tiene costantemente in uno stato d’allerta; uno stato che s’è attivato senza troppe cerimonie giusto pochi secondi fa.
« Come ora. Mi sei capitato alle spalle silenzioso come… »
Un ratto. Nonostante sia la prima cosa che mi è venuta in mente, mi sembra un paragone non proprio adatto quindi arriccio le labbra per trovarne uno più consono.
« … un gatto. » Mi affretto a correggere il tiro: cosa può fare una lettera diversa**. Poi alzo un sopracciglio mentre seguo il suo sguardo verso il muro. Seguo con gli occhi il profilo delle scritte rosse e il riso mi sfiora la bocca.
« Non è che sei stato tu? » Gli porgo la bomboletta rivolgendogli un’espressione sospettosa. Non penso affatto sia stato lui: sarà a malapena maggiorenne, giudico scrutando i lineamenti delicati ed i capelli arruffati. Non che ci sia un’età minima per imbrattare i muri, ma insomma, per una moglie…
« E soprattutto… che è ‘sta roba? »
Indico col mento la bomboletta di vernice, consapevole della stupidità della mia domanda. Ma diamine se voglio sapere cosa c’è dentro l’involucro che produce quel suono rotolante.

– there's an ordinary world somehow I have to find –
Code © HorusDON'T copy






**Fa ridere perché è coerente con l’inglese: rat ~ cat.


Edited by Horus Sekhmeth - 17/8/2023, 00:07
 
Top
view post Posted on 16/8/2023, 22:55
Avatar

Group:
Mago
Posts:
6,489
Location:
Hyperversum

Status:



J4j3yKD

J4j3yKD
Il tuo sorriso vira su un'espressione incuriosita, come i cani randagi inclinano la testa per chiedere gli avanzi, tu lo fai per chiedere di più.
È un po' un modo che hai ereditato da tua madre o forse così ti piace credere. Che sia colpa degli altri, tipo. Come ti sta per altro dicendo lo sconosciuto.
Lo leggi poco sottilmente che la causa della tua rovina e della sua reazione, sia stato tu.
Eppure non sai prendere nessuna spina appuntita, nè in qualche modo chiedere scusa.
Perché per te non è stato un problema ritrovarti inverniciato, neanche lui avrebbe dovuto scusarti per come vedi il mondo.
E lo sai che le tue reazioni a volte lasciano interdetti, ma è come hai vissuto ventitré anni, più o meno.
Non ti accorgi di come porti la mano ad aiutare le tue stesse parole ad uscire.

«Nessuna moglie.... o marito»
Ti gratti piano la nuca, seppur nessuna parte di te sia in imbarazzo, ma è solo adesso che di profilo torni a guardarlo. Marito, moglie, qualunque cosa sarà, non pensi che scriveresti così male su un muro.
Ti si solleva un sopracciglio nel percepire però la sua domanda.
Ti sta chiedendo cos'è la bomboletta che si è trovato in mano.
E due più due lo fai velocemente. Diventa quattro davanti ai tuoi occhi.
Lo squadri, senza ombra di giudizio. Non decidi mai per le vite degli altri, ti interessano e basta; come fossero quegli oggettini che trovi nei mercati dell'usato.
Però lo capisci. Lo capisci fino in fondo, e ti rimbombano le parole di Hans nella testa.

Oh, si. Questo che hai davanti dev'essere l'esempio di mago di cui tuo padre ti parlava. Quello che pensava dovessi almeno provare ad essere. Gli hai detto che doveva prendersela con calma e per fortuna non sta aspettando una tua lettera, sa anche lui di doverti lasciare in pace a gestire quel che combini della tua vita.
Ne annusi la certezza, che questo sia un vero mago, quando nel suo modo rivedi quelle movenze di chi - nel tuo ambiente - non ci è nato.

«Ah, questa è-» ti si alza un ghigno nel guardarlo. Onesto, si, ma certo non privo di ironia. Ci pensi se sia il caso di mentire spudoratamente. Magari dirgli che è un'arma di distruzione di massa o che avrebbe potuto ucciderti se avesse premuto il beccuccio più a fondo. O più a lungo.
Affetti la bomboletta e te la infili silenziosamente nella tasca a rete dello zainetto. Stai bene attento a non sfiorare la chitarra. «- meglio che la tenga io»
Serioso un po' ti ci fingi. Ma dura poco.

«È solo un colorante, serve a scrivere ma più in grande di una penn-... tu scrivi con le penne?»
Non ti è mai capitato di spiegare qualcosa ad un mago naturale. Hanno sempre avuto tutti la presunzione di dover insegnare qualcosa a te.
«Comunque a giudicare dalla sbuffo di prima, l'artista l'ha consumata tutta per la sua atroce vendetta»
Sorridendo, ti infili le mani in tasca ed alzi le spalle.
«So... niente birra?»
Ogni tanto ti esce quell'accento marcato, un delicato miscuglio olandese, non troppo diverso dal tedesco.

\\: lingua dei segni

alexander hydra - 23. - taurus moon - smiley face

 
Top
view post Posted on 17/8/2023, 10:51
Avatar


Group:
Dipendente Ministeriale
Posts:
12,017
Location:
Trantor - Settore Imperiale

Status:


Horus Ra Sekhmeth
24 yrs – cursebreaker – morning; portobello road market
Ho come l’impressione che questo tizio mi stia prendendo vagamente per il culo.
Incrocio le braccia al petto, regalandogli uno dei miei fastidiosi sguardi severi.
In realtà non ha nemmeno troppo torto: sto imparando cose sul mondo Babbano e paradossalmente so perfettamente (o quasi) come funziona una moto, ma ignoro totalmente, per esempio, cosa diamine sia un microonde. E Isabella ci ha messo una vita ad insegnarmi come si carica e si inseriscono musiche nel Pi-pod che trovai anni fa ad Hyde Park. Insomma, non brillo particolarmente d’intuito sulle cose Babbane e, come me, gran parte dei Maghi e Streghe ostinatamente attaccati alle proprie tradizioni e alla propria Magia come risolutrice di ogni problema. Quando per esperienza dovrei (e ho dovuto) capire necessariamente il funzionamento di determinate cose che noi del mondo magico diamo per scontate. Mi servono anche e soprattutto per il lavoro.
Fisso con scetticismo la bomboletta mentre il ragazzo se la mette nello zaino.
Cosa c’è dentro? Dimmelo, aiuto.
« No, non scrivo con le penne. Uso le piume. » Corrugo la fronte, per poi ricordarmi che forse non era proprio quello che intendeva.
Apro la bocca per ribattere ma la richiudo subito. La sua richiesta mi spiazza e capto nella sua voce qualcosa di familiare, una pronuncia sporcata da un accento duro, ma che mi sembra di aver già sentito da qualche parte.
Batto le palpebre un paio di volte, piuttosto confuso. Lo sconosciuto –perché è quello che è– si stringe nelle spalle, mi sorride ancora apertamente come se ci conoscessimo da anni. Non posso fare a meno di essere sospettoso, ma abbozzo un sorriso, le braccia ancora al petto. Ripenso alla precisazione sul fatto di non avere una moglie... "o un marito". Dubito mi voglia rimorchiare, ma, in ogni caso, la precisazione è stata piuttosto onesta. Questo mi porta nuovamente a pensare che la sua sia semplice spontaneità che lo rende probabilmente innocuo.
« Una birra? » In effetti è quasi ora di pranzo e comincio ad avere fame, ma mia madre non mi perdonerà mai per averla paccata –con uno mai visto prima– proprio dopo essere stato accusato di negligenza. Santissima Iside, quant’è melodrammatica.
« Sei solito proporre di bere una birra agli sconosciuti? Guarda che potrei essere un malintenzionato. » Le mie labbra si incurvano maggiormente.
Strano ma vero, sono più guardingo con lui che con i passi che si odono in lontananza.

– there's an ordinary world somehow I have to find –
Code © HorusDON'T copy



Edited by Horus Sekhmeth - 17/8/2023, 14:01
 
Top
view post Posted on 18/8/2023, 19:52
Avatar

Group:
Mago
Posts:
6,489
Location:
Hyperversum

Status:



J4j3yKD

J4j3yKD
Oh no Lex. Ti sei già preso la tua prima occhiataccia di oggi? Ma è possibile che non arrivi a fine giornata senza che qualcuno pensi male di te?
Beh, di solito è difficile ma ti fa ridere lo stesso - sebbene stavolta la risata la tieni per te. Hai il sospetto che questo adone qui davanti sia più il tipo che dopo un po' si stizzisce e che non andrai gran lontano continuando così.
In effetti lui è stato onesto. O almeno era onesta la sua curiosità.
Non hai mai capito l'utilità di essere maghi in un mondo che contempla due facce di una sola medaglia.
O meglio, per capirsi: non vuoi essere una cosa sola. Ma forse per te è facile, mamma non poteva usare la magia e non permetteva ad Hans di invaderle la cucina o la casa con quei trucchetti. Dio però quanto ridevi con Theo. Quando mamma chiudeva gli occhi e allora papà agitava la bacchetta e per magia la vostra stanza era di nuovo in ordine.
Non gliela faceva mica, a vostra madre, ma lei poi scoppiava a ridere con voi.
In fondo se le cose sai prenderle alla leggera, la devi ringraziare.
Dice sempre che farsi il sangue amaro per tutto ti rende come Östranof, il vicino barbuto che viveva davanti casa. Oh lui era terribile, sempre con le finestre chiuse come a nascondere il segreto che era la sua vita.
Ad ogni modo, il tuo sorriso torna ad essere gentile, mite.
Non puoi ridere di lui, te lo ricordi com'era scrivere con le piume di Jobberknoll a Castelo, divertente ma soffrivi il solletico quanto ti sfioravano.
Perché hai la pelle ricettiva e sensibile, basta sfiorarti perché ti vengano i brividi.
O guardarti tanto a lungo, anche. Dio quanto ti piace guardare negli occhi le persone, con i tuoi che brillano di rimando.
Theo dice che li hai del colore del Mar dei Caraibi.

Ti guardi un po' i piedi, è normale quando vagamente capisci che sei un coglione o che il tuo messaggio non è ancora arrivato forte e chiaro. Poi torni dritto sulle spalle.
«Veramente pensavo di scroccartela»
Ecco magari ogni tanto potremmo ridurre la dose di onestà, non perché sia bello essere senza l'ombra di un Galeone - tanto qualche spiccio per bere lo tiri su in qualche modo - ma perché, insomma, non si dice.
«Se sei un malintenzionato che raccatta gente con una scritta sui muri...-» cominci, tenendoti in sospeso sul filo di un discorso stupido che ti fa sorridere. «- dovrei dirti che non c'è molto di utile in me, non sono proprio il tipo con cui essere malintenzionati. Però, se proprio dovessi, penso che ti troveresti davanti lo spettacolo pietoso di me che imploro per la mia vita»
Adesso ti fai appena più serio, per scherzo, commediante da strapazzo.
«D-devo inginocchiarmi?»deglutisci, alzando pianissimo le braccia.
«\\Comunque io sono Lex» aggiungi, segnando il tuo nome anche con la mano destra. Il segno per "Lex" lo hai concordato con Theo anni fa, si fa battendo due colpi a mano aperta sul cuore e passando poi con due dita davanti al viso.

\\: lingua dei segni

alexander hydra - 23. - taurus moon - smiley face

 
Top
view post Posted on 20/8/2023, 12:03
Avatar


Group:
Dipendente Ministeriale
Posts:
12,017
Location:
Trantor - Settore Imperiale

Status:


Horus Ra Sekhmeth
24 yrs – cursebreaker – morning; portobello road market
Guardo il ragazzo –il cui nome scoprirò a breve– con un’espressione sempre più confusa dipinta sulla faccia. Sostengo il suo sguardo limpido; i suoi occhi sono molto belli, ricordano un po’ l’acqua dei fiumi e, in effetti, non sembra lasciar trasparire nessuna traccia di malizia o secondi fini. Proprio come un ruscello, dà l’idea di essere cristallino nella sua spontaneità.
Alla faccia della schiettezza, mi dico, quando mi chiede implicitamente di scroccarmi una birra.
« Oh, ecco perché me l’hai proposta. » Mi verrebbe da dire che è un po’ da disperati, ma non è questo il pensiero che mi coglie osservandolo ed ascoltandolo. È pulito, un po’ scapigliato e con i vestiti leggermente stropicciati e la chitarra sulle spalle potrebbe farlo sembrare un vagabondo, ma non è come quelli che ho visto a Nocturn Alley, stracci sulla strada senza un briciolo di voglia di vita. Mi sembra piuttosto scanzonato, con una grandissima fiducia nel mondo e delle persone. Beato lui.
E Lex non mi smentisce: il suo cambiamento teatrale, il suo immaginarsi pregare per la sua vita mi porta a sorridere nuovamente e a lasciar andare ogni traccia di sospetto dal mio sguardo.
Non so, a pelle mi piace la sua leggerezza, o almeno quella che lascia vedere di lui.
Mi infilo le mani nelle tasche e scoppio di nuovo a ridere, a lungo stavolta. Del resto, qualcuno che mi fa ridere così, anche se appena incontrato, non deve essere poi così malvagio no?
Avrei proprio da ridere se mi sfilasse dei soldi dai pantaloni” mi ammonisco, sulla scia finale del mio riso.
In un certo senso, mi dico, me li sta un anche sfilando ma qualche falce non è un prezzo così alto da pagare. E poi, un po’ di tempo da perdere ce l’ho, prima di pranzo. Basta non arrivare in ritardo o mamma sì che s’incazza.
« E sia, pazzo. Ti offrirò una birra. » Mi sento rispondere con un gran sorriso che scopre i denti.
Poi però, alla sua presentazione piego la testa e una ciocca di capelli mi finisce sul viso.
La mando indietro con un gesto frettoloso della mano e aggrotto le sopracciglia, incuriosito.
« Mi chiamo Horus… » Rispondo, indeciso se proseguire. « Cos’è, un modo di salutare del tuo paese lontano? » Gli chiedo, infine, guardandogli le mani con cui ha compiuto quello strano gesto mai visto prima: e sì che di posti ne ho visitati. Pondero, invece, su dove andare per offrirgli ‘sta birra quando improvvisamente i passi si fanno più vicini a noi.
« E VOI DISGRAZIATI COSA AVETE COMBINATO? »
Mi giro di scatto. Un vecchio decrepito con una bombetta marrone e un papillon a pois rossi compare all’improvviso e se ne sta a gambe larghe all’imbocco del vicolo, puntandoci addosso il bastone ricurvo. Il parallelismo con Gazza mi è inevitabile.

– there's an ordinary world somehow I have to find –
Code © HorusDON'T copy

 
Top
view post Posted on 24/8/2023, 17:57
Avatar

Group:
Mago
Posts:
6,489
Location:
Hyperversum

Status:



J4j3yKD

J4j3yKD
Hai abbassato solo un ginocchio, prima che Horus iniziasse a ridere e ti togliesse un piccolo sassolino dal petto.
In fondo lo sai bene come funziona, hai abbastanza fiducia in te stesso o nella capacità di far pena agli altri. Sei come quei cani che all'interno del branco hanno il ruolo di pacificatori. Tu sapresti invitare chiunque a "giocare" con te.
Come quella volta - quando avevi iniziato ad uscire con Pablo - ed eravate incappati in un pub ricolmo di gente dal pessimo umore e dalla terribile ironia. Anche in quel caso, qualcosa hai fatto. Certo guadagnandoti due costole rotte e qualche ematoma che Pablito ha poi gentilmente curato, tornati a casa.
Si di certo Horus appare meno pericoloso. I brutti ceffi di quella volta erano partiti male già molto prima. In quel caso non avevi chiesto di inginocchiarti, ti avevano piegato loro con una sola mossa. Sei pessimo anche nelle risse, sai solo renderti poco soddisfacente da picchiare. Tu che ti arrendi subito per aver salva la vita.
Dio, quella volta te lo sei pure baciato, Pablo. Disgustandolo per quei rivoli di sangue sulle labbra. Nulla a confronto con la vernice di prima.
Passano questi pensieri come piccole ombre di luce negli occhi. Ché quando Horus ride, tu sorridi vittorioso.
Anche perché l'ha detto ben chiaro che ti offre una birra ora. Quindi insomma, qualcosa di buono devi averla fatta.
E sei qui a gongolare, di nuovo in piedi, davanti ad Horus che ti chiede il senso dei tuoi movimenti.
Theo ti manca da morire. Lo senti battere nel cuore ogni volta che ti giri e sono fin troppe le volte in cui trovi qualcosa che potrebbe piacergli e te la intaschi.
Ma questo non lo direi.
Ed il fatto poi è che sei onesto, non hai modo di mentire, né un motivo. Non per qualcosa di tanto dolce.
«Horus» ti giri il suo nome sulle labbra, così da imprimerlo bene. Che è vero, sei uno smemorato ma le cose che ti importano finisci per ricordarle fino alla fine.
«Ah, no no..» riporti una mano vicino al petto, di solito Theo la posa sullo sterno quando pensa a che cosa dire. «\Questa è la lingua dei segni, per comunicare con chi è sordo o muto\»

Ancora un sorriso, mica lo sai che stai per essere interrotto. «L'ho imparata per mio fratello, lui è na-» così la frase non la puoi finire, chiudi gli occhi quando ancora dai le spalle alla voce che tuona nel vicolo. Li riapri, cristallini su Horus. Hai un'idea, e gli fai l'occhiolino, buttandoti nel vuoto senza sapere se potrà reggerti il gioco o se andrà via dandoti la colpa.
L'unico nodo alla gola che ti sale, sta lì solo perché non avresti i soldi per ripagare nessun danno, è già tanto se ne hai per magiare a giorni alterni.
Poi, beh, la bomboletta nella tasca esterna dello zaino certo non aiuta. Ma tu te ne freghi, sicuro di te allarghi il sorriso anche contro l'uomo, pur portando le mani in vista e facendo un passo indietro. Affianchi Horus, e parli con la sicurezza figlia di anni a raccontar stronzate per farla franca.
«Unità per il trattamento e recupero di manufatti no-ma... babbani.» Non sei sicuro che si chiami così, hai letto il volantino al volo quando tua madre te lo ha allungato a cena, prima di sbatterti amorevolmente fuori casa. Volevi fare domanda lì, si, prima però. E ti correggi ma non smetti di guardarlo negli occhi. «Ci hanno mandati dal Ministero per quella» indichi la scritta con il capo, ed in parte preghi che il tuo nuovo improvvisato amico, segua il tuo gioco. «Ne sa qualcosa, Signor...?» basterà?

\: lingua dei segni

alexander hydra - 23. - taurus moon - smiley face

 
Top
view post Posted on 25/8/2023, 14:03
Avatar


Group:
Dipendente Ministeriale
Posts:
12,017
Location:
Trantor - Settore Imperiale

Status:


Horus Ra Sekhmeth
24 yrs – cursebreaker – morning; portobello road market
Non so se sono più perplesso per questa comparsata improvvisa o per il contesto in cui io e Lex ci siamo incontrati. Probabilmente sono più sconvolto dalla prontezza di riflessi che questo ragazzo ha dimostrato nell’inventarsi una cazzata così su due piedi; non vedevo una roba simile da quando beccai Thompson oltre il coprifuoco che, ammetto, inventò una scusa veramente arzigogolata in meno di due secondi. Con la parlantina sciolta che ormai sto cominciando a identificare come un suo pregio –e difetto– Lex si lancia in un’improbabile campagna di cui ignoro totalmente il senso e lo scopo. Unità?
Incrocio il suo sguardo con le labbra socchiuse e gli occhi stralunati, ma poi mi volto verso il vecchio che avanza. In realtà avremmo tempo di filarcela o di sederci a giocare a gobbiglie prima che ci raggiunga, ma mi affianco a Lex con le braccia sui fianchi.
« Signore! Le sembra il modo di rivolgersi a due membri del Ministero giunti in soccorso… » In soccorso di cosa? Volto lo sguardo verso il muro e con un gesto plateale della mano, la muovo su e giù davanti l’orrida scritta. « Di chi ha perso la moglie e si è appropriato di un… » Di un?! No, ok, cambio rotta. « I manufatti Babbani e il loro uso sono vietati dalla legge! »
Non proprio, ma conto sulla demenza senile.
« Ma chi volete prendere in giro, ragazzacci! La moglie di chi? La mamma di che? » Si porta una rugosa mano a coppa sull’orecchio e per poco non si sbilancia sul bastone. Le ginocchia gli si piegano pericolosamente e sono sicuro che se tendiamo l’udito, io e Lex potremmo sentirne il suono scricchiolante come quello delle noci.
Pensando all’udito mi irrigidisco su quanto poco fa ho appreso da lui riguardo lo strano saluto: si può annoverare tra le figure di merda il non saper riconoscere la lingua dei segni? Scocco un’occhiata fugace a Lex, ma la mia attenzione viene richiamata dal nonnetto che in qualche stupefacente modo ci ha raggiunti. Posso persino vedergli il rivoletto di bava sulle labbra ritratte per la mancanza di tre quarti dei denti.
Amon, ti prego, ammazzami prima se dovessi diventare così da vecchio.
« Ministero eh? Mostratemi un documento, disgraziati! » Si erge con tutto il suo metro e cinquanta con fare altezzoso, puntandoci contro il bastone. Salvo poi ricaderci sopra per l’equilibrio precario.
L’angolo della bocca si piega impercettibilmente mentre faccio un passo in avanti, raggiungo Lex e gli sfioro il braccio col mio, intimandogli di stare zitto.
« Molto bene. » Rispondo gioviale. Infilo la mano nella tasca posteriore dei pantaloni estraendo il portafoglio che apro con sorprendente lentezza. Poi trovo il tesserino di riconoscimento che porgo al vecchio. Nome, cognome, impiego ma, soprattutto, svettante in alto, vicino al timbro del Ministero della Magia una scritta recita: “Applicazione della Legge sulla Magia, matricola numero…”. Glielo agito davanti. Anzi, posso dire di spiaccicarglielo quasi in faccia visto che, per quanto ne so, potrebbe avere la cataratta. Lui fa un passo indietro per vederci meglio –forse è l’unica cosa buona che gli è rimasta allora– e guarda prima la foto sul tesserino poi la mia faccia. Poi la mia faccia e di nuovo la foto.
« Ragazzo… » Esordisce con estrema serietà, allungando il collo da tartaruga verso di me. « E fallo un sorriso in foto, sembra che t’hanno ammazzato il gatto. E che brutta macchia c’hai sulla faccia, lavatela! »
Spalanco la bocca per la sorpresa e improvvisamente eccolo, il riso, che mi ritorna prepotente sulle labbra che tendo in una smorfia indecifrabile nel tentativo di trattenermi. Le spalle mi tremano, ma sono KO.
« E tu?! C’hai l’arma del delitto nello zaino, scommetto! Ti stava arrestando eh?
Barbone! »
Non faccio in tempo ad intervenire quando il vecchio balza di gran carriera col suo bastone sventolante, pronto a suonarlo in testa a Lex.

– there's an ordinary world somehow I have to find –
Code © HorusDON'T copy

 
Top
view post Posted on 25/8/2023, 20:42
Avatar

Group:
Mago
Posts:
6,489
Location:
Hyperversum

Status:



J4j3yKD

J4j3yKD
Il vecchietto ti è sembrato piuttosto "coriaceo" ma è anche vero che non possono essere tutti come i tuoi nonni.
Ma lo sai, per quello un accenno di adrenalina ti solletica le vene; fa battere il cuore molto più veloce. Ti eccita febbrilmente poter affrontare avventure, vivere appieno anche le cazzate che ti passano per la testa.
E questa - fattelo dire - lo è. Spacciarsi per qualcuno del Ministero potrebbe essere piuttosto illegale. Non la prendono comoda come in Perù qui, ed un conto è rischiare di dover ripagare un debito lavando i piatti, un altro è avere a che fare con lo zoccolo duro della legge.
Però non ci pensi, immagini che per quanto rancorosa, la cariatide che ti punta il bastone non ti denuncerà. Non andrà mica fino in fondo, no?
E poi insomma, hai un complice a cui sorridi arricciando il naso. Una sorta di momento intimo?
Comunque, appena ti da spago tu troneggi soddisfatto, gonfi il petto e tieni ancora le mani in evidenza, così che l'uomo possa capire che anche se un disgraziato, sei innocuo.
«Una bomboletta...» provi a suggerire ad Horus ma lui prende giustamente il via a modo suo.
E questo, beh. Questo è una svolta. Tu il Ministero l'hai chiamato in causa per una ragione, certo non ti aspettavi che avesse senso. Non ti aspettavi che il bellone ci lavorasse.
Porco cazzo. Wow.
E ne sei stupito, tanto che ti volti verso di lui e lo guardi esibire il tesserino. Che poi si, stai zitto perché ti ha detto di lasciarlo fare, sfiorandoti il braccio fino a lasciarti più di un brivido.
Ma, beh. Allunghi il collo per leggere anche tu, sperando di essere stato almeno gentile a sufficienza da aver trovato un alleato e non un nemico. Dai non puoi farti arrestare sul serio nei tuoi primi giorni a Londra!
«Non ha tutti i tort-» ma tra lo scoppio di una risata che trattieni e quella foto che, insomma, adesso un po' meglio la vedi, il vecchietto si fa avanti per dartele di santa ragione.
«Signore mio, non gliela si può proprio fare!» Esclami, tuonando docile contro il bastone che ti potrebbe colpire a breve. Chiudi gli occhi pur restando quasi un metro oltre il vecchio. Lui si che sembra un tipo da ronda notturna, uno che si fa giustizia da solo.
«Ha davvero interrotto un arresto in piena regola» Quasi ghigni verso l'uomo che stai esplicitamente accusando.
Abbassi le braccia per portarle dietro la schiena. Perché Horus possa arrestarti, no?
«Fai piano, ti prego amico -» gli sussurri divertito «- ho la pelle sensibile» menti, perché è solo un gioco no? Ed il tuo è uno tono che vuoi far percepire solo a lui, scherzoso. Anche se tutto questo attiva ricettori un po' diversi in te.
Hai un problema, Lex, ma lo risolverai a casa quando ci tornerai.

\: lingua dei segni

alexander hydra - 23. - taurus moon - smiley face

 
Top
view post Posted on 26/8/2023, 10:12
Avatar


Group:
Dipendente Ministeriale
Posts:
12,017
Location:
Trantor - Settore Imperiale

Status:


Horus Ra Sekhmeth
24 yrs – cursebreaker – morning; portobello road market
In tutta onestà ammetto di aver pensato che Lex si buttasse in ginocchio pure davanti al vecchietto pur di non essere picchiato. Viste le premesse era più che plausibile che lo facesse quindi, per evitargli l’umiliazione, ho fatto un passo avanti di scatto stendendo il braccio tra loro, parando il colpo del vecchio. Sibilo di dolore guardando sconvolto l’anziano che torna a mulinare il bastone. Ma quanta cazzo di forza c’ha sto nonnetto? Sono basito.
« Guarda che ne ho pure per te, signor Ministeriale! Mi avete ritardato la pensione! » Biascica e io ritraggo in fretta il braccio, massaggiandomi l’incavo del gomito dove mi ha colpito: va a finire che me lo spezza, lo stronzo.
« Signore, la prego si dia una calma… » Sento il sibilo nell’aria e quasi mi verrebbe voglia di fargli uno sgambetto. Non so però se a sibilare sia il bastone o il polmone della cariatide, quindi giudico che sia meglio di no.
Non posso fare granché, qualsiasi tentativo io per fermare l’avanzata del nostro aggressore (… veramente, mi auguro che nessuno venga a saperlo o ci rimetterei la faccia), porterebbe probabilmente nella morte del vecchio. Oddio, alla fine nemmeno troppo, ho quasi l’impressione che sarà lui a seppellirci e non il contrario.
Trattengo il respiro quando Lex entra in scivolata con l’ennesima stupidissima cazzata.
Stavolta –e non lo credevo possibile– sono ancora più perplesso di prima.
« Davvero? » Sibilo, ma quando vedo l’anziano abbassare il bastone, mi rendo conto che ha funzionato.
« Ehm, sì, infatti. » Mi riprendo al volto, ma piuttosto stupidamente guardandomi intorno. Non trovando niente con cui legargli le mani, lo giro per una spalla e gli afferro i polsi dietro la schiena con una mano.
Thot benedetto, sei un Mago!
Ma troppo tardi.
« Sei… sei in arresto, ragazzino. »
In realtà questo mi esce come uno sbuffo perché sto facendo una fatica immensa e probabilmente mi sto rompendo una costola nel tentativo di non ridere.
Stringo la presa sui polsi di Lex cercando veramente di non esplodere.
Il vecchio posa il bastone a terra e ci guarda sospettosi.
« Ah! Ti svegli presto tu! Come tutti i Ministeriali! » Gratta la gola e sputa per terra. Il riso ci mette un attimo a trasformarsi in una smorfia di disgusto.
Poi guido Lex –presumibilmente arrestato?– verso l’uscita del vicolo, dalla parte opposta del vecchio.
« Sì ecco, andiamo verso Azkaban eh… arrivederci signore! » Mi volto per congedarci prima che ci tiri dietro la dentiera.
« Filiamocela. » Bisbiglio nell’orecchio di Lex mentre lo conduco con drammatico passo marziale verso l’uscita.

« Ti ho trovato, ruba-mogli fetente! »
Un vecchio con tre peli in testa e piegato su un girello si pone di fronte l’unica via d’uscita, la nostra salvezza. Due nodose dita e mezzo sono puntate verso l’altro dietro di noi.
« Oh no… » Gemo, senza rendermi conto di cosa ho appena sentito e che, tra poco, mi farà crepare, poco ma sicuro.

– there's an ordinary world somehow I have to find –
Code © HorusDON'T copy




PLOT TWIST
 
Top
view post Posted on 30/8/2023, 13:12
Avatar

Group:
Mago
Posts:
6,489
Location:
Hyperversum

Status:



J4j3yKD

J4j3yKD
Tu passi la vita alla continua ricerca del non ridere nelle situazioni in cui ti trovi. Chi l'avrebbe mai detto che saresti finito in un vicolo di un mercato coloratissimo, a farti quasi picchiare da un anziano mago - è un mago? - con un bastone, per la tua impertinenza.
Eppure, dio se sei felice adesso. Che mascheri il sorriso in un ringhietto di fastidio, come se non volessi essere arrestato da Horus.
Cosa che invece sembra piuttosto piacevole come prospettiva. In realtà possiamo anche dircela tutta: tu non vuoi esplicitamente un birra con lui, probabilmente la baratterai con qualche spiedino di pollo lungo la via. Il tuo stomaco si lamenta come un mendicante, che poi è quello che sei.
Insomma non ti senti per niente minacciato da quest'uomo, e quando Horus finisce per accordarti anche questa - ennesima - stronzata, tu sei quasi più felice di prima.
In fondo non ti stai davvero prendendo gioco di uno sciroccato, di occasioni per finire al fresco per qualche "piccolo danno" ne avresti. Certo ancora ti stupisci di come il tuo nuovo amico abbia finito per rivelarsi davvero un Ministeriale. Non hai capito benissimo in che ambito, ma sei sicuro che se te la giocherai bene magari te lo dirà.
«Io invece credo che tu stia facendo un ottimo lavoro, riferirò al Ministero» incoraggiante, cercando di trattenere le risate che farebbero crollare tutta l'impalcatura di questo accrocchio sbagliato di bugie e divertimento, lo guardi.
Horus, si. Dritto negli occhi e sposti l'attenzione alle sua mani ferme sui polsi. Corrughi la fronte, ma solo perché devi sembrare abbastanza preoccupato, no?
Ecco magari non pensare davvero alle altre immagini che ti saltano alla mente alla rinfusa.
Azkaban ti dà comunque i brividi. Per un attimo il cuore muore in gola, come il resto delle tue parole. Ti zittisci un secondo, chiedendoti come sarebbe se davvero ci dovessi finire. Un pozzo senza fondo, un buco nero, una cella in attesa di un bacio.
Stavolta non uno di quei baci che ti piacciono tanto, quelli per cui scalpiti, quasi ti alleni, quelli in cui sorridi per averne un altro. No, ecco, i Dissennatori non sarebbero un buon partner, neanche il tuo amore libero potrebbe arrivare a tanto.
Reprimi il brivido in un gracchiare di corde vocali, un colpetto di tosse per tornare in te.

Lo fai quando l'idea di filartela ti tira il fiato in gola, e raddrizzi la schiena. Non ti dà alcun problema che i tuoi polsi siano stretti tra le sue dita, anzi. Tanto che non fai il minimo sforzo per allontanarti, sei uno da contatto fisico tu. Con un ghigno che si spegne solo quando - prima di cantar vittoria - cariatide numero due si presenta a chiudervi la strada.
E tu esplodi. Stupido. E ridi, scoppi a ridere più di prima, incapace di reggere l'assurdità del tutto. «Oh cazzo» e continui, certo che questo ovviamente non piacerà a nessuno dei due avversari. Siete circondati. Ma per fortuna il loro è un duello privato. E mister "Ruba Mogli" dovrà pagarla cara al nuovo arrivato.
Ma poi, l'ennesimo lampo di genio. Ti volti, stupito, verso il primo uomo, quello col bastone.
«Lei! E' stato lei davvero!» lo incolpi con la bocca spalancata dallo stupore, cercando di rasentare il muro perché lo scontro trai due non arrivi a coinvolgervi del tutto.
Essere travolti dagli incantesimi casuale di due anziani combattenti non ti sembra un'ottima idea.
«Come ha potuto?» fingi un cuore spezzato.

\: lingua dei segni

alexander hydra - 23. - taurus moon - smiley face

 
Top
view post Posted on 30/8/2023, 19:10
Avatar


Group:
Dipendente Ministeriale
Posts:
12,017
Location:
Trantor - Settore Imperiale

Status:


Horus Ra Sekhmeth
24 yrs – cursebreaker – morning; portobello road market
Quando comprendo chi è veramente il ruba mogli e, soprattutto, di come abbia tentato di sbolognare la colpa a noi, sono così sorpreso che per un momento mi scordo persino di ridere.
La mia testa va dal vecchio col girello a quell’altro con il bastone che ora, dopo averlo usato per minacciare Lex, lo punta come una bacchetta contro il rivale.
« È mia moglie, scimunito! » Dice in una nuvola di saliva.
Poi Lex scoppia a ridere così forte, ma così forte che tutti –io, vecchio numero uno e vecchio numero due– lo guardiamo con tanto d’occhi. Lascio d’istinto la presa sui suoi polsi –tanto, ormai, la copertura è saltata, semmai ce ne fosse stata una.
Poi mi porto la mano sulla bocca perché se rido anche io, è finita.
I due cominciano a far volare una colorita e variopinta sequela di insulti che in vita mia, giuro, non ho mai sentito in maniera così edulcorata e noi non possiamo che rimanere momentaneamente alla mercé di questo scambio. Ad esser sincero, prendo appunti da ritorcere contro Isabella e Ned. Mi schiaccio al muro con Lex e poi gli tiro una gomitata quando mette zizzania.
« Zitto, deficiente, questi ci ammazzano! » Gli bisbiglio, senza però riuscire a nascondere un singulto divertito.
Non l’avesse mai detto. Mentre il nonnetto col girello avanza lento e inesorabile, con le ruote che scricchiolano sulla strada e sobbalza per ogni pietra, quello più arzillo gli tira contro il bastone.
In realtà non so se l’abbia scagliato contro di noi o contro l’avversario che comincia a sputare per terra. Fatto sta che mi prende quasi in faccia e mi sposto giusto in tempo, sacrificando la spalla che mi strappa un gemito.
‘Sto vecchio di merda ha una mira che fa invidia al Cercatore dei Bats, Harrington.
« Toh! Toh! Tiè, tiè! Beccati 'ste fatture! Cariatide! »
Lo scontro ormai è prossimo, io e Lex siamo in una morsa inesorabile fatta probabilmente di bava e ginocchia scricchiolanti. Poi mi viene un’idea, dando in effetti per scontato che tutti i vecchi ne siano provvisti. Tiro fuori la bacchetta, la punto contro il fedifrago (sono, in effetti, sicuro quanto Lex che sia lui il colpevole) e grido:
« Waddiwasi! »
Poi schiaccio in giù la testa bionda e scapigliata di Lex e io faccio altrettanto, abbassandomi per evitare il colpo.
La dentiera dell’anziano salta fuori dalla bocca con un orrendo risucchio che per poco mi fa vomitare e ci vola davanti come un Boccino. Poi, non so per quale scherzo del destino, atterra sulla testa pelata del nemico.
« Oddio. » Pigolo.
Attimi di silenzio e di perplessità anche da parte mia. Confusi, i due si guardano un po’ perplessi, non so se per demenza senile o per altro, ma ne approfitto. Spingo Lex davanti a me in direzione dell’uscita verso la parte Magica, proprio di fianco a colui che ha dato origine a tutto, e gli urlo:
« Corri, CORRI PER L’AMOR DEL CIELO! »
Scoppio a ridere e per poco non incespico perché sono incapace di fare entrambe le cose contemporaneamente.
Mentre sorpassiamo i vecchi, sentiamo volare biascicata una delle bestemmie più epocali che io abbia mai sentito –e sentirò– in vita mia.
Rido così forte che non so, probabilmente finirò tutto il fiato che ho nei polmoni prima ancora di raggiungere la piazza e stramazzerò a terra.

– there's an ordinary world somehow I have to find –
Code © HorusDON'T copy



Madonna era una vita che volevo usarlo
 
Top
37 replies since 8/8/2023, 11:44   1021 views
  Share