Aldilà, Vagnard Von Kraus

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view post Posted on 13/9/2023, 17:19
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Quando il Signore Oscuro comanda, non è solo opportuno rispondere: è obbligatorio.
Non si discute, non ci si rifiuta, non si prega di esser risparmiati: “chinate la testa al vostro Padrone”. È questo il vostro mantra. E vi sta bene così, perché lo avete scelto voi… a volte.
Ciò che ti ha detto Presentius è stato il minimo indispensabile: sei stato fornito di un pezzo di carta rovinato con su scritto l’indirizzo e non c’è voluto molto per raggiungere il quartiere di Belgravia, a Londra.
È quel classico posto dove schiere di appartamenti altezzosi scrutano le strade sotto di loro, giudicando –come gran parte dei loro proprietari– tutti coloro che non vi risiedono.
Marciapiedi puliti, quieto vociare e persino i cani che zampettano con i padroni sembrano essere stati incipriati. Potremmo dire che è un bel cliché, ma del resto è proprio questo il luogo dove abita LeVane.
La sua è una classica casa d’epoca georgiana e non fai fatica a trovare il numero 33B. Possiede un’alta facciata di mattoni rossi, numerosi abbaini ed il portico squisitamente formato da colonne in stile dorico di raffinata fattura, quasi a voler ricordare il gran ammontare di Galeoni (o Sterline, dir si voglia) del commerciante d’aste che ti appresti ad andare a trovare. A tal proposito, sei stato informato che il traditore non c’è: è giustappunto impegnato con la tua esimia collega, Rowena Abyss. Quest’ultimo dettaglio, però, non è affar tuo saperlo.
Dalle finestre, incorniciate da abili decorazioni stuccate, si intravede in controluce la sagoma di una giovane che s’affaccenda con le tende che ricoprono i veli.
Il portone di casa è non meno elaborato ed un gran battente d’ottone (o d’oro?) svetta, al centro del pesante legno scuro che caratterizza l’uscio, nella forma di una testa di leone.
L’entrata è accessibile tramite un cancello basso che anticipa un viale in ghiaino, piuttosto atipico per una casa all’interno del centro di Londra. Tutt’intorno vi è un recinto in ferro battuto, con qualche cespuglio di rododendro e rose che ne seguono la direzione; proprio in fondo s’intravede un giardino che prosegue al di là del perimetro dell’abitazione.



Bene, finalmente ci siamo.
Ti chiedo di postare l’inventario e le statistiche.
 
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view post Posted on 21/9/2023, 09:54
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Vagnard von Kraus

Tutto molto semplice. Si trattava di raggiungere un indirizzo in particolare, entrare nell’appartamento vuoto, prelevare ciò che l’Oscuro agognava e sgattaiolare senza lasciare tracce. Niente di più. Sembrava un normale passante, nelle strade desolate, solo la brezza spirava, un dolce odore arboreo raggiungeva di tanto in tanto le sue narici. Qualche voce proveniente dalle case a schiera, talvolta un sentore di cibo. Rifletteva tra sè e sè mentre superava un passante ben vestito. Solitamente le missioni richiedevano ingegno e sprezzo del periglio, e al pensiero le membra furono scosse da un leggero brivido di piacere. Stranamente e contro ogni aspettativa quella sembrava una pura missione di infiltramento, una sorta di novello 007. Non che gli dispiacesse, in fondo ne aveva vissute di tutti i colori nell’ultimo periodo e agire un po’ nell’ombra era ciò che faceva a caso suo. Non aveva intenzione di rompersi le uova nel paniere, non quel giorno. Avrebbe fatto quanto richiesto, nella maniera più pulita possibile, per rientrare nelle grazie dell’Oscuro, e più precisamente nei ranghi più alti.

33b. Ecco l’appartamento. Una casa d’epoca datata, con la sua età che ne dettava il fascino. Senza porsi troppi problemi, dopo aver indossato la maschera, utilizzò il braccio sinistro come appoggio sul basso cancelletto e lo scavalcò con un agile salto felino. Atterrò sul vialetto in ghiaia, evitando di appoggiare il bastone in terra per evitare di segnarlo con quella sottile polverina che avrebbe potuto chissà tradirlo un giorno. Aprì il pomello con un veloce movimento del dito sfilando la bacchetta. Raggiunse quindi dopo qualche passo l’elaborato portone, e dopo aver lanciato uno sguardo furtivo attorno a sé puntò la bacchetta verso la serratura.

*Alohomora*

Avrebbe quindi tentato di aprirla, sperando non fosse chiusa magicamente, altrimenti avrebbe dovuto tentare altro per aprirla, o puntare ad un’altra via di accesso…


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» Punti Salute: 274/274 (140 Base + 9 Duello + 2 Role + 5 S.A. + 46 Oggetto + 5 Runa + 1 Pipistrello + 60 Top 200 + 5 Evento + 1 Quidditch)

» Punti Corpo: 203/203 (90 Base + 9 Duello + 2 Quidditch + 3 Role + 5 S.A. + 82 Oggetto + 5 Runa + 1 Pipistrello + 5 Evento)

» Punti Mana: 193/193 (90 Base + 9 Duello + 3 Role + 5 S.A. + 81 Oggetto + 1 Pipistrello + 4 Evento)

» Punti Esperienza: 57 (1 Base + 12 Promozioni + 1 Nomina a Prefetto + 4 Duello + 2 Role + 1,5 Quest Halloween + 16,5 Quidditch + 2 Quest Evento + 2,5 Evento + 4,5 M + 10 Top. 200)
 
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view post Posted on 28/9/2023, 10:01
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C'è qualcosa che il Signore Oscuro apprezza di te, Vagnard von Kraus. Non è sicuramente la violenta lucidità che anima i tuoi occhi –o almeno, non solo. È l'imprevedibilità. Oh, Lui sa sempre tutto, ha spie in ogni dove, persino tra i cespugli di questa pomposa villa potrebbe nascondersi un suo emissario. E stranamente, di te si fida e tu, del resto, te la sei anche guadagnata questa fiducia.
... Per quanto di fiducia si voglia parlare, s'intende. È una concessione, quella che ti fa, un atto misericordioso per un servo riconoscente e leale.
Ma beh, ecco, la tua mossa stupisce anche questo Fato che sì, ha occhi ovunque, persino più di Lord Voldemort. Nella luce grigia di un placido pomeriggio londinese, con molta facilità ti appresti ad un entrata forse meno convenzionale di tutte: quella principale. Di solito si bussa o si suona un campanello, ma un Alohomora ha sempre il suo fascino, non è così?
E allora sì, la senti scattare la serratura con un soddisfacente all'orecchio: "click!"
Il problema è che non fai in tempo a girare il pomello.
I passi sul ghiaino ti fanno voltare per trovarti di fronte un uomo un po' perplesso con un cappello di paglia e un sacco nero pieno di foglie secche. Nell'altra mano tiene un forcone. Che cliché.
«Ma che diamine...» Lo sguardo confuso passa dal tuo viso alla bacchetta e vedi la testa scattare indietro e la pelle pendente sul mento ondeggiare un poco. «E tu chi cavolo sei, scusa?» Ti apostrofa con sospetto, gli occhi ridotti a due fessure.
 
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view post Posted on 22/10/2023, 09:07
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Vagnard von Kraus
Ghignò soddisfatto dietro la maschera sentendo risuonare la serratura come risultato del suo incantesimo. Ah dolce piacevole rumore! Incredibile come i metodi più convenzionali risultassero sempre i più efficaci. Alle volte una mano da parte del Fato non era da disdegnare. Ma come qualcosa veniva a favore, il conto era presto servito, l’Universo esigeva compensazione. Ed ecco che dietro di lui si palesava un curioso figuro che con un cappello di paglia indosso ed un sacco con foglie secche in mano gli chiedeva il motivo della sua presenza. Nascose precauzionalmente la bacchetta nella mantella prima di girarsi, lasciandola scivolare dal polsino.
Immaginate la scena, non sarebbe potuta sembrare una situazione più ridicola! Presumibilmente aveva fatto la conoscenza con il giardiniere della tenuta. Non sembrava molto felice di vederlo lì, pertanto, onde evitare di ricevere il poco felice colpo del forcone contro una parte del suo corpo avrebbe dovuto usare un briciolo di astuzia, quella che sembrava mancare all’amico di fronte.

- Oh, sono qui per una festa, Signore, non è stato avvertito? - attese, per osservare sulle prime la sua reazione - una festa in maschera. - continuò, indicando la sua. Aggiunse poi - Volete partecipare? In fondo il vostro non è un costume, ma potete fare come se lo fosse! -

Aprì la porta e con un evidente cenno del braccio lo invitò ad entrare. Se Cappello di Paglia avesse accolto il suo invito avrebbe gettato uno sguardo circospetto verso la strada richiudendo la porta dietro di sé, lasciando contestualmente scivolare la bacchetta verso il palmo della mano.
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view post Posted on 26/10/2023, 17:24
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«U-una festa in maschera?»
Il vecchio sgrana gli occhi e ti squadra dal basso verso l'alto, soffermandosi sul tuo viso; in effetti, hai scelto una maschera piuttosto singolare. È palesemente confuso e si guarda intorno, quasi si aspettasse di vedere arrivare altri invitati.
«Ma, ma... non c'è nessuna festa!» Esclama, ma il suo tono è incerto, affatto convinto. Probabilmente sta dubitando delle sue stesse parole. In fondo è solo il giardiniere, perché dovrebbe essere avvisato se il padrone vuole dare o meno qualche festa? Ti raggiunge confuso in poche falcate col forcone ancora in mano, ma non segue il tuo invito e non entra, si ferma sul pianerottolo mentre tu spalanchi la porta, perfettamente a tuo agio nel tuo nuovo ruolo di anfitrione. Il punto è che quel ruolo è già occupato, spiacenti.
Aprendo con enfasi la porta, chi ti ritrovi davanti è una donna che stava passando proprio lì davanti –forse la stessa il cui profilo hai potuto intravedere dietro le tende, qualche attimo fa.
L'atrio che ti si para davanti e che riesci a scorgere prima che lei ti ostacoli la vista, è sontuoso, proprio come l'esterno della casa. Ricche poltrone e divanetti sono posizionati di lato, foderate di un velluto brillante, rosso e verde. I lampadari in cristallo riflettono la luce che proviene da una grande porta a vetri dirimpetto e si intravedono, a destra e a sinistra, due lucide scalinate. Un profumo di fiori freschi ti riempie le narici; forse un po' troppo persistente, ad onor del vero.
Comunque sia, lasciando la pomposità alle spalle della donna, lei si piazza tra te e lo sfondo. Ha le mani suoi fianchi un po' abbondanti, i capelli raccolti in una crocchia –che cliché, non trovi?– e un’espressione a metà fra il confuso e l’indignazione. Il vecchio, invece, muove la testa a destra e a sinistra. Il suo sguardo opaco dalla cataratta passa prima su di te, poi sulla donna.

«Ma cosa... chi è lei?» Prorompe lei, con voce stranamente profonda. Sul suo viso severo vedi dipingersi un'espressione sospettosa, i suoi occhi si riducono a due fessure mentre ti squadrano. Quasi in tuo soccorso, sopraggiunge il vecchio.
«Ehm... signora Waverly il ragazzo è qui per la festa... » L'uomo si toglie il cappello in segno di rispetto, ma trapela in lui un certo nervosismo e una reverenza per quella che sembra essere una persona piuttosto importante nella casa.
«Una festa? Qui non c'è nessuna festa, signore. Ha sbagliato.» Sibila lei, allungando il collo rugoso verso di te, Vagnard. Così facendo, dietro vedi passare un paio di giovinette con una classica divisa da cameriere in vecchio stile, con grembiuli bianchi inamidati e persino una cuffietta sul capo. LeVane ha gusti decisamente borghesi. Le ragazzine si sono fermate all'improvviso per guardare cosa sta succedendo, osservano curiose al di là la matrona. Una di loro porta, su un vassoio d'argento, una sontuosa coppa del medesimo materiale.
 
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view post Posted on 19/11/2023, 11:14
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Vagnard von Kraus La situazione iniziava a degenerare. Immaginatevi la faccia di Vagnard, purtroppo celata dietro la maschera, alla visione della Factotum e di lì a poco della servitù al completo. Diamine, avrà pur scelto l’orario peggiore per entrare dall’ingresso di servizio, ma sembrava comunque uno scherzo di cattivissimo gusto dettato dalla mente perversa dell’Oscuro in persona. Ma Vagnard si sentiva stimolato dalla situazione, d’altronde era proprio nei momenti di difficoltà che si vedeva chi fossero i migliori. Era evidente come la vecchia non avesse abboccato alla sua scusa, e se in qualche modo era riuscito a circuire il giardiniere, un povero beota di paese, ciò non sarebbe stato possibile con la Governante, ne era certo, non si sarebbe mai schiodata dalla sua posizione. La casa era la sua dimora, la sua vita, la conosceva meglio delle sue tasche e nessuno le avrebbe fatto credere di saperne più di lei. Doveva agire, e in fretta. Non poteva restare fuori ancora per molto, non doveva essere visto da altri testimoni, ed un attimo eccessivo di incertezza avrebbe fatto decadere la sua copertura come un castello di carte. E in tutto ciò, ultimo ma non ultimo, avrebbe dovuto modificare il piano originario. Per quanto gli avessero fatto promettere di essere pronto a tutto, non era il momento di dare il via ad un genocidio di massa, Vagnard era folle ma non stupido. Serviva un diversivo, un deus ex machina a risolvere la situazione.
Diede una rapida occhiata prima alla governante, poi al giardiniere per fissarne la posizione nella mente e poi di nuovo alla signora. Lasciò scivolare la punta della bacchetta, precedentemente nascosta nella manica della veste, facendola puntare verso il giardiniere, mentre rapidamente eseguiva come una lettera L con un movimento continuo del polso, dall’alto verso il basso
*Decado* pronunciò con fredda decisione tra sè e sè. E se tutto fosse andato bene, al sentire il corpo del Giardiniere adagiarsi al suolo, si sarebbe voltato con finto stupore. << Signora, quest’uomo ha avuto un mancamento, dobbiamo soccorrerlo, mi aiuti a portarlo dentro! >> quindi lo avrebbe afferrato per le braccia iniziando a trascinarlo verso la Dimora.

E la caccia al tesoro avrebbe potuto cominciare.
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view post Posted on 20/11/2023, 15:51
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Il momento dell'attesa non è congeniale per nessuno. Soprattutto se l'ombra del sospetto si annida negli occhi del proprio interlocutore. È un momento di stasi in cui la donna aspetta delle spiegazioni o, nel migliore dei casi, che tu giri e tacchi e ti levi di torno. Ed in effetti quel momento di silenzio, per quanto breve, fa allertare maggiormente la donna che prende fiato per rifilarti un educato, ma decisivo, addio. È corretto, la signora Waverly è la padrona di casa, quella ufficiosa, naturalmente, ma è la vera detentrice delle chiavi di tutta la villa. Non è bene farsela nemica.
Perciò agisci con astuzia, Vagnard, come ti si conviene. Un movimento silenzioso, in sordina, e senza che nessuno se ne accorga il tintinnio del forcone e un tonfo sordo allietano le tue orecchie. Il beota di paese è caduto giù dritto come un bubotubero. Senti la donna sussultare con la mano sulla bocca.

«Ommioddio signor Ainscoe!» Si afferra prontamente i lati della lunga gonna in satin verde scuro, mentre dietro di lei le cameriere squittiscono. Quella con la coppa per poco non fa cadere il vassoio, mentre si defila in una stanza. La signora Waverly, però, è troppo occupata per sgridarle.
Si unisce a te e afferra i piedi dell'uomo, senza nascondere un'evidente espressione di disgusto per gli stivali inzaccherati di fango. Storce la bocca, ma non dice niente, fa rapidamente dei passi indietro, entrando in casa.

«Di qua, di qua, in salone!» Commenta, dirige i lavori: si sente che è abituata a farlo. Ti conduce nella stanza di destra e un grande salone, pomposo come l'esterno della casa e come l'ingresso del resto preannunciavano, ti si spalanca davanti. Lampadari in cristallo, pesanti librerie in quercia, un tappeto persiano che probabilmente vale più della tua vita, un grande camino in marmo e, intorno, divanetti stile rococò con le zampe di leone. È su uno di questi che stendete l'uomo che è così alto che i piedi strabordano oltre il bracciolo.
«Benedicta!! Un bicchiere d'acqua, presto!» Nessuno fa caso a te, nemmeno la cameriera che si è affacciata or ora per eseguire l'ordine.
«Innerva.» L'incanto è eseguito in uno svolazzo subito dopo che la governante ha estratto la bacchetta da una tasca della gonna.
 
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view post Posted on 2/12/2023, 12:08
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Vagnard von Kraus
Diamine, ma cosa davano da mangiare a quell’uomo, concime? Pensava di non aver mai sollevato un essere tanto robusto in vita sua al momento di appoggiarlo sul divano. Dall’altro capo invece la Governante sembrava essere piuttosto avvezza ai carichi pesanti, evidentemente non era solo quella che dava ordini ma era la prima a saper mettere le mani in pasta. Fin dal momento in cui varcano la soglia però Egli non dimentica il motivo per cui si trova lì, rimpiangendo ancora una volta di non aver fatto uso di un’entrata “secondaria”. Sapeva il cosa, ma non il dove. Dove mai si sarebbe potuta nascondere una cassaforte in tutta quella riccanza? Escluse quasi a priori il piano terra, privilegiando quello superiore, magari dietro un quadro o forse nascosta in una stanza privata. Qualunque fosse la soluzione avrebbe dovuto darsela a gambe di lì ed al più presto. Fare giustizia sommaria non sarebbe stata affatto una buona idea, non in quel momento almeno. La priorità rimaneva raggiungere l’obiettivo, considerando il fatto che la sua identità non era mai stata svelata e la cosa gli dava la possibilità di poter agire in maniera piuttosto libera. Il momento più opportuno fu quando notò come la vecchia fosse impegnata a far abbeverare il povero babbeo svenuto. - Madame, temo di aver sbagliato villa. Mi accomiato, tante care cose -. Fu quello il momento in cui avrebbe puntato la bacchetta contro se stesso e, mantenendola ben ferma, pronunciò mentalmente la formula * Sèocculto *, facendo ben attenzione a rispettare gli accenti e a considerare le due parole come una sola. Se tutto fosse andato per il meglio, avrebbe dato l’impressione di essersi dileguato dall’edificio. A quel punto, con nonchalance, e bacchetta ancora in mano, si sarebbe diretto verso le scalinate. Destra o sinistra? Si lasciò consigliare dall’istinto, salendo su quelle di destra.
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view post Posted on 10/12/2023, 12:41
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E Benedicta arriva prontamente con un vassoio d'argento al di sopra del quale c'è un bicchiere d'acqua. Un po' troppo pomposo per un semplice contadino che deve solamente riprendersi da un misterioso svenimento, non trovi?
Che poi, non è la stessa ragazzina che ti ha guardato con tanta curiosità, quando ti sei affacciato all'improvviso alla porta della dimora di LeVane? Beh, poco importa. Mentre lei trotterella verso la signora Waverly in uno svolazzo di grembiulino candido e pieno di volant e mentre la governante resuscita il cadavere... cioè... il poveretto, tu ti accomiati piuttosto frettolosamente. In un altro contesto sarebbe stato alquanto azzardato puntarsi una bacchetta in faccia con tanti pericolosi sguardi. Ma hai scelto il momento giusto, pare, perché sono chini sul signor Ascoe che piano piano rinviene e guarda la governante confusamente. Tante care cose per davvero: lui è sveglio, la Waverly ha ripreso il controllo, Benedicta ha compiuto il suo dovere di cameriera.
Tu, Vagnard, non ti sei appurato di tutto questo perché sei sgusciato rapido fuori da questo salone per dirigerti verso le scalinate di destra. Il corrimano intagliato splende come se mille stracci si siano impegnati per lucidarlo al meglio per riflettere i caldi raggi del sole che penetra dalla grande finestra che hai visto entrando. Alle pareti trovi quadri di gente che sonnecchia, principalmente signori ottocenteschi che nemmeno si avvedono di te; qualcuno persino, ignaro del ladro che si è intrufolato, gioca a bridge col vicino. Sei silenzioso come un Lethifold e senza incontrar nessuno ti ritrovi al piano superiore. Noti subito di esser giunto nell'ala della casa più lussuosa e ricca di dettagli. Un busto di un principe romano sembra essere la pietra miliare che divide il corridoio. A sinistra, una porta aperta apre uno spiraglio su una biblioteca di cui vedi a malapena un angolo di libreria ma che promette gran ricchezza di volumi, probabilmente (conoscendo il proprietario di casa), molto ricco. A destra grandi porte a doppio battente chiudono una stanza che tuttavia non ti è dato sbirciare. L'uscio è ben decorato, le maniglie in ottone sono un trionfio di ghirigori. Nonostante il borbottio che giunge dal piano di sotto, senti, al di là del pesante legno, un rimestare che giunge attutito proprio dalle porte. Sei chiamato a scegliere, ancora una volta, a cosa dare precedenza, ma voltandoti, senti una voce strana. Non lo puoi sapere, perché non l'hai conosciuto, ma è quella di LeVane.

«Ti ho visto, intruso.»
La sua voce giunge piuttosto atona, quasi inumana ma ti giunge in un sussurro. Intorno, non vedi nessuno. Usa la tua proverbiale astuzia, adepto.
 
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view post Posted on 27/1/2024, 11:10
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Vagnard von Kraus
La situazione cominciò velocemente a scaldarsi. Le persone presenti nella stanza iniziarono ad accalcarsi all’interno del suo raggio d’azione e capì che era proprio quello il momento per svanire nel nulla. Era più facile passare inosservati in una zona piena di persone che in una completamente sgombra. E così fece. Nel momento riuscì solo a condividere un fugace sguardo con la giovane serva recante un vassoio d’argento - uno sguardo che non avrebbe dimenticato facilmente e che per più tempo gli avrebbe dato da rimuginare - salì per le scale come programmato. Aveva una missione da compiere, un oggetto da recuperare e niente più da condividere con gli altri abitanti della dimora.
Arrivato al piano di sopra iniziò a scrutare velocemente le varie possibilità. Lesto scorse accanto ai dipinti rappresentanti ambigui personaggi intenti nelle più svariate attività. Si celò nell’oscurità per cercare di sgusciare come ombra verso una zona più proficua che presto si palesò. Varie stanze utili alla ricerca ad attenderlo, una ricca biblioteca degna di quella presente nella sua tenuta, varie stanze di cui una in particolare attirò la sua attenzione, per via del suo apparire sfarzoso, pieno di decorazioni e materiali ricercati. Si trattava di una villa grande, fastosa, e sarebbero occorse ore se si fosse messo a cercare in ogni singolo anfratto. Avrebbe dovuto usare tutta la sua astuzia per poter fare una cernita e capire dove concentrare le proprie energie per ottenere ciò che l’Oscuro desiderava. Certo, ma cosa? Quella era un’altra gatta da pelare, comprendere cosa avrebbe dovuto recuperare. Si avvicinò alla stanza, cercando di tastare la porta per capire se vi fosse un modo per poter entrare e fu in quel momento che proprio lì dentro sentiva come un gran vociare. Capì che forse era lì ad essere nascosto ciò che desiderava ardentemente, ben custodito da fedeli servi. Fu proprio mentre era immerso in questi pensieri che fu risvegliato e riportato al mondo terreno da una voce provenire alle sue spalle.
Imprecò.
Sembrava non avere pace quella giornata, non pensava vi fosse un esercito di servi ad attenderlo. Voltandosi, però, non vide nessuno. Che fosse una magia a lui sconosciuta, una sorta di allarme? Ciò significava due cose: non era in imminente pericolo - era stato assicurato riguardo al fatto che il padrone non fosse in casa - ma anche che doveva essere celere, molto più celere.
Ritornò con lo sguardo verso la stanza di suo interesse. Non poteva certo sfondare la porta ed entrare senza sapere chi o cosa lo aspettasse dall’altra parte.
Ponendosi ad una esigua distanza di sicurezza avrebbe piegato quasi del tutto il gomito tenendo la bacchetta con molta delicatezza. Con un gentile movimento del polso avrebbe quindi disteso il braccio verso l’obiettivo, accompagnando il movimento con la formula - Vitreo -
Aveva bisogno di capire cosa stesse succedendo, la situazione iniziava ad essere un po’ troppo ambigua per i suoi gusti. E prima che le cose fossero iniziate ad andare per il verso sbagliato, egli avrebbe rinunciato alla consueta e proverbiale impulsività per privilegiare l’astuzia e il raziocinio, agendo come abile spia. Doveva sempre essere un passo avanti all’avversario prima di poter fare la prossima mossa.

Era la calma prima della tempesta.

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// Lo so, sono una vergogna, chiedo scusa per l'immane ritardo, non capiterà più.
 
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view post Posted on 9/2/2024, 19:21
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Il tuo Vitreo, ovviamente, va a buon fine.
Si svela davanti ai tuoi occhi e per qualche istante uno splendido studio in stile classico. Drappi pesanti coprono una finestra ampia, perfettamente linda, ma scorci di luce illuminano la grande scrivania in mogano posta al centro. Un grande tappeto persiano (sorprendentemente grande invero) copre gran parte del parquet lucido ed un altrettanto gigantesco camino è posto alle spalle della scrivania, in una posizione insolita, ma di grande effetto. Suppellettili varie e un’urna simile ad una contenente le ceneri di qualche disgraziato, fanno la loro bella figura sulla mensola del caminetto. Da che mondo e mondo, gli affari si svolgono sempre in posti come questi e non ti stupiresti nello scoprire che il Vice Ministro Von Heinrich possiede un ufficio più o meno uguale. Solo che il secondo è vecchio d’ottantanni (e nessuno lo sa).
Così il Vitreo si esaurisce, lasciandoti un’immagine dell’ennesimo sfarzo di Levane; uno sfarzo che comincia ad essere ridondante e decisamente di cattivo gusto, non trovi?
Potresti iniziare da qui tanto per essere celeri come, in effetti, dovresti essere, ma un tossicchiare irriverente ti fa nuovamente sobbalzare.
«Beh, beh. Hai del fegato per ignorarmi completamente. Posso mettermi ad urlare sai? Laggiù avranno smesso di sventolare il vecchio imbecille.» Ti volti e, nel farlo, non vedi nessuno.
Oltre a te, non c’è anima… viva.



Ed eccomi anch'io. 1 a 1 palla al centro coi ritardi. Ci si rimette in carreggiata e via!
 
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view post Posted on 1/4/2024, 10:57
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Vagnard von Kraus L’Incantesimo aveva avuto effetto, e Vagnard lesto percorse con lo sguardo l’interno della stanza, come se fosse dotato di una vista a raggi X. La sua ispezione confermò tutti i suoi sospetti riguardo al gusto discutibile del padrone di casa, ma scosse rapidamente la testa, ricordandosi di non essere lì per giudicare l’arredamento della tenuta. Per Vagnard si trattava di una sorta di deformazione professionale. Essendo lui cresciuto nel lusso e immerso nell’Arte aveva un rifiuto naturale verso quelle decorazioni e ghirigori così dozzinali. Decise quindi di tornare prontamente al suo obiettivo e iniziò ad elaborare un piano per adempiere alla sua missione.
Pochi istanti prima di lanciare l’incantesimo gli era parso di sentire delle voci all’interno della stanza, ma a seguito dell’incantesimo non vide nessuna anima viva. Ciò lo rinfrancò e si decise ad entrare. Puntò la maniglia in ottone, deciso ad aprire la porta a doppio battente. Fu proprio in quel momento che il karma come una sentenza intervenì. Udì un leggero tossicchiare alle sue spalle e poi delle parole irriverenti nei suoi confronti, qualcuno si stava divertendo a prendersi beffe di lui. Digrignando i denti e stringendo saldamente la bacchetta si voltò, pronto a sguainarla verso l’essere ignoto. Ma per sua sorpresa, voltandosi, ancora niente. Grugnì sommessamente. Che si trattasse di un fantasma? O di un quadro? Per quanto potesse dargli fastidio la situazione pensò a quello che era il suo obiettivo primario, e che liberarsi di eventuali ostacoli sarebbe dovuto essere solo un piacevole contorno. Ma una volta recuperato ciò che tanto desiderava l’Oscuro si sarebbe ricordato di quelle beffe, eccome se si sarebbe ricordato. Avrebbe solo dovuto dare tempo al tempo e avrebbe poi ottenuto la sua vendetta verso quella Dimora.
Si voltò di nuovo verso l’obiettivo principe, la porta a doppio battente. Se fosse stata chiusa avrebbe semplicemente ripetuto l’incantesimo di apertura, puntando la bacchetta contro la serratura e pronunciando semplicemente << Alohomora >>. Più semplice a farsi che a dirsi. Se fosse riuscito ad entrare subito si sarebbe diretto verso ciò che più aveva catturato la sua attenzione, era come sicuro che la caccia si stava dirigendo verso la soluzione. Si sentiva come un bambino curioso mentre avrebbe puntato la bacchetta contro il tappeto persiano effettuando un movimento continuo dal basso verso l’alto pronunciando la formula << Mobilitapetum >>, muovendo poi il braccio con un ampio movimento laterale per far sì che il tappeto potesse spostarsi a seconda del suo movimento, liberando il pavimento sottostante dalla sua presenza. Da qualche parte avrebbe pur dovuto cominciare, e per quanto altri dettagli avessero attirato la sua attenzione decise di scoprire ciò che era privato al senso della vista.

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view post Posted on 1/4/2024, 15:02
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Che il buongusto di Levane sia opinabile è cosa nota.
Le menti più semplici oserebbero dire, invece, che è proprio l’opulenza la massima espressione di ricchezza e arte. Ma delle menti più semplici, diciamocelo Vagnard, a te non frega un cazzo. Ed è giusto così. Il tuo Signore non ha chiesto un interior designer, ma un servo fedele che agisca in fretta, molto in fretta. C’è, infatti, più di un orologio che ticchetta mentre tu sei a casa di Levane e ogni secondo che passa smuove ingranaggi ben più grandi di te che ti appresti a sbloccare con facilità la serratura dello studio. Ignaro di essere osservato alle tue spalle da una figura di cui, finora, hai ignorato la presenza, con un’interessante intuizione il tappeto scivola via ammassandosi contro il camino pieno di cenere e frammenti di carta. Si rivela ai tuoi occhi la banalità che conferma, in fondo, la prevedibilità di un mago come il padrone di casa: una botola.
Proprio così: c’è una botola tra le assi del parquet. Non si vede chiaramente di primo acchito, ma avvicinandoti ne noti i bordi leggermente sopraelevati. Non c’è maniglia, non ci sono ganci, non c’è nulla che possa tirarla su.
C’è però un dettaglio interessante al centro della botola: se ti avvicini col viso vedrai una piccola pietra incastonata con una “X” incisa. Sei fresco di studi, Vagnard, quindi non fai fatica a riconoscere quella tipologia di oggetti: è una runa. È abbastanza palese il collegamento con il fatto che, lì sotto, possa esserci qualcosa di prezioso, il che spiegherebbe perché la porta si è aperta tanto facilmente con un “Alohomora”. Uno specchietto per le allodole. Sei giusto lì lì per arrovellarti quando…
«EHIIIII VOI DI SOTTO???????? VENITE UN POOOO’ QUASSÚ!»
Se t’affacciassi vedresti, allora, il busto di quel principe romano spalancare la bocca per urlare a gran voce. Proprio la statua posta come pietra miliare al centro del corridoio e fra le due stanze. Proprio quella che fin dall’inizio ha cercato la tua attenzione.
«Io te lo avevo detto! Non si ignora Flavius della gens Domitia!»
La statua non può voltarsi del tutto, ma lo vedi piegare un lato del capo in tua direzione, un sorrisetto scolpito sul volto di marmo.
Il Signore Oscuro si sarebbe forse ricordato di certe beffe, ma di sicuro avrebbe ricordato ancora meglio se Vagnard Von Kraus, suo pupillo, si fosse lasciato scappare l’oggetto più prezioso di cui ha bisogno per colpa di una scelta azzardata.
Fa' attenzione, Adepto.
 
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view post Posted on 1/4/2024, 21:41
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Vagnard von Kraus Il viso di Vagnard si illuminò via via che il tappeto si muoveva seguendo il senso indicato dalla bacchetta, curioso e speranzoso di poter trovare anche solo un indizio che lo avrebbe condotto verso la retta via. La sua attenzione fu catturata da una pietruzza poggiata lì, appena scoperta, con una X incisa su di essa. Una runa. Cercava di ricordarsi il significato, senza trovare risposta.
Avrebbe dovuto sapere che ritardare lo studio e la consegna dei compiti di Rune prima o poi avrebbe potuto avere delle spiacevoli conseguenze. Tuttavia ragionò subito quanto sarebbe stato sconveniente raccoglierla per utilizzarla magari a fini personali. Per quel che ne sapeva era stato fin troppo facile entrare in quella stanza, impensabile che niente fosse stato messo a protezione di quella botola oltre ad un semplice tappeto. E proprio mentre si arrovellava ecco dietro di lui di nuovo quella voce altisonante che tornava a rimproverarlo. Allungando il collo come a voler andare oltre quell’ufficio ecco che intravide il colpevole. Una stramaledetta statua, raffigurante un figuro qualche di epoca romano che si presentò come Flavius, con una voce ancora più irritante di prima. Per quel che lo riguardava poteva anche chiamarsi Merlino ma avrebbe dovuto farlo tacere se non voleva che il suo piano andasse in fumo. Lesto eseguì come una stoccata con la bacchetta, quasi ad imitare un rapido affondo << Silencio! >> ordinò. A dire il vero avrebbe preferito farla saltare in aria, ma non poteva rispondere ad un rumore con un boato. Aveva bisogno letteralmente di agire in maniera rapida, silente. Tutto a suo tempo, sarebbe giunto il momento della sua rivalsa.

Se l’incantesimo avesse avuto effetto si sarebbe voltato nuovamente verso la botola. Non conoscendo un incantesimo di Rivelazione e non potendo escludere che la runa fosse incantata a protezione della botola, nè potendo sapere come usarla a suo favore causa la sua recente pigrizia nello studio, restava solo un’ipotesi: agire d’astuzia. Si sarebbe diretto verso il camino, allo scopo di trovare un ceppo di legno o un’asta in ferro (uno di quelle utilizzate per ravvivare il fuoco), grande quanto sarebbe bastato per poterlo inserire nella discontinuità tra le assi e sollevare quella sopraelevata, sfruttando l’oggetto come leva, tanto quanto sarebbe bastato per rivelare la botola e poterci entrare. Dove la magia non arrivava, giungeva la logica.
SCHEDA UMANO 17 ANNI CAOTICO MALVAGIO code © psìche

 
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view post Posted on 3/4/2024, 17:11
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Adepto di Lord Voldemort

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È vero Vagnard: dove la magia non arriva, può giungere la logica in aiuto.
Sfortunatamente, però, sei un mago e la magia è imprescindibile in situazioni come queste.
Levane può avere dei gusti d’arredamento piuttosto kitsch, ma non è così stupido da lasciare che una botola possa essere aperta con un piede di porco. Certo è che Levane deve fidarsi davvero molto del proprio sistema di protezione, se ha scelto un nascondiglio così banale per… beh, per qualsiasi cosa si nasconda sotto i tuoi piedi.
La statua, nel frattempo, è stata efficacemente zittita. C’è da chiedersi cos’è che voleva tanto ostinatamente da te da non mettersi a strillare prima, ma ormai è fatta.
Tu sei un lupo solitario e sei pronto a mostrare le zanne quando necessario: lo sanno tutti quelli che ti sei lasciato alle spalle.
Te le ricordi le facce di quegli Elfi Domestici, Vagnard Von Kraus?
Oh, il Fato se le ricorda molto bene e, invero, ne è ancora deliziato. Per questo ha grandi aspettative.
In ogni caso, non ti avvedi dell’effetto dell’allarme diramato da quel certo Flavius della gens Domitia. Nel camino cerchi un aiuto che sai già di non trovare, ma è proprio guardando fra quelle ceneri che noti dei frammenti di carta. Sono stati bruciati, ma sono lettere lanciate piuttosto frettolosamente dentro il focolare ed è per questo che alcuni pezzi di pergamena sono sfuggiti al calore dell’abbraccio del legno.


“(…)non è per niente felice, sai? Fossi in te me ne andrei da (…)”
“Fottiti, è colpa tua se mi trovo in questo casino con (…)”
“Io te l’ho detto Levane, fai come vuoi, ma non cambierà id(…)”
“È uno scambio equivalente, amico mio, funzionerà.”


Un bel rompicapo, ti ci manca anche di metterti a incollare il puzzle. Soprattutto considerando che la botola se ne sta ancora lì, chiusa con la sua runa, e qualcuno di sotto comincia ad insospettirsi dopo gli schiamazzi della molesta statua.





Dunque Vagnard, prima di metterti davanti la runa ho controllato le conoscenze del tuo pg e ho letto che in realtà ha svolto le prime lezioni di Antiche Rune. Ho così dato per scontato che ne fosse a conoscenza, tuttavia perdonami se ho fatto un errore di valutazione e ti ho messo davanti una cosa che ON game non è coerente. In tal caso fammi sapere, anche se confido tu riesca a cavartela col tuo ingegno che, in off, è sicuramente provvidenziale.
(A meno che non fosse tutta una tua strategia, in questo caso chapeau per avermi intortato)
Sai dove trovarmi.
 
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17 replies since 13/9/2023, 17:19   441 views
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