alexander hydra ▸ 23 anni ▸ nomade
Una parte di te vuole fermare il tempo qui. Che gli costa, mh? Deve solo smettere il suo incedere, non passare, fermarsi prima che Cam apra bocca. Perché la senti, no? E' quella colonna sonora. Quella che non sa spegnerti il sorriso ma ti cambia appena lo sguardo, come se una stella ci passasse dentro e poi, con forza, si infrangesse contro un asteroide. Mica l'aveva visto, non-.. non è colpa di nessuno, è solo su una traiettoria sbagliata.
Lo è dall'inizio, come te. Comete.
E magari è perché Camillo lo conosci che già sai, già sai che il suo primo cenno non è qualcosa che tu debba prendere alla lettera, anche se avvampi lo stesso, se la gola si fa secca, se l'attenzione su di lui è massima.
Mai stato così preso dalle parole di qualcuno, rapito. Tu non sei neanche qui, sotto di lui, sei intento perfino a non sbattere le ciglia, sia mai che la verità diventi quel dannato asteroide. Non è colpa sua.
Il fiato lo trattieni al punto che i polmoni bruciano, le labbra si impastano e il tuo respiro gratta in gola.
E la vedi. La verità è qui davanti a te, come se ti avessero sbattuto in muso un libro di testo su cui non hai mai voluto studiare.
E lo sai, non è niente Lexy, non si è rotto nulla - nulla di visibile, almeno. Ma va bene, va bene perché anche se ti sta chiarendo un concetto ovvio (lui non ti ama, tu non gli piaci in quel senso, quello che fa tremare le ginocchia solo a te) è qualcosa che puoi reggere.
«Immaginavo» esali, riempiendo a dovere i polmoni adesso. Gli sorridi, perché tu sai fare solo quello, o almeno, non è qualcosa che smette di esistere in te. Lo perdoni quando non c'è niente di cui perdonarlo, neanche avrebbe potuto saperlo, perché tu non glielo hai mai detto. E, nonostante tutto, ti tratta con amore, e dio se è fondamentale sapere che non vuole liberarsi di te. Ti sembra fottutamente più rilevante questo, di tutto il resto.
Chiudi gli occhi al bacio in fronte, risollevato perché almeno qualcosa ora è profondamente chiara.
E lo stringi quando ti stringe, respiri, non fai che lasciarti andare all'idea che un po' d'amore c'è, ha solo una forma diversa. Tu che sei un trasformista, come puoi non amarlo ugualmente? Però aspetti, prima di dire altro aspetti, ti godi ogni passaggio di tutto questo, dalle carezze alle coccole, perché tutto adesso è vostro, un vostro modo che torna, che riavvolge il tempo. Non si è fermato, il bastardo, ma ti sta facendo la grazia di non strapparti via niente.
Vai solo ricalibrato un po'. E lo accetti, piano piano, sempre di più. «Tu-.. non mi perderai mai» affermi, con forza, con una sicurezza che ti farà avere le chiavi di casa.
E gli fai spazio, diamine se gli fai spazio, in quei sorrisi ad occhi lucidi che gli riservi adesso. Perché è vero, è tutto vero, tu lo sei, e se qualche punto di te soffre è perché la vita va così. E non c'è niente di cui priveresti Camillo, neanche questo.
E lo sai che cosa sta facendo, quando ti parla della sua Londra, dei suoi progetti, di un locale notturno. Lo sai, per questo non smetti di stargli vicino, con la certezza che non supereresti mai il confine che ti ha chiesto di rispettare nel più dolce dei modi.
«Se non la smetti di farmi venire l'acquolina ti rispondo l'ovvio: quando ci andiamo?» e ridi, ridi anche se nel ridere qualche fiato un po' si spezza. Perché sei così, il tuo cuore ha variabili tutte sue e forse è la prima volta che qualcosa si spinge così a fondo da toccarlo, pungerlo un po', e poi subito dopo riempirlo d'amore di nuovo.
Manca il fiato, ma va bene.
E non hai bisogno di dirgli che farai il bravo - con lui - o che hai capito, perché è palesemente così. Tu farai il bravo, Lexy, tu hai capito.
Tu gli sarai amico per sempre, nel più invadente dei modi, come sai fare.
«Black Jack e squillo di lusso?» sussurri, stupido. «Ceni qui? Le recensioni sono decenti e nessuno si è mai lamentato dei topi in cucina» E tu non hai voglia di restare solo.
van(o)