Happy [Birthday], Privata.

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view post Posted on 1/11/2023, 13:15
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Saltello da tutta la mattina ma ho iniziato a cucinare - ovviamente - da molto, molto, prima.
Ho preparato di tutto.
L’idea originale era quella di organizzare un solo cestino da pic-nic – ma logicamente ora ce ne sono ben tre che mi osservano in tutta la loro pacata completezza da sopra il ripiano dell’isola della cucina di Camillo.
Ho cucinato un po' a casa mia – un po' qui, ed ora che ho finito anche di ripulire la cucina, l’unica cosa che mi rimane da fare è.. beh, ripulire me.
Da questo punto di vista ne esco quasi sempre sconfitta da queste nottate passate a cucinare – ogni cosa brilla pulita e ordinata tra queste mura – persino i cestini, che pur non riflettendo alcunché paiono brillare di luce propria – e nel mezzo io, con la pelle chiara macchiata di mille strascichi di coloranti per glasse e non, il grembiule bianco a fiori ancora indosso pregno dei profumi di piatti di ogni genere e tipo, ho i capelli legati come sempre, ma non penso si siano salvati – quantomeno della farina li ha sicuramente raggiunti, e il solo pensiero mi fa ridacchiare tra me e me.
Insomma.
Sono un mezzo disastro ambulante, al momento, in contrasto con l’ambiente che mi circonda tanto quanto i famigerati “broccoli a merenda” – che poi, spezziamola una lancia a favore dei broccoli acciderbolina, che sono buoni in ogni caso mannaggia alla pipetta.

Mentre mi libero di grembiule e vestiti da casa e mi butto sotto la prima doccia ustionante che trovo – rifletto anche sul fatto che , ho esagerato come mio solito con le cibarie (c’è bisogno di dire che tutti e tre i cestini hanno un incantesimo estensivo irriconoscibile?) - ma di fondo, c’è anche da dire che una sottile agitazione mi corre sottopelle, equivalendosi ad una sorta di continua scarica elettrica a basso voltaggio che mi fa vibrare il respiro, i pensieri, le emozioni e mi disregola il battito cardiaco.
Ed io, che ho fatto dell’arte culinaria il mio primo cavallo di battaglia per la regolazione emotiva.. beh, insomma, c’è poco da stupirsi ecco.
E poi per quello che ho in mente e nel cuore, tre cestini stra colmi di cibo, sono ancora pochi.
Passo l’intera durata della doccia così a rimuginare sul menù – come se il ripetermi la lista di quanto preparato placasse l’animo in fermento – e a maledire il giorno in cui ho stabilito il regalo di compleanno per Millo.
Non che me ne penta, anzi, ma al contempo..
Stufa marcia di questa elettricità sottopelle, a dispetto dell’ora assurda – credo siano le cinque del mattino (?) – opto quindi per l’unico altro “cavallo di battaglia” di cui dispongo per placarmi appena l’animo dorato e quantomeno far finta di gestire le mareggiate che ho entro il seno.
Non mi prendo neanche il disturbo di rivestirmi, dopo essermi asciugata, e con la pelle ancora arrossata dal calore estremo dell’acqua che mi piace riversarmi addosso, sgattaiolo nuovamente entro la camera di Camillo, scivolo tra le lenzuola - e inizio a svegliarlo riversandogli addosso.. me.

“E Buon Compleanno, Millino dolce.”

***



Corro avanti e indietro rimbalzando di radura in radura.
Prima sto passeggiando con il mio olandese – l’attimo dopo velocizzo il passo per precederlo e mi allontano di qualche metro, per studiare il dove cavolo ci troviamo l’ambiente circostante - sono venuta qui mesi fa ormai, e potrei vagamente ammettere di non aver fatto particolarmente caso alle direzioni intraprese ai tempi.
Ad ogni modo, saltello contenta tra le foglie colorate d’autunno, l’umido e fresco profumo boschivo che mi riempie i polmoni ad ogni respiro – e tutte le volte in cui torno da Camillo ri intreccio la mia mano con la sua, gli stampo un bacio sulla guancia e tra dondolii e saltelli gli auguro per la millesima volta entusiastici “Buon Compleanno!”, contenta e frizzantina come poche.
La terza, o forse quarta volta in cui mi allontano per controllare il sentiero intrapreso, in realtà in questo mix letale di “corricchio e saltello al medesimo tempo” beh, scivolo anche al medesimo tempo prendendo una sonora sederata - complice un dislivello del terreno nascosto da radici e fogliame - ma solo complice eh, che se stessimo a cercare i veri colpevoli..

-Ah! Ci siamo!-
Qualche minuto dopo, mi fermo in mezzo ad una piccola e quieta radura apparentemente simile alle centinaia di altre disperse tra questi boschi – ma che in realtà finalmente riconosco come la mia radura: i fatti sono anche che ho quasi inciampato su quegli esatti ciotoli lisci che io stessa ho disposto mesi fa in un cerchio perfetto – ora alcuni sono nascosti, altri spostati e dispersi, ma una buona parte in realtà ha mantenuto la propria disposizione, almeno quel tanto da farmela riconoscere insieme ad un albero nodoso poco lontano e un paio di graziosi cespugli di bacche selvatiche.
Faccio una piccola piroetta su me stessa, entusiasta, e saltello sul posto prima di trovare un solo millisecondo di quiete quando stampo l’ennesimo bacio a Camillo, intrecciando rapidamente le dita tra i suoi capelli e posando leggera e contenta le labbra sulle sue.
-In uno dei tuoi cestini ci sono anche coperte e cuscini, festeggiato.-
Gli dico a fior di labbra, in un sussurro.
-Anzi, me ne occupo io, così non sbirci i piatti!-
E scoppiando a ridere – mi viene quasi da pensare che di questo passo, pur essendo la sua di festa, rischia di diventare una delle mie di giornate più felici.
Cavoli.
Avrei davvero dovuto preparare più cestini.
 
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