Libri Perduti, Silias - Nieve

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view post Posted on 3/12/2023, 12:55
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Snape

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Legenda : Silias - Narcisa

Silias amava immergersi in mondi fantastici e avventurosi attraverso i libri, luoghi in cui poteva fuggire dalla realtà e esplorare mondi sconosciuti. L'attrattiva di avventure epiche e storie emozionanti lo rapiva, offrendogli la possibilità di viaggiare senza lasciare il suo rifugio. La lettura non rappresentava solo un passatempo; per lui, era una fonte di crescita personale, un modo per arricchire la mente e scoprire prospettive diverse.
Tuttavia, quel giorno, l'immersione nei libri fu interrotta da un rumore di tacchi che echeggiava nella biblioteca, disturbando il suo mondo immaginario. Si voltò per individuare la fonte del disturbo e si scontrò con Narcisa, una ragazza di Corvonero che emanava un'aura di superiorità. Sebbene Silias preferisse la tranquillità dei libri alle tensioni, questa volta sembrava che le cose fossero diverse.
"Tu, lurido serpente che non sei altro", disse Narcisa, rompendo la quiete della biblioteca.
"Buon pomeriggio anche a lei, Narcisa", replicò Silias, cercando di mantenere la calma nonostante l'irritazione. L'interazione con Narcisa non era nuova, ma questa volta sembrava andare oltre il solito. Si sentiva costretto a rispondere...'' e dimmi sua grazia, cosa ho fatto adesso?''
Silias sapeva benissimo di essere in torto, ma in quel momento non avrebbe mollato la presa su quel libro e su quella tranquillità… "Dovevi accompagnarmi, dovevi accompagnarmi alla lezione di volo, dovevi venire..." Narcisa, nonostante la sua antipatia, sentiva che quel misterioso ragazzo lo attraeva come se non potesse farne a meno... "Mi spiace signorina, ma ho da fare, e poi non avevo promesso nulla..."
La ragazza, rassegnata e nervosa come non mai, lanciò addosso a Silias un libro e se ne andò tra le lamentele degli studenti intenti a studiare... "Dovevo essere più gentile?" Si chiese mentre la risposta era palese… "No, non credo, è irritante, ed era l'unico modo per sbarazzarmi di lei..."
I suoi occhi erano fissi sulla porta della biblioteca, come se aspettasse qualcuno... "E poi oggi ho promesso di incontrare Nieve, devo chiedergli alcuni consigli per le materie del mio terzo anno..." Nevie era una grifondoro del quarto anno, che Silias aveva incrociato nei corridoi della scuola, e nonostante sembrasse improbabile, aveva accettato di aiutarlo. In quel periodo chiedeva a molti studenti consigli sulle materie per il suo terzo anno e Nevie era la prima ragazza a cui aveva chiesto, sperando di ottenere informazioni importanti...


Edited by Silias Thom Morgan - 5/12/2023, 19:10
 
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view post Posted on 4/12/2023, 19:35
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Il ruolo di tutor non fa per me.
È questa la certezza che porto a braccetto in questo noioso pomeriggio di inizio Dicembre. Percorro pigramente i corridoi del quarto piano, diretta in biblioteca, e guardo all’incontro che mi aspetta con una certa Ilarità. Silias, un ragazzo del secondo anno, vestito dei colori di Serpeverde, mi ha approcciata un giorno che ero intenta a leggere un libro sulla metamorfomagia nel cortile della scuola. Non so cosa l’abbia spinto a credere che io fossi la persona giusta per risolvere il suo problema — forse avermi vista con il naso tra le pagine può averlo ingannato sulla mia diligenza. Sta di fatto che, l’aiuto, me l’ha chiesto e io ho deciso di darglielo.
Sono l’unica a pensare che Silias abbia preso una cantonata assurda, domandandomi di dargli una mano con le materie del terzo anno?
I miei occhi sfilano sulle armature semoventi appiattite contro la parete del corridoio che sto percorrendo. Ho come l’impressione che riderebbero anche loro, se gli raccontassi dov’è che sto andando e cos’è che mi appresto a fare. Mi direbbero che è un paradosso ergermi a punto di riferimento, quando non sono riuscita a superare lo scoglio della promozione, l’anno scorso.
Ciononostante, eccomi oltrepassare la soglia della biblioteca avvolta nel profumo di pulito che emana dal mio maglione. Non ho ancora compreso le ragioni dietro gli accadimenti dell’ultimo periodo — i fiori deposti sulla scrivania della mia stanza, le trame fantasiose delle lenzuola appena pulite, l’inspiegabile ordine che regna in camera al ritorno dalle lezioni a sostituire il caos che so di essermi lasciata alle spalle. Quale che sia l’origine di questo trattamento speciale, provo una sensazione di tenerezza nello sfiorare il tessuto morbido del maglione, vittima del bisogno di calore tipico di chi, attenzioni, non ne ha ricevute abbastanza. Non del tipo che scalda il cuore.
«Ehi» esclamo ché ho raggiunto il Serpeverde. «Sei ancora sicuro di volere dei consigli da me?»
Sorrido. Le voci corrono leste a scuola: additano noi povere anime perse, decretando chi merita un plauso e chi, invece, una nota di demerito. Io, ovviamente, entro nella seconda delle due categorie.
«Lo fai a tuo rischio e pericolo, ti avviso. Tra tutti gli studenti modello che avresti potuto scegliere, hai trovato una zuccona di prima categoria.»
Okay, forse sono un po’ ingenerosa nei miei confronti. Ho lasciato indietro gli studi e non ho il controllo della mia magia, ma rimango abbastanza sveglia da sapere cosa e come girano gli ingranaggi a scuola. Certo, non posso immaginare quali consiglii si aspetti di preciso Silias da me. C’è comunque un buon margine per darmi il beneficio del dubbio. Qualcosa avrò imparato cinque anni a Hogwarts, no?

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Legenda : Silias

Quando Nieve fece il suo ingresso, Silias rimase seduto su quella sedia di legno, che chissà quanti studenti nei secoli aveva sostenuto durante i loro studi. Restò immobile per un attimo, abbagliato dai capelli argentei della ragazza che, alla luce del sole proveniente dalle finestre, sembravano emanare una luce propria. I suoi occhi erano altrettanto particolari, di un bel colore verde con striature giallo-arancione, rendendola straordinaria, fuori dal comune. Fu proprio questo che spinse Silias a chiederle una mano con le materie del suo terzo anno. Il suo bagaglio di conoscenze era già ampio, non cercava solo un punto di vista accademico, ma voleva sentire le esperienze di uno studente che aveva già scelto un determinato percorso, capire come si era sentito nel percorrerlo. Insomma, Nieve sembrava la scelta ideale e sicuramente avrebbe colto l'opportunità.
"Sono più che sicuro che saresti stata bene nella mia casa..." disse Silias indicando i suoi capelli. Un leggero sorriso si affacciò sul volto di Silias, quasi come se si stesse sforzando di essere gentile. "Amo il rischio, ci nuoto dentro. Sono del parere che noi stessi siamo gli artefici del nostro destino." Chiuse il libro che aveva tra le mani, ancora incompleto, e fece un gesto invitante a Nieve per farla accomodare. "Come sai, ti ho invitata qui oggi per alcuni consigli. Sono un ragazzo che non ama socializzare e molte volte uso scorciatoie per chiedere aiuto..." La sua sincerità era ineccepibile, stava delineando i confini con quella ragazza, comunicando quasi tra le righe che era lì solo per le sue domande, solo per il suo interesse e non per fare amicizia. "Ma prima delle nostre discussioni, dovremmo fare le dovute presentazioni. Dato che l'ultima volta ci siamo quasi scontrati in corridoio, io sono Silias Thom Morgan, un Serpeverde, e adoro leggere..." I suoi occhi caddero sulla candela quasi esaurita, limitandosi ad ignorarla, in attesa della risposta della ragazza. "Come sai, dolce Nieve, ho dei dubbi sulle materie da scegliere. Il mio istinto mi conduce verso una strada, e devo capire se sia giusta. Perciò, ti chiedo gentilmente di raccontarmi del tuo ultimo giorno al secondo anno, quali materie hai scelto e perché le hai scelte..." La domanda sembrava forzata, in fondo non conosceva bene la Grifondoro. Silias, accorgendosi dell'errore, aggiunse, "Sempre se vuoi, sia chiaro. Non sei costretta, se non vuoi rispondere.’’ ..
 
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view post Posted on 7/12/2023, 17:36
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Silias è un ragazzo particolare. Faccio presto ad accorgermene quando mi raggiunge il commento sui miei capelli e risponde alla mia battuta in modo più serio del previsto. Non ho mai pensato che le sfumature della mia chioma potessero essere un discrimine per determinare l’appartenenza a una Casa piuttosto che a un’altra. Eppure, il riferimento all’argento ha un suo senso, un senso che non avevo esplorato prima d’ora. Solo che immaginarmi con la divisa Serpeverde è quanto di peggio possa figurarmi. Sono così lontana dai loro ideali e considero Grifondoro come una piccola famiglia che identificarmi con colori meno caldi m’impressiona.
«Se ami il rischio, ti sei imbattuto nella persona giusta!»
Non sto scherzando. Tra la rissa in Sala Grande, le botte che ho tirato all’Umanoide, la presa al collo di Thalia e le labbra che ho spaccato per vendetta qui a scuola, sarebbe difficile definirmi un tipo tranquillo. Ah, quasi dimenticavo l’accapigliamento al ballo anni ’20!
Non aggiungo altro. Lascio che sia Silias a condurre la conversazione. Intanto, prendo posto sulla sedia che mi ha gentilmente indicato. Un sorriso si arricciola sul margine destro delle labbra nell’ascoltare il Serpeverde. I suoi modi sono particolari, per rifarmi a un aggettivo che ho già usato. Ci tiene a chiarire con quali intenzioni ha chiesto il mio aiuto e suppongo non ne sia al corrente, ma non sono conosciuta a scuola per la mia socievolezza. Quindi, se teme che il mio interesse possa essere quello di approfondire, può dormire sonni sereni. Non penso di essere qualificata per fare da tutor, figurarsi per fare da amica.
«Nieve Rigos, messere» ribatto, presentandomi e adattandomi — magari, con un pizzico di esagerazione nei formalismi — a Silias. Non vorrei mancargli di rispetto, quando lui ne sta mostrando tanto per me.
Certo è che “dolce Nieve” proprio non me l’aspetto. Allora rido un po’ perché, dal ribadire l’intenzione di mantenere distanza a prendersi una simile confidenza, passa un treno lungo quanto l’Espresso di Hogwarts. E la richiesta non è da meno. La precisazione sull’ultimo giorno del secondo anno è buffa.
«Non è che abbia deciso proprio allo scoccare dell’ultimo giorno del secondo anno, eh» gli spiego. «Ho fatto una riflessione approfondita delle materie che avrei voluto seguire, ma per me è stato molto semplice, in realtà. Magari, c’è chi ci mette di più. Io, invece, sono andata a colpo sicuro. Sento una grande affinità con le creature magiche, perciò Cura era scontata. Quando a divinazione…» “L’ho scelta perché la persona che più abbia amato al mondo era l’insegnante”. «Be’, mi incuriosiva! C’è tanto da imparare sul modo di interrogare il presente e il futuro. E Divinazione, a dispetto di quello che si potrebbe pensare, è una materia molto pratica. L’ottanta percento delle volte metti in atto proprio a lezione ciò che ti viene insegnato. Come nel caso della Tasseomanzia, per farti un esempio».
Allora, qualche rimasuglio della studentessa che sono stata è ancora qui, nella mia testa? E io che, zuccona, lo consideravo il termine più appropriato per descrivermi. Non che smetta di adattarmisi, eh.
«Astronomia è una materia troppo teorica, tecnica ed evanescente per me che sono una persona pragmatica. Lo stesso può dirsi di Rune per molti versi, ma trovo affascinante come dei simboli possano evocare tanto potere magico». Non sono andata per lo sbrigativo, il che è sorprendente. Di solito, sono più lapidaria, riassuntiva. Be’, Silias, pare che tu mi abbia beccato in una giornata sì! «Non so se ho risposto alla tua domanda…»

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Edited by ~ Nieve Rigos - 6/1/2024, 13:23
 
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Legenda : Silias

Nel quieto scenario della biblioteca di Hogwarts, le parole sussurrate tra Silias e la Grifondoro parevano danzare nell'aria, intrecciandosi come fili invisibili. Silias, conscio delle limitate profondità consentite dalle formalità, scelse di non indagare ulteriormente, anche se quel dialogo aveva solleticato la sua curiosità.

Mentre Nieve si esprimeva con precisione e aplomb, Silias la studiava attento, catturando ogni gesto, scrutando quei suoi occhi erranti che sembravano non trovare pace su di lui.

"Hai dato una risposta impeccabile, come tutti gli altri ragazzi a cui è stata posta questa domanda…"
Silias incrociò le braccia, lanciando uno sguardo fugace agli altri presenti nella sala studio, tutti assorti nei loro libri. "Guardali," disse a Nieve, indicando silenziosamente gli altri studenti, "se ponessi la stessa domanda a loro, risponderebbero allo stesso modo…"

Con lentezza, Silias afferrò il libro posato sul tavolo, consapevole che per molti di loro quel volume rappresentava soltanto uno strumento. Alcuni lo avrebbero visto come un obbligo sociale, altri vi avrebbero trovato arricchimento, mentre altri ancora lo avrebbero ignorato o letto solo per comprenderne alcuni concetti. Ma per Silias, quel libro rappresentava molto di più. Quando formulava la domanda, non cercava semplici risposte; voleva scrutare nei loro occhi il perché di quella scelta, l'assoluta convinzione nel proprio futuro, l'articolazione del proprio cammino. E lo faceva perché il suo futuro appariva come un oscuro mare tempestoso, un mondo sconosciuto che lo avvolgeva fuori dalle mura del castello.

Silias si sentiva di nuovo immerso nei suoi pensieri. Chiedeva forse troppo. Nieve, fino a poco tempo prima una sconosciuta, si trovava di fronte a lui come se dovesse decifrare un enigma essendo sotto esame.

"Penso che molti studenti in questo castello seguano le orme dei loro genitori. Non tutti, certo, ma una buona parte è qui per non deludere le aspettative paterne o materne, per sfuggire all'oppressione o per evitare di arrossire di fronte a loro…" Fece una pausa, sorseggiando un po' d’acqua. "E tu, Nieve, perché hai scelto queste materie? Perché ne parli con leggerezza, quasi fosse stato solo l'istinto a guidarti? Divinazione, una disciplina priva di senso per molti. Se pensavi che fossi interessato alle tue emozioni del tuo ultimo anno, ti sbagliavi. Quel che hai provato poco mi interessa. Voglio sapere come hai decifrato il tuo futuro…"

Silias si rendeva conto di chiedere forse troppo, di farla sentire soffocare. La tensione si insinuava tra loro, quasi come un filo di rancore per quella persona seduta di fronte a lui, come se si considerasse il principe di quel castello. Questa, forse, era una delle ragioni per cui il serpeverde si trovava solo in quel luogo.

"Vorrei intraprendere un cammino complicato. Ho la sensazione di potercela fare. Ma per ora, seguirò la via più tranquilla, quella dell'auror…" Un sorriso giocò sulle sue labbra. "Spero di non darti fastidio…" Sorrideva, convinto di aver trasmesso un'immagine antipatica. "Capirò se vorrai andartene. In fondo, ci sono abituato…" ..


Edited by Silias Thom Morgan - 29/12/2023, 19:49
 
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view post Posted on 6/1/2024, 13:50
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Stai giocando col fuoco, Silias Thomas Morgan. A meno che tu non sia un fuochista, il rischio di bruciarti si accresce ad ogni parola pronunciata dalle tue labbra. Ecco perché i miei lineamenti modificano la loro posizione sul viso: le sopracciglia scendono sugli occhi, che si assottigliano appena; le labbra tornano a unirsi, formando un’unica linea che non promette nulla di buono; una sfilata di piccole rughe d’espressione gioca sulla mia fronte. Si può capire che cazzo vuoi da me?
«Senti, ragazzino, mettiamo le cose in chiaro. Non mi frega un cazzo se tu voglia sapere delle mie emozioni o meno.» Lo sottolineo, quest’ultimo passaggio, perché mi pare che il Serpeverde sia piuttosto confuso sulle ragioni della mia presenza qui. Tollerante sì, ma fino a un certo punto. «Come a me non frega un cazzo delle tue. Mi hai fatto delle domande e ti sto rispondendo. Se ti aspettavi un trattato di Storia della Magia, ripeto che hai sbagliato persona.»
Non sei molto sveglio, Silias, se pensi di poterti avvicinare a Nieve Rigos, parlarle in questo modo e non aspettarti una reazione. Ho già detto che non vado per il sottile. Quindi, eccotelo, il mio disappunto, in tutta la sua crudezza.
«Ti ho già spiegato perché ho scelto quelle materie per il terzo anno. Non so cosa ti aspetti che la gente ti dica. Alcuni hanno già in mente un percorso specifico, quindi si adattano per prendere i G.U.F.O. e i M.A.G.O. relativi alla professione. Altri, come me, fanno ragionamenti più spiccioli. Non ti soddisfano le risposte? Vai da Peverell! Magari ti dice come e perché ha scelto di seguire le materie che lo hanno reso Preside. Non so se te ne sei reso conto, ma siamo tutti adolescenti. Non abbiamo la preparazione di uno storico. E non è nemmeno detto che chi ce l’ha dedichi tanto tempo a interrogarsi sui perché e i percome di questa scelta. Ha le sue motivazioni, le mette in pratica, fine della storia.»
Diamine, Silias, hai veramente sbagliato persona e approccio. Forse, se avessi chiesto a una Thalia Moran, non ti saresti beccato questo muro di parole e la mia disapprovazione. Non che sia convinta t’importi, visto cosa tieni a sottolineare sull’indifferenza che provi verso gli altri. Ma spero che tu capisca l’antifona e sia più furbo di come hai mostrato di essere finora, se non vuoi che la situazione degeneri rapidamente.
«E, per la cronaca, non puoi trattare le persone con sufficienza e aspettarti che rimangano per, poi, fare la vittima e dire “Se ne vanno tutti”. Grazie al cazzo che se ne vanno!»
Va bene, furia. Calmati adesso!
L’Abisso mi richiama all’ordine, ma lo sento che sta ridacchiando. Sembra un genitore con un bambino duenne che abbia fatto una monelleria, incapace di trattenersi dal sorridere perché la situazione è troppo buffa. Prendo un respiro, cercando di placare il gorgoglio magmatico che si dibatte nel mio petto. Volevo passare una giornata tranquilla. Possibile che dovessi beccarmi un saputello con i modi da… be’, Serpeverde?
«Ora, hai ancora intenzione di fare lo stronzo e nasconderti dietro un dito, oppure possiamo parlare da persone civili?»

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Nieve è un po' fumantina, se non si fosse capito. :flower:
 
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view post Posted on 16/1/2024, 21:28
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Legenda : Silias

Silias se ne stava fermo sulla sua sedia, mentre guardava quella ragazza alquanto irritata. La sua indole da strafottente per il prossimo aveva colpito nel segno; era risultato antipatico e privo di tatto. Forse le sue parole erano state troppo sfacciate? Forse, ma purtroppo non era il tipo che se ne stava zitto ingoiando quello che pensava realmente. Le parole che però uscirono dalla bocca di Nieve lo lasciarono alquanto perplesso, ma non per la sua arrabbiatura, bensì per il linguaggio poco raffinato. Le parolacce usate contro di lui erano alquanto infantili, sembrava quasi che il suo sfogo nei suoi confronti fosse dovuto alla carenza di argomentazioni, come se Nieve stessa volesse buttarlo in confusione, per evitare un confronto più raffinato e logico.


Silias osservò i presenti che, infastiditi dalla confusione, iniziavano a fissarli, come per dire: "Andate fuori se volete far confusione." Direi che l’unico civile qui presente sono io. Non sto usando un linguaggio incivile come stai facendo tu. Se ti infastidico, potevi semplicemente alzarti, girare i tacchi e andare via. Nascondermi? Mai fatto. Non ho mai chiesto la compassione di nessuno, e vomito se qualcuno ne riserva. Quindi, abbassa la voce, stai disturbando chi sta studiando.. disse indicando i presenti... Purtroppo per te, non riesco a non dire quello che sto pensando, e se anche tu te ne vai, certo, non vado a buttarmi dalla torre di astronomia... il suo sguardo divenne cupo. ...Non ho mai avuto bisogno di nessuno, e mai ne avrò. Volevo solo un parere costruttivo, e non banale, chiedo troppo?


Il suo comportamento avrebbe irritato chiunque, e lui ne era consapevole, ma non accennava a frenare la sua antipatia; al contrario, la alimentava. Tuttavia, per un breve istante, interruppe il flusso delle sue parole. Si avvicinò a loro un giovane della sua stessa casa, Thom, uno studente del secondo anno. "Prendi," disse, porgendogli una pergamena, quindi si voltò bruscamente. Ascolta... '' no, ascolta tu.." disse Thom, irritato, fermando Silias. "Hai esagerato, basta con queste scenate qui dentro. Questo è un luogo sacro di studio, e con questo non aggiungo altro."

Il ragazzo rosso in viso tolse il disturbo, Silias aprì la pergamena, che riportava un messaggio che non lesse ad alta voce. Senti un po', Nieve, ti va di giocare a acchiapparella? Tutto ad un tratto sul suo volto spuntò un sorriso. A quanto pare c'è un topolino che ruba il formaggio, ci sono dei volumi mancanti, la bibliotecaria mi ha chiesto di tenere gli occhi aperti. Ti va di giocare con me? Con Silias era così, tutto confuso e tutto imprevedibile; prendeva di petto quello che gli succedeva e lo riversava sul primo che aveva a tiro, e questa volta si trattava di Nieve, che doveva scegliere: cedere a quel ragazzo moro e pieno di sé, oppure alzarsi e lasciare quel serpente strisciare da solo in quel immenso castello.

 
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view post Posted on 31/1/2024, 15:51
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Rido. Rido perché la situazione diventa da irritante ad assurda a mano a mano che il tempo passa. Lo faccio in modo contenuto perché, a ragion veduta, lo scambio tra me e il Serpeverde sta irritando chi in biblioteca cerca un angolo di pace per studiare. Quasi non credo alle parole che arrivano alle mie orecchie, sicché mi viene da pensare che Morgan sia tocco. Deve aver subito un trauma cranico — da bambino o di recente. Forse dovrei provare un po’ di pietà per lui. Non si sceglie di cadere o di battere la testa contro un muro, ma proprio non ci riesco.
«Ad acchiapparella?» domando, retorica, con un ghigno sardonico sulle labbra e il sopracciglio alzato. Sono a un passo dallo sbottargli a ridere in faccia. «Mancano libri e la bibliotecaria, invece di attivarsi da sola o di parlarne con il Preside, ha chiesto aiuto a te? Devi essere un segugio o un Antimago sotto copertura. Non è che hai preso la Polisucco e mi stai trollando?»
Mi prendo gioco di lui, lasciandomi andare a una bassa risata. Alla fine, non ce l’ho fatta a trattenermi. Quello che ho di fronte non è un ragazzo con i bulloni che girano nel modo corretto. Qualcosa dev’essersi impigliata tra un ingranaggio e l’altro e averlo reso tanto stupido.
«E, ammettendo che qualcuno non ti stia prendendo per il culo con questo bigliettino e la bibliotecaria si sia davvero affidata a te, tu pensi che sia un gioco? Accidenti che sveltezza mentale!»
Ci sto andando giù pesante. In fondo, questo ragazzino imberbe non deve avere che una quattordicina d’anni. È che proprio mi serve la presa per il culo su un piatto d’argento. La parte di me irritata, che gliele ha cantate pochi minuti fa — usando un linguaggio incivile —, si è fatta da parte per lasciare spazio a una versione più sarcastica, crudele a modo suo. Se vuole giocare, giochiamo. Vediamo fin dove si spinge Morgan con le sue assurdità. Se non altro, sarà argomento di conversazione con i ragazzi in Sala Comune.
Poggio il gomito sul tavolo e il mento sul palmo della mano. «Certo che voglio giocare con te? Non mi perderei questa occasione per nulla al mondo. Guidami, ti prego!»
Ho la vaga impressione che questo pomeriggio sarà più divertente del previsto.

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Legenda : Silias



Mentre la tensione aumentava nell'aria, Silias sentiva un vortice di emozioni travolgerlo. L'ironia pungente di Nieve era come una lama affilata che tagliava attraverso il suo equilibrio interiore, lasciandolo vulnerabile e incerto. La sua mente traboccava di pensieri tumultuosi, mentre cercava disperatamente di mantenere il controllo della situazione.

'' Questa ragazza mi sta facendo innervosire. I suoi occhi di sfida dimostrano chiaramente che è una persona determinata e sicura di sé. È incredibilmente testarda, e non capisco perché questo mi affascini. Di solito non do importanza a queste cose, e sicuramente avrei mollato e sarei tornato al dormitorio, ma con lei non riesco a gettare la spugna.''

Essere icocentrico di natura, Silias trovava difficile abbassare le proprie difese e permettere a qualcuno di entrare nel suo mondo interiore. Tuttavia, l'interesse crescente per Nieve lo spingeva a sfidare le sue stesse barriere emotive. Era come se due forze opposte lottassero dentro di lui: da un lato, il desiderio di proteggere la propria individualità e la sua reputazione; dall'altro, la curiosità e l'attrazione verso questa ragazza misteriosa che lo sfidava così apertamente.

"Trollando? Ma che parole usa? E poi perché continua a stare sulla difensiva con queste battutine da poco conto? Riconosco di essere fastidioso e incomprensibile, neanche io mi capisco a volte, ma fare così la dura quando non serve è un po' troppo, quasi mi ferisce."

<< Tranquilla, non ti sto... come era quella parola che hai usato... ah sì, trollando, ma sto semplicemente riferendo un problema che si trova in biblioteca. Conosco la bibliotecaria dal mio primo anno ad Hogwarts, si può dire che ci vivo qui dentro, quindi mi ha solo chiesto di osservare e di riferire, tutto qua. Se noto qualcosa di strano, devo solo comunicarlo, non sono il gendarme della biblioteca, ma un semplice serpente che striscia nel buio tra gli scaffali... ahahah... dai, così ti ho servito un'altra battutina... Comunque, scherzi a parte, volevo proporti di fare un giro tra gli scaffali, chissà, insieme notiamo qualcosa, e poi mi piacerebbe conoscerti meglio. Siamo partiti con il piede sbagliato, sai, Nieve. Inizi a interessarmi sul serio...>>

Le parole di Silias, pronunciate con voce seria e carica di irritazione, riflettevano il suo sforzo nel difendere la propria posizione. Ma sotto la superficie della sua risposta, c'era un flusso di emozioni contrastanti: frustrazione per non essere compreso, desiderio di essere accettato per quello che era e una crescente ammirazione per Nieve, nonostante le loro differenze.

<< Ti va di darmi una piccola possibilità? Chiarisco subito che è solo in amicizia, non voglio che tu fraintenda le mie intenzioni.>>

Quando propose di fare un giro tra i libri per conoscersi meglio, Silias sentì un brivido di eccitazione misto a nervosismo. Era un'offerta rischiosa, un'apertura verso l'ignoto che lo rendeva vulnerabile. Ma al tempo stesso, era anche un'opportunità per avvicinarsi a Nieve, per scoprire cosa si nascondeva dietro il suo atteggiamento scherzoso e indifferente.

<< E comunque hai due occhi stupendi , non riesco a smettere di fissarli, ma questo lo avrai già notato presumo >>

Con uno sguardo intenso rivolto a Nieve, Silias cercava di decifrare le sue espressioni, di cogliere ogni minimo segnale che potesse indicare un'apertura da parte sua. La sfida di conquistare l'attenzione di Nieve si trasformava in una battaglia interna, e Silias era determinato a emergere vittorioso, sia dentro che fuori.

 
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