Luuuucaaaaaasssss (?!), Privata

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view post Posted on 26/12/2023, 21:09
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Sono secoli che non percorro gli infiniti livelli, corridoi e uffici del Ministero della Magia.
Non che mi dispiaccia o lo abbia mai evitato in maniera particolare, ma beh c’è anche da dire che con le mie note abilità di orientamento nello spazio/tempo in generale questo.. non è proprio l’edificio più adatto alla mia persona, ecco.
A meno che non voglia perdere quelle tre, quattro decadi di vita, ecco.
In altre parole: sono due ore, quarantasette minuti e trenta secondi circa che zompetto su questi pavimenti tirati a lucido e tra maghi e streghe particolarmente incravattati – ma è solo da una ventina di minuti ventidue minuti e quindici secondi, per la precisione che mi sono ufficialmente autodefinita come persa.

Quando l’ho incontrato per la prima volta – Lucas si è mostrato talmente gentile - mi ha tirato fuori da un piccolo guaio mentre in maniera sproporzionatamente imbarazzante cercavo di rimpolpare le scorte di alcuni ingredienti per i miei intrugli scolastici e non.
-Perdonami, non credevo si potessero arrabbiare tanto..- ho avuto il coraggio o completa innocenza? di rispondergli mentre lui finiva di tirarmi fuori da una pozza di fango profonda più di un metro e mezzo – ed io una volta in piedi, coperta di fango sin sopra il naso, gli tendevo la mano per stringere la sua mentre l’altra si sistemava l’unica ciocca rimasta bionda dietro l’orecchio.
-Hai mai pensato di.. utilizzare la bacchetta?-
-Scherzi? Si spaventano, se utilizzi la magia. Forse avrei dovuto portare più pasticcini alla fragola per attirarli, o utilizzare quelli alla pesca..-
-Piacciono a me quelli alla pesca. Te ne sono avanzati un po'?-
E così era nata una grande amicizia.

Oh beh - mi ritrovo a pensare mentre giro ancora un paio di volte su me stessa alla ricerca di un qualsiasi indizio – cartello stradale? – che mi indichi la mia esatta ubicazione e magari persino la mia teorica destinazione –
Amicizia forse no, ma un salvataggio da una pozzanghera gigante e un apprezzamento palese alla mia cucina, ti fanno chiaramente meritare un super ringraziamento e - - Merlino ma ne vale sul serio la pena?!
Quando l’ennesimo interufficio mi sfreccia sotto il naso - nell'ennesimo anonimo corridoio - il dubbio mi stringe il costato, portato principalmente dalla disperazione: ma ostinata decisa stringo al petto il mio cestino ripieno di ogni edibile pietanza su questa umana terra cibarie varie e mi tuffo nel primo corridoietto che mi capita sottomano: che sia quello giusto oppure no – quasi poco mi importa ormai, ho una missione da compiere – e la porterò a termine, mannaggia a me, al mio senso dell'orientamento e a questo accidenti di labirinto.
-Ehm - è permesso?-
Il toc toc contro lo stipite della prima soglia in cui mi imbatto è persin nitido a dispetto delle presenze indaffarate che si aggirano per questi uffici.
Lo sguardo di bosco e di mare sonda un po' tutti i presenti, metodico come sempre, ma passa appena un battito di ciglia prima che chiarisca la mia imbranataggine cronica - no, disperazione - no, le mie.. intenzioni (?)
Anche perchè se esiste una certezza in questo universo, è che la sottoscritta al momento - con indosso uno dei miei classici abitini azzurri in panno, un'ampia e morbida sciarpa bianca e questo cestino in vimini con un elegante fiocco viola in cima che sto abbracciando stringendolo al seno - è tanto azzeccata qui dentro quanto una salamandra in mezzo all'oceano.
-Io.. sto cercando Lucas - inizio.
Inizio e non mi fermo più, in effetti.
- Lucas-non-conosco-il-cognome in realtà, scusate, mi dispiace tanto ma ha detto di essere uno SpezzaIncantesimi quando ci siamo conosciuti - quindi credo anche di star cercando quantomeno i loro uffici – o beh il loro livello – piano – studi (?) - mannaggia è che mi sono persa – mi perdo facilmente accidenti e uffa perdonatemi - sto cercando i loro uffici anche se comunque sto cercando più lui (?) nello specifico – se - beh- se c'è, non conosco neanche i suoi turni di lavoro - immagino abbiate dei turni qui? Come gestite gli orari? Oh beh, scusate, sono curiosa ma non sono affari miei - comunque - magari è solo qui nei dintorni? Non mi ha detto molto perchè beh non ci conosciamo neanche granchè in realtà - volevo solo ringraziarlo dopo quella faccenda della pozzanghera perché sono caduta e – era una pozzanghera davvero molto profonda - o meglio – in realtà mi hanno spinta inavvertitamente e lui – beh loro non volevano di certo, stavo solo cercando di recuperare un ingrediente perché mi serviva per le mie pozioni – sono una Pozionista, niente di illegale giuro – o beh, più specificatamente sono una docente di Pozioni attualmente, ad Hogwarts – ehi, immagino anche che tanti di voi ci saranno andati quindi – che carino (!) – comunque scusate il disturbo e grazie ancora, non volevo interrompere - mi dispiace tanto - grazie!-
Ho parlato a macchinetta, lo so.
Una macchinetta iperattiva dolce Adels.
- ho decisamente parlato a macchinetta, senza prendere un solo, singolo respiro – ed ora i più mi guardano un po' stralunati, alcuni neanche si sono resi conto della mia esistenza - ed io, oltre a riprendere fiato dopo un’apnea di svariati secondi..
Faccio due rapidi passi indietro per nascondermi subito dietro lo stipite della porta, appoggiando la fronte contro i freddi muri scuri che sembrano circondare ogni cosa qui: stringo a me il mio cestino, strizzo gli occhi chiudendoli a forza, e inizio a battere la fronte contro questo stesso muro - lenta e leggera ma costante, persino con una buona ritmica.
..D’altronde se non avessi il senso del ritmo, un monologo a 2X mica sarei riuscita a tenerlo.
O no?
Mi viene da ridere ma - - -

.. Help me (?)
 
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view post Posted on 4/1/2024, 13:09
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– Lucas... chi? –
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Sbadiglio, nascondendomi dietro la mano aperta. L’altra ha le dita avvolte attorno ad una calda tazza di caffè.
Il chiacchiericcio dei miei colleghi, stranamente soffuso rispetto al solito fastidioso chiasso, è una nenia che non fa altro che aggravare la mia sonnolenza.
« Non hai dormito? » La voce leggera di Aston mi giunge all’orecchio. Ha un sorriso timido e si siede accanto a me con una naturalezza che, finalmente, gli vedo riservarmi.
« Mhm no, non molto. » Rispondo, sorbendo un sorso di caffè ristoratore.
« Lavoro? »
« No un… » Ci penso su. In effetti lei mi ha tenuto sveglio gran parte della notte. Sorrido sornione: ne è valsa la pena. « ...un gatto randagio non mi ha fatto chiudere occhio con i suoi miagolii. » La sorpresa sulla faccia del ragazzo è piuttosto palese, ma decide di non indagare oltre. Guarda a terra, dondolando un piede sul pavimento. So che vuole cercare di parlare: nell’ultimo periodo io, Isa e Ned tentiamo di coinvolgerlo a pranzo o a colazione, invitandolo a sedere con noi. È un ragazzo timido, appassionato di gufi, ma alle prime armi col suo lavoro da Spezzaincantesimi. È per questo che la gente lo prende di mira.
« Cosa bevi? » Indico col mento il bicchiere alto da cui proviene un odore dolce di cannella.
« Frappuccino! Lo hai mai provato? Lo fanno in un posto Babbano, si chiama Starbucks. Io e Le… ehm… » Lo vedo farsi improvvisamente rosso come un peperone e mi sorge un dubbio che si stia frequentando con qualcuno.
E bravo Moore
Distolgo discretamente lo sguardo da lui portandomi la tazza alle labbra.
« Io e un mio amico ci andiamo spesso. Vuoi assaggiare? » Si riprende al volo, poi mi guarda porgendomi la bevanda. Solo avvicinandomela al viso sento l’odore dolciastro che per poco non mi fa arricciare il naso. Scuoto il capo.
« No, grazie Aston. Non mi piacciono le cose dolci. » Dico, un po’ colpevole. Ogni volta che ribadisco i miei gusti, la gente rimane sconvolta, come se fosse impossibile che a qualcuno non piaccia un tripudio di sapori zuccherini.
Aston non fa eccezione. Spalanca gli occhi e riporta il bicchiere al petto.
« Oh! Capito. » Mi fa una tenerezza tale che, alla fine, allungo la mano.
« Ma sì dai, proviamo. Ti spiace se tolgo il coperchio? »
Tenerezza sì, ma non berrei mai dove ha bevuto qualcun altro. Il viso del ragazzo si illumina e annuisce con vigore. Non fa in tempo a passarmi questo frappocchino? che una testa si affaccia oltre la porta della nostra piccola stanza relax.
Tutti ci voltiamo verso la fonte di un monologo così rapido da far scambiarci sguardi piuttosto confusi. La ragazza che è appena entrata sembra essere uscita da un romanzo di Jane Austen, graziosamente avvolta in un vestitino celeste e un grande cesto di vimini stretto al petto. Sembra pronta per un picnic.
Non ho la più pallida idea di cosa stia dicendo e, del resto, anche i miei colleghi che non fanno in tempo a risponderle che questa scompare al di là della porta, palesemente imbarazzata.
Passa un minuto di silenzio in cui tutti battiamo le palpebre quasi contemporaneamente.
« Qualcuno l’ha mai vista? » Chiede Strout.
Teste che negano.
« Lavora qualcuno, qui, che si chiama Lucas? » Domanda Dorius.
Teste che negano.
« Chi ci va a parlarle? »
Teste che sfuggono gli sguardi altrui.
« Perché non ci vai tu, Sekhmeth? »
Occupato con la mia tazza di caffè, per nulla interessato alla conversazione e sicuro che qualcun altro se ne occuperà, alzo gli occhi verso Ford, uno stronzo di prima categoria che crede di essere migliore solo perché una sola volta ha effettivamente aiutato un nostro superiore con un maleficio particolarmente complesso.
« E perché, di grazia? » Replico, desideroso di tirargli la tazza di porcellana direttamente su quel muso sarcastico.
« Beh, pare tu abbia una passione per i casi umani. » Gli occhi neri si posano senza alcun ritegno su Aston che siede di fianco a me. Lo vedo chinare il capo, umiliato.
Il povero Moore è da sempre vittima di uno stupido, infantile bullismo da parte di Ford. Non c’è bisogno di indagare i motivi, è un idiota e basta.
« Trovi? Ma non sei il mio tipo, Ford, mi spiace deluderti. » Rispondo con voce di miele. Qualcuno trattiene una risata, Aston nasconde un sorriso dietro il bicchiere. Tuttavia mi alzo e gli porgo il mio caffè.
« Me lo porteresti in ufficio? » Gli dico gentilmente, sfiorandogli una spalla. Lui annuisce, senza alzare la testa, ma si alza con me e si avvia fuori.
« Grazie… » Lo sento bisbigliare mentre usciamo.
« Non so di cosa stai parlando. » Mi stringo nelle spalle.
Aston non si avvede della figura fuori e, in un primo momento, nemmeno io.
Sobbalzo quando mi rendo conto che la ragazza è subito dietro l’angolo, la fronte al muro.
« Ehm… » Non capisco se sta male perciò mi avvicino piegando il capo per cercare di scorgerne il viso.
Caspita, quel cesto è davvero gigante.
« Stai bene? » Chiedo, cortese.
E se è la ragazza di questo Lucas e lui l’ha lasciata così lei è venuta fin qui per portargli il pranzo e convincerlo a tornare con lei?
Oddio, speriamo non si metta a piangere.

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SCUSA STELLINA lo sappiamo che Ford è una merda! Ma noi ti adoriamo :flower:


Edited by Horus Sekhmeth - 25/1/2024, 12:23
 
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view post Posted on 17/1/2024, 22:47
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Trovo un che di confortante in questo ritmico battere la fronte al muro.
La pietra è fresca – a dispetto del calore che ho l’impressione di emanare –
”impressione” tzk - la realtà è che la pelle solitamente chiara e tanto delicata così tanto da essere quotidianamente esplicita messaggera di ogni dannato stato emotivo che mi imperversa entro il costato è ancora visibilmente arrossata, sento le guance in fiamme e sono piuttosto sicura che da un momento all’altro dalle orecchie potrebbe uscire del fumo.
Chissà – questa possibilità renderebbe la mia attuale posizione più o meno imbarazzante di quanto già non sia?
Bel quesito.
Ad ogni modo –
sento qualcuno passarmi alle spalle – ed io faccio finta di non esistere -
sento un secondo qualcuno passarmi nuovamente alle spalle – ed io -
-Ehm…-
Mi sta parlando?
No cavoli – allora la sola forza di volontà – il solo ardente desiderio di voler scomparire – essere assorbita da questo accidenti di muro non equivale ad un incantesimo di disillusione?
Un mantello dell’invisibilità? No? Niente niente?
-Stai bene?-
Mi volto verso il mago, sempre con in braccio questo cesto enorme, lo sguardo bicromo sgranato e mortificato come pochi e sì, forse forse potrebbe darla l’impressione di essere lì sul punto di scoppiare in lacrime *coff coff*:
-Io..- inizio prendendo un graaan respiro – ma mi interrompo di botto, improvvisamente, le iridi di mare e di bosco che scorrono rapide sui lineamenti di questo mago – Io – io ti ho già visto.
La testolina dorata si inclina come di consuetudine, attenta, iperfocalizzata, assorbita completamente: -Tu non sei Lucas mhmh - tu sei.. -
Scartabello non poco entro la mia iperattiva, metodica e analitica mente – ma la vivida immagine di quest’uomo alla fine torna in superficie, aleggiandomi chiara e nitida dietro le iridi: lui che, alla Grigliatona organizzata quella stessa Pasqua, prima dà una manata epica a Camillo – per poi presentarsi come…- Horus! “Un vecchio compagno di casata di Lillo”!- cito lo spezzone di presentazione riservatami ai tempi, e scoppio a ridere al nomignolo utilizzato per il mio olandese.
Mi dimentico persino, per un solo attimo, di Lucas.
Dondolo sui talloni improvvisamente tutta contenta – e con un’imbranataggine marchiata a fuoco nel mio dna, provo a destreggiarmi con il cesto ricolmo di cibarie per poter offrire la mano al mago: -Adeline - Adeline Walker, ciao! - trillo pure entusiasta.
[Mi dimentico persino, per un solo attimo, di Lucas.]
Ma solo per un attimo - in effetti:
-Ehi – ma.. quindi non c’è, Lucas?-
Chiedo infatti l’istante successivo – perché le giostre emotive firmate Adeline Walker rimangono always open sempre e comunque – nuovamente con un cruccio rattristato tra i lineamenti:
-E’ fuori per lavoro o..-
Ma quella piccola o rimane in sospeso – perché la sola idea che qualcuno, senza alcuna apparente motivazione, mi abbia mentito così - mi divora l’animo dorato, distruggendomi da dentro.
Adesso così, le opzioni sono diverse: mi mentirà anche Horus, rassicurandomi su di un mago che mai arriverà in quegli uffici per il suo cesto di ringraziamento – mi metterà di fronte alla dura verità probabilmente facendomi piangere - o andremo alla ricerca di questo antipaticissimo, bugiardissimo, cattivissimo tzk Lucas, in giro per il Ministero solo per lanciargli qualche dolcetto in testa, castare un incantesimo di Adesione Permanente alla sua sedia e farlo inseguire da toast inferociti?

... E poi ehi, io sono una accidenti di Pozionista - ho una cattedra ad Hogwarts per la miseria.

..... Potremmo prendere anche esempio dai grandi classici, facendolo addormentare con dei pasticcini imbottiti di pozione soporifera e poi disegnargli degli enormi buffi baffi in faccia - no?


Scusa per le tempistiche da lumachina a sto giro - prometto sarò più veloce :cry2: :<31:
 
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view post Posted on 25/1/2024, 12:30
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– Lucas... chi? –
24 yrs – cursebreaker

Una delle cose che mi terrorizza di più è la gente che piange.
Seriamente, mi è successo poche volte di trovarmi in presenza di qualcuno che si dispera, ma mi sono bastate per il resto della mia vita.
Non sono proprio capace a consolare: mi irrigidisco, mi ammutolisco e sono utile come una prugna dirigibile in una partita di Quidditch.
È Isabella quella brava, non io che non sono capace di provare così tanta empatia verso qualcuno. Su questo, immagino sempre la voce della Rigos definirmi: ”umanoide”. Ma del resto è la mia natura, non posso farci niente e mi piace questo soprannome. Lo trovo calzante.
Perciò quando vedo gli occhi lucidi della ragazza –il cui colore bicromo è sorprendente– comincio ad andare nel panico.
Porca vacca, penso iniziando a guardarmi intorno. Grazie agli Dei, la sconosciuta che ho davanti non ha la mina intenzione di piangermi in faccia e io tiro un impercettibile sospiro di sollievo.
« No, non sono Lucas, mi chiamo… »
Ma lei mi interrompe facendomi alzare le sopracciglia e battere gli occhi con palese e ottusa perplessità.
L’ho già vista?!
Ecco un’altra cosa in cui sono pessimo: ricordare le persone. E, giuro, mi ricorderei una ragazza con degli occhi del genere. Mi passo una mano dietro la nuca, il gesto tipico d’imbarazzo che faccio sempre quando mi trovo in difficoltà. Sorrido, incerto se fare una figura di merda o se mentire spudoratamente. Però, poverina, è così allegra –caspita, che capacità di recupero– che mi dispiace in entrambi i casi.
« Ah! La grigliata! » Scoppio a ridere fragorosamente ricordando di aver quasi ucciso Camillo. Ricordo a malapena quel giorno, però, perché sono stato richiamato subito dal Ministero con mie somme bestemmie ai danni di Seth.
« Sì, sono proprio io. A proposito, sta bene? Pensavo di averlo ammazzato: il pensiero del suo fantasma pronto a uccidermi con qualche sua stramberia mi ha terrorizzato per notti intere. »
No, non è vero, però mi è dispiaciuto non parlargli di più. Ed in effetti, so che ora dovrebbe aver finito Hogwarts. Mi chiedo cosa faccia.
« Vedi, Adeline… » Sono felice di non dover ammettere che non mi ricordo assolutamente. Grazie signorina Walker per il tuo pronto intervento.
« In effetti non c’è nessun Lucas… credo. » Mi concedo il beneficio del dubbio. Non siamo molti a fare gli Spezzaincantesimi, al contrario di Antimago e Auror che hanno corridoio lunghiiiiissimi pieni di ufficio-cubicoli tutti appiccicati tra loro.
« Ma potrei sbagliarmi eh! Molti di noi stanno via per mesi in qualche missione particolarmente impegnativa. Forse è mo––… » Non so perché me ne esco con tanta nonchalance. Deve essere una battuta, ma questa ragazza così sorridente e probabilmente emotiva potrebbe non capire il black humor.
« …ooolto occupato. » Mi riprendo in scivolata, ficcando le mani nelle tasche dei pantaloni. Poi accenno col mento al gran cestino.
« Sei una sua amica? » Escludo l’ipotesi della fidanzata: avrebbe dovuto sapere dove lavora il suo (ex?) ragazzo. Ne osservo il grande sorriso giovale, il modo in cui abbraccia il gigantesco cesto.
« Vuoi una mano a cercarlo? » Mi propongo infine, dopo un momento di indecisione. L’idea di lasciarla sola ad affacciarsi ad ogni ufficio e ritrovarla poi a battere la testa da qualche altra parte non è che mi sollazzi e, strano ma vero, mi dispiacerebbe per lei. Se è amica di Camillo, deve avere una grande pazienza. In effetti, ricordo una ragazza piuttosto vicina a lui, alla grigliata...
« ODDIO! » Esclamo all’improvviso, colto da un dubbio e momentaneamente dimentico della discrezione. La punto con l’indice, incredulo.
« Ma mica sei la ragazza di Lillo?! » La sola idea mi sconvolge e mi fa sbellicare, nonsonemmenoioperché.

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view post Posted on 28/1/2024, 13:18
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-Sì, sono proprio io. A proposito, sta bene? Pensavo di averlo ammazzato: il pensiero del suo fantasma pronto a uccidermi con qualche sua stramberia mi ha terrorizzato per notti intere.-
La sua risata mi mette di buon umore, e la sua risposta ancora di più:
-Sta bene! E Millo non può mica morire così mhmh – lui morirà scivolando in una doccia, a quanto pare è cosa certa- faccio spallucce, sorridente come poche -E in ogni caso se volesse far fuori qualcuno.. preferirebbe divertirsi da vivo, immagino.- sbatto innocente le ciglia dorate e dondolo tutta contenta, perché il mio olandese è il top – e chiaramente ne vado orgogliosa sotto molteplici aspetti.
Gli aggiornamenti su Lucas però, tornano a bastonarmi il cuoricino dorato – il che, se possibile, mi fa arrabbiare ancora di più.
Ma non eri ad un passo dalle lacrime, poco fa?
Si beh - si chiamano giostre emotive per un motivo, mh.
Stringo per l’ennesima volta a me il mio cestino, ora con fare quasi impettito e indispettito:
-Spero per lui che sia molto occupato - non ci si comporta mica così con le persone dai - perché mentire, perc- No che non sono una sua amica!-
C’è il dito indice che nel range limitato di azione che possiede, essendo irrimediabilmente ancorato alla corrispettiva mano irrimediabilmente ancorata al cesto da sorreggere, comunque riesce a sventolare metaforicamente minaccioso nell’aria – contro quel bugiardo, cattivissimo Lucas-chissàqualèiltuocognomee-chissàchelavorofaidavveromh.
-Ma sì, ti ringrazio molto, Horus.-
Dopo un paio di respiri profondi, ad occhi chiusi, riapro lo sguardo di mare e di bosco sul mondo e rispondo con note dolci nella voce, sincere, ma comunque decisa nelle intenzioni.
Lo voglio cercare e stanare, tzk - e l’idea dei baffi disegnati, mentre magari fugge inseguito da toast e pasticcini inferociti, mi fa sorridere in maniera particolarmente.. euforica (?)
Non si dicono così a gratis le bugie - mhmh.
-ODDIO!-
L’esclamazione improvvisa seguita dal dito indice che mi punta visibilmente, per un attimo mi spiazza.
Le iridi dardeggiano tra il dito accusatore e il volto dello Spezzaincantesimi – ma alle sue successive parole..
-Sì!- trillo entusiasta, saltellando appena e prendendo poi a dondolare sui talloni, come una bambina sin troppo contenta: -In effetti ci siamo fidanzati la scorsa Estate.-
Scrollo un po' le spalle e dondolo la testolina dorata, credo che sprizzi cuoricini e fall in love da tutti i pori.
Poi mi fermo, sgrano gli occhioni e aggiungo ridendo alla stragrande tra me e me:
-Effettivamente, nel frattempo abbiamo anche adottato una figlia – una ragazzina già grandicella ma comunque.. di fatto potresti congratularti con lui per essere diventato papà.-
Ridacchio tutta contenta – perché io so delle voci fatte girare al Ballo dove io lavoro -
e mi fa ridere da matti l’idea di giocare indirettamente con lui agli stessi termini.
Lui mi ha resa moglie senza anello e senza buffet (soprattutto) – e io lo rendo papà senza passare dal.. via.

-Hai fame, comunque? Qui dentro ho letteralmente di tutto, dal dolce al salato – possiamo sbocconcellare qualcosa mentre cerchiamo.. Lucas.-
Arriccio un po' il naso, indispettita, mentre faccio per incamminarmi anche se – e di questo io ne sono più che consapevole, chissà se lo è anche il mago che mi sta di fronte – se fossi io a guidare questa spedizione punitiva, buahahahah, probabilmente farei perdere entrambi.
-Che poi – pensi che Lucas sia il suo vero nome?
E che dici, il modo per farlo inseguire da dei toast inferociti lo troviamo?

Minuscola pausa, mentre dondolo un po' e gli sfioro appena il braccio con la spalla perché anche questi venti centimetri abbondanti di differenza in altezza si fanno sentire, mh come se già fossimo amici da sempre:
-Perché un dispetto me lo deve - ti preeeeeego!-

Edited by Adeline Walker - 28/1/2024, 18:48
 
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view post Posted on 14/2/2024, 15:51
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– Lucas... chi? –
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Allora.
Momento, momento, momento, momento.
L’ho buttata lì per scherzo, con incredulità calcolata e retorica, ma di certo non mi aspettavo davvero una risposta positiva alla domanda: “sei la ragazza di Camillo?”
Rimango senza parole per qualche secondo mentre Adeline si dondola sul posto, i capelli dorati a circondarle le guance leggermente arrossate da una gioia palpabile.
Va bene, è chiaro, non è che sia così strano che Camillo abbia una fidanzata. È un po’ tocco, su quello non ci piove, ma in fondo è un bravo ragazzo, quando non se ne esce con qualche stramba idea che ti fa uscire di fuori il cervello. Va anche detto che mi ha fatto più ridere lui, negli anni in cui abbiamo condiviso il dormitorio, che tanti altri; il che si alternava anche alla tentazioni di strozzarlo con le mie mani quando mi tormentava nel cuore della notte con le sue idee strampalate e potenzialmente a rischio punti coppa. Mi sorprendo che non si sia fatto cacciare da Hogwarts, ora che ci penso, ma è troppo furbo.
Perciò faccio un gran sorriso che si gela sul mio volto quando viene menzionata la presenza di una figlia.
« I-in che senso una figlia?! » Esclamo basito, totalmente incapace di formulare altro e con una palese espressione di incredulità dipinta in volto. È così assurda ‘sta cosa, che guardo Adeline con gli occhi ridotti ad una fessura.
« AH, mi stai prendendo in giro. » Mi affretto a dire, indicandola col dito similmente a come lei ha fatto poco fa, ma negando. Questa balla (perché di una balla deve trattarsi, vero Adeline?) mi fa crepare, ma capisco che se è davvero la ragazza di Lillo, è perfetta per lui.
E bravo, bravo il Camillone!
Riprendiamo a camminare in direzione della segreteria del dipartimento dove ho deciso di tentare come prima tappa per cercare qualcuno che, boh, chi diavolo è?
« Certo che senza cognome è un gran casino, dove vi siete incontrati? Magari si chiama davvero Lucas, ma sai quanti Lucas potrebbero esserci? Sarà una ricerca lunga, fortuna hai del cibo con te. » Indico con la testa il cestino, ma poi faccio un cenno di diniego con la mano.
« Ma ti ringrazio, per il momento sono apposto. Non mi piacciono i dolci. » Dico con noncuranza; mi aspetto una reazione come solitamente ne giungono ogni qualvolta specifico la cosa.
Insomma, lo zucchero può non piacere a tutti, no?
Scoppio di nuovo a ridere perché Adeline ha una parlantina così veloce e adorabile che veramente non riesco a starle dietro. Tuttavia, mi mette di buon umore e mentre camminiamo alzo le mani in segno di resa dopo averle regalato un’occhiata divertita con la stessa familiarità con cui mi ha sfiorato il braccio.
« Chi sono io per negarti una vendetta? Certo dei toast… » Dei toast?
Mi massaggio il mento con fare pensieroso.
« Sono un po’ poco per uno che ti ha illusa e abbandonata. Mi sembravi più agguerrita, possiamo trovare qualcosa di molto più efficace, no? Tipo… » Ci penso su, incrociando le braccia. « Un promemoria nell’occhio. » Propongo, proprio mentre uno dei promemoria volanti del Ministero ci sfrecciano di fianco. Hanno la forma di un aeroplano di carta violetto, ma assicuro che fanno un male cane.
« Una volta mi è capitato per sbaglio di ficcarne uno nell’occhio di un collega… » Ogni riferimento a Ford è puramente casuale.
« Casualmente eh. Un Wingardium spiacevolissimo sfuggito al mio controllo. » Ripeto, guardandola con innocenza.

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Eccomi pezzettinaaa, scusa il ritardo! Prometto che non lo farò più! :ciambella:
 
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view post Posted on 14/4/2024, 19:05
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-I-in che senso una figlia?! -
Non sono in grado di mentire – io e le bugie viaggiamo su binari paralleli e ben distanti.
Mi viene sempre da ridere, le persone mi beccano subito – e poi i sensi di colpa mi attanagliano e ingarbugliano le viscere senza pietà – persino quando si tratta di piccole bugie bianche dette per puro leggero divertimento, senza alcuna cattiveria.
-AH, mi stai prendendo in giro.-
Così, mentre Horus già mi sta stanando, io per qualche secondo gonfio le guance e scrollo la testolina dorata in segno di convinto diniego, gli occhioni di mare e di bosco sgranati: è probabilmente un modo un po' buffo e da bambina per convincere un quasi completo estraneo della propria sincera onestà – ma è anche l’unico al momento che mi impedisce di cedere alla ridarella – e mi permette così, l’istante successivo, di tentare maldestramente di rincarare la dose: -Abbiamo iniziato a parlare della possibilità mesi fa, il giorno del suo compleanno pensa – e dopo qualche settimana.. giuro, puoi chiederglielo!-
Continua a venirmi da ridere mentre ora il capo fa su e giù come a rafforzare le mie posizioni, ma mi appello internamente al fatto che, in effetti, tutto ciò che sto riferendo a questo mago.. beh, è la verità: Camillo non potrebbe negare le battute i discorsi fatti e finiti a riguardo, né i documenti lasciatigli da me, pronti sul tavolo, e firmati da lui per puro gioco tra noi.
Senza considerare i patteggiamenti: “Io firmo per l’adozione, ma poi di nostri ne vorrò almeno tre!”
Il risultato così, è che su questa faccia di bronzo di cui il mio olandese andrebbe estremamente fiero riesco bene o male a trattenere le risa – ma forse forse le guance si colorano un po' troppo, di un rosso che arriva ad infiammare persino le piccole orecchie.
La voce di Horus e le riflessioni che seguono ad ogni modo mi aiutano: mi dispiace un po' per il rifiuto alla mia offerta di cibo – ma nella mia mente iperattiva in un solo istante considero anche l’idea – insieme alle altre mille – di lasciarglielo comunque il cesto ad un certo punto, come ringraziamento per l'aiuto - e mi pare proprio il minimo, giro vendicativo (?) turistico incluso.
Con i piatti salati avrebbe potuto sfamare un esercito provvedere ai suoi prossimi pasti, magari evitando mense ministeriali (?) o simili.. con i dolci avrebbe potuto soffocare i nemici (?)
Magari i colleghi antipatici.
Un suggerimento al volo, tantoper.
Annuisco così rivolgendogli un sorriso luminoso, e gli trotterello accanto sempre abbracciando il mio cesto in vimini:
-Mi piace l’idea del promemoria!- ridacchio a metà tra il divertito ed il malefico buahahaha! mentre camminiamo e, a dirla tutta, mi lascio guidare in quel labirintesco edificio come una bambina.
-Se lo meriterebbe tutto, mhmh- ribadisco concorde, recuperando la domanda precedente e argomentando:
- Eravamo in zona Dunoon, poco sotto Edimburgo, hai presente? Ero sommersa sino al naso - letteralmente - dal fango - mi sono ritrovata involontariamente in una pozza mentre cercavo nei boschi alcuni ingredienti per rimpolpare un po' le scorte e.. beh è quasi comparso dal nulla! Mi ha aiutato ad uscirne, a raccogliere tutto il materiale mezzo disperso e-
Cerco di spiegare il quadro generale al mago che mi affianca, rendendomi improvvisamente conto di quanti elementi e variabili dovrei stare a specificare: -Ah ehm - le scorte perché - forseprimal’hodettomaerountantinopiùagitataebohchissàsesiècapito - nulla di illegale, giuro, ma dalla grigliata dell’anno scorso, nel frattempo sono diventata docente di Pozioni ad Hogwarts. - chiarisco quindi schiarendomi appena la voce, un attimo prima di concludere la frase precedentemente spezzata -E si è mangiato tutti i dolcetti alla pesca che avevo preparato!-
Il tono lamentino nella mia voce è sincero, dato il cuoricino oramai irrimediabilmente ferito: dovrei prendermela di meno, in certe occasioni, Rocky me lo ripete spesso, ma -Non è così semplice!- rispondo allo stesso elfo origine poi di buona parte dei cuori feriti, e diferitiebasta, di Inghilterra, Scozia e circondario in effetti.
-Ehi- esclamo poi, dopo una serie di rapidissime interconnesioni neurali tra flashback, pensieri, immagini e ricordi, sull'onda gentile della socievolezza chiacchierina:
-Camillo dice che la voglia che hai sotto l’occhio doveva essere un trasferello - ma eri allergico, ha fatto infezione e ti è rimasto il segno. Quanto dovrei credergli da uno a dieci?-
Mi ritrovo a chiedere sinceramente curiosa: -E ogni tanto si chiede quanto fanno rimorchiare le mutande con su stampato il falco (?) -
E il bello – è che a dispetto di quanto si possa credere – mentre rivolgo l’ennesimo luminoso sorriso a questo mago.. sinceramente curiosa lo sono davvero.
Amo le storie.
Anche quelle di finti trasferelli e mutande con falchi stampati.. in 3D (?)
 
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6 replies since 26/12/2023, 21:09   190 views
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