Trovo un che di confortante in questo ritmico battere la fronte al muro.
La pietra è fresca – a dispetto del calore che ho l’impressione di emanare –
”impressione” tzk - la realtà è che la pelle solitamente chiara e tanto delicata
così tanto da essere quotidianamente esplicita messaggera di ogni dannato stato emotivo che mi imperversa entro il costato è ancora visibilmente arrossata, sento le guance in fiamme e sono
piuttosto sicura che da un momento all’altro dalle orecchie potrebbe uscire del fumo.
Chissà – questa possibilità renderebbe la mia attuale posizione più o meno imbarazzante di quanto già non sia?
Bel quesito.
Ad ogni modo –
sento qualcuno passarmi alle spalle – ed io faccio finta di non esistere -
sento un secondo qualcuno passarmi nuovamente alle spalle – ed io -
-Ehm…-Mi sta parlando?
No cavoli – allora la sola forza di volontà – il solo ardente desiderio di voler scomparire – essere
assorbita da questo accidenti di muro non equivale ad un incantesimo di disillusione?
Un mantello dell’invisibilità? No?
Niente niente?-Stai bene?-Mi volto verso il mago, sempre con in braccio questo cesto enorme, lo sguardo bicromo sgranato e mortificato come pochi
e sì, forse forse potrebbe darla l’impressione di essere lì sul punto di scoppiare in lacrime *coff coff*:
-Io..- inizio prendendo un
graaan respiro – ma mi interrompo di botto, improvvisamente, le iridi di mare e di bosco che scorrono rapide sui lineamenti di
questo mago –
Io – io ti ho già visto.La testolina dorata si inclina come di consuetudine, attenta, iperfocalizzata, assorbita completamente:
-Tu non sei Lucas mhmh - tu sei.. -Scartabello non poco entro la mia iperattiva, metodica e analitica mente – ma la vivida immagine di quest’uomo alla fine torna in superficie, aleggiandomi chiara e nitida dietro le iridi:
lui che, alla Grigliatona organizzata quella stessa Pasqua, prima dà una manata epica a Camillo – per poi presentarsi come…
- Horus! “Un vecchio compagno di casata di Lillo”!- cito lo spezzone di presentazione riservatami ai tempi, e scoppio a ridere al nomignolo utilizzato per il mio olandese.
Mi dimentico persino, per un solo attimo, di Lucas.
Dondolo sui talloni improvvisamente tutta contenta – e con un’imbranataggine marchiata a fuoco nel mio dna, provo a destreggiarmi con il cesto ricolmo di cibarie per poter offrire la mano al mago:
-Adeline - Adeline Walker, ciao! - trillo pure entusiasta.
[Mi dimentico persino, per un solo attimo, di Lucas.]
Ma solo
per un attimo - in effetti:
-Ehi – ma.. quindi non c’è, Lucas?-Chiedo infatti l’istante successivo – perché le giostre emotive firmate Adeline Walker rimangono always open sempre e comunque – nuovamente con un cruccio rattristato tra i lineamenti:
-E’ fuori per lavoro o..-Ma quella piccola
o rimane in sospeso – perché la sola idea che qualcuno, senza alcuna apparente motivazione, mi abbia
mentito così - mi divora l’animo dorato, distruggendomi da dentro.
Adesso così, le opzioni sono diverse: mi mentirà anche Horus, rassicurandomi su di un mago che mai arriverà in quegli uffici per il suo cesto di ringraziamento – mi metterà di fronte alla dura verità
probabilmente facendomi piangere - o andremo alla ricerca di questo
antipaticissimo, bugiardissimo, cattivissimo tzk Lucas, in giro per il Ministero
solo per lanciargli qualche dolcetto in testa, castare un incantesimo di Adesione Permanente alla sua sedia e farlo inseguire da toast inferociti?
... E poi
ehi, io sono una accidenti di Pozionista - ho una cattedra ad Hogwarts
per la miseria.
..... Potremmo prendere anche esempio dai grandi classici, facendolo addormentare con dei pasticcini imbottiti di pozione soporifera e poi disegnargli degli enormi buffi baffi in faccia - no?
Scusa per le tempistiche da lumachina a sto giro - prometto sarò più veloce