quest’anno ha portato grandi e meravigliose novità nella fredda Scozia, per la precisione a Baile Flùr, un pittoresco villaggio magico nell’Inverness-shire. Tutto comincia la sera del 3 Dicembre, quando uno dei draghi più conosciuti nel Regno Unito – il maestoso Nero delle Ebridi – sorvola i cieli che affacciano sulla piazza centrale. Gli abitanti, intenti a godersi una passeggiata tra le bancarelle allestite per il periodo festivo – immersi nel profumo delle spezie e nel calore delle bevande tipiche –, sollevano lo sguardo colmo di stupore.
«È passato sopra le nostre teste, per poi nascondersi dietro una delle colline che costeggiano il confine qui vicino.» dichiara Ealasaid Aikman, una delle più anziane della comunità.
«Poi nessuno lo ha più visto, questo ha destato non molta preoccupazione per la nostra incolumità.» le fa eco la sorella Malvina. Per evitare rischi e mantenere un certo livello di sicurezza, proteggono immediatamente l’area con uno schermo a prova di fuoco e attacchi fisici vari. Alla fine però, con estremo piacere, comprendono che il drago non ha intenzione di aggredire nessuno, anzi.
«È ricomparso dopo circa due settimane, si è appollaiato e basta, in attesa.» ci racconta il sindaco, Malcolm Claghorn.
«Dopo pochi minuti, però, ci siamo accorti che non era solo o meglio…sola.» Dall’ombra della sua mastodontica figura sbucano due adorabili cuccioli. È…una mamma.
Una mamma in cerca di un posto tranquillo dove deporre le uova, schiusesi poi davanti agli occhi di un pubblico strabiliato. I piccoli – un maschietto e una femminuccia – non sembrano intimoriti dagli umani, non esitano a giocare nei pressi del villaggio e i maghi e le streghe si beano della loro presenza, li osservano con curiosità. Ed è proprio durante queste osservazioni che notano una cosa piuttosto interessante! I cuccioli sono un evidente incrocio tra due specie diverse, presentano alcuni segni distintivi che si discostano parecchio da quelli della madre: il musetto è più schiacciato e sulla sommità ha un corno ancora in via di sviluppo, la pelle che caratterizza quella specifica zona e le ali poi – al contrario del classico color pece – possiede delle striature di un azzurro acceso a contrasto, come il primo bacio tra il chiarore dell’alba e la notte.
«Non sapendo che fare, ho personalmente contattato il Dr. Patrick Kowinski, assieme all’equipe di dragologi che opera sul nostro territorio, per prendere in mano la situazione.» Scelta saggia quella di Mr. Claghorn. In un paio di giorni sono intervenuti, portando al sicuro le creature sull’isola messa a loro disposizione dall’associazione del Dr. Kowinski.
«Eravamo tutti estasiati.» ci confida la Dr.ssa Leslie Davidson, Direttrice della riserva locale.
«Poco dopo il loro arrivo, abbiamo sottoposto i cuccioli ad alcuni esami.» Studi approfonditi si sono resi necessari per comprendere e, di conseguenza, confermare la specie di appartenenza dell’altro genitore.
«Niente d’invasivo o doloroso, ovviamente.» ci tiene a precisare, solo incantesimi specifici e assolutamente non lesivi.
«I risultati hanno rivelato che la paternità è attribuibile ad un esemplare di Grugnocorto Svedese.» Le fiamme che hanno emesso inoltre, del medesimo colore acceso dei punti del corpo sopracitati, non lasciano dubbi.
«Con ogni probabilità è un esemplare solitario, migrato a sud in cerca di un branco a cui aggregarsi.» Questo è il quadro che, al momento, hanno ricostruito.
«Dubito riusciremo a rintracciarlo non essendo sotto la nostra tutela, ma forse questo alone di mistero è ciò che rende tutto più affascinante.» Non concordate anche voi?
«Tra i colleghi lo abbiamo nominato Drago Natale, perché un po’ come Babbo Natale ci ha lasciato un regalo stupendo per il quale festeggiare.» e vi garantisco che non hanno messo freni all’entusiasmo. Un entusiasmo che, dopo le prime scoperte, si riversa nel secondo punto più importante sulla lista delle cose da fare: trovare loro un nome. Per quanto si stenti a crederci, mai compito è risultato così arduo. Per risolvere i dilemmi alla radice, la notte di Natale hanno indetto una lotteria. Sì, avete capito bene, una lotteria.
L’evento si è tenuto la notte tra il 24 ed il 25 Dicembre, a Baile Flùr. La piazza addobbata e straripante di colori, a presenziare i cittadini, il Sindaco e la Dr.ssa Davidson. Ad ognuno di loro sono stati messi a disposizione un frammento di pergamena e una piuma, da portare da casa solo un’incontenibile fantasia. Su ciascun frammento sono stati scritti due nomi – dai più seri, ai più buffi – e, una volta ripiegati per bene, li hanno inseriti in una grande urna al centro del palco in legno montato per l’occasione. L’estrazione è avvenuta a mezzanotte in punto, quando la Dr.ssa Davidson ha pescato il bigliettino fortunato.
“Seraphine & Caelestis”Queste le parole vergate su di esso.
A sceglierli una coppia di gemelli – Shona e Duncan, 8 anni –, proprio come i cuccioli da loro battezzati.
«Sia chiaro, è stata mia l’idea di chiamarli così!» braccine incrociate, la bimba si prende subito il merito.
«Esattamente come le tue bambole, alle quali io ti ho aiutato a cercare il nome perfetto!» ci tiene a puntualizzare il fratellino, con il broncio in volto. Le acque però si sono presto acquietate, quando ai due frugoletti sono stati consegnati i “premi”: due peluche dalle fattezze dei draghetti appena nati – uno ciascuno –, sul pancino i loro nomi cuciti sul momento.
Ma le sorprese non sono finite! Ai non estratti è stato comunque consegnato un ricordo della magica esperienza, ovvero un cesto di gustosi dolci natalizi!
Insomma, il caro e vecchio Babbo Natale ha dato il meglio di sé, mai dono più prezioso fu consegnato. Il Dr. Kowinski ha promesso d’inviare notizie e foto agli abitanti di Baile Flùr, ma non solo. Considerata la rarità di ciò che è accaduto, con i suoi collaboratori fidati farà un giro di conferenze per presentare i cuccioli ai suoi illustri colleghi Magizoologi in giro per il mondo. Ecco qui il calendario con le prime date:
• 10 Gennaio – Londra, UK
• 15 Gennaio – Stoccolma, S
• 20 Gennaio – Bucarest, RO
• 30 Gennaio – Sidney, AUS
• 5 Febbraio – Wellington, NZ
Quindi cari lettori, se siete nelle vicinanze, approfittate per assistere! Sono certa sarà per voi un piacere conoscere – seppur da lontano – Seraphine e Caelestis, nell’attesa magari d’incontrarli durante una visita organizzata alla riserva scozzese.
Vostra,
Camille Donovan
