iridescence —
rainbowlike play of color by refraction of light
Waterstein Head —
Isle of Skye
Mi prendo un momento, solo uno, per vivere pienamente il presente. Non credo di aver ancora assimilato per bene la cornice che mi circonda, e con tutta probabilità ci sarà una parte di me — sottilissima, come venatura — che continuerà a non farlo. Ho atteso questo traguardo con tutto me stesso e ne sono sempre più consapevole, nella ripetizione di pensieri, sensazioni e parole che solleticano l'animo. Mi accorgo di aspetti nuovi, di dettagli che sfuggono alla frenesia del cuore, giacché finalmente s'acquieta la paura di essere in un'illusione. Sono qui,
ora. Forse è il sorriso di Aurora, forse è la mano di Dr. Bellamy sulla spalla, forse è il respiro salmastro del mare iridescente: forse sono io, semplicemente, che acquisto concretezza, un rapporto stretto e vivido oltre la sabbia e il gorgoglio dei flutti. Annuisco più di una volta, a riprova di aver afferrato ogni singola informazione da parte di Dr. Bellamy. Sono pronto, dico ancora a me stesso. Ho bisogno di agire, di muovermi, di fare del mio meglio — è una necessità che s'insinua sottopelle. L'antro, il mare, la spiaggia, tutto è un dipinto che instaura un legame con me, istante dopo istante. Parimenti, è un dipinto che offre l'intenzione di cambiare repentinamente. D'altronde, basta scorgere l'orizzonte, e neanche troppo in lontananza: il banco di nubi e temporale, la promessa di pioggia e burrasca, il moto caotico delle onde del mare... il tempo ci è nemico, e ci mette fretta. Chi più di me potrebbe afferrarne il pericolo? Eppure, so bene di essere — fondamentalmente — un
ospite, almeno all'apparenza. C'è una parte di me, infantile, che m'invita ad ubbidire, ad essere paziente. Una parte che non vuole contraddire in nessun modo Dr. Bellamy, un po' alla stregua dell'etichetta che mi è stata inculcata a dovere.
Eppure, sono più maturo del solito. Vorrei gridare di sbrigarsi — ai marinai, al gruppo intero. Resto incantato, invece, dall'intricata stregoneria che invoca la bolla d'acqua: è una sfera adamantina, spicchio di mare e di cielo, e già di per sé — perfino senza i cuccioli di Ippocampo all'interno — sarebbe affascinante. Mi chiedo quali e quanti sortilegi siano stati adoperati, in che modo la bolla sia stata intessuta di magia.
C'è qualcosa di sorprendente, un'armonia magistrale. La bolla cattura tutto, di me: il mio interesse, il mio avvicinamento,
il mio timore. Sento il corpo tendersi all'inverosimile, un fascio di nervi, tensione e tragedia che mi spezza il respiro. Rabbrividisco, da capo a piedi, un refolo gelido che mi rende vigile più di quanto non sia mai stato oggi.
Perché lo vedo, immediatamente. Vedo il pericolo, vedo — egoisticamente — l'epilogo perfino del mio idillio: uno dei cuccioli di Ippocampo comincia a scivolare, sfugge involontariamente alla rete d'incanto posta a protezione. Non ho bisogno di pensare, di riflettere, di accorgermi perfino delle rocce di basso. Che sia lungo la sabbia, la scogliera o il mare stesso, la creatura s'avvicinerebbe a circostanze critiche. Il mio è un istinto, un tempo che si fossilizza e si piega al comando; sento l'Occhio in rivolta, un tremito che coinvolge entrambe le palpebre. Impongo la fine, invoco l'antitesi di ogni mia identità: io, che ho un passo verso il futuro, verso il tempo in movimento, pretendo
ora il suo arresto. Fermati, immobilizzati. Io, che muto in presenza granitica: ho la mente libera, collegata singolarmente all'Ippocampo e alla scena che mi si svolge di fronte. Accade in pochi secondi, ancor prima che possa avanzare d'un solo passo. Il braccio destro taglia l'aria, portando la bacchetta verso il cucciolo d'Ippocampo: è una scheggia, una ferita salmastra. Ho bisogno che il tempo si fermi, e che mi ascolti:
subito.
«Arresto Momentum» è la formula, priva d'ogni flessione o accento: né variante non verbale, né esitazione alcuna: lacera l'aria, una reazione di cuore e di spirito.
«Non si può più aspettare.» Il mio è un sussurro, mentre il petto implode pietà.
salute 474/474 • corpo 409/409 • mana 484/484 • exp 95.5
inventario — • Bacchetta magica• Anelli – tutti alla mano sinistra: Anello del Potere (blocca due turni); Anello con Acquamarina; Anello delle Sirene (dal Lago Nero, rende resistenti alle fatture) • Bracciale di Damocle – permette di lanciare un doppio incanto in un solo post, ogni sei post • Rune consacrate – in mokessino impermeabile al collo; rune divinatorie in legno di biancospino, benedette al plenilunio; l'unica runa mancante è Perthro (Viaggio) | conoscenze — I, II, III, IV, V Classe completa VI Classe • Perstringo Chiari • Stupeficium, Atlantis Cage, Repello, Rituale Perfetto Runici • Invocazione istantanea, Rune Elementali, Rituali Minori e della Pioggia Abilità & VocazioniDivinatore Esperto, Maridese Materializzazione |