Il medaglione d'argento, Apprendimento Vocazione ~ Derek Hyde

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 15/3/2024, 19:00
Avatar

Il Fato

Group:
Master
Posts:
9,195

Status:



Il Medaglione d'Argento
Londra, Diagon Alley, Paiolo Magico - ore 18:50 circa

« Ogni oggetto in noi suol trasformarsi secondo le immagini ch’esso evoca e aggruppa, per così dire, attorno a sé.»
L. Pirandello


La cacofonia di suoni provenienti dalla sala principale era assordante, ma in generale la situazione al Paiolo Magico era sempre la stessa: gente stramba, più della norma, intenta a gozzovigliare tra un pettegolezzo e l’altro, sperando di non essere mangiati vivi dalla zuppa di piselli del vecchio Tom.
L’aria stantia generata da troppe persone riunite nello stesso posto poco arieggiato e la lieve caligine rendevano l’ambiente difficile da interpretare, ma ascoltando con attenzione il tonfo delle stoviglie sui tavoli e il fruscio di vesti, chiunque sarebbe riuscito a trovare il proprio posto in quel locale affollato.
Sembrava ci fosse in atto una specie di festa o, quantomeno, un’euforia generale la cui origine sarebbe stata sconosciuta agli avventori occasionali o a chi, come qualcuno, usava il focolare del Paiolo come mezzo per tornare alla propria abitazione. Il centro nevralgico di tutte le attenzioni era a ridosso del bancone, dove - seppur offuscato dal fumo di candele e camino, ma anche dal vapore che s’innalzava in volute profumose dai piatti - pareva esserci un gruppetto di sei o sette maghi - tutti sulla sessantina - che ne circondavano un altro che volgeva le spalle all’ingresso.
Ai tavoli prospicienti, quasi tutti occupati, cenavano famiglie, streghe solitarie e perfino alcuni dei folletti impiegati alla Gringotts. Questi, in particolar modo, scoccavano sguardi infastiditi al gruppo riunito al bancone, che tra una bevuta e l’altra avevano addirittura cominciato ad intonare le prime strofe stonate di una canzone. La classica situazione da pub inglese, insomma, niente di più e niente di meno.
La confusione avrebbe dato fastidio all’udito sensibile di un certo Licantropo, giunto al Paiolo forse per necessità o magari per fortuna; già che c’era avrebbe potuto approfittare di un pasto caldo e - se l’avesse desiderato - avrebbe potuto trovare una camera pronta. Le possibilità erano centinaia o nessuna: stava a Derek decidere il come, il quando e soprattutto il perché.

Bisognava ammettere che il Paiolo non sarebbe stata mai la prima scelta di nessuno, a guardar bene, poiché le dicerie sul cibo e gli avventori non erano migliori di quelle che circolavano sul Testa di Porco a Hogsmeade; al netto di questo sciocco dettaglio, comunque, entrambi i locali avevano la loro fetta di abitudinari visitatori e il vociare confuso, spesso, coincideva con l’idea di un cliente soddisfatto delle vivande e della compagnia.
Questo, però, a Derek sarebbe importato il giusto, volendo metterla in questi termini, giacché da che aveva scoperto di possedere una certa propensione alla Legilimanzia ogni occasione era buona per tentare di controllare quella che era - a tutti gli effetti - una forma d’arte.
Il suo incontro rocambolesco col vecchio Usher non lo doveva certo aver lasciato immune da qualche riflessione: non solo l’uomo lo aveva introdotto ad una forma di magia elitaria, ma lo aveva edotto sulle sue vie. C’era da aspettarsi che il Corvonero - presto gettato in pasto al mondo del lavoro - avesse fatto le sue ricerche e le sue valutazioni, magari anche qualche esercizio per padroneggiare al meglio il rudimentale strumento in suo possesso. Certi Auror avrebbero fatto carte false per poter usare quel dono senza l’uso di svolazzi di bacchetta e formule varie: chiunque al posto di Derek si sarebbe baciato le mani per la fortuna che gli era capitata.

Fatto qualche passo all’interno del locale, vuoi per la confusione improvvisa - attutita all’esterno dalle spesse mura dello stabile - vuoi per il disorientamento dato dal fumo di pipe, sigari e quant’altro, Derek sarebbe stato colto da una prima ondata di quella che sarebbe potuta sembrargli nausea, da attribuire liberamente alla commistione di odori e profumi o - più probabilmente - dal suo odorato anch’esso particolarmente sviluppato.
Il suo sguardo, alla fine, sarebbe stato comunque catturato dal gruppo al bancone: pacche poderose su spalle possenti avrebbero attirato l’attenzione del giovane mago, lasciandogli finalmente prendere consapevolezza della figura di spalle. L’energumeno era alto, appesantito da troppi arrosti sicuramente, ma stabile e letale nei suoi movimenti; accoglieva i saluti di coloro che dovevano essergli amici con compostezza e atteggiamento stoico, come se nessuno di quei colpi potesse sorprenderlo. Quasi si aspettasse di riceverli.
Ad un certo punto, lo sconosciuto si sarebbe voltato in tralice a guardare la porta e gli sguardi tra lui ed il Corvonero si sarebbero incrociati. A quanto pareva, il vecchio Usher era tornato in città.

« [...] ben più spesso il piacere che un oggetto ci procura non si trova nell’oggetto per sé medesimo. La fantasia lo abbellisce cingendolo e quasi irraggiandolo d’immagini care.»
L.Pirandello



Benvenuto alla seconda fase di sblocco della vocazione!
Come vedi lo scenario è simile al precedente, così come la figura che incontri. Trattandosi del secondo step di apprendimento, ti chiedo di riepilogare quanto accaduto tra il primo incontro con Usher e quello che sta per avvenire: quali sono stati i pensieri di Derek sulla sua scoperta? Come ha gestito l'imprevedibilità che la Legilimanzia porta naturalmente con sè?
Posta inventario (plausibile) e statistiche
.

 
Web  Top
0 replies since 15/3/2024, 19:00   28 views
  Share