Come si chiama la Signora Grassa?, Privata

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view post Posted on 7/4/2024, 09:51
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Tassorosso
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Era da tanto, troppo tempo che non si faceva vedere in giro ed era davvero strano non incontrarla nemmeno a lezione. L'ultima volta che le avevo parlato mi era sembrata entusiasta di essere finalmente riuscita a superare gli esami e mi aspettavo di incontrarla durante qualche corso, invece non riesco più ad incrociarla nemmeno nei corridoi.
Potrei pensare che mi stia evitando, ma sarebbe presuntuoso da parte mia supporre che io sia così importante da meritare la sua attenzione costante. Forse invece, sto leggendo troppo tra le righe e correndo troppo con le mie ipotesi, come al solito, rischiando di immaginare tutto e sembrare paranoica. Senza contare che se sono qui, è proprio perché anche io ho le mie mancanze.
Forse devo dare il beneficio del dubbio, lasciare che il tempo riveli la verità. Forse avrà i suoi motivi, le sue preoccupazioni, le sue sfide. Forse non è una questione di importanza, ma di equilibrio, di vita che scorre in direzioni diverse. Non posso di certo pretendere di conoscere tutti i sentieri che ha deciso di attraversare.
Forse è la mia ennesima dimostrazione di egoismo: piuttosto che tornare ad avvicinarmi alle persone con le quali sono riuscita ad essere davvero sincera, continuo a cercare quelle alle quali posso nascondere la mia vita babbana, preferendo restare nella zona di tranquillità che mi sono costruita con il calcestruzzo.
Quindi mi ritrovo in una situazione in cui io sono piena di dubbi, che dimostrano che non sono nemmeno in grado di capire me stessa, e sempre io cerco di immaginare cosa stiano provando gli altri, nel vano tentativo di darmi risposte che non trovo. Direi che ha poco senso. Quindi perché sono qui a fissare la figura Grassa della Signora? Proprio qui, sulla Torre di Astronomia, in cima a tutte le scale e dalla parte completamente opposta ai confortevoli barili di Tosca? Ho di fronte il tanto imponente quadro della Fat Lady, probabilmente sconosciuto solo alle matricole e poco noto a chiunque non fosse uno degli adepti di Godric, anche se in generale la Signora gode di una certa fama, soprattutto per le sue sonate.
Per quanto provo a sforzarmi, è impossibile indovinare la parola d'ordine che mi consentirebbe l'accesso, quindi resto qui con la fronte accigliata a studiare attentamente il magico dipinto, immaginando una serie di possibili soluzioni: nomi di importanti personaggi storici o leggende magiche, oppure parole legate ai Grifondoro o alla corrente di pensiero che la Casa rappresenta; ma potrebbe tranquillamente essere una parola inventata che ha un senso solo per i rosso-oro.
La Signora Grassa inizia a guardarmi con sospetto, non ho indossato la divisa per evitare di essere cacciata seduta stante, ma non so che tipo di memoria possieda la donna. Potrebbe essere in grado di ricordarsi tutti gli studenti Grifondoro? Credo sia impossibile, ma credo anche di stare rischiando troppo: potrebbe arrivare qualcuno in qualsiasi momento. Certo, potrei essere fortunata al punto da ricevere un biglietto di ingresso gratuito, ma una volta dentro cosa avrei fatto? E se qualcuno si ricordasse di avermi visto con la divisa Tassorosso? Dovevo pianificare meglio la faccenda, così com'è adesso fa acqua da tutte le parti e non voglio assolutamente essere un colabrodo.
Stringo il libro che ho tra le mani, unica scusa concreta che mi ha portato fin qui, quando la verità è semplicemente quella che vorrei provare ad avvicinarmi a lei. Mi allontano dalla cornice con fare indifferente, prima ancora che chiunque, compresa la Signora stessa, mi colga con le mani nel sacco. Vado a sedermi nel punto più vicino, dove riesco comunque a vedere il quadro e me ne sto lì in attesa senza nemmeno osare aprire il libro che ho portato; mi sono premurata di lasciarlo immacolato così come lo avevo comprato.
Mentre accarezzo la copertina, avverto uno strano brusìo, come se qualcuno stesse litigando sottovoce. Cerco con lo sguardo nella direzione da cui sento quelle voci, ma non riesco a vedere nessuno. I mormorii cessano subito, eppure mi sembrava che fossero proprio lì, a due passi da me. Letteralmente e per pochissimi istanti, intravedo quella che mi sembra una scarpa. Non ne sono sicura, potrebbe essere solo una mia suggestione, ma credo vivamente di essere di fronte ad un Mantello della Disillusione: i sussurri e la disattenzione possono essere tipici di matricole che sfidano il Castello. Non era un articolo facile da ottenere, ma ogni studente ci ha provato almeno una volta. Mi ero ripromessa di ottenerne uno anche io, soprattutto dopo avere avuto l'occasione di provarlo. Cerco di non sorridere ed abbasso lo sguardo, non sono più un Prefetto, fare rispettare il regolamento non è mio compito e non ne ho assolutamente intenzione in questo momento. Inoltre, viste le circostanze, è sicuramente improbabile che ci siano intenzioni gravi sotto quel mantello, la situazione non mi sembra affatto preoccupante.

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