PPP, L'inizio

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view post Posted on 16/7/2015, 23:10
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Scopro Talenti, Risolvo Problemi

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Gli inviti erano stati recapitati, tutti erano stati informati.
Che poi decidessero o meno di presentarsi, era un'altra Storia.
Era trascorsa una settimana, ed un giorno, dalla scampagnata francese. Il ricordo era già divenuto vago, ed indefinito? Si era già perso nei meandri del Tempo? Sarebbe stata davvero quella l'occasione per comprendere qualcosa, di quello cui il Tempo sembrava un curatore spasmodico? Avrebbero svelato il segreto di quanto era accaduto? In fondo, non tutto, e solo poco, era destinato ad essere compreso. Così andavano le cose. Così sarebbero andate. Quanto quella consapevole comprensione dovesse pervarderli in uno strambo, ed inusuale Pijama Party era ancora un'altra oscura Storia. Che ormai iniziassero a capire? Era sopravvissuto ancora una volta ad una serie notevole, ma non troppo efficace, di maledizioni. E come era puntualmente accaduto erano anche tornati tutti quasi sani, ed indubbiamente salvi. Tutto come da copione? Qualche sorpresa.
Mancava più d'una clessidra a mezzanotte, un Vecchio ed una fenice attendevano nella penombra del Salone d'ingresso, prossimi alle porte, l'arrivo dell'allegra brigata. Passeggiava pensieroso, proiettando entrambe le ombre lunghe sulla pietra chiara del pavimento. Il bastone da passeggio insistente sulla pietra sembrava volerne annunciare la presenza, anche a distanza. Un completo blu notte, che ben voleva sposarsi con il quarto di luna, ammantato di nuvole, che beffardo li attendeva al varco. Una tranquilla passeggiata, senza fretta alcuna, e sarebbero giunti dove li attendevano. Era stato preparato tutto, tutti erano già pronti, era solo una questione d'attesa. E che attesa! Quell'incompetente del Custode si era già fatto vivo due volte di troppo, agognando chissà quale trionfo dell'arguzia. Entrambe le volte era tornato sui suoi passi deluso della scoperta. In fondo, era ancora costume, che un Professore potesse trascorrere la nottata nel modo che prediligesse. Anche fuori dal letto. Presto o tardi si sarebbe sbarazzato di quell'incapace, quella rancorosa insofferenza affondava ormai le radici in un Passato talmente passato, da essere stato orbato.
Ma ecco i passi di qualcuno.
Qualcosa si stava muovendo.
Era nuovamente Quello?
O era l'ora?


Ottimo, sarà sufficiente un post d'arrivo di tutti i partecipanti.
Preciso essere le 22.30, di Sabato 17 Ottobre.
Vi ricordo invece che ogni invitato può portare due ospiti.
(Per postare è necessario essere stati Evocati, o invitati da quest'ultimi).
Non c'è fretta, delle tempistiche se ne occupa Versus!
Il resto proseguirà Qui.

 
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Arya Von Eis
view post Posted on 23/8/2015, 15:12




Così come, la sera della poco allegra scampagnata, aveva finto di non sentire la parte del discorso inerente ad un’ipotetica festicciola, lo stesso fece quando un pomposo gufo le si palesò davanti durante una delle colazioni nei giorni a seguire.
Tutto fiero le aveva gentilmente recapitato una busta dal contenuto sconosciuto e attendeva silenzioso una qualche sorta di ricompensa, la serpeverde afferrò la lettera, porgendo al volatile il primo biscotto a portata di mano.
Una volta rotto il sigillo e letto velocemente il contenuto alzò gli occhi al cielo, si parlava nuovamente di quella dannatissima festicciola, decise dunque di ignorare il tutto, almeno per il momento, il solo ricordarsi quella bizzarra avventura la innervosiva ancora.
Nei giorni successivi quasi si dimenticò di quell’invito, ormai sepolto sotto una pila di libri e doveva ammettere di aver seriamente considerato l’idea di non andarci, come constatato in precedenza, molti dei partecipanti appena li conosceva e altri non ti tollerava affatto, dunque perchè presentarsi?
Ferma sulla sua posizione, arrivò finalmente il giorno X, non che le cambiasse tanto, per quanto la riguardava se ne sarebbe rimasta comodamente al castello eppure, i suoi pensieri non riuscivano a non tornare sull’invito e sulla scampagnata svoltasi appena una settimana prima.
C’erano ancora un sacco di domande senza risposta e fu forse questo il motivo che la spinse ad accantonare quella sua refrattarietà alle feste in favore del soddisfacimento della sua curiosità, nella peggiore delle ipotesi avrebbe comunque potuto cogliere l’occasione per pareggiare i conti col docente, anche senza un braccio o una gamba avrebbe potuto insegnare in ogni caso no?

*E va bene, va bene, festa sia*
All’alba delle cinque del pomeriggio, si era finalmente decisa, attese dunque il termine delle lezioni e tornò al dormitorio per recuperare quel dannato invito, l’aveva letto di sfuggita, decisamente non si ricordava né il luogo né l’ora.
Una volta preso il biglietto tra le mani gli dedicò maggiore attenzione, si sarebbero dovuti riunire tutti all’ingresso alle 22.30 e da lì, insieme, si sarebbero recati al luogo della festa
*Oh fantastico, davvero fantastico* pensò sarcastica.
Quando ormai mancava una mezz’ora all’appuntamento, decise che forse era il caso di prepararsi, non che smaniasse dal desiderio di prender parte a quella cosa, ma se era l’unico modo per capirci qualcosa l’avrebbe fatto.
Una cosa però era sicura, non si sarebbe prestata, almeno non volontariamente, alla mascherata, “festa a tema” aveva detto e accennava anche il biglietto, ma per quanto la riguardava era già tanto se si presentava, così, giusto per fingere di essere in tema, decise di indossare il medesimo abbigliamento che aveva scelto la settimana precedente, jeans, canotta nera e felpa bianca sopra e al diavolo tutto
*E se qualcuno osa dire che non sono in tema posso sempre accontentarlo e vestire i panni del lupo* un mezzo ghigno divertito le si disegnò in volto mentre allo specchio finiva di sistemarsi i capelli, lasciati sciolti, e si appuntava le due spillette, quella da Prefetto e quella da Ateniese, al petto.
Era dunque pronta, infilò un paio di scarpe comode, recuperò la bacchetta che aveva posato sul comodino e si avviò versò l’uscita.
Raggiunto il piano terra, non appena messo il naso fuori dai sotterranei, dovette affrontare una noiosissima, ma fortunatamente breve, discussione con Gazza, in realtà non gli rivolse nemmeno la parola, si limitò ad indicargli la spilla da Prefetto e l’altra e l’uomo si ritrovò costretto ad allontanarsi accompagnato dal suono delle sue imprecazioni e lamentele.
Poteva già vedere la figura del professore in attesa davanti il portone principale, rallentò il passo, in modo da potersi ripetere mentalmente di star tranquilla e non partire subito all’attacco, quell’uomo doveva loro un sacco di risposte, ottenute quelle si poteva pure pensare ad una vendetta.


-Buonasera professore-

Disse con fare gentile una volta raggiunto il docente, ora, non restava che attendere gli altri, sempre che decidessero di presentarsi.

 
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view post Posted on 23/8/2015, 17:08
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all that is gold does not glitter, not all those who wander are lost

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oRGOEtz

Le decisioni erano state prese, gli inviti erano stati dati, il costume a tema era pronto e ora non ci si poteva tirare indietro. Seduta sul letto, l’invito di Versus in mano, Eloise cercava di racimolare le energie per affrontare l’evento di quella sera. Sospirò e cercò di fare mente locale sulle ragioni che l’avevano spinta ad accettare di partecipare.
In primo luogo, aveva voglia di rivedere i suoi compagni di avventura in una situazione in cui non erano per forza in pericolo, in fuga, in inseguimento. Aveva imparato tanto da loro e voleva imparare ancora, ma prima di tutto voleva far crescere il legame che tra loro si era costruito. Voleva vedere se anche per loro valeva lo stesso, o se quel senso di solidarietà che si era creato lo percepiva solo lei. Era un po’ come il legame con la Squadra di Quidditch: spinti da un unico obiettivo, avevano unito le forze e faticato per arrivare alla meta. Buffo, perché molti membri della Squadra facevano anche parte degli Ateniesi.
Un altro aspetto che la rossa bramava affrontare era quello delle risposte. Come promesso, Peverell avrebbe spiegato tante cose, avrebbe fornito loro le risposte che erano sorte durante l’avventura. O più probabilmente – come aveva già fatto in occasione del loro colloquio – avrebbe fornito loro tanto quesiti in più. Certo era che se quella sera non fosse andata, avrebbe tralasciato un aspetto importante della sua crescita personale.
I lividi erano ormai guariti, le paure si erano leggermente diradate, benché i brutti sogni avessero continuato a bussare alla sua porta con incredibile costanza. Toc toc. Siamo noi, da una settimana a questa parte ci piace entrare in contatto con la tua mente. Guardate, ho gente, sono occupata, non possiamo fare in un altro momento? Fra un centinaio d’anni, magari? No, no è una questione pressante, non si può certo rimandare. E, fregandosene, entravano.
La Tassorosso guardò l’orologio: erano le dieci e cinque, era ora di prepararsi per uscire. Si tolse i vestiti che indossava – banali abiti babbani – per indossare il costume che aveva scelto per la festicciola. Era un pigiama incredibilmente stupido che si era fatta inviare da casa e l’aveva scelto perché richiamava sia il loro “essere paperelle che seguono l’Aureo e l’Argentea”, che il Kelpie, che si era manifestato sotto forma di anatra malefica e le aveva sparato addosso un proiettile ghiacciato.
L’idiozia e il desiderio di burlarsi di qualsiasi cosa, dunque, non mancavano, ed era necessario portarne una dose abbondante per la serata. Alzò lo sguardo verso Ophelia, che era quasi pronta. Le sarebbe piaciuto che l’amica entrasse nella Scuola di Atene e dentro di sé sperava che quella serata la convincesse a partecipare oppure no visto che voleranno insulti. Era sicura che, con l’adeguata scorta di cibo, se la sarebbe cavata bene e probabilmente sarebbe anche andata d’accordo con il resto del gruppo. Decise che quella sera le avrebbe presentato Vers.
Insieme raggiunsero la Sala Comune dove, alle dieci e un quarto esatte, come accordato, si palesò Camillo. Non aveva avuto notizie da lui in merito al foglietto che gli aveva lasciato in camera, ma fortunatamente aveva deciso anche lui di partecipare. Salutatisi con i dovuti convenevoli, uscirono dalla Sala Comune.
Visto il suo abbigliamento, Eloise era vagamente imbarazzata a girare per Hogwarts, ma quando misero piede fuori dal covo dei Tassi, fu colpita da un’importante consapevolezza: il coprifuoco era già iniziato e nessun occhio indiscreto – se non un fantasma – avrebbe potuto vederla. E confidava che i suoi compagni Ateniesi avrebbero capito il suo costume.

«Se Peverell si è messo veramente in pigiama io sarò la Tassorosso più felice del mondo, è assicurato!» Disse entusiasta al solo pensiero mentre salivano le scale. L’appuntamento era davanti all’ingresso e loro Tassi potevano dirsi abbastanza vicini alla meta.«Comunque sono sicura che stasera se ne vedranno delle belle, non so se in bene o in male…» Aggiunse, sempre rivolta ai suoi accompagnatori. Con la destra tastò una tasca nascosta del suo pigiama per verificare di avere con sé tutto quel che le serviva: la bacchetta, la spilla della Scuola di Atene e qualche moneta.
Raggiunto il piano terra, vide la figura di Peverell posizionata vicino alle porte, accompagnato dall’immancabile fenice e da un’altra persona che a primo impatto Eloise non riconobbe. Mentre si avvicinavano notò che era Arya Von Eis, Prefetto Serpeverde, la ragazza che l’aveva involontariamente spinta mentre voleva procedere nella foresta. Una settimana prima Eloise non sapeva tutte quelle informazioni, ma aveva deciso di informarsi sugli Ateniesi.

«Buonasera…»Disse, rivolta al professore. Poi, alzando la mano coperta dal pigiama, si rivolse alla ragazza, «Ciao Arya…»Non aggiunse nulla in merito a Camillo e Ophelia, dando per scontato che si sarebbe capito qual era il loro ruolo lì.

o u t f i t
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view post Posted on 30/8/2015, 17:59
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Triste, come chi ha perso il nome delle cose.

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Vivere è come inciampare da fermi
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E così era arrivato il giorno del Pigiama Party, organizzato dal professore di Storia della Magia. Durante la sua permanenza ad Hogwarts aveva già assistito ad alcune sue lezioni e, dopo essersi fatto un’idea abbastanza dettagliata della persona, seppur ancora molto superficiale, non avrebbe mai potuto immaginare avesse avuto un animo tanto giovanile da organizzare una festicciola, soprattutto in vestaglia da notte. In ogni caso, sorpresa a parte, non avrebbe puntato uno zellino su una possibile battaglia di cuscini, immaginava già fosse qualcosa di più serioso. L’invito gli era stato recapitato dalla cara Eloise, una ragazza che in un paio di occasioni era riuscita a sorprenderlo, soprattutto per il suo carattere insolito, che mostrava una certa complicità con il suo esser folle fino al midollo e, se i suoi calcoli erano esatti, probabilmente avrebbe rivisto anche Ophelia, l’altra fanciulla che condivideva la sua passione per le scorpacciate. Anche se ancora non sapeva nulla riguardo alla Scuola di Atene menzionata nell’invito e per questa ragione si sentiva un pesce fuor d’acqua, aveva deciso di partecipare. Come avrebbe potuto dire di no a quel bigliettino verde con il tasso disegnato?
Puntuale come un terrorista islamico che: “Quando il bombardamento è alle 8 ma sono già le 8:05…”, quindi, dopo aver sbirciato l’orario ed essersi accorto che mancava meno di un minuto all’orario prefissato per l’incontro, volò fuori dalla sua stanza alla velocità della luce. Quella sera, contrariamente a quanto ci si potrebbe aspettare da un individuo come lui, non indossava nulla di troppo stravagante, se non un normalissimo pigiama (http://ideeregalo.tv/wp-content/uploads/20...iama-Uomo-0.jpg) con qualche orso piazzato qua e là, perché fa figo, ed un paio di ciabatte abbinate per questioni di stile (http://i01.i.aliimg.com/photo/v4/671081809...ce_slippers.jpg). Fece quindi la sua comparsa in sala comune più o meno puntale, potendo notare con piacere che anche le due fanciulle sembravano appena arrivate. Così si tolse il pensiero di averle fatte aspettare.
«Buonasera signorine, bei pigiami!» Camillo rivolse un inchino scherzoso alle due tassine, dopo aver lanciato un commento sul loro abbigliamento. Trovava che il costume da paperella fosse stata davvero un’idea carina, considerata la stravaganza. Se solo lo avesse saputo sarebbe volato a comprarsi qualcosa di estremamente stupido, mai ormai era fatta.
- A proposito! Te lo ricordi il cinesazzo con il costume da orso? -
*Rinfrescami la memoria.*
- Massì dai, clicca qui! -
*Mi donerebbe, non credi?*
- Credo proprio di no -
«Comunque ti ringrazio per l’invito Eloise. Dalle premesse la festa sembra interessante, ma dimmi, mi devo preoccupare di qualcosa?» Chi era veramente Peverell? Perché organizzava feste in pigiama con dei bambini? Cosa sarebbe mai potuto accadere di male in una festicciola organizzata da un docente? Questi erano solo alcuni dei quesiti che sfrecciavano nella testa del tassino, mentre le sue gambe si muovevano quasi per loro volontà seguendo le orme dell’unico membro di questa fantomatica “Scuola di Atene” attualmente presente. Una volta risalite le scale e calpestato il pavimento fino al punto stabilito dal professore per l’incontro, notò che questo era in compagnia di una fenice, creatura a suo parere estremamente ganza, se vogliamo usare questo termine. Quando la vide strabuzzò gli occhi, non pensava nemmeno esistessero veramente, ma in fin dei conti quella scuola non aveva mai smesso di riservargli sorprese stratosferiche. Un’altra di queste era la fanciulla presente al loro arrivo, una certa Arya. Trattenne a stento un’espressione stupita, cercando di restare serio almeno per il tempo che avrebbe impiegato per salutare l’insegnante, con un elegante «Buonasera Professore!» accompagnato da un sorriso gentile. Riuscì appena nell’impresa di non risultare un imbecille agli occhi dell’adulto (forse), ma quando si girò verso la donzella allungò un ghigno divertito. «Piacere di conoscerti, io sono Camillo! Hai un nome davvero fighissimo.» Aggiunse quell’ultimo commento, pensando al fatto che si chiamasse come uno dei suoi personaggi preferiti di quella serie televisiva che guardava perché era troppo pigro per leggere i libri.
- “Hai un nome bellissimo, a differenza mia!” -
*Oh, ma andiamo, è tutto qui quello che sai fare?*
- Eddai, la notte è ancora giovane, avremo tempo per chiacchierare. -
*Dovrebbe essere una minaccia? Ad ogni modo toglimi una curiosità… come hai fatto a linkarmi quell’immagine prima?*
- Non credo di aver capito... -
*Niente, lascia perdere.*

Code © Aika



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- Bacchetta
- Soldi
- Una fiala di sognisvegli brevettato.
 
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view post Posted on 30/8/2015, 22:12
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Era incredibile come il tempo decidesse di mettere il turbo non appena ci si distraeva, soprattutto se si era in ritardo.
La Tassa aveva trascorso il pomeriggio a Diagon Alley, con Chrisalide, da Vestiti e Vestiti. Purtroppo le poche idee che aveva in mente avevano deciso di apparire assolutamente ridicole non appena la ragazza mise piede nel negozio. E ogni abito che provava la faceva apparire ridicola.

* Qualcuno mi ricordi perché ho deciso di andare alla festa *
Alla fine un abito lungo di pizzo molto simile a una camicia da notte le aveva suggerito di interpretare una Dama Bianca. Non era sicura di quanto potesse essere in tema, ma di certo aveva un gusto medievale.
"E comunque non è un esame" aveva aggiunto, rivolta a Chrisalide. Era anche curiosa di sapere quale costume avrebbe scelto la giovane Serpeverde.
* Ma forse non vuole mascherarsi ... non quando ha trascorso la vita costretta a fingere di essere chi non era.*
Simili pensieri la tormentavano anche ora, in piedi di fronte al letto, con l'abito non ancora indossato appoggiato sul petto. Per caso lo sguardo si poggiò sull'orologio.
"Aiuto!"
Era tardi, tardissimo, troppo tardi. Almeno per una volta non sarebbe arrivata per prima.
* Sì, ma ora mi sono spostata sull'estremo opposto *
Borbottando contro la propria indecisione, infilò l'abito a tempo di record. Mentre con una mano cercava di dare ai capelli un aspetto "selvaggio", con l'altra cercava di indossare un paio di ballerine. Sarebbe stato carino anche un filo di trucco, ma non essendo abituata ad andare oltre il lucidalabbra, ogni tentativo sarebbe risultato in un effetto assolutamente grottesto.
* Magari un effetto panda non sarebbe male *
Soprattutto: non - aveva - tempo. Dunque optò per preparare la sua pochette con i soliti oggetti che si portava sempre dietro. Be', non proprio tutti. Solo i piu importanti. Bacchetta, denaro, Galeone dell'ES - non si sapeva mai - Avversaspecchio.
* Andiamo *
Perché il suo costume fosse davvero completo sarebbe stata necessaria una candela gocciolante cera, ma l'idea di avere una mano occupata per tutta la serata non la entuasiasmava affatto. Pertanto accantonò l'idea.
Pochi minuti dopo raggiungeva finalmente il luogo d'incontro.

"Buongiorno professore. Ciao, Eloise. Aspetti mamma oca?"
chiese in tono scherzoso.

 
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view post Posted on 31/8/2015, 12:33
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Scopro Talenti, Risolvo Problemi

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Passi.
Lo scalpiccio di qualcuno che si stava avvicinando.
Nuovamente quell'idiota, indegno di spazzare le pietre dei corridoi?
Che ora si era ormai già fatta? Non era uscito troppo presto, anzi, non erano usciti troppo presto, di conseguenza che la venuta di chiunque fosse potesse essere di gran lunga più lieta poteva essere previsto, quasi atteso, sperato. Avevano un buon tratto di strada da percorrere, certo, non erano in ritardo, ma qual era il passo di una comitiva di tal fatta? Il ritorno era destinato a risultare più difficoltoso, una festa era pur sempre una festa. ed un Pijama Party quanto era destinato a durare, prima che l'abbiocco e Morfeo si gettassero all'assalto di quegli sprovveduti? Di gran lunga meglio che non la peste, andava concesso, ma tutto si sarebbe dovuto esaurire prima del fattaccio. Del resto era tutto stato programmato? O forse non proprio tutto? Fatto stava che d'improvviso una voce, quella voce che non era così fastidiosa, lo interruppe. Serpeverde era arrivato? Il voltarsi, il tempo di individuarla, un sorriso che sfuggiva infingardo dalle labbra, che già altri facevano capolino. Tassorosso, e Grifondoro? Qualcuno sarebbe arrivato. La strada era nota. Che l'avessero preso eccessivamente alla lettera? Per quanto non fosse certamente inverno, dovevano pur arrivare alla Testa. Un problema alla volta. Erano tutti? Quanti dovevano essere? Come determinarlo? Qualche faccia nota, qualcuna meno, faceva tutto parte del gioco.


Buonasera Signori, ben trovati!
Se siamo tutti possiamo anche andare, ci attendono.
Lì trovate mantelli, e stivali, son giusto pochi passi al chiaro di luna.
Manderò qualcuno a prendere eventuali ritardatari.


Un cenno vago di lato, alla sua destra, dove una volteggiante pila di mantelli attendeva pazientemente, e poco oltre una serie di stivali. Un gesto indistinto, sugli eventuali ritardatari, sul quando si sarebbero appalesati, e sul chi li avrebbe recuperati, ed erano pronti. Si diresse sicuro verso il portone, che lasciò quasi immediatamente entrare la brezza della sera. Un piacevole venticello, spirante da Sud Ovest, che ancora sapeva per qualche stilla dell'estate. Il parco silenzioso li attendeva, anche altri, per la verità, ma non c'era gran fretta. Già la fenice volava solitaria nella notte.

Ottimo, andiamo avanti. Potete postare liberamente nell'altro Topic, alla Testa di Porco. Non sono previsti turni, andremo avanti in ordine sparso, alternando i vostri post, ad i miei. Vedrò di rispondere a vostre eventuali domande, magari coinvolgendo altri presenti. Per il resto è una festa, no? Verso il termine, o forse prima?, potreste ricevere un indizio. In assenza di domande, niente, la festa dura un tempo non eccessivamente limitato, ma non un'intera esistenza, evidentemente. Se non dovesse fungere, valuteremo il da farsi per il futuro.

 
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~Bathory
view post Posted on 31/8/2015, 20:49





Chrisalide E. Lovecraft

coderole
☩ That is not dead which can eternal lie, and with strange aeons even death may die. ☩

Dopo l'incontro con la tassorosso, Chrisalide era volata al proprio dormitorio, alla ricerca del costume che avrebbe potuto indossare. Non ci aveva pensato molto, non ci aveva riflettuto per niente, dunque si trovava decisamente senza idee. Si guardava intorno nel proprio dormitorio, alla ricerca di qualche idea che avrebbe potuto funzionare. Dopo minuti e minuti, trascorsi con lo sguardo perso nel vuoto, si recó al baule e pescó una delle proprie camicie da notte immacolate. La indossó velocemente per poi infilare una giacca senza maniche, anch'essa bianca, allacciata in vita da una cintura. 《..ed ecco a voi...palla di neve.》 Disse a se stessa con poco entusiasmo. Recuperó poi da una sedia il copricapo in maglia di ferro che si era procurata e lo indossó. Sospiró, si aggiustó I capelli e recuperata la pochette si diresse fuori di corsa.
Raggiunto l'ingresso, si lanció fuori di corsa, individuando Elhena poco lontano e raggiungendola con un sorriso timido.
《...ehi... non sapevo proprio cosa indossare...》 Disse la serpina arrossendo appena nel rendersi conto che quella era la prima festa a cui partecipava nei panni di se stessa. Poi vide una ragazza con uno strano pigiama, giallo paperella... La osservó per qualche istante, prima di riportare lo sguardo sugli altri. Aveva intravisto il professor Peverell, docente che stimava tantissimo, e poco più lontano vide anche Arya, che salutó con un cenno timido della mano.
codice role © Akicch; NON COPIARE - WANT YOUR OWN? GET IT





Edited by ~Bathory - 4/9/2015, 11:58
 
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view post Posted on 1/9/2015, 18:02
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I am the mon[Ƨ]ter you created.

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Ophelia Lovelace Scheda


3aQ2AgB
Era piuttosto insicura di quello che stava facendo. Si trovava nel Dormitorio, perché alle dieci di sera, in pieno coprifuoco, non c'erano altri posti dove stare, in pigiama. Eppure, non era una di quelle sere.
<< Ateniesi.... >>
Disse a voce bassa, molto poco convinta del significato della parola in sé, eretta sul letto con le gambe incrociate. Gli ateniesi erano in gruppo di studenti riuniti in una sorta di "club" organizzato dal professor Peverell, docente di Storia della Magia, noto per il suo super linguaggio forbito a lezione e per la sua esigenza nei compiti scritti. Se lo ricordava molto bene...soprattutto per la seconda cosa. E questi ragazzi viaggiavano ""nel tempo"" per rivivere bizzarre avventure.
Almeno era questo di cui narrava esaltata la sua amica Eloise, compagna di avventure e di stanza, che in quel momento si stava sistemando un BANALISSIMO PIGIAMA A FORMA DI PAPERA. Doveva ammettere che era veramente figo, le dava una sensazione di calore solo a guardarlo.

<< Quindi...se ho capito bene...posso VERAMENTE uscire in pigiama...perché gli altri faranno lo stesso giusto? >>
Le sue iridi erano diventate due lame da macellaio, che ora insistevano nel cercare un segno positivo nella faccia della compagna e, fortunatamente annuì. Scesero in Sala Comune e salutò con un leggero muso scocciato Camillo, un nuovo amico conosciuto per caso, alla festa di Primavera precedente. Si avviarono con quei bellissimi outfit verso il punto di ritrovo, e lì li attendevano il professor Peverell, e una ragazza che Eloise aveva appena chiamato "Arya". Guardò per vari secondi la ragazza castana, indubbiamente più grande di lei, vestita anch'ella con abiti molto sportivi/casual. Sorrise lievemente con le labbra serrate, dopodiché guardò immediatamente il professore e la sua espressione perennemente enigmatica -
<< Bb-buonasera professore. >>
Poco dopo arrivò Elhena, la prefetta che aveva conosciuto in biblioteca, salutò anche lei.
<< Hey ciao! Anche tu qui? >>
Non voleva necessariamente conoscere la risposta, ma era comprensibile che questi "ateniesi" non erano due o tre persone. Ma un bel gruppo numeroso. Per ogni persona che entrava, controllava uno per uno gli outfit e si lasciò scappare un sospiro di sollievo. Erano quasi tutti in pigiama come lei, ora non rischierà più di fare una figura meschina,. Da quel momento, rimase a guardarsi intorno in attesa di nuove direttive.


HkbNcJB

 
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7 replies since 16/7/2015, 23:10   381 views
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