Così come, la sera della poco allegra scampagnata, aveva finto di non sentire la parte del discorso inerente ad un’ipotetica festicciola, lo stesso fece quando un pomposo gufo le si palesò davanti durante una delle colazioni nei giorni a seguire.
Tutto fiero le aveva gentilmente recapitato una busta dal contenuto sconosciuto e attendeva silenzioso una qualche sorta di ricompensa, la serpeverde afferrò la lettera, porgendo al volatile il primo biscotto a portata di mano.
Una volta rotto il sigillo e letto velocemente il contenuto alzò gli occhi al cielo, si parlava nuovamente di quella dannatissima festicciola, decise dunque di ignorare il tutto, almeno per il momento, il solo ricordarsi quella bizzarra avventura la innervosiva ancora.
Nei giorni successivi quasi si dimenticò di quell’invito, ormai sepolto sotto una pila di libri e doveva ammettere di aver seriamente considerato l’idea di non andarci, come constatato in precedenza, molti dei partecipanti appena li conosceva e altri non ti tollerava affatto, dunque perchè presentarsi?
Ferma sulla sua posizione, arrivò finalmente il giorno X, non che le cambiasse tanto, per quanto la riguardava se ne sarebbe rimasta comodamente al castello eppure, i suoi pensieri non riuscivano a non tornare sull’invito e sulla scampagnata svoltasi appena una settimana prima.
C’erano ancora un sacco di domande senza risposta e fu forse questo il motivo che la spinse ad accantonare quella sua refrattarietà alle feste in favore del soddisfacimento della sua curiosità, nella peggiore delle ipotesi avrebbe comunque potuto cogliere l’occasione per pareggiare i conti col docente, anche senza un braccio o una gamba avrebbe potuto insegnare in ogni caso no?
*E va bene, va bene, festa sia*
All’alba delle cinque del pomeriggio, si era finalmente decisa, attese dunque il termine delle lezioni e tornò al dormitorio per recuperare quel dannato invito, l’aveva letto di sfuggita, decisamente non si ricordava né il luogo né l’ora.
Una volta preso il biglietto tra le mani gli dedicò maggiore attenzione, si sarebbero dovuti riunire tutti all’ingresso alle 22.30 e da lì, insieme, si sarebbero recati al luogo della festa *Oh fantastico, davvero fantastico* pensò sarcastica.
Quando ormai mancava una mezz’ora all’appuntamento, decise che forse era il caso di prepararsi, non che smaniasse dal desiderio di prender parte a quella cosa, ma se era l’unico modo per capirci qualcosa l’avrebbe fatto.
Una cosa però era sicura, non si sarebbe prestata, almeno non volontariamente, alla mascherata, “festa a tema” aveva detto e accennava anche il biglietto, ma per quanto la riguardava era già tanto se si presentava, così, giusto per fingere di essere in tema, decise di indossare il medesimo abbigliamento che aveva scelto la settimana precedente, jeans, canotta nera e felpa bianca sopra e al diavolo tutto *E se qualcuno osa dire che non sono in tema posso sempre accontentarlo e vestire i panni del lupo* un mezzo ghigno divertito le si disegnò in volto mentre allo specchio finiva di sistemarsi i capelli, lasciati sciolti, e si appuntava le due spillette, quella da Prefetto e quella da Ateniese, al petto.
Era dunque pronta, infilò un paio di scarpe comode, recuperò la bacchetta che aveva posato sul comodino e si avviò versò l’uscita.
Raggiunto il piano terra, non appena messo il naso fuori dai sotterranei, dovette affrontare una noiosissima, ma fortunatamente breve, discussione con Gazza, in realtà non gli rivolse nemmeno la parola, si limitò ad indicargli la spilla da Prefetto e l’altra e l’uomo si ritrovò costretto ad allontanarsi accompagnato dal suono delle sue imprecazioni e lamentele.
Poteva già vedere la figura del professore in attesa davanti il portone principale, rallentò il passo, in modo da potersi ripetere mentalmente di star tranquilla e non partire subito all’attacco, quell’uomo doveva loro un sacco di risposte, ottenute quelle si poteva pure pensare ad una vendetta.
-Buonasera professore-
Disse con fare gentile una volta raggiunto il docente, ora, non restava che attendere gli altri, sempre che decidessero di presentarsi.