- La vita è uno scherzo che è appena cominciato., [per Oliver]

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view post Posted on 24/8/2015, 12:29
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Il primo anno di Amber stava volgendo al termine, un solo esame le mancava per concludere quel percorso di studi e si stava impegnando al massimo per concludere nel migliore dei modi. Le dispiaceva l'idea di tornare a casa, sapeva che i tassi le sarebbero decisamente mancati molto.
Erano ormai le 15 di un sabato di fine maggio, e la ragazzina era pronta ad immergersi in una nuova sessione di studio di storia della magia, toccava al ripasso di Ulisse e Circe, argomento interessante e abbastanza piacevole. Infilò nella tracolla il libro di storia e le sue pergamene di appunti, insieme a tutto l'occorrente, pronta a dirigersi in giardino, evitando assolutamente la biblioteca.
Aveva scoperto a sue spese che studiare in coppia o in gruppo, non le piaceva per nulla, e non giovava alla sua media scolastica, quindi si affrettò appositamente nel superare la sala comune per evitare di trovare qualcuno che volesse ripassare con lei. Indossava un paio di leggins neri con una maglia dello stesso colore ed una gonnellina a fiori rossi. (X)

Uscire dai sotterranei fu piuttosto facile, in fin dei conti si era abituata a districarsi in quei corridoi prima di quanto avesse previsto.
Passò accanto ad un gruppo di serpeverde intenti a chiacchierare animatamente, li guardò di sfuggita prima di avviarsi nuovamente verso le scale, erano felici..ridevano e scherzavano come lei ancora non riusciva a fare. Ma per quale motivo tutto per Amber doveva essere così complicato..? Riusciva a sentirsi in colpa per qualsiasi cosa, spesso anche per la sua stessa esistenza.
Aveva imparato molto di più ad interagire con gli altri, ma non per questo lo faceva sempre con piacere, spesso comunque preferiva la solitudine e la tranquillità. C'era una persona però con la quale avrebbe davvero parlato volentieri..e forse era l'unico al quale avrebbe rivelato quello che le stava accadendo, ma non lo vedeva da settimane, ed aveva perso le speranze di incontrarlo per caso. D'altro canto, non aveva nemmeno il coraggio di presentarsi da lui volutamente.
Immersa totalmente nei suoi pensieri non si accorse di aver superato il piano terra e di essere sulla scala che portava già al secondo piano, solo lo scossone della stessa, dato dal suo movimento improvviso, la fece tornare alla realtà. * Cavolo..*
Attese che si fermasse prima di scendere di altre due rampe e tornare al piano terra, stavolta seriamente diretta in giardino. Stava perdendo troppo tempo e non poteva distrarsi ora.
Si fermò però di scatto in mezzo al corridoio che portava alla Sala Comune, le sembrava di aver udito un miagolio familiare, convinta di ritrovarsi Eveline alle spalle, si voltò.. ma con delusione, non trovò nulla, se non lo stesso pavimento che aveva appena calpestato. * Eppure.. bah, mi mancavano solo le voci..adesso si che posso definirmi folle*. Etichettandosi quindi in maniera non troppo lusinghiera, riprese il suo cammino, con meno fretta di prima, voleva studiare ma aveva anche bisogno di calmarsi un pochino, ultimamente i suoi attacchi avevano ripreso a presentarsi con più frequenza. Era spesso inquieta e poco propensa a farsi vedere in quello stato.


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view post Posted on 26/8/2015, 12:35
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Oliver Brior - Grifondoro [X]
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Continuava a girarsi indietro, quasi come se avesse il presentimento che qualcuno o qualcosa lo stesse inseguendo. I suoi piedi procedevano passo dopo passo senza che Oliver se ne accorgesse, ormai non aveva il controllo del suo stesso corpo, ma non ne era sorpreso né desolato. L'unica cosa che gli importava, in quel momento, era di scappare via da... quanto accaduto. Se solo ripensava alle mani di Ulisse sul suo sedere, al bacio che gli aveva scoccato sulle labbra ardenti in riva al mare, al suo petto liscio e duro come il marmo contro il suo torace e alle sue braccia possenti attorno la sua schiena...
"Basta, basta, basta!"
Oliver ripeté ad alta voce quella sorta di comando, sperando che funzionasse e che la sua mente potesse smettere di ripescare quei ricordi così vividi. Poche ore prima, in effetti, il ragazzo si era rintanato in Biblioteca per fare alcune ricerche sui personaggi di Ulisse e Circe per la pergamena che avrebbe dovuto scrivere per il compito di Storia della Magia; ci teneva a fare bella figura, considerando la sua stima profonda per il docente di quella disciplina: il professor Peverell gli metteva una certa soggezione, era come se emanasse un'aurea di saggezza e di conoscenza che Oliver non aveva mai visto prima di quel momento. Voleva scrivere, pertanto, un saggio particolarmente ricco di dettagli, ma la situazione si era complicata un tantino a causa di una fetta di torta. Dato il suo peccato di gola, Oliver si era portato di nascosto tre dolci ordinati alla pasticceria di Florian Fortebraccio, a Diagon Alley, sfuggendo fortunatamente all'espressione sgarbata della bibliotecaria. Seduto con un polveroso libro di mitologia greca posato su un tavolo, aveva iniziato la lettura mentre assaggiava un pezzetto di Torta del Sognatore, Torta della Passione e Torta della Vendetta. Conclusione? KABOOM: Si era ritrovato all'Isola Ogigia nei panni di Circe, immaginando poi di incontrare il suo prode eroe greco, o meglio l'amato della Maga, non di Oliver, non di quel povero ragazzo che aveva...
"LASCIAMI STARE, ULISSE!" urlò, senza contenere più la confusione esplosa nella sua mente. Oliver era sdegnato di quanto accaduto, sebbene fosse stato solo uno stupido sogno a causa di quelle torte. Aveva anche ucciso con un pugnale il cuore dell'eroe greco, strappandolo via dal petto e leccando il sangue dalle sue ferite per l'effetto della fetta di dolce della Vendetta. Disgustato, prese a correre sempre più veloce, senza notare che dalla Biblioteca al quarto piano fosse giunto inconsciamente al primo. Mentre gridava e si guardava indietro, Oliver non si accorse di essere diretto esattamente contro una studentessa in quella stessa zona del castello. Si sarebbero scontrati?


Per maggiori informazioni - se ti va, altrimenti nessun problema - leggi QUI. Per la role, lascio a te decidere se Oliver si scontri con Amber o meno. PS: Scusa il ritardo :/
 
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view post Posted on 28/8/2015, 08:51
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Era intenta a controllare il suo respiro, concentrata sul suo battito e non sul ragazzo che stava inevitabilmente incrociando la sua strada. * venti..ventun..*.
Non ebbe il tempo di aprire gli occhi, chiusi precedentemente per concentrarsi, qualcosa.. o meglio, qualcuno, la urtò con abbastanza forza da spostarla e farle perdere l'equilibrio.
Sentì il gancio della borsa aprirsi, ed un peso lasciare il suo corpo, il freddo pavimento in pietra l'accolse poco delicatamente.
Quando aprì gli occhi, pochi istanti dopo, ciò che vide confermò la sua ipotesi, qualcuno l'aveva urtata ed ora la sua borsa era a terra accanto a lei, aperta.. e con il libro di storia fuoriuscito per metà. Amber allungò la mano per chiudere la tracolla e reinserire il libro al suo interno, ovviamente con l'intento di defilarsi prima che altri studenti la vedessero a terra, ma una macchia nera di inchiostro iniziò ad espandersi, colorando la borsa.. in cui c'erano ancora i suoi appunti!
La boccetta con l'inchiostro nero si era ovviamente rotta al suo interno, probabilmente l'impatto era stato sufficiente, d'altra parte.. quando mai gliene andava bene una?
Tentò di estrarre un rotolo di pergamena, senza sporcarsi, ma non lo tirò fuori del tutto dalla borsa, perchè per metà era nero.
Il suo battito accelerò nuovamente, era nervosa.. i suoi appunti erano persi e tutto perchè qualcuno non aveva avuto la decenza di guardare dove stava mettendo i piedi.
Si piegò sulle ginocchia, con le mani si diede la spinta sufficiente a risalire in piedi, pronta a chiudere la borsa ed andare in Giardino, aveva bisogno di ancora più tempo, adesso.
I suoi occhi chiari e la sua espressione adirata, si posarono sul ragazzo di cui ora scopriva i lineamenti.Capelli castani.. occhi castani.. anonimo, come molti nella scuola. E, per lei, senza un nome.
Era indecisa.. voleva correre via e dimenticare quel momento imbarazzante, ed allo stesso tempo voleva che il ragazzo capisse il danno che aveva fatto.
Per molti un incidente simile si sarebbe risolto con un " scusa, non ti avevo vista", e un " va bene tranquillo, non fa niente." Ma lei non era incline a seguire la logica di buonismo di massa, lei era gelosa delle sue cose, lei non amava il contatto fisico di nessun genere, ed essere urtata così dal nulla le ricordava solo quanto troppe cose fossero impossibili da controllare. Oltretutto era stata interrotta in un momento fondamentale, prevenire un suo attacco d'ansia era difficile.. ci provava e solo raramente ci riusciva, ma aveva appena scoperto che mutare il timore in rabbia calmava una parte della sua anima. Non era decisamente un buon segno.
Non disse però nulla, attese di vedere cosa sarebbe uscito dalla bocca del ragazzo, sempre se avesse voluto dirle qualcosa.
Poi, la tassina, avrebbe proseguito per la sua strada.


bktk2nr©Giuls ~ NON COPIARE.


Vai tranquillo, il tempo non è un problema ^^
( anzi, ti avviso da subito che io nel week end non ruolo mai )
non sapendo se Oliver gira con la spilla da prefetto nel week end, e non volendo dargli una precisa collocazione, sono andata volutamente sul vago descrivendolo.

PS: la borsa di Amber è ancora a terra e aperta :)
 
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view post Posted on 29/8/2015, 11:52
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Oliver Brior - Grifondoro [X]
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Ancora una volta, i suoi pensieri gli giocarono un brutto scherzo, anzi un orribile scherzo. Oliver non riusciva a calmare il suo respiro sia per la corsa sia per il timore di essere ancora inseguito e palpeggiato, ecco, da un eroe greco di una mitologia ormai passata. Ma perché diavolo aveva deciso di mangiare quelle torte magiche proprio in Biblioteca? Almeno, se fosse stato nel suo dormitorio, avrebbe infilato la testa sotto il cuscino rosso del suo letto a baldacchino e poi avrebbe rallentato il battito del suo cuore a poco a poco, dimenticando ogni cosa. A quanto pareva, non era stato così fortunato. Non era neanche tanto lucido da capire che non si trovasse sulla strada giusta per arrivare alla Torre d'Astronomia. Prima di comprendere che corridoio fosse quello intorno a sé e da cosa stesse scappando, il suo corpo si schiantò esattamente contro quello di un'altra ragazza. Oliver rovinò a terra nello stesso momento in cui l'altra persona cadde per colpa sua. Cozzò la testa contro il pavimento, senza porre le mani per frenare l'impatto, e sentì un dolore lancinante partire dalla tempia destra e raggiungere ogni fibra del suo organismo. Emise qualcosa che suonava come un "Ahi" strozzato, mentre si portava subito una mano al capo: fortunatamente, non sanguinava. Gli sarebbe cresciuto un bernoccolo sicuramente, ma per il resto non era nulla di tanto grave. Rialzandosi a fatica, Oliver notò che di fronte a sé si fosse creato un bel po' di casino: boccetta d'inchiostro a terra, borsa macchiata e, per concludere con una ciliegina sulla torta - no, basta torte! - una studentessa carina dall'aria imbronciata. Perfetto, no? Per un attimo quell'immagine gli ricordò un personaggio visto poco prima e Oliver, ancora in preda allo shock, si ritrovò quasi ad urlare: "CIRCE!"
Un attimo dopo, però, la botta alla testa lo risvegliò completamente e lui tornò con i piedi per terra. Cosa aveva combinato? Si affrettò a raggiungere la ragazza mentre estraeva la bacchetta magica dalla tasca della sua giacca colorata quasi con un tema natalizio, molto fuori luogo. Immerse la punta sulla parte sporca d'inchiostro della borsa e sussurrò: "Tergèo", ponendo una particolare inflessione tonale sulla seconda -e. L'inchiostro in eccesso fu risucchiato velocemente, permettendo al senso di colpa di Oliver di placarsi un tantino. Sollevò lo sguardo sulla ragazza e disse: "Scusa, davvero non era mia intenzione. Ero inseguito da Ulisse... no, cioè, era Circe ad essere inseguita da Ulisse... ma, no, aspetta, ero io che ero Circe che era inseguita da Era, no, da Ulisse! No..."
Si bloccò, la faccia rossa come un peperone e il respiro nuovamente affannato. Maledetta mitologia greca! Era, Ulisse, Circe... ma che diavolo. "Scusami, sono molto stressato oggi, scusa davvero" concluse, passandosi una mano tra i capelli ricci e ribelli.

Nessun problema. Comunque, Oliver non era ancora Prefetto a fine Maggio, quindi hai fatto bene a non citare la spilla.
 
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view post Posted on 31/8/2015, 14:31
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Amber vide il giovane chinarsi verso la sua borsa e "ripulire" l'inchiostro salvando quello che poteva dei suoi appunti. Ecco, quello poteva considerarsi un lieve passo avanti, ma non era ancora perdonabile.« Scusa, davvero non era mia intenzione. Ero inseguito da Ulisse... no, cioè, era Circe ad essere inseguita da Ulisse... ma, no, aspetta, ero io che ero Circe che era inseguita da Era, no, da Ulisse! No...» Erano in assoluto le scuse più bizzarre che la tassina avesse mai sentito, tanto che le sembrava che la stesse prendendo in giro.
Diceva di essere Circe..inseguito da Ulisse.. cos'era un modo per attaccar bottone? Aveva preso spunto dal suo libro per inventare quella scenetta? O stava dicendo la verità.. ? Sarebbe stata una coincidenza troppo assurda. E anche un tantino inquietante.

« Scusami, sono molto stressato oggi, scusa davvero.» quella sembrava una versione decisamente migliore.. era quasi impietosita dal suo sguardo. Sbuffando raccolse il suo libro e lo mise in borsa, mettendosela poi nuovamente a tracolla.
« Ok, va bene. La prossima volta stai più ..attento.». Il tono della sua voce era davvero crudele...più del dovuto. Insomma lui che le aveva fatto davvero? .. e poi si era scusato. Oltretutto lei non era certo un prefetto..non aveva il diritto di parlargli così, faceva meglio a tornare al suo angolino di studio e lasciare in pace i poveri malcapitati di passaggio. Suo padre continuava a ripeterle che doveva imparare ad interagire con gli estranei, ma di certo non si aspettava che le cadessero direttamente addosso ..
Nonostante volesse seguire ardentemente la parte del suo spirito che la conduceva in giardino, si costrinse al dialogo, giusto per chiarire la situazione e per far felice suo padre.
Ma, come al suo solito non le uscì nulla di gentile o di vagamente normale, le uscì un consiglio che forse avrebbe dato inizio ad una discussione su qualcosa che conosceva bene: il menù del Florian!
« Magari, la prossima volta, meno torta del Sognatore eh..» azzardò che quelle sue visioni fossero dovuto all'unica cosa che conosceva potesse crearle, sempre ammesso che lui dicesse la verità. * Ecco, visto che c'eri potevi dargli direttamente del drogato.. Brava! *

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view post Posted on 3/9/2015, 10:19
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Oliver Brior - Grifondoro [X]
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Avrebbe potuto fare una figura peggiore? No, sul serio, cosa c'era di più imbarazzante del rovinare contro una studentessa, facendo cadere borsa, libri e boccetta d'inchiostro? Cosa c'era di più... Un momento: c'era eccome qualcosa di più imbarazzante. Oliver si ritrovò per un attimo a pensare nuovamente a Circe, o meglio all'immagine di lui nei panni della Strega appartenente alla mitologia greca. Perché diamine aveva mangiato quelle torte strane proprio in Biblioteca mentre studiava per una lezione di Storia della Magia? Avrebbe dovuto seguire il severo consiglio, meglio definito come ordine, della Bibliotecaria dall'aria arcigna:
NON MANGIARE QUI DENTRO.
Sì, avrebbe dovuto proprio.

"Certo, solitamente non sono così sbadato, sul serio..." disse, scusandosi ancora una volta in maniera tanto palese. Stava per continuare la frase quando elaborò l'ultima cosa ascoltata. Si era sbagliato oppure la ragazza aveva nominato la Torta del Sognatore? Forse aveva sentito male, essendo ancora fin troppo preso dalla situazione assurda e dall'inutile preoccupazione di essere inseguito da un maniaco sessuale greco, passato alla storia per aver palpeggiato Circe sull'Isola di Eea. Una vocina nella sua testa sembrò sgridarlo, affermando che Odisseo fosse un prode eroe greco degno di nota e non di tali accuse: e pensare che quel tono risuonato nella mente di Oliver avesse qualcosa di estremamente familiare alla voce del professor Peverell. Scosse la testa, sperando di non diventare matto. Cogliendo la palla al balzo, disse: "Esatto, quella maledetta torta! Insomma, buonissima, piena di panna e tutto il resto, ma mangiarla insieme alla Torta della Passione e della Vendetta non credo sia stata una gran bella idea".
Si prese un attimo di pausa, spostando lo sguardo sulla borsa ancora macchiata di inchiostro della studentessa. Povero lui, anzi povera lei! Riprese il discorso per smorzare la tensione creatasi. "Ha qualche effetto collaterale la Torta del Sognatore, che tu sappia?" chiese, curioso.
 
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view post Posted on 8/9/2015, 08:38
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Amber doveva ancora decidere se essere mortificata per come aveva trattato quel ragazzo oppure se incidere con più severità ed andarsene... certo le aveva ripulito gli appunti, ma sarebbe davvero bastato così poco?
« Certo, solitamente non sono così sbadato, sul serio.» la tassina non replicò, però, incuriosita dal suo discorso su Circe, gli pose la domanda sulla torta del sognatore, e con suo stupore la sua predizione era corretta.
« Esatto, quella maledetta torta! Insomma, buonissima, piena di panna e tutto il resto, ma mangiarla insieme alla Torta della Passione e della Vendetta non credo sia stata una gran bella idea » si trovò stranamente a sorridere.. per poi tornare istantaneamente seria. Quel ragazzo aveva fatto un bel casino unendo tutte quelle torte..e per quanto lavorasse da Florian da un anno non aveva ancora visto nulla di simile.
« Tu.. hai davvero mangiato quelle tre torte assime? Ma.. perchè??» quella almeno era una domanda lecita, ma forse lui non ne sapeva le conseguenze, poteva avere qualche attenuante. Oppure era solo una bravata giovanile, cose che comunque Amber non comprendeva, e che forse, non avrebbe mai compreso. Erano in molti a dirle che era troppo "seria" per la sua età, che non era normale che non riuscisse a scherzare con altri ragazzi e che avesse un'idea così strana della vita. Ma nonostante tutti prima o poi arrivassero a dirglielo, lei continuava ad agire a modo suo.
« Ha qualche effetto collaterale la Torta del Sognatore, che tu sappia? » quella domanda la lasciò un attimo in silenzio. Lei non aveva mai assaggiato quella torta, per ragioni ben valide. Aveva paura di sognare, troppo spesso i suoi sogni erano incubi. Inoltre se davvero avesse visto un futuro migliore, non avrebbe fatto altro che illudersi inutilmente. Quei pensieri la fecero rispondere in modo decisamente cinico, alla domanda del ragazzo-ancora-senza-nome
« L'unico effetto collaterale è l'illusione che crea, potresti finire con il credere che ci sia davvero qualcosa di buono, quando invece non c'è.» distolse lo sguardo stringendo d più la cinghia della tracolla, ogni discorso finiva per essere un completo disastro con lei. Ora si che avrebbe voluto nascondersi sotto le lenzuola e rimanervi fino ad ora di cena. Nel frattempo il solo accennare mentalmente ai suoi incubi le fece riaffiorare le immagini tetre che la perseguitavano quasi ogni notte.bktk2nr©Giuls ~ NON COPIARE.
 
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view post Posted on 12/9/2015, 15:25
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Oliver Brior - Grifondoro [X]
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Il ragazzo si sentiva ancora estremamente in colpa per quanto accaduto pochi istanti prima: la sola vista della borsa della studentessa macchiata d'inchiostro scuro lo rendeva instabile, oltre che nervoso. Non si sarebbe mai permesso un simile comportamento se fosse stato lucido, eppure quelle torte lo avevano destabilizzato a tal punto da fargli dimenticare addirittura la regola numero quindici dell'etichetta: Non scontrarsi mai con le persone. Ricordava ancora sua nonna che gli ripeteva di dover mandare a memoria almeno le prime venti massime del galateo, onde evitare figure su figure in circoli di classe e in luoghi popolati da comunità nobile. Ma da quando Oliver aveva messo piede ad Hogwarts, fortunatamente non aveva incontrato personaggi dall'aria tanto snob, almeno non quanto gli amici di sua nonna che lui tanto disprezzava: per loro aveva sempre dovuto assumere una facciata di totale indifferenza e rispetto non covato personalmente. Comunque, lasciò per un attimo da parte quelle strane riflessioni sulla sua infanzia, che purtroppo si riversavano anche sul presente, quindi annuì in direzione della ragazza di fronte a sé. Sembrava che conoscesse per davvero quelle torte, almeno non lo riteneva un bugiardo vero e proprio. "Non conoscevo gli effetti magici, ero certo non potessero essere gravi. Insomma, sono solo torte!" esclamò, leggermente scosso. Se solo ripensava... no, meglio di no.
"L'unico effetto collaterale è l'illusione che crea, potresti finire con il credere che ci sia davvero qualcosa di buono, quando invece non c'è" aveva detto la Strega, ma Oliver non era troppo d'accordo. Fece un lungo sospiro di sollievo, almeno rassicurato dal fatto di non essere impazzito di tutto punto: quanto accaduto era scaturito dalla magia dei dolci che aveva acquistato la settimana prima e che aveva mangiucchiato in Biblioteca tra una lettura e un ripasso.
"O qualcosa di brutto" precisò, sottolineando l'aspetto opposto della stessa medaglia. "Forse è per questo che volevo uccidere Ulisse..." mormorò ad alta voce, riflettendo velocemente sulle scene che aveva vissuto in prima persona. In tutto questo ancora non si era presentato. "Io sono Oliver, comunque. Piacere di conoscerti, anche se preferivo un modo meno rozzo, le mie scuse" esclamò, il tono di voce che tornava ad essere pacato e gentile istante dopo istante sempre di più, mentre allungava una mano per stringere quella dell'altra in segno di saluto.




 
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view post Posted on 14/9/2015, 08:42
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Ignorando brutalmente la vocina nella sua mente che le intimava di andarsene da li il più velocemente possibile, la tassina chiese al ragazzo per quale sciocca ragione aveva mangiato tre torte dal potenziale esplosivo..
« Non conoscevo gli effetti magici, ero certo non potessero essere gravi. Insomma, sono solo torte!» fu la sua risposta, alla quale Amber non aggiunse altro. "Solo torte" non era esattamente il termine con cui il signor Fortebraccio le definiva.. ma chiaramente il ragazzo non era del settore, non ci si poteva aspettare che sapesse quello che la ragazzina sapeva.
« Forse è per questo che volevo uccidere Ulisse...» . Quella frase attirò l'attenzione della tassina, aveva parlato di "uccidere Ulisse".. quindi molto probabilmente lui lo aveva già studiato.
Forse, ma solo forse, sarebbe stato utile a qualcosa quell'incontro.. più passava il tempo e meno ne aveva per completare i compiti prima dell'esame, in quel caso era così grave chiedere un ..aiuto?. Prima comunque che potesse dire qualcosa lui si presentò ufficialmente, allungando una mano verso di lei, con il classico saluto cordiale.

« Io sono Oliver, comunque. Piacere di conoscerti, anche se preferivo un modo meno rozzo, le mie scuse.» senza nessuna intenzione di offenderlo, istintivamente, Amber fece un passo indietro guardando la mano che attendeva la sua. Mal sopportava il contatto fisico, soprattutto se indotto dal galateo, si sforzò comunque di non apparire una snob con la puzza sotto il naso e tornò a fare il suo passo avanti, senza comunque stringere la mano.
« Amber,.. io sono Amber.» un bel progresso.. « e scusami, ma non amo le strette di mano..» " e qualsiasi tipo di contatto non richiesto dalla sottoscritta " ma era il caso di tenere i propri disagi a bada, evitando di ricordare l'imbarazzante attimo passato in torre di astronomia con un serpino, ad inizio anno. Alla fine più parlava e meno si sentiva a disagio, il piccola trauma sembrava superato.
Per evitare che arrivasse il classico silenzio imbarazzante che di solito seguiva il suo non stringere la mano dell'interlocutore, Amber cambiò discorso, iniziando a concentrarsi sull'unica cosa che le interessava: lo studio di Ulisse.

«Oliver, prima hai detto che volevi uccidere.. Ulisse. C'è per caso una possibilità che tu abbia già studiato la lezione che mi manca per l'esame?.» era sottinteso a quale lezione mi riferissi ma volevo vedere se lui la comprendeva. In quel caso forse avrei potuto sfruttare la sua presenza a mio vantaggio. Ero fin troppo in ritardo ora.
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view post Posted on 15/9/2015, 12:08
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Oliver Brior - Grifondoro [X]
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Non ricordava esattamente quale delle infinite regole del bon ton fosse stata violata in quel momento. La settimana diceva di dover attuare un contatto fisico con il proprio interlocutore solo in determinate circostanze, quale un saluto, una presentazione o se voluto dall'altra persona; la dieci, invece, vietava di avvicinarsi più del dovuto all'altro o all'altra senza il suo consenso. E la diciottesima? Forse era quella che sua nonna gli ripeteva spesso, poiché il nipote continuava a dimenticarla: parlava di saluti e strette di mano, il metodo da considerare in riferimento a donzelle e quello per gli adulti e così via. Forse aveva sbagliato uno di quei classici procedimenti? Non ne era chissà quanto sicuro, ma forse quella era l'unica spiegazione per l'allontanamento immediato della studentessa. Oliver si sorprese, ma non mostrò alcun segno di dispiacere o offesa sul suo volto, controllando maggiormente le sue emozioni dopo anni di studio di comportamenti eleganti. Quando, però, ascoltò le parole dell'altra, il Grifondoro parve trovare una sorta di risposta alla sua tacita domanda. Amber, quello era il nome della studentessa, non sembrava apprezzare i contatti fisici: chi meglio di un ragazzo che studiava quelle reazioni avrebbe potuto capirla? Annuì, infatti, con un rapido cenno del capo, abbassando la mano istantaneamente per sollevare la sua borsa a tracolla. Aprì la cerniera, recuperò diversi fogli e li passò alla studentessa, invitandola con lo sguardo a prenderli.
"Lunga storia, sul serio. Questi sono gli appunti che ho preso per la lezione di Ulisse e la Maga Circe, se vuoi, puoi dare un'occhiata o anche tenerli. Ho svolto la lezione, tutto sommato non è difficile" spiegò, tranquillo. Ritornò a disagio un attimo dopo, non appena parlò dell'eroe greco.
"Le torte hanno avuto un effetto particolare, perché le ho mangiate insieme. Ho immaginato di incontrare Ulisse sull'Isola Eea, quella della Maga Circe... e in effetti io ero la Maga. Che orrore"
Non aggiunse altro, magari Amber non aveva intenzione di ascoltare la sua imbarazzante e tetra avventura, d'altra parte neanche Oliver era tanto sicuro di voler dar voce a quanto accaduto. Il solo ricordo lo scombussolava, era peggio degli esercizi di postura precisa di sua nonna, a suo tempo. Il che, tra l'altro, era tutto dire.





 
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Amber fu sollevata nel vedere che non aveva arrecato offesa ad Oliver non accettando la sua mano per la presentazione, alla fine si era comunque rivelato gentile, doveva dargliene atto. La sua mano sinistra aveva lentamente allentato la presa sulla tracolla, non si era accorta di averla tenuta stretta fino a quel momento.
Quando il ragazzino le porse i suoi fogli lei aggrottò un attimo le ciglia titubante, ma poi li afferrò ispezionandoli..

«Lunga storia, sul serio. Questi sono gli appunti che ho preso per la lezione di Ulisse e la Maga Circe, se vuoi, puoi dare un'occhiata o anche tenerli. Ho svolto la lezione, tutto sommato non è difficile» la tassina notò subita una calligrafia non troppo complessa.. non poteva accettare però quella sua offerta, a lei bastava avere la tranquillità di riuscire a passare l'esame. Non bastavano gli appunti di Oliver a calmarla.. «oh..ehm.. grazie ma.. ecco non serve..»
«Le torte hanno avuto un effetto particolare, perché le ho mangiate insieme. Ho immaginato di incontrare Ulisse sull'Isola Eea, quella della Maga Circe... e in effetti io ero la Maga. Che orrore» Amber non riuscì a trattenere una lieve risata alle parole del ragazzino, porse di nuovo gli appunti al giovane e poi incuriosita dalla storia ed ormai in netto ritardo sul suo programma serale, iniziò finalmente a fare conversazione.
«Tu eri Circe.. wow.. immagino non sia stato bellissimo.. ecco.. Ma potresti aver scoperto un nuovo modo per ripassare, così ricorderai Ulisse per anni!» sorrise ancora sperando che lui non si offendesse, era davvero una cosa che non si aspettava di sentire.
Che bastasse anche a lei una torta del sognatore per ricordare tutto meglio?
Passato decisamente il momento critico, Amber si senti uno schifo.. aveva trattato male un ragazzino solo perchè l'aveva urtata per sbaglio. I suoi sbalzi di umore stavano diventando troppo frequenti..e questo l'agitava ancora di più, ma cercò di non pensarci e si scusò per quanto detto prima.

«Oliver, senti mi ..dispiace per prima, non volevo essere rude ma.. io» prese fiato e continuò «..sono un pò strana, non mi piace il contatto con nessuno..» questa parte non era del tutto esatta.. c'era qualcuno a cui avrebbe dato la mano con piacere..ma non lo vedeva da mesi..«e quindi non reagisco benissimo agli scontri, ma non volevo offenderti.. sono solo, fatta così.» il suo sguardo tornò basso e dispiaciuto, la sua mano strinse ancora la tracolla come fosse un'ancora di salvezza. Ora si che voleva evaporare.
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view post Posted on 15/9/2015, 15:14
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Oliver Brior - Grifondoro [X]
dasc
Tutto sommato Amber aveva ragione: per quanto la vicenda trascorsa fosse stata orribilmente assurda, la storia di Ulisse e della Maga Circe adesso era stampata nella mente di Oliver come per magia: difficilmente si sarebbe dimenticato di quei personaggi della mitologia greca, ma ancora più difficilmente avrebbe potuto allontanare la figura di Ulisse che lo stringeva tra le sue possenti braccia come se fosse un orsacchiotto in cerca di cure. Scosse il capo, quasi per cancellare quei ricordi, quindi si affrettò ad aggiungere: "Ho anche ucciso Ulisse, sai. La Torta della Vendetta avrò avuto effetti collaterali, essendo stata unita alle altre due. E... ho praticamente infilato un coltello nel petto di Ulisse, poi ho visto tutto il sangue sgorgare dalle ferite aperte del costato e ho..."
Stava davvero dicendo tutte quelle cose? Avrebbe anche dovuto raccontare di come avesse passato la lingua su quei tagli profondi, stringendo il volto di Ulisse tra dita affusolate mentre una risata sorgeva immediata dalla sua bocca trasfigurata?
"Scusami, scusami! Comunque era Circe, non io, meglio chiarire. Non ho una propensione ad uccidere"
Oliver si trovò ad essere imbarazzato, ma anche stupito da quanto quella situazione lo avesse trascinato lontano dall'autocontrollo che tanto lo contraddistingueva e che aveva appreso in numerosi anni di galateo. Cosa gli prendeva? Sorrise in direzione di Amber, nella speranza di smorzare la tensione che forse aveva creato con quel discorso.
"Figurati, se vuoi, prendi pure volentieri quegli appunti, non preoccuparti affatto" disse, osservando ancora una volta il plico di pergamene sulle quali spiccava la calligrafia sinuosa e tutta svolazzi di Oliver.
"E per prima, nessun problema, anzi sono io a dover porgerti le mie scuse, del resto ti sono finita contro"
Sorrise, ignaro del fatto che le sue parole potessero suonare troppo altolocate: porgere non era un verbo tanto in voga tra i giovani di Hogwarts. Nemmeno il bon ton, in realtà. "Posso chiederti di che Casata sei?"
 
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view post Posted on 15/9/2015, 15:44
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Era bastato dare il "la".. perchè lui iniziasse a raccontare nei dettagli qualcosa che apparve un pochino macabro agli occhi della tassina..« Ho anche ucciso Ulisse, sai. La Torta della Vendetta avrò avuto effetti collaterali, essendo stata unita alle altre due. E... ho praticamente infilato un coltello nel petto di Ulisse, poi ho visto tutto il sangue sgorgare dalle ferite aperte del costato e ho...» Amber fece una lieve smorfia di disgusto, ma per fortuna Oliver si fermò in tempo prima di entrare ancora di più nel dettaglio.« Scusami, scusami! Comunque era Circe, non io, meglio chiarire. Non ho una propensione ad uccidere» quella precisazione la fece sorridere.. lui non aveva propensione ad uccidere..ma.. lei? Lei e tutte le volte che aveva sognato di vendicare la madre? Lei e tutta la sua fervida immaginazione che la colpiva nei momento più imprevedibili? Lei che chiedeva vendetta a gran voce, aveva la propensione a uccidere?«Oh, non fa nulla.. io suppongo si che anche se l'avessi di certo non lo ammeteresti, no? » quella domanda era più rivolta a se stessa che a lui, ma sperò che non vi facesse troppo caso.« Figurati, se vuoi, prendi pure volentieri quegli appunti, non preoccuparti affatto..» ma la tassina non voleva debiti di nessun genere anche se riguardavano semplici fogli scritti. Dolcemente negò con il capo e gli porse ancora una volta i suoi appunti.
« E per prima, nessun problema, anzi sono io a dover porgerti le mie scuse, del resto ti sono finita contro» giocò con una ciocca biondo chiaro sfuggita al suo rigido controllo, era ora di finirla con l'astio inutile, aveva ringhiato abbastanza, ora poteva concedersi un pò di tranquillità.
«Diciamo che siamo.. pari. » in quel momento un gruppo di ragazze vocianti passò appena dietro Amber che fu costretta a fare un passo avanti verso Oliver per evitare di essere urtata la seconda volta in un giorno.! Appena furono passate però tornò di scatto, e forse un pò troppo velocemente, ad occupare il posto di prima.
« Posso chiederti di che Casata sei?» una domanda alquanto strana per la tassina, inizialmente si guardò i vestiti, convinta di avere la divisa addosso e che quindi lui fosse cieco a non notare i colori, ma in effetti era sabato, e lei non aveva nulla che richiamasse alla sua casata! Dandosi mentalmente della malpensante, la ragazzina rispose cercando di mantenere un tono normale, non voleva vantarsi della sua casata e nemmeno sembrare dispiaciuto dal suo smistamento, era dove doveva essere.
«Tassorosso... tu?» disse quindi, prima di porgere a lui la stessa domanda, ora anche lei era curiosa.
Se fosse stato un serpino avrebbe certamente elevato l'idea che aveva di loro dalle sue brutte esperienze.


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view post Posted on 15/9/2015, 16:11
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Oliver Brior - Grifondoro [X]
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La domanda di Amber risuonò per un istante nella mente di Oliver. Uccidere: il solo verbo sembrava stonare tra i suoi pensieri, come se non potesse prendere posto nei meandri del suo cervello. Era impossibile anche solo trattenerla per qualche istante, essendo il ragazzo volto al Bene come tutta la sua famiglia. Cercò di non dar a vedere la sua strana reazione, quindi scosse il capo e, ironicamente, disse: "Ma se fossi un assassino avrei ucciso Ulisse prima che mi toccasse"
Il che, forse, sarebbe stato perfetto, onde evitare quei voluttuosi abbracci e palpeggiamenti: che schifo.
Un attimo dopo, Oliver riprese gli appunti e li infilò nuovamente nella sua borsa a tracolla, che poi sistemò su una spalla. Dopo aver aspettato che le ragazze dai volti sconosciuti passassero accanto a loro, ritornò a parlare.
"Come desideri, nel caso in cui avessi bisogno di qualche suggerimento, sarà un piacere" fece, il tono di voce particolarmente gentile. Aveva notato, ancora una volta, come Amber non amasse essere anche solo avvicinata da qualcuno: forse aveva brutte esperienze passate alle spalle o forse era solo una reazione personale. Oliver non avrebbe di certo aperto l'argomento, non era così indelicato. Le sorrise e propose l'idea che aveva appena partorito.
"Che ne dici di passeggiare un po'?"
Forse l'altra l'avrebbe preferito, invece di stare fermi in quel corridoio.
"Adoro i Tassorosso! Io sono Grifondoro, conosci qualcuno della mia Casata?"



 
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view post Posted on 16/9/2015, 07:58
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Aveva rilevato la sua casata, ora toccava ad Oliver fare lo stesso.. ma prima, le chiese di fare due passi, lei annuì semplicemente con la testa e prese a camminare lentamente, gettando spesso sguardi al giardino..
«Adoro i Tassorosso! Io sono Grifondoro, conosci qualcuno della mia Casata?» " adoro i tassorosso", presumeva che ne avesse incontrati molti, ed Amber non riuscì a trattenere un « Sono quasi certa che tu conosca più Tassorosso di me..» che non voleva essere un modo per auto sminuirsi ma era innegabile quanto ella fosse un eremita formato ragazza.
La domanda di lui lo riportò a Settembre dell'anno prima.. in effetti lei un Grifondoro lo conosceva, e anche abbastanza bene.. aveva rischiato di metterla nei guai e poi era fuggito e non l'aveva più visto da allora. L'aveva scoperta per primo spedire una lettera a suo padre e aveva recuperato la lettere di una Serpina dal passato decisamente peggiore del suo.
La memoria della tassina era insuperabile, tutte le cavolate le ricordava benissimo ma le cose utili mai una volta che fossero scritte in memoria!

« Però.. si, conosco un Grifondoro.. si chiama Blaise..Blaise Jonathan Crockford..lo conosci?» forse Oliver poteva svelarle l'arcano e dirle che fine avesse fatto il ragazzino che aveva rischiato di farle perdere una valanga di punti la prima settimana di scuola.
Poi le venne in mente anche la partita a scacchi magici.. con.. Ace, se non ricordava male..

« oh.. e ho conosciuto anche un certo Ace... non sono sicura che fosse un Grifondoro, ma ne portava i colori..» poi.. spinta da quella strana curiosità.. fece la stessa domanda ad Oliver.. mentre continuavano a camminare per il corridoio..
« solo per curiosità.. quanti tassi conosci?»

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