Casella Posta Via Gufo

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view post Posted on 7/2/2017, 19:09
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view post Posted on 29/4/2017, 10:03
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Uno stridulo acuto risuonò nel Dormitorio Maschile numero due della Sala Comune Grifondoro e per un attimo, un attimo soltanto, il pensiero di rendere quella stupida civetta un pasto delizioso, succulento come non mai, fece breccia nella mente di Oliver al pari di una freccia appena scoccata con abile maestria. Se solo avesse potuto strangolare Lady, spennarla minuto dopo minuto, il resto della faccenda sarebbe stato risolto perfettamente, addirittura nel più semplice dei modi; nelle sue fantasie più oscure e accese, avrebbe spedito un messaggio a Violet o Jenifer, entrambe Prefetti Corvonero, chiedendo a ciascuna di loro la miglior ricetta per un volatile alla brace. O alla zuppa. O con piselli e patate, contorni che mai il giovane Mago avrebbe disprezzato, date le circostanze. Invece si limitò a respirare profondamente, la rabbia per il grido fasullo di Lady e per il suo pizzicotto sulle nocche della mano destra che lentamente, per forza di cose, cercava di dissiparsi da sé per davvero. Oliver rivolse uno sguardo affranto alla civetta, nella speranza che quell'espressione tanto banale potesse favorire un approccio diverso, di sicuro meno ribelle e pericoloso di poco prima, tra lui e la creatura. Per tutta risposta, quando lettera e pacchetto furono legati per bene ad entrambe le zampe della civetta, quest'ultima impazzì per l'ennesima volta, risvegliando l'intero dormitorio alle prime ore del nuovo giorno. Fu soltanto fortuna se Lady riuscì a scappare via, volando verso la finestra aperta accanto al letto del Caposcuola, altrimenti sarebbe finita nel forno della Testa di Porco o del Paiolo Magico. I contatti con i rispettivi garzoni non mancavano, Oliver avrebbe organizzato un pranzo perfetto. Si augurò soltanto che la missiva giungesse a destinazione, tra le poche frasi che aveva scritto a Sirius, una in particolare sarebbe stata interpretata esclusivamente dall'amico. Senza dubbio, sarebbe stato chiaro per lui; avrebbe capito, sempre l'avrebbe fatto.


Professor Sirius White
Ufficio, Torre d'Astronomia
Hogwarts

Domani sarà un giorno davvero importante per tutti noi. Vederti tra gli spalti Rosso ed Oro sarebbe un privilegio e un piacere, una sicurezza per tutta la Squadra. Io lo apprezzerei molto, sono certo sia lo stesso per gli altri.

Se riuscissi a passare e se avessi freddo, questa è la mia sciarpa porta-fortuna.

Post Scriptum: Non passare per le scale principali del terzo piano. Ci sarà Pix con secchi d'acqua gelida.
Lo so per certo.

Oliver

In un pacchetto allegato troverai una sciarpa dai colori Grifondoro.
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view post Posted on 2/4/2018, 10:23
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When the snow falls, the fox tries to survive.

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Aiden Weiss

Auror ☘ Ex Grifondoro ☘ 26 anni ☘ Irlandese
PS: 193 ☘ PC: 142 ☘ PM: 145 ☘ EXP: 29.5


La giornata precedente era stata straziante per il povero Merlino, ma quel giorno la candida civetta sarebbe stata graziata con un solo giro, per il resto Aiden avrebbe usato il gufo preso in prestito da sua sorella Ophelia. Almeno Bubble non era sclerotico quanto Merlino e non disdegnava gli straordinari se c'erano in ballo dei biscottini.
L'Auror armeggiò con una scatolina color rosso scarlatto, deponendovi al suo interno un soffice cupcake che aveva provveduto a comprare dal C.R.E.P.A. Oltre a tale delizia, il rosso allegò una lettera per il proprio amico, nonché Docente di Volo.
Il tempo sembrava essere trascorso troppo velocemente dal loro ultimo incontro e Aiden provò un senso di inquietudine nel rendersi conto che il proprio lavoro lo aveva talmente risucchiato privandolo della sua vita sociale, ma era anche sicuro che Sirius lo sapesse e che ne avesse già tenuto debito conto. Un po' per farsi perdonare, un po' per cortesia, un po' per dimostrare all'amico che non si era dimenticato di lui, Aiden avrebbe mandato all'amico un piccolo presente per festeggiare la Pasqua.
Merlino prese tutto e prese il volo per Hogwarts.

Sirius White
Ufficio del Docente di Volo
Torre di Astronomia
Hogwarts


Caro Sirius,
speravi mi fossi dimenticato di te?
Assolutamente no.
Come avrai notato da quanto riportato dal Profeta, la tensione è talmente alle stelle che il Quartier Generale non ha attimi di respiro. Ma infondo è il mio lavoro e cerco di svolgerlo al meglio delle mie capacità.
Al dì là del Caos che aleggia nella nostra Comunità Magica, ho pensato di mandarti un piccolo pensiero per festeggiare la Pasqua. Non è nulla di che, una vera sciocchezza, ma che spero apprezzerai.
Avrei voluto mandarti una bottiglia di buon Whiskey Irlandese ma quello va' senza dubbio condiviso con qualcuno,
Spero tu stia bene e che giunga presto un'occasione per bere fino all'alba, magari ai Tre Manici di Scopa stavolta.
Cerca di non fare sciocchezze.

Aiden






Dunque, dentro la scatolina troverai un Cupcake Volenterosi (Con il permesso di Olly, inizio a fare la distribuzione dei beni!).
Eccoti la descrizione di questo dolcetto:
CITAZIONE
Sembra un semplicissimo cupcake, ma cela un effetto molto più intenso. Per fare luce sull'orribile senso di remissività e di obbligata accettazione degli Elfi Domestici verso i propri padroni, chiunque mangerà questo dolce sarà forzato a rispondere affermativamente ad una richiesta che la prima persona incontrata gli farà. Trattasi di una sola richiesta, l'effetto cesserà dopo la prima domanda. Attenzione: le richieste possono essere di carattere semplice, niente omicidi o pretese pericolose, in quel caso la magia del dolce non potrà attuarsi. Si può domandare di fare qualcosa di buffo, di saltellare senza motivo, di mostrare un'espressione particolare, compiere uno scherzo ad un'altra persona e via così: tutto all'insegna del divertimento.

Buona Pasqua!
 
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view post Posted on 15/4/2018, 13:11
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When the snow falls, the fox tries to survive.

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L’Auror dai capelli fulvi liberò il piccolo gruppo di gufi che era riuscito a mettere insieme. Merlino, la sua civetta bianca dall’animo scansafatiche e ribelle, ne aveva già avuto abbastanza di consegne senza fine, rischiando davvero il collasso se non addirittura il decesso. Proprio perché Aiden sapeva di dover effettuare un giro di consegne troppo impegnativo per un singolo rapace, aveva convinto i propri fratelli e le proprie sorelle a cedergli in prestito i propri gufi, così da risparmiare a Merlino una crisi di nervi isterica.
Aveva quindici giorni per preparare a dovere una festa con i fiocchi, quindici giorni per organizzare un piccola cerimonia in onore di Beltane, in cui l’Uomo Verde si univa alla Dea Fanciulla e per questo veniva anche chiamata la Festa della Fertilità. Ma la Fertilità poteva essere intesa sotto molteplici aspetti, non solamente di coppia, ma anche in fatto di amicizie, di sogni e desideri che dovevano ancora realizzarsi perché i tempi antecedenti non avevano permesso di farli maturare e vederli quindi fiorire, come la Primavera del resto.
La festa che aveva progettato a casa sua non solo avrebbe permesso solamente a sé stesso di legarsi maggiormente ai propri amici e conoscenti, ma di dare anche agli invitati l’opportunità di solidificare maggiormente i legami sanciti con persone a loro care e di crearne delle nuove.
Mr. Weiss non era di certo un architetto, ma aveva appena costruito una bella occasione da condividere con coloro a cui riservava affetto o stima, con un pizzico di cortesia e cavalleria, pronto a farli divertire tra luminescenti falò, piatti da leccarsi i baffi, bevande forti e leggere e danze attorno all’imponente Palo di Maggio.
Gli inviti volarono in ogni direzione, pronti a raggiungere i vari destinatari…

Sei cortesemente Invitato alla Festa di Beltane presso la mia umile dimora, la Tana della Volpe, nel giorno del 1 Maggio dalle ore 19.00.
Le indicazioni per giungere alla mia abitazione verranno indicate nel retro della carta che troverai in allegato all’invito. Per maggiori agevolamenti, il sentiero verrà segnato da delle fiaccole.
Garantito un abbondante rinfresco e divertimento, non mancare.
E’ gradita una risposta, affermativa o negativa, entro e non oltre il 28 Aprile.

Un cordiale saluto,
Aiden Weiss








Alcune delucidazioni in OFF: Come scritto nell’invito, troverai in allegato una carta nel cui retro troverai una mappa che ti condurrà alla casa di Aiden. Dato che si tratta di una festa, anche se privata, non considerare in alcun caso la frase di accesso come solitamente è riportata nel post iniziale del topic inerente alla dimora di Aiden.
Il Volpone attenderà una tua conferma che potrai inviare per via gufo al topic della sua casina o nel suo ufficio :flower:
Se vuoi altre info contattami per mp.
 
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view post Posted on 15/4/2018, 13:36
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L'alba di un nuovo giorno lottava ancora, in eterno incontro, con la notte ormai all'epilogo. Ed era un tripudio di colori, di sfumature, di tinte che si opponevano ed intrecciavano, si cozzavano e si allontanavano, restie ad un contatto più duraturo del previsto. Il cielo era trapunto di scuro e di chiaro, una tavola imbandita per il pittore più avido del mondo, la stessa Natura che tutto vedeva, che tutto osservava, che tutto gestiva. Ma il silenzio era sovrano, regnante ancor più del solito, mentre i confini di Hogwarts lambivano di aspettative l'ingresso del Sole, una volta e per tutte. Il castello tranquillo, ogni Sala Comune apparentemente al sicuro, soltanto una figura si aggirava improvvisamente solitaria, in pigiama, verso il pianoterra della sua stessa dimora Rosso ed Ora. Lady già lo attendeva dalla sera precedente, messaggera di più lettere in poche ore di quante effettivamente se ne potessero contare. Ed ora già si vedeva legata alla zampa destra l'ennesima missiva da consegnare: questa volta una direzione non troppo lontana, pochi giri e sarebbe giunta a destinazione, e per un attimo la civetta parve chiedersi per quale motivo Oliver non si recasse di persona dall'amico. Lo sguardo spento, il volto emaciato, il Veggente soffriva intensamente: ed era uno strazio vederlo in quel modo, era disumano, era fuori da ogni ordine della sua stessa persona. Solo quando Lady spiccò il volo dalla finestra circolare della Sala Comune Grifondoro, senza storie, senza lamentele di sorta, Oliver finalmente si lasciò cadere sul divano rosso di fronte il camino ancora scoppiettante. E trasse un lungo respiro, che gli si mozzò a metà strada. Lo vedeva. Lo vedeva nitidamente. E ovunque, l'Ombra spezzava i colori, li frantumava, li fagocitava.
Lo vedeva. Ed era paura.


 
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view post Posted on 14/10/2018, 05:22
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Per quel giorno, per il momento, per tutta la settimana seguente e non solo con ogni probabilità, soprattutto per quel compito e quella preziosa consegna, Lady era stata letteralmente licenziata. Oliver aveva anche pensato di rinnegarle ogni privilegio, cibo e biscottini gufici inclusi, ma alla fine aveva ceduto alla bontà di cuore e tre sacchetti belli pieni, tutti gustosi, erano stati affidati ai desideri insaziabili della civetta delle nevi; non voleva vederla, quello era sicuro, non dopo aver mancato la consegna del suo saggio di Rune Antiche, non potendo Oliver da parte sua presentarsi a lezione per malessere generale (e non proprio, a be vedere). Doveva ancora affinare le scuse per mancata partecipazione alle classi di Hogwarts, quando i salti temporali fra Presente e Futuro lo coinvolgevano totalmente. Un giorno, si ripeteva, avrebbe trovato una soluzione che potesse dirsi tale; al tardo pomeriggio del sette Ottobre, comunque, dopo aver finalmente tenuto leggermente a bada il raffreddore, l'influenza e la profonda emicrania che lo avevano colto d'improvviso e di sprovvista giù durante la notte precedente, Oliver aveva trovato la forza di raggiungere la Guferia, di acciuffare al volo un barbagianni interamente scuro e di legargli alla zampa destra una lettera semplice e in carta pergamenata, accanto alla quale faceva da associazione un pacchetto rosso, dal fiocco classicamente tinteggiato d'oro. La consegna sarebbe stata ultimata, sarebbe giunta a destinazione dal Professor White, poco distante in linea d'aria con il suo ufficio; d'altronde, il barbagianni era di gran lunga un postino meno antipatico di Lady, della sua civetta, e il Caposcuola necessitava di riposo più di ogni altra cosa.


7 Ottobre, Ufficio Prof. Sirius White
All'interno del pacchetto troverai questa coppia di libri:
Le Fiabe di Beda il Bardo +1 Punto Mana
Siti storici della stregoneria +1 Punto Mana

Una foglia di alloro ferma la seconda pagina della storia dei Tre Fratelli, a mo' di vero e proprio segnalibro. Chiedo scusa per il ritardo, Sir, ma non avrei mai dimenticato.

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view post Posted on 31/8/2019, 09:26
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Sirius, sono Oliver.
Questa è la quinta lettera che tento di scrivere, la quinta pergamena richiesta, e il plico di carta che ho di fronte - sul letto disfatto - inizia a scemare a più non posso. Non ho molto tempo, paradossalmente, non ora, non questa volta. Ho bisogno di te, Sir. Come non mai, per davvero. Le parole fanno fatica a porsi in riga, sono in contrasto l'una contro l'altra, e non sono mai stato così debole, così stanco, così tante cose, mai fino ad oggi, a tal punto che anche solo rileggere queste poche frasi mi invita alle vertigini. Ma c'è qualcosa che devo dirti, qualcosa che deve raggiungerti il prima possibile. Ho dimenticato gli Specchi Comunicanti in Dormitorio, ho chiesto a Timothy di riportarli in fretta in Infermeria - sì, Sir, sono qui. Da un paio di giorni, ormai, vinto da un sonno che batte l'insonnia. Finalmente, mi dico. Finalmente posso dormire anche io, il riposo è forzato, ma esiste, esiste per davvero. Non ho più necessità di una fiala di sognoleggero, non per ora, e le boccette di pozioni che girano spaesate per queste mura diventano ai miei occhi soluzione e cura allo stesso modo. Non è mai stato così piacevole, mai così bello: poter chiudere gli occhi, soppesare un'ultima riflessione e via, le palpebre calate, la stanchezza ristoratrice, infine l'oblio più profondo. Mi dico che sia un'eccezione, che sia qualcosa di poco duraturo, ma va bene così, lo desidero con tutto me stesso. Ma il sonno è meschino, come sempre è stato nei miei riguardi, e la sua sola illusione di benessere sfuma prontamente in pericolo. Perché c'è pericolo, Sirius. Dietro l'angolo, come l'Ombra più scura, più imponente, più vicina. Un pericolo di fuoco e cenere, di detriti e macerie. Un pericolo che blocca l'aria, che compromette ogni respiro più sentito, e infine un pericolo di Morte. Mai così dinamica, mai così viva, mai così sentita. Ne ho paura, Sir. Ne ho paura fin sottopelle, come una scottatura che non viene via; e quel coraggio innato che ho sempre custodito come tesoro più prezioso, ad oggi risulta una futile constatazione, non ha valore, non ne ha più alcuno. Le voci che girano, Sir, sono vere: rinchiuso in queste mura, spesso in solitaria, non ho mai percepito il Castello così cicaleccio, così pronto alle macchinazioni di una mente - di più menti - fuorviata dall'eccitazione; perché quello che è successo al Ballo di Fine Anno non è un racconto qualunque, non è una fiaba da consumare davanti a un camino. Tutto è vero, Sir. L'impatto disastroso del mio assalto, il mio corpo piegato e spezzato, i soccorsi repentini, infine l'assenza: totale, piena, completa, fino a travolgermi come un'onda d'urto per me nuova, così nuova. Magia Oscura, si dice in giro, e forse - mi dico - con il tempo lascerò credere che sia stato quello, che sia stato proprio un sortilegio. Credere in una voce di passaggio è molto più facile, l'ho imparato a mie spese, e la verità non apre alcuna porta. La verità spaventa, Sirius, spaventa più di qualsiasi altra cosa, spaventa tutti. Sono da solo, in effetti. Ho ricevuto poche visite, pochi messaggi fino ad ora, e la mia famiglia è pronta alla partenza. Mamma è ad Hogsmeade, papà è al Ministero, c'è zio Albert che è ignaro di tutto, che porta suo figlio al San Mungo per chiedere una camera dove sistemarmi. Ma non capiscono, Sir. Non capiscono che ad essere in pericolo non sono più io, ma loro, proprio loro. Forse, mi sono ripetuto più e più volte, scriverti equivale ad una richiesta di aiuto: come mai prima di questa volta, io ho bisogno di te. Perché sei per me fiducia viva, perché sei per me amico, perché sei tanto, Sirius, sei tanto per me. L'effetto dell'ultima Pozione mi inebetisce a più non posso, la piuma stretta tra le dita diventa più scivolosa e devo affrettarmi, lo sento, ancor prima che sia troppo tardi. Alla festa conclusiva, pochi giorni fa, ho avuto una Visione. La peggiore, la più intensa, forse per davvero; la magia innata è stata per me protezione e difesa, tuttavia non sufficiente, non abbastanza, non del tutto. Ne è seguita una Profezia, Sirius. Una profezia che mi destabilizza più di tutto, perché le sue parole - le mie parole - alludono alla distruzione più vicina, alla fine di anime e corpi. Sono parole di fuoco e di morte, Sirius, parole che riguardano tutti, dal primo all'ultimo, compreso me stesso. Ne riporto la copia dietro l'ultima pagina di questa lettera, riscrivere da cima a fondo è stato un peso, un prezzo antico, con cui dovrò convivere fino alla fine dei giorni. Ma Sirius, quello che ti chiedo non è interpretarla, perché a grandi linee è diretta, per me lo è in modi indissolubili; la Visione non giunge in solitaria, si lega a tanti altri aspetti che ho già percepito, che in parte ho già vissuto, fin dal nostro incontro nella Stanza. Ne ho paura, Sirius. Perché se tutto fosse vero, anche solo in minima considerazione, allora l'Estate avrà conclusione amara, più di qualsiasi altra volta. C'è fuoco, Sirius. Sottopelle, sottopelle per davvero, come non mai. Fuoco che brucia, fuoco che avanza. Il fuoco, Sir. Così ho bisogno di te, per la prima volta non ammetto giri di parole, non potrei farlo. Perché la solitudine mi annienta, e la preoccupazione è tanto imponente da stringermi in una morsa senza eguali. Sono in Infermeria e vi resterò per molto ancora, ma mancano due mesi, più o meno. Sta cambiando, lì fuori: in modi veloci, le trame di fumo scricchiolano all'equilibrarsi degli aspetti ormai così incauti. Se le mie supposizioni sono giuste, Settembre è rivelatore: resta con me, Sirius, in quella data e in quella volta, ancora una volta. Ne avrò bisogno, prima ancora dell'ultima maceria. Perché perderò qualcuno, Sirius. E non posso. Non posso perdere nessun altro, non di nuovo.
Non posso perderlo. Non per colpa mia.

Recupererò presto gli Specchi,
scusami per tutto questo,
e scusami per l'inchiostro sbavato.

Oliver
Ufficio del Prof. Sirius White, alle prime ore del giorno,
una civetta consegna una lettera piena.
Apprezzava la compagnia di Sirius più di qualsiasi altra: mentore, amico, persona di fiducia, il Docente era più di un vecchio conoscente per lui e mai avrebbe solo immaginato di perderlo di vista, mai avrebbe immaginato - sorrise, all'idea - di perderlo perfino all'altra Vista.

- Mellifluous, [x]

 
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view post Posted on 1/4/2020, 17:27
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jReZYqe
Un colpo di ali in virata costante, il soffio del vento più fresco sulle piume più candide, l'accoglienza di un prato in fiore tra i giardini di Hogwarts, tutto quello non aveva prezzo. Più si avvicinava al Castello, più le guglie sembravano al suo sguardo becchi giganti in attesa di aprirsi e strillare il loro più caloroso saluto; Fulgida arricciò gli artigli delle zampe, stringendo maggiormente la presa sul pacchetto e sul plico di giornale arrotolato che aveva in consegna. Riuscì a scorgere un accesso migliore, più in alto degli altri piani dell'edificio scolastico, e vi si portò con pochi battiti di ali: da lì, ormai all'interno, sorprese un paio di ragazzini a baciucchiarsi come due lestofanti e fu tentata di planare in volo sulla testa e dell'uno e dell'altra, interrompendo ogni romanticismo sul nascere. Alla fine, però, più diligente di quanto potesse credere a sua volta, abbandonò ogni anelito vendicativo e raggiunse la Torre d'Astronomia. Conosceva quel posto da lungo andare, tutta bella gente, molti biscottini in omaggio per lei. Alla porta dell'Ufficio del Professor White, si accorse che fosse aperta e ringraziando il buon cielo, fece il suo trionfale ingresso con una certa discrezione. Un verso squillante ad annunciare l'arrivo della posta, e pochi attimi dopo lasciò tutto sulla scrivania principale del Docente. Non si sarebbe trattenuta neanche per un biscottino, non aveva tempo. Altre consegne vedevano la sua partecipazione più preziosa.


C'è posta per lei, Professor White. In omaggio con la copia del Profeta:

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Strillettere
Una strillettera è una lettera contenuta in una busta rossa, spesso inviata per comunicare dispiacere e rabbia. Quando viene aperta, inizia a urlare al destinatario il proprio testo con la voce del mittente amplificata, incendiandosi una volta terminata la lettura. Se non viene aperta subito, esplode e inizia a urlare anche più forte. Il pacchetto ne contiene dieci, tutte da compilare.



Sirius White

CITAZIONE (Oliver Brior @ 1/4/2020, 10:55) 
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Adotta un Drago
Se da bambino mi avessero chiesto circa il mio sogno nel cassetto, la risposta sarebbe stata la stessa di oggi: avere un Drago. Il desiderio di ogni mago o strega, prima o poi nella vita, un po' come un progetto inarrivabile, e tuttavia pronto ad attingere ad ogni speranza più intima. Vorrei diventare Ministro della Magia, diceva qualche mio vecchio amico; vorrei diventare Preside di un'Accademia di Stregoneria, poteva aggiungere un altro; tutti sogni preziosi, non c'è dubbio, semplicemente non erano i miei, non mi appartenevano. Vivevo costantemente l'idilliaca rivelazione di avere un Drago per amico: ogni sera, prima di andare a dormire, chiedevo a mia madre di leggere un racconto, di inventarne uno. Storie di Draghi, creature affascinanti, mistiche, fuori dall'ordinario; così si spalancavano le ali, la voce di mia madre annunciava il ringhio profondo della bestia assoluta, e mi bastava socchiudere appena gli occhi per esserne trascinato, vinto più del solito per un bambino della mia età. Come un velo, al di là delle palpebre calate, scorgevo così cieli di cenere e lapilli, la terra che consumava la sua natura all'indomito fuoco dei Draghi: le narici roventi, le fauci spalancate, le creste più a punta, le zanne velenose, la coda come un vero e proprio timone lì a metri e metri dal suolo, sospesi come grandi e grosse libellule. Era una danza di fuoco e di aria, e sentivo di voler parteciparvi, di voler esserne travolto a più non posso; in quell'incontro di Cielo e Terra, io volevo ballare, ballare fino a sentire male alle gambe, ballare allo sfinimento. Quando i miei compagni di scuola convincevano i loro genitori a comprare una Puffola Pigmea per un'occasione importante, io tentavo in ogni modo di convincere i miei, invano, ad avere un uovo di Drago. Uno qualsiasi, mamma. Lo ripetevo dal mattino alla sera, riempivo pagine e pagine di pergamene, mai con successo; ho inviato una lettera perfino al Ministero, qui in Romania, e mi è stata respinta. Per tutta risposta, vi dirò di più, ho ricevuto a suo tempo una di quelle lettere scarlatte, una di quelle pergamene maledette, così fastidiose da gridare ai quattro venti. Strillettere, proprio quelle.
Perfino quando la voce del Ministeriale mi raggiunse con un'imprecazione non troppo velata, perfino quando la pergamena si bruciò da sola, pezzetto dopo pezzetto, perfino allora io non potevo cambiare idea. Mentre la carta veniva avvolta dalle scintille, io immaginavo il respiro di un Drago, il suo fiato rovente sulla mia pelle. Cominciai ad esserne ossessionato, più del solito. Nessuno comprendeva il fascino di Creature simili, era magia mistica in assoluto; i Draghi, quelli in carne ed ossa, erano così antichi, così rari, così intrisi di bellezza da non avere eguali in natura, in nessun caso. Per la fine del mio percorso accademico - voti discreti, sarò sincero, con una tesi tuttavia pluripremiata sulle Origini del Lungocorno Rumeno nei Carpazi -, la mia famiglia mi spedì un regalo: un biglietto per un viaggio, una Passaporta di sola andata per la Nuova Zelanda. Immaginai fosse un viaggio di avventura, uno di quelli di riscoperta tutta piacevole; quando mi ritrovai catapultato dall'altra parte del mondo, una vecchina mi attendeva con le mani piene di uova madreperlacee. Inizia qui, ed ora, il tuo apprendistato. Quelle sono state le sue parole, e le ricordo tuttora come il messaggio più diretto e più importante di tutta una vita. Un tirocinio in una riserva di Occhiodopali degli Antipodi, i draghi neozelandesi e australiani; e mentre io e la vecchina salivamo l'altura, fino alla vetta del Monte Tarawera, ogni dettaglio si stagliava per me come un sogno ad occhi aperti. Alla fine i miei genitori avevano assecondato l'istinto di sempre, e sentivo di essere nato per quel mondo come mai prima di allora. La prima volta che vidi un Drago, uno dal vivo, è stata proprio lì, in Nuova Zelanda, all'Isola del Nord. La corazza iridescente, le creste più scure fino alla coda acuminata, e gli occhi, quegli occhi che non avrebbero potuto avere rivali. Senza pupilla, una pozza profonda: la magia innata, l'antica magia. Con il trascorrere del tempo, ho imparato tanto, e quella vecchina che oggi è scomparsa è stata per me mentore e madre, insieme. Ad oggi il mio nome si forgia del titolo di Dragologo, sono tra i Magizoologi più famosi e ricercati nella comunità magica mondiale: Dr. Patrick Kowinski, ricercatore e osservatore, autore di numerosi saggi sui Draghi.
Se dovessi parlare di me, però, direi sempre di essere quel bambino che sognava un uovo di Drago. Forse è stato il mio passato, più che gli anni di addestramento e di studio prezioso, a spingermi oltre: ho raccolto le lettere di tanti maghi, di tante streghe, e tra queste c'erano quelle di molti bambini. Posso avere un Drago, chiedeva qualcuno. E ho ricordato il diniego di mia madre, le imprecazioni e i sospiri di mio padre; ho ricordato la Strillettera che il Ministero Rumeno mi aveva spedito come un assalto a tutto tondo; ho ricordato il rifiuto, l'insofferenza, l'insoddisfazione. Quello che potevo essere, quello che desideravo essere, e tutti gli ostacoli che la vita, il mondo, il tempo mi hanno posto contro. Così ho recuperato una boccetta di inchiostro, la piuma fremeva tra le mie mani, e quando ho scelto la pergamena più pulita, più chiara e più curata - nessuna Strilettera, non avrei fatto lo stesso errore -, le parole avevano già preso forma, nero su bianco. Sì, bambino mio, puoi avere un Drago. Una frase che suonava folle, perfino per un visionario come me; ma al di fuori della baita sulle cime di Tarawera, ad un palmo dalla scrivania alla finestra, il vulcano neozelandese ruggiva in volute di fumo, nascondeva i Draghi più liberi, dai più piccini a quelli più grandi, e un battito di ali possenti accolse ogni mia aspettativa. Quella frase, lì in inchiostro affrettato, custodiva in sé il peso di una promessa. La stessa che avevo fatto al bambino che un tempo sono stato. Quella lettera ha fatto il giro del mondo magico, ha creato relazioni e poi amicizie che tuttora sento fin nel cuore, e con mesi di organizzazione e di scambi epistolari, con gli incontri più disparati e versatili, finalmente quel sogno nel cassetto prendeva già inizio. L'idea di tessere una rete tra le riserve più famose di Draghi, da un capo all'altro del pianeta, tutto questo non era impossibile. Come un respiro all'unisono, come un soffio, infine come una scintilla dopo l'altra, è stato un lavoro con la lettera maiuscola. Ad oggi, con l'intercessione del Profeta, è con orgoglio, emozione e vivida partecipazione che vi parlo della mia storia per fare luce su un'altra trama, molto più estesa. L'associazione Draghi Uniti Per il Mondo collega circa dieci paesi con un unico filo conduttore: le Creature Magiche, i Draghi. Le riserve in cui vivono sono gestite da Domatori e Dragologi esperti, dai tirocinanti fino agli studiosi più navigati, tutti accomunati da una passione e da una determinazione tanto necessarie per la salvaguardia, il controllo, la preservazione dei Draghi.
Dalla Nuova Zelanda, dove tutto è partito, fino al Perù, passando per l'Oriente in Cina e poi via, ancora più su, verso l'Europa con più siti. Specie di draghi tra di loro diverse, dai Dorsorugosi Norvegesi fino ai Dentedivipera Peruviani, dai Petardi Cinesi fino ai Gallesi Comune Verdi, dai Neri delle Isole Ebridi fino agli Occhiodopali degli Antipodi, dagli Ungari Spinati fino ai Panciasquamato Ucraini, senza dimenticare i Grugnocorto Svedesi e i Lungocorno Rumeni. Draghi di ogni forma, di ogni razza, di ogni prestigio; dalle corazze possenti, a squame o cresta, con corna o spine, di uno e più scintillanti sfumature, è il colore che diventa fuoco, l'energia ancestrale di bestie magiche, di creature irraggiungibili. Interesse dell'associazione è avvicinare la comunità magica ai draghi, realizzare un incontro che possa aiutare a comprendere il mondo di tali creature, il loro universo, le loro caratteristiche. I draghi esistono da secoli e secoli, volano sulle nostre terre da più tempo di quanto si possa immaginare per davvero, e sono nell'immaginario collettivo - tanto del nostro mondo quanto di quello non magico - in modi indissolubili. Spaventano, preoccupano, sono associati al pericolo, e tuttavia anche al fascino, al mistero, all'infinito. C'è una lezione che viene impartita a tutti i Dragologi, fin dall'inizio: i Draghi sono creature estremamente complesse, ma sono nostre creature. Appartengono al nostro mondo, alla nostra vita, alla nostra identità. L'associazione di cui sopra nasce come collaborazione internazionale e si pone come tramite tra maghi e draghi. Permette di fare richiesta, tramite corrispondenza, di adottare un vero e proprio uovo di drago: da lontano, con una serie di aggiornamenti da parte della riserva tramite missive, scatti fotografici, curiosità e così via, ciascuno potrà seguire la nascita, la schiusa, lo sviluppo e la crescita del proprio drago. Un sogno nel cassetto, una risposta concreta: la possibilità vera e propria di adottare un drago, di entrare a far parte di un progetto più grande, di vivere fin nel profondo un'esperienza unica nel suo genere. C'è una mappa che illustra nel mondo le specie principali di draghi e le riserve di riferimento. Lasciatevi travolgere da questa folle, misteriosa, sorprendente idea. Ad ogni adozione, un uovo della razza di drago da voi scelta verrà schedato e indicato con i vostri dati di riferimento, e sarà come avere un amico imponente e volante da una parte del mondo. Un drago lontano, un drago vicino, in un incontro che seguirete insieme con gli esperti che cureranno nel tempo il vostro scambio epistolare. Si prospetta una schiusa di qui al dodici Aprile, per ogni adozione in questo periodo verrà inviato ad ogni mago e ad ogni strega un uovo di cioccolato, proprio della forma dell'uovo di drago scelto, con una sorpresa speciale. Un'occasione che già compie la differenza, con moltissime richieste da ogni angolo del pianeta. E per voi, amici britannici, il Profeta si pone come tramite.
Non lasciate scappare questa preziosa possibilità, coltivate questo messaggio. Alla Redazione i miei ringraziamenti per aver reso pubblica la mia testimonianza e aver illustrato l'iniziativa che sta prendendo vita, ormai da mesi, tra le nostre riserve. A quel bambino che anni addietro chiedeva di voler un uovo di drago, a quel bambino che nel presente esaudisce questo stesso sogno con tutto il cuore, ad entrambi rispondo ancora una volta. Sì, bambino mio. È possibile.


Dr. Patrick Kowinski
Magizoologo, Dragologo
Fondatore dell'Associazione Draghi Uniti per il Mondo
Monte Tarawera, Riserva dei Draghi
Nuova Zelanda


CITAZIONE (MasterHogwarts @ 22/3/2020, 18:50) 

Miei cari lettori,
Siete forse stanchi dei costanti, indecifrabili cambiamenti che stanno scombussolando le gerarchie magiche? Se la risposta è “sì”, allora mi spiace tanto per voi. Alle soglie della fine dell’anno scolastico, nel bel mezzo della finale del nuovo Torneo indetto dalla scuola, il Ministero torna a far parlare di sé, rubando la scena. Pochissime ore fa, come comunicatoci dal Ministero della Magia stesso, è stato infatti nominato il nuovo Direttore del San Mungo. Scommetto che sono molti i nomi che annebbiano la vostra mente in questo preciso momento ma fareste bene a dimenticarvene. Il ruolo è invero piombato sulle spalle di uno sconosciuto, un certo Paul Dwight, la cui esperienza in Medimagia non ci è ancora stata confermata.
Che la struttura necessitasse di una guida era chiaro a tutti. I corridoi dell’Ospedale, carenti di personale adeguato ma colmi di feriti, sono diventati un posto caotico nel quale perdersi nel tentativo di ricevere informazioni sui nostri infermi o nella speranza di non morire per un Mangialumache evocato dalla bacchetta sbagliata. Il disordine e lo scompiglio regnano sovrani e tra infermieri che si improvvisano segretari e dottori in ritardo per interventi mai comunicati, un nuovo Direttore sembra essere il Lumos all’imbocco del Tranello di cui avevamo bisogno. Sarà davvero così? Cosa sappiamo veramente di questo Dwight? Quasi nulla. Figlio di un Magonò, frequenta Hogwarts e ricopre subito le cariche più importanti: Prefetto prima, Caposcuola poi, sotto la guida di Tosca Tassorosso. Al termine del suo percorso scolastico, stravolge le aspettative degli insegnanti e si allontana dal Mondo Magico. Dopo anni di assenza, lo ritroviamo al ballo delle Ceneri, il volto coperto da un’ustione di cui nemmeno lui, apparentemente tanto bravo da ricoprire la più alta carica del San Mungo, ha saputo porre rimedio. Cosa è successo durante gli anni di abbandono? Dove si è rifugiato? Nell’Ombra, sussurrano alcuni mentre la notizia ufficiale lo vuole in viaggio, desideroso di apprendere quanto più possibile circa la Scienza della Medimagia, per fare il suo trionfante eppur silente ritorno. Se è così che stanno le cose – lascio a voi, come sempre, la libertà di scegliere in cosa credere - i suoi obiettivi sono stati raggiunti.

Dal canto nostro, Carissimi miei, non possiamo far altro che sperare, ancora una volta. Sperare che questi cambiamenti siano stati fatti con la Ragione di chi vuole migliorare le cose, di chi si sottrae all’Ordine marcio, corrotto e sbagliato che le Forze del Male vogliono imporci. Sperare che la nostra fiducia nel Sistema venga ricambiata un giorno, che ci sia un Mondo Magico migliore alle porte. La luce non è poi così lontana; e allora armiamoci di animo coraggioso e confidiamo nel fatto che, questo ennesimo salto al potere da parte di un nuovo, sconosciuto volto, sia la cosa migliore. La luce non è poi così lontana, miei cari Lettori, e spero di incontrarvi tutti sotto di essa un giorno; Noi che siamo il popolo, Noi che inspiriamo e rincuoriamo la Voce del Profeta.


Il vostro affezionatissimo


CITAZIONE (| Kei @ 30/3/2020, 18:53) 


"Olivander" è da secoli sinonimo di qualità e prestigio nella fabbricazione di bacchette magiche nel nostro Mondo, ma sarà sempre così?

Quando il primo Olivander decise di lasciare il Mediterraneo nel 382 a.C. alla volta della Gran Bretagna, sapeva già avrebbe riscosso successo fra i maghi inglesi con le sue innovazioni tecnologiche.
Inutile dire ebbe ragione: fin da subito ottenne l'attenzione della comunità magica nelle contee a sud del paese, introducendo nel mercato inglese nuove tecniche di lavorazione e materiali d'eccezione, sbaragliando la concorrenza con bacchette leggere e maneggevoli.
Niente più staffe e catalizzatori druidici antiquati e tradizionali: si aprono le porte alle bacchette flessibili, rigide e i nuclei affini all’anima stessa del Mago!
Fu soltanto durante il ventesimo secolo che con Garrick Olivander alla gestione dell'attività di famiglia, questa cominciò a ottenere fama internazionale.

Inizialmente criticato e additato come un folle visionario, andò contro le osservazioni di colleghi e parenti per aprire una nuova bottega a Diagon Alley (l'attuale sede centrale dei Negozi e Laboratori Olivander) per mettere in vendita i suoi nuovi modelli di bacchetta.
Corda di cuore di drago, crine d'unicorno e piuma di fenice divennero i suoi cavalli di battaglia in pochi anni, attirando l'attenzione di fabbricanti e impresari oltre-oceano.

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"Sede Centrale delle Fabbricazioni Olivander, Diagon Alley, South Side, Londra",
Scatto di Ariel A. Vinstav.


«Sapevo di dover cambiare nuovamente le tradizioni e puntare a raffinare i nuclei: più forte è la componente magica che alimenta la bacchetta, più questa può reagire con precisione alla presenza di un mago e sceglierlo.»

Si spiega così Garrick Olivander durante il nostro breve incontro, mostrandomi nel retrobottega numerose delle splendide creazioni che ancora aspettano l’arrivo del loro fattucchiere predestinato.


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"Retrobottega della Bottega delle Fabbricazioni Olivander, Diagon Alley, South Side, Londra",
Scatto di Ariel A. Vinstav.



«Ai tempi come oggi, Signorina Vinstav, il potere viene considerato il marchio di qualità di una bacchetta: bastò mostrare incantesimi potenti per vedere affermati i miei lavori come opere d’arte.»

Sostiene così con una latente amarezza, il famoso fabbricante, perdendosi con lo sguardo fra i ricci di alcuni legni di ciliegio. « Ma ciò che voglio che i maghi comprendano è che il futuro di Olivander, il suo marchio di qualità, non sta nel Potere che le mie bacchette potranno dare al mago, ma la certezza che verranno sempre scelti da uno spirito affino. Non dò un’arma, ma un compagno solidale.»

Non può evitare di guardare la bacchetta che tengo alla mano destra durante quella conversazione, osservandola come farebbe un uomo di buon cuore davanti ad un bambino smarrito: accortezza, preoccupazione e una punta di dolcezza a risaltarne le iridi.

È per questo che non posso evitare di chiedergli del suo rapporto con le sue creazioni «Come figli, dice? Penso siano più miei nipoti, ormai: mio figlio e alcuni miei associati stanno apprendendo i segreti del mestiere. Confido un giorno potranno innovare anche loro la tradizione dei Fabbricanti e rendere le mie risorse antiquate. Non si dice mai no al cambiamento.»

Di lasciar bottega in tempi recenti, però, non sembra affatto intenzionato.

«Bisogna imparare a comunicare con i nuclei prima e con i legni dopo: trovargli una casa adatta. Non è solo essere artigiani, ma anche genitori – proprio come ha detto lei, signorina!»
È lunga la strada per la discendenza Olivander, sembra! Suo figlio, però, da dietro il banco di lavoro non ha mai smesso di sorridere alle parole del padre nel corso della nostra breve intervista.

Ho fiducia che se è di un istinto paterno o materno quello di cui c’è bisogno per cogliere i segreti dell’arte degli Olivander, le future generazioni possono sentirsi al sicuro.

Il marchio di qualità esiste ancora e profuma di legno, magia e casa.

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– "Originale Marchio di Qualità dei prodotti Olivander",
Scatto di Ariel A. Vinstav. –

 
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view post Posted on 1/5/2020, 19:23
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Dei numerosi postini della Gazzetta del Profeta Portos era tra i gufi più anziani. Bastava osservarlo per notare una certa classe nella postura, nel modo in cui si curava le piume; trasmetteva saggezza.
Era puntuale e preciso nelle sue consegne, ma la verità era che stava diventano vecchio e la sua vista non era più quella di una volta. A riprova di ciò ci fu quello che si poteva definire un piccolo incidente. Aveva volato per ore per raggiungere Hogwarts, la sua prima consegna era alla torre di Astronomia, niente di più semplice si poteva pensare. La torre era quella più alta e le finestre erano quasi sempre aperte. Tuttavia la vista del volatile venne ingannata da un vetro lindo, appena pulito da uno zelante elfo domestico, e il povero Portos finì spiaccicato contro di esso producendo un sonoro tonfo. Si riprese abbastanza in fretta e portò a termine la consegna, ma il vetro non sembrava più tanto pulito ora.



Da oggi il Profeta dedicherà le ultime pagine all'intrattenimento dei suoi lettori: si aggiungono infatti curiosi, frizzanti giochi enigmistici - cruciverba, labirinti, parole crociate - stampati a fine giornale. Provate ad indovinare, esercitate la mente. A fine mese verranno postate tutte le soluzioni.




Sirius White
CITAZIONE (Vath Remar @ 20/4/2020, 10:58) 




Potrà sembrare superfluo a chi, dei Babbani, non interessi nulla. Eppure la società non magica è prosperosa e industriosa. Se da una parte la nostra magia ci ha semplificato la vita, dall'altra non ha fatto progredire la nostra tecnologia. Ammettiamolo, cari lettori, abitiamo negli agi, abbiamo passaporte che ci portano da un luogo all'altro del mondo, ci basta un colpo di bacchetta per preparare la cena o riparare un oggetto e una giravolta per materializzarsi al lavoro. Tutto questo i Babbani non lo hanno e nemmeno lo immaginano. Eppure questo gap lo hanno superato facendo della loro inventiva, fin dall'età della rivoluzione industriale, la loro arma vincente. Interi capitoli sul "Vita domestica e abitudini sociali dei Babbani inglesi." di Wilhelm Wigworthy (libro di testo di un vecchio corso ad Hogwarts n.d.r.) sono stati spesi per spiegare il processo di industrializzazione occorso nei secoli per i Babbani.

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Impression, soleil levant; olio su tela Claude Monet 1872.

Vapore, combustibili fossili, energia elettrica e nucleare, solo nell'ultimo secolo si è registrato il più alto numero di progressi tecnologici nei vari campi in cui i Babbani si dedicavano. Questo incremento si è palesemente notato nel lavoro dei Ministeri della Magia nazionali profuso nel mantenere in vigore lo Statuto Internazionale per la Segretezza Magica. Basti pensare, cari lettori, a come il dipartimento di regolazione e controllo delle creature magiche debba star attento a tener sotto controllo i Draghi vicino alle rotte aeree. Un esempio di come questo avanzare tecnologico ci ha spinto sempre più sui margini di un mondo dove ormai si deve stare attenti a telecamere di sicurezza (dispositivi Babbani con cui registrano le immagini di un luogo n.d.r.) fu quello di Ilfracombe (Galles) nel 1932 dove un Gallese Verde atterrò sulla spiaggia assiepata di Babbani. Poteva essere un disastro, un serio colpo allo statuto internazionale per la segretezza magica se Tilly Toke e la sua famiglia non fossero stati presenti eseguendo il più grande incanto obliviante della storia.

Tuttavia è indubbio di come questa tecnologia ci spinga sempre più alla cautela, mischiarsi con i Babbani non è semplice, ma neppure impossibile. Dato la loro impossibilità ad usare la magia, solitamente utilizzano un oggetto chiamato sveglia per potersi svegliare all'ora che desiderano. Anziché utilizzare una cucina con fuoco da legna utilizzano il gas, un composto che permette loro di accendere i fuochi con una piccolissima scintilla di invenzione di James Sharp del 1851. Il reparto Scuse ai Babbani ha più volte usato la scusa di una fuga di gas per giustificare disastri magici connessi ad un bombarda o a creature magiche. Un esempio pratico fu a New York, nel 1926, quando un Obscurus distrusse svariati edifici e il Ma.C.U.S.A. intervenne riparando le distruzioni e affidando il compito a Newt Scamander (Ordine di Merlino II° classe) di sistemare tutto: il magizoologo in questione riuscì nell'impresa, sfruttando il veleno di una Creatura Magica chiamata Velenottero, in grado di far dimenticare qualsiasi cosa; con l'ausilio di un'altra Creatura Magica - ad oggi conosciuta come Tuono Alato - si realizzò una tempesta di ampia portata, che tramite la pioggia lasciò scorrere l'antidoto di veleno mnemonico su tutta la città. I Babbani a quel punto non ricordarono più nulla di quanto visto. Dopo aver fatto colazione, i Babbani si recano a lavoro. Non tramite Smaterializzazione, né tramite Metropolvere: i Babbani si muovono grazie ai mezzi pubblici, treni, metropolitana o tramite le loro automobili.

Telefoni, computer, videocamere, satelliti e basi spaziali sono tutti nomi di utilissime invenzioni dei Babbani, certo, ma restano comunque strumenti che assottigliano di molto la possibilità di mantenere lo statuto internazionale per la segretezza magica. Una telecamera posta in una zona celata può cogliere una Materializzazione, imprimendola su nastri o addirittura server privati protetti in maniera tale che neanche il Ministero della Magia, possa raggiungere. Una minaccia per la nostra segretezza, sempre più labile, che forse non ha più senso d'esistere. Ma se da una parte, cari lettori, ci spaventa la tecnologia atta alla sorveglianza, allora che dire di quella atta alla distruzione? Il mondo nell'ultimo secolo e mezzo ha visto ciò che l'umana barbarie può scatenare su se stessa. Due guerre mondiali, il cui numero di morti ha superato oltre i settanta milioni. C'è da chiedersi se l'uomo abbia imparato da questa dura lezione eppure, nonostante tutto, ad oggi 378 conflitti armati imperversano in tutto il mondo e il livello tecnologico degli armamenti è esponenzialmente aumentato. Saremo sconosciuti ai loro occhi, ma nello scoppio di una bomba o un conflitto estremista a causa di diverbi religiosi possiamo finirci anche noi maghi.

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CITAZIONE (~ Lucas Scott @ 20/4/2020, 00:44) 




Terrore. Mentre le prime manifestazioni di criminalità magica oscura mettevano a soqquadro parte dei paesi Balcanici in Europa, convinti che il terrore (non si sa bene perché) non avrebbe investito anche il mondo magico Londinese, il Ministero della Magia si è ritrovato a dover fronteggiare una vera e propria emergenza oscura, che a macchia d’occhio è dilagata sempre di più nel nostro amato mondo magico. Nelle grandi città o nei piccoli centri urbani del Regno Unito, ci stiamo addentrando giorno dopo giorno in una sceneggiatura da film distopico, come se i ripetuti attacchi a maghi comuni (da parte di ignote forze oscure), rapine ai danni di commercianti magici, e dissennatori liberi di girovagare ovunque, fossero la nuova normalità. Tuttavia, nonostante il clima fortemente caotico e incerto di questi tempi, tutti quanti i reparti minesteriali che collaborano per la sicurezza del nostro paese, sono concordi nel sostenere che nulla di così oscuro e ingestibile stia capitando nel nostro territorio << Ci ritroviamo purtroppo nella stessa condizione di qualche anno fa, riteniamo che qualche gruppetto di persone emulatori dei mangiamorte, si divertano a seminare il panico combinando scherzi di cattivo gusto. >> ha dichiarato Arthur O’Connor dell’Ufficio per l’Uso Improprio delle Arti Magiche del Ministero britannico. Ciò nonostante, fatti e testimonianze raccolte un po’ ovunque, tendono a screditare questo atteggiamento così superficiale e minimalista condotto dal Ministero. Disordini di natura catastrofica per ordine di forze ignote, colpiscono ripetutamente il nostro sistema autoritario, oramai in ginocchio da diversi mesi, lasciando Auror e il Ministro stesso a brancolare nel buio più totale. Bisogna agire, e subito. Ogni ora che passa le forze del male sembrano acquisire sempre più potere, a discapito di una quotidianità tranquilla oramai più che remota, secondo l’opinione cittadina magica, visti i molteplici avvenimenti strani che si susseguono. Come se non bastasse, strane sparizioni e tentativi di aggressioni sono stati registrati anche nel mondo non magico, facendo scattare lo stato di massima allerta generale che disciplina il rapporto tra i due Ministri, magico e non. Parole vuote e promesse future ora non basteranno più per gestire la situazione, serviranno provvedimenti drastici e veloci per ripristinare uno stato di pace, la vera domanda è se il Ministero attuale con i suoi vertici più alti sarà in grado di farlo. Questo livello di criminalità organizzata non può che lasciare l’intera comunità sotto shock. «Al momento, sono state fermate 12 persone, ci tengo tuttavia a precisare che nessuna di queste persone è collegata alla figura di “Tu sai chi”, quindi invito tutta la comunità dei maghi a mantenere la massima calma! >> è stato dichiarato dalle più alte cariche del ministero. Per il momento possiamo soltanto ipotizzare che alcuni colpevoli di tali “scherzi di cattivo gusto”, come definiti dal Ministero, siano ancora in libertà, l’auspicio di tutti è che i responsabili di tali nefandezze, verranno assicurati alla giustizia e portati di fronte al Wizengamot per essere giudicati il più presto possibile.


CITAZIONE (Rowena Abyss @ 17/4/2020, 15:52) 

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MONTROSE
VS
BATS
LA GRANDE SFIDA DEL CAMPIONATO DI QUIDDITCH

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Il tempo ieri, non è stato clemente. Mentre nel sud dell’Inghilterra un bel cielo azzurro faceva da padrone, sulle rive del Mar del Nord, una tempesta coi fiocchi ha compromesso lo svolgersi della partita. Lo stadio dei Montrose si presentava colmo di spettatori che per ben due ore hanno trattenuto il fiato speranzosi di non aver fatto un viaggio a vuoto e che la partita non venisse annullata. L’arbitro infatti si è visto particolarmente impegnato a discutere con i giocatori e con gli addetti ministeriali se fosse il caso di rimandare la partita ma la burrasca, per fortuna di tutti, si è poi attenuata anche se un vento insidioso e proveniente da est ha sicuramente messo a dura prova entrambe le squadre: da una parte le “gazze", i Montrose Magpies, detentori del titolo per ben trentadue volte, dall’altra, I Bellycastle Bats, che con i nuovi innesti decisi dal presidente Jonathan Stargazer, hanno avuto un inizio di campionato decisamente interessante. Nell’ultima partita infatti, oltre ad avere catturato il boccino, il reparto cacciatori si è dimostrato particolarmente coeso e la vittoria è stata quanto mai meritata, mentre i Montrose nell’ultima partita contro i Catapults, hanno arrancato nonostante la presa finale, subendo per molto tempo l’attacco degli avversari.
Le squadre sono quindi scese in campo con atteggiamento diverso e sin da subito si era capito che i bianco neri avevano una gran fame di vittoria. Dopo aver segnato ben due goal di fila, in un susseguirsi feroce di attacchi e con assist perfetti da parte del trio di cacciatori Campbell, Maddock e Archibald, i “pipistrelli” hanno mostrato che la partita sarebbe stata comunque agguerrita. Un bellissimo reverse pass da parte di McGill per Leeming e in seguito, un dribbling pazzesco di Rosie McTasney, hanno portato la partita ad una situazione di parità con le squadre che da quel momento in poi hanno giocato in modo decisamente più aggressivo. I Bats sembravano aver preso in mano la partita ma, assieme all’ottimo gioco dei battitori, la bravura di Brenda Thomson ha salvato gli anelli in più di un occasione. La partita è sembrata quindi accendersi ancora di più ed entrambe le formazioni si sono abbassate alle peggior scorrettezze: O'Neill, dei Bats, ha scagliato un bolide contro la folla (ovviamente in direzione dei fan avversari) quando i Montrose erano prossimi a segnare il loro terzo goal, decretando quindi un fallo per le gazze che hanno segnato senza troppe pretese; uno scontro volontario tra Finbar Quigley con Dale Haslam ha creato un tafferuglio incredibile sul campo, dato che non si capiva esattamente chi andasse contro chi o se entrambi stessero veramente cercando di respingere lo stesso bolide, obbligando l’arbitro a dare un rigore per entrambe le squadre che immancabilmente hanno segnato; c’è stata poi Shelby dei Montrose che ha cercato di afferrare la saggina di Spence, prossimo alla presa del boccino, decretando un doppio fallo in favore dei Bats, entrambi segnati dalla nuova prodezza di questo campionato, Rosie McTasney, una giovane promessa che sta brillando intensamente. Infine un nuovo scontro aereo tra i due cercatori, con Lennox Campbell che per un attimo è rimasto attaccato a penzoloni al suo manico di scopa tra le urla di stupore che si levavano tra la folla. Anche in questo caso, l’arbitro ha dovuto decidere di dare un rigore ad entrambe le squadre, che hanno passato gli anelli dei portieri senza difficoltà.
La partita quindi veleggiava in perfetta parità e per un lungo periodo, nessuna delle due sembrava più capace di segnare e i troppi falli oramai accumulati da entrambe le squadre rischiavano di compromettere l’andamento dell’incontro, visto che più di un giocatore era in odore di squalifica.
È stato in quel momento che i cercatori sono stati più liberi di agire. Di nuovo Wayne Spence avvistò il boccino per primo, che compiendo una perfetta finta Wonski, si era lasciato dietro Campbell apparentemente ancora intontito dall’ultimo scontro. La corsa alla pallina dorata è sembrata infinita, tutti i presenti oramai non si curavano più del gioco che si disputava più in basso ma se ne stavano con il naso per aria, incitando i loro beniamini alla cattura piú celere. Campbell per un attimo, non è stato più visto. L’ultima volta che fu visto si era appiattito sulla scopa in una impennata forsennata verso l’alto, oltre le torrette ovest, apparentemente lasciando una libertà assurda al suo avversario. I tifosi dei montrose sembravano già aver perso le loro speranze e Spence se ne stava già proteso con le dita in avanti, quando una chiazza scura gli è saettata davanti.
Compiendo una I N C R E D I B I L E Slot Grip Roll, cioè una rotazione su se stesso che serve per acquistare velocità in caduta, Cambell è sceso in una picchiata fenomenale, piombando infine sull’avversario in modo fulmineo e decretando la fine della partita con la presa del boccino per un risultato di 300 a 150.
Finita la partita, l’astio secolare tra le due tifoserie (le due più vittoriose di sempre) ha portato a dei disordini in fretta sedati da parte delle squadre antimago. Nonostante nessun grave incidente, si segnala che alcuni fedelissimi di entrambe le fazioni sono al momento al San Mungo per accertamenti sulle loro condizioni.

Rowena Abyss



Appleby Arrows ↔ Kenmare Kestrels
Arrows catturano il boccino vincendo
250 a 225


Falmouth Falcons ↔ Wigtown Wanderers
Wigtown catturano il boccino vincendo per
225 a 200


Tutshill Tornados ↔ Wimbourne Wasps

I Tornandos vincono con la cattura del boccino per
300 a 200


Chudley Cannons ↔ Caerphilly Catapults
I Cannons catturano il boccino e vincono
300 a 200


Holyhead Harpies↔ Puddlemere United

Harpies catturano il boccino vincendo
275 a 75


Holyhead Harpies 23

Montrose Magpies 22

Wigtown Wasp 21

Falmouth Falcons 19
Ballycastle Bats 18

Caerphilly Catapults 18

Wigtown Wanderers 18

Tutshill Tornados 17
Kenmare Kestrels 15

Appleby Arrows 14
Puddlemere United 8

Chudley Cannons 12*
Pride of Portree 4*
* = una partita in meno





Edited by Il Gufo Espresso - 4/5/2020, 11:48
 
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view post Posted on 1/6/2020, 10:37
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Come al solito, le mattinate a Hogwarts vedevano interi stormi di gufi sfrecciare da una parte all'altra per consegnare la posta a tutti gli abitanti del castello. Un paio di volatili si staccarono in quel momento dalla Torre di Astronomia, guadagnando presto il cielo nell'allontanarsi verso chissà dove. Allo stesso tempo, un imponente barbagianni si tagliava la strada a grandi colpi d'ala fino a raggiungere la medesima parte del castello. Tra dormitori Grifondoro e uffici degli insegnanti, quella zona era piuttosto affollata.
Il postino cercò la finestra del professor White, e quando infine la individuò planò con grazia sul davanzale. Il vetro era chiuso, ma il volatile – che era tra i più curiosi dei suoi compagni –, tra impressionanti torsioni del collo, cercò di sbirciarvi attraverso, casomai vi fosse stato qualcosa di interessante da vedere. Trovando l'ufficio vuoto, almeno all'apparenza, non ebbe altra scelta che di lasciare lì il giornale di quella mattina. Si scrollò le piume, un po' deluso di non poter fare il solito giretto turistico che riservava ad ogni ambiente dove doveva consegnare. Ma visto che non c'era nulla da fare al riguardo, si risolse infine a riprendere il volo.


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Non è una comune materia di studio, ma addirittura maledetta? Si sono queste le voci di corridoio che sembrano gravitare intorno al ruolo di docente di Erbologia presso il Castello di Hogwarts. Non un cattedra qualsiasi quella appena citata, visto che dopo l’addio della professoressa e Capocasa Grifondoro Aquileia Goodheart, ricordata da molti per il suo grandissimo operato che le ha permesso di lasciare un segno indelebile all’interno della Scuola, l’insegnamento di questa materia è rimasto più che discontinuo. L’ultimo flop registrato risulta quello di Lilian Poppy Moore, che come tanti dei suoi predecessori è riuscita a rimanere al timone di questa cattedra per un lasso di tempo brevissimo. Diverse fantomatiche storie sembrano girare intorno a questo fatto così curioso, una meno probabile delle altre. Tralasciando i racconti troppo fantasiosi, siamo riusciti ad ottenere dei riscontri con alcune testimonianze scritte del passato, che ci hanno permesso di tracciare una linea ben definita riguardante la storia che vi stiamo per raccontare. Correva un anno remoto non ben precisato ad Hogwarts, quando una strega dal talento ingegnoso e molto sperimentalista riuscì ad aggiudicarsi la cattedra di Erbologia. Elizabeth Patel, nota per la sua grande empatia verso il mondo delle piante, riuscì attraverso un metodo di studio basato sulla passione e l’accuratezza della natura a suscitare un sentimento di totale entusiasmo tra le giovani menti del maniero. Prima del suo arrivo l’approccio a questa materia era da sempre stato piuttosto approssimativo, in quanto il paragone con le altre discipline di studio più pratiche era nettamente sfavorevole. Nonostante i tanti pareri ostici, la strega riuscì in poco tempo a colmare quel gap che nel corso degli anni precedenti aveva palesato false credenze negative riguardanti l’utilità nello studio delle piante. Nuovi esperimenti furono realizzati combinando l’arte manuale delle Pozioni con lo studio teorico dell’Erbologia, una fusione che riuscì a portare a galla molte novità che tutt’ora sono parte fondamentale nella vita di moltissime persone. Basti pensare a tutte le mescolanze magiche (infusi, elisir o antidoti) che richiedono la presenza di piante o di foglie nella base di preparazione. Tuttavia con il passare del tempo la sua estrosità nel compiere esperimenti si dimostrò fatale. Durante alcune prove tecniche qualche procedimento andò storto, causando un incendio di grandi dimensioni all’interno di tutte le serre adiacenti al Castello, mettendo fine alla vita di tantissime piante magiche e distruggendo un’intera ala del Maniero. Dopo i già tanti richiami da parte dell’allora Preside di Hogwarts per cercare di limitare quella sua vena di creatività fin troppo espansiva, la dolorosa via del licenziamento per la donna fu inevitabile. Elizabeth Patel non prese affatto bene questa decisione, consapevole di tutti gli sforzi fatti e degli sviluppi portati alla luce grazie ai suoi esperimenti innovativi con le piante. Prima di abbandonare il Castello si narra che la strega in preda ad un attacco d’ira furibondo abbia lanciato una maledizione potentissima su Hogwarts , affermando che dopo il suo addio alla cattedra di Erbologia, nessun altro docente venuto dopo di lei sarebbe mai riuscito a mantenere per troppo tempo l’insegnamento di quella materia. Ovviamente storie inerenti maledizioni del genere lasciano sempre il tempo che trovano. Altre motivazioni più plausibili e meno fantasiose possono giustificare la discontinuità che sembra circoscrivere da lungo tempo lo studio di questa disciplina didattica. Gli esempi da fare sono molteplici, tra i vari possiamo menzionare il fatto che il Castello di Hogwarts non potendo ospitare una grande quantità di piante magiche al proprio interno, costringa l’insegnamento dei docenti a virare quasi esclusivamente sui soliti argomenti, rendendo il loro lavoro monotono e poco entusiasmante con il passare dei mesi. Altre motivazioni possono implicare la preferenza da parte degli studenti nel cimentarsi in materie più pratiche, come DADA o Incantesimi, piuttosto che analizzare uno studio apparentemente meno importante come quello dell’Erbologia. Tante altre motivazioni potrebbero nascondersi dietro questo fatto così curioso, elencarle tutte all’interno di questo articolo sarebbe impossibile. Avendo però fornito questa serie di dettagli rilevanti, lasciamo a voi lettori l’arduo compito di scegliere quale tra le tante opzioni riportate sia quella più convincente. Nel frattempo con grande auspicio ci auguriamo che la cattedra di Erbologia possa ritrovare al più presto una nuova guida stabile, sperando che riesca a garantire l’insegnamento di questa materia in maniera duratura, mettendo la parola “fine” a questa maledizione.



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Una cassetta di un vecchio stereo coperto di polvere, un giradischi consumato dal tempo, una chitarra dalle corde spezzate; il fischio di un flauto sospeso pigramente a mezz'aria, uno spartito dalle note sbiadite a piè pagina, infine il silenzio. Fino a poco fa si presentava così l'Aula Insonorizzata al Terzo Piano del Castello di Hogwarts - una volta luogo di gloria di spettacoli di spicco, di esplosioni di colori e di canti, il ritrovo perfetto del Club Musicale degli Studenti. Un nome, una garanzia per un paio di anni, poi di nuovo quella nota stonata - fuori posto, senza dimestichezza, non ha prosieguo.
The Wizard Voice, la Voce di un mago e una strega, di un adolescente e un sognatore, un cantante e un musicista; è un gruppo variopinto, che ha attirato uno e più alunni della Scuola di Hogwarts sulla scia di passione condivisa, talento canoro, estro artistico in generale. Il punto di contatto per chi alle prime armi e per chi già più navigato, là dove le armonie d'incanto travolgono l'uno e l'altro, senza distinzione. Il Club di Musica è stato negli ultimi anni più di un ritrovo di incontri: chi l'ha descritto come porto d'approdo, chi come libera soluzione per staccare l'attenzione dai doveri scolastici, chi come una linea da superare per una riscoperta tutta al personale. Un luogo di rinascita, un luogo di rinnovata identità - in ogni caso, di certo più di una semplice attività extrascolastica. Incontri settimanali, un brano da preparare all'occorrenza, la possibilità di esprimere se stessi nel migliore dei modi; più di un hobby tra tanti, con una postilla dedicata alla cultura musicale - dai grandi classici ai nomi più importanti, il più delle volte nei riguardi della Musica Babbana.
Alla guida iniziale di una Studentessa Corvonero, Violet Wilson,
il The Wizard Voice ha fatto scintille, arrivando a superare - a fine anno - le iscrizioni partecipanti del Club di Scacchi Magici e di Gobbiglie. D'altronde, è un Canto ammaliante quello della musica. Più di un Docente ha affiancato Miss Wilson, offrendo agli iscritti del Club un'infarinatura accademica in ambito artistico: Argentea Hale, ex Docente di Astronomia;
Aquileia Goodheart, ex Docente di Erbologia nonché Capocasa Grifondoro; Maximilian Barrow, ex Docente di Trasfigurazione. Una serie di accordi sfortunati, tuttavia, poiché alle dimissioni di ognuno di loro e alla futura assenza dal Castello da parte dell'ultima, restante rappresentante, lo stesso Club di Musica manifesta l'ultimo spettacolo. Uno scatto secco, un giro di Re, la porta dell'Aula Insonorizzata si chiude per sempre. Resta il ricordo di esibizioni, all'interno e all'esterno di Hogwarts - impossibile in tal senso dimenticare il sorprendente successo del Club con la rappresentazione del musical Lo Stregone dal Cuore Peloso alla Testa di Porco, alla festa di Halloween. Sembra la fine, ma c'è ancora una voce, lì tra le prime file: a distanza di anni, infatti, il The Wizard Voice riapre i battenti con la guida di un'altra Studentessa, la Tassorosso Leah Elliott. Iscritta fin dalla prima apertura del Club, la sua passione è indice di un sogno destinato ad esaudirsi, e per lungo andare. Una ripresa a tutto tondo, in quell'aula che cambia aspetto e nome, diventando Auditorium di Hogwarts. Con il benestare del Preside Peverell, il The Wizard Voice si rinnova completamente e apporta cambiamenti interessanti: la gestione, infatti, passa interamente alle redini di Leah Elliott, il Club accoglierà inoltre tutti gli abitanti di Hogwarts - adulti, docenti, si mormora perfino i Fantasmi. Ancor più importante: non più argomenti soltanto di Musica Babbana, ma un focus di rilievo anche su quella del Mondo Magico. Sarà proprio la Rubrica Musicale del Profeta, cari Lettori, a fare da testimone e indice per le tematiche più versatili degli incontri del Club: dal jazz di Glenda Chittock alla lirica classica del Vampiro Baritono, dal pop universale di Celestina Warbeck al rock dei The Hobgoblins, e così via. Queste tra molte altre novità, con la speranza quasi già certa di ritrovarci insieme ad un'esibizione musicale del The Wizard Voice in giro per il nostro paese.
Una passione travolgente, un nuovo inizio.
Si aprono le porte dell'Auditorium di Hogwarts.
Un giro di chiave, quella di violino, e via verso la sinfonia perfetta.

Al prossimo Canto,
Oliver Brior
 
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view post Posted on 1/7/2020, 17:43
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Volava, volava. Iniziava anche a sentir freddo, lassù. Ma, si sa, era questo l'incarico del Gufo della Gazzetta del Profeta: portare a termine le consegne del giorno affinché nessuno potesse permettersi di definirlo pigro. O, almeno, lui la prendeva così, sul piano personale.
Tra le zampe teneva stretta una copia del giornale fresca di stampa.
Anche quel giorno, non vedeva l'ora di rientrare in sede per potere attingere ad una buona dose di cibo.
Poi, per lui, effettuare le consegne era un po' un onore, soprattutto quando i destinatari erano i residenti di Hogwarts: gli piaceva lanciare occhiate di superiorità agli altri gufi, animali personali dei ragazzini, non rivestiti di una carica importante come la sua. Lui era il Gufo ufficiale della Gazzetta del Profeta, insomma.
Immerso fra i suoi tanti pensieri il piccolo Ronald arrivò a destinazione nel giro di pochissimo tempo, la Torre di Astronomia che si palesava in tutta la sua maestosità dinnanzi al suo sguardo vigile. La finestra dell’ufficio White era stata lasciata come sempre socchiusa dall'uomo, fattore determinate che gli permise di far capitombolare la copia del giornale all’interno della stanza deserta. Altre spedizioni urgenti per quella giornata lo attendevano, così senza perdere altro tempo il piccolo pennuto volò via, già pronto verso la prossima destinazione.


In allegato, per tutti gli abbonati del Profeta:

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Poster di Quidditch
Con l'ufficializzazione della Bisca del Quidditch, il Profeta invita i suoi abbonati a tentare la fortuna con le scommesse sul Campionato! In allegato si ritrova infatti un poster da parete - possibile da rimpicciolire o ingrandire con la magia -, con un facile incantesimo d'adesione incorporato. Passate la bacchetta magica sulla carta e vedrete comparire e animarsi lo stendardo ufficiale della vostra squadra di Quidditch del cuore. [Offgdr – info click]


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Sirius White
CITAZIONE (~ Lucas Scott @ 22/6/2020, 21:29) 



Cattedre che ballano, nomi che saltano tra le fila dei docenti di Hogwarts. Parole fuorvianti che potrebbero indurre a qualche immagine musicale e allegra, molto ben distanti dalla vera realtà dei fatti. Un insegnamento stabile all’interno del Castello è sempre stato garantito da parte di maghi e streghe che si sono susseguiti nel corso dei vari anni. Certezze assodate che improvvisamente sembrano vacillare di fronte ad alcuni accadimenti negativi : misteriosi abbandoni che allargandosi a macchia d’olio hanno incluso differenti discipline di studio. Risvolti dolorosi che cominciano a turbare un quieto vivere all’interno del Maniero, un meccanismo perfettamente oleato che sembra incappare in alcune perplessità oscure nella testa di molti. La prima a lasciare è Drinky Anser, docente di Cura delle Creature Magiche, stimata e amatissima da tutti per i suoi modi gentili e il rinnovato entusiasmo trasmesso nel corso delle sue lezioni. Una passione sconfinata nei confronti del mondo animale magico che ha generato un rinnovato interesse nei confronti di una materia da sempre accolta con troppo scettiscismo dagli studenti. Secondo forfait registrato è quello di Selene Bennet, docente di Rune Antiche rimasta alla guida di questa cattedra per poco tempo, un fattore cruciale che le ha negato la possibilità di incidere in maniera decisiva durante la sua guida. E ad un tratto un colpo forte per parecchi cuori all’interno di Hogwarts, Dorian Midnight va via nel mistero e nel silenzio più totale. Insegnante di Difesa Contro le Arti Oscure e Capo Casata Serpeverde sono stati i tasselli iniziali della sua onorevole carriera cominciata tra le mura del Castello, un operato eccellente che gli ha permesso di mettersi in mostra ed ottenere la carica di Vice Presidenza. Una personalità forte quella dell’uomo: voti rigidi e difficilmente sopra la media hanno contribuito a rendere la sua figura temuta e rispettata tra le giovani menti del Maniero che partecipavano con timore alle sue lezioni. Tre abbandoni importanti che sembrano lasciare diverse ombre dinnanzi le tante certezze che da sempre hanno caratterizzato in maniera lodevole il sistema didattico della Scuola di magia più famosa al mondo. Come mai tutti questi posti vacanti uno dopo l’altro? E perché il Preside non prende provvedimenti? Domande complicate che sembrano trovare spiegazioni poco razionali ascoltando le varie fonti interessate da vicino al problema. La carica di docenza presso il Castello di Hogwarts ha da sempre rappresentato un traguardo ambito da molte persone ma complicato da raggiungere, considerata la rarità di poltrone vuote registrate nel corso dei tanti anni di operato svolto. Una stabilità di insegnamento che ha visto nascere e tramontare diversi personaggi illustri nella Scuola magica, entità ben note che sono riuscite a distinguersi lasciando un segno indelebile all’interno del Maniero. Devozione e passione sono sempre state le prerogative principali secondo le quali venivano selezionate le nuove guide al comando delle varie cattedre di studio, due caratteristiche così particolari che portavano il giovane candidato di turno ad operare in maniera serena e perpetua fino allo scoccare della sua anzianità lavorativa. Per il loro operato impeccabile si esclude il licenziamento, altre teorie più macabre sembrano celarsi dietro questo mistero così curioso. Ragioni che inducono a riflettere su una condizione generale piuttosto allarmante all’interno di Hogwarts: gli standard degli studenti è davvero così eccessivamente calato tanto da rendere l’operato di un qualsiasi insegnate privo di entusiasmo? O il nuovo meccanismo didattico tende a limitare le iniziative prese dal docente portandolo alla monotonia lavorativa? Due quesiti che sembrerebbero spiegare appieno la presenza improvvisa di troppi posti vacanti per un ruolo prestigioso che un tempo veniva considerato come un punto di arrivo e non di partenza. Nuovi nomi nell’immediato presente serviranno a scaldare le poltrone lasciate vuote per l’arrivo del prossimo anno scolastico. Con la speranza che la scelta riguardante i nuovi canditati venga fatta con il giusto metro di giudizio da parte del Preside "solida àncora dell'intero vascello" , ci auguriamo che ragionevoli garanzie e stimoli soddisfacenti possano accompagnare le future guide a gestire le rispettive cattedre di studio con più libertà di movimento, portando il docente di turno ad amare il proprio ruolo istituzionale e a rispettarlo fino al termine del proprio mandato lavorativo.


CITAZIONE (Elizabeth Ashton @ 28/6/2020, 12:44) 

Cali e recuperi: Wigtown Wanderers VS Wimbourne Wasps

Questa settima giornata di Campionato è particolarmente importante per i Wigtown Wanderers, che tornano dopo due anni di attesa ad ospitare gli avversari nel loro stadio storico, situato da più di tre secoli entro le mura del Cruggleton Castle: pittoresco mucchietto di rovine agli occhi dei babbani, questo castello medievale è in realtà ancora saldamente in piedi ed è conosciuto nel mondo magico come “il più antico centro sportivo che abbia resistito fino ai nostri giorni, così vetusto da ricordarsi i tempi in cui gli anelli erano corredati da quei buffi cestini di corda che tutti abbiamo prima o poi visto in qualche disegno d'epoca” (da Kennilworthy Whisp, “Historical pitches of Britain and Ireland”).
Bisognoso da tempo di ingenti lavori di manutenzione e restauro, lo stadio del Cruggleton Castle è oggi tornato all'antico splendore, non senza qualche novità: la più evidente è sicuramente lo stendardo posto a contrassegnare la tifoseria di casa, un gigantesco ritratto di Walter Parkin, il macellaio fondatore della squadra, raffigurato mentre brandisce la mannaia con cui si dice fosse solito intimorire gli avversari.
I tifosi dei Wimbourne Wasps, prevedibilmente, occupano gli spalti in un coro di fischi all'indirizzo dello stendardo e qualcuno scaglia addirittura un Macedonis: la pioggia di frutta mista lascia intonsa la stoffa, evidentemente Imperturbata, e si riversa sul campo. Un pessimo inizio per l'arbitro, che minaccia di far svolgere la partita a porte chiuse e, ottenuta così un po' di calma, annuncia finalmente l'ingresso delle squadre.
I Wanderers, da qualche settimana saldamente piazzati in cima alla classifica, schierano la finora imbattuta cercatrice Suzy Whisp; i cacciatori David Parkin, Joseph Hyslop e Kevin Greenman; i battitori Jock McDowall e Tricia McKeegan; e il portiere Joyce Cochrane.
I Wasps, che dalla seconda partita in poi hanno avuto qualche difficoltà, hanno rivisto la formazione e schierano John Pike, cercatore; Jan Hughes, Kelvin Ricketts e Lynda Pottinger come cacciatori; i battitori Reggie Brown e Liz Goode; Georgina Cotton-Giles nel ruolo di portiera.
Il nuovo gruppo si mostra da subito affiatato nell'attuare uno schema di gioco aggressivo, con i cacciatori sempre nelle vicinanze dell'area di tiro e impegnati in rapidi passaggi e tiri audaci, mentre i battitori tengono gli avversari a debita distanza: per i primi dieci minuti di gioco nessuno dei Wanderers tocca né la pluffa né i bolidi, mentre i Wasps centrano gli anelli tre volte (Pottinger, Hughes, Pottinger). Al quarto tentativo, il secondo per Hughes, il portiere Cochrane riesce finalmente a intercettare la pluffa e con un tiro lungo la lancia dritta tra le braccia di Hyslop, che raggiunge la porta avversaria e si esibisce in un perfetto tiro dall'alto verso il basso: notoriamente difficile da parare, ma non abbastanza per la Cotton-Giles, che arresta la pluffa in punta di dita. La palla, prevedibilmente, cade: a recuperarla è Greenman, che si appresta a tirare ma viene colpito di striscio da un bolide di Goode e perde la presa in favore di Ricketts. Quest'ultimo dribbla gli avversari più vicini e, coperto da Brown e Goode, attraversa il campo e tira una pluffa curva che va a segno sfuggendo per un pelo alle mani di Cochrane.
La pluffa è raccolta da Hyslop che, marcato da Ricketts e Pottinger, passa a Parkin. Parkin fa del suo meglio, ma è assediato dai bolidi degli avversari e dopo qualche decina di secondi si vede costretto a rinunciare. Tenta un passaggio di ritorno a Hyslop, ma a intercettarlo è Hughes, che a sua volta passa a Pottinger.
Una giornata davvero sfortunata per i Wanderers, a cui sembra non andarne bene una: certamente non aiuta la scarsa collaborazione dei loro battitori, già più volte richiamati dal capitano.
Pottinger avanza spedita verso gli anelli e i tre cacciatori dei Wanderers, evidentemente persa la speranza in un bolide provvidenziale, tentano di fermarla con una Parkin's Pincer, azione nota per essere stata inventata in epoca medievale proprio da questa squadra: Parkin e Hyslop si accostano a Pottinger ai lati, chiudendole lo spazio di manovra, mentre Greenman si scaglia a capofitto verso di lei. Pottinger però non si lascia intimidire e con incredibile sangue freddo attua un perfetto Reverse Pass (passaggio effettuato all'indietro da sopra la spalla) verso Ricketts, che riceve prontamente, vola agli anelli e segna, portando il punteggio dei Wasps a 125 contro il risultato ancora nullo dei Wanderers.
I tifosi dei Wasps, esaltati dall'inaspettato vantaggio contro i primi in classifica, evocano uno striscione recante la scritta “We'll give you another Flodden Field Battle”, un riferimento alla più grande battaglia mai combattuta tra Inghilterra e Scozia, avvenuta nel 1513 e conclusasi disastrosamente per la seconda, e alle origini stesse dei Wanderers: le ricostruzioni storiche suggeriscono che membri della famiglia Parkin abbiano preso parte a questa importante e sanguinosa battaglia (lo Statuto Internazionale di Segretezza non era ancora in vigore e non era raro che maghi e streghe si schierassero con la propria bacchetta al fianco dei babbani a difesa di cause politiche, NdR).
Inutile dire che i fan dei Wanderers non l'hanno presa bene: bacchette alla mano, hanno tentato di forzare la parete divisoria per raggiungere la tifoseria avversaria, finendo per scontrarsi con le squadre della Polizia Antimago intervenute a placare i disordini.
La confusione sugli spalti sembra distrarre i giocatori in campo, tanto che i Wanderers totalizzano quattro tiri a vuoto e anche i Wasps, che pure oggi sembrano godere dell'appoggio di Merlino in persona, mancano gli anelli per tre volte di fila. I capitani delle due squadre chiedono quindi di comune accordo un time out, concesso dall'arbitro per la durata di dieci minuti.
Al rientro in campo Hyslop si appropria subito della pluffa: i Wanderers riescono a mantenerne il possesso per il tempo più lungo dall'inizio della partita grazie a una serie di passaggi da manuale, ma la difesa accanita dei Wasps rende quasi impossibile accostarsi all'area di tiro e dopo diversi minuti la pluffa viene rubata da Pottinger. La cacciatrice schiva Hyslop e Parkin e, marcata strettamente da Greenman, passa a Ricketts che segna la sesta pluffa per i Wasps.
Appena un attimo dopo, la cercatrice Whisp si tuffa decisa verso il margine del campo. Pike, suo corrispettivo, tenta un inseguimento, ma è ancora ben lontano quando la sua avversaria chiude le dita sul boccino, decretando la fine della partita in parità per 150 punti.
Entrando in spogliatoio, Whisp rilascia una laconica dichiarazione: «Avevo il boccino sott'occhio da un po', ho aspettato per darci la possibilità di totalizzare qualche punto e mantenere il posto in classifica. Quando i nostri avversari hanno raggiunto i 150 punti è diventato impellente dare un taglio a questo disastro, ecco tutto.»
Che dire, l'insolita brevità di questo match ha impedito che si raggiungessero i punteggi ben più alti a cui siamo abituati, ma non sono mancate azioni mozzafiato e colpi di scena.
I Wasps hanno recuperato lo smalto che sembrava essersi un po' opacizzato nelle ultime partite e la perfetta coordinazione tra i giocatori li ha resi un avversario temibile.
I Wanderers, sebbene stanchini in attacco, hanno potuto contare sull'ormai assodata abilità della loro cercatrice.
Non resta ormai che attendere gli altri risultati della giornata per scoprire come questo esito influirà sulla posizione in classifica delle due squadre.



Montrose Magpies ↔ Tutshill Tornados
I Magpies hanno preso il boccino e vinto per 300 punti a 25.

Appleby Arrows ↔ Chudley Cannons
Gli Arrows hanno preso il boccino e vinto per 275 a 75.

Pride of Portree ↔ Holyhead Harpies
Le Harpies hanno preso il boccino e vinto per 275 punti a 125.

Kenmare Kestrels ↔ Puddlemere United
I Kestrels hanno preso il boccino e vinto per 300 punti a 150.

Ballycastle Bats ↔ Caerphilly Catapults
I Bats hanno preso il boccino e vinto per 350 punti a 125.

Holyhead Harpies 66 punti
Wigtown Wanderers 61 punti
Montrose Magpies 58 punti*
Caerphilly Catapults 53 punti*
Kenmare Kestrels 51 punti*
Ballycastle Bats 51 punti
Falmouth Falcons 48 punti*
Appleby Arrows 42 punti
Puddlemere United 41 punti
Wimbourne Wasps 39 punti
Pride of Portree 37 punti*
Tutshill Tornados 34 punti*
Chudley Cannons 32 punti*



Edited by Il Gufo Espresso - 2/7/2020, 14:56
 
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view post Posted on 3/8/2020, 16:56
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Gli anni di servizio passati alle dipendenze del Profeta cominciavano ad essere molti per il piccolo Spike, l’esile corpicino un tempo agile e snello presentava i primi cedimenti di vecchiaia. Il periodo estivo era quello che maggiormente detestava, il caldo oltre ad arruffare il suo folto piumaggio rendeva difficili le tratte da percorrere in volo. Era partito solo da pochi minuti e la stanchezza già cominciava a farsi sentire, per sua fortuna il Castello di Hogwarts rappresentava una meta non troppo complicata da raggiungere. L’arrivo presso l’ufficio del professor White risultò come sempre agevole da interdire, la Torre di Astronomia era di sicuro il punto più comodo per svolgere le consegne della posta. La stanza dell’uomo al momento appariva deserta, un fattore per nulla complicato vista la fessura della finestra lasciata appositamente aperta. Fatta capitombolare la copia del giornale all’interno, il volatile si concesse attimi di puro rilassamento per scrutare con curiosità i margini della Foresta Proibita. Giorno o notte che fosse, quel posto riusciva ad incutere ugualmente timore. Ricaricate le forze, un piccolo sbalzo aiutò il minuto pennuto a calcare il cielo limpido, per poi scomparire oltre l’orizzonte.


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Sirius White
CITAZIONE (Kanny @ 6/7/2020, 16:36) 




Un tocco NON vale l'altro.

Per gli auror e gli antimago, ultimamente è davvero un brutto periodo, soprattutto con la comparsa di alcuni furti. In queste ultime settimane, vari negozi magici, specialmente improntati allo sport, sono stati vittime di gravi perdite mentre in altri si è riscontrato un notevole aumento dell'acquisto di uno specifico oggetto: il boccino d'oro. I primi furti sono stati localizzati a Glasgow, spostandosi poi ad ovest, più precisamente ad Edimburgo, scendendo poi a sud a Carlisle. La scia di rapine è arrivata anche a Bradford e poi Manchester, toccando Lincoln. Si pensa che la meta finale sia Londra, compresa di Diagon Alley, visto il sentiero preso, è molto probabile sia la destinazione finale. Quasi sempre l'entità della rapina è di un livello medio, lo scasso è sempre presente, con distruzione volontaria di alcuni oggetti. Diversa è stata la rapina a dei negozi nei pressi di Bradford, dove per quanto visibile lo scasso, non vi era traccia di enorme confusione, come se i rapinatori conoscessero perfettamente l'ubicazione del loro malloppo. Si pensa che la destinazione sia la Gringotts Bank o anche il negozio dello sport di Diagon Alley, proprio perché non i primi ad essere stati derubati. La polizia antimago, chiamata ad investigare in merito a questo evento poco chiaro, non è ancora giunta a scovare con esattezza il possibile colpevole, o colpevoli, se non ipotizzare delle motivazioni che hanno portato a tali gesti. L'oggetto centrale su cui sono intervenuti è per l'appunto il Boccino d'oro e anche per questo motivo, alcuni dipendenti ministeriali del Settimo Livello sono stati aggiunti al caso, come aiutanti per gli antimago. Inizialmente si riteneva fosse poco probabile un collegamento tra le alte vendite dei boccini d'oro e il furto degli stessi in altri negozi, nonostante si potesse pensare ad un losco giro di affari e galeoni. Al che una squadriglia di antimago ha perlustrato i vari negozi dove tali boccini sono stati venduti in gran quantità, senza trovare possibili collegamenti, nonostante il dubbio continui ad essere presente. L'ipotesi di una possibile organizzazione criminale, è subito passata all'attenzione del Ministero, poiché in uno dei negozi rapinati, è stato ritrovato un boccino d'oro aperto, con all'interno una pergamena che recava inciso un messaggio criptico. Esso era stato scritto con inchiostro invisibile, ma reso poi chiaro dagli Spezzaincantesimi, subito accorsi per dare man forte. Quello trovato ad Edimburgo recitava "55 -3=57x1147=7 N. O. Inizio 683, blue X, N. 1". Vari dipendenti ministeriali, aggiunti al caso, sono riusciti a decifrare dei vari numeri e lettere, che se ben messi in ordine sono da considerare come coordinate, quelle di Edimburgo. Si pensa possa essere anche una setta e che i boccini d'oro recano al loro interno dei messaggi che solo gli adepti possono decifrare e quindi radunarsi in vari punti del paese. Non è ancora chiaro lo scopo e l'obiettivo di questo gruppo. Non è chiaro se siano dei terroristi o maghi oscuri, ciò spiegherebbe anche perché gli Auror non siano ancora scesi completamente in campo, proprio perché al momento è abbastanza difficile appurare se essi siano semplici maghi criminali probabilmente, i quali non hanno legami con il mondo oscuro, non si esclude un possibile collegamento con esso e come ultima tesi, tifosi poco pacifici, ma è la più marginale tra le tre. Oltre alle possibili ipotesi, il Ministero si è anche interessato sul come potrebbero essere usati per portare messaggi a dovute persone, dopotutto si tratta dei boccini d'oro. Come ben sapete, cari lettori, i boccini d'oro sono oggetti magici che possiedono una memoria tattile, vengono infatti costruiti indossando i guanti per non essere mai sfiorati: ricordano la prima persona che li ha toccati, si apriranno dunque soltanto allo stesso contatto fisico.. Basandoci su questo, com'è possibile usarli per comunicare? È possibile che essi vengano consegnati ad ogni membro o adepto e usati poi, in futuro, come delle parole d'ordine da consegnare per entrare all'interno del luogo prestabilito per l'appuntamento. Scrivere dunque sulla pergamena una determinata frase che soltanto le guardie potranno leggere e che solo l'adepto e/o membro potrà mostrare. Un'altra promettente tesi è che tali boccini potrebbero essere usati come diversivi per le autorità magiche, non è ben comprensibile come, ma la situazione in merito resta ancora leggermente ignota. Noi della Gazzetta cercheremo di tenervi informati e con il vostro aiuto, potremo riuscire a portare i nodi al pettine.

Da Siri Jensen e tutto!



CITAZIONE (~ Lucas Scott @ 13/7/2020, 09:05) 

La fuga della capolista: Falmouth Falcons vs Holyhead Harpies


LA PRESENTAZIONE DEL MATCH
La giornata che ospita l’ottava partita di campionato della British and Irish Quidditch League, vede affrontarsi gli agguerriti Falmouth Falcons contro la capolista Holyhead Harpies, uno scontro di alta classifica che ha riservato a noi spettatori delle grandissime emozioni. Il clima si è mantenuto leggermente caldo per l’intera durata del match, un calore tipicamente estivo che ha influenzato la tenuta atletica dei giocatori che sono scesi in campo. L’imponente struttura dello stadio, posizionata nella parte sud-ovest dell’Inghilterra, prima del fischio iniziale del match è stata oggetto di un flusso pacifico e stranamente corretto da parte di entrambe le tifoserie contendenti. I Falcons, in veste grigio scuro e bianca con un falco ricamato sul petto, sono solitamente noti per il loro stile di gioco aggressivo e feroce, una violenza inaudita che più volte hanno rispecchiato in alcuni loro supporters più facinorosi. Ben differente sembra lo stile sportivo che anima il pubblico ospite, molto più goliardico e armonioso con il loro caratteristico artiglio dorato impresso sul petto.

Qui Falmouth Falcons: problemi di formazione titolare risolti per la squadra del sud-ovest di Inghilterra con Lucy Stangroom tra gli anelli difensivi, pacchetto offensivo composto da Jane Morris, Joseph Macey e Cristhoper Thorn. Nel ruolo di battitori agiranno i due fratelli Kevin e Karl Broadmoor mentre Melisa Galie si muoverà nella veste di cercatrice.
Qui Holyhead Harpies:i gallesi dovrebbero scendere in campo con la portiera Sharon Merrills, reparto offensivo tutto al femminile con le cacciatrici Ginny Weasley, Valmai Morgan e Janet Breeze. In cabina difensiva come battitrici spuntano Yanina Reid e Gwenan Parry mentre cercatrice e punta di diamante della squadra troviamo Sally Hunter.

LIVE!
1’ SI COMINCIA!
2’ Morris prova subito un inserimento pericoloso partendo dalla destra ma conclusione che viene afferrata senza troppa fatica dalla portiera avversaria
4’ Leggerezza di Morgan nel disimpegno, la pluffa viene intercettata da Macey che scatta fulmineo in contropiede e insacca, vantaggio per la squadra di casa
7’ GOOOOOL! Ginny Weasley trova la rete del momentaneo pareggio. Morgan scambia con la rossa compagna di reparto che lascia partire un mancino di pregevole fattura battendo così l’incolpevole Stangroom
10’ Ottimo intervento difensivo di Karl Broadmoor: un colpo di bolide chirurgico disarciona la cacciatrice Janet che si sarebbe trovata da sola a pochi passi dall’estremo difensore avversario
12’ RIGORE per la compagine gallese! Ginny Weasley crossa basso in area per Morgan ma Thorn arriva con il gomito troppo alto e la stende concedendo il penalty. Breeze non sbaglia lanciando la pluffa forte e centrale
14’ TERZO GOL per gli Harpies! Azione personale di Morgan che, con un finto passaggio libera la Weasley sul versante opposto, la quale trova la seconda marcatura personale con un mancino ad incrociare sull’anello di destra
16’ Accorciano le distanze i Falcons, cross a rientrare di Macey per Morris che da pochi passi la butta dentro con troppa facilità. Parziale di 50 a 75 per ora
19’ Parte la Breeze che da distanza notevole prova a tirare direttamente in porta ma nulla da fare: un bolide tracciato in maniera perfetta dal fratello Kevin Broadmoor riesce a smorzare la potenza del lancio. Pluffa che si perde facilmente tra le mani della portiera nemica
22’ Dato l’attuale vantaggio gli Harpies arretrano di molto il loro baricentro, mentre i padroni di casa sembrano aumentare la loro pressione. Un cambio di passo radicale che porta Thorn a compiere un goal personale PAZZESCO, un vero e proprio missile viene fatto partire da una distanza di 25 metri con la pluffa che si insacca nel terzo anello di sinistra
25’ Canovaccio tattico abbastanza chiaro con la formazione grigio scuro che tiene il possesso di pluffa, mentre la squadra ospite sempre voler difendere l’attuale pareggio
28’ Gooooooooool Falcons! Una rete straordinaria di Macey che con un gran lancio destro incenerisce Merrills
30’ Pressing altissimo e asfissiante della formazione di casa, gli Holyhead non riescono più ad uscire con la pluffa tra le mani
32’ Falcons nuovamente in attacco con Thorn che mette al centro e Morris può insaccare facilmente da distanza ravvicinata. Un vero disastro la retroguardia gallese durante questa azione difensiva
34’ Azione travolgente di Macey che entra in area di forza e lancia da posizione quasi impossibile, ma non per lui, pluffa che trafigge senza pietà Sharon Merrills
37’ Altro brivido con Morris che di gran carriera sfonda la barriera difensiva nemica e beffa l’estremo difensore con un mancino ad incrociare sull’anello di destra
40’ Accorcia le distanze la squadra scozzese con Ginny Weasley, che sugli sviluppi di un cross lanciato dalla Morgan intercetta tutti e segna, trafiggendo Stangroom
42’ Un cambio per parte eseguito dalle due formazioni: Peter Marland prende il posto di uno stremato Joseph Macey, mentre per la squadra ospite Katie Gaskell rileva una titubante Morgan, forse la ragazza non si aspettava di essere sostituita
45’ Melisa Galie individua il boccino d’oro e scatta in picchiata, volando rasa al manto erboso del campo. Dalla parte opposta, Sally Hunter è bravissima a recuperare terreno vista la partenza in leggero ritardo rispetto alla sua contendente. Parte una sfida all’ultimo sangue tra le due cercatrici, la pallina dorata sembra schizzare da tutte le parti, obbligando le inseguitrici a cambiare spesso traiettoria. Una virata improvvisa sulla destra si dimostra fatale, la Galie finisce fuori rotta e ne approfitta la Hunter andando ad acciuffare il minuscolo boccino. GAME OVER al Falmouth Falcons Arena per i padroni di casa.

POST PARTITA
Il match termina sul parziale di 175 a 250 a favore degli Holyhead Harpies. L’assordante boato dei tifosi gallesi che ha accompagnato il fischio finale dell’arbitro è stato straripante, una vittoria di alta classifica che proietta la squadra verde scuro ancora più in solitaria al vertice della classifica. Molto giù di morale i componenti dei Falcons, una piccola intervista è stata rilasciata dal loro allenatore al termine del match <<la sconfitta è frutto della bravura degli Harpies, complimenti per la loro vittoria. Siamo venuti con i nostri mezzi per cercare di strappare qualcosa di importante, a volte abbiamo fatto vedere cose interessanti, altre volte gli avversari ci hanno schiacciato. Mi dispiace per l’azione finale, il boccino d’oro sembrava impazzito e la nostra cercatrice ha sbagliato la riuscita dell’ultimo movimento. Faccio tanti complimenti ai miei ragazzi per la prova di maturità disputata e guardiamo avanti, già fiduciosi verso la prossima gara.>> Ben diverso appare l’umore della squadra vincitrice, una grande consapevolezza per la vittoria appena conquistata, che spinge le Arpie del Galles a sognare con maggiore convinzione la vittoria della Coppa di Lega.


Kestrels ↔ Wigtown
I Wigtown hanno preso il boccino e vinto per 325 punti a 150.

Portree ↔ Wasps
I Wasps hanno preso il boccino e vinto per 200 punti a 100.

Catapults ↔ Arrows
I Catapults hanno preso il boccino e vinto per 275 punti a 225.

Magpies ↔ Puddlemere
I Magpies hanno preso il boccino e vinto per 300 punti a 100.

Cannons ↔ Tornados
I Cannons hanno preso il boccino e vinto per 350 punti a 100.


Holyhead Harpies 77 punti
Wigtown Wanderers 74 punti
Montrose Magpies 70 punti*
Caerphilly Catapults 59 punti*
Kenmare Kestrels 57 punti*
Falmouth Falcons 55 punti
Puddlemere United 50 punti
Ballycastle Bats 47 punti*
Chudley Cannons 46 punti*
Wimbourne Wasps 45 punti*
Appleby Arrows 45 punti*
Tutshill Tornados 41 punti*
Pride of Portree 41 punti*



Edited by Il Gufo Espresso - 3/8/2020, 21:07
 
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view post Posted on 3/9/2020, 23:14
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Calderotto
Lasciato l'ufficio della Professoressa Belecthor e con una gran fame a muoverlo (forse faceva in tempo a passare per la sala grande e sgraffignare qualcosa dalle mani di uno studente?), Calderotto raggiunse l'ufficio del Professor White.
Scostò con un dinamico "colpo d'anca" il pannello della finestra addetto al passaggio dei postini, entrandoci per colpo di fortuna senza romper nulla nonostante l'importante stazza.
Barcollando sul posto, riuscì a riprendere compostezza dopo aver scosso il capo a destra e manca, prima di spiccare il volo e poggiarsi sul primo ripiano vicino (presumibilmente uno scrittoio) su cui avrebbe lasciato al suo passaggio una copia fresca di stampa della Gazzetta.
Bubolando, affranto ancora per il torcersi del suo stomaco (aveva solo fatto 3 volte colazione prima del suo turno, quella giornata era un grande smacco), spiccò il volo, diretto verso il centro postale per ottenere il prossimo carico di quotidiani.


In allegato, per tutti gli abbonati del Profeta:

l0fuJKo
Box Bentornato ad Hogwarts (+2 Punti Salute)
Contiene un biglietto dorato con la scritta London to Hogwarts – Platform 9 3⁄4. Alle undici in punto, cambierà forma nel racconto Hogwarts Express: Storia e Memoria di Owen Harrington, guidatore del treno ai primi anni del Novecento; in aggiunta ci sarà un modellino giocattolo dell'Espresso di Hogwarts, incantato per sospendersi in volo, fischiare e mostrare in spirali di vapore il profilo della Scuola di Stregoneria e le indimenticabili montagne nei dintorni.



GIOCHI ENIGMISTICI
Altro appuntamento con i giochi enigmistici.
Attenzione I primi sei che invieranno tutti i giochi risolti alla casella mp del Gufo Espresso vinceranno buoni spesa alla prossima consegna. Aguzzate l'ingegno!



Sirius White
CITAZIONE (Camomillo @ 14/8/2020, 18:33) 

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CITAZIONE
OwoB5mW

CITAZIONE (Elizabeth Ashton @ 23/8/2020, 16:11) 

Rallentamenti, rabbia e rivalsa: Pride of Portree VS Kenmare Kestrels

Un inizio difficile per questa partita, rimandata di quattro ore a causa del violento temporale di questa mattina. Il vento e la pioggia torrenziale hanno anche messo duramente alla prova lo stadio provvisorio eretto per l'occasione sul limitare della foresta di Galloway, nel sud della Scozia.
«Avrebbero dovuto annullare la partita» ha dichiarato un operaio, che ha preferito mantenere l'anonimato. «Due miei colleghi ci hanno quasi rimesso la pelle per cercare di tenere in piedi questa baracca e menomale che il pubblico non era ancora entrato. Se non è disponibile una struttura sicura la partita si rimanda, punto.»
L'assenza stessa di un luogo adeguato allo svolgersi dell'incontro è in effetti oggetto di polemiche: il Centro Sportivo di Portree, chiuso a inizio stagione per «lavori di manutenzione urgenti» che avrebbero dovuto concludersi in poche settimane, è ad oggi ancora inagibile.
Meaghan McCormack, capitana delle Prides, ha improvvisato un comizio estemporaneo all'esterno dello stadio. «Vogliamo tornare nel nostro stadio» ha affermato senza mezzi termini. «Non abbiamo mai giocato una seconda volta nello stesso posto, veniamo sballottate da un lato all'altro del Paese e spesso scopriamo dove siamo dirette soltanto il giorno prima. Arriviamo in campo già stanche e la nostra performance ne risente, senza parlare di tutte le ore di allenamento che perdiamo ogni settimana. Ora addirittura rischiamo che una partita venga annullata. Non si può andare avanti così.»
«Ci teniamo ad esprimere la nostra solidarietà alle Pride of Portree.» ha aggiunto Leo Varadkar, cacciatore dei Kestrels, in rappresentanza della squadra. «Se oggi decidessero, in segno di protesta, di non giocare, avrebbero massima comprensione e sostegno da parte nostra e ovviamente rifiuteremmo la vittoria a tavolino.»
L'aria è tesa, non c'è che dire, e se le alte sfere non risolveranno al più presto la situazione non è da escludere che si vada davvero incontro a un massiccio sciopero di maestranze e giocatrici.
Non è stato tuttavia oggi il giorno dell'esplosione: le nubi si sono infine diradate e un timido sole ha assistito all'entrata dei tifosi, che evidentemente provati dall'attesa hanno occupato gli spalti con calma e ordine inediti, e delle squadre.
Le Prides, accolte dal caloroso applauso della curva, hanno schierato: Dawn Munro, cercatrice; Sharon McCormack, Seònaid Kroonstuiver e Jen Kroonstuiver, cacciatrici; Aerin Fenlon e Fay Munro, battitrici; Meaghan McCormack, portiera.
I Kestrels: Marianne McGrath, cercatrice; Leo Varadkar, Janet Hawker e Shapiro Muller, cacciatori; Saoirse Bilton e Karin Steele, battitrici; e Daithi Dillon, portiere.
L'inizio dell'incontro è stato comprensibilmente lento: la pluffa è stancamente passata da una squadra all'altra senza che nessuno provasse davvero a segnare e i battitori sono stati impegnati a proteggere i propri compagni dai bolidi più che a tentare di colpire gli avversari. Al ventiseiesimo minuto, J. Kroonstuiver ha finalmente preso l'iniziativa e cambiando improvvisamente traiettoria si è diretta verso gli anelli e ha effettuato un tiro in verità piuttosto semplice, che però Dillon, colto di sorpresa, non è riuscito a parare. Sono i primi venticinque punti per le Prides, nonché un vero e proprio via libera per tutti: nei dieci minuti successivi i Kestrels hanno segnato due volte (Varadkar e Muller) e anche J. Kroonstuiver ha segnato di nuovo, mantenendo il tabellone in parità.
Un secondo tiro magistrale di Varadkar è stato altrettanto magistralmente parato da M. McCormack, che ha arrestato la pluffa in punta di dita e prima che cadesse l'ha intercettata con un piede, facendola arrivare dritta tra le braccia di S. McCormack. Quest'ultima ha passato a S. Kroonstuiver e, lasciando la compagna a barcamenarsi tra i bolidi avversari, è sfrecciata in area di tiro giusto in tempo per ricevere nuovamente la pluffa e segnare.
Dopo una breve parentesi, durante la quale Hawker è riuscita a segnare, la pluffa è tornata alle Prides e in particolare a J. Kroonstuiver, che ha tentato di raggiungere per la terza volta gli anelli. Proprio mentre si accingeva a tirare, forse distratta da un insetto o da un riflesso, ha scartato improvvisamente e ha così perso la presa sulla pluffa, lasciandola cadere nelle mani di Muller.
L'azione è quindi passata ai Kestrels: i tre cacciatori hanno attraversato il campo in perfetta formazione d'attacco testadifalco, sgominando le avversarie e schivando i bolidi in perfetto unisono. È opinione comune che la testadifalco, formazione a freccia molto minacciosa ma efficace solo se i cacciatori sono coordinati alla perfezione, sia stata inventata da uno storico capitano della nazionale irlandese, Darren O'Hare, che negli anni '50 era stato anche portiere dei Kestrels. Arrivati in area di tiro, Varadkar e Hawker si sono allontanati ai lati, lasciando spazio a Muller. All'ultimo secondo Muller ha però passato a Hawker, che ha effettuato un tiro potente e preciso senza lasciare alla portiera avversaria il tempo di realizzare la nuova direzione della minaccia.
Subito dopo, approfittando della lontananza di cacciatrici e battitrici avversarie, ha segnato anche Muller, portando i Kestrels in vantaggio per cinque pluffe a tre. La portiera McCormack ha richiamato all'ordine la squadra con una delle sue leggendarie imprecazioni e le sue compagne, ben conoscendo la loro capitana, non si sono fatte pregare e, recuperata la pluffa, non l'hanno più voluta lasciare: il primo tiro, di S. Kroonstuiver, è stato parato da Dillon, ma la giocatrice si è subito ripresa e poco dopo ha segnato. Non più di dieci minuti più tardi, dopo un'ardita sequenza di passaggi, S. McCormack ha segnato la quinta pluffa per le Prides, riportando la partita in parità, ma il successivo tiro di S. Kroonstuiver è fallito in seguito all'intervento della battitrice avversaria Bilton e di un bolide particolarmente aggressivo.
La pluffa è tornata ai Kestrels e dopo un paio di passaggi Hawker, protetta dalle battitrici, ha raggiunto gli anelli, dove McCormack ha parato il tiro sporgendosi completamente dalla scopa, a cui è rimasta aggrappata solo con una mano e un piede: uno starfish&stick da manuale, che è valso alla portiera un boato entusiasta dalla sua tifoseria e un silenzio non meno ammirato da quella avversaria. Approfittando della confusione, Bilton e Steele hanno distratto McCormack indirizzandole contro entrambi i bolidi e hanno così permesso a Varadkar di segnare.
Quasi contemporaneamente, senza lasciare alla portiera il tempo di indispettirsi, Munro ha preso il boccino, decretando la vittoria delle Prides per 275 a 150.
La prima a raggiungere Dawn Munro per complimentarsi è stata inaspettatamente la cercatrice avversaria, Marianne McGrath: appena scese a terra, le due giocatrici si sono strette in un breve abbraccio, prima di tornare ognuna alla propria squadra. «Io e Dawn siamo coetanee, abbiamo frequentato Hogwarts insieme e siamo entrambe diventate titolari solo quest'anno.» ha spiegato più tardi McGrath. «Certo che mi dispiace aver perso, ma con tutto quello che stanno passando Dawn si meritava una vittoria.»
«Non vedo cosa dovrebbe esserci di strano.» ha commentato invece Munro. «Non viviamo nel campo da Quidditch, chi pensa che la rivalità sportiva debba per forza tradursi in antipatia personale non sa cosa sia lo sport.»
Non serve scartabellare gli archivi per affermare che quella di oggi è stata la partita più pulita degli ultimi anni: nessun fallo in campo, nessuna violenza sugli spalti e, alla fine dell'incontro, quel gesto di affetto tra avversarie, che ha rimesso la competizione nella giusta prospettiva come non accadeva da tempo.



Chudley Cannons ↔ Puddlemere United
I Puddlemere hanno preso il boccino, ma i Cannons hanno vinto per 250 punti a 200.

Tutshill Tornados ↔ Caerphilly Catapults
I Tornados hanno preso il boccino e vinto per 300 a 175.

Falmouth Falcons ↔ Wimbourne Wasps
I Falcons hanno preso il boccino e vinto per 250 punti a 125.

Montrose Magpies ↔ Wigtown Wanderers
I Wanderers hanno preso il boccino e vinto per 175 punti a 75.

Appleby Arrows ↔ Ballycastle Bats
I Bats hanno preso il boccino e vinto per 275 punti a 150.

Holyhead Harpies 99 punti*
Wigtown Wanderers 94 punti*
Kenmare Kestrels 93 punti*
Montrose Magpies 92 punti*
Falmouth Falcons 86 punti*
Ballycastle Bats 83 punti*
Caerphilly Catapults 82 punti*
Puddlemere United 72 punti
Chudley Cannons 70 punti*
Wimbourne Wasps 62 punti
Appleby Arrows 60 punti
Tutshill Tornados 60 punti*
Pride of Portree 58 punti*

 
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view post Posted on 2/10/2020, 14:26
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Kog505c
Era nel bel mezzo della seconda colazione della giornata quando osarono disturbarlo: Mida voltò la testa, infastidito, cercando il colpevole dell’interruzione del suo pasto; per lui la seconda colazione era sacra e i maghi più veterani alla Gazzetta avevano imparato con il tempo a lasciarlo stare quando lo intravedevano con il becco dentro la ciotola a metà mattinata. Però il giovane mago in stage formativo presso il Profeta non era a conoscenza di questa sua abitudine e quando notò lo sguardo truce del gufo arretrò di un paio di passi, terrorizzato: una strega di passaggio, notando la situazione, gli tolse dalle mani la copia del quotidiano, sollevandolo dal compito ingrato che gli era stato assegnato. Mida era un gufo orgoglioso e spesso di carattere indomabile, ma se preso per il verso giusto si trasformava in un pulcino: in una mano il giornale, nell’altra un pezzo di carne recuperata da un secchio, e in pochi secondi la donna aveva legato alla zampa del gufo il quotidiano da consegnare.
Prima che Mida potesse rendersene conto o dare dimostrazione del fastidio che quell’interruzione gli aveva provocato era fuori dalla finestra, in volo verso Hogwarts: anche quel giorno erano riusciti a fregarlo ed era finito a fare consegne più lontano di quando avrebbe voluto. Scocciato, allungò di proposito il percorso che avrebbe fatto per raggiungere il castello, consegnando il quotidiano in ritardo: forse se il docente abbonato avesse scritto le sue lamentele al Profeta avrebbero capito che le destinazioni preferite da Mida erano altre, ben più vicine.
Fece cadere senza il minimo riguardo la copia del giornale sulla scrivania del professore e in pochi attimi era fuori dalla finestra, pronto a riprendere la sua seconda colazione dove l’aveva lasciata.


GIOCHI ENIGMISTICI
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Sirius White
È il 31 Agosto dello scorso anno, giorno di fine stagione e preludio di inizio scolastico. Il cielo è azzurro terso, non ha cenni di nuvole, e il sole è ridente in un pomeriggio di vacanze. Il Villaggio di Hogsmeade è gremito – viandanti, visitatori, clienti abituali, hanno tutti il passo pacato di un tempo che non ha tempo. Non c'è fretta, è ancora festa: il lavoro attende, le lezioni pure, mentre i negozietti più vivaci accolgono un sogno di estate. Dal profumo zuccherino di Mielandia alle girandole colorate di Zonko, dalle piume tirate a lucido di Scrivenshaft ai tessuti di taffetà pastello di Stratchy&Sons. La piazzetta che si schiude tra la ventiduesima e la ventisettesima della High Street, infatti, diventa teatro di gioie promesse. Spensierati, maghi e streghe, grandi e bambini, vestono il senso di girovaghi. Non c'è fretta, è ancora festa. Di lato, una troupe del Settimanale delle Streghe è in arrivo con tutti gli strumenti del mestiere – tra macchine fotografiche, luci e lampadari d'incanto, riflettori e drappeggi brillanti, è una sfilata vivace che attira l'attenzione. Un servizio di moda è predisposto proprio in un angolo della piazzetta, i fotografi sono tutti pronti, i figuranti rivelano tuniche candide con ali piumate: sono Angeli di un firmamento elegante. C'è perfino un venditore ambulante con il suo carretto di fiori: ibisco, girasoli, bougainvillea in cascata, e via di gerani, giunchiglie, l'antico gladiolo e le gemme di boccioli di rosa vermiglia, lavanda purpurea. I narcisi, punteggiati d'oro desertico, scintillano nella corolla candida, bianca, così atipica, in una stagione cui non appartengono. I fiori passano tra le mani degli acquirenti, omaggi e doni che sposano il connubio romantico di una giornata frizzante. Non c'è fretta, è ancora festa.

4pRE5SI
L'incedere della morte è cadenzato, segue un ritmo tutto proprio. Paziente più di una serpe famelica, sguscia nei giorni di gusto, si rende ghiotta di un banchetto al quale non è stata invitata – nella piazzetta del Sobborgo ha il sentore pungente di un pericolo pronto ad abbattersi, è gas e miscela di zolfo. Si fa largo lungo l'acciottolato, sgocciola il timore di un imprevisto lungo i sampietrini, e tra gli stessi si annida come premonizione. È volgare, è indistinta, è un odore che non premia una giornata estiva, è un contrasto con le essenze dei fiori e dei narcisi tra tutti. Ha origine dal palazzo più alto – cinque piani, una ventina di abitazioni al suo interno, è di certo la struttura più imponente lungo la zona. Attira lo sguardo, è amante vulnerabile: il tetto esplode in un colpo, poi un altro, infine un terzo. Spezza l'equilibrio, è l'appello della morte, il passo d'esordio. Ora c'è fretta, non è più festa. L'impatto è avvenuto dall'interno, la minaccia è segreta. Il palazzo rabbrividisce, il quinto piano cede sugli altri: è un crollo che neanche la magia può fermare, perché l'esplosione è innaturale, è l'estremismo di un vero e proprio sortilegio. È la prima serie di scosse ai danni dell'edificio e dei suoi abitanti, presto risulta inagibile – per chi tenta invano di uscirne illeso, per chi invece cerca un ingresso per prestare soccorso. La pietra è fragile, l'impalcatura principale è esposta, e mentre la tromba di aria, detriti e schegge di vernice e calcestruzzo si abbatte fino alle rampe di scale, il dado sembra già tratto: le Materializzazioni non hanno esito, il palazzo comincia a distruggersi, ma le sue barriere restano attive. Nell'amara consapevolezza, gli inquilini sono bloccati. Il grido d'aiuto è unanime, la paura è insidia comune – le porte si abbattono, le mura si schiantano, le finestre si spalancano sulla piazzetta come unica via di fuga più immediata. Non possono sapere che il crollo sia soltanto agli esordi, che altre esplosioni, e colpi battenti, e malefici di fuoco e di pietra vestiranno a fondo l'edificio. Con le ripetute, continue avvisaglie di uno scontro inatteso, il dramma è reale. C'è puzza di bruciato, irrita il respiro dei sopravvissuti. Diverse macerie, in blocchi più o meno grandi, sono precipitate dall'alto – impassibile, la roccia ha incontrato più passanti e sotto il suo peso ne ha reciso ogni vita. Una pattuglia di Antimago e un'altra di Auror – alla severa guida dell'Ispettore Killian Resween – sono intervenute in fretta: barriere protettive lungo la piazza come rete sottostante il palazzo in crollo, il richiamo tempestivo ad una squadra di Medimaghi dal San Mungo, e la necessità di salvare il salvabile. C'è chi si chiede tuttora come mai le forze dell'ordine ministeriale fossero già presenti durante la vicenda, se per un colpo di fortuna oppure per un compito ben predisposto. C'è chi tuttora si interroga sulla causa scatenante di un simile attacco, il terrorismo è voce dominante tra tutte. Se l'assalto all'edificio fosse stato premeditato o già conosciuto, resta il dubbio – abbozzato di rimorso, per gli uni e per gli altri – di non aver impiegato sufficienti risorse. Perché mentre l'esplosione smantellava le abitazioni, portando via con sé padri, madri e bambini, il pericolo attecchiva radice lungo la piazza, proprio fuori. Fertile, come tragedia nascente.

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Il presagio della sciagura è vaticinio dell'Angelo – l'annunciazione tra i dannati, sulla misera terra, è affidata proprio ad uno dei figuranti in costume nella troupe del servizio fotografico. Tra tutti, quello che si rivelerà essere il modello inglese Evander Saunders – trentadue anni, incensurato, con un contratto stagionale per la rivista di moda Il Settimanale delle Streghe – diventa pioniere di un Inferno impossibile. Sospeso in volo, il corpo statuario è bellezza destinata a spegnersi nell'immediato: tra le braccia scoperte scivolano narcisi maturi, privi di steli, recisi nei petali più scintillanti. Sembra un effetto scenografico, una scelta artistica per uno scatto d'eccezione: l'Angelo li affida alla grazia dei cieli, e mentre scendono danzanti fino a toccare l'asfalto, trascinano lo stesso odore pungente che già aleggia sulla piazza. Ad ogni contatto, i fiori consumano quella che dietro successiva indagine verrà identificata come polvere esplosiva – è al loro interno, tra petali e pistillo, è il nettare dei demoni in avanzata. Ombre di fuoco dilagano in più punti, è un reticolo che accoglie le grida disperate di chi colpito; la calce stessa sfrigola all'impeto dell'incendio.
Più civili riporteranno ustioni più o meno gravi, alcuni perderanno la vita – il fuoco è naturale, ma non ha misericordia. I Medimaghi predispongono rapidamente tende per i feriti al limitare della piazzetta, le cure d'urgenza sfumano tra incantesimi, barelle e letti immacolati. Ma le esplosioni non si fermano, è un attacco ben mirato, è predisposto. Sul fronte più estremo, al di sotto del palazzo in crollo, altri narcisi liberano fiamme potenti – è una ragazzina, diranno alcuni testimoni sopravvissuti, è opera di una ragazzina. Di lei non c'è traccia, verrà descritta come una giovane strega, forse una studentessa appena diplomatasi, con fiori incastrati tra i capelli e tante boccette di pozioni legate tra bracciali e collanine. Le ricerche, sul suo conto, ad oggi continuano. In piazza, tuttavia, c'è il venditore ambulante – è limpido il riferimento al suo banchetto di legno, ai suoi fiori, e tra tutti ai suoi narcisi. Viene fermato da alcuni studenti, adulti, ministeriali di passaggio – è un gruppo variegato, il sostegno dei nostri cittadini in un contesto imprevedibile. L'uomo è in fuga, appare così responsabile, il carretto contiene gli ultimi fasci di narcisi: prima di poter Smaterializzarsi, viene colpito da un sortilegio incauto. Nell'impatto, la polvere esplosiva dei fiori sul botteghino ne è condizionata e il fuoco è atteso come conseguenza irreversibile. Il venditore è Colly Gordon, cinquantasei anni, padre di famiglia; ha due adolescenti, è divorziato, e i suoi affetti più cari lo descriveranno come una persona sensibile, gentile, con una passione per il giardinaggio che da sempre aveva rappresentato anche il suo lavoro. Colly Gordon muore nello scontro, porta via con sé il profumo dei fiori bruciati e l'incomprensione di chi lo conosceva – perché nel suo carretto c'erano gli stessi narcisi esplosivi, la Magiquestura ne darà conferma. Lo scacco alla vita non è volontario, non è frutto né del fuoco né del crollo del palazzo. Lo scacco alla vita è l'impavido assalto di un Mago che sarà in prima pagina sulle testate giornalistiche di tutto il paese, per più giorni al seguito della tragedia. Ford Betterson – trentatré anni, sposato con l'Avvomago Halsey Habbott, padre a sua volta di due bambini. Sono tutti presenti, i piccoli e la madre, separati durante il crollo dell'edificio a cinque piani: sotto il peso di un blocco di cemento, l'Avvomago Habbott perde i sensi e viene portata di corsa al San Mungo; in seguito madre e figli saranno di nuovo insieme. Ford Betterson, tuttavia, non è soltanto un padre. Ha la fedina pulitissima, la carriera impeccabile, la spilla d'onore al petto che identifica il suo ruolo: è un Auror, è un Cacciatore di Maghi Oscuri, è l'esempio che in molti vorrebbero seguire. La sua furia è ineguagliabile, uccide a sangue freddo il venditore di fiori, fortifica l'incendio nei dintorni, e inizia un duello con tutti coloro che tentano di arrestarlo. Soltanto la fortuita presenza dei figli, lì feriti e scortati verso le tende dei Medimaghi, riesce a placare Betterson. Nella ricostruzione della vicenda, tra i criminali partecipi all'attacco, Betterson è l'unico che verrà effettivamente catturato: né la difesa di grandi Avvomaghi del nostro panorama né l'intercessione della stessa moglie riusciranno a risparmiargli una condanna ad Azkaban. Le sue mani si macchiano del sangue degli innocenti, a distanza di un anno dalla vicenda la Magiquestura è tuttora impegnata nel lungo, complicato processo che lo vede protagonista. Passa alla stampa come l'Auror traditore, sul suo capo la sentenza del Bacio del Dissennatore è in sospeso.

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È un giorno di festa, così sembrava. Ma la festa non ha fine, manca l'ospite mai gradito, l'invitato rinnegato. Mentre Auror e Antimago limitano i danni, e altri ancora tra loro entrano a proprio rischio e pericolo per salvare gli abitanti bloccati nell'edificio, un'ultima esplosione ne spezza i cardini compromessi. Il quinto piano è già crollato, il tetto è in frantumi, le pareti si sgretolano. Una nube di polvere si sospende come il respiro di un gigante, è il singhiozzo della pietra viva. I pianerottoli restanti si abbattono gli uni sugli altri, è un'onda d'urto contro la quale nulla può la più improvvisa tra le magie. Il pianto comune è un grido che si affievolisce, sospinto dal fragoroso rombo del crollo definitivo. Più di quindici civili moriranno nello schianto – i corpi schiacciati dal peso delle macerie, tra tutti tre concittadini si getteranno dalle finestre delle proprie stanze. La morte non ha giudizio, accoglie indistintamente. Una lunga lista riempirà i paragrafi del necrologio sulle pagine del Profeta, il dolore è vivido a distanza di un anno. La distruzione del palazzo a cinque piani, nella piazzetta della ventisettesima di Hogsmeade, non frena l'eroico soccorso delle autorità ministeriali. Killian Resween, Ispettore Auror, è tra gli ultimi ad uscire dall'edificio – a capofitto, nel vuoto, in una discesa dall'alto. La schiera di incantesimi alla sua mercé gli permette di raggiungere terra, tra le sue braccia stringe il corpo scosso, ma vivo, di un giovane mago. Il suo gesto è memoria indelebile – estremo, impavido, oltreconfine. Altrettanto nobile il salvataggio di più inquilini nell'edificio da parte dell'Auror Lia Trevis, che sacrificherà la sua stessa vita per mettere in salvo alcuni Studenti di Hogwarts. Così come il valoroso impegno dell'Auror Hyungjin Kim, il cui corpo esanime verrà ritrovato al fianco di tre stregoni – altre vittime sfortunate, forse, oppure colpevoli invischiati nell'assalto all'edificio; dalle loro bacchette magiche, due delle tre ritrovate integre, l'analisi del Prior Incantatio ha svelato l'utilizzo di alcuni sortilegi offensivi. Non è chiaro come né cosa sia successo, quale sia stato l'ordine delle esplosioni, dalle ricerche sono emerse vere e proprie statue di cera dalle fattezze umane, distrutte a loro volta dal crollo. Statue che un giovane artigiano di nome Aminia, tuttora senza cognome conosciuto né identità completa, sembra aver costruito e venduto nel corso degli ultimi cinque mesi in cui aveva preso in affitto un abitacolo nel palazzo. Di lui, come delle sue creazioni, non resta altro. Alla fine, l'edificio verrà incendiato a sua volta – un fuoco nuovo, un fuoco di sventura. Insaziabile, tra pietra e carne pone l'ultimo vessillo. Ad oggi è più nitida l'idea di come lo stesso Aminia – ricordato come solitario, taciturno, sulle proprie – sia stato preda delle spire del fuoco, arso fino all'assenza.

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È all'esterno, lungo la piazza, che la tragedia compie il suo atto in epilogo. La morte è avida di tesori che non le spettano, è ingorda come la peggiore tra le affamate – è rivelatrice, in tutta la brama oscura che ha contenuto. Si tende all'estremo, all'inganno maggiore, fino a circuire l'Incantatrice. L'intreccio punìceo dei suoi capelli, l'abito scuro più dell'inchiostro, il seno appena coperto da gioielli d'argento – una collana al petto reca l'intricata simbologia di un pentacolo, la stella a sei punti nella prigionia di un cerchio perfetto. La stessa immagine che si ritrova sull'anello più grande, all'anulare, sulla mano sinistra – è come fede di un matrimonio segreto, la promessa più greve, l'iniziazione ad un culto che abbiamo già conosciuto. Sono i simboli che rimandano ad un volto familiare, tuttora enigmatico. Il volto di Cassandra Reeve, protagonista nel corso degli ultimi due anni delle più atroci vicende della cronaca nera. Dopo l'uccisione di tre sorelle nella Contea di East Lothian, in Scozia, è stata condannata ad Azkaban, dove tuttavia non è mai arrivata. Cassandra Reeve è riuscita a fuggire, si è rintanata in segreto e le sue tracce si sono perse fino a quando non è stata individuata ad Hogsmeade. All'appello delle autorità, infatti, la ricercata è stata scoperta presso un noto locale del Villaggio – al suo fianco, il famoso criminale Raven Shrinretsu, gravemente ferito. In fuga, entrambi, se per l'ex attentatore della Congrega dei Saggi Duellanti di Londra il destino ha seguito un corso ben scandito, per Cassandra Reeve l'epilogo resta incerto. Viene riconosciuta come autrice della tragedia di Hogsmeade, il 31 Agosto dello scorso anno. Mentre il palazzo crollava, mentre le fiamme dei narcisi sfrigolavano lungo la piazza, l'Incantatrice – così definita dalla stampa per la sua impeccabile, pericolosa versatilità nelle arti magiche – si è macchiata della colpa maggiore. La sua evocazione dell'Ardemonio ha sancito la morte di quaranta civili – il fuoco demoniaco, il fuoco oscuro, generato dalla magia più incauta, veste le forme di creature infernali. Si snodano tortuosamente tra la folla restante, non hanno distinzione, allo scoperto di una cittadella già in battaglia, rendono il colpo di un'amara sconfitta. I corpi bruciati, i corpi spenti, i corpi offesi dalla tempestività di un incendio che non può essere così facilmente né prontamente estinto. Nulla possono i sortilegi protettivi, i tentativi di più maghi e streghe, le fughe improvvise. È un fuoco che stana le prede, è un fuoco che si mostra cacciatore, e quando alla fine sarà spento con l'intervento estremo da uno e più punti, sarà già troppo tardi. Cassandra Reeve sarà già sparita, sferzata e ferita dagli Auror, Antimaghi e cittadini, e tuttavia ancora in vita. Di lei, a distanza di un anno, non c'è prosieguo: la condanna diventa sicura, Azkaban è un biglietto di sola andata. Nell'impavida corsa delll'Ardemonio, il numero dei morti è esteso, quello delle vittime è alto. Il San Mungo pullula di pazienti, le tende allestite come primo soccorso in piazzetta non bastano, e nella furia del fuoco demoniaco, tre Medimaghi perdono la vita: il Dottore Robert Pierce, trentasette anni, cardiochirurgo; la Dottoressa Charlotte Moore, ventisei anni, promessa della traumatologia d'urgenza; il Dottor Peter Joyle, quarantacinque anni, una delle migliori garanzie di chirurgia generale. Il loro impegno per curare i feriti è l'ultimo gesto di valore, è il giuramento che continua. Le fiamme spengono, drastiche, anche le vite di alcuni rappresentanti delle forze dell'ordine: l'Antimago Luis Magalli, trentadue anni appena compiuti; la coppia di Auror Martin McMahon, quarantatré anni, e Edward Collins, di soli ventotto anni. Lo stesso modello inglese Evander Saunders, vestito da Angelo, viene catturato come criminale e poi arso vivo dalle fiamme. Una tragedia che ha altri nomi con sé – quaranta nomi, quaranta caduti. A distanza di un anno, il Profeta ne ripubblica il necrologio, per intero. Una forma di rispetto, un'eterna, incommensurabile memoria.

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È il 31 Agosto di un anno fa.
Una giornata di fine estate, una giornata di festa. Il crollo di un palazzo di cinque piani, l'esplosione ripetuta lungo la piazza della ventisettesima di High Street, l'evocazione demoniaca dell'Ardemonio – attacchi apparentemente mirati, scanditi, organizzati. Quale sia stata la causa predominante, quale il traguardo dei criminali. L'Auror traditore Ford Betterson continua ad essere interrogato, la ricostruzione dalla sua testimonianza seguita dal Quartier Generale degli Auror ha rivelato di come l'attacco fosse stato effettivamente premeditato: tra gli stessi criminali partecipanti, il nome della pluriomicida Cassandra Reeve è nitido, così come quelli del modello inglese Evander Saunders, l'Angelo caduto, e Colly Gordon, il Venditore di Narcisi – entrambi ne sono coinvolti, entrambi perdono comunque la vita. Si cerca tuttora la ragazzina vista con boccette di pozioni piene di narcisi esplosivi, ma l'incastro è debole, mancano punti per ricostruire tutto per bene. Dal Ministero, c'è chi sostiene possa essere stato un attacco terroristico ai danni del Villaggio, altri invece ne sono meno convinti. Resta infine lontana l'idea dell'intercessione del Signore Oscuro. Ad un anno dalla tragedia di Hogsmeade, quel che resta è il dubbio, il rimorso, il dolore di una sconfitta che ha macchiato l'intera nazione. Quaranta vittime dell'Ardemonio, undici vittime nel crollo, più di trenta feriti. Un numero che fa paura, un numero che non dovrebbe essere contato.

La Magiquestura è tuttora impegnata nei suoi processi, a stretto contatto con il Quartier Generale degli Auror e con il Ministero della Magia. Il lutto cittadino che è stato dichiarato l'anno scorso viene riconfermato quest'anno, il Profeta si stringe interamente alle vittime della tragedia – è un dolore collettivo, è un dolore che non dovrebbe essere vissuto. Un'altra veglia funebre in onore dei caduti si terrà dal 31 Agosto al 5 Settembre – ogni sera alle 8 pm – presso i resti di quello che un tempo era un edificio imponente, di cinque piani, con le memorie di chi vi ha vissuto e di chi vi ha trovato la morte.

Ad un anno dalla tragedia di Hogsmeade, è solo silenzio.


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L'articolo tratta l'evento di narcisi e di fiamme (), ad oggi concluso. La vicenda è ambientata al 31 Agosto dello scorso anno – per ragioni Offgdr, si considera scontato che i più grandi giornali pubblici abbiano già parlato della vicenda a suo tempo, il mondo magico è al corrente di quanto accaduto. L'articolo, pubblicato invece Ongdr in data odierna, riassume tutto quello che sia stato, e i risvolti che siano avvenuti. La tragedia di Hogsmeade è un evento conosciuto, il profilo dei ricercati è pubblico.
 
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view post Posted on 10/10/2020, 18:11
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Quel giorno le stelle non gli erano favorevoli, ormai gli era chiaro. Girava in lungo e in largo per raggiungere il prima possibile i piani superiori del Castello di Hogwarts, ma in qualche modo trovava sempre un ostacolo: dapprima Pix il Poltergeist, la cui stridula risatina si era propagata lungo più corridoi, e la cui presenza sembrava tallonarlo come il peggiore degli inseguitori; subito dopo le scale, che mai come quel mattino avevano ben deciso di cambiare una, due, tre, e altre infinite volte - con la sopita speranza, in effetti, che fosse tutto frutto dell'ordinaria magia del luogo e non di un sortilegio andato a male di qualche studente dispettoso; e in conclusione, l'incontro con un concasato che informava di un piccolo grattacapo in Sala Comune. La parola Dippet non gli era mai sembrata tanto calzante quanto quella volta. Si era ripromesso così di fare rientro perlomeno alla Torre Grifondoro, il più in fretta possibile. E ci sarebbe riuscito di certo, se solo non fosse stato bloccato tante volte. Per giunta, aveva una consegna da portare a termine, e aveva giurato di non tardare neanche un istante di troppo. Con il passo svelto di chi non aveva tempo, Oliver proseguì per un'altra direzione, imboccando quello che ormai era diventato negli anni un sentiero familiare, più che apprezzato; si imbatteva in alcune armature poco amichevoli, alcune piuttosto scontrose, per poi rivelare alle pareti una serie di ritratti di tipetti altrettanto fuori dagli schemi - Herbelia gli aveva spiegato che in effetti era proprio quello il motivo per cui quel passaggio fosse tanto sfuggente. Per lui, invece, andava benissimo. Con l'ultima rampa di gradini e un saltello finale da parte propria, il Caposcuola Grifondoro arrivò infine all'Ufficio del Professor White. Era più o meno ora di pranzo, non sapeva se l'altro fosse già rientrato dalle lezioni o fosse altrove, sussisteva sempre la possibilità che sedesse in Sala Grande. Una parte di sé, ora che sostava di fronte la porta dell'ufficio, si scoprì desiderosa di bussare, di attendere e sperare una risposta, e da lì incontrare Sirius White ancora una volta. Sarebbe stato bello, lo sarebbe stato per davvero. Ma il pensiero delle problematiche in Sala Comune sfumò come un promemoria, e trascinò con sé la sensazione di rimandare qualsiasi eventuale ritrovo. Non era da lui, lo sapeva. Avrebbe dato di tutto per brindare a quel giorno, per brindare per e con l'amico. La solitudine, maldestra com'era, si insinuava tuttavia nel suo petto, e stringeva desiderosa ogni altro controllo. Lasciò ai piedi della porta un pacchetto rettangolare, di carta rosseggiante, con un nastrino dorato in superficie a pendere di lato. Un attimo dopo, Oliver già camminava rapidamente via.

7 Ottobre
Sirius White


Nel pacchetto:
Ciondolo Corno di Unicorno (+4 Punti Corpo)
Rende puro e all'apparenza più forte chi lo indossa
Pacchetto Gelatine tuttigusti+1
Curiosamente, soltanto al gusto violette di zucchero

«Vorrei stappare il miglior Idromele Olimpo di Rosmerta, come ai vecchi tempi.
Ma i vecchi tempi sono altri tempi, e quelli nuovi sono al gusto di violette.
Lo capirai, e sarà prezioso. Buon compleanno, Sirius. Dicono che il corno di unicorno abbia straordinari poteri, soprattutto per un cuore puro. Ho pensato potesse essere il dono adatto per te, spero possa piacerti.

Non avrei mai dimenticato.
Con tutto il mio affetto,
Oliver
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