| Alice Lastrange «E’ proibito piangere senza imparare, svegliarti la mattina senza sapere che fare avere paura dei tuoi ricordi.» Pablo Neruda A vvolta dal caldo abbraccio della sua migliore amica, Alice si sentiva stranamente protetta, invincibile, e le era mancata da morire quella sensazione, lei le era mancata. D'un tratto però era come se tutto fosse svanito, erano pronte per ricominciare, per iniziare una nuova avventura insieme e la corvonero non vedeva l'ora. Tante erano le cose ancora da chiarire, ma il tempo, almeno quel giorno, era loro amico. Si separarono dopo chissà quanto tempo, troppo poco per Alice, che avrebbe goduto un altro pò di quel contatto a lei così caro. Nuovamente una di fronte all'altra, la Corvonero non riuscì a nascondere un espressione inorridita nel sentire pronunciare il nome dell'ex-prefetto, non voleva più saperne di lui, e, nonostante i due avessero "chiarito", Alice sapeva che, in cuor suo, non lo avrebbe mai perdonato, e non solo per il tradimento, quello era già di per se orribile, ma per aver minato l'amicizia tra lei e Jen. Lo sapeva, sapeva che non poteva dare l'intera colpa al ragazzo, ma tra i due rapporti quello tra lei e la prefetta era nettamente più importante e il più longevo. «No, non capisci. Non...» le parole le si bloccarono in gola, mentre nuove lacrime minacciavano di rigarle il suo viso, già segnato. No, era il momento di parlare, le scacciò giù, tirando un profondo respiro.«Non si tratta di aver diviso me e lui, dopotutto, forse non eravamo nemmeno così uniti come pensavo» avvicinandosi a Jen, prese le sue mani, stringendole tra le sue «Noi. Io e te, nulla è più importante, e so che non te l'ho dimostrato, ti ho abbandonata come non avrei mai dovuto fare, e mi dispiace» Un sorriso dolce le si disegnò sul viso, una promessa non detta, che, sapeva per certo, lei avrebbe capito.
"Always and forever" Annuì alla proposta della giovane, due passi avrebbe giovato alle due ragazze, e, come lei, anche Alice aveva da dire alcune cose alla sua migliore amica. Iniziarono ad incamminarsi, e tra gli intrecci del loro discorso si ritrovano in men che non si dica al secondo piano. La donna raffigurata nel dipinto più grande di quel corridoio sorrise loro, e come un fulmine a ciel sereno si rese conto di dove fossero capitate. Li, in quell'esatto punto, tutto era cominciato. Sembrava ieri, eppure erano passati tre lunghi anni da quando le due neo Corvonero si sono incrociate su quelle dispettose scale, che tanto amano cambiare. Tra le mani ricordava ancora il peso di quel braccialetto, di cui aveva imparato a conoscere ogni singolo ciondolo, e che era così prezioso per la ragazza accanto a lei. Felice come una bambina il giorno di Natale, la ragazza sorrise raggiante alla prefetta. «Te lo ricordi?» Stentava a credere che potesse esserselo dimenticato. Il ritrovamento da parte sua di quel bracciale, e la successiva restituzione, avevano creato qualcosa di incredibile, che nessuno avrebbe mai potuto solo lontanamente immaginare. I suoi occhi, sprizzanti di felicità, tornarono a posarsi sul viso di Jen «Allora, dimmi, di cosa volevi parlarmi?»
Edited by Alice Lastrange - 24/1/2018, 22:06
|