Emily C. Rose vs Aiden Weiss , Studente vs Adulto &#124; Giornata del duellante

Posted on 15/6/2020, 21:02

Il Fato

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La Giornata
del Duellante

Benvenuti, tra breve il duello avrà inizio e il mio compito è quello di arbitrarlo.
Vi prego di postare i punti statistica e gli incanti con i quali vi siete iscritti (N.B. il punteggio massimo per ciascuna categoria è di 300 perciò se eccedete riportate la cifra massima consentita).
Se vincete potrete avere fino a 4 punti statistica per ogni campo.
Se perdete potrete avere fino a 2 punti statistica per ogni campo.
La quantità precisa verrà scelta da me, alla fine, in base ai vostri meriti e demeriti.
Ogni utente ha a disposizione 72 ore per postare, pena la perdita del turno; alla terza assenza si incorre nell'esclusione dall'evento, con conseguente vittoria dell'avversario. Non ci saranno richiami, semplicemente se postate in ritardo la vostra azione non verrà considerata e il turno è ritenuto saltato. Sono concesse fino a 3 proroghe da 24 ore ciascuna a patto che queste vengano richieste prima dello scadere del proprio turno.
Per eseguire un incantesimo siete pregati di seguire le indicazioni che trovate in Descrizione Incanti nel Reparto Apprendimenti della Biblioteca.
Non si possono usare le Maledizioni senza perdono, incantesimi oscuri e incantesimi letali.

Consultate il regolamento dei duelli per tutte le regole, l'ambientazione, l'entità dei danni e le eccezioni d'uso.
Buon divertimento!

Iniziate!

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Posted on 17/6/2020, 00:47

When the snow falls, the fox tries to survive.

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Aiden Weiss

Non era stata una scelta fatta a cuor leggero, eppure - dopo lunghissime ed interminabili ore passate a ponderare sui se e sui ma oltre ai pro e i contro - alla fine Weiss aveva deciso: avrebbe preso parte alla Giornata del Duellante, unendo così l’utile al dilettevole.
Benché non fosse un uomo particolarmente ambizioso o desideroso di gloria, l’Irlandese aveva trovato svariati motivi per partecipare anche se - principalmente - c’era l’aspettativa di tenersi in allenamento come Auror, in vista di duelli che avrebbero potuto decretare la sua stessa sopravvivenza, oltre che per quello scontro che - tempo addietro - aveva promesso a Sirius in via del tutto amichevole. Tutto il resto, ovvero tutto ciò che l’aveva quasi portato sull'orlo di una sfuriata epocale, con tanto di urlo supersonico e oppugnamento dei vari mobili del salotto fuori dalla finestra, passò in secondo piano. Doveva restare lucido e calmo, una macchina di pro-positività allo stato puro, se voleva godersi al meglio l’intero evento duellesco.
Il suo arrivo, con conseguente ingresso, venne sancito con il lancio dell’ultimo pezzo di una carota direttamente tra le sue avide fauci, le quali iniziarono a tritare rumorosamente i resti di quell’ortaggio davvero molto salutare. Non era un caso, infatti, che si fosse mantenuto a dieta ferrea in vista del torneo e che il suo fisico - di per sé già tonico e muscoloso - fosse diventato ancora più asciutto. Lo si poteva intravvedere attraverso la maglietta blu che aveva indosso e leggermente attillata, ma non eccessivamente, mentre le gambe erano parzialmente coperte da dei bermuda color beige. Non aveva anelli o bracciali ad abbellire le sue mani come solitamente era abituato, ma una cordicella di pelle la si poteva intravvedere attraverso il colletto della maglia, indicando la presenza di un ciondolo, lo stesso ciondolo a forma di testa di volpe a cui però aveva sostituito la catena un tempo in argento. Giaceva dunque nascosta alla vista, riservato com'era e particolarmente geloso di quell'ultimo regalo lasciatoli dal padre ormai scomparso da diversi anni.
Lo scrocchiare della carota avrebbe potuto attirare anche la presenza dei più, ma ad Aiden importava poco e nulla, semmai si guardò in giro mentre prese a rigirarsi la fidata bacchetta tra le mani. Avrebbe atteso con sguardo impassibile l’arrivo del proprio sfidante e l’invito dell’arbitro a farsi avanti, mentre nella propria mente vi era un solo e unico pensiero: restare calmo con l’acqua di uno stagno, liberare il fuoco contenuto nelle proprie viscere in maniera imprevedibile e sfruttare il suo lato opportunistico come meglio poteva.
Era una Volpe, dopotutto, e un Auror. Qualcosa doveva pur significare.

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Classe I, II, III, IV, V complete, esclusi i proibiti;
Proibiti appresi: Iracundia (Classe III), Ignimenti (Classe IV), Claudo/Parclaudo e Nebula Demitto (Classe V);
Classe VI appresi: Incarceramus, Realtas;
Classe VII appresi: Magisterium;
Incantesimi da Auror: Stupeficium, Expecto Patronum, Rompisigillo, Nego Negligetiam, Homenum Revelio, Deletrius.
Incantesimi appresi con sblocco Animagus: Mutas/Immūtas.

Posted on 18/6/2020, 16:00

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slytherin ▪ 19 yo ▪ Breathe.Distrazione.
Era forse questo il motivo che l'aveva spinta a partecipare. Aveva preso la decisione a cuor leggero, consapevole che vi sarebbero stati lunghi ed interminabili giorni a dividerla dall'evento. Il tempo, però, aveva l'ardire di muoversi a proprio piacimento e, in men che non si dica, il fatidico mattino era giunto, catapultando la Serpina in uno stato di inquieta indecisione.
Aveva fatto la scelta giusta? Era opportuno partecipare? I duelli l'entusiasmavano ma temeva sempre di potersi, in qualche modo, tradire. Non si trattava solo della sua profonda e nascosta Natura, sancita dalla consapevolezza del cruore sovrannaturale che scorreva nelle sue vene, ma della sottile linea che la separava dall'oscurità a cui, volente o nolente, giusto o sbagliato che fosse, era votata.
Prima di entrare nell'edificio rimesso a nuovo per l'occasione, trasse un profondo respiro e chiuse gli occhi: non partecipare sarebbe stato comunque peggio dell'esser sconfitti. Il fallimento non la preoccupava; non perché fosse convinta della vittoria - era troppo sicura delle proprie capacità per permettere all'esito di un duello di metterla in crisi - ma perché era ben altro ad animare in malo modo le sue giornate e le sue paure.
Entrò, fissando a lungo i propri passi che si infrangevano, decisi, sul pavimento lucido, cercando di non incrociare lo sguardo di nessuno, sperando di passare inosservata.
Raggiunta la sala, le iridi argentee misero subito a fuoco l'ambiente, non curandosi, inconsapevolmente, dell'avversario che l'aveva preceduta di pochi attimi. Qualsiasi cosa li circondasse era di vitale importanza e fu per questo motivo che, mentre si avvicinava alla pedana ignorando i presenti, tentò di memorizzare, per quanto possibile, le varie posizioni e gli oggetti che circondavano il luogo dello scontro.
Fece forza sulla gamba sinistra e si issò a fronteggiare il suo suo sfidante, alzando lentamente lo sguardo su di lui, finalmente curiosa di conoscerne l'identità.

L'auror. Poter incrociare il suo sguardo fu come lasciarsi carezzare da una calda folata di vento in un giorno estremamente rigido. L'entusiasmo, l'adrenalina fecero finalmente capolino. Era l'avversario giusto per iniziare e in quel momento, in quel preciso attimo, tutto ciò che l'aveva condotta fino a quel punto - l'ansia, l'indecisione, le paure - smisero di essere, lasciando posto al primitivo desiderio dello scontro, che scaldò le membra, e acuì i sensi
Un leggero cenno del capo in saluto dell'arbitro, il sorriso sardonico a dipingerle le labbra rosse: era pronta.
Il salice roteò leggero nella sinistra, fremendo appena quando le dita si saldarono con dolcezza intorno al manico, quanto l'attenzione tornò all'irlandese.
« Weiss. »

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Posted on 18/6/2020, 20:25

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«Madame Vaughan, benvenuta. La aspettano nella sala quattro.»
La strega aveva annuito con una certa accondiscendenza, facendo segno al dipendente della Congrega di farle strada. Era emersa dalla metropolvere solo pochi minuti prima, di ritorno da un duello a Nizza che si era svolto in maniera esemplare come del resto accadeva durante le competizioni ufficiali di un certo livello; non osava immaginare cosa sarebbe uscito da quell’assurda trovata pubblicitaria.
Eudora Agatha Vaughan amava il suo lavoro, ancor più amava fare il suo lavoro e farlo bene. Proveniente da una famiglia vecchio stampo, teneva alla forma e alle regole, all’estetica di un duello tanto quanto al suo risvolto più pratico e funzionale; peccato che si trattasse ormai di una forma d’arte andata quasi del tutto perduta, soppiantata da trucchetti pirotecnici e scalmanati che saltellavano da un punto all’altro della pedana. Addio alla forma, addio all’estetica, addio alla compostezza.
«Gli sfidanti?»
«Aiden Weiss, auror, ed Emily Rose, studentessa.»
Che accoppiata. Sospirò, se non altro la Congrega aveva riaperto. Era già uno scempio bello e buono che fosse rimasta chiusa tanto a lungo. Meglio non pensarci.
Ebbe cura in ogni caso di mantenere per sé le proprie opinioni e le proprie espressioni mentre aspettava i due sfidanti. Impettita, la schiena dritta come un fuso, le mani nascoste dietro; scandagliava con sguardo neutro l’intera sala e lentamente prendeva le misure della pedana. Poi, adocchiati Weiss e Rose, li studiò con una certa severità ed infine, con un cenno rigido del mento, li salutò entrambi.
«Signor Weiss e Miss Rose, benvenuti. Sono l'arbitro Vaughan. Mi aspetto un duello sportivo.» Non s’azzardò ad aggiungere nient'altro per non darsi false speranze senza volerlo. Stava abbassando le sue aspettative? Che l'età la stesse ammorbidendo? Il pensiero le diede la nausea.
«Vi invito a decidere tra Gnomo e Folletto per stabilire a chi andrà la prima mossa.»

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Posted on 20/6/2020, 08:55

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Aiden Weiss

Come lava incandescente, l’Auror avvertì distintamente l’adrenalina attraversarlo con una tale impetuosità che ne fu alquanto deliziato. Fu quasi tentato dal leccarsi le labbra con fare famelico una volta individuata la propria sfidante - quel fiorellino spinoso di Emily Rose -, come se la sua natura di Animagus avesse risposto agli stimoli primordiali della caccia, ma che tuttavia si risparmiò di compiere nel rispetto dell’arbitro, del pubblico che si stava radunando per assistere al loro scambio sportivo e della pulzella stessa.
«Ahhh Rose.» salutò con un mezzo sorriso, un misto tra il divertimento e il sarcasmo, mentre prendeva a sua volta posizione sulla pedana.
Ricordava perfettamente l'ostinazione che aveva dovuto adottare nei confronti della ragazza, piuttosto che andarsene per la propria strada e lasciarla sola con i propri pensieri e la propria mano sanguinante. Il Ballo delle Rose e delle Spine aveva messo in evidenza alcune sfumature dei lati di entrambi, molto più di quanto fosse successo in quel loro primissimo incontro durante un'afosa giornata estiva nei pressi di Hogsmeade; ma ora che si trovavano sulla stessa pedana per duellare in modo amichevole, Weiss si chiese quanto altro sarebbe emerso da entrambi o se l'acidità di Emily fosse stata finalmente - a sua insaputa - smussata dalle parole e gesti che lui, in qualità di Auror in servizio e come uomo disponibile nei confronti di qualsiasi donna in difficoltà, le aveva riservato in quell'occasione ad Hogwarts. La libertà e la guarigione erano due fattori costantemente bramati da chiunque, perfino da un animale, ma ciò che il rosso voleva sapere era se la giovane Strega ne aveva ancora memoria e se ne avrebbe tenuto debito conto.
E se il proprio spirito altruistico aveva fatto capolino al ballo studentesco, stavolta toccò al proprio lato cavalleresco. Anche se la galanteria era da considerarsi come un valido compost per le piante ai tempi odierni, Aiden non poteva farne a meno, era più forte di lui ed era solo merito dell'educazione antiquata che aveva ricevuto. Se solo Regan fosse stata lì per vederlo, sarebbe sicuramente stato molto fiero di lui e lo avrebbe visto in uno dei suoi rari sorrisi compiaciuti.
«Ah, madame Vaughan, buongiorno a Lei.» disse, infine, in tono molto educato, all’arbitro una volta udite le dovute raccomandazioni. «Come potrei privare l’onore della scelta alla qui presente pulzella?» E aprì la mano sinistra nella direzione di Emily, verso la quale volse il proprio sguardo - stavolta più distaccato - e studiandone le reazioni. Non gli era sfuggito quale fosse la mano dominante con la quale la giovane Strega reggeva il proprio catalizzatore; non che fosse una novità per lui incontrare dei Maghi o delle Streghe mancini, ma ciò nonostante ne rimase incuriosito. «Forza, Rose. Esprimi pure la tua preferenza.»
Eh sì, era proprio un gentiluomo, non lo si poteva proprio negare.

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Posted on 21/6/2020, 13:12

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slytherin ▪ 19 yo ▪ breathe. Non indugiò sull'arbitro, nemmeno a seguito del suo saluto. Era consapevole della sua autorità ma era necessario che Emily non lo considerasse come lì presente, piuttosto estraneo al tutto. Era altresì d'obbligo ignorare gli spalti e chiunque vi avesse già preso posto, che fosse lì per avvalorare la sua vittoria o sperare nel suo fallimento.
Le iridi, dure come il granito, fissavano Aiden, cercando di scorgere l'impatto emotivo che quella situazione avrebbe potuto avere su di lui. Consapevole del suo ruolo di Auror, non dava per scontato che fosse allenato agli scontri ma l'arte del duellante era ben altra cosa, questo lei lo sapeva. E lui?
Non si lasciò innervosire dal fiume di parole che irruppe dalle sue labbra e si limitò ad inclinare ingenuamente il capo, fissandolo con aria di curiosa disapprovazione, *Anche meno, eh*, aveva pensato mentre gli occhi scivolarono con disappunto sulla sua chioma rossastra, immaginando al suo posto una cresta da ruspante. Ma pulzella a chi? Inspirò, trattenendosi dall'alzare gli occhi al cielo dinanzi alla sua forzata esortazione. Come se potesse fare differenza alcuna. Era forse convinto di poterla, in qualche modo, innervosire? Nascose un sorriso, socchiudendo le palpebre. Non aveva mai celato il fastidio generato dalla sua presenza al precedente ballo di fine anno, così come non aveva mostrato estrema gratitudine per il suo aiuto: avrebbe potuto farcela benissimo da sola, e probabilmente sarebbe stato così se lui non fosse intervenuto; *Sicuro*, si riproverò con sarcasmo.
Gli avrebbe reso il favore al termine del duello, decise, *dopotutto ne avrà bisogno*.
« Gnomo. », decise di getto rivolgendo finalmente tutta la sua attenzione alla donna, giudice del loro scontro e il Salice sembrò fremere, impaziente.
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Posted on 27/6/2020, 09:47

Il Fato

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Weiss e Rose si conoscevano, o almeno era quella l’impressione che madame Vaughan aveva potuto ricavare da quel misero scambio ai limiti dell’educazione. Grandioso.
Non era il tipo da origliare le conversazioni altrui e i pettegolezzi le facevano sempre uscire dei terribili sfoghi sulle mani, ma quella era anche la ciliegina sulla torta: sarebbero riusciti a lasciare i proprio sentimenti al di là della pedana o li avrebbero trascinati anche nel duello, inquinandolo? Battute sarcastiche da una parte e silenzio ostinato dall’altro, neanche un’occhiata nella direzione dell’arbitro da parte della ragazza. Eudora dimostrò tutto il suo disappunto nella tensione della mascella.
Si trattenne dallo scadere allo stesso loro livello indirizzando ad entrambi una metaforica tirata d’orecchie, decidendo invece che almeno uno dei tre lì sopra avrebbe dovuto quantomeno cercare di mantenere una certa maturità ed un certo rispetto per l’arte dei duelli.
Sciolse l’intreccio di mani dietro la schiena rivelando così un gettone nel palmo, prima di lanciarlo in aria e lasciarlo cadere.
«Folletto.», disse. «La prima mossa va al signor Weiss.»
Una volta che si fu voltata, scese dalla pedana per dar spazio agli sfidanti e raggiunse la sua postazione. Infine, assicuratasi che fossero tutti pronti, prese fiato e decretò il principio di quello scontro.
«Iniziate!»

Turno ad Aiden
Buon duello!

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Posted on 29/6/2020, 09:02

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Aiden Weiss

Imperturbabile, l’Auror non diede troppo peso agli sguardi di Emily, rimanendo calmo e misurato. Da quando aveva parlato in tono piuttosto distaccato, non aveva manifestato più alcun tipo di emozione sul suo volto, proprio come quei Gargoyle che giacevano nei rispettivi quattro angoli della sala; era come un involucro vuoto dove solamente l’adrenalina lo colmava, lo preparava, a quanto sarebbe accaduto di lì a pochi attimi.
Quando l’arbitro decretò chi di loro due avrebbe dato inizio alle danze, Weiss non riservò ad Emily nessun sorriso, né beffardo né sarcastico, assolutamente nulla. Del resto non le doveva niente: entrambi avevano aderito a partecipare a quell’evento sportivo e competitivo, quindi le simpatie o i doveri erano stati beatamente lasciati all’ingresso una volta entrati alla Congrega; mentre per quanto riguardava la sua gentilezza e galanteria, la rossa aveva già avuto quanto le era dovuto, ora era giunto il momento di lasciar parlare le bacchette.

Non appena l’arbitro diede finalmente il via, Aiden agì senza alcuna esitazione, senza pensarci più dello stretto necessario. Si appellò alla sua natura di Animagus, o comunque ne prese forte ispirazione, per abbracciare la rapidità della volpe affinché lo aiutasse a giungere a destinazione nel più breve tempo possibile, intenzionato a far prevalere la propria volontà, nonché la propria Magia.
Tentò di muovere il braccio armato nel modo più repentino e fluido possibile, puntando la bacchetta contro Emily e selezionando un target specifico su cui voleva andare ad infierire: la testa. Il polso era leggermente alzato, al punto giusto affinché la punta del proprio catalizzatore non mancasse dal proprio proposito. L’unica cosa a cui l’Auror pensò fu il proprio desiderio di stordirla a puntino, nel disperato tentativo di voler rafforzare l’incantesimo, unendosi - infine - alla formula magica che avrebbe permesso alla propria volontà di prendere forma. *Lucis Ambitus!* Anche se optò per un Incantesimo Non Verbale, non cambiò niente: Aiden, nella sua testa, pronunciò l’incantesimo senza particolari inflessioni, ma in modo nitido e deciso.

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Posted on 1/7/2020, 10:48

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slytherin ▪ 19 yo ▪ breathe.Concentrazione.
Ogni fibra del suo corpo era tesa contro l’avversario. Prima ancora che l’arbitro desse il via, aveva preso posizione: la sinistra tesa fluidamente in avanti, l’avambraccio in posizione naturale e il palmo a stringere la bacchetta già rivolta verso Aiden. Le gambe avevano trovato il loro naturale equilibrio, stabilendo un fermo contatto con la pedana, volte a reggere la sua esile ma veloce figura.
Il polso era già pronto, la forma attiva assunta dal corpo non era stata casuale; l’arbitro aveva abbandonato il campo e il suo dare inizio alle danze venne percepito immediatamente come una spinta ad agire: aveva già deciso lei e avrebbe agito esattamente come si era prefissata, nonostante il Caso avverso.
Così, dalla studiata immobilità di partenza, il polso compì una repentina rotazione di 360 gradi in senso antiorario, ripuntando l'arma in direzione dell’avversario, ricoprendo l'esatta posizione precedente. Sentì il bicipite brachiale tendersi al veloce movimento, i flessori dolerle piacevolmente per la rapida e fluida costrizione improvvisa e senza indugiare minimamente, nel ritmo conclusosi della mossa, pronunciò a gran voce la formula: « ORBUS! »
Il tono di voce si erse con intensità, come a voler scuotere i presenti in sala, echeggiare tra le pareti, richiamato a raschiare la gola. Salvifico, potente, primitivo. Nessun incantesimo verbale avrebbe accompagnato la mossa studiata al principio, quella con cui aveva deciso di dare il via al tutto e che era, per mera coincidenza, perfetta per colpire il suo avversario, scaraventarlo a terra con violenza, battendo la testa. L’offesa, oltre che al repente agire, richiedeva la forza della propria voce e decisione per compirsi nella sua perfetta minaccia ed Emily, animata dal cruore innaturale che scorreva nelle sue vene, aveva imparato ad utilizzare quell’arma apparentemente innocua prima ancora della Magia a cui era in grado di dare vita: il suono.
PS: 300 | PC: 300 | PM: 300 | EXP: 60

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Posted on 1/7/2020, 22:12

Il Fato

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Madame Vaughan aveva abbandonato i riflettori ed era sparita nella penombra per lasciare margine di manovra ai due contendenti, i quali non avevano perso tempo per entrare nel vivo del duello.
Weiss aveva optato per un incanto immediato, estremamente elementare ma non per questo meno fastidioso e —per certi versi— subdolo; gli sarebbe bastato mirare alla testa fiammante dell’avversaria per soggiogarla ad un gioco di luci psichedeliche capace di tramortirla.
Di contro, Rose aveva preferito un’azione diretta e prepotente, basata più sulla forza bruta che altro; anche in questo caso l’esecuzione —pur non immediata come quella antagonista— non avrebbe richiesto che una frazione di tempo.
In quella sola frazione, tuttavia, era racchiusa la chiave di volta di quel primo scambio. L’orbus non aveva ancora lasciato la bacchetta di salice quando il vortice luminoso intrappolò il corpicino di Rose, accecandola e distraendola con quello spettacolo pirotecnico che era il lucis ambitus (-8PS -10PM).
Weiss, tuttavia, non avrebbe potuto cantare vittoria, non del tutto. Il raggio magico infatti, pur deviato, non aveva necessità di colpire una zona particolare del suo corpo e perciò riuscì comunque ad andare a segno in maniera parziale. La distrazione della ragazza nella fase finale, la leggera deviazione del raggio ed il peso dell’auror stesso contribuirono a fare in modo che Aiden venisse, sì, sollevato da terra ma anche prontamente rilasciato. Vinto dalla gravità, cadde a terra ammortizzando con la spalla destra prima che con la testa, che comunque seguì a ruota (-25PS -4PC). Il colpo gli avrebbe lasciato un leggero sfasamento ed il braccio indolenzito per il minuto seguente, ma ancora utilizzabile: con l’avversaria temporaneamente bloccata in quel vortice stroboscopico si trovava in una posizione di vantaggio momentaneo.

Emily Rose
PS: 292/300
PC: 300/300
PM: 290/300

Sei intrappolata in un vortice di luci accecanti che ti impediscono di vedere cosa succede all'esterno. Sei ovviamente destabilizzata e disorientata, l'effetto dura tutto il turno successivo per cui le tue opzioni sono estremamente limitate.

Aiden Weiss
PS: 235/260
PC: 194/198
PM: 233/233

L'orbus ti ha sollevato e scaraventato a terra. Sei caduto principalmente sulla spalla destra (che rimane indolenzita per tutto il turno successivo), ma il contraccolpo ha interessato anche la testa, sebbene in misura minore. Puoi usare il braccio, ma considera comunque la botta presa.

Turno a Emily

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Posted on 3/7/2020, 11:33

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slytherin ▪ 19 yo ▪ strike.Un vortice caleidoscopio di luci colpì improvvisamente i suoi occhi, estendendosi ai pensieri. Chiuse istintivamente le iridi, serrando le palpebre a protezione, come se ciò potesse in qualche modo aiutare a tener lontane le radiazioni. Prima ancora che Emily potesse anche solo ipotizzare cosa stesse accadendo, con il braccio ancora teso in avanti dopo l'esecuzione del primo incantesimo, agì di impulso:
*LUMOS MAXIMA*
Fu inevitabile non considerare quel duello al pari degli scontri che l'avevano coinvolta negli ultimi tempi. Il corpo reagiva in modo impulsivo, la mente si piegava a reazioni istantanee e lo spirito di sopravvivenza diveniva dominatore assoluto della scena. Erano state le esperienze di vita, le volte in cui Emily si era ritrovata in pericolo, a influenzare ciò che era diventata.

In una situazione di svantaggio, ergi le difese.
Ci saranno momenti in cui non ti sarà possibile percepire ciò che hai intorno ed anche il misero sassolino sul ciglio della strada potrà essere utilizzato contro di te.
Ergi le difese. Eppur attacca.
Un mantra che aveva memorizzato, esperito suo malgrado. Aveva pagato il fio della propria superficialità quando non vi aveva realmente badato, prima ancora di percepirne la verità intrinseca. Per questo la sua mente, avvinta dalle luci che presero a rinchiuderla in una confusa morsa, reagì d'istinto, ormai piegata a un tale insegnamento, creando un legame viscerale tra l'attacco subito e ciò che avrebbe dovuto fare per pararsi in quel momento di fragilità: le radiazioni luminose. Il Lumos Maxima.
Il salice invocò celermente l'incantesimo, come di riflesso, con gli occhi ancora chiusi, la fronte corrugata, nemmeno volesse irradiare nella sala gli stessi raggi che avvincevano la sua mente, liberarli per far sì che smettessero di disorientarla. Per tornare a vedere.

PS: 292 | PC: 300 | PM: 290 | EXP: 60

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Posted on 3/7/2020, 17:42

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Aiden Weiss

Si sentì sollevare da terra e poi, qualche attimo dopo, venir rilasciato prontamente, impattando sulla pedana di spalla, seguendo poi la testa. Il leggero sfasamento e l'indolenzimento all’arto dominante che ne conseguì fece sì che l’animo dell’Auror si infiammasse, come la lava di un vulcano che prendeva a ribollire con impetuosità; ed era proprio ciò che sentiva nelle proprie vene: il sangue che scorreva con ferocia, reso ancora più selvaggio dalla adrenalina in circolo.

Agì d'istinto: tentò di issarsi - fin dove gli era possibile - con l’arto sinistro usando la pedana come solido appoggio, e alzò simultaneamente il braccio destro, ora libero, per rendere possibile il movimento che ne sarebbe seguito. Anche se era indolenzito, cercò di essere il più celere possibile, bramoso di liberarsi di un peso e di scaricarlo senza troppe cerimonie ad Emily; oltretutto il dolore era relativo, aveva subito di peggio e non si era mai lasciato scoraggiare o abbattere.
Così, mentre l’opportunismo alimentava l’ardore dell’uomo, la volontà incrementò la potenza: il fuoco che lo aveva pervaso a seguito della botta doveva usare la bacchetta come tramite e attecchire sulla Rose. *Incendio!* ruggì nella propria mente con decisione e impeto, la stecca di Biancospino puntata verso il tessuto che copriva il busto della propria avversaria e desiderando ardentemente che bruciasse, mentre il polso venne mantenuto rigido.

PS: 260 | PC: 198 | PM: 233 | EXP: 36.5

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Posted on 7/7/2020, 21:51

Il Fato

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Entrambi gli sfidanti propesero per una soluzione inaspettata e in entrambi i casi altrettanto inaspettato fu l’esito.
Più agendo per istinto che per ragione, disponendo forse di un’indole più battagliera di un’antilope che si blocca di fronte a fari babbani, la serpeverde dette sfoggio di magia. L’abbarbagliamento di cui era vittima, insieme alla confusione mentale, non le avrebbe permesso chissà quali esempi di prodezza, ma la formula a cui ricorse fu così elementare e così simile alla condizione che stava vivendo che la bacchetta rispose al richiamo. Un colpo di sfortuna, in un certo senso, perché il lumos maxima sfrigolò all’interno del vortice psichedelico e ne intensificò l’effetto: aveva le palpebre chiuse, sì, ma la vista era già indebolita e il repentino aumento di luminosità non giovò affatto né ai sensi né alla mente (-9PS -5PM).
Qualche raggio sfuggì alla presa della spirale, non a sufficienza per creare effettivi danni allo sfidante ma comunque non ininfluente. Risultò che mentre Aiden tentava di individuare la figura di Emily tra quelle spire psichedeliche —un compito assolutamente non banale— il bagliore gli procurò una fitta rapida di dolore (-2PS) e lo distrasse quanto bastava per allontanarlo ancora di più dal suo obiettivo. Un principio di incendio attecchì alla stoffa del tappeto srotolato sulla pedana, alla distanza di un braccio circa da Emily stessa; era momentaneamente inoffensivo, ma le fiamme magiche non si sarebbero arrese senza un intervento esterno e anzi sarebbero cresciute.
Nel frattempo, il lucis ambitus si dissolse, ma la giovane ragazza avrebbe continuato a sentirsi disorientata ancora per un po’; la vista, poi, sarebbe risultata compromessa da macchioline bianche sparse nel campo visivo.

Davanti a Emily, a circa un braccio da lei, spuntano delle fiammelle dovute all'incendio. Senza interventi esterni il fuoco aumenterà di intensità (non si esaurisce da solo).
Vi invito a prestare sempre bene attenzione alle condizioni ambientali, a quelle del vostro pg e a quelle del pg avversario.

Emily Rose
PS: 283/300
PC: 300/300
PM: 285/300

Il vortice è sparito, ma persiste il forte disorientamento. Agli strascichi del lucis ambitus si sommano quelli del lumos per cui per questo turno la tua vista è indebolita.

Aiden Weiss
PS: 233/260
PC: 194/198
PM: 233/233

Il lumos ti distrae e ha lo stesso effetto di quando si è colpiti all'improvviso dal riflesso di un vetro o di uno specchio. Permane un breve sfarfallamento che devia l'incendio, già messo alla prova dalla difficoltà di scorgere la figura di Emily nel vortice luminoso.

Turno a Aiden

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Posted on 9/7/2020, 09:46

When the snow falls, the fox tries to survive.

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Aiden Weiss

Giunse inaspettato e all'improvviso: nel momento in cui Aiden era intento a prendere la dovuta mira, una fitta dolorosa - causata da un bagliore - lo colpì a tradimento agli occhi e ne compromise la traiettoria del proprio assalto, il quale andò ad attecchire nel tappeto a circa un braccio dalla Rose. E benché tale colpo di luce avesse momentaneamente resa più sensibile la vista del rosso, di certo non si diede per vinto e non perse ulteriore tempo.
Così, mentre il vortice di luci psichedeliche spariva, la mente e il corpo dell'Auror agirono all'unisono: il ginocchio destro provó a scivolare di lato quel tanto da permettergli di stabilizzarsi sul posto grazie alla forza della propria schiena e bacino, così avrebbe cercato quantomeno di rimanere in ginocchio sulla pedana, mentre la bacchetta rimase ancora ben puntata contro Emily; e nella propria testa Aiden si figuró una pesante e solida catena d'acciaio, quel tanto da destabilizzare e bloccare la propria avversaria, volendone poi impedire una qualsivoglia reazione o fuga, e che sarebbe andata ad avvolgerle i polsi e le caviglie. La concentrazione, quindi, era alle stelle poiché era perfettamente consapevole di quanta meticolosità fosse necessaria nell'eseguire un simile incanto. Continuando a non distogliere la mente dalla catena apparsa nella sua mente, l'Auror drenó tutta la propria decisione, volontà e potenza - oltre che magia - in quell'incantesimo, affinché tutti quei fattori, concentrazione compresa, fungessero da spinta decisiva così che liberassero le catene dalla punta della bacchetta fino a giungere a destinazione. *Incarceramus!* scandì con chiarezza e ardore nella proprietà mente, come a voler dettare un ordine ben preciso. Ovviamente cercò di dare il massimo nonostante la botta che poco prima aveva ricevuto.

PS: 233/260 | PC: 194/198 | PM: 233 | EXP: 36.5

SPOILER (clicca per visualizzare)

Chiedo scusa ad entrambi se la volta scorsa ho dimenticato di aggiornare le mie stats, sono un po' rimbambita in sto periodo. Da adesso rimarró al passo con i conti del Master.