Mike T. Minotaus vs Alice O. Lastrange, Studente vs Studente | Giornata del duellante

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view post Posted on 15/6/2020, 21:20
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Il Fato

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La Giornata
del Duellante



Benvenuti, tra breve il duello avrà inizio e il mio compito è quello di arbitrarlo.
Vi prego di postare i punti statistica e gli incanti con i quali vi siete iscritti (N.B. il punteggio massimo per ciascuna categoria è di 300 perciò se eccedete riportate la cifra massima consentita).
Se vincete potrete avere fino a 4 punti statistica per ogni campo.
Se perdete potrete avere fino a 2 punti statistica per ogni campo.
La quantità precisa verrà scelta da me, alla fine, in base ai vostri meriti e demeriti.
Ogni utente ha a disposizione 72 ore per postare, pena la perdita del turno; alla terza assenza si incorre nell'esclusione dall'evento, con conseguente vittoria dell'avversario. Non ci saranno richiami, semplicemente se postate in ritardo la vostra azione non verrà considerata e il turno è ritenuto saltato. Sono concesse fino a 3 proroghe da 24 ore ciascuna a patto che queste vengano richieste prima dello scadere del proprio turno.
Per eseguire un incantesimo siete pregati di seguire le indicazioni che trovate in Descrizione Incanti nel Reparto Apprendimenti della Biblioteca.
Non si possono usare le Maledizioni senza perdono, incantesimi oscuri e incantesimi letali.

Consultate il regolamento dei duelli per tutte le regole, l'ambientazione, l'entità dei danni e le eccezioni d'uso.
Buon divertimento!

Iniziate!

 
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view post Posted on 16/6/2020, 20:40
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Il week end era appena cominciato ma non sarebbe stato all’insegna dello studio tanto meno del relax, quel fine settimana avrebbe portato una nuova sfida per la corvonero che, già vestita di tutto punto, scendeva le scale per la Sala Grande. La sua divisa giaceva ordinata in sala comune, quel giorno non era richiesta, ma decise comunque di vestirsi molto comodamente, dato quello che sarebbe successo di li a poco. Solo qualche giorno prima aveva deciso di affrontare qualcosa di nuovo, voleva rendersi conto di quelle che erano le sue reali capacità, confrontandosi con un altra persona in un vero e proprio duello, e soprattutto capire se tutti i suoi sforzi e i suoi studi sarebbero stati in grado difendere se stessa, e chi voleva bene, in azione. Le responsabilità crescevano insieme a lei, ogni giorno di più, per questo era per Alice così importante capire a che livello era arrivata. La Corvonero non era mai stata piena di sé, ne tendeva a sottovalutarsi, ma alcune volte semplicemente la teoria le veniva meglio della pratica, per questo si era iscritta al “La Giornata del Duellante” sperava di confrontarsi con qualcuno che potesse far uscire il meglio di lei, senza porre troppa attenzione alle casate, ai punti e tutto quello che derivava da un duello scolastico.
Sedendosi alla grande tavolata dei Corvonero, si sentì leggermente isolata da tutti loro, come se in quel momento ci fossero soltanto lei, i suoi pensieri e il caffè.
Le voci su questo evento si erano sparse velocemente, anche se solo pochi intimi sapevano della sua partecipazione, non aveva bisogno di incoraggiamenti ne di troppi fronzoli, il suo scopo non era quello. Distrattamente diede un occhiata all'orologio che, al suo polso, indicava spietato che era ora di incamminarsi. Immersa totalmente nei suoi pensieri, si ritrovò in men che non si dica nella grande sala dove si sarebbe tenuto il duello, era decisamente più imponente di quella scolastica, circondata da alte finestre che lasciavano passare i forti raggi solari, che quel giorno riscaldavano, probabilmente, l’intera Inghilterra. Il soffitto sembrava distante chilometri dalla pedana sulla quale lei e il suo sfidante si sarebbero dati battaglia, ed Alice approfittò di quel poco anticipo che aveva guadagnato per studiare tutto ciò che vi era all'interno, molti quadri erano appesi alle alte pareti e un imponente lampadario sovrastava sulla sua testa. Con la giusta tecnica, probabilmente, l'ex prefetta sarebbe riuscita ad utilizzare alcuni di quegli oggetti come diversivo, ma non sapendo chi fosse il suo avversario era ancora troppo presto per definire la strategia migliore.
L’ora era quasi giunta, sia l’arbitro che il suo sfidante sarebbero stati li da un momento all'altro, e ormai Alice sentiva dentro di se quella sensazione che vivida le faceva vibrare ogni singolo millimetro di pelle, un mix esplosivo di emozione, ansia, eccitazione e di un immensa voglia di dare tutto il meglio di sè stessa.


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view post Posted on 18/6/2020, 20:28
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E così, il grande giorno era finalmente arrivato. Mentre si dirigeva a passi lenti e distesi verso l’imponente edificio, sede della Congrega dei Saggi Duellanti, la memoria di Mike sarebbe corsa a quanto era accaduto in quel luogo un anno e mezzo prima, e alla sensazione di nausea che l’aveva colto nell'apprendere quella terribile notizia.
Un’autentica strage, dettata dalla pazzia di un uomo, Raven Shinretsu, che nella sua cieca follia aveva ucciso il campione in carica prima di dar fuoco all’intero edificio.
Difficile dimenticare quel senso di impotenza e il voltastomaco che aveva provato nello scrutare dai giornali le immagini vivide e reali di quello scontro.
Poi, una notizia inattesa; quando dalle colonne del Profeta aveva appreso di quel Torneo e della riapertura della Congrega, il giovane studente si era ritrovato emotivamente coinvolto in quell'iniziativa commemorativa atta a far tornare alla luce una parte importante della Londra magica.
Certo, nell'apporre la firma sul modulo d’iscrizione, l’inglese non avrebbe di certo sottovalutato l’aspetto sportivo dell’evento, pronto a mettersi nuovamente alla prova in un duello ufficiale. Uscire dalla comfort zone di Hogwarts avrebbe giovato allo spirito del Prefetto, giunto ormai al quarto anno e pronto ad affinare ulteriormente la sua tecnica e conoscenza magica.

L’imponente edificio, da poco rinnovato, stava attirando l’interesse e la curiosità del giovane duellante che, in altre circostanze, avrebbe volentieri speso qualche minuto nell’esplorare la struttura e nell’onorare la memoria e lo spirito di sacrificio di The Magican. Quanti avrebbero fatto lo stesso, nel tentativo di arginare la follia dello stragista Raven? Sentendosi in parte in difetto nel constatare che la sua natura gli avrebbe suggerito un comportamento ben diverso e più votato all'autoconservazione, Mike avrebbe tentato di scacciare quell'ultimo fastidioso pensiero prima di fare il suo ingresso nella sala del duello.
Secondo le ultime indiscrezioni provenienti dagli angoli più nascosti del castello, al torneo avrebbe partecipato anche qualche altro studente che, al suo pari, aveva sentito il richiamo di quell’importante evento. Certo, la maggior parte dei partecipanti avrebbe fatto parte del mondo degli adulti, esperti maghi che già da tempo avevano concluso il loro percorso scolastico. Ma con chi avrebbe dovuto incrociare la bacchetta il giovane Serpeverde?
Sino a quel momento si era tenuto distante dal curiosare in giro, mostrandosi indifferente alle notizie ufficiali o ufficiose sugli eventuali abbinamenti, preferendo così restare concentrato su se stesso e sull’obiettivo di ben figurare dinanzi a quella rinomata platea.
Perciò, quando l’inglese iniziò a salire sulla pedana vestito con comodi e leggeri abiti sportivi, venne subito colto da una combinazione di stupore e di incertezza.
Aveva forse sbagliato sala? In effetti, doveva trattarsi di un equivoco, o di un beffardo scherzo del destino.
Incerto sul da farsi, Mike avrebbe rivolto uno sguardo piuttosto titubante verso la ragazza che già prendeva posto sull’altro lato della pedana. Un’espressione ben diversa da quella che i due si erano scambiati qualche tempo prima, in un noto locale di Hogsmeade.
In preda ad un primo moto di turbamento, l’inglese si sarebbe poi rivolto all'arbitro della sala con occhi interrogativi, cercando di tenere a bada quell'improvvisa riduzione nella salivazione.

Buongiorno, sono Mike Minotaus. *Ho forse sbagliato sala??*
Aspettando un’eventuale conferma a quel legittimo dubbio, Mike avrebbe provato a compiere un profondo respiro, ben sapendo che in quel momento avrebbe preferito essere in qualsiasi altro posto, piuttosto che su quella pedana.

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Sigmund Schulz aveva varcato la soglia della Congrega con un velo di irritazione. Passo veloce, solita sigaretta fra le labbra umettate e valigetta in mano colma di scartoffie e documenti da consegnare il pomeriggio stesso di quella giornata.
«Signor Schulz, le diamo nuovamente il benvenuto!» disse la giovane donna che da dietro il bancone gli aveva sorriso cordiale.
Un cenno del capo, un borbottio di sottofondo in risposta e Sigmund s’era fatto avanti poggiando il contenitore in pelle nera sul bancone ligneo. «Sono qui per sostituire la Signora Bailey, devo firmare il solito foglio di impiego, giusto?»
«Sì, la prego di mettere una firma qui e… qui» aveva risposto la ragazza, poggiando sul piano due fogli distinti di cui l’uomo conosceva perfettamente il contenuto.
«Vediamo... Agata aveva due studenti oggi. Due giovani ragazzi, sì. Da Hogwarts, precisamente!»
«Due studenti? Per la barba di Merlino, mi aspettavo qualcosa di più eccitante. Mi auguro che il Signor Peverell abbia addestrato bene i suoi pargoli» un ultimo sbuffo di fumo e gettò la sigaretta a terra, sul pavimento lucido e levigato. «Sa, non sono mai stato ligio alle regole. Mi conoscete da molti anni ormai» un ghigno gli ombrò il volto mentre il piede destro spegneva la sigaretta, in un movimento da destra a sinistra e viceversa con la punta della scarpa.
«Bene, è ora.»
Un saluto cordiale e un leggero inchino portando il cappello al petto, per poi sparire in direzione della propria sala.

Quando Sigmund fece il proprio ingresso, Alice Lastrange aspettava impaziente in piedi con un certo nervosismo. «Signorina, l’agitazione non è sempre un male» aveva esordito l’uomo con un mezzo sorriso mentre prendeva posto. Qualche minuto più tardi anche lo sfidante, Mike Minotaus, si fece avanti abbracciato da un velo d’incertezza, salutando presenti.
«Ottimo. Immagino vi conosciate, no?» un sopracciglio si alzò interrogativo, fronte agli sguardi che i due sfidanti si lanciavano. Volevano forse fare un passo indietro? Era troppo tardi. «Non importa, ormai siete qui e ogni cosa va lasciata alle spalle. Chi siete e cosa avete fatto prima di salire su questa pedana fa parte di un altro giorno. Le regole richiedono un duello onesto, immagino non sia poi così divertente ma d’altronde le regole sono regole e, ahimè, è mio compito farle rispettare. il tono rauco delle voce metteva in risalto ancora di più l’accento tedesco. «Gut, è ora di iniziare! Scegliete tra Runespoor e Ippogrifo» posò il cappello sulla valigia e si accomodò sulla sedia in parallelo alla lunga pedana. «Non deve esserci spazio alla noia, voglio qualcosa di avvincente!» concluse mentre lo sguardo severo si posava sulle due figure poco distanti.

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view post Posted on 23/6/2020, 20:49
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Quell’attesa sembrò dilungarsi all’infinito, sebbene passarono realmente pochi minuti dal suo arrivo in quella stanza al momento in cui colui che avrebbe arbitrato l’incontro fece il suo ingresso nella grande sala. Il suo volto era indecifrabile ma le sue parole diedero ancor più coraggio alla studentessa, che, nel frattempo, si era lasciata prendere dalla frenesia dei suoi pensieri caotici. Alice era fatta così, poteva essere diretta e seguire la logica ma molto spesso si lasciava trasportare dalla moltitudine di pensieri e domande, che continuava a porsi con il disperato bisogno di dar loro delle risposte. In quell’occasione, però, doveva dar prova di se stessa, voleva dimostrare di riuscire ad agire riflettendo rapidamente e rispondendo a tutto con cognizione di causa.
Non stava più nella pelle, ma la curiosità nel scoprire l’identità del suo avversario prevalse su qualsiasi cosa così come lo sorpresa nello scoprire, quando il ragazzo si insinuò oltrepassando la grande porta ad Alice manco per un secondo il fiato.
Il fato sapeva essere davvero … mordace - forse era il termine più elegante che l’ex prefetta potesse esprimere in quel momento. Il volto del Serpeverde sembrava esprimere i suoi stessi sentimenti, le sue stesse incertezze su quello che stava per succedere. Probabilmente era pronta a tutto, persino ad un suo concasata, ma in quel momento l’idea di duellare con Mike insinuava dentro di sé contrastanti sensazioni. Quella voglia di dare il meglio di sé stessa era stata amplificata, ma allo stesso tempo l’idea di ferire, o essere ferita, il prefetto proprio non le piaceva. Tirò un profondo respiro, come l’uomo dinanzi a loro aveva appena detto, ormai erano lì, e dovevano dare solo il meglio di loro stessi.
I loro sguardi si incrociarono per qualche secondo, fu Alice a distoglierlo per prima, socchiudendo gli occhi regalando lui un raggiante sorriso.

« Collega, non smetti mai di sorprendermi, devo ammetterlo » le parole uscirono serene dalle sue labbra, grazie a ciò che l’arbitro avevano appena detto loro era riuscita a rasserenare le sue emozioni e calmare il suo animo. L’uomo aveva ragione, in quel momento non avevano bisogno di essere Alice Lastrange e Mike Minotaus ma solo due persone pronte a dare il meglio di loro stessi.
« Ti precedo, se non ti spiace... Ippogrifo » trovava ironica quelle possibilità di scelta, le due creature magiche erano entrambe di grande bellezza e in qualche modo potevano trovare similitudini con le due casate a cui entrambi appartenevano, il rapace alato con corpo equino e il serpente a tre teste, di cui una velenosa. La scelta di Alice non poteva che essere l’Ippogrifo, nonostante si fosse ripromessa che non si sarebbe lasciata condizionare dall’ambito scolastico, restava pur sempre una orgogliosa Corvonero.


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A quel primo e profondo respiro ne sarebbe subito seguito un secondo, e poi un altro ancora. Mike stava cercando di ritrovare dentro di sé la consueta razionalità e ben presto la sorpresa e l’incredulità di trovarsi dinanzi ad Alice avrebbero lasciato il dovuto spazio a ciò che stava per compiersi in quella sala.
In fondo, le parole dell’arbitro della contesa avevano più di un fondo di verità. Mike e Alice si conoscevano, certo, e forse il loro legame era diventato più stretto in quell'ultimo periodo, ma non per questo avrebbero dimenticato il luogo nel quale si trovavano. Quella era la Congrega dei Duellanti, e di loro spontanea volontà si erano iscritti ad un evento di primaria importanza a livello nazionale.
Rivedere un’ultima volta quel raggiante sorriso, diede all’inglese un’ulteriore sicurezza. Forse era giunto il momento di conoscere qualche nuova sfaccettatura di Alice, di comprendere come si sarebbe mossa in quella particolarissima situazione e di sperimentare come avrebbe potuto reggere la pressione di un duello come quello. Ne sarebbero usciti, forse non del tutto illesi, ma avrebbero potuto imparare qualcosa in più l’uno dell’altro.
Inoltre, la giornata era ancora lunga e, in caso di feroci scambi di “cortesie”, i due avrebbero sicuramente trovato il modo di fare pace perdendosi tra le viuzze della Londra magica.
Quest’ultimo pensiero riuscì a rincuorare definitivamente il giovane duellante che, decisamente più leggero e sicuro, avrebbe cercato di tirare fuori la solita determinazione per dare il giusto spettacolo al pubblico presente in sala.

La cosa è reciproca, Alice. Anzi, spero che questa occasione sia tu a stupirmi maggiormente...
Ritenendo fuori luogo, per lo meno in quel momento, l’accenno di un cordiale abbraccio, Mike si sarebbe limitato a inclinare lievemente il busto in avanti, in segno di cortesia.
Seppure in un clima apparentemente diverso rispetto all'ultimo duello che aveva avuto modo di affrontare nel corso dell’anno precedente, l’inglese avrebbe iniziato a percepire una punta di tensione al momento del “classico” lancio della monetina, un evento dal quale poteva dipendere il buon esito della prima mossa.
Certo, nel corso di un duello fortuna e sfortuna si sarebbero certamente compensate, lasciando il giusto spazio all’ambizione, alla creatività e alla bravura del mago, ma nessuno avrebbe mai rinunciato a partire con il piede giusto.
Nel lasciare la scelta alla sua collega, Mike non riuscì a trattenere l’accenno di un sorriso. Dopotutto, pur trattandosi di un evento esterno al castello, il giovane si sentiva cucito addosso il senso di appartenenza alla casata di Salazar e tra le due facce della moneta avrebbe sicuramente scelto il Runespoor, creatura spesso disprezzata ma dal grande interesse in campo magico e pozionistico.

Vada per il Runespoor. Come puoi ben immaginare, non mi dispiacciono i serpenti.
Terminata quella frase, il suo sguardo si sarebbe fatto serio e concentrato, come forse non lo era mai stato in presenza di Alice. Ma in fondo, non si erano mai trovati a duellare l’uno contro l’altro.

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La tensione albergava nella stanza come il soffio leggero della brezza estiva in un giorno troppo caldo: piacevole, a tratti fastidioso. Brividi profondi ramificavano sulla pelle, radici su un terreno arido e difficile da penetrare. Lentamente tutto stava mutando, dando spazio alla consapevolezza di dover mettere da parte più di qualche sentimento e far prevalere il lato più razionale del proprio essere.
Un breve scambio di parole, dietro sguardi che perfino Schulz aveva inteso perfettamente, e tutto venne messo in mano al fato. Alice voleva dare il meglio di sé, nell’altro partito Mike aspettava che la compagna facesse il proprio gioco rivelando lui le sue abilità. Eccitante, probabile, a tratti masochista ma ciò che veniva chiesto proprio in quelle occasioni era spogliarsi di qualsiasi sentimento contrastante che potesse influire sull’andamento del combattimento. Chi avrebbe vinto? Chi avrebbe scalato le classifiche della Congrega dei Saggi Duellanti, inaugurando quell’anno che sarebbe stato ricordato come la più avvincente delle ripartenze?
Sigmund, prima di lanciare la fatidica monetina, tamburellò impaziente le dita sul ginocchio destro e poi si alzò camminando da destra verso sinistra, affiancando dapprima Alice e poi Mike. Aveva dato loro il modo di respirare ancora per un po’ prima di dare il via alle danze. Tornato nell’esatto mezzo della pedana arrestò la camminata e con un movimento rapido e indolore spinse la mano verso l’alto mentre l’indice premeva sul pollice cui sopra la moneta restava in perfetto equilibrio. Uno scatto, un esemplare sincronismo, e l’oggetto di rame iniziò a roteare nell’aria per poi essere acciuffato dall’uomo e racchiuso fra i palmi delle mani bitorzolute. Uno sguardo ai due sfidanti prima di rivelare l’esito che la sorte aveva stabilito. Schiuse le dita e mostrò il palmo, le tre teste del Runespoor splendevano sul metallo rosso e luccicante.
«Minotaus, è ora di iniziare!» imperioso fece qualche passo indietro tornando alla propria postazione, comodo e interessato di vedere le future mosse. Ora cominciava il vero e proprio divertimento!

▪▪▪


Alice
PS: 231/231
PC: 105/105
PM: 129/129
PE: 20

Mike
PS: 234/234
PC: 162/162
PM: 155/155
PE: 30


I termini di scadenza previsti per un duello sono di tre giorni, che iniziano a decorrere dal giorno in cui è stato pubblicato il post del Master per il primo in ordine di turnazione e dal post di quest’ultimo per il secondo sfidante. Quindi, la scadenza per Mike cade il 28 Giugno 23:59. Alice, i tuoi tre giorni andranno calcolati dal giorno effettivo in cui posterà Mike.

 
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view post Posted on 27/6/2020, 22:37
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Raccolto tra i suoi pensieri in un moto crescente di tensione, Mike avrebbe iniziato a percepire quello stesso sentimento di trepidazione lungo tutta la sala.
In quegli istanti il tempo sembrò dilatarsi, scandito dall'abilità dell’arbitro. In quel gioco di crescente suspense, i secondi sembrarono trasformarsi in interminabili minuti e i minuti in ore. Nulla a che vedere con il vorticoso scorrere del tempo che aveva accompagnato il piacere e la spensieratezza di una serata di qualche tempo prima, a esami ormai conclusi.
Ora però, Mike e Alice avevano lasciato il posto a due duellanti, pronti a mettersi alla prova e a darsi battaglia. Mentre sfoderava la sua preziosa bacchetta, l’inglese avrebbe osservato con curiosità la capacità del giudice dell’incontro nel ritagliarsi un proprio spazio, favorendo tramite alcuni gesti ben accurati la tensione del momento.
In fondo, quello non era per niente un brutto lavoro, anzi! Se si fosse trovato spaesato e senza idee nel corso del colloquio orientativo del 5° anno, lo studente avrebbe potuto ricordarsi di quell'opportunità e chiedere qualche informazione ulteriore su quel mestiere che gli avrebbe permesso, se non altro, di tenersi sempre aggiornato sulle ultime tecniche di combattimento magico.
Ora però, tutti gli sguardi dei presenti erano concentrati sulla monetina che, vorticando in aria, avrebbe decretato l’inizio dell’incontro. La testa, o meglio, le teste del Runespoor avrebbero concesso al ragazzo la prima mossa e, senza perdere altro tempo, si sarebbe subito messo in posizione.
Il piede destro sarebbe andato leggermente in avanti rispetto al resto del corpo, mentre la rispettiva mano avrebbe stretto con più foga il catalizzatore in Prugnolo. Nel prendere un ultimo e profondo respiro, Mike si sarebbe convinto sulla mossa da intraprendere; in quell’occasione avrebbe preferito agire puntando sull’astuzia piuttosto che sulla pura potenza magica o sul tormento continuo dell’avversario.
Così, nell’indirizzare la bacchetta verso il volto di Alice, più precisamente verso i suoi occhi castani, il giovane duellante si sarebbe fatto più attento e meticoloso, pronto a compiere un rapido e semplice movimento orizzontale da sinistra verso destra.
Qualche tempo prima si era iscritto alla Giornata del Duellante per ben figurare e, possibilmente, per mettere a punto una strategia vincente; era questo desiderio ad alimentare il suo spirito e a guidarne i movimenti.
La retta che avrebbe voluto tracciare con la bacchetta sarebbe passata da quei due punti, formati dalle iridi della ragazza, finendo per fermarsi poco oltre il suo viso.
In quel modo Mike avrebbe agito sulla vista di Alice, indebolendola e annebbiandola temporaneamente. Il suo intento appariva chiaro, unica soluzione logica nel mezzo di molteplici possibilità; con quell’incantesimo avrebbe voluto farla lacrimare, limitandone di fatto la precisione, riducendone il campo visivo e, ultimo ma non meno importante, facendole così perdere parte di quel fascino che aveva acquisito ai suoi occhi nell’ultimo periodo.
In fondo, il tempo dei sorrisi e degli sguardi complici era terminato già da qualche minuto.

*Conjunctivitis* sicuro e concentrato, Mike avrebbe infine focalizzato l’incanto all’interno della propria mente, semplice e chiaro, senza nessun tipo di accento e senza dover necessariamente dare ad Alice alcun tipo di preavviso sulla sua mossa.

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ZA20rTU

I suoi pensieri procedevano veloci, il suo istinto aveva preso il sopravvento, non curandosi delle decisioni del fato che, quel giorno, sembravano remarle contro. La sua scelta era stata dettata dal cuore e, nonostante la moneta avesse deciso che sarebbe stato il suo collega a scagliare il primo colpo, Alice era pronta a difendersi e vincere quell’incontro. I suoi occhi scrutavano l’avversario, questa volta analiticamente e non solo per il gusto di farlo, cercando di capire quale sarebbe stata la sua prima mossa, avrebbe attaccato, questo era certo, nella sua stessa situazione anche la Corvonero avrebbe approfittato del vantaggio per mettere immediatamente il suo collega in difficoltà. Mike era un ragazzo molto intelligente, avrebbe sfruttato questa possibilità ed in quel momento l’ex prefetta non poteva permettersi di subire danni che avrebbero potuto interferire così presto con la sua salute. Che fosse inevitabile, questo Alice lo sapeva fin troppo bene, in un duello, che sia arbitrato o per la sopravvivenza, si finisce sempre per essere feriti e per ferire, lo scopo era proprio quello, ma lei non era li per il gusto di fare del male, aveva scelto di prendere parte a quel duello per valutare le sue capacità, per sfruttare al meglio quello che aveva imparato fino ad allora e applicarlo come meglio poteva.
Per questo motivo Alice, non appena l’uomo diede il via a quell’avvincente scontro, mandò un occhiolino al giovane, un segno di intesa che sperava il Serpeverde leggesse come un invito a dare il meglio di sé e di non curarsi di quello che era il loro rapporto, per poi eliminare qualsiasi suo pensiero dalla mente. La sua concentrazione ora si focalizzava interamente su quello che era il suo obbiettivo, non ci sarebbe stato altro che lei e il desiderio di proteggersi da un possibile attacco da parte del suo collega. Spesso la sua testa rimbombava di pensieri, domande e perplessità, lasciandosi prendere solo da quelle e rendendole impossibile concentrarsi su cose più importanti, ma quello che le premeva in quel momento era essere all’altezza delle sue stesse aspettative, per questa ragione si sarebbe impegnata nell’eliminare qualsiasi cosa che non fosse l’immagine dello scudo che avrebbe voluto proiettare in sua difesa.
La mano teneva stretta la sua bacchetta in legno di Ginepro, da sempre sua cara amica, durante gli anni che era stata sempre al suo fianco aveva avuto modo di studiarne i particolari e il significato della sua composizione, cercando di capire come mai quel potente strumento magico avesse scelto proprio lei. Quella pianta trova le sue origini sin dall’antica Grecia, il cui nome significava letteralmente “respingere il nemico”, era forse quello che aveva in mente per lei? Essere la mano che avrebbe aiutato la bacchetta a compiere il suo dovere? Alice lo sperava, non le erano mai piaciute le banalità, ne chi si muoveva solo perchè doveva farlo, amava interrogarsi su ogni piccolo dettaglio e scovare le risposte corretta per ognuno di essi, provando una gioia immensa quando questo accadeva.
Con la stessa felicità e orgoglio, avrebbe mosso la sua fidata compagna di avventure, disegnando dinanzi a sé una circonferenza, in senso orario, enunciando la formula magica associata:
« Protego »
La sua mente si sarebbe sforzata di essere vuota come l’incantesimo richiedeva, fino al momento opportuno, concentrandosi esclusivamente sull'intenzione di proteggere sé stessa dal possibile attacco del Prefetto, per poi cercare di cogliere la possibilità di attaccare a sua volta.


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Esigui secondi. Attimi intensi per entrambi gli sfidanti, gli stessi che davano vita a una futura tempesta in arrivo; distruttiva, o forse di lieve passaggio ma certa nel lasciare le proprie tracce. Per quanto i due giovani potessero tenersi lontani da mosse avventate – che potevano ferire l’uno o l’altro – entrambi avrebbero dovuto fare i conti con l’esito che quella prova avrebbe dato e chissà quali sarebbero state le azioni future. Non era facile mettersi in discussione, soprattutto se dall’altra parte l’emozione di un probabile sentimento ancora celato palpitava silenzioso. Schulz godeva di quel momento, a maggior ragione nel vedere due studenti che dietro a sguardi sicuri, nascondevano la paura di ferirsi. Un ghigno malizioso prevalse sul volto dell’uomo, il mezzo sorriso della soddisfazione irrigidì ancora di più la sua espressione. Nel mentre, Mike avanzava un passo sulla pedana con apparente sicurezza, la stessa che conferì all’azione di andare in porto, almeno in una buona dose.
La bacchetta in Prugnolo venne puntata dritta sull’avversario, gli occhi la destinazione precisa; un movimento deciso, rapido e indolore che nel silenzio, di una formula ben chiara nella mente del giovane ragazzo, colpì Alice agli occhi. (-25 PS; -3PC;)
Sebbene ella avesse avuto l’intenzione di proteggersi con effetto immediato, la frazione di secondo in più – che richiedeva il movimento per la realizzazione dell’incantesimo – vanificò parzialmente la sua riuscita. Si trattava di un millesimo di secondo, o poco più e non aveva avuto modo di proteggersi come avrebbe voluto ma aveva fatto sì che il danno fosse meno incisivo. Il bruciore l’aveva colta nell’immediato, costringendola ad avere un problema non indifferente: una patina fastidiosa che le impediva di vedere chiaramente l'avversario; lacrime involontarie a solcarle il viso.
Come avrebbe agito fronte a quel duro colpo inflitto? L'arbitro teneva gli occhi puntati sulla giovane in attesa, desiderava vedere quanto quella piccola donna avrebbe rivendicato la propria vendetta.

▪▪▪


Alice
PS: 206/231
PC: 102/105
PM: 125/129
PE: 20


Mike
PS: 264/264
PC: 162/162
PM: 155/155
PE: 30


Alice, nonostante l'intenzione di evocare una barriera protettiva, l'incanto ti colpisce e l'infiammazione agli occhi ti crea danni temporanei. Le iridi sono compromesse: senti un bruciore costante e un prurito che ti costringe a strofinare le palpebre per cercare di alleviare il fastidio. La vista è celata da una patina appiccicosa data dalla formazione della sostanza sierosa che il corpo produce in protezione. Vedi Mike ma non in maniera chiara, scorgi solamente la sagoma sfogata. La durata dell'effetto è di 1 turno.

Turno a Alice

 
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view post Posted on 7/7/2020, 12:32
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Corvonero
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ZA20rTU

Il tempo scorre spesso senza che noi potessimo rendercene conto, brevi istanti possono cambiare di netto il risultato di una nostra azione, così come era appena successo ai due ragazzi su quella pedana. Il duello aveva preso la sua forma, dando il primo vantaggio al collega Serpeverde, che era riuscito a lanciare il suo incantesimo pochi istanti prima che lei potesse completare lo scudo magico. Ora lacrime scorrevano copiose sul suo volto, causate da quell’incantesimo che andava a colpire i suoi occhi. Doveva ammetterlo, era una strategia davvero ottima, in quel modo Alice non riusciva a scorgere perfettamente i dettagli del suo avversario ma aveva ancora modo di vedere la sua sagoma, seppur sfocata. Questo le diede la spinta necessaria per dare ancora di più, per rendere quello scontro sempre più avvincente.
Le palpebre però facevano fatica a stare su, il prurito la costringeva a portare la sua mano libera al volto, ma la sua mente non dava segno di volersi far fermare da quella situazione procedendo veloce al passo successivo. La sua strategia adesso doveva cambiare, sebbene l’attacco era la soluzione più ovvia, temeva che, in quelle condizioni, attacchi diretti sarebbe solo stati di poco effetto, data la precisione di cui non disponeva in quel momento. Doveva aggiungere un un’ulteriore step a quelli che erano i suoi piani, voleva portare il prefetto ad uno stato simile al suo, anche se in modo diverso. Doveva agire in modo da poter colpire a pieno subito dopo, non vi era esitazione nelle sue azione, i suoi pensieri erano rivolti a quell’incontro, che voleva vincere disperatamente. Lasciare di sasso il suo sfidante era qualcosa che aveva imparato ad apprezzare, ma quella volta sarebbe stato decisamente diverso, non ci sarebbero stati scambi di battute ma un incantesimo rivolto ad immobilizzare i suoi movimenti.
La patina che si era creata dinanzi ai suoi occhi la infastidiva, era come avere un vetro ricoperto di marciume proprio dinanzi a sé, ma per fortuna riusciva a distinguere i contorni della figura dell’adepto di Salazar, questo le bastò per effettuare la mossa successiva. La sua bacchetta si mosse rapidamente, con fare sicuro si spostò in direzione del suo avversario, effettuando prima una rapida “frustata” verso l’alto. Le sue azioni erano sicure e i suoi pensieri si concentravano esclusivamente sul suo obbiettivo: bloccare i movimenti del giovane Serpeverde. La bacchetta era avvolta da uno stretto abbraccio delle sue dita che, saldamente, la muovevano così come aveva imparato. Le due parti dell’incantesimo fuoriuscirono dalle sue labbra mentre la giovane adepta di Rowena effettuava i movimenti necessari, la prima parte
« Petrìficus » accompagnò il veloce movimento, la seconda parte, invece, fu enunciata quando la bacchetta in Ginepro era già puntata in direzione del collega: « totàhlus »
La sua vista annebbiata sperava veder illuminare la sua bacchetta di quell’azzurro chiarissimo che contraddistingueva l’incantesimo della Pastoia appena usato, sperava che quella mossa sarebbe stata in grado di farle recuperare quello svantaggio iniziale e riportare dalla sua parte la vittoria, anche se, sapeva bene, fosse ancora ben lontana per entrambi.


Statistiche:
Punti Salute: 206
Punti Corpo: 102
Punti Mana: 129
Punti Esperienza: 20
Incantesimi conosciuti:
Prima Classe: Completa
Seconda Classe: Completa (Esclusi i Proibiti)
Terza Classe: Completa (Esclusi i Proibiti)
Incantesimi ES: Rituale Perfetto - Stupeficium

 
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view post Posted on 9/7/2020, 22:32
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Nonostante il bersaglio di quell’incantesimo fosse un persona a lui ben cara e nota, Mike avrebbe provato un senso di piacere e di soddisfazione nell’andare a segno. In un colpo solo era riuscito a porsi in una situazione di vantaggio e a ben figurare agli occhi di Alice, che di certo avrebbe imparato ad apprezzare quel suo stile, semplice e netto, nell’approcciarsi al duello.
Per il momento, infatti, il giovane inglese si sarebbe tenuto ben distante da fatture e incanti in grado di provocare un'inutile sofferenza.
Il desiderio di non causarle nell’immediato dell’eccessivo dolore, tuttavia, non avrebbe in nessun modo sopito la sua determinazione e intraprendenza; dopo aver constatato di essere uscito illeso da quel primo scambio di incanti, Mike avrebbe subito cercato di capitalizzare il vantaggio, tenendo ancor più salda la presa sulla propria arma.
In quegli attimi concitati gli era parso di udire Alice evocare un incantesimo difensivo, una scelta forse un po’ bizzarra da utilizzare quando entrambi si trovavano ancora in piena salute. Era forse stato un modo per distrarlo e destabilizzarlo?
In qualunque caso, Mike si sentiva ancora in piena forma, pronto ad attaccare nuovamente con tutto il suo potenziale magico.
Approfittando di quella momentanea difficoltà dell'avversaria, il ragazzo avrebbe così cercato di utilizzare un incantesimo offensivo piuttosto semplice, ma dall’effetto decisamente fastidioso per chi aveva appena subito dei danni alla vista.
Nella sua mente stava prendendo forma un intenso, irregolare e intermittente vortice luminoso, tanto grande e potente da avvolgere interamente il volto e il corpo di Alice.
Il Prugnolo si sarebbe mosso di appena qualche centimetro, andando ora a puntare globalmente il viso della duellante.
Con un movimento fluido e preciso, Mike avrebbe così alzato leggermente il polso destro, pronto a far metaforicamente centro verso quella testa. Agendo in quel modo avrebbe voluto in qualche modo stordirla, comprometterne ulteriormente la vista e confonderne le future intenzioni.

*Lucis Ambitus.* Cercando di concentrarsi su quell’unico obiettivo, l’inglese avrebbe pensato in maniera nitida e decisa alla formula dell’incanto, senza soffermarsi su eventuali inflessioni. Sarebbe riuscito ad accecarla ulteriormente?
In fondo, l’emozione iniziale si stava pian piano affievolendo, lasciando il giusto spazio ad un duellante consapevole. Il loro confronto era ancora agli inizi, e le sorprese tra i due non sarebbero di certo mancate.


• Statistiche:
234 PS
155 PM
162 PC
30 EXP
• Incantesimi conosciuti
Prima Classe: Completa
Seconda Classe: Completa (Proibiti esclusi)
Terza Classe: Completa (Proibiti esclusi)
Quarta Classe: Completa (Proibiti esclusi) Ignimenti (appreso)
Quinta Classe: Flagrate


 
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view post Posted on 18/7/2020, 18:59
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Il Fato

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La difficoltà che dovette affrontare Alice, in balia degli effetti del Conjunctivitis, non venne messa a tacere immediatamente. Sebbene la giovane Corvonero bramasse di potersi rifare per l’attacco subito, l’impossibilità di tenere gli occhi ben aperti sul proprio avversario e delimitarne così i contorni definiti della figura, lasciavano all’instabilità uno spazio aperto su cui giocare indisturbata. Le mani in un primo momento erano andate a rispondere al richiamo di un bruciore sempre più insistente mentre la patina ricopriva le iridi bronzo. Alice era palesemente all’interno di un problema che la vedeva dover porre rimedio per non cadere vittima di altri attacchi. Quanto per lei era importante vincere? Quanto lo era portare a casa la vittoria con Mike come avversario? Domande che avrebbe dovuto porsi in maniera più incisiva, affinché ogni movimento avesse la sicurezza ricercata in una mente pulita da ogni turbamento. V’era una cosa da ricordare: il duello rappresenta una partita che non conosce sentimenti di circostanza. Uno scontro aperto che ammette vittoria e sconfitta, bianco o nero, entrambi in qualche modo avrebbero dovuto capirlo e forse il ragazzo iniziava ad andarci vicino. Ambizione? Qualcosa che di certo non gli mancava.
Così, nello stesso momento in cui Alice provava a gestire una situazione affatto semplice, Mike si interrogava sul perché la giovane avesse utilizzato un incanto difensivo e quale fosse stata la sua strategia che in parte era riuscita. Shultz grattava il mento irsuto e osservava entrambi in attesa di altrettanti emozioni forti. Non proferì parola, nonostante il desiderio di voler mettere benzina sul fuoco per alimentare la tensione, lasciò i commenti a qualche turno più tardi qualora lo avesse ritenuto necessario.

Entrambi agirono nello stesso istante. Alice si fece avanti, un'azione decisa nel pensiero che si realizzò in un incanto chiaro nelle mosse e nell'enunciazione. La bacchetta stretta fra le dita volta ad eseguire una rapida frustata mentre le due parole, che componevano la formula scelta, si dividevano perfettamente seguendo i movimenti limpidi del braccio e della mano. Ci fu qualcosa però che la giovane non aveva considerato, ella vedeva i contorni della figura ma le lacrime, che rigavano il proprio volto, lasciavano questa sdoppiarsi ad ogni battito di ciglia mancato: il sale rimaneva impigliato fra le ciglia, innacquando le iridi arrossate. Così l’incanto colpì Mike alla spalla sinistra, irrigidendogli anche il braccio. (-8 PS; -2PC; -3PM) Una botta improvvisa che però non lasciò il giovane mancare il viso di Alice. Il Lucis Ambitus, colpì la studentessa e in tal modo il fascio di luce psichedelica si propagò attorno a lei, circondandola. (-10 PS; -5 PM) Alice avrebbe improvvisamente avvertito il bruciore agli occhi attenuarsi – come se le ultime lacrime avessero portato via il tremendo fastidio – solo se non fosse arrivato l'improvviso vortice di luce a indebolire di nuovo la vista e a farla cadere in uno stato confusionale, impedendole di vedere totalmente movimenti e cambiamenti attorno a sé.

▪▪▪


Alice
PS: 196/231
PC: 102/105
PM: 124/129
PE: 20


Mike
PS: 226/234
PC: 160/162
PM: 152/155
PE: 30


Alice, l'intenzione di evocare il Petrificus va in porto anche se non come sperato. Il Conjunctivitis ti rende difficile la concentrazione e proprio per questo arrivi a colpire Mike sulla spalla sinistra, compromettendogli anche il braccio. L'incanto evocato da Mike ti indebolisce nuovamente la vista, già provata dall'incantesimo evocato da lui in precedenza.

Mike l'incanto ti prende la parte sinistra del corpo pietrificando spalla e braccio. Il Lucis Ambitus va in porto comunque, racchiudendo Alice nel fascio di luci psichedeliche sperate.

Entrambi: La durata dell’incanto della Pastoia è di 2 turni, il Lucis Ambitus invece un 1 turno.

Turno a Mike



Edited by Master Adepto - 18/7/2020, 23:32
 
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view post Posted on 20/7/2020, 07:30
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Doveva ammetterlo.
Quando un raggio del colore del ghiaccio andò a colpire la parte sinistra del suo corpo, Mike avrebbe indirettamente ringraziato il buon esito del suo precedente incanto. Cosa sarebbe potuto accadere in quel frangente se la vista e la precisione di Alice fossero state perfette?
“Paralisi completa e impossibilità nel compiere qualsiasi tipo di movimento” stando a quanto recitava il suo vecchio testo di "Difesa contro le Arti Oscure: Incantesimi di attacco e difesa”; quasi peggio che finire disarmati.
Fortunatamente, metodo e strategia stavano portando i frutti sperati e così, anche Alice avrebbe verosimilmente avuto altro a cui pensare tra un primo bruciore agli occhi e una successiva spirale psichedelica.
Per quanto si trattasse di incantesimi non violenti o brutali, Mike non avrebbe rinunciato all’orgoglio e al fine ultimo di quella competizione.
Così, seppur colpito e bloccato nella parte sinistra, il ragazzo avrebbe cercato di rimanere concentrato e in posizione per utilizzare al meglio la mobilità che gli era rimasta nell’arto destro.
Con il desiderio di stupire e di sorprendere ulteriormente Alice, e allo stesso tempo con l’intento di metterla in grande difficoltà, Mike avrebbe approfittato di quel minimo vantaggio di cui disponeva, per lo meno in ambito visivo, per puntare il Prungolo verso il Gargoyle posto all’angolo più vicino alla sua sfidante.
Conscio delle difficoltà (e dei vantaggi) circa l'utilizzo della Trasfigurazione Animata, il giovane duellante si sarebbe subito concentrato su quella massiccia statua, analizzando la mostruosa figura in pietra facilmente assimilabile alla forma di un drago.
Quel demone alato sembrava possedere corti ma possenti arti; il corpo, al contrario, pareva ricoperto di piccole scaglie ma ad impressionare maggiormente lo studente sarebbe stata la testa, che a tutti gli effetti gli ricordava quella di un pericolosissimo drago. 1
Pur focalizzando all’interno della propria mente l’intera figura della statua, Mike avrebbe provato a concentrarsi su tutti quei particolari prima di pronunciare mentalmente la formula dell’incantesimo trasfigurativo.

*Draconifors!* Preciso e puntuale nel puntare alla testa, presunta sede dell’intelletto della scultura, l’inglese avrebbe cercato di assoggettarla al proprio volere, così come aveva sperimentato con il Gargollo nel corso di una lezione tenuta dal Professor Barrow.
Se tutto fosse andato come previsto Mike avrebbe visto quella statua prendere vita, animata da un ritrovato soffio vitale e bramosa di libertà, dopo anni di completo immobilismo.
Con un gesto repentino del braccio destro e della bacchetta, avrebbe così cercato di indirizzare il Gargoyle verso Alice, mentre con il pensiero già iniziava a dare le prime tassative istruzioni.

*Dispiega le tue ali e vola a colpire Alice. Abbracciala, avvolgila e impediscile di muoversi!*
Mike avrebbe così cercato di immaginarsi l’attimo in cui la dura pietra della statua si sarebbe scontrata con la figura di Alice, prima che quest’ultima venisse cinta da una eventuale e ruvida stretta. Si poteva pur sempre considerare come gesto d'affetto, seppur indiretto? In fin dei conti, quell’oggetto non era altro che un'estensione dei suoi movimenti e della sua volontà.

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1Mi sono preso la libertà di tentare una sommaria descrizione della statua presente all’interno della Sala al solo scopo di favorire la parte mentale dell’incanto.

 
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ZA20rTU

Quando finalmente quella terribile sensazione di fastidio e bruciore agli occhi sembrava stesse per allontanarsi da lei, ecco che un nuovo incantesimo arrivò per indebolirle la già provata vista. L’incantesimo utilizzato dal prefetto sembrava avvolgerla da una spirale di luci colorate che la abbagliavano e le impedivano di vedere ciò che la circondava. La situazione si faceva sempre più disperata, ma Alice non aveva nessuna voglia di demoralizzarsi e ne tanto meno di arrendersi, non le importava in che modo, o a quale costo, voleva vincere disperatamente quello scontro con il ragazzo, che quel giorno sembrava voler fare di tutto per impedire di porre il suo sguardo su di lui.
La sua mente correva veloce, si chiedeva se il suo incanto fosse andato a termine, se sarebbe riuscita a portare avanti la sua strategia anche in quelle condizioni e se sarebbe riuscita a scagliare il suo prossimo incantesimo. L’incertezza non poteva bloccarla, non in quel momento per lo meno, doveva andare alla cieca sperando che il fato potesse, solo per questa volta sorriderle e darle una mano. Doveva però dare per scontato che il suo incanto fosse arrivato a destinazione? In quel caso Mike sarebbe dovuto cadere al suono e lei avrebbe dovuto puntare la sua bacchetta proprio li, ma se invece così non fosse stato? Prima che quella luce l’avvolgesse Alice era sicura di aver visto la classica colorazione dell’incanto delle Pastoie fuoriuscire dalla sua fedele compagna, ma il fastidio al volto era tale che non poteva dar per scontato la giusta riuscita.
Le serviva qualcosa che poteva darle la possibilità di colpire alla cieca ma che potesse sortire comunque l’effetto sperato, destabilizzando il Prefetto Serpeverde e riacquistando qualche punto in suo favore. Eppure quelle luce le creava un ostacolo non da poco, eliminando gran parte degli incantesimi da lei imparati che richiedevano una netta visuale del bersaglio. Si sentiva disorientata e la confusione iniziava ad attanagliare i suoi pensieri, doveva muovere il suo corpo e agire d’istinto, come meglio poteva. I suoi occhi si chiusero cercando di raccogliere tutta la concentrazione nei limiti del possibile, muovendo i braccio la cui mano stringeva stretta la bacchetta magica, portandolo quasi intorno al suo olivastro collo, arrivando quasi a poggiare la propria mano sulla spalla opposta. In quella posa le sue labbra scandirono la prima parte di quell’incanto:
« Everte »
Poco dopo avrebbe mosso il braccio velocemente, estendendolo come meglio possibile verso il punto in cui la Corvonero presupponeva fosse il suo collega. Non poteva dirsi certa di quello che stava facendo, se prima riusciva a distinguere i contorni sfumati del ragazzo, adesso quelle luci le impedivano totalmente di essere precisa, doveva affidarsi alla percezione che aveva e della sua memoria, cercando di puntare dinanzi a se e pronunciare la seconda parte della formula:
« Statim! »
Il suo cuore batteva veloce, la sua mente era attanagliata dalla decisione di portare a qualunque costo quella piccola vittoria dalla sua parte, ma sarebbe bastato?
Forza di volontà, testardaggine ed irruenza avrebbero superato quella barriera di luce che le impediva di capire cosa stava succedendo intorno a lei? I suoi pensieri erano confusi, e in quell’esatto momento non vedeva l’ora che quelle luci smettessero di girarle intorno e di poter porre i suoi occhi, ancora una volta, sul suo avversario.


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Terza Classe: Completa (Esclusi i Proibiti)
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