Niahndra Alistine vs Sirius White, Studente vs Docente | Giornata del duellante

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view post Posted on 15/6/2020, 21:41
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Il Fato

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La Giornata
del Duellante



Benvenuti, tra breve il duello avrà inizio e il mio compito è quello di arbitrarlo.
Vi prego di postare i punti statistica e gli incanti con i quali vi siete iscritti (N.B. il punteggio massimo per ciascuna categoria è di 300 perciò se eccedete riportate la cifra massima consentita).
Se vincete potrete avere fino a 4 punti statistica per ogni campo.
Se perdete potrete avere fino a 2 punti statistica per ogni campo.
La quantità precisa verrà scelta da me, alla fine, in base ai vostri meriti e demeriti.
Ogni utente ha a disposizione 72 ore per postare, pena la perdita del turno; alla terza assenza si incorre nell'esclusione dall'evento, con conseguente vittoria dell'avversario. Non ci saranno richiami, semplicemente se postate in ritardo la vostra azione non verrà considerata e il turno è ritenuto saltato. Sono concesse fino a 3 proroghe da 24 ore ciascuna a patto che queste vengano richieste prima dello scadere del proprio turno.
Per eseguire un incantesimo siete pregati di seguire le indicazioni che trovate in Descrizione Incanti nel Reparto Apprendimenti della Biblioteca.
Non si possono usare le Maledizioni senza perdono, incantesimi oscuri e incantesimi letali.

Consultate il regolamento dei duelli per tutte le regole, l'ambientazione, l'entità dei danni e le eccezioni d'uso.
Buon divertimento!

Iniziate!

 
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view post Posted on 16/6/2020, 20:13
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Dinanzi alla prospettiva di una torneo di duelli magici Sirius White aveva rivisto crescere in lui l’ardore di un tempo, quello dello studente appassionato, del grifondoro entusiasta, dello sfidante che non aveva mai saputo fare a meno di mettere alla prova le proprie capacita. Non aveva saputo resistere alla tentazione per cui apporre la propria firma e iscriversi alla programmata giornata del duellante era stato decisamente fin troppo facile. Ponderare, poi, le conseguenze della propria scelta e rammentare soprattutto il motivo per il quale la congrega dei saggi duellanti aveva chiuso per così tanto tempo i battenti, invero tutt’altro affare. Nessuno era a conoscenza dei fatti, nessuno avrebbe potuto sapere eppure la verità l’aveva portata con sé fino a quel momento senza poter dire niente. Nascosta nel cuore, nelle cicatrici si era portato addosso il rammarico di scelte sbagliate, cercando solo di dimenticare. Non aveva preso parte alla distruzione, certo, non ne era stato artefice né protagonista diretto ma come ex membro dell’Orchestra, ne condivideva sicuramente la colpa. Un complice quindi, silenzioso, il che era decisamente peggio. Raven aveva mostrato più follia di quanto lui stesso aveva potuto immaginare possibile. Aveva provato a contenerlo, con scarsi risultati, ma con quell’attacco insensato durante un duello magico, aveva segnato la sua fine e indirettamente la sua. Gli aveva riaperto gli occhi anche se ormai era troppo tardi. Non poteva parlarne con nessuno, non poteva condividerne il peso per cui faceva tutto il possibile per redimersi, per tenersi occupato, per tornare a essere quella persona che un tempo era stata, quella che tutti quanti gli altri avevano avuto la fortuna di incontrare. Prendere parte a quell’iniziativa poteva essergli d’aiuto? Lo sperava anche se in cuor proprio, sapeva, avrebbe dovuto far tutt’altro per redimersi.
L’indomani della convocazione al duello il docente si era presentato in largo anticipo, come era sua abitudine fare. Armato della sua fida bacchetta in legno di salice e di tanta tanta voglia da fare. Non conosceva il suo sfidante, non direttamente ma sapeva sicuramente essere un suo studente, il che decisamente complicava la situazione. Non che si sentisse superiore, niente affatto, non era nella sua natura giacché sapeva molto che in duello non era la semplice conoscenza degli incantesimi a fare la differenza, ma nel binomio studente - insegnante che si fronteggiavano, scorgeva come qualcosa di sbagliato.
Niahndra Alistine presto lo avrebbe raggiunto sul palco dove già aveva preso posto in attesa di dare il via alle danze ma in quel frangente avrebbe ragionato sul da farsi. Mollare, metterla alla prova? Non c’era motivo di limitarsi ma forse semplicemente pensava un po' troppo. Quell’evento aveva un significato bel preciso che lui non poteva e non doveva rovinare. Una rinascita, la ripresa, il ritorno a una vita normale. Si sarebbe divertito, avrebbe sfidato la tassorosso cercando di metterla alla prova e così di migliorarsi a vicenda. Nessun duello poteva dirsi dall’esito scontato. E qualcosa nella sua mente gli diceva che Alistine non gli avrebbe affatto concesso vita facile. Non vedeva l’ora.



Statistiche
PS 300 |
PC 300 |
PM 300 |

Incantesimi conosciuti :
Prima classe: Completa.
Seconda classe: Completa [incluso Orcolevitas/Monstrum]
Terza classe: Completa [esclusi i rossi]
Quarta classe: Completa [incluso Circumflamma e Repsi Genitum, gli altri esclusi]
Quinta classe: Completa [incluso Claudo/Perclaudo, Plutonis, Stupeficium, gli altri esclusi]
Sesta Classe : Completa [esclusi i rossi ma compreso IMPERIO]
Settima Classe: Accendio/Ascendio, Confringo, Entomorphis, Magisterium, Mobilia Conformo, Occludo Magistre, Piertotum Locomotor, Protego Totalus, Retorqueo, Sectio Pereat, Tritonis]

Incantesimi chiari.
Scripto Confundo
Osrumpo
Repello
Rituale Difensivo
 
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view post Posted on 17/6/2020, 10:23
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Niahndra era scoppiata a ridere quando aveva visto il tabellone delle coppie esposto. Aveva scoperto dell’inaugurazione grazie ad un articolo della Gazzetta del Profeta e l’aveva fatto leggere anche a Sam, col quale di tanto in tanto si era allenata nell’esecuzione degli incantesimi proprio alla Congrega dei Saggi Duellanti prima della sua distruzione. Aveva deciso di iscriversi ai duelli per sfizio e per passare una giornata più dinamica, e benché avesse avuto modo di ammirare il talento dei frequentatori assidui non si sarebbe mai immaginata di doversi misurare con Sirius White, professore di pozioni a Hogwarts.
Ingenuamente aveva pensato che sarebbe stata applicata una qualche distinzione di categoria per prevenire casi simili, ma era evidente che così non fosse successo o le sfuggiva il criterio.
Sam dovette intuire la direzione dei suoi pensieri perché le diede una pacca sulla spalla.«Che differenza fa? Sali in pedana e dai il meglio.» A dispetto dell'incoraggiamento, Niahndra capì che se la stava godendo un monte. Quel ragazzo aveva un modo tutto suo di sostenerla, e non sempre le piaceva. «E già che ci sei hai pure l’occasione di toglierti qualche sfizio. Sai, una E al posto di una O oppure un carico troppo pesante di compiti… non c’è chance migliore.» Rincarò la dose lui.
Niahndra gli fece la linguaccia senza neanche sprecarsi a spiegargli che contro il professor White non aveva proprio niente. Invece lo guardò ridere e allontanarsi da lei con un ultimo gesto di incoraggiamento. «Sarò in prima fila a fare il tifo. A meno che non ci siano crostini al buffet: sai che non resisto a quelli.»
Mentre si incamminava verso la pedana, Niahndra continuò a riflettere. Su una cosa l’amico aveva ragione, che differenza faceva? Certo, si sentiva scoraggiata, ma l’idea di duellare la metteva comunque di buon umore; ad Hogwarts capitava che ci fossero delle esercitazioni tra studenti, ma sospettava che sfidare un professore sarebbe stata un'esperienza del tutto diversa. In un certo senso era anche curiosa di vedere come si sarebbe mosso il suo sfidante e quali incantesimi nuovi e sconosciuti le avrebbe mostrato. Inoltre, un po' vigliaccamente, trovò confortante l'idea che nessuno si sarebbe davvero aspettato da lei che vincesse: non c'erano aspettative da deludere.
Eccetto le proprie, almeno.
«Signor arbitro, professor White.» Si era sforzata di sorridere, ma probabilmente per la tensione era uscita solo una smorfia poco armoniosa.
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view post Posted on 26/6/2020, 09:49
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Altro giorno, altra corsa.
Era giunto presto, in netto anticipo, e facendo su e giù sul posto, attendeva con impazienza. Visto da fuori, Leopold dava l’impressione di essere un giudice alle prime armi; lì, dove tutti si prestavano seri e composti al loro ligio dovere, lui sembrava un bambino al suo primo giorno al Magicpark. Amava il suo lavoro così come amava condurlo in un modo tutto suo. Al principio non era stato preso seriamente ma non aveva fatto fatica a farsi strada, mostrando fin da subito il proprio talento e abilità.
Guardava l’orologio, lo sguardo accesso dall’adrenalina nemmeno fosse stato lui a dover duellare.
« Signore, stanno arrivando », Leopold alzò lo sguardo regalando un gran sorriso mentre, annuendo, raccoglieva informazioni sugli sfidanti. Un docente e una studentessa, roba da pazzi! La notizia sembrò, se possibile, esaltarlo ancora di più.
Li attese fissando la porta e quando fecero il loro ingresso, li seguì con lo sguardo fin sopra la pedana. Un passo indietro per dar loro modo di fronteggiarsi e un profondo respiro annunciarono l’inizio delle danze.
« Benvenuti ad entrambi. Il mio nome è Widebelly e sarò l’arbitro di questo duello » la voce, ora composta, contornava la sua posizione improvvisamente rigida, ferma, in contrasto con il tipico atteggiamento bambinesco di poco prima.
« Pretendo un duello sportivo. Ma prima di iniziare, vi esorto a scegliere tra Cioccorana e Filibuster. »
Lo sguardo saettò dall’uno all’altro, in attesa della primissima mossa.

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view post Posted on 26/6/2020, 19:38
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Al sopraggiungere di arbitro e sfidante l’aria si fece maturità di autorità e tensione. Sirius White non aveva dato alcuna attenzione ai presenti sugli spalti, non gli era sembrato di conoscerne alcuno di familiare, ma quando l’arbitro parlò il vociare curioso si arrestò di improvviso nonostante tutte le sue aspettative. Quell’uomo dall’aria bonaria e il suo improvviso mutare avevano contribuito a creare quell’atmosfera seria che a una competizione magica decisamente si addiceva. Tanti mali e altrettante disgrazie si erano avvicendate in quella sala per cui non destò alcuna sorpresa che l’invito alla serietà e alla sportività giungesse così immediato. Sulla pedana, a fronteggiarsi in un gioco di sguardi, un primo fugace studio nel tentativo di cogliere i particolari di entrambi gli sfidanti, un docente e una studentessa avevano appena preso le loro posizioni, preparandosi al duello imminente. La bacchetta di salice nel pugno fremeva come pronta a dar via a quella magica danza ma era giusto concedersi qualche carineria prima di ancora di iniziare veramente a duellare. L’insegnante non avrebbe proferito alcuna parola che potesse intimidire la sua sfidante per cui si limitò a un semplice inchino di benvenuto ricambiando quel saluto che poco prima ella stessa gli aveva offerto. Al momento della scelta tuttavia gli parve più che appropriato prendere parola prima della controparte.
<< Se me lo concede arbitro, e se lei è ovviamente in accordo…>>
disse rivolgendosi questa volta direttamente a Niahndra.
<< vorrei cedere la prima mossa >>
Non si trattava di presunzione ma solo di galanteria. Non voleva sembrare inappropriato ma sperava di non offenderla. Lui aveva fatto una semplice mossa che poteva essere fraintesa oppure colta come una opportunità. Che a sfidarsi fossero uno studente e un insegnante destava già più stupore di quanto un semplice duello non avrebbe fatto.
<< In caso contrario si lasci pure oscillare la monetina e sarà il caso a intervenire per noi. Sceglierò comunque dopo di lei. >>
Era pronto e non vedeva decisamente l’ora di iniziare.
 
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view post Posted on 27/6/2020, 10:22
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Si prese qualche secondo per scrutare l’arbitro e studiarne le fattezze, tentando di far mente locale per capire se lo avesse mai incrociato prima, magari proprio alla Congrega o al club dei duellanti di Hogwarts: quanti potevano essere mai gli arbitri del Regno Unito?
Le parve di individuare un animo bonario, ma quando l’uomo aprì bocca lo fece in modo professionale, accompagnato da un atteggiamento non verbale altrettanto rigoroso, tale da indurla ad allungare un po’ il collo e raddrizzare le spalle. Espirò con lentezza e scansionò mentalmente ogni centimetro quadrato del proprio corpo cercando di liberarsi di quella ansia fisiologica che aveva mosso i suoi passi fino alla pedana per sostituirla con determinazione e voglia di dimostrare qualcosa. Non era sempre quello il punto, in fondo, per lei?
Dimostrare qualcosa. A chi, non avrebbe saputo dirlo.
Aveva annuito quando l’arbitro Widebelly si era raccomandato circa la sportività di quel duello, ma subito la sua attenzione venne attirata dal professor White che aveva preso parola per lasciare a lei l’opportunità della prima mossa. Lì per lì non seppe che pensarne né —si disse— c’era granché da analizzare: la moneta di inizio era una formalità necessaria per dare il via al duello e sapeva che non avrebbe necessariamente influito a lungo andare sulla loro prestazione. Se poi il professore lo aveva fatto in risposta al desiderio di metterla a suo agio o darle una qualche opportunità, avrebbe potuto biasimarlo?
Non vide motivo di offendersi, ma un guizzo d’orgoglio le pungolo le membra e tinse il suo sorriso. Si sarebbe difesa bene.
«La ringrazio, professore. Non ho problemi a cominciare.» Tornò a guardare l’arbitro per lasciare a lui ovviamente l’ultima parola. Qualunque fosse stato il verdetto, lei avrebbe preso posto —bacchetta alla mano— pronta a farsi valere. «Spero che possiamo divertirci entrambi.» Si concesse quella punta di presunzione.
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view post Posted on 30/6/2020, 17:09
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Tira e molla, molla e tira. Buona parte degli inizi se n'era andata col Nottetempo, e nell'udire quel lungo scambiarsi di battute, Widebelly dovette trattenersi dall'emanare un sospiro. Impressionante quanto la vita personale e quella professionale richiedessero due atteggiamenti completamente diversi ma, soprattutto, quanto lui fosse capace di muoversi fluidamente tra le sue bipolari personalità.
Nella tracotanza delle disposizioni che fu costretto ad udire, sembrò sollevato dalla cortese risposta della studentessa: era capace di gestire duelli intrisi dalle peggiore botte da orbi ma si preservava con malcelata estasi dagli scontri verbali.
« Benissimo, allora. Signorina Alistine, a lei. » con un cenno della mano la invitò a dare il via alle danze mentre si apprestava a fare due passi, precisi e misurati, indietro, lasciando il campo libero.

« Buona fortuna ad entrambi. »


Turno a Niahndra.

 
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view post Posted on 1/7/2020, 09:39
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Le ci volle un istante, mentre tornava a guardare l'arbitro in attesa del verdetto, per realizzare veramente le implicazioni di quella decisione. Aveva la prima mossa, ma —ancora più importante— era in procinto di cominciare un duello; compì uno sforzo mentale per proiettarsi fuori di sé, metaforicamente parlando, e immaginarsi dall'esterno: in piedi su quella pedana, all'interno della Congrega a Londra, nel mondo. Un'esistenza su svariati miliardi.
Era lì, era presente, era preparata.
«Grazie della fiducia»
Sam aveva riso appoggiandosi allo schienale della sedia. «Beh, è la verità: non hai speranze in uno scontro diretto con uno dei tuoi professori.»
«Quindi che dovrei fare? Arrendermi in partenza?» Lo aveva rimbeccato Niahndra, consapevole della veridicità di quelle parole ma comunque seccata. D'altronde, né lei né Sam erano mai stati tipi da indorare la pillola.
«Come se arrenderti rientrasse nelle tue corde anche volendo. No— Il ragazzo aveva scosso la testa, un sogghigno a storpiargli il volto. —Devi fare quello che ti riesce meglio.»
«Ovvero?»
Sam si concesse un momento, assaporando l'anticipazione nell'aria e pregustando l'effetto delle proprie parole. Le scoccò un'occhiata divertita come a dirle: "c'è da chiedere?".
«Rivelarti una stramaledetta spina nel fianco.»

Il ricordo sbiadì mentre la Alistine assumeva la classica posizione di partenza e indulgeva in un rapido inchino prima di avanzare di poco con un piede rispetto all'altro così da porsi leggermente di lato rispetto all'avversario, in una posa di partenza che poteva ricordare quella assunta dagli schermidori, sebbene non in maniera tanto pronunciata. Ovviamente il braccio dominante, il destro, armato di bacchetta era in prima linea.
L'arbitro si era allontanato per lasciare loro spazio e immediatamente Niahndra lo escluse dalla propria visuale per concentrarsi sul professor White e lasciare che il resto della stanza sfumasse quel che bastava a non risultarle d'intralcio.
Non ci sarebbe stato bisogno di pensare al momento del "via", aveva avuto diverso tempo per pianificare la prima mossa e un discreto arsenale di incanti potenziali perciò le fu sufficiente mantenere la bacchetta puntata verso l'avversario, per la precisione mirando alla sua fronte, e aggrapparsi all'impostazione mentale adatta all'esecuzione dell'incanto.
*Cephalèa.* Il gruppo "ph" venne ovviamente pronunciato nella sua testa come una "f" e l'accento venne calcato sulla seconda "e" come da manuale.
Nessun effetto scenografico, alcuna conseguenza fantasmagorica ad esaltare il pubblico, neppure una formula verbale volta a suggerire lo scopo della sua azione: infastidire l'avversario, minarne la concentrazione, debilitarne il potenziale offensivo.
Allo stesso modo le sarebbe stato impossibile determinare in modo lampante l'esito, ma la sua fiducia non vacillò.
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view post Posted on 2/7/2020, 22:58
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Ci aveva pensato durante i minuti precedenti, nel corso di quei discorsi che aveva deciso di pronunciare prima che l’arbitro potesse sottrargli la possibilità di ogni sua scelta individuale. Aveva ceduto la prima mossa ma Sirius White non aveva certo di smesso di pensare al da farsi, alle conseguenze della sua scelta, ai pensieri che quelle sue parole avevano fatto scaturire nella mente di Alistine. Ne aveva avuti molti di duelli duranti la sua infanzia e la sua vita a Hogwarts, molti ben più pericolosi di quelli che attualmente si apprestare a volgere. Tutto si concentrava sulla strategia, niente affatto scontata, lecita addirittura, di ledere per primo, debilitare, mettere fuori gioco, cercare di conquistare attimi preziosi per le mosse successive. Per questo motivo poteva anche non immaginare quale incantesimi presto lo avrebbe colto tutto di un pezzo ma una cosa era certa. Sarebbe stata con ogni buona probabilità, così come l’esperienza gli aveva insegnato, un attacco mirato ad offendere. Premesso questo le sue possibilità si restringevano a due. Offendere a sua volta o tentare di difendersi. Poteva attingere al protego, poteva scegliere un incantesimo a lungo raggio come il lumos ma la sua posizione, la sua esperienza in qualche modo gli aveva suggerito di rischiare. Non desiderava affatto essere scontato, non voleva in alcun modo sembrare meno avvezzo di quante non fosse in realtà. Voleva lottare, semplicemente mettersi alla prova e più semplicemente divertirsi. Anche se questo voleva dire prendersi un bel colpo diritto in petto il che probabilmente era esattamente quello che Alistine avrebbe fatto di lì a breve. La vide muoversi, inchinarsi, assumere la posizione di attacco ma lui era pronto a ricevere, a contrattare, a subire. Avere la prima mossa concedeva il lasso di qualche secondo ma niente di più. Non voleva dire non poter agire con altrettanta efficace se la contromossa fosse stata efficace ed sicura. Qualunque offensiva gli fosse stata mossa contro poteva essere messa fuori gioco e semplicemente attenuata. Doveva provare, doveva correre il rischio. Era un professore, non poteva avere paura. Si mosse più rapidamente possibile. Non c’era dubbio che l’incantesimo riuscisse a far capolino dalla bacchetta avversaria ma forse poteva riuscire a deviarne la mira, sopratutto se questo necessitava di agire su una bersaglio particolare. Ma erano tutte speculazioni. Gli interessava solo destabilizzare l’avversario e con un po' di fortuna limitare l’offensiva che gli era stava rivolta contro porgendone a sua volta una giusta fetta della sua.
Mentre si era immaginato la sua sfidante capovolgersi letteralmente a gambe all’aria la sua bacchetta di salice e in particolare la sua punta avrebbe puntato in direzione della caviglia dell’arto inferiore sinistro dell’avversario pronunciando quindi non verbalmente la formula dell’incantesimo.
* Le-Vi-Còr-Pus *
Sperava di sortire l’effetto desiderato giacché da quel momento in poi ciascuna scelta sbagliata l’avrebbe pagata decisamente cara.
 
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view post Posted on 3/7/2020, 12:23
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La prima mossa creava sempre ansia di prestazione nei duellanti. Convinti che servisse per definire fin da subito che tipo di combattenti sarebbero stati, Widebelly ne aveva viste di tutti i colori. Per questo motivo gli occhi indugiarono prontamente sulla ragazza, studiando i suoi movimenti e posizione, prima ancora di volgere il medesimo sguardo indagatore sull'insegnante.
Stava a lei decidere che piega avrebbe preso la prima parte di quel duello e non ne sembrò, a differenza del solito, affatto turbata. Che avesse già in mente cosa fare? Qualora così non fosse stato, doveva essere molto brava a gestire il proprio stato di agitazione.
Gli servirono solo pochi istanti per comprendere quanto l'ultima ipotesi potesse essere facilmente confutabile. Registrò il celere movimento della sua arma e, al contempo, adocchiò lo sfidante muoversi di conseguenza.
Il tempo di azione era tutto e seppur il vantaggio della prima mossa fosse rilegato esclusivamente all'inizio del duello, era comunque qualcosa con cui fare fin da subito i conti.
L'incantesimo, lesto, cheto, subdolo, colpì l'avversario (-10 ps; -4 pm), inducendo fin da subito un'improvvisa e prepotente emicrania.
Il docente, dal canto suo, affatto intimorito dai tanti anni di esperienza, aveva deciso di rischiare richiamando subito una fattura dalla semplice esecuzione dei movimenti ma particolare nella formula.
Dopo aver indirizzato la bacchetta verso la caviglia della giovane dall'assunta posizione iniziale, si era concentrato sugli effetti ma, soprattutto, sullo scandire correttamente la formula non verbale.
Il tempo di azione era tutto. Una rigida corda prese vita mirando l'arto scelto ma quando il mal di testa, beffardo e prevaricatore, sopraggiunse senza avvertimento alcuno, la concentrazione venne improvvisamente persa e il legame sperato, stabilito tra la fune magica e la gamba di Niahndra, perse d'intensità. La giovane, agganciata dal deturpato Levicorpus, tirata in avanti dalla debole forza impressa
da un movimento altresì repentino e aggressivo, finì per cadere sulla pedana, attutendo la botta col fondo-schiena, la gamba sinistra tesa in avanti, l'altra piegata verso il proprio baricentro (-12 ps; -2 pc).

Sirius White
Sei vittima di una forte emicrania. La durata del mal di testa sarà di 3 turni, durante i quali perderai 4 punti mana ad ogni turno e avrai difficoltà a concentrarti sul da farsi e nell'esecuzione degli incantesimi.

ps 290 / pc 300 / pm 296

Niahndra Alistine
Il Levicorpus ti ha colpita parzialmente e quindi sei capitombolata a terra, la caviglia interessata tesa in avanti e temporaneamente (1 turno) dolorante per la stiratura impressa.
Hai leggeri dolori da contusione per aver attutito la caduta, ma nulla di grave.
Puoi rialzarti ma tieni conto di quanto menzionato nei movimenti del turno successivo.


ps 257 / pc 171 / pm 213

Turno a Sirius.

 
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view post Posted on 3/7/2020, 18:32
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L’aveva messo in conto. Era stato inevitabile ma quando alla violenta fitta di dolore al cranio si aggiunge il rumore di un tonfo proveniente dal lato opposto della pedana, Sirius White seppe che non la sua azione non era andata affatto sprecata. Si era concesso in qualche modo attimi di leggerezza, una prima azione, una contromossa esemplare ma come in ogni duello che in passato aveva avuto in quel momento ne pagava decisamente lo scotto. Non era mai stato vittima di un incantesimo simile, certo lo conosceva e sapeva bene i suoi effetti sul fisico, ma l’emicrania che lo assalì si mostrò ben più potente di quelle che sovente lo aggredivano durante i giorni di stress più intenso. Che fosse per lavoro o per questioni meramente personali era sempre stata la bacchetta a porvi rimedio e sospettava sarebbe stato così anche in quel caso. Quella maledetta emicrania gli impediva di pensare lucidamente, gli avrebbe impedito di concentrarsi, alla lunga avrebbe sfibrato il suo corpo e la sua mente finendo per indebolirlo e non poteva permetterlo. Ne sarebbe andato non solo della sua reputazione ma anche dell’esito di quel duello. Era evidente che qualcosa era accaduto alla sua sfidante, ne aveva percepito il tonfo violento ed aveva quindi qualche attimo di tempo per agire sperando di portare a buon termine il suo controincantesimo. Aveva sbagliato a muoversi in quel modo, a scegliere quel particolare incantesimo ma era troppo tardi ed era ormai inutile rimuginarci. L’unico altro aspetto che lo preoccupava era la mossa offensiva che di lì a poco sarebbe giunta dalla controparte. Il suo incantesimo aveva sortito una qualche forma di effetto su Alistine ma niente che le impedisse di rimettersi presto in piedi ed attaccarlo. Questo voleva dire offrire un ulteriore finestra favorevole ma aveva forse altra alternativa? Per questo motivo non appena ebbe modo di rendersi conto dell’effetto dell’incantesimo avversario, cercando di sfruttare la difficoltà del nemico avrebbe tentato di portare la bacchetta verso la testa sforzandosi di enunciare la formula del controincantesimo. Avrebbe optato questa volta per la formula verbale, con tono di voce decisamente ridotto, per evitare che la scelta non verbale minasse in qualche modo il risultato della sua azione. La cefalea avrebbe potuto inficiare il risultato se si fosse concentrato su una azione unicamente non verbale e quindi sulla mente che l’incantesimo aveva in qualche modo decisamente provato.
<< Finite Incantatem >>
Sperava servisse a porre rimedio al suo problema fisico ma avrebbe cercato comunque di tenere d’occhio la sua avversaria. Il duello era appena iniziato e gli attacchi di Alistine non si sarebbero certo fermati. Si era scoperto ma doveva cercare l’impossibile per tornare nel pieno delle sue forze. Agire diversamente poteva voler dire aggravare semplicemente la sua posizione. Doveva attendere e sperare.
 
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view post Posted on 4/7/2020, 13:47
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Senza avvertimento alcuno Niahndra si sentì strappare il piede da terra e per la sorpresa il cuore le salì in gola mentre, per effetto della gravità, cadeva col sedere sul tappeto. La subitaneità del tutto non le diede modo neanche di reagire, e per fortuna, perché d’istinto avrebbe sicuramente cercato di prevenire l’impatto con le mani infierendo inutilmente sui polsi.
Invece, braccia e mani erano salve e così anche la bacchetta ancora stretta in pugno. Sorpresa a parte, non stava neanche malaccio; si faceva sentire la caviglia, questo sì, e anche le natiche non erano particolarmente soddisfatte, ma era in grado di controbattere. Queste considerazioni le frullarono in testa mentre individuava il proprio sfidante e tendeva il braccio nella sua direzione. Non si chiese se il proprio incanto avesse funzionato perché non aveva più importanza ormai, non tentò neanche di rimettersi in piedi perché anche quello non sarebbe servito a niente.
Invece, si limitò a muovere di poco gambe e busto per assumere una posizione meno scomoda e nel mentre aggiustò la mira: il torace del professor White. Una posizione che offriva una vasta superficie raggiungibile —credeva— anche da quella angolazione. Poi ritrasse il braccio verso di sé al pari di una molla caricata. Solo allora prese un bel respiro e, con rinnovata energia, stese l’arto armato di nuovo verso il petto dell’altro.
La formula —«Stupeficium!»— accompagnò l’ultimo movimento estensivo, risuonando ferma e risoluta.
Aveva provato quell’incantesimo più volte proprio alla Congrega mesi e mesi addietro in compagnia di Sam. In quell’occasione per superare la ritrosia nel colpire l’amico aveva dovuto immaginare di trovarsi davanti un’altra persona, l’auror Weiss, ma durante quel particolare duello non c’erano freni inibitori di alcun tipo (eccezion fatta per i vincoli morali e le regole sportive): la stima che provava per il signor White la portava a dare il massimo, certa che l’avversario si sarebbe difeso bene.
Era calata nella parte.

59uqQZh
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*immagine ornamentale, da non considerare come fedele rappresentazione ahahah
 
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view post Posted on 10/7/2020, 15:52
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Il docente agì con raziocinio. Avvinto dal dolore improvviso, si rese subito conto che l'emicrania aveva connotati ben più potenti da quelli sperimentati per la fatica del lavoro. Certo, avere a che fare tutti i giorni con gli studenti non era affare da poco, ma la fattura appena subita gli aveva impresso la consapevolezza che poteva evidentemente esserci di peggio.
Reagendo come avrebbe fatto in casi simili, fece appello ad un semplice contro-incantesimo, tra i primi con cui i suoi stessi alunni avevano a che fare nel lungo percorso che li avrebbero condotti ad essere grandi Stregoni o Maghi mediocri.
Nei brevi attimi che seguirono il tonfo della sfidante e la presa di coscienza del suo stato di salute, optò per una scelta dettata dalla necessità del momento.
L'emicrania si affievolì subito fino ad estinguersi poi del tutto, lasciando un lieve intorpidimento dei sensi, dovuto al dolore improvviso registrato poc'anzi e alle difficoltà impresse nell'esecuzione e concentrazione. Non ebbe tuttavia modo di sincerarsi del suo miglioramento poiché, lesta, arrivò l'offensiva della Tassorosso.
La posizione dalla quale aveva evocato lo Schiantesimo non favoriva certamente il potenziale dell'attacco ma il lampo vermiglio venne comunque indirizzato verso l'avversario. Seppur capace di mirare perfettamente al busto del docente, proprio a causa del movimento appena compiuto da questi per appellarsi al Finite Incantatem e dallo sforzo di estendere il braccio verso l'alto nella precisione del movimento richiesto, lo Stupeficium si abbattè sì sul torace del professore, ma spostato verso l'incavo della spalla sinistra.
La caricata dell'arto dominante era stata decisa, controllata, ma l'esser costretti a terra non giovava al successo di un incantesimo così difficile.
Sirius White avvisò subito un mancamento, sentendo le forze del corpo abbandonarlo, ma non perse i sensi. Vacillò, portando la gamba sinistra indietro, come a reggersi, le braccia stese lungo i fianchi, indebolite. La mente, già provata, s'annebbiò, al limite della perdita di coscienza, ma non si sarebbe completamente lasciato andare all'oblio (- 18 PS; -7 PM)


Sirius White
Sei stato colpito dallo Stupeficium. Hai vacillato sul posto e sentì le forze mancare. Non sei in grado di reagire attivamente e stai perdendo il contatto con ciò che ti circonda.

ps 272 / pc 300 / pm 289

Niahndra Alistine
Hai leggeri dolori da contusione per aver attutito la caduta, ma nulla che ti impedisca i movimenti. Sei ancora a terra, sulla pedana, nella posizione da te assunta.

ps 257 / pc 171 / pm 213

Turno a Niahndra.

 
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view post Posted on 12/7/2020, 16:05
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Sometimes I can feel my bones straining under the weight of all the lives I'm not living.

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Più grandi sono e più rumore fanno quando cadono. O meglio, si corresse la ragazza, se cadono.
Per tutta la vita Niahndra aveva dovuto competere con persone più grandi di lei, più grosse di lei, più forti di lei. Era successo all’orfanotrofio, a Hogwarts, sul campo da quidditch. Era difficile batterli al loro stesso gioco per cui era spesso ricorsa all’astuzia o all’agilità, ma sapeva che in determinate occasioni potevi solo buttarti nel fango e rotolare insieme ai maiali.
Il professor White non era un bullo e non le aveva mai fatto niente di male a livello personale, ma era più grande, più grosso e più forte; era un uomo e rivestiva una posizione di potere al castello, caratteristiche comuni —per quanto generiche, ma di rado i traumi non portano a generalizzare— a persone che, in un modo o nell’altro, l’avevano ferita, delusa o terrorizzata.
Per cui, in quel momento, non c’era spazio per le tattiche indirette; non poteva permettersi di trattenersi o di andarci leggera. Con il corpo ancora teso nello sforzo dello stupeficium, Niahndra registrò il vacillamento e decise che non era abbastanza.
Si era posta un obiettivo e non si sarebbe accontentata di un risultato a metà.
Aggiustò la mira per ricondurre la bacchetta di nuovo al petto, pochi centimetri che prima dovevano esserle costate l’esecuzione impeccabile. Gli arti ciondoloni di lui offrivano un’opportunità che non avrebbe potuto ignorare. Il braccio armato venne riportato indietro come avesse voluto tirare l’elastico di una fionda; infine, ricalcando lo slancio precedente, lo lasciò saettare in avanti ancora una volta. Mentre il legno di iroko cercava di nuovo il torace dello sfidante, la formula le lasciò le labbra. «Stupeficium!»
Era determinata, era motivata. Il professor White sarebbe andato al tappeto, letteralmente.
PS 257 • PC 171 • PM 213 • EXP 61
Incantesimi: fino alla IV classe (proibiti esclusi). Fattoriam, colossum, repsi genitum, flagrate, salus dono, nebula demitto, expecto patronum, stupeficium
 
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view post Posted on 12/7/2020, 21:16
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Aveva fatto decisamente molti errori, più di quanto gli piacesse ammettere ed era singolare pensare a come una scelta sbagliata o due, la gentile concessione e una contromossa non razionata, avessero innescato una tale successione di eventi da portarlo in quella situazione di svantaggio. L’emicrania lo aveva messo a dura prova, il suo avversario aveva saputo sin da subito usare astuzia e forza bruta combinando le sue capacità come si addiceva a una esperta duellante di rispetto. Doveva ammetterlo. Se non avesse posto rimedio a quel cascata di eventi presto la sua sfidante avrebbe avuto ragione e arrivederci e grazie. Era in difficoltà, stremato dagli incantesimi appena subiti, libero dall’emicrania che lo aveva poc’anzi colpito ma vittima di uno schiantesimo di eguale potenza che per puro caso lo aveva colpito alla spalla sinistra e non in pieno petto. Conosceva lo stupeficium, lo aveva usato più e più volte durante i suoi duelli, le missioni per l’ordine, gli scontri con i mangiamorte. Per questo non gli sarebbe stato arduo comprendere la natura e il significavo di quelle sensazioni fisiche che il suo corpo stava sperimentato. Lo stupeficium schiantava con l’intenzione di far perdere i sensi, in poche parole svenire. Ma per una fortuita scelta del destino il colpo di Alistine non aveva sortito completamente l’effetto desiderato. Era salvo ma ancora per poco perché nonostante non potesse sapere quale reazione sarebbe venuta da parte della sua sfidante, non c’era ragione di credere che gli avrebbe concesso alcuna forma di tregua. Nihandra si era dimostrata una valida sfidante, una studentessa abile e capace. Non si era risparmiata e non l’avrebbe mai fatto. E questo era tutto solo da apprezzare.
Vacillò, avvertendo il mancamento che lo stupeficium gli aveva procurato, le forze che lo abbandonavano . Sarebbe caduto in terra se il cambio di baricentro, quello spostamento della gamba sinistra all’indietro e l’allargamento delle braccia non gli avessero concesso di mantenere la sua posizione eretta. La mente annebbiava gli avrebbe reso difficile pensare con lucidità ma non poteva permettersi di lasciarsi andare all’oblio. Era sotto attacco, un bersaglio facile da colpire se non avesse fatto qualcosa per evitarlo. Era rimasto in piedi, le membra indebolite ma perché fare così tanto faticare invece di abbandonarsi? Poteva sembrare azzardato ma poteva anche salvargli la vita. E se lo spirito di conservazione gli suggeriva di lasciarsi andare tanto valeva farlo. Aveva studiato a sufficienza da capire che gli stimoli degli incantesimi, certe reazioni fisiche, avevano un significato ben preciso. Restare in piede avrebbe portato solo fatica. Cadere probabilmente lo avrebbe preservato e aiutare e recuperare completamente i sensi. Dopotutto contro la forza di gravità non era affatto facile combattere. Assecondò l’istinto, lo fece perché era più facile seguire gli effetti dello stupeficium in quel momento che contrastarli. Era esattamente questo il suo obiettivo sfruttare l’effetto di quell’incantesimo a suo vantaggio sperando di essere fortunato. Ne aveva bisogno altrimenti sarebbe tutto presto finito. Lasciò che la gamba sinistra cedesse e con essa il suo corpo cadesse all’indietro. Se fosse riuscito in un tale movimento probabilmente la studentessa tassorosso avrebbe perso di vista il suo bersaglio e se sotto attacco probabilmente schivato l’incantesimo. Era questioni di secondi ma doveva provare. La bacchetta ancora stretta nel pugno della mano dominante avrebbe fatto il resto sperando che la mente non lo abbandonasse completamente. Era azzardato ma che aveva da perdere? Avrebbe lasciato che quella sensazione di mancamento lo aiutasse. La vista annebbiata, quel campo visivo parzialmente tinto di bianco. Una sola memoria, qualcosa che avrebbe dovuto fare già tempo prima ma che per scelta aveva deciso di non fare. Non gli serviva tenere alcuna mira, quell’incantesimo era una a così ampio raggio da poter agire senza puntare dimettente al suo bersaglio. Le palpebre calate come spesso succede a chi sta per svenire lo avrebbe aiutato a preservare il suo fisico se mai fosse andato a buon fine.
* Lumos Maxima *
Aveva tentato, fino alla fine. Non si sarebbe arreso senza dare il massimo. Aveva bisogno di recuperare la sua posizione, di riprendere il vantaggio e il controllo della situazione. Era una questione di vita o di morte a quel punto.
 
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47 replies since 15/6/2020, 21:41   1777 views
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