Emily C. Rose vs Mìreen K. N. Fiachran, Studente vs Docente | Giornata del duellante

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view post Posted on 16/3/2021, 19:50
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Il Fato

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La Giornata
del Duellante



Benvenuti, tra breve il duello avrà inizio e il mio compito è quello di arbitrarlo.
Vi prego di postare i punti statistica e gli incanti con i quali vi siete iscritti (N.B. il punteggio massimo per ciascuna categoria è di 300 perciò se eccedete riportate la cifra massima consentita).
Se vincete potrete avere fino a 4 punti statistica per ogni campo.
Se perdete potrete avere fino a 2 punti statistica per ogni campo.
La quantità precisa verrà scelta da me, alla fine, in base ai vostri meriti e demeriti.
Ogni utente ha a disposizione 72 ore per postare, pena la perdita del turno; alla terza assenza si incorre nell'esclusione dall'evento, con conseguente vittoria dell'avversario. Non ci saranno richiami, semplicemente se postate in ritardo la vostra azione non verrà considerata e il turno è ritenuto saltato. Sono concesse fino a 3 proroghe da 24 ore ciascuna a patto che queste vengano richieste prima dello scadere del proprio turno.
Per eseguire un incantesimo siete pregati di seguire le indicazioni che trovate in Descrizione Incanti nel Reparto Apprendimenti della Biblioteca.
Non si possono usare le Maledizioni senza perdono, incantesimi oscuri e incantesimi letali.

Consultate il regolamento dei duelli per tutte le regole, l'ambientazione, l'entità dei danni e le eccezioni d'uso.
Buon divertimento!

Iniziate!



Edited by Master Adepto - 17/3/2021, 09:42
 
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Banshee ▪ 19 yo ▪ choking.
Affanno.

Se ripenso a quel giorno, quando la comunicazione del duello mi era piombata tra capo e collo, non riesco a rimetterne insieme i pezzi.
Ricordo di aver rilegato l’annuncio in un angolino della mia mente, quello che ancora non era stato contaminato dall’oscurità dei pensieri che, ossessionati e ossessionatamene, rivendicavano la mia apatia, per cessare la loro esistenza.
Stanchi del proprio fluire.
Avevo deciso di ignorare ogni evento, attività e persino gli allenamenti di Quidditch. Non che passassi le giornate a penare nella Sala Comune, certo, ma v’era un che di confortante nel fingermi alienata da ciò che mi circondava. Le ore divenivano velocemente giorni, e nonostante il mancato contatto con una realtà sempre più eterea, sentivo che i miei piani stavano prendendo forma. Avevo bisogno di rallentare, rinchiudermi nel mio involucro da crisalide, incapace di affrontare lo scorrere degli avvenimenti.
Incapace di affrontare me.
Fu forse il giorno stesso - inciampando come al solito contro il bordo del letto nel disperato tentativo di riprendere il manuale di difesa lanciato volutamente contro la nuda pietra - che il duello mi tornò in mente. Non avevo rinunciato a parteciparvi ma nemmeno avevo espresso il mio entusiasmo con una lettera di ringraziamenti. In cuor mio, probabilmente, speravo che l’incapacità di disdire all’ultimo momento resentasse la parvenza di volontà che ancora custodivo.
Non presentarsi equivaleva all’arrendersi - o almeno di questo mi ero convinta.
Strano come parte di noi riesca sempre, in qualche infido modo, a preservarci.
Ad ogni modo, assicuratami della distruzione di quel maledetto libro, ero tornata a sedermi sul letto con la testa a vorticarmi a causa di un movimento troppo fulmineo per gli standard del momento. Probabilmente, nella spirale confusa di pensieri mescolati pericolosamente tra loro a causa dell'agitazione fisica (lì dove Horus assumeva le sembianze di Peverell che mi riprendeva per l’inverosimile trattazione di Storia, con Villa Malfoy a fare da tetro sfondo a una tale ridicola scenetta), la giornata del Duellante mi era balenata in testa con tutto il peso della responsabilità che avevo, inconsciamente, deciso di non assumermi.
Scattai giù dalle lenzuola, maledicendomi mentre inciampavo con una caviglia nella seta a sfiorare il pavimento, e raggiunsi la mia immagine allo specchio.

Da questo punto in poi ricordo solo i passi troppo rumorosi nell’edificio della Congrega, la suola a infrangersi contro il marmo scuro, qualcuno ad indicarmi la sala.
La pedana si ergeva nuovamente davanti ai miei occhi e, per la prima volta da ore o giorni, la mente parve ritrovare pace. Il mio sguardo era scivolato con estrema lentezza lungo il tappeto vermiglio per poi soffermarsi sullo sfidante prima di accorrere sull’arbitro per un rispettoso saluto.
Ero lì ma, ancora una volta, in grado di ignorare ciò che mi circondava se non la persona che, per ironia del Fato, mi fronteggiava: la docente di Erbologia, ex Antimago, che m’avrebbe condotto ai piedi del Ministro e contemporaneamente sbeffeggiato con una vittoria a tavolino, se solo fossi stata tanto stupida da non porre la dovuta attenzione agli incanti evocati.
L’istinto mi aveva guidata fino a quel punto ma era un’arma a doppio taglio. Nella celerità di uno scontro, in balia delle mie sensazioni, non era sempre facile ergermi ad essere razionale e la minima frustrazione avrebbe potuto richiamare a sé l’Oscurità.
Mi imposi, come litania - mentre la mia testa si piegava in un futile saluto - di non utilizzare nulla che potesse collegarmi all’Oscuro. Benché una profonda parte di me ne risultò afflitta, questa vessazione rappresentava, in vero, la mia unica salvezza. Mi avrebbe permesso di restare lucida, di elaborare una strategia, di annientare l'inutile, seducente forma di vita che sostava a pochi passi.

E mi illusi che, così, avrei forse potuto tornare a respirare.

PS: 300 | PC: 300 | PM: 300 | EXP: 64



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§ 25 Anni § DOC. ERBOLOGIA § Sangue BANSHEE ஜ Scheda PG



Mìreen Fiachran
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2° Giornata del DUELLANTE

Il primo Duello era finito con la sua vittoria.
Ci sperava, ma non l'avrebbe data certo scontata, soprattutto dopo che in più occasioni non era stata sicura su a chi stesse volgendo a favore lo scontro... eppure alla fine ce l'aveva fatta.
A malincuore c'era una "persona", forse meglio definirla "presenza", che l'aveva aiutata, anzi ad un certo punto aveva letteralmente preso il controllo del suo corpo, portandola a lanciare incantesimi contro quella che ora era una sua studentessa, e che ugualmente lei non avrebbe avuto il coraggio di attaccare e ferire in quel modo.
Quando venne a sapere che anche la sua prossima sfidante sarebbe stata un'altra studentessa, avrebbe voluto urlare frustrata.
Non perchè li ritenesse "scarsi", anzi la sua precedente avversaria si era mostrata determinata e piena di sorprese, per come aveva cercato di sfruttare a suo vantaggio ambiente e situazione, ma il problema era proprio Mìreen...
L'esser contro una ragazza più piccola, ancora così giovane, che lei come adulta avrebbe dovuto proteggere invece di Bombardarla, involontariamente la frenava.
Come richiamata da quell'incertezza, da quei timori, una voce si insinuò nei suoi pensieri.
Era della stessa persona che l'aveva portata alla vittoria la prima volta.

>> Sei troppo buona. Questa tua compassione ti porterà sempre alla sconfitta. Si tratta di un duello arbitrato, di cos'hai paura? Se le cose si faranno troppo pericolose interverranno affinchè nessuno si faccia male. <<

[ Lo so, ma ugualmente mi dispiace ferire e infierire su una mia studentessa...]

>> Non si vince giocando in difesa o limitandosi a perdere turni e tempo. Se non fossi intervenuta IO, avresti continuato ad incassare colpi contro la Lockhart e alla fine avrebbe vinto lei. <<

[ Mmm... ]

Aveva ragione e Mìreen lo sapeva bene.
Se Muìryn non fosse intervenuta e avesse preso il controllo del suo corpo e della sua mente, decidendo per lei la strategia, per quanto cruenta, non sarebbe riuscita a sferrare gli attacchi che l'avevano poi portata a vincere.
Avrebbe tanto voluto avere il suo coraggio, o era forse un termine diverso?
Quale aggettivo poteva indicare quella determinazione nel voler raggiungere il proprio obiettivo? La vittoria prima di ogni cosa, arrivare ad infliggere tutto il dolore necessario, per quanto grande e profondo, per arrivare ad ottenere la tanto desiderata vincita.
No, Mìreen era testarda e combattiva, ma non così competitiva da fregarsene del male altrui per una cosa così di poco conto come vincere un torneo di duellanti.

>> Lascia ancora a me il controllo. Lascia che duelli IO contro la tua nuova sfidante.
Abbandona ogni paura o incertezza. <<


[ Te sei troppo... aggressiva! E se perdi il controllo? E' una mia studentessa!]

>> Io sono giusta! Sei te TROPPO buona in una semplice sfida ufficiale.
Non potrei mai perdere il controllo, te l'ho detto: NON farei MAI niente di cui tu potresti pentirtene. Niente che possa farti soffrire. Fidati di me. <<


Prima di entrare nella sala dove avrebbe avuto inizio quel nuovo duello, Mìreen si fermò un attimo sulla soglia.
I suoi occhi azzurri guardarono verso gli spalti.
Suo fratello era là, trepidante di rivedere la sorella in azione. Quando la prima volta le era corso incontro per congratularsi della vittoria, non le era sembrato spaventato da quella improvvisa aggressività durante il combattimento, anzi sembrava... orgoglioso.
Gli occhi che brillavano e la vedevano come una combattente, una guerriera capace di attaccare oltre che parare colpi.
E ora era ancora lassù, in attesa che lei entrasse, a fare il tifo con un piccolo striscione incantato affinchè lievitasse sopra la sua testa e quella di alcuni suoi amici.
No. Non lo avrebbe deluso.
Muìryn aveva ragione: lei aveva quella "faccia tosta", quella volontà di vincere, la competitività necessaria in una sfida come quella, e probabilmente anche una buona dose di sadismo, che invece mancavano a Mìreen.
Erano un'unica cosa, deboli se separate, ma una forza della natura se unite.
I suoi occhi color del cielo si chiusero.
Fece un profondo respiro e nella sua testa, risuonarono poche parole, prima di abbandonarsi a quella sensazione che già aveva provato e che, con sua vergogna, bramava ancora tanto intensamente:

[ Accetto... Facciamolo. ]

Senza farselo ripetere, prima che potesse cambiare idea, potè sentire il brivido di piacere che aveva attraversato Muìryn appena sentite quelle parole.
Come un serpente che le strisciava sulla sua nuda pelle, un'improvvisa sensazione di gelo le attraversò il corpo, insinuandosi nel suo cuore. Gli arti sembravano di colpo distaccarsi da lei, mentre lasciava che un'altra mente, un'altra volontà ne prendessero il controllo.
Avrebbe deciso per lei, avrebbe scelto gli incantesimi e tramite le conoscenze di Mìreen, li avrebbe lanciati, ben conscia dei loro effetti.
Nessuna pietà, nessuna paura.
Quando riaprì gli occhi, una strana sfumatura violetta aveva come contaminato quell'azzurro prima limpido, un'aggiunta di colore non suo, che li rendevano ancora più belli e particolari.
Se gli occhi erano lo specchio dell'anima, in quel momento, in quella ragazza dai lunghi capelli neri e il fisico snello e atletico, ve n'era due, così diverse eppure così perfette insieme.
L'una la complementare dell'altra.
Un ghigno comparve sul volto della ragazza, mentre con un rapido gesto della bacchetta e un muto incanto, cambiava il colore dei capelli tinti, facendo comparire, subito dopo il nero naturale, un blu scuro che poi sfumava gradualmente fino all'azzurro originale.
Senza perder altro tempo, entrò nell'arena, schiena dritta e sguardo fiero, un cenno di saluto agli spalti, in particolare verso Lyam, per poi salire sulla pedana, ogni movimento, la sua stessa aura mostrava sicurezza ed eccitazione per quel duello imminente.

<< Ciao, già mi conosci, ma non voglio che ciò possa trattenerti e bloccarti.
Nessun brutto voto ti verrà dato quando ci rivedremo a lezione nelle serre, qualsiasi cosa succeda in questa sala.
Buon duello, diamo il meglio di noi e soprattutto... DIVERTIAMOCI!>>


Un sorriso rassicurante e divertito incurvò all'insù le labbra della docente, consapevole di aver appena detto alla Signorina Rose che poteva "lanciargliene di santa ragione" senza conseguenze future.
Per quanto quella fosse una situazione bizzarra, non avrebbe mai permesso a Muìryn di parlare per lei.
Poteva anche sfogarsi duellando, ma era compito suo incoraggiare una giovane e promettente studentessa a dare il meglio di sè e a divertirsi senza paura di ripercussioni.
Si era vestita come al primo duello, infondo si era trovata bene con quell'outfit, sportivo e comodo, benchè i pantaloncini un po' troppo corti per un pubblico così "attento"... Aveva dovuto portare i brandelli rimasti da una sarta magica esperta per riuscire a farseli riparare, ma alla fine il risultato era perfetto, anche se dubitava avrebbero retto un secondo duello.
Mentre incrociava i capelli per legarli in una treccia, così da non darle fastidio durante il combattimento, osservava la sia avversaria e attendeva l'arrivo dell'arbitro.
Chissà chi ci sarebbe stato in quell'occasione... la speranza di rivedere quello del duello d'allenamento suo e di Maurizio, non se n'era mai andata.


§ PS: 258/258 § PC: 203/203 § PM: 212/212

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merystreep
LA GIORNATA DEL DUELLANTE
ll rumore improvviso di tacchi che colpivano il freddo marmo del pavimento prese a riecheggiare lungo l'enorme salone d'ingresso dell'edificio che ospitava la Congrega. I passi erano rapidi e allo stesso modo decisi e ben studiati. La personalità ai quali essi appartenevano non era certo tra le più semplici con cui avere a che fare. Evelyn Richardson - questo era il suo nome - aveva fama di essere tra gli arbitri più severi e inflessibili dell'intera Congrega, eppure poteva benissimo rientrare nella categoria di quelle persone che - per quanto si trovassero ad eccellere nel loro lavoro - peccavano nel campo delle relazioni sociali: aspetto a cui lei in genere non dava mai molta importanza. Al suo arrivo, il chiacchiericcio che riempiva quel luogo si interruppe all'istante. Evelyn incuteva sempre una sorta di timore riverenziale.
« Cos'abbiamo oggi? » Si ritrovò ad esordire in questa maniera, come era solita fare. Dietro una scrivania, le due donne, alle quali nel frattempo si era avvicinata, si affrettarono a trovare una risposta. Una delle due donne sembrava letteralmente nel panico, l'altra aveva iniziato a sfogliare in maniera nervosa le carte contenute all'interno di una cartellina. Le iridi di ghiaccio della Richardson intanto avevano preso a studiare, impassibili, le due figure.
« Sì... Ecco... Lei dovrà arbitrare... il duello nella Sala numero due » La prima che si era azzardata a parlare appariva in difficoltà.
« Le duellanti sono Mìreen Fiachran, docente... » Intervenne l'altra dando un veloce sguardo a quel foglio per poi rimanere interdetta alla lettura del secondo nome presente su quella stessa pagina. « E... Emily Rose, studentessa » Una docente e una studentessa. Evelyn alzò gli occhi al cielo. Era stata una follia permettere, in occasione della Giornata del Duellante, l'iscrizione anche a studenti e studentesse che non potevano certo avere la stessa esperienza nei duelli - o in qualunque altro ambito della vita - di cui invece potevano vantare persone adulte che avevano raggiunto una certa consapevolezza di sè e un buon livello di maturità. Ma era stato ancora più folle istituire un secondo giro di duelli, se si considerava la probabilità che potesse accadere esattamente quello che alla fine si era verificato: ora una studentessa si trovava a dover affrontare la sua docente in duello. E come poteva essere uno scontro equo? Fece cenno con la mano destra alle due donne di consegnarle la cartellina per poi analizzare quanto vi era scritto al suo interno sulle sfidanti. Entrambe erano uscite vincitrici dalle loro precedenti sfide, e bisognava tuttavia tenerne conto. Mìreen aveva fronteggiato una studentessa, mentre Emily aveva dovuto mettersi alla prova contro un adulto, contro niente di meno di un Auror. Quindi si poteva ben dire che - probabilmente - la studentessa si era già fatta le ossa e aveva dato prova di essere - malgrado la sua giovane età - una duellante piuttosto abile? Chissà, forse Evelyn non avrebbe dovuto recitare la parte della babysitter? E decretare la chiusura del duello alla prima problematica risontrata dalla giovane Emily Rose? Non si doveva perdere altro tempo. Chiuse la cartellina e senza proferire parola lasciò quest'ultima di nuovo tra le mani di chi gliel'aveva consegnata. Una rapida occhiata glaciale rivolta alle due donne, e si allontanò in direzione della Sala in cui si sarebbe svolto il duello per il quale lei era stata convocata. Qualche minuto dopo, aveva raggiunto la sua meta. Le duellanti non erano ancora arrivate, non mancava molto al momento in cui avrebbero varcato quella soglia.
« Benvenute. Sono Evelyn Richardson e ho il compito di arbitrare il vostro duello » Pronunciò con un tono di voce formale per poi riprendere quanto affermato dalla docente. « Vi conoscete già, bene. Ma non vi trovate ad Hogwarts. Mi aspetto che ciò che accadrà qui, oggi, rimanga relegato a questo contesto. Inoltre, come avete modo di immaginare, esigo da entrambe...» E qui il suo sguardo passò con fermezza dall'una all'altra delle contendenti. Mal sopportava dare questo genere di raccomandazioni, ma era consapevole di quanto fossero necessarie. « Un gioco pulito. Adesso, scegliete: Banshee o Vampiro? » A quel punto, tirò fuori, dalla tasca destra del tailleur nero, una moneta che era stata magicamente modificata per mostrare, su una faccia, il volto straziato di una donna impegnata nell'atto di urlare, sull'altra, quello dilaniato di un uomo che esibiva un paio di canini aguzzi.

Emily
PS: 300/300
PC: 300/300
PM: 300/300
Proroghe: 0/3
Mìreen
PS: 258/258
PC: 203/203
PM: 212/212
Proroghe: 0/3

Come da regolamento, Mireen viene ammonita per la prima volta.
Mìreen: Hai ancora a disposizione 2 assenze senza avviso, pena la perdita a tavolino.

Emily & Mìreen: Consiglio, qualora non ce la faceste a postare per tempo, di chiedere una proroga di 24 ore al sottoscritto prima che il turno si concluda. Ricordo a tutte e due che i post iniziali, fintanto che non vi è una turnazione definitiva, vanno elaborati entro 72 ore dall'invio del mio post.

 
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view post Posted on 24/3/2021, 17:43
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Banshee ▪ 19 yo ▪ mocking.
Beffa.

Seppur Emily non ricordasse come fosse finita su quella dannata pedana, non avrebbe certo dimenticato cosa sarebbe accaduto da lì in avanti.
Accolse le parole della Docente cercando, quanto più possibile, di non mostrarsi interdetta. Le labbra tentarono di piegarsi nell'accenno di una risata, quasi a voler esalare l'incredulità rispetto a quanto udito.
Le iridi scivolarono sui capelli di un blu innaturale per poi soffermarsi sul volto della donna: faceva sul serio?
Portò la sinistra all'angolo dell'occhio, a spazzar via un fastidio inesistente e, con esso, la necessità di ribattere con sarcasmo.
Inutile dire che non vi riuscì.
« Ah, grazie. Ora sono sicuramente più tranquilla », affermò con tono basso, nascondendo tanto dileggio con familiare maestria.
« Vi conoscete già, bene. Ma non vi trovate ad Hogwarts... »
Fortuna volle che ad intervenire, questa volta, fu l'arbitro ed Emily colse la pluffa al balzo per rivogerle tutta la propria attenzione, tornando seria: c'era un che di paradossale in tutta quella situazione.
Per quanto il nome della donna le suonasse completamente nuovo, il suo volto...
« ... Banshee o Vampiro? »
Si ritrovò colta di sorpresa, scossa da un richiamo ancestrale, un ricordo troppo lontano, e vecchio, per permetterne la cattura.
Scosse appena la testa, la lunga chioma vermiglia ad imitarne il gesto frenetico. Banshee?
« Io ...»
Si ritrovò ad abbassare lo sguardo, colpevole; il disagio a montare con ardore nel petto; e mentre il capo arrancava in direzione della pedana, le iridi argentee scorsero la moneta nella mani del giudice... «... AH.»
Banshee o Vampiro.
*Per l'amor di Salazar, Claire! Datti un ***** di contegno!*
Sospirò, « Banshee. Grazie. »
Asserì, avvertendo la realtà piegarsi in maniera contraddittoria al suo cospetto, con l'illogicità che assumeva i contorni inquietanti del Bizzarro.
Avrebbe forse dovuto accettarlo?
Con la monetina a vorticare pericolosamente nell'aere e il Fato sul punto di prendere la sua prima, caotica, decisione, Emily avrebbe capito che nulla aveva più importanza dell'arma che, fremente, ardeva nella sinistra.
PS: 300 | PC: 300 | PM: 300 | EXP: 64



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Mìreen Fiachran
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2° Giornata del DUELLANTE

Emily non le sembrò troppo convinta del discorso d'incoraggiamento di Mìreen.
Forse non credeva che la docente di erbologia avrebbe mantenuto la parola sul non fargliela pagare a lezione?
Per esser giusta, neutrale e completamente imparziale, aveva persino deciso di lasciare il gioco in mano a Muìryn proprio per non esser trattenuta dal fatto che era una sua studentessa, figurarsi se pensava veramente ad una futura vendetta appena tornati ad Hogwarts.
Questa possibile mancanza di fiducia le dispiacque, ma non era il caso di discuterne adesso, davanti a tutte quelle persone, col duello ormai prossimo ad iniziare, doveva restare concentrata.
Stava finendo gli esercizi di riscaldamento quando le raggiunse l'arbitro di quella manche.
Purtroppo non era il bell'uomo della sfida contro Maurizio, ma una signora che...
...cavolo se assomigliava parecchio a sua nonna! Che fossero lontane parenti??
Gli occhi sgranati della Fiachran mal celavano lo stupore di quella somiglianza, e con la coda dell'occhio, ne ebbe conferma anche dall'espressione sorpresa del fratello sugli spalti.
Mosse la testa come per scacciare l'immagine della nonna Kathleen e ritornare al presente e a quell'importante momento.
L'ascoltò presentarsi e le venne da sorridere quando, come aveva fatto poco prima anche lei, Evelyn precisò che, benchè il rapporto che legasse le due streghe, quello che sarebbe successo lì al torneo sarebbe rimasto in quel contesto, senza ripercussioni a scuola, qualunque fosse stato l'esito del duello.
Tirata fuori la monetina, Mìreen allungò il collo, cercando di aguzzare lo sguardo verso il piccolo oggetto sferico inciso, curiosa su quali creature sarebbero state scelte per decretare chi avrebbe iniziato.
Banshee o Vampiro?
Che coppia curiosa...
A suo tempo, li aveva studiati entrambi a scuola, ma per un qualche motivo sentire il nome della portatrice di sventura le fece venir un brivido lungo la schiena e una strana sensazione le attanagliò la bocca dello stomaco.
Ricordava la lezione sui vampiri, infondo l'avevano sempre affascinata, ma non riusciva a rammentare quella sulla Banshee. Le tornarono alla mente invece le leggende raccontatele sulla donna coperta di sangue che piangeva e urlava, annunciando la morte di un familiare... sembrava fosse originaria del suo luogo natio, l'Irlanda, per questo ne aveva sentito raccontare fin da piccola.
Si mordicchiò il labbro, di colpo nervosa e titubante.
Se fosse stato Vampiro e un'altra opzione differente, avrebbe scelto sicuramente la creatura della notte, ma per un qualche motivo la voce per sceglierla non le usciva, come che qualcosa le impedisse di scartare la Banshee.
Che cosa strana e completamente senza senso.
[ Sei sicura che sia una cosa così "strana"?
Non pensi che quella creatura, la "Banshee", tu non riesca ad escluderla, per un motivo molto più profondo e contorto, magari inconscio?]

[ Di cosa diavolo stai parlando? Smettila di parlare criptica e sii chiara!
Cosa centra quella parola con me e con la sensazione che sto provando?]

I suoi pensieri vennero interrotti dalla studentessa che scelse la Banshee per sè, lasciando a lei il Vampiro.
Un sospiro quasi di sollievo sollevò il petto della docente, subito seguito da un fastidio ingiustificato.
Cosa cavolo le stava succedendo??
Non era il momento giusto per perdersi nelle riflessioni e analisi introspettive, era ora di combattere.
<< Bene. A me resta il Vampiro.>>
Disse mentre faceva spallucce e con voce neutra, minimamente disturbata dall'iniziativa di Emily nel decidere per prima, anzi l'avrebbe ringraziata se avesse potuto.
Si mise in posizione, l'attenzione completamente rivolta all'arbitro e al suo lancio di moneta, quello che avrebbe ufficialmente decretato l'inizio della festa.


§ PS: 258/258 § PC: 203/203 § PM: 212/212

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LA GIORNATA DEL DUELLANTE
Le scelte erano state fatte, e toccava solamente al Fato decretare in che modo sarebbe iniziato quel duello. Una volta che le concorrenti ebbero espresso le loro preferenze, Evelyn lanciò la moneta in un gesto meccanico e, per lei, alquanto familiare. Aveva ormai perso il conto di tutte le volte in cui aveva dovuto compiere quel semplice movimento che tuttavia portava sempre ad un risultato differente. Cosa sarebbe accaduto adesso? Quale - tra le due facce della moneta - avrebbe dato bella mostra di sè?
ll metallo rotondo - per una frazione di secondo sospeso a mezz'aria - roteò su se stesso prendendo vivacemente a brillare. Poi scese con un altro paio di giri e finì per adagiarsi comodamente sul palmo disteso della mano destra dell'arbitro. Evelyn prontamente si adoperò a coprire l'oggetto metallico con la sinistra riservando, qualche attimo dopo, un rapido sguardo al pubblico che si era presentato in quella Sala per assistere alle vicende che avrebbero caratterizzato quello scontro.
In che modo avrebbe parlato la sorte?
La Richardson levò la mano sinistra consentendo alla moneta di rendere visibile una delle sue facce. Banshee o Vampiro? Il destino si era pronunciato. Dopo aver dichiarato quanto quest'ultimo aveva da dire, Evelyn si fece da parte lasciando spazio alle duellanti di iniziare quella tenzone. Sperava sarebbe stata una competizione intrigante, di un certo livello, non aveva alcuna intenzione di annoiarsi. D'altra parte, quello che ora implicitamente chiedeva alle due avversarie era di non tediarla: impresa tra le più complicate invero. Eppure, solo quando loro fossero state pronte - ai rispettivi bordi della pedana - a dare il via al tutto, sarebbe cominciata la battaglia.

Emily
PS: 300/300
PC: 300/300
PM: 300/300
Proroghe: 0/3
Mìreen
PS: 258/258
PC: 203/203
PM: 212/212
Proroghe: 0/3

Molto bene. Il Fato parlerà attraverso il dado. Nel caso in cui dovesse uscire il numero 1 (associato alla Banshee) spetterà ad Emily iniziare il duello, mentre se a mostrarsi sarà il numero 2 (Vampiro) toccherà invece a Mìreen. Ricordo che, chi darà il via allo scontro, avrà a disposizione 72 ore per postare dopo il mio messaggio, in seguito l'altra duellante avrà anche lei 72 ore dal post della sua sfidante. Inoltre, considerato che tra il 27 e il 28 marzo ci sarà il cambio d'orario, tengo a precisare che terrò conto di questo. Iniziate!

Lancio dado: 2
  • 1d2
    2
  • Inviato il
    25/3/2021, 18:36
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Mìreen Fiachran
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2° Giornata del DUELLANTE

La moneta vorticò in aria, per un breve attimo, veloce e senza peso, la gravità che si annullava il tempo necessario affinchè il Fato decidesse chi avrebbe iniziato. E quando fece la sua scelta, ogni legge della fisica venne riapplicata sul piccolo oggetto metallico, costringendolo a tornare indietro, di nuovo verso terra.
Appena toccò il palmo di Evelyn, questa rapida ne nascose la faccia.
L'attesa fu breve, il gusto per lasciare un po' sulle spine i presenti, soprattutto le duellanti, il fiato trattenuto senza neanche accorgersene.
Risollevò la mano poco dopo, rivelando la scelta del destino: VAMPIRO.
Un sorriso mal celato, quasi di soddisfazione, inclinò all'insù l'angolo destro della bocca di Mìreen, mentre silenziosa si posizionava all'estremo della pedana.
Un respiro profondo, assaporando la tensione che permeava quel momento, l'attesa prima della tempesta.
Gli occhi tutti puntati su colei che era stato decretato iniziasse quella sfida.
Aveva pensato a quella possibilità, e quindi agli incantesimi coi quali avrebbe potuto cominciare, ma infondo, l'inizio del duello era sempre il momento "peggiore": mille modi per iniziare, ma solo uno per finire: la sconfitta di uno dei due contendenti.
Si poteva partire cauti proteggendosi, ma chiudersi subito in difesa non era certo la scelta migliore, e lo aveva capito a sue spese nello scontro contro Maurizio; inoltre non era nello stile di Muìryn, fosse stato per lei, avrebbe iniziato subito con un Bombarda dritto contro il bel visino della rossa, però non aveva molto senso... Optò così per qualcosa di veloce e utile, se avesse funzionato.

Rapida, con la bacchetta stretta nella mano destra, si concentrò nel provare a compiere una veloce rotazione di 360° in senso antiorario, puntando infine il catalizzatore in direzione della studentessa, mentre le sue labbra provavano a pronunciare la formula << Orbus!>>, il tono della voce era forte, deciso, quasi urlato.
Nella sua mente, immaginò una forza invisibile che dalla sua bacchetta si sprigionava contro la sua avversaria, tanto potente da capovolgerla e scaraventarla a terra, più sarebbe stato l'impatto di quella "spinta", più male le avrebbe fatto, non solo il contatto con l'incanto, ma lo stesso cadere e ruzzolare lungo la pedana.

Il duello era iniziato, e mentre l'anima di Mìreen sarebbe rimasta ad osservare, soffreddo ad ogni colpo ricevuto, impotente per sua scelta, l'essenza di Muìryn si sarebbe gustata ogni attimo, ogni incantesimo lanciato e subito, ogni lamento o gemito di dolore della sua sfidante... quel sadico divertimento che la rendeva più viva che mai.


§ PS: 258/258 § PC: 203/203 § PM: 212/212

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Controllo.

Al verdetto del Fato, Emily posò immediatamente lo sguardo sul giudice: sapeva che, una volta fattosi da parte, l’avversaria avrebbe agito.
Non le piaceva mai dare il via alle danze, preferiva di gran lunga incrociare lo sguardo dell’avversario e prepararsi al solito schema di base. Attendere l’inizio di un duello, infatti, dava sempre il medesimo esito in fatto di prima mossa: l’altro tentava subito l’aggressione, incapace di trattenere la brama di mandare fin da subito lo sfidante con le gambe all’aria.
Emily prediligeva la strategia trovando così il giusto equilibrio da Ragione e Istinto; quando le mosse studiate andavano incontro ad un’ostacolo, la sua spontaneità entrava in campo e rimetteva in sesto la situazione. Era sempre stato il giusto bilanciamento tra l’offensiva e l’impulsivo agire a decretare le sorti di un incontro.
Fu per questo che, tornata a Mireen, con l’arbitro che compiva l’ultimo passo per sparire dalla scena, la sinistra si mosse e, con essa, il corpo.
La gamba destra volse nella rispettiva direzione e l’altra la seguì, togliendosi velocemente dal centro della pedana. Al contempo il salice, guidato dalla mano dominante e facilitata dal fluido movimento appena compiuto del busto, andò a puntare sotto la cavità ascellare, un movimento necessario per catalizzare il giusto potere; un gesto inderogabile per coadiuvare l'esecuzione dell'incanto con il movimento del corpo in una singola, infinitesimale, frazione di secondo.
Il braccio venne dunque steso celermente e con forza verso la docente, mentre la formula giungeva ad esistenza in una mente altrettanto ferma, temprata:
*Àntares*
Seppur appellata dalla mente per affrettarne l'esito, la voce cristallina della Verdeargento echeggiò tra i pensieri, richiamando - con la giusta accentazione - l’essenza di quel riverente attacco a lungo termine.
Infido e sottile, fallace alla vista, l’ago sarebbe apparso come un bagliore alla luce delle lingue di fuoco ad illuminare la stanza; un istante dopo avrebbe penetrato l’epidermide dell’avversario, avvelenandone corpo e sensi.
Lo scontro con Aiden le aveva istillato l’idea ma, a causa della tenacia dello sfidante, non era mai riuscita a mettere in pratica quel susseguirsi di azioni volte ad incasinare l’avverso, gettandolo in una condizione in cui avrebbe dovuto costantemente scegliere se prendere di mira lei, attaccandola, o correre ai ripari.
Essere i protagonisti di uno scontro era, dopotutto, proprio questo: un costante prendere decisioni, sacrificarsi o preservarsi, agire o indietreggiare.
Sopraffare o perire.
PS: 300 | PC: 300 | PM: 300 | EXP: 64



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LA GIORNATA DEL DUELLANTE
Nella sua vita, l'arbitro Evelyn Richardson aveva partecipato ed assistito ad ogni tipologia di duello; gli scontri ormai non avevano più alcun segreto. Le era capitato parecchie volte - più di quante avrebbe voluto - di vedere sfidanti disertare lo scontro già alle battute iniziali; di contro, aveva anche avuto modo di osservare duellanti battersi strenuamente fino alla fine, sfruttando qualunque genere di incantesimo, dalle magie più semplici da eseguire a quelle più complesse. Di certo, tutto questo avrebbe potuto rendere ogni duello unico e particolare, diverso l'uno dall'altro, eppure la Richardson era arrivata ad un punto tale da non riuscire più ad impressionarsi per quello che accadeva durante un duello. Per questa ragione, non era per nulla facile mantenere vivo il suo interesse. Solamente la messa in campo di abilità veramente straordinarie, fuori dal comune, sarebbe stata in grado di smuoverla, di scuoterla, anche solo un minimo. E, talvolta, nemmeno questo funzionava totalmente.
Sarebbero riuscite le contendenti in tale impresa?
Com'era giusto che fosse, da ambo le parti chiamate in causa, traspariva - in forme diverse - l'inequivocabile desiderio di dare del filo da torcere all'avversaria. Nei pochi attimi che si consumarono tra la mossa della docente e quella della studentessa, presero subito a delinearsi due modalità differenti e contrapposte per affrontare un combattimento.
Mìreen decise di iniziare con un attacco diretto, volto a spedire senza troppi preamboli la rivale a terra. D'altra parte, Emily scelse di agire con lungimiranza affidandosi ad un'azione strategica, i cui frutti sarebbero stati raccolti non solo nell'immediato, ma anche nel futuro.
A dare il via alla contesa fu la docente che si ritrovò ad eseguire una magia complessa. L'Orbus venne scagliato con forza contro la studentessa che avrebbe compiuto un breve giro su stessa cadendo - alla fine del movimento - sul fianco sinistro (-20PS; -10PC), ora dolorante. A causa del forte impatto sulla superficie della pedana si sarebbe poi trovata costretta ad adagiarsi sulla schiena, bacchetta ancora stretta nella mano e volto orientato in direzione della sua oppositrice.
Nel frattempo, anche l'incantesimo eseguito correttamente dalla Serpeverde sortì gli effetti auspicati. Mediante l'Antares venne evocato un proiettile - delle dimensioni di un ago - che colpì appena aldisotto della clavicola destra (-30PS; -5PC) la docente facendola immediatamente arretrare di qualche passo. Bersagliato da un dolore fulmineo e lancinante in prossimità della zona lesionata, il corpo di Mìreen sarebbe stato in grado di iniziare a percepire anche l'azione tossica e pervasiva di un veleno.

Emily
PS: 280/300
PC: 290/300
PM: 300/300
Proroghe: 0/3
Mìreen
PS: 228/258
PC: 198/203
PM: 212/212
Proroghe: 0/3

Emily: Vieni scaraventata a terra e ti trovi a cadere sul lato sinistro del corpo, di spalla. Il tuo volto è orientato verso la tua avversaria. Riscontri una contusione alla spalla sinistra. Dolore alla citata parte del corpo
Mìreen: Avverti un dolore fulmineo e lancinante appena aldisotto della clavicola destra. Arretri di qualche passo. L'ago che è stato evocato attraverso l'Antares di Emily ha iniettato il suo veleno nel tuo corpo. Questa sostanza ti farà perdere 30 PS ad ogni turno se non poni rimedio

Turno ad Emily.


 
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Distorsione.

Si ritrovò a toccare la pedana prima ancora di rendersi conto del successo della propria evocazione. Non fu una sconfitta vera e propria però; adagiandosi sulla schiena, con l'ago avvelenato che avrebbe fatto il proprio dovere, Emily si sarebbe resa conto più tardi che il dolore non era poi così insopportabile.
Non si sarebbe attardata dunque: se il braccio dominante fosse stato fuori uso o meno, lo avrebbe capito tramite l'azione, senza perdere istanti di vantaggio. Ogni frazione di secondo, infatti, appariva indispensabile per far sì che la propria strategia trovasse davvero un'utilità.
Speranzosa che l'Antares fosse andato in porto, era necessario passare alla seconda fase: la docente non doveva assolutamente ritrovarsi nella posizione di potersi curare.
Aveva riflettuto precedentemente su quella linea di azione così come su tante altre ed era stata la necessità del momento, il contesto primordiale di quel duello specifico, a rendere possibile che Emily percorresse proprio quella strada piuttosto che un'altra.
Era dunque giunto il momento dell'offesa, veloce, celere, guidata da nessun movimento articolato o eccessiva concentrazione; nulla di complesso.
La bacchetta già puntata contro l'avversario, poi, avrebbe accelerato ancor di più i tempi.
Il salice venne dunque spostato di poco, a mirare alla tempia destra della donna quand'ancora la Serpina restava inconsapevole dei danni subiti. Lo scontro richiedeva una mente lucida e, a sua spese, aveva imparato che anche senza un arto o immobilizzata, v'era sempre una vita d'uscita. Per questo agì tempestivamente, il fianco che s'appellava al dolore della caduta rovinoso ma che la Ragione ancora tardava a recepire.
Il polso rigido fu l'unica accortezza ma l'aver evocato l'incantesimo più e più volte rese la tensione stessa naturale, quasi un gesto metodico.
« Confundo! »
Il tono deciso irruppe nell'aere, privilegiando la forza della voce sulla sorpresa di un possibile incantesimo non verbale. Non sempre evocare offensive con la forza della ragione voleva dire avere la meglio; di rado un incanto richiamato col pensiero aveva il medesimo effetto se urlato a gran voce. Il Confundus richiedeva una sorta di manipolazione e tutti sanno che il miglior modo di manovrare le persone, plasmare le loro menti, è avere il controllo della comunicazione.
Emily aveva messo in conto che, se l'incantesimo fosse andato in porto nell'immediatezza voluta, Mireen non avrebbe avuto modo di correre ai ripari e, magari, destabilizzata dalla confusione improvvisa, avrebbe tranquillamente potuto darsi fuoco per errore.
Il disegno avrebbe così continuato la sua realizzazione; se quella tattica l'avesse o meno portata al successo, spettava solo al Chaos dirlo.
PS: 280 | PC: 290 | PM: 300 | EXP: 64



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Mìreen Fiachran
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2° Giornata del DUELLANTE

Nei duelli, uno dei fattori più importanti, era il tempo.
La velocità nel decidere come attaccare e contrattaccare, come muoversi senza rischiare di perdere l'occasione di lancio, a volte era quasi essenziale sapere già in anticipo i prossimi tre incantesimi da lanciare, per non perdere minuti, secondi nel decidere il da farsi.
Per questo motivo, nel momento in cui Mìreen vide il proprio incantesimo funzionare e l'avversaria alzarsi in aria per compiere quel breve giro su se stessa, non aspettò neanche che cadesse sul fianco sinistro, veloce cercò di compiere un breve scatto verso il basso, una leggera flessione delle gambe.
Temprata com'era dal periodo passato come Antimago nella Squadra Speciale del Ministero, concentrò la propria attenzione unicamente su Emily, tentando di mettere un attimo da parte il dolore lancinante e fulmineo che come la puntura di un grosso insetto sotto la clavicola destra iniziò a bruciare decisamente "fastidioso".
Il suo intento era di togliersi subito dalla traiettoria visiva della propria avversaria. In qualsiasi modo fosse caduta, di schiena o di fianco, in teoria avrebbe trovato più difficile puntarla se la donna fosse riuscita ad abbassarsi anche solo di poco, privandola del ricordo della posizione iniziale.
Mentre il suo fisico allenato e già in precedenza riscaldato dallo stretching provava a flettere il corpo piegando un poco le ginocchia, con la bacchetta stretta in modo sicuro e fermo nella mano destra, cercò di compiere una rapida frustata verso l'alto, le labbra si mossero al contempo per pronunciare la prima parola della formula << Petrìficus ...>> per poi concluderla nell'attimo in cui la frustata terminava e il catalizzatore era già fermo e ben puntato verso la studentessa a terra << ... totàhlus!>>
La voce decisa, certa della scelta fatta, nella sua mente, immaginò la ragazza congelarsi come una bella statua di ghiaccio, la sua morbida carne diventare dura pietra, fredda al tatto.
Quale meravigliosa opera sarebbe diventata, se il raggio azzurro chiarissimo l'avesse colpita, una scultura di impareggiabile perfezione, immutabile nel tempo.
Il dolore dell' Antares non era certo stato dimenticato, anzi poteva sentire il veleno iniettato iniziare a scorrerle nelle vene con l'intento di debilitarla, di prosciugarne le forze. Doveva assolutamente liberarsene e lanciarsi la cura, ma senza rischiare di rimanere in balia degli attacchi avversari.
Se avesse funzionato l'incantesimo di pietrificazione, avrebbe guadagnato l'occasione necessaria a curarsi, senza il pericolo di esser attaccata, e con quel breve piccolo movimento di flessione, avrebbe forse evitato un possibile incanto.


§ PS: 228/258 § PC: 198/203 § PM: 212/212

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LA GIORNATA DEL DUELLANTE
Prima il corpo, poi la mente. La strategia che la discepola di Salazar stava portando avanti, durante le prime fasi del duello, aveva dapprima interessato il fisico della docente, in seguito avrebbe prontamente preso di mira il suo stato mentale. Il piano d'azione era chiaro e lineare: far sì che il danno procurato dal proiettile che, qualche attimo prima, era liberamente sfrecciato fendendo la vuota consistenza dell'aere, continuasse a dare i suoi frutti.
Ma in che modo la studentessa sperava di ottenere ciò?
Cercando di affrontare e mettere a tacere i dolori alla spalla sinistra, si sarebbe affidata all'incantesimo di Confusione. Il proposito era quello di portare la sua sfidante nella condizione di essere impossibilitata a curarsi, così da non riuscire a porre fine all'azione del veleno. Si sarebbe di certo potuto affermare che, in questo, la tattica della Serpeverde presentasse dei punti in contatto, delle somiglianze non trascurabili con quella dell'ex Antimago. Entrambe queste linee miravano a frenare - seppur in modalità differenti - i movimenti dell'avversaria. Se Emily si era scoperta a puntare sulla mente, Mìreen dal canto suo aveva preso l'idea di bloccare la sua avversaria, allo scopo di concedere a se stessa il tempo per curarsi, in maniera un tantino più letterale.
Il Fato avrebbe dato ascolto alle loro intenzioni colme di ardore?
Il dolore alla spalla sinistra non sembrò interferire nei movimenti che in quel momento Emily stava ponendo in essere, nè tanto meno diede l'idea di voler limitare l'esecuzione del Confundo. La scelta di sfruttare un incantesimo di semplice realizzazione che richiedeva semplicemente di dover mantenere il polso fermo risultò fuor d'ogni dubbio vincente. La magia di confusione investì la parte alta del lato destro del volto della docente, giungendo tuttavia depotenziata (-10PS), a causa della distanza fisica tra le due contendenti. Lo spazio che le separava aveva portato ad una mezza disfatta della mossa di Emily, mentre le tempistiche avevano provocato il pieno fallimento di quella di Mìreen. La velocità e la facilità dei movimenti previsti dallo stratagemma adottato dalla giovane verde-argento erano state essenziali, determinanti, nel fare in modo che il Petrificus Totalus non vedesse la luce. Intanto, il veleno era ancora in circolo all'interno del corpo provato della docente e non smetteva di infierire (-30PS).
Dal momento che adesso il fisico risultava evidentemente compromesso, la Fiachran avrebbe forse potuto contare sulla mente?
Presto le sarebbe dato di scoprire che nemmeno la sua condizione mentale era delle migliori. La mente non era più lucida come prima, i pensieri scorrevano senza un senso, senza un filo logico. Questo l'avrebbe portata ad avere parecchie difficoltà ad effettuare magie complesse, mentre la Rose si sarebbe resa conto che, in realtà, il dolore alla spalla si stava lentamente affievolendo.

Emily
PS: 280/300
PC: 290/300
PM: 300/300
Proroghe: 0/3
Mìreen
PS: 188/258
PC: 198/203
PM: 212/212
Proroghe: 0/3

Perdonate l'attesa, c'erano alcune questioni da tenere in considerazione.
Vi allego una mappa della sala con annesse vostre posizioni sulla pedanaSFONDO-BIANCO

Descrizione Sala

Sala del Duello
La Sala è molto ampia, con alte finestre luminose e il soffitto a non meno di sei metri da terra. Vi sono molti oggetti e arredamenti...

Lista Oggetti Presenti
Un lungo tappeto, sulla pedana dove i due si sfidano;
Due armadi, uno con libri e un altro con coppe e trofei, addossati alle pareti laterali alla pedana;
Quattro armature, una per angolo
Otto torce, che oscillano nella sala;
Un enorme lampadario in ottone, con 36 candele, appeso al soffitto esattamente sopra il centro della pedana;
Due candelabri a tre braccia;
Una quindicina di quadri;
Arazzi e stendardi alle pareti;
Lunghe tende alle finestre;
Quattro statue gargoyle poste agli angoli della sala;
Due puff;
Due file da dieci sedie poco distanti dai due lati lunghi della pedana;
Un tavolo accostato al muro;
Quattro ganci appesi al soffito per appendervi gli stendardi.

Mìreen: Ti sei mossa su un'azione masterata da me. I vostri attacchi precedenti erano arrivati a destinazione in contemporanea: quindi non potevi compiere tutti quei movimenti mentre Emily veniva scaraventata. La ratio prevedeva che Emily si trovasse a cadere a terra e tu, nello stesso momento, venissi colpita dal proiettile per poi indietreggiare di qualche passo. Mi sono trovato costretto a considerare i movimenti, che hai compiuto allo scopo di evitare il Confundo di Emily, come successivi all'arretrare che ti ho in precedenza descritto. Ti consiglio di non muoverti mai pensando all'incantesimo che Emily lancerà. A parte questo, come avrai potuto notare, il Petrificus Totalus non è andato in porto. Sei ferma nello stesso punto. I movimenti da te eseguiti richiedevano oggettivamente un lasso di tempo più ampio rispetto a quello di cui, invece, necessitavano le azioni di Emily. Per questa ragione, il colpo della tua avversaria è arrivato prima e ha portato alla non riuscita del tuo incantesimo. Ad ogni modo, il veleno è ancora in circolo e continuerà a farti perdere 30 PS ad ogni turno, fino a che non poni rimedio. Alla sua azione tossica, si aggiunge la confusione mentale: i tuoi pensieri ora viaggiano senza un senso compiuto e questo ti renderà più complicato agire. Eppure, questa situazione non ti impedirà di utilizzare incantesimi semplici che richiedono minori energie mentali (un turno).
Emily: Il dolore alla spalla sinistra non ha interferito con l'esecuzione del Confundo, in quanto si tratta di un incantesimo di semplice esecuzione. Tuttavia, la tua è una vittoria a metà. Il tuo incantesimo ha raggiunto l'obiettivo, perdendo comunque parte della sua potenza e della sua efficacia a causa della distanza che ti separa da Mìreen. Intanto sei ancora sdraiata a terra e sollevando appena la testa puoi vedere la tua avversaria. Il dolore alla spalla comincia piano piano ad affievolirsi.

Turno a Mìreen.


 
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view post Posted on 21/4/2021, 19:42
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Mìreen Fiachran
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2° Giornata del DUELLANTE

Ciò che Mìreen provò nel vedere il proprio incantesimo saltare di colpo, fu una specie di dejavù.
I sentimenti che l'avevano dominata durante il combattimento contro la Lockheart, si stavano ripresentando, la sua strategia saltata per motivazioni che non comprendeva, benché tutta l'attenzione che prestava nel decidere incanti e possibili movimenti.
Com'era possibile che non riusciva ad approfittare della posizione di svantaggio della sua avversaria? Veramente le stava dando problemi una ragazzina che non aveva ancora finito Hogwarts?
Era stato facile e veloce capire che non aveva funzionato l'incanto di pietrificazione, lo aveva capito subito nel momento in cui non aveva visto partire dalla sua bacchetta il raggio azzurro chiarissimo che avrebbe dovuto congelare l'avversaria. Come per darle conferma, un'improvvisa confusione mentale le fece pulsare la testa, rendendole impossibile concentrarsi sui movimenti che avrebbe dovuto ripetere per potersi curare dal veleno.
Restò dov'era, le ginocchia leggermente piegate, non aveva la minima intenzione di "perdere tempo" col muoversi.
Esattamente nel momento in cui non vide il raggio partire dal catalizzatore e sentì la testa non riuscire più a connettere, divenne puro istinto ed agì, passando direttamente "al piano B".
Con il braccio ben teso, rapida cercò di puntare davanti a sè, verso la sua avversaria, e mentre chiudeva gli occhi e girava la testa di 90° per non esser lei stessa penalizzata dal proprio incantesimo, le sue labbra pronunciarono la semplice formula << Lumus Maxima!>>
Se solo avesse potuto, lo avrebbe lanciato con la mente, ma al momento la sua testa non collaborava... Ugualmente provò a immaginare una luce così abbagliante da ferire gli occhi, da lasciarla accecata un lasso di tempo sufficiente a curarsi.
Le dispiaceva per suo fratello e chi sugli spalti li stava guardando, ma questa volta sarebbe stata veloce e... luminosa.


§ PS: 188/258 § PC: 198/203 § PM: 212 /212

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view post Posted on 24/4/2021, 16:35
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Empirico.

Nell'intervallo di tempo che seguì l'incantesimo evocato, prima ancora di scoprire se la Confusione avesse o meno manipolato la mente avversaria, Emily si concesse un istante per accettarsi dei danni.
La spalla, come aveva sperato, non le dava gran noia; avrebbe assecondato il dolore che andava a chetarsi, ne aveva vissute di peggio, persino sul campo da Quidditch.
Restava sulla pedana, però, e benché quella posizione non la facesse tralucere d'orgoglio e dignità, decise che non era una sua priorità. Non aveva la minima idea di cosa la Docente avesse in serbo per lei ma di una cosa era certa: se quello scontro non le stava regalando la soddisfazione dovuta, avrebbe quanto meno cercato di divertirsi alle spalle dell'altra duellante.
Dopo averne minato la mente, col corpo che cedeva al veleno con cui aveva deciso di punirla agli albori della sfida, la Serpina si disse di poter osare.
Un duello, dopotutto, non si basava solo sull'annientamento dell'avversario: c'era pur sempre un pubblico e la storia di quelle mura narrava di scontri epici; non pedane di battaglia, ma palcoscenici. Duellare era un'arte, v'era eleganza e bellezza e nonostante non vi fosse nulla di fine o signorile in una giovane donna a baciare il tappeto rosso su cui avrebbe dovuto invece posare i piedi, lei avrebbe fatto di tutto per ribaltarne le sorti.
Le sale della Congrega erano pressoché identiche ed Emily aveva già avuto modo di studiarne gli interni. L’occhio cadde sugli armadi ai lati della pedana, verso la parete a destra - poiché sarebbe stato molto più semplice, quasi naturale, poter mirare a quanto l'adornava, rispetto a quella a lei speculare, considerata la propria posizione. Accantonati alle mura laterali s’ergevano due semplici armadi colmi di libri e trofei d’ogni tipo. Su uno dei due, Emily avrebbe posto l’attenzione e, quasi immediatamente, spostato agilmente la traiettoria della propria bacchetta. Individuati gli oggetti, i tomi impolverati ai piani più alti per l’esattezza, avrebbe ruotato il polso al fine di compiere un cerchio tenendo ben salda l’arma, lasciando quindi la spalla incriminata priva di alcun tipo di sforzo. Terminata la prima parte dell’offesa, quella forse più complessa ma meno fastidiosa per il braccio appena leso, avrebbe infine mosso l’arma in direzione ascendente verso l'obiettivo finale: verso Mireen.
*Candens Missìle*
Non era la prima volta che operava tale evocazione e, anche per questo, il sussurro etereo e deciso - preciso nello stress dovuto alla quarta vocale - irruppe nella mente spoglia di preoccupazioni, accompagnando e scortando l'azione nei dettagli dell'esecuzione. I pensieri, guidati dalla concentrazione da sempre piegata all’adorazione nei confronti della Trasfigurazione, erano unicamente devoti all’oggetto del suo incanto: i libri. Li immaginò piegarsi al proprio potere, le molecole di cui erano costituiti agitarsi in maniera irrefrenabile aumentando il caos che le governava, annaspare nello sforzo e, per questo, riscaldarsi al punto tale da prendere fuoco. Era la fisica a governare la nobile arte della Trasfigurazione e, una volta compresa la bellezza che si celava dietro il legame che teneva in piedi l’esistenza stessa delle cose, lei sarebbe riuscita non solo a farne ciò che desiderava, ma addirittura a trattarla col dovuto rispetto. Ed infine il movimento: avrebbe costretto i missili verso l’ex Antimago, nemmeno fosse stata marchiata da un grosso bersaglio. Li vide, quei poveri libri, ardere uno dopo l’altro in fila e, nello stesso ordine gerarchico, obbedire all’ordine imposto loro, strattonati dalla propria quiete. La traslazione ascendente avrebbe così interrotto la loro stasi, costringendoli al moto, sottoponendoli ad un'accelerazione costante in modulo, direzione e verso. Obbligandoli alle leggi della fisica.
Era ironico, dopotutto, che proprio una Docente venisse balestrata da grossi tomi.
Ad Emily, infondo, Erbologia aveva sempre fatto schifo.
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