La confidenza, la fiducia in sé e l’enfasi con cui Les parlava, raccontava e tesseva trame, sarebbero state capaci di mandare ad Azkaban anche il mago più buono e onesto del mondo; uno di quelli che non farebbe fuori nemmeno una mosca, per intendersi.
Questa cosa divertiva tantissimo Helena. Ovviamente non la questione dei poveri innocenti in prigione, ma piuttosto il suo carattere sicuro e fantasioso e il suo modo di parlare. E i suoi baffi. I suoi baffi erano dannatamente divertenti.
La questione di Lady Ashdown-Danneville la incuriosiva parecchio, tanto che recuperò le sue cose e presto si avvicinò ai due, dall'altro lato della fontana, per sentire meglio.
Osservava in silenzio prima Casey, poi l'amico e viceversa, scambiarsi domande e risposte. Cercava di cogliere ogni stato d’animo ed emozione che trapelava dai loro volti, e non fu imbarazzante osservarli così attentamente perché i due parlavano e si battibeccavano come se il mondo attorno non fosse presente.
Affondò la mano nella tasca laterale del pantalone e iniziò a prendere dal sacchetto un paio di Gelatine TuttiGusti+1 per accompagnare lo show, come fossero pop corn.
Torta di mirtilli e
menta piperita. Non male, come inizio. Arrivarono poi
pomodoro e
cannella, facendole storcere il naso per l’accostamento insolito.
Infilò nuovamente la mano nel vaso di Pandora e ne prese altre due, scegliendone una sull’arancio e una sul nero, sperando fossero una agli agrumi e l'altra alla mora. Le portò alla bocca, accorgendosi subito che l'aroma non era quello sperato. Fu proprio mentre iniziava a percepire un sapore acro che il ragazzo coi baffi divertenti si rivolse inaspettato verso di lei. Fu proprio in quell’istante, pessimo tempismo e maledizione alla sua golosità, che arrivò alle papille un chiaro sapore di
uovo marcio amplificato da un retrogusto piccante di
pepe nero.
Diventò tutta rossa in viso e gli occhi iniziarono a lacrimare.
«Io…non…» Un colpo di tosse nel tentativo di deglutire il boccone che non ne voleva sapere proprio di scendere.
«…non sono…» Un altro pesante colpo di tosse, disperata volontà della sua gola che chiedeva pietà.
«…non so-…» Dato che non aveva intenzione di vomitare davanti ad un caposcuola si impuntò con decisione e deglutì con forza la cosa più schifosa che avesse mai mangiato in vita sua.
Prese un’enorme boccata d’aria.
Ancora paonazza e con uno strascico di tosse, si lasciò scivolare sulla parete davanti ai due fino a finire dolcemente seduta a terra, con le gambe incrociate.
Si schiarì la voce e si sciolse in una risata.
La tentazione di scherzare un po', spacciarsi per la donna misteriosa e fingersi dispiaciuta e sorpresa da quello smascheramento, era fortissima. Ma se questa certa Lady gossippara fosse stata capace di scovare la domatrice di puffin? Avrebbe potuto aiutarla a scoprire cosa sarebbe stato del suo cavallo. E poi, per quanto ne poteva sapere, persino quello stesso ragazzo poteva essere Lady Ash-Dan, celato sotto pseudonimo femminile per non destare sospetti; magari voleva solo metterla alla prova o sviare i sospetti su qualcun altro.
«Purtroppo non sono io la Lady di cui parli.» esordì tornando seria, con una nota di delusione. Si rivolse poi a Casey.
«Oggi sono venuta qui nella speranza di incontrare la domatrice di puffin, una donna fantasma che, così ho sentito dire, si aggira spesso in questa zona.» un piccolo colpo di tosse, poi riprese
«Volevo chiederle come ha fatto a far diventare fantasmi anche i suoi animali e se fosse possibile eventualmente replicare la cosa, ecco.»Lo sguardo si perse verso l'alto – c’era una bella vista da lì, sembrava tutto più imponente –, dove lo zampillo alla sommità della fontana raggiungeva altezze diverse ad intermittenza. Si domandò quale potesse essere il motivo di tale differenza, ma riprese a parlare, stavolta in un borbottio.
«In realtà vorrei sapere anche perché la seguono e come le è saltato in mente di addomesticarli, ma questa è un'altra storia...»Si stropicciò gli occhi con una mano chiusa a pugno, provando a rendere più nitida una visione leggermente appannata dalla stanchezza. Alzò nuovamente il volume della voce, assumendo un tono serio come lo era quello iniziale.
«Magari questa Signora che sa tutto…»Si interruppe.
“...sa tutto di tutti gli studenti del castello…”.
Forse, probabilmente,
magari una giovane Lady così ben informata avrebbe potuto fornirle le risposte alle sue domande. Tutte quante. Persino aiutarla a risolvere il mistero dell'identità ignota della sua sorellastra. E se fosse stata proprio Lady Ashdown-Danneville a spedirle quella lettera
*?
Un tic dietro la spalla e una sensazione di vuoto allo stomaco la fecero rabbrividire. La curiosità era tanta, la paura immensa.
Lo sguardo, serio, seppur provato dalla sfortunata degustazione e dai ritmi frenetici degli ultimi giorni, accompagnava una voce carica di determinazione.
«…magari potrebbe aiutarmi a trovare non la donna fantasma coi suoi uccelletti, ma...» si schiarì nuovamente la voce, soffermandosi un attimo alla ricerca delle giuste parole.
"Mia sorella?", "La mia sorellastra?", "La figlia di mio padre?", "La persona che mi tormenta da quando ho ricevuto quel dannato gufo", "La stronza che mi sta rovinando la vita?", "Colei che invece potrebbe diventare l'Amica più importante di tutte?".
Importante. Molto.
«...una persona molto importante per me.» concluse, abbassando le palpebre.