Villa Dalton, Cardiff, Galles

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view post Posted on 18/11/2013, 00:53
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A_STARA_STARA_STARA_STARA_STARA_STAR

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La casa presenta, all’esterno, sul davanti, una parte lastricata, in cui è presente una piscina di media grandezza,

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mentre sul retro può vantare un giardino, in cui si trovano, oltre ad un sentiero fatto di breccia, anche un albero dai rami frondosi e un piccolo specchio d’acqua. L’ingresso è riparato da un ampio porticato composto da pietre di varie forme e dimensioni.

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La casa è costruita su tre piani.
Al piano terra, appena superato l’ingresso, si possono trovare le scale per accedere al piano superiore,

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girando a destra si accede alla sala da pranzo,

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mentre, girando a sinistra, al Salotto, solitamente utilizzato quando Caroline decide di ricevere ospiti.

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Di fianco alla sala da pranzo, è situato un ulteriore piccolo salottino, dove l’ex corvonero si rilassa quando si trova in casa da sola e non ha da lavorare.

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Tra i due salotti, vi è la cucina, la stanza più importante del piano, grazie alla quale Caroline si ricorda di mangiare e di non tenere sempre il naso in mezzo ai libri.

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Salendo le scale dell’ingresso, si giunge al primo piano. La prima cosa che si nota è un corridoio di media lunghezza, sul quale si affacciano le varie stanze:

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sulla sinistra, è presente una camera degli ospiti,

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mentre sulla destra un piccolo ripostiglio.

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Nella parte di corridoio che non è direttamente collegata alle scale, vi sono altre tre stanze: da sinistra, una seconda stanza degli ospiti, esattamente di fronte all’altra,

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il bagno al centro

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e sulla destra la camera che Caroline è solita usare per dormire.

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Dal corridoio, si dirama un’ulteriore rampa di scale, che conduce all’ultimo piano,

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dove hanno sede la biblioteca di Caroline, dove sono conservati i libri che ha acquistato nel corso degli anni,

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uno studio, in cui la ragazza tiene tutto ciò che ha che fare col suo lavoro e dove si occupa di rispondere alla corrispondenza

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ed un bagno.

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Edited by MasterHogwarts - 28/4/2014, 14:12
 
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view post Posted on 22/11/2013, 13:41
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Ministro della Magia
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Appena l'ho visto mi sei venuta in mente.
Parole di Caroline. Se l'era rigirato fra le mani osservando le sfumature delicate mentre il picchiettio della pioggia sul vetro della finestra deliziava i suoi sensi. Sorseggiando caffè bollente poggiò delicatamente lo chignon sulla scrivania e recuperò un foglio di pergamena. Caroline era capace di gesti inaspettati, aveva ragione a dire che quell'ultimo periodo non era stato utile per rinsaldare il loro rapporto, si erano viste poco ed anche in quelle rare occasioni avevano speso tempo a discutere. Eppure avrebbe dovuto gradire la maturità delle sue scelte, ci sono circostanze che ti fanno riflettere, cambiare, crescere. Ecco, Caroline era cresciuta e voleva percorrere da sola la sua strada.
Sospirò domandandosi se era lei a non voler apire la mente, se era lei che ripudiava le novità, se auspicava che tutto rimanesse come era sempre stato.
Prese la piuma d'oca e scrisse un breve ringraziamento, a mano.


CITAZIONE
Ho sinceramente apprezzato.
Non hai niente da farti perdonare ed i periodi non sono sempre positivi. E' normale avere punti di vista diversi, soprattutto quando le dimensioni che si vivono sono diverse. Verrò a trovarti prima o poi ma non offrirmi thè.
Ti abbraccio,
Camille
P.S. Niente va come desidero ma confido nel futuro.

Il gufo non aveva emblemi ministeriali. Era anche piuttosto vecchio, si schiantò contro una strana statua che Caroline aveva collocato in una nicchia scavata nell'angolo destro della parete dello studio.
Il tripudio di piume anunciò l'arrivo della posta.
 
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Vincent Hawkins
view post Posted on 24/12/2013, 20:06




Un grosso gufo fulvo veleggiava elegante sopra Cardiff, lieto di esser quasi giunto a destinazione: il freddo era pungente, ma il suo orgoglio e senso del dovere gli avevano imposto di andare fino in fondo a quella scomoda consegna.
Infine avvistò la sua destinazione, una dimora principesca attorniata da un parco tutt'altro che modesto: si abbassò di quota e volò in tondo per qualche istante finché non avvistò una finestra aperta.
Planò all'interno della casa, posò un pacchetto e un bigliettino sul tavolo e tornò a volare fuori: magari si sarebbe concesso un bel sonno ristoratore e un pasto a base di sonnolente arvicole in quel parco invitante...



Il pacchetto contiene:

Orecchini latini: bronzo, oro ed argento. Delicati orecchini realizzati artigianalmente a Roma, fondendo le singole parti separatamente, per poi unirle in un secondo tempo. Gli inserti bronzei raffigurano il profilo di una donna avvenente, probabilmente etrusca. Ritrovati nel Foro Traiano, in uno scavo. Ca. IV Ac.
Mana +2, Salute +2, Corpo +2

Il biglietto recita:

Carissima Caroline,
spero di sorprenderti positivamente con questo mio modesto dono.
E' davvero ben poca cosa rispetto a quanto tu mi hai donato: fiducia, amicizia, affetto, la possibilità di ricominciare.
Spero tuttavia ti sia gradito.
Un affettuoso saluto e buon Natale!

Vincent Hawkins
 
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view post Posted on 31/12/2013, 00:18
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A_STARA_STARA_STARA_STARA_STARA_STAR

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Da quando aveva cominciato a lavorare per la Gazzetta non aveva più molto tempo libero, ma la cosa non le dispiaceva: tenersi in attività le faceva piacere, soprattutto se quelle attività avevano qualcosa a che fare con libri e cultura. In fondo, stava seguendo la strada di tutti i più illustri Corvonero: come loro non aveva concluso gli studi ed era finita a fare cose di cui le persone normali non l’avrebbero mai creduta capace. Certo, la scienza infusa non l’aveva neanche lei e doveva necessariamente affidarsi ai libri per colmare le sue lacune, ma apprendere le era stato sorprendentemente facile, di certo più di quanto lo fosse stato, anni prima, memorizzare tutte quelle nozioni di Difesa. E da quando aveva acquistato la casa a Cardiff era ancora più facilitata: era un’oasi perfetta, dove ricavarsi del tempo per se stessa era fin troppo semplice. Da quando l’aveva acquistata vi si rifugiava ogni volta che aveva un minuto libero e, soprattutto, quando doveva lavorare e studiare. Come quel giorno. Aveva delle bozze di nuovi articoli da correggere, Vincent era fin troppo indaffarato ad Hogwarts e lei si era presa l’incarico di occuparsene finché il collega non avesse trovato un minimo di stabilità nei suoi due lavori. Leggendo le bozze si complimentò con se stessa: la scelta dei giornalisti era stata ottima, non c’erano problemi di grammatica e questo avrebbe dato qualche punto in più al loro giornale e permesso a lei di dedicare meno tempo alla correzione delle bozze. Perché lei non si chiamava Persefone. Se l’amica permetteva di pubblicare qualsiasi cosa, lei non ragionava allo stesso modo e avrebbe passato al vaglio ogni lettera per essere certa che ciò che avevano scritto i suoi giornalisti fosse reale e certificato. E mentre stava segnando un punto interrogativo davanti ad un pezzo che non le filava e di cui avrebbe chiesto ragione il giorno dopo al giornalista, una presenza attrasse la sua attenzione: un gufo apparentemente stremato volò dentro lo studio, depositando di fronte a lei un pacchetto ed un biglietto. Non fece in tempo ad afferrare il foglio di pergamena che il volatile se n’era già andato, probabilmente diretto nuovamente all’ufficio postale. Incuriosita, posò da una parte l’articolo che stava esaminando, dedicandosi ad osservare attentamente ciò che le era appena stato recapitato. Era uno dei pacchetti di Ars Arcana, lo poteva riconoscere benissimo, se ne era fatti confezionare due giusto il mese prima. Chi mai poteva mandarle qualcosa acquistato in quel negozio? Lei di certo non vi era più ritornata, dopo quella volta e non aveva ordinato niente. Incuriosita, afferrò il biglietto: se voleva scoprire il mittente, sicuramente quello gliel’avrebbe rivelato. Il testo, unito alla firma del mittente le strappò un sorriso: Vincent era stato davvero carino a farle un regalo per Natale. Ed era, come al solito, fin troppo cerimonioso. In fondo, non aveva fatto nulla di speciale, se non fidarsi di nuovo. E sperare con tutto il cuore di aver riposto la sua fiducia nella persona giusta. Ma in fondo se non l’avesse fatto per lui, per chi avrebbe dovuto, allora? Erano amici da anni, per un periodo lei aveva perfino creduto che avrebbero potuto essere qualcosa di più… come avrebbe potuto non fidarsi? . Mise da parte il biglietto osservando la carta per qualche istante: chissà cosa poteva essere. Tolse delicatamente la carta rivelando una piccola scatola. Sempre più curiosa, tolse definitivamente l’involucro e, aperta la scatola, poté osservare uno splendido paio di orecchini in oro, argento e bronzo: quell’uomo doveva essere impazzito, dovevano essergli costati un occhio, anche se si fosse trattato di semplici copie. Continuò ad osservarli, prendendoli tra le mani con delicatezza e poi riponendoli dentro la scatola: non erano certo oggetti da tutti i giorni, non poteva indossarli così, per andare in giro. Li avrebbe sfoggiati alla prossima occasione importante che le sarebbe capitata. Ma nel frattempo, il minimo era ringraziare Vincent. Afferrò un foglio di pergamena e ne strappò un pezzo, intingendo la piuma nell’inchiostro lì accanto. E a quel punto si trovò spiazzata: pur con tutti i libri che aveva letto, era sempre stata completamente incapace a scrivere quel genere di biglietti, non era stata capace neanche di invitare a pranzo un’amica, come poteva pretendere di scrivere un ringraziamento che non la facesse apparire ridicola? E ad un uomo poi. Ok, lei e Vincent erano amici però… oh, al diavolo, non poteva certo andare in paranoia solo per un biglietto! Trasse un profondo respiro e tornò a guardare la carta su cui erano cadute, nel frattempo, alcune gocce di inchiostro. Posò la piuma, facendo evanescere la pergamena, irritata, quindi ne recuperò un’altra. E a quel punto mosse rapidamente la piuma, vergando le parole, le più spontanee che le erano venute. Quindi osservò la pergamena, soffiando sopra l’inchiostro per faro asciugare prima, dopodiché scese al piano di sotto, alla ricerca del gufo che aveva acquistato da poco. Lo trovò appollaiato sul ramo basso di uno degli alberi del giardino e lo chiamò con un cenno, affidandogli la missiva. Sarebbe stato un volo piuttosto lungo da lì a Londra, ma il gufo poteva farcela, era abbastanza riposato da sopportare una simile distanza

Edited by Caroline Dalton - 31/12/2013, 15:44
 
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view post Posted on 18/1/2014, 17:34
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Il Fato

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Una busta sigillata giaceva sulla scrivania di Caroline, come era finita lì non era dato sapere.
Una busta gialla, priva di mittente, senza destinatario e sfornita di simboli, effigi ed altri segni identificativi.
All'apparenza poteva sembrare manchevole di importanza ma il suo contenuto era molto rilevante, vitale.
Una volta aperta vi si poteva leggere il seguente messaggio.


"E' tempo di rompere gli indugi, la pista va battuta ma ti affiancherò una nuova compagna.
La partenza è fissata per domani l'altro mattina.

Andrò benevola e risoluta dove elaborerò encomiabili notizie.
Orsù, tienimi testa ogni inverno, nella pungente uggia non troverai oblio.
Saluti, tua amata Zia Iolde Oldeberg.
Non eludermi."




Non appena decifrato il messaggio coordinati con la tua compagna ed apri nel Resto del Mondo Magico.
 
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view post Posted on 23/1/2014, 19:36
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A_STARA_STARA_STARA_STARA_STARA_STAR

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Un'altra lunga giornata era appena trascorsa. La Gazzetta continuava ancora a sottrarle buona partr delle sue energie, ma non poteva farci nulla. Aveva fatto una promessa e l'avrebbe mantenuta. E comunque, se anche non ci fosse stata quella ci sarebbe stato lo studio... E da qualche giorno a quella parte non più soltanto quello. Quando non aveva niente da fare, la sua mente non poteva fare a meno di rievocare il volto di Nathan ed i ricordi della sera del ballo, del bacio che si erano scambiati sotto gli occhi di tutti e di come la serata era continuata. Nonchè dei commenti che le avevano fatto Camille e gli altri nei giorni successivi. In quel momento avrebbe desiderato incredibilmente averlo lì e lasciarsi stringere, avrebbe scacciato in un istante tutto lo stress che aveva accumulato.
Ma sapeva benissimo che non era possibile: lui si trovava ad Hogwarts e il suo primo pensiero doveva essere lo studio. E mentre rimuginava, lentamente si muoveva da una stanza all'altra, senza quasi avvedersene. Aveva raggiunto il primo piano totalmente sovrappensiero e ne aveva approfittato per riporre il mantello. Quindi si era diretta nel suo studio per lasciare la sua borsa. L'avrebbe recuperata l'indomani, per quella sera si sarebbe concessa un bagno caldo e un po' di sano relax. E avrebbe lasciato la mente libera di vagare dove più le aggradava. L'ufficio era come l'aveva lasciato la mattina. Si mosse verso la scrivania per posare la borsa e stava per allontanarsene quando i suoi occhi inquadrano una busta gialla che, ne era sicura, quella mattina non c'era. La osservò, rigirandola tra le mani: non c'era mittente nè destibatario, come poteva essere certa che fosse per lei? Dopo qualche minuto di riflessione, stabilì di aprirla comunque: se ci fosse stato un errore avrebbe provveduto a rimandarla indietro. Scorse il biglietto velocemente, chiedendosi chi fosse la fantomatica zia. Doveva esserci un errore eppure... Eppure solo una parte di quel messaggio aveva senso. La scrittura era certamente di Camille... E se aveva capito a quale pista si stava riferendo... Allora avrebbe dovuto partire a caccia di vampiri con qualcuno che non era Smith ma "una nuova compagna". Sperò con tutto il cuore che fosse una tipa più sveglia di quel sedicente auror, non aveva bisogno di una palla al piede al seguito. Il resto del messaggio era un enigma. Lo osservò per una buona mezz'ora, finchè il ricordo della conversazione avuta con l'amica più di un anno prima le permise di trovare la giusta chiave di lettura. Quello che le interessava era: Aberdeen, otto in punto, stazione. L'appuntamento era fissato per due giorni dopo, aveva il tempo di avvisare alla Gazzetta della sua assenza. Stracciò quindi il biglietto, dandogli fuoco, dopodichè si mosse verso l'uscita: un bagno se lo sarebbe concesso comunque, poi avrebbe pensacto ai preparativi.


Edited by Caroline Dalton - 24/1/2014, 09:10
 
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view post Posted on 10/2/2014, 22:23
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Il Gufo Espresso
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Il Gufo Espresso tornava direttamente da Hogwarts dove aveva appena effettuato la sua consegna. Certo, il termine “appena” era relativo e si riferiva a un avvenimento ormai di alcune ore prima – per quanto cercasse di volare rapidamente, le distanze rimanevano sempre le stesse -, ma era giusto per fornire un’idea temporale.
Così, sbatteva le ali, nei plumbei cieli inglesi, gonfi di pioggia che giornalmente cadeva a terra, ad impregnare la vegetazione e il cemento, come se qualcuno tra le nuvole non sapesse porre un freno alla propria, immensa tristezza.
Dietro di lui aveva lasciato la fiera Scozia – nelle orecchie ancora il rumore del mare del Nord in tempesta, con i flutti che si infrangevano sulla scogliera di Hogwarts, misto al lamento lugubre della Foresta Proibita.
Davvero, faticava a capire perché gli umani – certi umani, Babbani per lo più – considerassero gli uccelli della sua specie come creature spaventose e portatrici di funeste notizie, per non dire esseri immondi, degni solo delle tenebre. Solo perché, per sua natura, amava uscire di notte, perché la Luna gli era più gradita del Sole? Perché il suo verso non era gioioso come quello di altri uccelli, alle orecchie superficiali e poco allenate degli uomini?
Insomma, tutto ciò non significava necessariamente che si trovasse a suo agio a sorvolare un luogo buio, cupo e denso di misteriose creature letali, molte delle quali non avrebbero esitato due volte prima di usarlo come spuntino di mezzanotte. Per questo non osava mai appollaiarsi su uno dei rami degli alberi della Foresta, preferendo resistere qualche metro in più verso arbusti più sicuri e pacifici.
Allo stesso modo evitava accuratamente il Platano picchiatore. Aveva già avuto un incontro ravvicinato con la pianta, da giovane, e non voleva assolutamente ripetere. No, alla sua età non era consigliabile.
Il cielo all’orizzonte cominciava a scurirsi, indice della lunghezza del suo viaggio, ma ciò non lo preoccupava. Sebbene si fosse abituato con gli anni a volare di giorno, al pari di tutti gli altri gufi postini o dei gufi che fedelmente portavano la posta del loro padrone, rimaneva comunque un uccello della notte, la cui vista migliorava di colpo non appena le tenebre coprivano la Terra. Una striscia aranciata segnava il confine col cielo.
Il Galles era la meta del Gufo, più precisamente la bella Cardiff, città vivace di una terra dotata anch’essa di una ricca e orgogliosa storia. Non al pari della Scozia, il Galles era lo stesso fiero della propria individualità.
Non fu troppo difficile trovare il posto, una grande villa dotata di una vasta piscina, ottima per rinfrescare le piume nelle afose giornate estive, quando il Sole batteva sulla testa e il bello desiderava solo un po’ d’acqua.
Il Gufo volò con grazia fino all’uscio principale, lasciando cadere l’articolo proprio di fronte alla porta chiusa. Non c’era vento, perciò non sarebbe volato via.

Qual è il compito di un giornalista? Portare alla conoscenza di tutti la verità, per quanto questa possa risultare assurda ed è quello che tenterò di fare con questo articolo.
Quando sono entrata nell’ufficio di Miss Dalton non sapevo a cosa sarei andata incontro, mi aspettavo una delle solite noiose interviste, in realtà ciò che aveva da dire era a dir poco fuori dal comune, le ho creduto? Sì le ho creduto, voi dovrete basarvi solo sulle mie parole, ma posso assicurarvi che, durante il colloquio, nulla mi ha dato modo di pensare che ciò che mi stesse raccontando fosse solo una storia inventata, inoltre, sue testuali parole “Cosa mi aspetto? Che esca finalmente la verità, che possa tornare a parlare con la gente senza dover ogni santa volta fare attenzione a ciò che dico”, per ora vi sembrerà strano, ma proseguendo con l’articolo avrete modo di capire.
Iniziamo dunque con ciò che già tutti sanno, giusto per capire di chi stiamo parlando, Caroline Dalton, ex docente ed ex preside della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, dunque non proprio l’ultima arrivata sulla piazza, eppure dopo aver lasciato la scuola di lei si perdono le tracce, probabilmente tra le poche persone a sapere qualcosa di lei troviamo proprio l’attuale preside Bennet ed il nostro Ministro della Magia Pompadour, amiche, oltre che colleghe, con le quali afferma di aver sempre avuto buoni rapporti “I miei rapporti con Persefone sono sempre stati buoni [..] Adesso non abbiamo molte occasioni di vederci o sentirci, ma per me resta sempre una persona cui sono affezionata e così Camille”.
La vediamo ricomparire solo ora alla guida della Gazzetta del Profeta, dove affianca Vincent Hawkins, anche se da un momento all’altro potrebbe lasciarci per dedicarsi al sogno che aveva fin da ragazza “Il lavoro alla Gazzetta è un lavoro temporaneo. L'ho accettato per aiutare un amico e perchè ero disoccupata, ma se dovessi riuscire ad entrare al San Mungo, lascerei questo lavoro. Non credo siano conciliabili”.
Dunque ecco cosa ne sarà di Caroline Dalton, tra non molto potremmo vederla girare nei corridoi del San Mungo e, i più sfortunati e mal ridotti, potrebbero doversi servire delle sue cure.
Già in un precedente incontro con la Dalton ebbi modo di scoprire la sua propensione per la medimagia ed ho potuto notare la passione con la quale parla di ciò che vorrebbe fare, se uniamo questo alla sua affermazione di essersi concentrata sullo studio per poter entrare a far parte dello staff del San Mungo, direi che possiamo stare tranquilli, saremo in ottime mani “Ultimamente dedico la maggior parte del mio tempo allo studio. Spero, il prima possibile, di riuscire ad ottenere un colloquio e a dimostrare che sono in grado di fare questo mestiere. Nonostante non abbia seguito un percorso di studi molto ortodosso.”
Ma queste sono cose di dominio pubblico o che presto lo diventeranno, la mia curiosità invece si è concentrata particolarmente sui periodi bui di Caroline Dalton, la sua scomparsa ed il suo percorso di studi poco ortodosso.
A prima vista le due cose potrebbero sembrare del tutto scollegate, anche perchè riguardano una l’età giovanile e l’altra l’età adulta, eppure le apparenze ingannano e per la direttrice della Gazzetta giovinezza e maturità si ritrovano ad essere intrecciate.
Per ciò che riguarda la sua carriera scolastica qualche notizia era già trapelata in un precedente articolo sempre pubblicato dalla Gazzetta, ma per i più smemorati, giovani o semplicemente svogliati che non siano a conoscenza dei fatti farò un rapido riassunto, così da poterci poi concentrare sulla sua scomparsa.
“Gli studi non li ho finiti” rivelazione shock, almeno per la sottoscritta, che dall’ex preside si aspettava un percorso scolastico impeccabile, veniamo così a conoscenza del fatto che miss Dalton ha dovuto abbandonare il tradizionale iter scolastico, non per sua scelta, ovviamente, ma lascio alle sue parole spiegarvi il perchè “Al mio terzo anno ad Hogwarts volli aprire un libro della biblioteca, quella accessibile a tutti, con una formula inventata su due piedi e mi trovai catapultata in quello che poi scoprii essere il sogno di mia nipote, una nipote che non sapevo di avere, che all’epoca aveva appena un anno e che a me era apparsa, invece, come una bambina di dieci. Lei mi rivelò di essere la figlia di mia sorella, una sorella della quale, fino a quel momento, non avevo mai neanche sospettato l’esistenza e mi fece passare, per magia, dai tredici ai ventitre anni.” Sconcertante vero? La mia prima reazione fu di incredulità, ma questa storia è così assurda da non poter essere che vera, mi sembra dunque ovvio che a quel punto non potesse più frequentare Hogwarts, presa evidentemente dal panico si rivolse a quella che all’epoca era la vicepreside, Milla Moonlight, ed esponendole i fatti le due scoprirono di essere sorelle “Fu per questo che, nonostante non avessi avuto la possibilità di completare gli studi, Milla mi chiese di restare ad Hogwarts come docente. Ed io accettai, impegnandomi a colmare quanto prima tutte le mie lacune. Sai, eravamo state separate per tredici anni e nessuna di noi due voleva perdere l’altra.” ecco dunque spiegato come una ragazza, una donna che non avesse terminato gli studi sia entrata nel corpo docenti, il resto, ovviamente si presume sia farina del suo sacco, possono persistere dei dubbi sulle sue competenze, ma non mi pare di aver trovato testimonianze di lamentele sul lavoro da lei svolto, quindi se ne può dedurre che le lacune le abbia colmate nel migliore dei modi, arrivando anche a ricoprire la carica di preside.
E’ a questo punto che la storia si fa nuovamente interessante, facendo un rapido conto mi sono ritrovata a constatare che gli anni che dimostra non corrispondono a quelli che dovrebbe avere, ne prima, ne dopo la magia della nipote ed è così che ho scoperto le ragioni che l’hanno portata ad abbandonare la scuola proprio nel momento più critico, la battaglia che ha distrutto Hogwarts.
Cosa vi aspettereste da una preside in un momento di necessità critico come quello? Che sia in grado di compiere le scelte giuste, di prendere le decisioni importanti così su due piedi, invece tutta la comunità magica sarà rimasta scioccata quando Caroline Dalton ha mollato tutto passando la patata bollente alla Bennet, bene, questa è stata invece l’unica scelta sensata che si potesse fare.
Anche in questo caso, si è trattato di una specie di sogno ad occhi aperti. Mi trovavo nel mio ufficio, intenta a farmi gli affari miei e ad un certo punto tutto intorno a me è cambiato. Si è come creato il vuoto ed è rimasta soltanto una lunghissima scalinata bianca di cui era impossibile vedere la fine. Anche in quel caso, incontrai una ragazzina, una specie di… proiezione di me stessa a tredici anni o qualcosa del genere. Mi fece incontrare una persona, il nemico che ha in seguito attaccato il Mondo Magico uccidendo tutte quelle persone presentandomelo come un dio.
Questo essere, una volta che mi trovai dinnanzi a lui, mi rivelò, come se non l’avessi già saputo, che la magia che avevo subito quattro anni prima era una cosa contro natura e che lui avrebbe potuto rimettere le cose a posto. In cambio, io dovevo soltanto evacuare la scuola.”

Come avreste reagito se vi foste ritrovati una preside diciassettenne che ordinava l’evacuazione della scuola asserendo che un tizio di cui non sapeva nulla le era apparso in sogno riportandola ad essere una ragazzina e dicendo che avrebbe attaccato la scuola?
Io personalmente non le avrei creduto, le avrei dato della pazza, altri magari sarebbero entrati nel panico e a quel punto? A quel punto forse i danni sarebbero stati maggiori.
E’ vero che se tutti avessero creduto alle sue parole, se nessuno fosse entrato nel panico, se ogni cosa fosse stata perfetta, magari l’evacuazione sarebbe riuscita senza morti, ma quante possibilità c’erano? Ve la sareste sentita di correre il rischio o avreste preferito che gli studenti avessero come punto di riferimento in quella situazione una persona adulta della quale riconoscevano l’autorità invece che una loro coetanea?
Ecco quindi spiegato perchè Caroline Dalton si è messa in disparte, non per codardia o menefreghismo, ma nella speranza di fare la cosa giusta.
E’ vero, ciò che è accaduto è una tragedia, di questo ne siamo tutti consapevoli, ma se siamo alla ricerca di un colpevole, l’unico con cui prendersela è il tizio pieno di se che per vantarsi della sua forza ha addirittura avvisato dell’attacco e non chi ha cercato di evitare la catastrofe anche a costo di scomparire e passare per vigliacca.
“Non so perchè quell'essere abbia voluto avvisarci dell'attacco, l'unica spiegazione che posso azzardare è che si credesse così superiore da poterci concedere un vantaggio. Le classiche manie di grandezza che portano sempre alla sconfitta. E lui non farà eccezione, questo te lo prometto. Vendicheremo tutti i ragazzi che hanno perso la vita.”
Vi sembrano forse le parole di chi vuole scappare? Direi di no.
A questo punto credo i fatti siano stati esposti, lascio comunque a voi la libertà di credere o meno alle parole di miss Dalton, come lascio a voi ogni giudizio sul suo operato, come ho detto il giornalista porta a galla la verità, dunque il mio compito è finito.
Solo un’ultima cosa, so che non si chiede l’età alle signore, ma non ho resistito, non sono mai stata brava con i numeri, ma proprio non riuscivo a far quadrare i conti “Da un po’ di tempo a questa parte, ho ricominciato a crescere, a ritmo di circa un anno al mese o poco meno. Attualmente ho intorno ai ventiquattro, venticinque anni non saprei dirtelo con esattezza neanche io. In ogni caso dovrei, teoricamente averne ventotto.” che miss Dalton non me ne voglia per questo, ma ora che può tornare a camminare per strada a testa alta almeno spieghiamo come mai da un giorno all’altro si possano notare degli evidenti cambiamenti di età.
 
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view post Posted on 12/2/2014, 09:30
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A_STARA_STARA_STARA_STARA_STARA_STAR

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L'ennesima lunga giornata stava lentamente giungendo alla fine. In quel periodo non poteva certamente lamentarsi del suo stato da semi disoccupata: gli impegni fioccavano, non appena aveva concluso una cosa, eccone altre due pronte ad assorbire il suo tempo e a mettere alla prova la poca pazienza che aveva. Quel giorno, in particolare non era stato affatto sereno e tranquillo: da quando i giornalisti avevano cominciato ad aumentare, gli articoli non smettevano di planare sulla sua scrivania. Già, sempre per il fatto che Vincent sembrava avere notevoli problemi a conciliare i due lavori. Ma quella storia avrebbe dovuto finire prima o poi. Anche perchè se lei fosse davvero riuscita a farsi asumere al San Mungo (nella speranza che le fosse concesso di interagire con una peraona diversa dal pazzo conosciuto mesi prima) non qvrebbe più avuto il tempo materiale di seguire anche quel secondo lavoro. Ma a quanto pare la stella di Vincent era particolarmente benigna in quei giorni perchè non sentiva di essere ancora pronta per fare domanda di assunzione. Per cui il giorno in cui avrebbe abbandonato la guida del giornale più famoso del mondo magico continuava q slittare. Ma presto avrebbe smesso di indugiare e sperava che l'amico ne fosse consapevole. In ogni caso, per quel giorno il lavoro era finito e poteva accantonare quei pensieri. Si mosse rapida superando la piscina ed avvicinandosi all'ingresso. E fu proprio abbassando lo sguardo sull'ingresso che l'occhio le cadde su una copia dello stesso giornale di cui aveva appena lasciato la redazione. Quella sarebbe stata una delle ultime volte in cui avrebbe potuto permettersi di non leggere, concentrandosi sull, impaginazione. Sospirò: l'intervista che le aveva fatto Arya occupava una buona metà della prima pagina. Non aveva bisogno di leggerla per sapere cosa ci fosse scritto, nè tantomeno per essere certa della reazione che avrebbero potuto avere certe persone (una in particolare) una volta che avessero ricevuto la loro copia. Scosse la testa, decidendosi ad entrare in casa: aveva preso una decisione rilasciando quell'intervista e se ne sarebbe assunta tutte le responsabilità. Non appena fu convinta di quella decisione, fu come se un macigno si fosse sollevato dal suo petto. A quel punto, non le restava che attendere.
 
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view post Posted on 3/12/2014, 14:47
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L’alba era appena sorta, una nuova giornata di lavoro attendeva i gufi della Gazzetta, che lo volessero o meno.
Di certo si poteva dire che, nell’ultimo periodo, avessero particolarmente battuto la fiacca, alcuni più di altri, ma, quel giorno, non avevano scuse, c’erano delle consegne da fare e i ritardi non sarebbero stati tollerati.
Molti erano già in viaggio, forse partiti per le mete più distanti, altri, si preparavano a spiccare il volo, i più pigri, ancora si coprivano gli occhi con l’ala, infastiditi dalla luce che cominciava a filtrare.
Il nostro gufo, quello che seguiremo oggi nel suo viaggio, rientrava nell’ultima categoria, anzi, a dirla tutta, si era addirittura girato dall’altra parte nel tentativo di guadagnare qualche minuto, ma nulla, l’idea di essere nuovamente l’ultimo a mettersi in viaggio non lo allettava particolarmente.
Stiracchio le sue ali, concedendosi qualche istante per un’accurata opera di pulizia, sia mai che si presentasse sciatto, era pigro, non cialtrone, poi, con molta calma, andò a controllare le mete del suo piano di volo.
Si sentiva fortunato, le consegne erano parecchie, ma, almeno, si concentravano tutte ad Hogwarts, tutte, tranne una
*E te pareva* ma non si lamentò più di tanto, storse un attimo il becco e, con delicatezza, prese le copie del giornale da consegnare, era pronto, poteva partire.
Prima tappa...Cardiff, in realtà si era sempre domandato perchè la direttrice della Gazzetta li costringesse ogni volta a far tutta quella strada, non sarebbe stato più semplice farsi consegnare la sua copia a lavoro?
*Strana razza i maghi*
Il tempo non era dei migliori, il freddo era ormai arrivato e, per evitare di congelarsi le penne, cercava di volare il più basso possibile, il “Mi si sono congelate le ali” forse non avrebbe retto nuovamente come scusa per la mancata consegna.
Tutto filò liscio, strano ma vero e, cominciando a rallentare la sua corsa, planò delicatamente verso una delle finestre aperte all’ultimo piano.
La spinse leggermente con la zampina, in modo da poter entrare tranquillamente *Ho sbagliato di nuovo* mirava a quello che doveva essere una sorta di ufficio e, invece, ogni volta, si ritrovava nell’imponente biblioteca.
Spiegò nuovamente le ali, coprendo la distanza che lo separava dalla stanza desiderata e, una volta dentro, lasciò scivolare la copia del giornale sul tavolo, poi, così com’era entrato, uscì, avrebbe riscosso la sua ricompensa una volta tornato alla casa base.



Consegna per Caroline Dalton:

Nullus Prophetha in Patria Sua?



Caro Profeta,
non so se ci sei, ma credo farò comunque un tentativo,
l'Oriente è un Luogo che chiunque dovrebbe visitare almeno una volta nella propria esistenza. Ha quel quid in più ineffabile, ed inafferabile, che difficilmente le pagine di un giornale potrebbero sperare di cogliere nella sua piena compiutezza, e che a volte solo i romanzi raggiungono. Perchè l'Oriente? Perchè da lì torno, smentendo nella maniera più netta voci maliziose circolate su riviste di dubbia affidabilità, torno da un lungo soggiorno in lande lontane, difficilmente raggiungibili, ove è ancora possibile vivere un'esistenza serena, e pacifica, sufficientemente lontana dalle bieche preoccupazioni occidentali, figlie di un connubbio positivo-normativista, ormai imperante alle nostre longitudini. Il che, per nostra occidentale fortuna, non è nè un Bene, nè un Male, ma semplicemente un alternativo modo di vivere, secondo una diversa concezione del tempo, e dello spazio, ed in guisa di canoni etico cristiani di cui la nostra vittoriosa Storia ne è intrisa.
Probabilmente ad uno qualunque dei nostri concittadini sfuggirebbe già in prima battuta il fascino insito in terre così lontane, e così diverse, ma non è questo nè il luogo, nè il momento per convincerlo del contrario. Sono partito dal suol patrio con una serie di buoni propositi, non mi sono spinto oltre forse il terzo, il che volendo stendere un primo rudimentale bilancio potrebbe non essere considerato un brillante successo.
Mi ero riproposto, dopo una lunga stagione di insegnamento qui in Occidente, di portare avanti ricerche ormai abbandonate da anni, qualche frutto hanno dato, presto, ma senza fretta, il mio solito Editore ne darà prova in libreria, per i più appassionati, benchè viva tranquillo nella certezza che nessuno avesse già terminato la sterminata produzione precedente. Mi ero anche riproposto di concedere del tempo alla botanica, ed al pollice verde. Ho sempre avuto una giovanile e malsana passione per le Piante Grasse, ed in generale meno fortunate, la speranza, quasi infantile, che un giorno potessero diventare qualcosa di più bello, e nobile, temo sia difficile da abbandonare, e mi ha sempre spinto almeno a provarci. Nonostante molteplici tentativi, temo l'Oriente non abbia prodotto il miracolo, ma in sua memoria ne ho portato un pegno. Il terzo proposito era il The, ma temo che non basterebbe la più ferrea delle volontà dei nostri ormai sparuti lettori per arrivare in fondo alle mie memorie, se mai dovessi imbarcarmi nell'audace impresa, ma anche qui son certo che presto o tardi in molti ne verranno a conoscenza, diretta, per così dire.
Ma venendo a noi, caro Profeta, ha forse il caro Anacleto smarrito la strada di casa? Ha disertato anche lui, inseguendo una gru impagliata, sino alle pendici del vulcano Asamayama? Le piume della redazione son andate lentamente spiumandosi, e l'inchiostro gelandosi? I cari lettori hanno smarrito serialmente monocoli, o peggio un'ondata di analfabetismo di ritorno si aggira per l'Isole? Caro Profeta, la stagnazione è dura, l'economia è ferma, i folletti sono preoccupati, le caverne sono piene, le casse vuote, ciò nonostante non è il caso di farsi prendere dal panico. Usciremo anche da questa situazione. Ne abbiamo passate di peggiori, il Regno è ancora unito, siamo ancora un Popolo orgoglioso, e fiero, della propria Storia.
A proposito di Storia, mi accingo a lasciare Glamis, e le Highlands, alla volta di Hogwarts, do appuntamento per domani mattina ai miei studenti del Corso di Storia della Magia, del V Anno, e di coloro che già avessero bisogno di un colloquio. Come forse qualcuno già saprà, le voci girano, ho deciso di riaccettare l'incarico che lasciai all'alba del tempestoso congedo, e tornerò ad occuparmi pro tempore delle nuove generazioni di Maghi e Streghe, che anche quest'anno avremo l'onore di accogliere ad Hogwarts. Invito dunque quei pochi stimati colleghi, ed amici di piuma, che ancora sento con inesausto piacere, a voler indirizzare le loro missive ivi, mentre raccomando ad altri di non desistere nel tentativo. Del resto, come una tua prestigiosa firma, che manca a tutti, caro Profeta, era solita dire, ad Hogwarts chi chiede aiuto, ti accorgerai, lo trova sempre.


Un sincero Grazie agli Amici dell'Eco della Gru, di Edo,
Lo Storico della Magia
Ignotus Albus E. Peverell
 
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view post Posted on 29/1/2015, 18:35
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Finalmente, l'ultima consegna per quel giorno. Abbandonati i cieli della Scuola di Hogwarts, il nostro Gufo aveva seguito le varie correnti d'aria e le strade del vento per giungere infine all'ultima destinazione: il Galles. Non era molto pratico di quelle zone, tuttavia, la casa designata si trovava nei pressi di Cardiff, una città che nonostante tutto non gli era poi così sconosciuta. Superò svariati tetti dai vari colori, finché le chiome frondose di un grande albero. Eccola, era quella!
Con cautela, il Gufo piegò e planò alla ricerca di una finestra semi-aperta. Non aveva la minima intenzione di lasciare il giornale dinnanzi la porta, in completa mercé degli agenti atmosferici. Ma quando si ritrovò a fare il giro della casa, giungendo alla porta, si ricordò che nelle case il giornale non si consegna dentro l'ambiente, bensì in modo analogo a quello del Ministero. Atterrò, forse un po' bruscamente, davanti l'uscio principale e poi, srotolando la Gazzetta, l'appiattì con le zampine e, aiutandosi col muso, la fece scivolare nella piccola fessura, finché finalmente non sparì dall'altra parte.
Ottimo, si disse, schioccando il becco e grattandosi poi sotto l'ala: aveva finito. Riprese il volo, felice di ciò che lo attendeva una volta giunto all'Ufficio Postale: il suo comodo trespolo, la sua cena e una bella dormita!


Consegna per Caroline Dalton:
CITAZIONE (Ignotus Albus E. Peverell @ 5/1/2015, 13:01) 


La Scuola di Atene
La Riscoperta dei Piaceri della Storia


Caro Profeta,
le notizie volano, corrono, si insinuano, sfuggono al controllo, deflagrano, incontrollabili. Questo può essere, per certi versi, una benedizione per un Giornale, innanzi a cotanta abbondanza, come potersi fermare? A chi il compito di frenare le piume di giornalisti eccessivamente zelanti? Come resistere all'insana, e morbosa tentazione di far diventare le poche parche pagine di un giornale, un'enciclopedia? Eppure qualcosa con cui dover fare i conti, una necessità, non è detto che tutti condividano la nostra passione per il verbosismo sfrenato, e non è nemmeno detto che tale pratica debba sempre essere osannata, cosa sono paginate e paginate di parole, prive di un qualunque significato? Ma probabilmente ci spingeremmo troppo oltre. Oggi vorrei portare all'attenzione dei nostri lettori, una parte forse più interessata delle altre, che dopo qualche fruttuoso tentativo di corruzione, di qualche Consigliere recalcitrante, con l'inizio del nuovo Anno Scolastico, ho ottenuto il placet a riprendere le Attività de La Scuola di Atene, fiore all'occhiello di una serie di attività integrative, altrettanto importanti nella formazione magica dei nostri attuali, nonchè futuri, per quanto le circostanze lo permettano, Studenti.
Per onore delle cronache, e per placare la sete della Piuma d'Oro, tenuta doverosamente al guinzaglio per la serena convivenza della nostra Comunità, mi permetto di spendere qualche riga su questo Club, di cui, caso vuole, sia anche Artefice. La Scuola di Atene è, infatti, un Club che vuole, da intenti, riunire Studenti e non Studenti, appassionati dei Saperi del Passato, guidandoli verso una loro più intima e vera comprensione, attraverso un approccio, per così dire, innovativo. Storia della Magia, sotto la cui egida va idealmente a collocarsi il Club, può costituire uno dei tasselli centrali intorno cui edificare una valida, e competitiva, formazione magica, al passo con i tempi, del resto, è presto detto, prima di agire, è, e sarà sempre indispensabile, comprendere la vera essenza di un problema. Senza la comprensione, il migliore sfoggio di Magia non potrà che dimostrarsi un tentativo maldestro, di porre rimedio ad un qualcosa piovuto mistericamente dal cielo. Ho il piacere di constatare di come di recente in questa solitaria lotta condotta valorosamente da Storia, nell'arco dei secoli, si sia aggiunta una valida, nonchè sfuggevole, Alleata, il che non può che essere salutato con entusiasmo, anche dai più conservatori di noi, che dovrebbero vedere nell'innovazione, una fervente amica, più che nemica. Per quanto ci si sforzi, non saremo mai pienamente consapevoli di quanto accada nel Mondo, ed ancora più del perchè questo si verifichi, ciò nonostante, non è un buon motivo per desistere in questa nostra titanica lotta per la conoscenza, ma uno sprone a proseguire ancora più certi nella convinzione dell'alta vocazione della nostra missione. La Magia è sempre stata qualcosa di più che un semplice strumento, atto a risolvere più agevolmente una serie di triviali problemi, qualcosa di più che un futile sventolio di bacchette, nella speranza che una Divina Provvidenza giungesse in soccorso. La Scuola di Atene vuole essere questo, un invito alla vera comprensione dei Saperi del Passato, per comprendere meglio la realtà, nella sua vera essenza.
Se è dunque vero che è sconsigliata ai deboli di cuore, per quanto in fondo potrebbe capitare, è sempre bene non confidare troppo nella bontà della Tuke, ma prevenire i problemi ove possibile, è anche vero che è altrettanto sconsigliata per i più irruenti, e temerari, in cerca di una qualche nuova avventura. Son certo, che se il maggior esercizio pratico andiate cercando, ciò possa essere fatto con egual profitto, a minor costo. Gli Eventi cui prenderanno parte gli Ateniesi avranno un costo, in termini fisici, ma ancora più mentali, nonostante l'Aula si cambierà di veste, nell'essenza rimarrà la solita di sempre, con ineludibili, e precise richieste da soddisfare, con qualche rischio supplementare: perdersi nei tortuosi meandri del Tempo. Certo, la probabilità che ciò accada è decisamente remota, e sono previste delle contromisure, ma... mai dire mai!
Ciò detto, son certo che una buona parte, di quella parte già interessata, di lettori, possa comunque trovare di un certo fascino la proposta, e che quindi difficilmente desisterà innanzi a qualche non troppo celato monito. Se ritenete quindi di dover far parte degli Ateniesi, i Membri de La Scuola di Atene, vi invito a voler venire a discuterne con me, nel mio Ufficio ad Hogwarts, anche insieme a qualche vostro collega di studi, altrettanto interessato. Son certo, che tra una cosa e l'altra, avremo modo di trovare la soluzione migliore per tutti.


Docente di Storia della Magia
Ignotus Albus E. Peverell

All'interno della Gazzetta, troverai un pacchettino. All'interno c'è un biglietto:

CITAZIONE
CKjkgGB
vvaD0Ib Spettrocolo: Consente di vedere creature magiche bizzarre invisibili a chiunque altro[. (+1 pc +1 pm);
 
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9 replies since 18/11/2013, 00:53   353 views
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