Casella Posta Via Gufo, Invio Gazzetta del Profeta & Posta

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view post Posted on 1/9/2020, 13:20
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Aristotele fu sorpreso quando scoprì chi fosse l’abbonato a cui doveva consegnare la Gazzetta del Profeta quel giorno: era il Preside della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts; il loro ultimo incontro risaliva ad alcuni anni prima, quando l’uomo era solo un docente e ancora non era a capo degli studenti del castello.
Non poteva definirlo il più piacevole degli incontri, soprattutto a causa di un piccolo inconveniente causato da un momento di distrazione da parte del Gufo: entrando velocemente attraverso la finestra dell’ufficio dell’uomo, pronto a consegnare con la solita puntualità la copia del quotidiano, aveva inavvertitamente urtato una tazza colma di the posata sulla scrivania del docente, facendo spargere il liquido chiaro sopra una pila di pergamene.
Peverell non l’aveva giustamente presa troppo bene e Aristotele si era affrettato ad uscire dalla stanza il prima possibile: da quel giorno non si erano più visti e il gufo aveva cercato in tutti i modi di non farsi più assegnare le consegne per quell’abbonato; evidentemente la giovane strega che stava svolgendo un tirocinio presso gli Uffici della Gazzetta non sembrava aver letto la richiesta particolare di Aristotele e gli aveva assegnato l’ultima delle consegne che avrebbe mai potuto desiderare.
Rassegnato ma al tempo stesso preoccupato il Gufo postino si lasciò legare la copia del giornale alla zampa e prese veloce volo fuori dalla finestra: più volte lungo il percorso ebbe la tentazione di tornare indietro, ma quando sentiva l’animo tentennare si ripeteva che era un gufo adulto e che sicuramente Peverell aveva dimenticato quel piccolo incidente.
Arrivato al castello ed individuato l’ufficio del Preside si posò sul davanzale della finestra, controllando che la stanza fosse vuota prima di entrare: quando notò di avere via libera andò a posare il giornale sulla scrivania del docente, facendo attenzione a non urtare nulla.
Soddisfatto del lavoro appena compiuto con precisione e senza fare danni, Aristotele fece schioccare il becco e poi volò felice fuori dalla finestra, pronto a tornare a Londra.


In allegato, per tutti gli abbonati del Profeta:

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Box Bentornato ad Hogwarts (+2 Punti Salute)
Contiene un biglietto dorato con la scritta London to Hogwarts – Platform 9 3⁄4. Alle undici in punto, cambierà forma nel racconto Hogwarts Express: Storia e Memoria di Owen Harrington, guidatore del treno ai primi anni del Novecento; in aggiunta ci sarà un modellino giocattolo dell'Espresso di Hogwarts, incantato per sospendersi in volo, fischiare e mostrare in spirali di vapore il profilo della Scuola di Stregoneria e le indimenticabili montagne nei dintorni.



GIOCHI ENIGMISTICI
Altro appuntamento con i giochi enigmistici.
Attenzione I primi sei che invieranno tutti i giochi risolti alla casella mp del Gufo Espresso vinceranno buoni spesa alla prossima consegna. Aguzzate l'ingegno!



Ignotus Peverell

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Invasione di paperelle sul Tamigi!
"Il 17 e il 18 Agosto uno scherzo attira folle di maghi e non-maghi
lungo le sponde del Tamigi!"

Erano lì, signorina. Cento occhi pieni di follia e odio. Non riesco a dormire da due giorni. Sento solo quack.
Quack ovunque.”

Così afferma Dr. Daniel Nihall, Medimago al San Mungo, testimone all'episodio di vandalismo operato lungo le sponde
del Tamigi.

Il 17 Agosto, infatti, ha visto il tratto fra il London Bridge e il Southwark Bridge ospiti di una discreta folla di pedoni accalcata lungo le rive del fiume.
Maghi e Babbani riuniti davanti alla comparsa di un immenso banco di paperelle di gomma.
Una più grossa dell'altra, gialle come canarini, sembrano essere comparse dal nulla fra le 5 e le 5.30 del mattino oltre la stazione d'ormeggio dei traghetti per l'Old City.
480 Paperelle sono state contate dalle autorità babbane per le 9.30 del mattino, 1106 all'ora successiva.

Uno scherzo di qualche ragazzo annoiato durante le vacanze estive? Un carico alla deriva?
La risposta, cari lettori, è ben lontana dal ragionamento dei non-maghi!
La Spezzaincantesimi Adelina Grovan, 36 anni, ha potuto rilasciare alcune informazioni per noi alla conclusione della prima giornata di indagini:
"I giocattoli sono stati incantati e trasfigurati per poter muovere gli occhi e dare l'impressione di stare osservando alternatamente in più direzioni, starnazzare ogni quattro secondi e duplicarsi al contatto con un'alterazione del Geminio.
Chiunque si è divertito in questo modo, però, non era esperto o estremamente abile nel controllo di questi incantesimi: molte delle copie hanno difetti di forma e aspetto, da una grandezza nettamente fuori scala, alla comparsa di becchi neri e occhi rossi".


Alcuni testimoni oculari sul posto attestano di aver visto movimento in quella zona molto prima delle 5.30, lasciando il dubbio il piano vandalico sia stato messo in atto durante la notte.

Ma perché fare tanto lavoro per uno scherzo così sciocco?

La risposta ricade come sempre sui fini più viziosi e comuni a noi conosciuti: fama, denaro ed essere al centro dell’attenzione.
L'ondata gialla sul Tamigi non è altro che una goliardica strategia di marketing, un mezzo teatrale per rendere pubblica la presenza di un nuovo artigiano dello scherzo in territorio britannico.
Alla base delle paperelle, difatti, è stato trovato un marchio di matrice magica riportante la scritta "Scherzi Vispi Gentley", una palese scimmiottatura del noto marchio "Tiri Vispi Weasley" che da decenni ha ottenuto il monopolio degli articoli ludici dei maghi europei.

Sebbene non sia chiaro chi Gentley sia (o siano), è palese come il Tamigi sia stato usato per lanciare una sfida ai celebri gemelli.
Questi ultimi ad oggi hanno deciso di non reagire con i fatti, affermando come abbiano trovato la trovata del Tamigi “una simpatica distrazione estiva”. George Weasley in un messaggio per la nostra redazione afferma come “La trovata delle Paperelle ricordi uno scherzo di sua vecchia invenzione durante gli anni di Hogwarts, avviato segretamente nel Bagno del Terzo piano per intasare il sistema idraulico del castello con un corno di paperelle starnazzanti”, Fred Weasley conclude il messaggio sostenendo come "Sarebbe ipocrita voler fermare maghi dello scherzo alle prime armi col nostro livello di esperienza. E poi chissà, magari la prossima volta potremmo trovare ispirazione persino noi dalle idee di Gentley, se riesce a creare qualcosa che non venga da noi!"

La squadra di antimago sul caso, però, afferma con sicurezza come “Gentley” sia un vandalo abbastanza goffo nel suo operato e quindi poco preoccupante per la pubblica sicurezza.
Le paperelle sono state raccolte dalle autorità di Ministero e una squadra si sta occupando di risalire alla traccia degli incantesimi.

Lo scherzo, insomma, sembra essere già alle sue battute finali e potremmo sentir parlare di Gentley molto presto, tramite il nostro corrispondente per il Wizengamot.

Seguono alcune foto del fiume di paperelle avvistate presso Southwark Bridge.

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di Ariel A. Vinstav


codici by @hime
 
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view post Posted on 10/10/2020, 18:36
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Per Miele non era affatto complicato ricordare la strada maestra per la Scuola di Hogwarts. Al di là del fatto che vi fosse stato più e più volte, così tante da perderne il conto, ne era in ogni caso intimamente coinvolto, molto affascinato, di certo attratto. Quel maniero aveva lasciato in lui il senso di una rivelazione, e quello di una vera e propria sorpresa con i fiocchi. Lì c'erano sempre gli spuntini migliori, il giardino era sempre brillante - in Autunno, in quella stagione, era perfino più d'incanto, con tutta una schiera di foglie rosseggianti, arancio, gialle, e qualche grappolo di smeraldo appena bagnato di rugiada. Alle prime ore del giorno era in silenzio, i confini completamente avvolti da un alone di mistero, di pace, di serenità, e non c'era occasione migliore per consegnare la posta. Ancor prima dell'arrivo degli studenti, del loro risveglio e delle loro attività, Miele arrivò così alla Torre del Preside. Di lì a breve guadagnò l'ingresso già conosciuto per l'Ufficio del buon Peverell, e di conseguenza facilmente poté lasciare la posta e la copia del giornale. Poco dopo Miele già spiccava il volo, un'altra direzione e aveva finito.


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Ignotus Peverell

CITAZIONE (Unconsoled @ 21/9/2020, 14:21) 


Il re delle fate di Miguel Delaguerre

Le creature fatate, tra studio e leggenda


Il catalogo della prestigiosa casa editrice Agrippa si arricchisce di un nuovo tesoro: Il re delle fate di Miguel Delaguerre, il titolo che molti di noi stanno aspettando da quando ne è stata annunciata la pubblicazione, è finalmente arrivato nelle librerie. L'interesse che ha risvegliato, soprattutto in ambito accademico e specialistico, è notevole: per mesi il titolo è corso di bocca in bocca come la promessa di un'opera nuova, fresca, nata dall'unione tra una grandissima competenza ed un approccio coinvolgente.
Protagoniste di questo testo sono le creature magiche, con un occhio di riguardo per gli esseri fatati, il popolo dei boschi che da sempre affascina Maghi e Babbani. Tra di essi trova un posto privilegiato l'Erkling, conosciuto da tutti noi per la sua pericolosità. Non c'è figlio di Maghi che, nella sua infanzia, non abbia udito almeno una volta le spaventose storie sul conto di tale creatura dal viso appuntito che, con la sua risata acuta, attira i più piccoli lontano dai loro custodi per fare di loro il suo pasto. Ciò che potrebbe esserci meno familiare è il suo ruolo di rilievo nel folklore tedesco: il nome stesso, Erkling, può essere tradotto come re delle fate; da qui il titolo dell'opera, che si propone innanzitutto come manuale per studiosi e appassionati che desiderino approfondire le creature magiche delle foreste.
Ma chi è l'autore, e perché la sua voce è tanto influente in questo campo, e il suo contributo così prezioso? Miguel Delaguerre nacque a Salamanca, e fin dai primi anni venne immerso, grazie al padre drammaturgo, in un universo fatto di racconti, storie sorprendenti a proposito delle ancor più meravigliose creature dei boschi, così come vengono dipinte nella tradizione letteraria. I racconti acquistarono presto la consistenza della realtà: incontrò il re delle fate a soli otto anni, quando venne attirato dalla sua risata mentre si trovava in Baviera insieme al padre. Fortunatamente, con un colpo di testa riuscì a stordire l'Erkling, potendo così mettersi in salvo. L'esperienza lo segnò e, accanto alla consapevolezza dei pericoli della Foresta Nera, fece maturare un interesse longevo.
Ad undici anni iniziò il proprio percorso di studi a Beauxbatons, dove, tra i roseti profumati e i freschi zampilli delle fontane, era facile immaginare di trovarsi in un'autentica landa fiabesca. La sua affinità con gli esseri fatati non sfuggì a compagni ed insegnanti, che, intuendo come questa attitudine affondasse le radici in un legame profondo, incoraggiarono il giovane Mago ad approfondire lo studio in Cura delle Creature Magiche. La stessa tesi con cui concluse il proprio percorso scolastico verté proprio sulla lingua delle fate, e gli valse un diploma a pieni voti.
Seguì un lungo periodo di viaggi intorno al globo, inseguendo ora una migrazione anomala di folletti, ora voci a metà tra il fantastico e l'inquietante: quelle riguardo ad un minuscolo villaggio Babbano nelle sterminate foreste brasiliane, ad esempio, che, in un'unica notte, avrebbe visto scomparire tutte le sue primogenite – a sentire gli abitanti, le spose predilette delle presenze mistiche che abitano la foresta.
Delaguerre, così, ha collezionato un numero ragguardevole di esperienze dirette; tra quelle che più hanno segnato il suo percorso si annovera la settimana che trascorse interamente tra i rami degli alberi, arrampicato e celato tra le fronde per meglio osservare le abitudini dei Lepricani irlandesi. Lo studio sarebbe durato ancora più a lungo, non fosse stato per un Lepricano che infine lo scoprì nel suo nascondiglio, e non perse l'occasione per giocargli qualche scherzo da autentico burlone.
Dopo tanta azione sul campo, oggi Miguel Delaguerre ricopre il prestigioso incarico di direttore del Quarto Livello al Ministero della Magia inglese, Regolazione e Controllo delle Creature Magiche. È un autentico esperto, quindi; ciò nondimeno il valore dell'opera non si esaurisce nella mera nozionistica, ed è ciò che la rende realmente appetibile ad un pubblico più vasto. Il re delle fate è arricchito da una quantità di leggende, racconti e testimonianze che ne rende la lettura tanto interessante quanto piacevole. Delaguerre esplora il folklore nel suo rapporto con gli esseri fatati, destreggiandosi sulla sottile linea tra immaginazione e realtà; confronta le credenze con i dati reali, tanto che il libro risulta illuminante anche come riflessione sulla creazione delle leggende, nonché sulla loro forza nel modellare il nostro modo di guardare al mondo.
Ampio spazio viene riservato anche alle sue esperienze personali: quelli sopracitati sono solo alcuni degli episodi in cui veniamo guidati dalla penna dell'autore, che, caratterizzata da un’elegante semplicità, non rinuncia a paragrafi dal tocco romantico, quasi lirico, attraverso cui ci vengono mostrati gli scorci più affascinanti del mondo fatato. «Durante l'intera stesura del libro avevo accanto a me la mia Preciosa», dice Delaguerre durante un incontro promozionale ospitato da Bibliomagic. Accanto a lui, il battito costante di un paio di minuscole ali iridescenti: la fata Preciosa, che, per ammissione dell'autore stesso, non abbandona mai il suo fianco, nemmeno durante i viaggi lavorativi. Sul volto dell'uomo spunta un sorriso: «Potremmo dire che ogni parola che ho scritto mi sia stata dettata da lei. Averla vicino mi è stato di grande ispirazione, mi ha aiutato a rivivere con maggiore vividezza le foreste, le scoperte, le avventure, e così diventava più semplice trasportarle sulla carta».
Una trasposizione che, infine, si rivela egregiamente riuscita. Il re delle fate è una lettura che non può mancare nel bagaglio di un appassionato, e che allo stesso tempo dà molto anche a chi conosce solo superficialmente il mondo di cui racconta. Una finestra unica sul regno dei boschi più solitari, che vi trascinerà tra creature ora eleganti, ora terrificanti, ma sempre ammantate da fascino ineguagliabile.

Jolene White
 
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view post Posted on 1/11/2020, 10:52
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GUFOEvjUAqh


Le consegne al Preside del castello richiedevano un gufo più esperto. Sicuramente richiedevano un gufo quanto più vicino all’età dell’attuale autorità. Chi poteva consegnare il giornale al professor Peverell se non Rudolph, il gufo più anziano della redazione. In verità, Rudolph non era impiegato per le consegne e anzi, era solito portare con sé messaggi ben più importanti. Ma per il Preside si sa, solo il meglio. E allora il gufo era partito con largo anticipo quella mattina, al suo collo era legato debolmente l’unica copia della Gazzetta del profeta da consegnare. E lo fece, elegantemente. Il giornale finì su di un lato della scrivania posizionato con estrema cura. Ah, che bellezza vedere Rudolph all’opera.


In allegato, per tutti gli abbonati del Profeta:

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Gioco L'allegro Medimago (+1 Punto Corpo)
È un gioco che non ha età e che istruisce sulla struttura del corpo umano. La scatola contiene un piccolo scheletro giocattolo, una mini-bacchetta come bisturi e una serie di oggettini – un cuore, una costola di ricambio, un fegato, un cervello, alcuni arti, alcune dita, una lingua. Ad un colpetto sullo scheletro, questi si anima e comincia a strillare il suo male: il gioco consiste nell'interpretare il disagio dello scheletro e tagliare, operare e inserire il pezzo mancante con la mini bacchetta-bisturi. C'è il rischio che lo scheletro impazzisca e scappi in giro.

GIOCHI ENIGMISTICI
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IGNOTUS PEVERELL:
CITAZIONE (Kanny @ 31/10/2020, 16:28) 
Kiril Özkan: dal bisturi alla pluffa


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Kiril Özkan
Sguardo provocante, fusione tra tratti somatici europei dell'est e dell'impero ottomano. Portamento elegante, maschile e composto in alcuni casi, di chi stiamo parlando? Non di un ginnasta olimpico, ma di...Kiril Özkan. Vi starete chiedendo gli egli sia, almeno una parte sicuramente lo starà facendo, ma è per questo che ci siamo noi della Gazzetta. Kiril è un giocatore di Quidditch, cioè questa è la versione integrale e ristretta che è possibile affibbiare sulla prima pagina, in basso a destra. Nel dettaglio non è propriamente "solo" un giocatore. Egli infatti è l'ultimo dei maschi della famiglia Özkan, su 6 figli, tra cui si contano quattro maschi e due femmine: Radomir, Suna, Vasil, Anton, Kiril e Hanife. Attualmente è uno dei giocatori più promettenti del Quidditch, ma è da ricordare il suo profondo legame non solo con la sua famiglia, ma anche per la fama che l'avvolge come una sciarpa in inverno: la medimagia e la medicina in generale.


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La famiglia Özkan
La famiglia Özkan, chi sono?
Chi è realmente questa "famosa" famiglia? È risaputo che i contatti nel mondo magico siano più forti a livello di conoscenza, rispetto a quello dei babbani (se provaste a chiedere ad un cittadino babbano inglese di dirvi il nome di un politico polacco, di certo non vi saprebbe rispondere). Questa celebre famiglia è molto conosciuta nell'Europa dell'est e in Medio Oriente, situata nell'odierna Bulgaria ad alcuni chilometri da Sliven, in una casa alquanto prorompente e grande, come un palazzo signorile o giù di lì. La loro nascita come casata avviene durante la conquista Ottomana, quindi si parla del XIV Secolo, ed è da lì che ci sono state le prime attività. La famiglia di Kiril è molto famosa sul lato sanitario, sia in campo magico che babbano ed è da sempre vista come un'importante famiglia quasi purosangue esperta nel campo della medimagia. Un esempio è il loro secondogenito maschio, anche se il terzo in ordine di nascita, Vasil; egli è cresciuto nel campo della medimagia e come i suoi fratelli e sorelle ha studiato ad Hogwarts, ma subito dopo, ha approfondito avvicinandosi anche a studi babbani e laureandosi nella neurochirurgia. Per chi non lo sapesse, è la branca della medicina che si occupa di operazioni inerenti al cervello, ma detta così è molto basilare. L'importanza degli Özkan, dunque, non è solo in ambito magico dove gestiscono un ospedale per maghi in Romania e in Belgio, ma anche per i loro importanti contributi nel mondo babbano, sia a livello di aiuti e fondi, ma anche per la gestione di un ospedale babbano in Bulgaria. Il padre di famiglia, un esperto mago magico e un importante virologo babbano, Malamir Özkan, ha sempre portato avanti la battaglia dell'unione tra maghi e babbani, inoltre essendo medico ha una valenza in più per aiutare entrambi campi.

La storia di Kiril, dal bisturi alla pluffa
La storia di Kiril potrebbe essere la stessa di molti ragazzi che vanno contro ai desideri dei propri genitori e della propria famiglia, per inseguire il proprio sogno. Kiril, difatti, è sempre stato vicino al mondo della medimagia e della medicina in generale. Vuoi o non vuoi, quel mondo che Kiril non ha mai apprezzato poi tanto, perché non di suo interesse, ha dovuto comunque subirlo sulla propria pelle, sia in aspetti positivi che negativi ed è impossibile che non sia così. Un esempio sono i suoi interventi in medimagia, insieme ad altri membri della famiglia, tra un anno e l'altro ad Hogwarts e proprio questi interventi lo hanno spinto ad allontanarsi da quel campo che per lui non era qualcosa che lo entusiasmava particolarmente (la scelta della scuola di maghi britannica e non di Durmstrang deriva dalla madre di Kiril: Annie Swann, di origine scozzese). Secondo le sue parole infatti, Kiril non è mai stato tanto bravo né tanto preso da quel lavoro, anche se ne comprendeva l'importanza. Lanciando dietro queste bottiglie vuote, i suoi voti erano nella media, ma subito dopo ha approfondito il suo percorso nel Quidditch scolastico, un ottimo cacciatore che durante la finale venne inquadrato da un giornalista sportivo che lo portò ad intessere contatti con l'allenatore dei Little Kelpie, squadra scozzese della lega di Quidditch scozzese (un campionato che avviene in Scozia, portando poi le prime cinque squadre a disputare il torneo delle nazioni del Regno Unito, abbastanza importante da tirarsi addosso lo sguardo di alcuni allenatori famosi). Proprio durante il campionato, viene visto da uno di questi allenatori, quello dei Chudley Cannons.


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Incidente
Problemi ad alta quota
Kiril dopo esser stato preso dalla squadre dei Cannons, si ritrova ad essere nelle riserve dei cacciatori, ma per lui è un traguardo non da poco. Essere in una squadra importante, a prescindere dalla storia o il momento che stava vivendo, era per lui un sogno davvero realizzato. Sfortunatamente però durante delle esercitazioni tra cacciatori, qualcosa va storto. I dettagli dell'incidente non sono ben chiari, ma Kiril ha spiegato che durante un'azione composta tra vari passaggi, per sbaglio il battitore lo abbia colpito con un bolide ad altezza gambe, fratturandogli gravemente tibia e ginocchio e portandolo a perdere il controllo della scopa. Questa perdita lo aveva portato a schiantarsi contro uno degli anelli, rompendo sia la scopa che fratturandogli altre quattro vertebre, incrinandone due e la perforazione del polmone (insomma cos'è il quidditch se non anche l'esistenza di problemi come questi?). Kiril dopo quell'evento, iniziò a pensare di non poter più giocare o peggio, di non farcela. Gli incantesimi non servono a nulla in questo caso, c'è bisogno della medimagia, chirurgia e insomma un'ottima dose di fortuna. L'intervento dura a lungo, le ossa del corpo secondo il medico curante erano in uno stato molto grave che se non preso in tempo, lo avrebbero portato in un profondo stato di immobilità. L'operazione va tutto secondo i piani, Kiril si riprende e sotto l'aiuto dei medici, soprattutto dei suoi familiari che prendono le redini del caso, il giovane inizia a guarire. La riabilitazione procede bene, nonostante i primi mesi difficili per il recupero completo della gamba, pian piano inizia a stare meglio, tornando lentamente in forma. Ovviamente con il ricordo delle ossa rotte.


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Dono speciale
Il pensiero per voi
Durante la parte finale della sua biografia, Kiril ha affermato che quell'operazione lo aveva riportato ai tempi in cui aiutava i suoi familiari all'ospedale, sia che fosse quello babbano che magico. Tornano alla memoria i bei momenti, ma anche quelli più brutti, dove vi erano momenti di panico e crisi tra i vari pazienti, ma anche il sentimento di riuscita quando curava i vari malati, il loro vederli gioire e sentirsi bene, la sensazione di aver fatto qualcosa di buono per il mondo in sé, anche se piccola.. Kiril non ha dichiarato un ritorno tra le branche della medicina, ma ha cercato di sensibilizzare i maghi più giovani e piccoli su quanto sia importante la medicina e la cura del corpo, perché come lui anche molti altri potrebbero trovarsi in situazioni gravi e aver bisogno di una mano più esperta. Tra le sue tante belle parole, Kiril ha parlato della sua infanzia, quando tornava dalla scuola primaria dei babbani dove giocava all'allegro medimago con sua sorella più piccola. Si fingevano dei medici importanti e ogni giorno affrontavano un caso diverso e proprio come dei medici, si congratulavano tra loro. Questa tenerezza e innocenza tra bambini erano un ricordo davvero vividissimo nella mente di Kiril che dopo quegli eventi, ha iniziato una campagna di sensibilizzazione, compiendo una donazione all'Ospedale San Mungo e permettendo a noi della Gazzetta del Profeta di raccontare la sua storia, con una sorpresa per tutti i nostri abbonati alla prossima consegna


Nell'attesa...
Il dono porterà un bel ricordo che per molti sarà una riscoperta e per altri una sorpresa, ma una cosa è certa, questo gesto potrà essere apprezzato da molti e darà un'ampia importanza alla medimagia. Il Profeta come sempre non vi farà attendere troppo e vi terrà ottima compagnia.


Da Siri Jensen è tutto

 
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view post Posted on 4/12/2020, 14:27
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LA MANGIAMORTE

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Nel mondo magico e in quello babbano, l’atmosfera natalizia si respirava a pieni polmoni, strada magiche e non erano illuminate a festa, allegri Babbi Natale animati rincorrevano con il loro “ohohohoh" i passanti che iniziavano a correre per portare a termine la loro lista di regali. Tuttavia c’era una persona che Natale lo festeggiava a modo suo, con un ghigno bieco sul volto come un moderno Grintch. Così, una volta recatasi all’ufficio postale di Hogmsede, affidò ad alcuni gufi alcune lettere e un presente da inviare a determinate persone. Alcune di loro le conosceva solo per sentito dire ma ricoprivano ruoli che l'infastidivano, altre ancora, erano una spina nel fianco che trovava particolarmente fastidiosi.

Quel giorno nell’ufficio di Peverell, una grossa civetta bianca come la neve che iniziava a imbiancare le colline circostanti il castello, fece capolino dalla finestra. Portava con se una busta, sul retro vi era scritto “auguri di buone feste” a cui al suo interno vi era un biglietto di Zonko che si sarebbe attaccato alle dita con una presa salda.
Rowena non avrebbe mai saputo se la cosa avesse funzionato e se l’uomo fosse caduto in trappola, tuttavia, il solo inviare quel biglietto, avrebbe reso la sua giornata molto più soddisfacente.




//biglietto mordi dita 1/6//

 
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view post Posted on 4/12/2020, 15:57
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GUFOEvjUAqh


OTmzPuo
Aristotele ormai si era lasciato alle spalle il trauma dell’incidente avvenuto mesi prima nell’ufficio del Preside Peverell, e anche grazie all’ultima consegna fatta presso lo studio del Mago aveva capito che ormai era tutto acqua passata: per questo quando notò la destinazione per la sua consegna di quel giorno non ebbe alcun moto di preoccupazione, limitandosi ad un’ultima pulita alle piume per apparire al meglio durante l’orario di lavoro. Allungò con eleganza la zampa per permettere alla tirocinante di legargli il quotidiano, e con un balzo leggiadro era fuori dalla finestra, pronto a portare a termine il suo compito.
Il viaggio non ebbe grossi intoppi, nonostante la neve che aveva iniziato a cadere leggera a metà strada il gufo riuscì ad arrivare ad Hogwarts in perfetto orario: individuò senza problemi la torre dove si trovava l’ufficio del Preside, ed entrò attraversò la finestra lasciata socchiusa.
Con precisione fece cadere sulla scrivania la copia del Profeta, arrotolata: si posò accanto ad essa per riposarsi qualche secondo prima di ripartire, ma quando si voltò per prendere nuovamente volo… tonf!. Un rumore sordo lo fece sobbalzare: orrore, affanno, terrore!
Aveva rovesciato senza volerlo una boccetta d’inchiostro, spargendone il contenuto su una pergamena distesa sopra il tavolo: preso dal panico, Aristotele con uno scattò volò fuori dalla finestra.
Prima scappava dall’ufficio del Preside minori erano le possibilità di finire di nuovo nei guai.


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Ignotus Peverell
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LA S-NASA: esiste davvero?

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Tra gli argomenti più dibattuti e misconosciuti del Mondo Magico, tanto da essere quasi considerato leggenda metropolitana, vi è sicuramente quello della S-Nasa. Sulla sua possibile esistenza si è detto di tutto e di più: vi sono i sostenitori, che supportano non solo la sua esistenza, ma affermano che si tratti addirittura del progetto più rivoluzionario del Mondo Magico; ci sono gli utopisti sfiduciati, secondo i quali altro non è che un glorioso esperimento fallito – o forse mai iniziato. Ci sono i pro-centauri, che negano ogni forma di conoscenza astronomica al di fuori della sfera mistica e mitologica. E poi ci sono i complottisti, che affermano si tratti di un’associazione segreta di gatti alla conquista del mondo (Sostenitori della Nostra Adorata Scatoletta di Aringhe). Insomma, la verità si mescola alla fantasia e la fantasia alla leggenda. Come tutte le estremizzazioni, nessuna di queste credenze è del tutto veritiera e, complice la scarsa conoscenza astronomica nel continente europeo, sono pochi coloro che nel mondo comune conoscono la realtà dei fatti.
Ma facciamo un po’ di ordine.


◤Che cos’è esattamente la S-Nasa?

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S-Nasa sta per Secret-Nasa e prende il nome dalla più grande agenzia spaziale del mondo babbano – appunto, la Nasa (National Aeronautics and Space Administration) – della quale altro non è che il corrispettivo magico. La S-Nasa ha sede a Washington, negli Stati Uniti, in una struttura adiacente la sede babbana. L’edificio è protetto dall’Incanto Fidelius, ed è pertanto identificabile ed accessibile soltanto da chi sa esattamente cosa cercare e possiede il permesso esplicito di accedere. Essa non fa capo a nessun Dipartimento del Mondo Magico, sebbene non sia raro che collabori con determinati Uffici o personalità di spicco, condividendo le sue preziose conoscenze. Tale decisione, forse discutibile, rende la sua attività poco conosciuta da Maghi e Streghe che non operano nel campo, e contribuisce ad avvolgere la sua esistenza in un alone di mistero.
Coloro che vi fanno parte sono Maghi e Streghe appassionati di Astronomia ed Astromagia, che desiderano studiare da vicino gli effetti dei corpi celesti sulla Magia, oltre che utilizzare le competenze magiche per esplorare lo spazio e ciò che esso racchiude.
Per quanto riguarda l’organizzazione interna, la S-Nasa si suddivide in cinque Sezioni, ognuna delle quali ha compiti e competenze ben precise:

o Sezione I – Flussi e Influenze Magiche etciù
o Sezione II – Creature e Bestie
o Sezione III – Botanica Astronomica
o Sezione IV – Riti e propiziazione
o Sezione V – Volo spaziale
- Sezione 0 – La Materia Oscura
- Osservatorio
- Biblioteca


Alle cinque Sezioni canoniche, si aggiunge un’ulteriore “Sezione Zero”, creata allo scopo di studiare tutto ciò che non è spiegabile dalle attuali leggi magiche. Inoltre, un Osservatorio attrezzato dei più moderni strumenti magici ed astronomici è costantemente a disposizione di tutti i dipendenti: l’osservazione è infatti il comune denominatore di ciascuna Sezione, tra le attività fondamentali per lo studio ed il lavoro ordinario e straordinario.
Per concludere, non si può non citare la celeberrima Biblioteca della S-Nasa, nella quale sono custoditi tutti i volumi mai scritti in materia di Astronomia. La Biblioteca è accessibile anche a studiosi ed appassionati che non fanno parte della Struttura, ma che desiderano approfondire le loro conoscenze. Essi vi possono accedere previo l’ottenimento di un permesso speciale.


◤Quali sono i requisiti per lavorare alla S-Nasa?

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Come ogni Istituzione che si rispetti, anche la S-Nasa ha parametri ben precisi di selezione. Per fare parte della S-Nasa è necessario possedere alcuni importanti requisiti:

• Innanzitutto è fondamentale nutrire una profonda passione e conoscenza del mondo Astronomico e della Magi-astronomia. Beh, piuttosto ovvio, no? Non vanno certo a pescare pesci!
• Secondo requisito è un’alta-specializzazione-specialistica per accedere alla Sezione di proprio interesse: Incantesimi, per chi desidera comprendere le influenze astronomiche sull’esito degli incanti; Erbologia, per chi è interessato a capire la modalità in cui gli astri influiscono su fiori e piante magiche, nonché ricercare e studiare forme di vita vegetali nello spazio; Cura delle Creature Magiche, fondamentale per analoghe motivazioni. O ancora, Divinazione e Rune Antiche per comprendere quali rituali compiere in concomitanza di determinati periodi astronomici; Volo, per contribuire a perfezionare i viaggi spaziali, e via dicendo. Insomma, ce n’è per tutti i gusti!
• Infine, è bene avere una profonda conoscenza del mondo babbano e la capacità di interagire con essi. La sede, come si è detto, si trova adiacente l’affollato edificio babbano, con la conseguente possibilità di incorrere in spiacevoli incidenti magici o di trovarsi in situazioni in cui sia necessario confondersi con loro. In alcune circostanze, può inoltre essere utile una collaborazione in incognito con astronomi ed astronauti babbani, allo scopo di utilizzare le loro conoscenze scientifiche per perfezionare complessi progetti magici.
Proprio per questo, prima di essere assunti, ai futuri dipendenti è richiesto un periodo di tirocinio in cui vivere nel Mondo Babbano, dimostrando di saperne condividere usi, costumi e conoscenze. Sono esonerati dal tirocinio solo coloro che mostrano di possedere già le qualità richieste.

◤Cosa si studia alla S-Nasa?

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Arriviamo alla parte più interessante. Dalle premesse che abbiamo descritto, è facile comprendere quali siano gli ambiti di studio della S-Nasa, nonché la loro complessità e varietà, tali da abbracciare ogni ambito del sapere magico. Fondamentalmente, essi si possono dividere in tre macro-categorie: approfondire la comprensione di fenomeni magici terrestri, ossia comprendere come la Magia, le Creature, il mondo vegetale siano influenzati dal moto celeste; esplorare nuovi orizzonti e forme di vita, vale a dire tutto ciò che riguarda la ricerca di manifestazioni di Magia oltre i confini del nostro Pianeta; e, ultimo ma non per importanza, perfezionare ed usufruire del volo spaziale.

Per approfondire ciascuna di queste aree non basterebbe un intero inserto speciale e, aimè, i caratteri a mia disposizione sono ormai terminati. Se però siete curiosi di saperne di più, restate con noi, a breve altri approfondimenti sul mondo Astronomico!

~ Atena McLinder


Bibliografia
- Nascita e storia della S-Nasa, di Erich Roch
- Maghi alla conquista dello Spazio - e altre disavventure, di Emerald Floss
- Magia ai confini della Galassia, di Susan Rustin
- Il complotto della Scatoletta di Aringhe, di Adamella Smart



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◤LA RUBRICA

Si inaugura con questo articolo la nuova Rubrica della Gazzetta del Profeta tutta dedicata all'Astronomia e all'Astromagia: siete curiosi di sapere in che modo gli Astri influiscono sulla Magia e sul mondo magico? Volete conoscere le modalità in cui la Magia si manifesta al di fuori del nostro pianeta? Vi interessano i voli spaziali e le avventure di Maghi lanciati nello spazio? Allora continuate a seguirci!

◤L'AUTRICE

Atena McLinder - Giovane strega di origine scozzese; ex Corvonero, conclude il percorso ad Hogwarts conseguendo 6 MAGO a pieni voti. Dopo diversi anni passati all'estero, torna in patria nelle vesti di Auror. Attualmente è Docente di Astronomia e Capocasa Tassorosso. Si interessa di forme di Magia non convenzionali.
 
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Castle, tu vai al Castello. No, non faceva ridere neanche un po', e no, non era una battuta che passava una sola volta in Redazione del Profeta. Nella superficialità che coinvolgeva tanti suoi colleghi, il suo nome appariva letteralmente distorto sui beccucci dell'uno e dell'altro tra gufi, barbagianni, civette e tanti altri postini. La pronuncia corretta era ben diversa, anche se le due parole in inglese si somigliavano tantissimo. Babbo Barbagianni, simpaticissimo, aveva perso una scommessa con un gufo e il prezzo da pagare non era stato né il proprio nido né la propria scorta di biscottini, al contrario aveva riguardato la scelta del nome del nascituro. Castle, con un accento gravissimo - e in senso anche letterale - sulla prima sillaba, quello era il suo vero appellativo; alla fine, però, complicato com'era per molti amici, aveva preferito semplicemente essere chiamato Cas. Virava verso sinistra, seguendo il soffio del vento fino alle guglie più alte della torre che si innalzava in modo così imponente. Poco dopo riuscì ad accedere attraverso un arco in pietra e trovare l'Ufficio del Preside non risultò troppo complicato. Quando quel mattino gli avevano detto che tra il giornale vi fosse un cuopon per Madama Piediburro, il piccolo Cas aveva immaginato il buon Peverell - suo destinatario della prima consegna - seduto ad un tavolino tutto pizzi e ricami. Una scena, quella, che avrebbe voluto vedere con i propri occhietti. Quella sì che avrebbe attirato scommesse, di quelle buone. Consegnato tutto, e con una certa fretta, Cas scappò via.


Per festeggiare Carnevale e San Valentino,
in allegato per tutti gli abbonati del Profeta:

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Attenzione I primi sei che invieranno tutti i giochi risolti alla casella mp del Gufo Espresso vinceranno buoni spesa alla prossima consegna. Aguzzate l'ingegno!




Ignotus Peverell

CITAZIONE (Atonement. @ 28/12/2020, 17:28) 
Uniti contro l'estinzione
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li attivisti della Congregazione Americana Contro l'Estinzione delle Creature Magiche si sono riuniti oggi di fronte alla sede del MACUSA (Magico Congresso degli Stati Uniti d'America - un'organizzazione magica al governo della popolazione di maghi e streghe degli Stati Uniti d'America con sede centrale a New York) per affrontare il difficile tema della papabile estinzione di due tipologie di creature magiche: gli Erumpent e i Graphorn.
Per chi non conoscesse queste creature proponiamo un excursus di seguito.
Gli Erumpent sono creature magiche africane dall'aspetto simile ai rinoceronti babbani, con la medesima pelle grigiastra molto spessa, sono in grado di respingere una buona fetta di incantesimi e maledizioni. Si differenziano dai rinoceronti grazie ad una lunga coda ed un grande corno posto in corrispondenza del naso che secerne un fluido esplosivo. Sono creature normalmente pacifiche ma potenzialmente letali, se istigate, per questo vengono trattate con estrema cautela dai maghi africani. La loro pericolosità è dovuta alla loro possente stazza in grado di schiacciare tranquillamente una persona, al corno che ha la capacità di perforare perfino i metalli e il fluido esplosivo. Ci sono stati rari casi in cui l'obiettivo dell'Erumpent non è esploso, come quello di Wilfred Elphick, il primo mago ad essere stato incornato da un Erumpent. L'Ufficio Regolamentazione e Controllo delle Creature Magiche del Ministero della Magia ha classificato l'Erumpent come XXXX (pericoloso/richiede una conoscenza specialistica/affrontabile da un mago esperto). La coda, il corno e il fluido sono usati come ingredienti per la preparazione di pozioni sebbene in Gran Bretagna vengano classificati come Materiali Commerciabili di Classe B, ossia oggetti di gran valore o pericolosi il cui commercio viene permesso ma strettamente regolamentato. Nonostante le loro dimensioni (gli esemplari femminili possono essere cinque volte più grandi di un ippopotamo) sembra che riescano a trattenere il respiro e nuotare sott'acqua. Il motivo per cui sono a rischio estinzione risiede nella loro modalità di riproduzione: durante la stagione degli accoppiamenti, nel tentativo di conquistarsi il diritto di accoppiarsi con una femmina, molti Erumpent si fanno esplodere; inoltre la femmina mette al mondo un solo cucciolo alla volta, un'altra problematica che rende il loro ripopolamento obiettivo di molti magizoologi che hanno istituito degli allevamenti specifici a tale scopo.

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l Graphorn è una creatura magica originaria delle regioni montuose europee. Di generose dimensioni, ha un manto viola-grigiastro sormontato da una vistosa gobba, un paio di corna dorate lunghe ed affilate, cammina su zampe costituite da quattro dita ed è estremamente aggressivo.
Restii ad essere addomesticati (il più delle volte i tentativi sono opera di troll di montagna) i Graphorn, come gli Erumpent, sono considerati XXXX dall'Ufficio Regolazione e Controllo delle Creature Magiche. Il corno polverizzato viene usato come ingrediente di molte pozioni, come l'Antidoto ai Veleni Comuni, sebbene sia molto costoso date le difficoltà nel reperirlo. Nello studio delle antiche rune, le corna del Graphorn sono usate per rappresentare il numero due. La pelle di Graphorn è più resistente di quella dei draghi ed è in grado di respingere la maggior parte degli incantesimi. Differentemente dagli Erumpent che devono al liquido esplosivo contenuto nei loro corni, queste creature magiche sono a rischio estinzione a causa dei loro tentacoli. Come i polipi, i loro tentacoli sono provvisti di cellule sensoriali che gli permettono di captare e riconoscere i vari odori oltre che elaborare sensazioni avanzate. Sembra che negli ultimi anni le condizioni climatiche del mondo magico abbiano compromesso le capacità dei Graphorn selvatici di fiutare il cibo, così come di trovare esemplari femmine (che non sempre appartengono allo stesso branco) con le quali riprodursi.
Anche in questo caso molti specialisti del settore si sono attivati al fine di istituire degli allevamenti che offrano habitat naturali ideali e studi appropriati per far fronte al problema. Il fine ultimo è quello di far tornare in libertà le creature selezionate in numero quadruplicato, scongiurandone l'estinzione. Gli attivisti della Congregazione Americana Contro l'Estinzione delle Creature Magiche esigono che la questione venga meno sottovalutata dalle istituzioni e richiedono fondi per supportare concretamente l'iniziativa ideata dai magizoologi provenienti da varie parti del mondo magico e avvalorata dagli attivisti, uniti dalla causa comune. Il corteo, partito a due isolati dalla sede del MACUSA per poi arrestarsi di fronte all'imponente edificio, è stato arricchito di striscioni volanti dai messaggi graffianti e riproduzioni magiche delle creature interessate, attirando l'attenzione dei maghi che dimorano in quella zona. Ancora non è chiaro se le autorità americane accoglieranno le richieste avanzate, ma si spera che la situazione migliori il prima possibile con il supporto di chiunque possa offrirlo. Qualsiasi mago, attraverso una donazione via gufo alla sede della Congregazione (Lexington Avenue, New York), può fare la differenza.

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Quando Aristotele vide il destinatario della consegna di quel giorno, iniziò a fischiare agitato, e provò più e più volte a prendere il volo e a scappare dal suo trespolo: purtroppo per lui, il mago che era di turno quella mattina non si sarebbe lasciato impietosire nemmeno da un neonato in lacrime, e senza troppe storie in pochi attimi lo aveva afferrato, aveva legato la copia del Profeta alla sua zampa e lo aveva lanciato fuori dalla finestra.
Il gufo era disperato: come poteva ripresentarsi nell’ufficio del Preside di Hogwarts dopo l’incidente della consegna precedente? Aveva passato la settimana successiva al delitto in preda alla disperazione, non riposava mai, nemmeno durante il giorno, e alla fine si era concesso qualche giorno di malattia: era rientrato al lavoro timoroso di trovare una lettera di reclamo nel suo trespolo, ma non era comparsa nessuna pergamena, nemmeno nelle settimane successive. Per precauzione aveva richiesto di limitare le sue consegne alla zona della Londra Magica, ma sembrava che qualcuno avesse messo la parola fine a ciò che gli era stato concesso: sofferente e preoccupato, Aristotele iniziò a prendere in considerazione delle opzioni alternative, lo sguardo fisso sul terreno che scorreva veloce sotto di sé.
Poteva fingere un attacco da parte di un vecchio mago impazzito, come era successo mesi prima al suo amico Demetrio? No, troppo complesso, avrebbe dovuto farsi davvero male. Magari poteva fingere di aver effettuato la consegna e abbandonare il giornale nella stanza errata: ma poi le lamentele da parte dell’abbonato sarebbero sicuramente arrivate sulla scrivania del Direttore.
Non aveva scelta: doveva trasferirsi in Groenlandia, cambiare nome e sparire per sempre dalla circolazione.
Per sua fortuna, quando alzò lo sguardo per cambiare direzione, si accorse di essere già arrivato nei pressi di Hogwarts, per la precisione già nei pressi della Torre del Preside: intimorito, lanciò un’occhiata fugace dalla finestra all’interno della stanza, assicurandosi che non ci fosse nessuno. Ora o la Groenlandia.
Chiuse gli occhi e lanciò la copia della Gazzetta in direzione della scrivania, per poi voltarsi senza guardare se effettivamente la consegna fosse andata a buon termine.


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Altro appuntamento con i giochi enigmistici. Da oggi si aggiungono curiosi rebus disegnati dalle piume dei nostri migliori illustratori!
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Ignotus Peverell
Happy Maple
La fattoria maledetta


Happy Maple è tra le più conosciute fattorie del mondo babbano, situata nel Devonshire, sulla penisola di Cornovaglia in Inghilterra. Negli anni ha dimostrato di essere una delle migliori del paese: premi vinti e ottimi prodotti sono stati i biglietti da visita esportati in tutta la nazione. L’ingresso alla fattoria è favorito da una strada ai quali lati sono posti degli alberi di mele uno a circa un metro e mezzo dall'altro, così da dare visione prospettica che immerge gli avventori nella natura ad ogni passo. La strada si estende per circa mezzo miglio e tra gli alberi è possibile ammirare i campi di grano da un lato ed i campi di alberi da frutta dall’altro. Inoltre un campo di olivi secolari, con i quali frutti si dà vita ad uno dei migliori oli dell’Inghilterra, troneggia in prossimità della casa, dotata di ben tre piani ove maestranze e proprietari vivono. Al contorno ci sono fienili e magazzini contenenti il raccolto e gli attrezzi del mestiere, alla destra del comprensorio trova vita l’orto pieno dei colori degli ortaggi di stagione, alla sinistra invece iniziano i recinti per il bestiame che trovano completamento dietro l’imponente casa, con stie ed aie piene di animali che concedono i loro prodotti. Il tutto sotto la stretta sorveglianza di Toby, un pastore del Caucaso, che da dieci anni mette in fuga volpi ed ogni altro genere di animali nocivi alla fattoria, ma che spesso si concede al gioco con i bambini in visita. Di recente, però, molte avversità si sono abbattute sulla fattoria felice - di nome e di fatto. Inizialmente la proprietaria non ha fatto caso agli infausti eventi che si abbattevano sulla fattoria, ma ben presto i piccoli incidenti domestici, come bollitori che saltavano in aria o attrezzi da lavoro che scomparivano, si sono trasformati in vere e proprie catastrofi, come se la fattoria fosse sotto una maledizione. I campi di grano andati a fuoco, gli alberi da frutto spogli nella stagione del raccolto ed animali che si ammalavano di rare malattie ad essi associati in non più di quattro casi in tutto il mondo.


Verity Maple, anziana proprietaria dell’omonima fattoria, ha immediatamente chiamato le autorità babbane che solerti hanno indagato sulla mole di sfortuna abbattutasi sulla fattoria del Devonshire, conosciuta in tutto il paese per la prelibatezza dei suoi prodotti agricoli e delle carni, meta di molte gite scolastiche al fine di avvicinare la giovane popolazione alla natura. Le autorità babbane hanno immediatamente pensato ad un sabotaggio da parte di altre fattorie concorrenti, la quale implicazione, seppur logica, non sembrava aver trovato riscontro nella realtà delle prove rinvenute. Anche i media locali si sono interessati alla situazione con servizi quasi giornalieri. “Non avevamo mai avuto un’annata così sfortunata” sono state le parole di una bracciante. Anche Verity era nell’occhio del ciclone, ma fino a quel momento non aveva voluto rilasciare dichiarazioni. Non avendo altre soluzioni, la proprietaria ha pensato che un malocchio fosse stato posto sulla sua fattoria da qualche fattucchiera. L’anziana donna non aveva idea di quanto vero potesse essere quanto affermasse tra lo sgomento di molti. Infatti Verity Maple non aveva mai creduto a certe cose, forse l’esasperazione l’aveva portata ad immaginare che qualcosa di soprannaturale stesse accadendo nella sua fattoria. Il Ministero della Magia non vede di buon occhio certe pratiche, ed è sempre attento quando determinate situazioni accadono. Lo Statuto per la Segretezza del Mondo Magico prevede infatti l’intervento del Ministero di competenza nel caso vi sia il dubbio che la magia sia stata usata ai danni dei babbani, pratica molto spesso usata per far loro dei dispetti. Per fortuna, non si hanno molte notizie di malocchi che creino ingenti danni ai babbani, ma seppur sporadici il Ministero ha deciso di indagare su quanto stesse accadendo alla fattoria. Infatti l’Ufficio per l’Uso Improprio della Magia si è immediatamente attivato, ma al suo arrivo ha scoperto che nessun malocchio o maledizione fosse stato eseguito ai danni della fattoria ad opera di maghi o streghe, nessuno oggetto dagli strani poteri era presente. Dopo attente, lunghe indagini, le autorità hanno però scoperto la causa di tanta sfortuna; cercando tra i recinti e le stie si sono immediatamente accorti della presenza di un ospite poco desiderato che l’anziana signora aveva di certo scambiato per qualcosa che non era. La presenza di un Nogtail nel recinto dei maiali.


Nogtail, un focus
Queste creature simili a dei piccoli maialini sono tipici delle zone rurali dell’Europa, Russia ed America, sono più facili da trovare in zone di campagna ove l’opportunità di scovare fattorie è maggiore. A differenza del comune maiale, i Nogtail hanno una peluria più folta e rigida, generalmente di colore scuro. La loro peculiarità è quella d’intrufolarsi nelle fattorie, accomodarsi nei recinti tra i maiali e farsi allattare da una scrofa, che di per sé non rappresenterebbe nessun pericolo. Il problema, però, è che queste bizzarre creature magiche portino con sé autentica sfortuna. Ad onor del vero più l’animale riesce a cibarsi indisturbato, più la sua maledizione ai danni della fattoria sarà grande ed inoltre duratura, almeno finché non viene scoperto e cacciato dalla fattoria, cosa che deve essere fatta immediatamente. La povera Verity Maple ha patito sulla sua pelle la prolungata esposizione alle maledizioni della creatura magica. Non è ben chiara l’origine di questa creatura, anche se molti credono sia nativa dell’Olanda, infatti il suo nome potrebbe derivare dalla loro lingua, ma il pensiero predominante è che essi siano stati creati con la magia, a favore di tale ipotesi sappiamo che molto spesso le creature magiche che somigliano in parte a creature babbane lo sono, come i Crup o i Kneazle. Ma solitamente essi sono animali da compagnia e non hanno molti poteri magici, per cui si pensa che qualcosa sia andato male nel processo che li ha resi magici, nulla di strano, tanti incidenti sono capitati negli esperimenti magici. Altra leggenda particolarmente interessante deriva addirittura dall’Antica Roma, dove i maiali neri erano tra i suini più prelibati e venivano allevanti in grande abbondanza, anche ad uso bellico data la nota caratteristica dei maiali di mangiare qualunque cosa sia a portata di fauci. Ancora oggi tra gli Appennini italiani si avvistano questi animali, famosi sono i maiali neri dei Nebrodi in Sicilia, un tempo parte dell’Impero Romano. Si pensa che questi animali siano stati importati in Inghilterra proprio dai Romani. La leggenda narra che, nel 1800, questi suini siano proliferati in Inghilterra senza alcun problema, ma una di essi, una scrofa, trovò infine rifugio nell’impianto fognario londinese di Hampstead. Sola e senza padrone, ma soprattutto gravida, essa fu aiutata indirettamente a portare avanti la sua gravidanza dagli scarti dei macellai ed altri esercenti della zona, era quindi abituata a mangiare la carne ed anche ossa. Infine ebbe modo di partorire dando vita ad una delle colonie di maiali neri più grandi che si trovasse in una città metropolitana. Ben presto questi divennero troppi per vivere nelle fognature e decisero di invadere le strade di Londra, ma essendo abituati a mangiare solo carne, assaltavano gli umani, alcuni vennero portati nelle fogne come riserva di cibo. La macabra leggenda si sparse immediatamente, nel 1859 ci furono i primi interessi giornalistici in materia, si riporta che grugniti intollerabili turbavano le notti dei londinesi. Si ritiene che i Nogtail siano loro discendenti, nati da alcune pozioni gettate nella fogna che li abbiano resi facile dimora di poteri magici. Pertanto, non appena il Ministero della Magia ebbe scoperto l’accaduto iniziò ad incrementare le voci della leggenda rendendola una storia macabra da raccontare, anche a reggerla con incantesimi di memoria su chiunque avesse avuto modo di incontrare uno di questi animali. Altro fatto interessante da sapere è che un Nogtail, per esser certi che non torni più nella fattoria da cui viene cacciato, deve essere respinto con dei cani dal pelo bianco. Per fortuna della nostra contadina, il Ministero della Magia alleva i destrieri dal candido pelo al solo scopo di cacciare queste creature. Per cui l’Ufficio per la Regolazione e Controllo delle Creature Magiche si è recato alla fattoria per cacciare il Nogtail, che dal Ministero viene classificato con XXX. Tutto è stato spiegato alla proprietaria della fattoria, ma dubitiamo che ricorderà qualcosa in quanto una squadra di Obliviatori ha fatto il suo intervento. Probabilmente penserà per molto tempo che sia stato un malocchio vero e proprio. Speriamo che presto Happy Maple possa tornare al suo usuale splendore.

Derek Hide


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view post Posted on 5/4/2021, 10:45
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Quella era la sua ultima consegna del giorno, a ben vedere. In realtà non era stato impegnato come accadeva di solito, al punto da chiedersi come mai gli fosse andata così bene quel mattino. La verità, però, risiedeva nei diversi pacchetti che stringeva attentamente tra gli artigli: l'immancabile copia del giornale, fresca di stampa con i suoi articoli dai titoli lampanti, era accompagnata in effetti da un variopinto uovo di cioccolato – altra scenetta curiosa, quella del buon Preside Peverell che sgranocchiava quel dono tra una correzione di un compito e un'organizzazione di ronde per i suoi Prefetti e Caposcuola – e da un pacchettino sufficientemente anonimo da non attirare chissà quale grattacapo. Un premio extra per uno dei propri abbonati più longevi? Una copia di un saggio accademico di prossima uscita, in anteprima soltanto per Ignotus Peverell? Nulla del genere, e molto di più: quando Camelot, autorevole gufo reale, consegnò tutto nell'Ufficio del Preside, qualcosa nei suoi grandi occhioni scuri sembrò scintillare di una nota di limpido imbarazzo, come se ad un tratto quasi fosse pentito di essere stato proprio lui a portare tutto a destinazione. Scappò via rapidamente, le ali alla ricerca del soffio di vento favorevole, al di là di finestre e di archi in pietra dell'imponente Torre del Castello. In effetti non era stata una cattiva idea: il Preside, infatti, avrebbe scovato quel pacchetto inusuale, sul quale altro non svettava che una pergamena stretta energicamente da un nastrino rosso in tela. Poche frasi, poche scuse, una semplicissima, innocua comunicazione da parte della Redazione del Profeta. Ne seguiva il contenuto della scatolina di cartone, sigillata da rapidi sortilegi che ne frenavano ogni dinamica reazione: a malincuore, d'altronde, al suo interno custodiva tutta una serie di lettere fiammeggianti, all'apparenza comunissime come tante altre missive di lì in destinazione. Ma all'occhio anche meno esperto, e non di certo lo era quello di Ignotus Peverell, sarebbero apparse in fretta come... Strillettere. Una, due, tre, almeno una decina, tutte immobilizzate nel tempo dalla magia. A scatola aperta, però, difficilmente sarebbero state trattenute: e si sapeva, non bisognava mai sottovalutare una Strillettera. Il prosieguo era presto detto: uno scoppio di voci continue, più disparate di quelle di un gruppo di studenti in Sala Grande, e via di uno scoppio di pezzettini di carta rossi, vermigli, cremisi, e tutte quelle deliziose sfumature che annunciavano rabbia, ripicca, malagrazia vera. C'era forse da aspettarselo. Il Preside aveva letto l'articolo di pochi giorni addietro, sulla vittoria del Premio Barnabus? Un articolo che tornava alla ribalta, fin dalla sua pubblicazione antecedente. Un nome, un'accusa, una teoria – nell'eventualità, maghi e streghe non avevano perso occasione, e sebbene Peverell fosse un'amatissimo Preside... si sapeva, c'era sempre chi già pronto ad un dito nella piaga.


Buona Pasqua dalla Redazione della Gazzetta!
In allegato, per tutti gli abbonati del Profeta:

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Uovo Magipiuma (+1 Punto Corpo)
Opera artigianale del rinomato Chef Gautier, è un uovo di cioccolato al latte con un sottilissimo rivestimento interno di ganache al cacao e semi di fuoco; un pulviscolo di fleur de sel di Camargue sfuma in un gusto tanto vellutato quanto audace. È decorato in superficie da piume colorate in zucchero Muscovado e cristaux de lune célestine, ingrediente segreto della cucina francese (ricetta completa, pag. 7) – Contiene una sorpresa, un vivace giocattolino dalla forma di un uccello magico, in legno e dipinto a mano. Sistemato sulla spalla, infatti, attiva la sua magia.

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Può essere un Diricawl, che vi farà sparire in uno sbuffo e comparire ad un passo distante; un Fwooper, che vi permetterà di cambiare il colore di ogni oggetto sfiorato; un Augurey, che farà comparire un guizzo di pioggia poco più avanti; un Tuono Alato, che vi permetterà di riprodurre il suono dei lampi e dei tuoni ad ogni battito di mani; una Fenice, che farà spuntare scintille di fuoco e di cenere sotto i vostri piedi; un Occamy, che farà ingrandire parti del volto o delle mani per qualche attimo; effetti divertenti e tutti innocui, sempre attivi quando il giocattolino sarà sulla vostra spalla. Ogni uovo contiene un solo uccellino giocattolo. (Offgdr a vostra scelta). Che sia quello che più vi rappresenti? Scopritelo nel Quiz a tema! click


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Rispettabile Preside Peverell,
Un delizioso giorno a Lei.

È Bartemius Optimus che Le scrive, rappresentante tra gli addetti all'organizzazione delle consegne della Gazzetta del Profeta. Nell'augurio comune di vivaci festività, da parte mia e della Redazione intera, a malincuore è mio dovere farle presente una disdicevole situazione che nel giro dell'ultima settimana vede la nostra sede bersaglio continuo di quelle che oserei definire come sfacciate, indecorose minacce alla Sua persona. Come forse avrà avuto modo di leggere dalle nostre pagine, quel curioso avvenimento al "Torneo Barbabus Finkley per Incantesimi Eccezionali" è tornato alla ribalta in prima pagina, complice tutta una serie di dinamiche giornalistiche che sono certo Lei possa sottintendere. Ad ogni modo, lontani da ogni tentativo d'incriminazione e/o di frivole occasioni d'accusa, quanto riteniamo riferirle è l'imperterrita spedizione di lettere a Lei indirizzate presso la nostra Redazione. Pergamene, missive, talvolta appena foglietti di poco conto, tutti adeguatamente privi di mittente e tutti recanti il Suo nome. Capita spesso, infatti, che simile posta giunga a noi, ancor più quando identità di spicco come la Sua ricalchi l'inchiostro del nostro giornale. Da parte nostra è altrettanto semplice ri-spedire a chi di dovuto quanto ricevuto, come sempre a nostre spese, qualora se ne ponga necessità. Potrebbe essere questo il caso, considerando purtroppo che tra le pergamene siano spuntate diverse Strillettere, l'invenzione più malefica della nostra storia.

Nel pacchetto a Lei consegnato, accanto al giornale e al gustoso dono ad opera del nostro stellare Chef Gautier, che speriamo possa apprezzare davvero, troverà infatti una serie di Strilettere – è stata nostra intenzione non aprirle né leggerle, bloccandole con una coppia di sortilegi tanto da favorire ogni loro integrità fino a destinazione ultimata. A nome della Redazione tutta, in tal senso, decliniamo ogni responsabilità per danni, conseguenze e contenuto delle stesse. D'altronde, Gentilissimo Preside, il detto è conosciuto: Gufo non porta pena.

All'apertura della scatola di cartone, l'effetto immobilizzante cesserà di scatto. Ancora una volta Le auguriamo ottime festività, nella certezza di ritrovare il Suo nome in titoli meno caotici.

Distinti saluti,

Bartemius Optimus
Rappresentante Servizio Consegne Via Gufo
Redazione della Gazzetta del Profeta
Londra, Regno Unito




Ignotus Peverell

CITAZIONE (petrichor. @ 12/3/2021, 12:41) 
Il Premio Barnabus Finkley per eccezionali doti nel lanciare incantesimi è un premio conferito dalla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts al suo studente più talentuoso, appunto, nell’esecuzione di fatture applicate in diversi ambiti: nel caso dell’ultima edizione sostenuta consisterebbero in Incantesimi, Difesa Contro le Arti Oscure, Trasfigurazione e Pozioni. Quattro partecipanti dovranno superare tre fasi ad eliminazione per cercare di raggiungere quella finale, consistente di un duello magico per testare all'attivo la propria abilità e reattività con la bacchetta.

Il Barnabus Finkley era ed è un titolo che oltre al suo prestigio in campo accademico, permette agli studenti del Castello di vivere in maniera alternativa la stimolante competizione fra le quattro case (Corvonero, Tassorosso, Grifondoro e Serpeverde) che attraverso l’elezione di un Campione fra gli iscritti al Barnabus, potranno ambire alla conquista di un’alta quantità di punti per la Coppa delle Case.
La gara viene ad oggi considerata parente dello storico Torneo Tre Maghi, seppur in una scala inferiore e decisamente meno pericolosa.

L’ultimo anno accademico ha visto contendersi la Coppa del Barnabus un quadretto di talenti: Horus Sekhmeth, Caposcuola di Tassorosso durante l’inizio della Competizione, Megan M. Haven, Prefetto di Corvonero durante l’inizio della Competizione, William Black per Serpeverde e Nieve Rigos per Grifondoro.
La prima prova, la gara specialistica, ha visto i Quattro Campioni scegliere di farsi valutare fra una delle materie in gara; Horus Sekhmeth si è visto superare dalla giovane Haven alla fine della prima manche, dovendo così abbandonare la competizione al suo principio, seppur dimostrando comunque il suo talento.
La seconda prova, la prova di pozioni, ha testato non solo le conoscenze dei partecipanti, ma anche la loro creatività: con a disposizione ingredienti ottenuti in modo randomico dalla scorta del Laboratorio di Pozioni del castello, i Tre Campioni hanno dovuto inventare una pozione! Megan M. Haven, nonostante l’applicazione tecnica encomiabile nella scelta dei suoi ingredienti e l’equilibrio degli effetti si è vista superare da Nieve Rigos e William Black in lizza per il titolo.
La terza e ultima prova, il Duello, vede Grifondoro e Serpeverde contendersi il Premio Barnabus Finkley in uno scontro all’interno dell’Arena del Campo di Quidditch di Hogwarts, arbitrati niente poco di meno che dal Preside Ignotus Albus E. Peverell.
Considerato uno degli eventi dell’anno all’interno delle mura del Castello, oltre che uno scontro inevitabile data la storica rivalità fra le due casate, il fermento davanti all’aspettativa dello scontro ha portato l’evento finale a venire aperto anche alla stampa della Gazzetta del Profeta e altri selezionati invitati per le tribune d’onore.
Nieve Rigos Lha dimostrato i valori della sua Casata sguainando, oltre alla sua bacchetta, un’audacia energica e temibile. Affilate come la spada di Godric Grifondoro, queste forze le hanno permesso di vincere la Coppa Barnabus consegnata successivamente alla vittoria di Grifondoro nella Coppa delle Case.

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[Il Campo di Quidditch riadattato per la Quarta Prova; vista da una delle alture attorno al Castello]


Si può dire, quindi, che la giovane ex-Prefetta possa essere un talento che la Comunità Magica dovrebbe aver cura di tenere d’occhio e tutelare, viste le impressionanti abilità dimostrate in diversi ambiti magici.
L’occhio della Gazzetta del Profeta, però, non si è limitato a notare i fatti sviluppatosi sotto gli occhi entusiasti di una scolaresca in visibilio.

Come inviata speciale per l’evento, non ho potuto notare solo il calore degli studenti di Hogwarts.

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[La Tifoseria per Grifondoro esplode all'annuncio della vittoria di Nieve Rigos]


Tra i festoni e le chiacchiere di chi nel Premio Barnabus ha visto una distrazione produttiva e uno stimolo per la propria carriera accademica, ha trovato terreno fertile anche il desiderio di sfruttare l’evento a proprio vantaggio.
Non è affatto sorprendente che con un evento tanto discusso come questo, qualcuno degli studenti del Castello abbia pensato di aprire piccoli banchi di scommessa, gestiti da allibratori in erba pronti a riempirsi le tasche di galeoni.
Sarebbe sciocco considerarlo uno scandalo, essendo l'azzardo un'attività popolare che persino il Ministero ha tentato di gestire con raziocinio tramite l’Ufficio per gli Sport e i Giochi magici.
Dove sta quindi il motivo di tanto interesse da parte mia, Ariel Vinstav, un Reporter inviato unicamente allo scopo di documentare il chiacchieratissimo duello?

Nello scoprire la curiosa rete di scommesse legate al Barnabus Finkley, ho avuto modo di confrontarmi con uno di questi citati “allibratori in erba”.
La mia indagine spontanea, nella mia mente, avrebbe potuto essere un’interessante aggiunta ad un articolo che speravo avrebbe parlato principalmente della giovane Nieve Rigos e William Black, ma mi sbagliavo.
La sicurezza all'interno di Hogwarts, o almeno per quanto concerne i suoi eventi accessibili al pubblico esterno, si è rivelata essere criticabile e preoccupante.

Allego ad anticipare questo piccolo ma prezioso aneddoto, alcuni scatti: prove che mi sono state consegnate spontaneamente da uno degli allibratori davanti alla spinosa verità delle sue dichiarazioni.

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[Scatto al registro conti di uno degli allibratori sugli spalti]


Le prime pagine riportano cifre irrisorie di pochi galeoni o falci, evidentemente raccolte da studenti che non possono vantare un grande patrimonio, o che non hanno interesse a dilapidare i propri risparmi per un’amichevole scommessa fra i banchi di scuola.
È avanzando nell’analisi del registro dei conti che ho scoperto cifre preoccupanti, pressoché impossibili da accreditare ad uno studente. Ecco come nuovamente l’avidità dell’adulto spezza il clima del Barnabus, venendo contro a tutte le norme del fair play che l’evento avrebbe voluto trasmettere ai suoi studenti.
Duecento galeoni puntati su Nieve Rigos da un nome bizzarro, probabilmente un alterego, simile all’alias dell’arbitro della competizione che ha visto, all’effettivo, proprio la Campionessa Grifondoro come duellante vincente.

Dove da una parte lo Staff della Scuola inneggia al senso di unione e alla sfida produttiva, dall’altra si vede questo fallire nel tutelare la Scuola e i suoi Studenti: possibile che nessuno abbia notato le tante monete versate sugli studenti? Possibile che un nome caricaturale del Preside sia passato inosservato, assieme alla grande cifra posta sul collo dell’inconsapevole Rigos?
Non si può evitare di chiedersi dove sia la sicurezza al Castello se gli adulti in visita sono stati capaci di contrattare una cifra tanto grande con giovani studenti, o persino sospettare che per essere riusciti a manovrare così tanto denaro, a puntare sulla Campionessa non sia stato un membro dello Staff stesso.


Viene schiacciato così il candido moralismo della Giuria dietro il Barnabus, fatto di promesse di rinascita del Castello dopo il suo passato tanto burrascoso.
Vengono messi in ombra con realtà così spinose i complimenti più che meritati per i partecipanti e si rischia che il talento della Campionessa Nieve Rigos venga messo in discussione con le scelte discutibili di questo "Ignazio Svetonio Bonaventura De Peverellis”.

Attività a favore della creatività, l’acume e il talento si piegano nuovamente al materialismo e al desiderio dell'uomo di giocare con le realtà altrui, anche se i protagonisti del Torneo non sono che giovani ragazzi, pedine in una scacchiera ben più grande di loro.

Ci chiediamo, quindi, quanto altro possa passare sotto gli occhi della Docenza e lo Staff di Hogwarts, se duecento galeoni possono rimpinguare le tasche di uno sconosciuto sul sudore di uno studente e se sempre un minore può permettersi di trattare con adulti e cifre così vertiginose vestendo gli abiti di Allibratore?

Fin dove può spingersi la cecità del Castello?

L'appello è allarmante e quanto mai necessario.

Di Ariel Vinstav

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[Nieve Rigos nell'Arena del Duello con ancora i segni dello scontro su di sé; in sfondo, fuori-focus, una pioggia di glitter rosso-oro in suo onore]


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view post Posted on 3/10/2021, 17:50
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Per tutte le civette del sottomondo! Patroclo stentava a credere di essere stato appena vittima di un frivolo assalto da parte di un gruppetto di studenti. Più o meno era andata così: sorvolando i giardini della Scuola di Hogwarts, diretto rapidamente verso il portone d'ingresso, aveva erroneamente fatto cadere dall'alto un topolino mezzo scorticato – quello doveva essere il suo spuntino pomeridiano, non c'era nulla di così sorprendente. Il topolino, però, gli aveva dato del filo da torcere: un movimento qui, uno squittio lì, alla fine era riuscito a scappare, liberandosi dalla presa degli artigli di Patroclo. Non avrebbe potuto fare altrimenti, il gufo stringeva infatti già alcune copie di giornale da consegnare entro quel giorno, attento tra l'altro ad evitare che il roditore e le pagine si toccassero tra loro. Il roditore – che fortuna spacciata – era atterrato proprio sulla testa di uno studente. In conclusione: era stato più facile credere che fosse opera di un gufo, piuttosto che di un topo volante, così una schiera di stupidi incantesimi aveva inseguito Patroclo lungo quei pochi metri fino all'ingresso. Per fortuna era tutto intero, nonostante avesse perso il proprio ghiotto pasto. Non avrebbe impiegato troppo tempo per quella consegna: l'Ufficio del Preside di Hogwarts era proprio di fronte, in pochi istanti Patroclo lasciò la copia di giornale fresca di stampa sulla scrivania e si affrettò così di nuovo verso la porta. Approfittò di una finestra aperta nel corridoio, sgusciando all'esterno per scappare da ogni altro studente fuori di testa.


Buon mese di Halloween dalla Redazione della Gazzetta!
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Ignotus Peverell



CITAZIONE (~ Lucas Scott @ 22/9/2021, 16:14) 

Tramonto d'estate: undicesima giornata di British and Irish Quidditch League

Con le partite disputate ieri nel Regno Unito si chiude un’estate decisamente infuocata di Quidditch.
La competizione sportiva sembra conquistare tutto (o quasi) contro tutti quelli che segnalavano un finale di stagione poco avvincente e dall’esito scontato. Perché oltre le statistiche, il valore delle rose, e le tradizioni di trofei conquistati sul campo, ogni scenario di fine giornata sembra lasciare possibili spiragli circa il piazzamento conclusivo di classifica.

Partita strana, a lungo dominata delle Prides, che hanno sicuramente messo in mostra un gioco e una intensità diametralmente opposta a quanto visto nelle ultime uscite. I Wanderers d’altro canto sono scesi in campo un po' molli e soprattutto nervosi, ancora di più quando sono arrivate le prime pluffe messe a segno da parte degli ospiti. Tuttavia, proprio quando il divario sembrava decretare un verdetto già scritto, ci pensa Suzy Whisp a capovolgerla con una presa fulminea del boccino d’oro. (100 – a 175 per i Wanderers.)

Passiamo a quella che probabilmente è la partita meno attesa della giornata, Falcons e Puddlemere si giocano poco o niente visto il percorso sotto tono di stagione. La squadra di casa si presenta con un atteggiamento tattico pesantemente rivisitato, quasi totalmente incentrato nella fase offensiva. Tuttavia anche la compagine inglese, in particolare nell’intensità dei tre cacciatori, cerca di rivisitare leggermente le carte in tavola. Alla fine riescono a spuntarla i Falmouth, grazie alla presa sicura del loro cercatore sulla minuscola sfera dorata. (200 – 75 per i Falcons)

Partita di alta classifica tra Arrows e Magpies, di certo una gara che ha suscitato moltissime emozioni per i tifosi accorsi numerosi allo stadio. Meglio le Frecce nella parte iniziale del match, che nonostante alcune assenze pesanti tra i titolari, riescono a creare numerose occasioni interessanti. La squadra ospite riesce a recuperare terreno soltanto nella parte conclusiva, dimostrando un pizzico d’intensità e di cattiveria agonistica. Ago della bilancia, come sempre, è il boccino d’oro che dopo un’ora di gioco circa finisce per terminare la propria corsa tra le mani di Lennox Campbell. (100 – 225 per i Magpies)
Le Wasps viste in questa giornata sembrano confermare quanto di buono fatto fin’ora. Va detto che l’avversario non era propriamente una montagna insormontabile da scalare, con un organico pensato e costruito male già in avvio di stagione. Come detto in precedenza, le Vespe riescono a lavorare bene attraverso i differenti reparti di gioco, producendo meccanismi pericolosi ed efficaci nell’andamento complessivo della gara. Purtroppo possono fare ben poco i Bats per contrastarli, una resa che lascia uno spiacevole amaro in bocca visto il grande distacco finale. (50 – 250 per i Wasps)

Il posticipo serale di fine giornata ci ha offerto l’avvincente sfida tra Catapults e Kestrels. Due squadre che alla vigilia di questa partita si trovano nella parte alta della classifica. Detto ciò l’equilibrio tra queste due formazioni si ferma qui. Infatti, gli Irlandesi verdi sembrano controllare i ritmi stessi della gara dal primo fino all’ultimo minuto. I Catapults hanno semplicemente subito le sortite offensive degli avversari non riuscendo mai seriamente ad impensierirli. Al termine del match troviamo un risultato più che giusto a fare da sfondo sul tabellone di gioco, un granitico (75 -300 per i Kestrels).

E’ stata una partita davvero emozionante tra Cannons e Harpies. Due squadre che non si sono risparmiate in quanto a ritmo e intensità. Per quanto riguarda la formazione ospite, in questa gara si è notato come il canovaccio tattico stia cambiando pelle nell’approccio di gioco. Se gli anni scorsi le Arpie verdi avevano come priorità quella di trovare la conclusione tramite il palleggio prolungato di pluffa, quest’anno abbiamo una squadra che va spesso in verticale. Si tratta di una caratteristica che può ulteriormente valorizzare le cacciatrici rapide a loro disposizione, Ginny Weasley su tutte. Anche nei Cannons vediamo qualcosa di diverso, in particolare nell’atteggiamento tattico difensivo piuttosto quadrato e solido. Il pareggio avrebbe rispecchiato di più quanto visto in campo, tuttavia l’esperienza della cercatrice irlandese Sally Hunter riesce ad incanalare una direzione ben precisa sul parziale conclusivo. (75 – 225 per le Harpies)

Riposano i Tornados.

Con le mani sul petto e la mente intrisa d’amore, anche se arrabbiata dopo una sconfitta inaspettata, invitiamo tutti gli appassionati sportivi a non fare neanche mezzo passo indietro e rimanere ancorati al proprio posto per seguire questo finale di campionato che rimane ancora in bilico.


Mettete alla prova la vostra intuizione da tifoso, con pronostici e quotazioni succose che potete trovare soltanto alla Bisca del Quiddicth. Vi aspettiamo numerosi.

UN CLICK DI BACCHETTA PER LE ISTRUZIONI

Wimbourne Wasps 86 punti
Holyhead Harpies 84 punti*
Montrose Magpies 80 punti*
Appleby Arrows 72 punti*
Kenmare Kestrels 69 punti*
Pride of Portree 64 punti
Wigtown Wanderers 64 punti*
Falmouth Falcons 64 punti*
Caerphilly Catapults 63 punti*
Tutshill Tornados 59 punti*
Chudley Cannons 59 punti*
Puddlemere United 55 punti*
Ballycastle Bats 48 punti*

 
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view post Posted on 9/11/2021, 22:49
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Sono un gufo forte e coraggioso, non mi capiterà niente di male. Come un mantra, Aristotele continuava a ripetersi quelle parole nella sua piccola testolina mentre volava in direzione di Hogwarts. La sua più grande paura era tornata, così, improvvisa, quando meno se lo sarebbe aspettato. Dato che non gli era più capitato il Preside Peverell come destinatario delle sue consegne aveva deciso di posticipare l’esilio in Groenlandia, e si era illuso che la sua carriera da gufo postino sarebbe proseguita senza altri intoppi. E poi, eccolo di nuovo. Ignotus Peverell, il nome vergato in eleganti caratteri sul risvolto del quotidiano. Un nome, una garanzia di ansia e paura. Quando il castello comparve in lontananza, appena visibile tra un banco di nebbia autunnale e l’altro, un brivido scosse tutte le piume del gufo che prese seriamente in considerazione l’idea di voltarsi e tornare indietro. Ma quello era il suo lavoro e non poteva anzi non doveva sottrarsi ai suoi impegni. Individuata senza problemi la torre che ben conosceva, si avvicinò circospetto, sperando che la finestra fosse ben chiusa e che fosse sufficiente lasciare il Profeta sul davanzale esterno. Ma la sfortuna ci vedeva bene quel giorno e la finestra dell’ufficio del preside lo attendeva ben aperta. Schioccò il becco un paio di volte, indeciso, poi si infilò svelto all’interno del locale: con tutta l’attenzione possibile lasciò la copia del quotidiano su una delle sedie di legno davanti alla scrivania, poi senza nemmeno posarsi sullo schienale per riposare un attimo virò e si fiondò di nuovo fuori, all’aria aperta. Che finalmente ci fosse stata una consegna senza danni?


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Ignotus Peverell
Mollicci in Armature
Sotterranei di Hogwarts sotto assalto!

Grida di terrore percuotono le mura di Hogwarts. La causa, però, non sono le inquietanti decorazioni appese in occasione della festività di Halloween. Una serie di Mollicci si è nascosta all’interno delle armature poste lungo il corridoio dei sotterranei. Pochi giorni fa, durante quella che sembrava una tranquilla serata come tante altre, hanno deciso di saltare fuori all’improvviso, tormentando, anzi spaventando indistintamente studenti ed insegnanti. Molti di voi sapranno sicuramente che creature infide sono i Mollicci, magari li avete anche affrontati. Alcuni di voi, invece, si ritrovano per la prima volta faccia a faccia. Com’è finita questa strana battaglia? Ve lo racconto più avanti! Adesso, per coloro che non li conoscono, e che sicuramente dovranno ancora seguire la temuta lezione di Difesa Contro le Arti Oscure che li riguarda, vi fornisco di seguito alcune informazioni fondamentali.

Cosa sono i Mollicci?
I Mollicci possono essere semplicemente definiti come il nostro peggior incubo, letteralmente. Nessuno conosce il loro vero aspetto, si tratta di esseri mutaforma capaci di trasformarsi nelle nostre più profonde paure se ci compaiono davanti. Per questa loro caratteristica, il Ministero della Magia li ha classificati con una pericolosità pari a XXX. I Mollicci, come i Poltergeist, non sono e non sono mai stati vivi, vengono definiti infatti non-esseri. Si pensa siano generati dalle emozioni umane, come i Dissennatori, in particolare dalla “paura”, la più irrazionale e incontrollabile. Se ne nutrono e si accrescono grazie ad essa, diventando sempre più forti. È possibile cacciarli, ma torneranno comunque numerosi. Purtroppo, quando scoprono una sostanziosa fonte di cibo non sono disposti a cederla facilmente. Anche queste creature, però, hanno dei punti deboli: la luce e le risate. Si trovano solitamente nascosti in luoghi chiusi, bui ed umidi, come cantine, soffitte, vecchi bauli o armadi. Se non riescono a trovarli, si nascondono solitamente nelle zone ombreggiate dei boschi o negli angoli celati di vicoli cittadini. Per neutralizzarli si utilizzano le risate, che li rendono particolarmente deboli ed inoffensivi. Com’è possibile? Per provocare delle sane ed incontenibili risate, è necessario castare sul Molliccio l’Incanto “Riddikulus”. Così facendo, la creatura assumerà una sembianza comica che scatenerà l’ilarità di chi sta attorno. Più persone rideranno, più s’indebolirà e si vedrà costretto alla fuga. Il problema? Non è semplice, richiede molta concentrazione e non sempre si riesce a mantenere il sangue freddo di fronte alle proprie fobie. Possono arrivare a prendersela anche con i babbani. Alcuni si limitano ad emettere rumori molesti, magari scuotendo il baule dove si rintanano, oppure grattando sui pavimenti. In quest’ultimo caso vengono scambiati comunemente per dei roditori. Altri tendono invece a mettersi fin troppo in mostra.

Molliccio di Canterbury
I babbani credevano fosse un vecchio eremita pazzo e cannibale, in realtà si trattava di un Molliccio molto piccolo. Nessuno di loro ha mai avuto un incontro ravvicinato, molti parlavano di un’ombra slanciata e scheletrica che si aggirava tra gli alberi di un bosco poco distante dalla cittadina. Si narra che qualcuno l’abbia persino visto sorridere, se così si può dire. Metteva in mostra i denti, affilati come rasoi e appuntiti come spilli, che scintillavano nell’atto di riflettere i lattiginosi raggi lunari.

“The moon kissed blades on his demonic face - (Robinson Adrian, 1820)”


Pare che il molliccio avesse fatto leva su una delle paranoie ricorrenti degli abitanti. Tempo addietro, un lupo famelico uccise parecchi capi di bestiame di alcuni contadini della zona, cercando persino di aggredire coloro che volevano liberarsene. Infine lo uccisero, ma il ricordo delle sue fauci insanguinate perseguitò a lungo la gente di Canterbury. Di notte, inoltre, avvertivano una risata stridula e raccapricciante, come quella di un folle, provenire da una delle caverne. Tale effetto era dovuto al cozzare di alcune pietre, accidentale o meno, che, grazie all’eco regalato dalla struttura naturale, rimbombava ed ampliava il suo volume. Quando accadeva, i pensieri dei poveri abitanti si dirottavano verso macabre immagini. Nuove, innocenti vittime intrappolate nelle sue grinfie. Vittime con cui si divertiva prima di commettere l’omicidio.

“He laughed rudely in front of his victims - (Robinson Adrian, 1820)”


Adamina Jones, un’anziana ed arzilla strega, insospettita decise d’indagare. Una sera si fece coraggio e si recò alla grotta incriminata. Niente faceva pensare che qualcuno ci vivesse. Era tutto buio, nessun fuoco a regalare luce e calore. Adamina, con un colpo di bacchetta, illuminò l’ambiente. A quel punto, qualcosa sgattaiolò tra le ombre. Ancora più curiosa, aumentò la luminosità. Quello che si trovò davanti la lasciò di stucco. La figura di suo marito, un babbano burbero e profondamente contrario alla magia, le stava lanciando occhiate di disappunto. Quando le rivelò di essere una strega, l’uomo iniziò a odiarla, neanche la lunga malattia che lo attanagliò placò il suo animo. Peccato, però, che fosse deceduto da almeno un anno. Adamina capì quindi contro cosa stesse combattendo. La notte dopo tornò, portando con sé una cassa di legno. Il Molliccio attaccò di nuovo, ma lei lo respinse e lo indusse ad entrare nella cassa, che poi sigillò con una serie d’Incantesimi. Da allora nessuno sentì più parlare del “Cannibale di Canterbury”.

Il Molliccio della Vecchia Londra
Le sue tracce risalgono al XIX secolo. Si tramutava in un assassino e, furtivamente, si aggirava di notte per le strade secondarie di Londra. Probabilmente l’omicida in questione era Jack the Ripper ed il Molliccio, approfittando della paura che i cittadini provavano anche solo al sentirlo nominare, per un breve periodo si finse lui.

“Spotted Jack the Ripper again? At the moment still no victims - (The Daily Prophet, 1889)”


William Harrison, un giovane mago e dipendente del Ministero, nonché amante dei criceti, castando il Riddikulus lo trasformò in una di queste morbide creaturine. Una volta reso innocuo, lo rinchiuse in una solida scatola di legno.

L'Urlante Uomo Nero di Strathtully
Originario della Scozia, questo Molliccio si nutrì delle paure dei Babbani talmente a lungo da ingigantirsi. Assunse le sembianze di un'elefantesca ombra nera, su cui torreggiavano fiammeggianti occhi bianchi. I superstiziosi s’inventarono le teorie più strampalate.

“Two bright discs floated in the darkness. Is this what death looks like? - (Hughes Brendan, 1912)”


Aaliyah Dankworth, impiegata presso il Dipartimento Regolazione e Controllo delle Creature Magiche, nella divisione Esseri e Spiriti, venne incaricata di occuparsi del caso. Quando se lo trovò davanti, la prima cosa che la colpì furono proprio gli occhi grandi e luminosi, come due fari che fendono l’oscurità notturna. La fecero pensare a delle creature piccole e delicate che di solito, grazie alle loro protuberanze simili a lampadine, regalano il buonumore a grandi e piccini: le lucciole. Si figurò nella mente uno di questi coleotteri e castò il Riddikulus. L’incantesimo sortì il suo effetto ed il Molliccio, date le piccole dimensioni dovute alla sua nuova forma, venne catturato con un portafiammiferi.
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Da qualche giorno, alcune di queste creature infestano i sotterranei della Scuola di Hogwarts. Inizialmente si avvertivano solo dei cigolii sinistri, attribuiti alle antiche armature che necessitano continuamente di manutenzione. I cigolii sono diventati sempre più insistenti e fastidiosi, come se qualcuno dall’interno cercasse di animare le armature. Il Signor Gazza, incaricato di capire la causa, ha pensato si trattasse di uno dei pessimi scherzi di Pix, il molesto Poltergeist che si diverte a infastidire gli abitanti del Castello.

«L’ho beccato nello sgabuzzino ed interrogato a riguardo, ma il furfante ha negato. Come se non fosse capace di una cosa del genere quel disgraziato! Prima o poi lo do in pasto a Mrs. Purr! Ovviamente non gli ho creduto, ma l’unica cosa da fare era tenerlo d’occhio.» ha dichiarato il Custode.

Pix per una volta aveva detto la verità. Infatti, poche ore dopo l’interrogatorio, una studentessa della Casa Serpeverde ha avuto uno spiacevole incontro mentre tornava in Sala Comune.

«Avevo appena terminato di cenare e, dopo aver lasciato il tavolo in Sala Grande, mi sono diretta nei Sotterranei. Quando ho percorso l’ultimo gradino della scala a chiocciola mi hanno colpito subito dei rumori sospetti. Certo, si avvertivano da giorni, ma mai così forti. Sembrava che una delle armature fosse caduta a terra. Mi sono avvicinata per accertarmi che tutto fosse a posto quando, svoltato l’angolo, ho trovato davanti a me un…un…scusa, sono ancora scioccata…ho trovato di fronte a me un topo…era molto alto, raggiungeva quasi la mia statura e io…odio quelli esserini, mi terrorizzano…non sapevo che fare, così ho urlato». Al suo grido sono arrivati alcuni studenti che, come lei, stavano tornando alle proprie camerate, e anche parte del corpo docenti. La creatura, trovatasi di fronte così tante persone, ha iniziato ad assumere diversi aspetti, cercando di spaventare più sventurati possibili. Passò dai serpenti, ai ragni, ai pagliacci, fino ai cadaveri di amici e parenti dei presenti.

«Ho visto il corpo di mia sorella gemella. Lei era proprio accanto a me, le ho stretto forte la mano. Credevo di averla persa. Siamo legatissime. È vero quello che si dice a proposito dei gemelli, morirei se non l’avessi più al mio fianco.»

I Mollicci scavano nell’animo di chi fronteggiano, spesso si è consapevoli delle proprie paure, altre volte no. Essi, per quanto possibile, frugano senza permesso nel nostro subconscio per estorcere tali informazioni.

«Non sapevo di essere condizionato a tal punto dall’ansia di fallire! Quando, per disgrazia, ha incrociato il mio sguardo si è trasformato nel Preside Peverell. Ha iniziato ad inveire contro di me, diceva che sono un incapace e che voleva cacciarmi dalla scuola. Ho trattenuto a stento le lacrime. Anche se successivamente ho capito che non era reale, mi ha comunque segnato.»

Ciò che ci terrorizza, che ci blocca, che ci condiziona, come evidenziato da questo ragazzo, non sempre è qualcosa di fisico. Probabilmente le paure peggiori sono quelle che, inconsapevolmente, ci creiamo da soli attraverso le nostre paranoie. Esse diventano un ostacolo insormontabile se non si affrontano e i Mollicci, ma non solo, saranno in grado di ritorcerle contro di noi come armi micidiali. Purtroppo, non era l’unico Molliccio presente. Dalle restanti armature, richiamati dalle grida e dagli schiamazzi concitati, ne sono sbucati altri cinque.

«Quel figlio di Morgana si è materializzato alle mie spalle. Mi sono voltato, ritrovandomi in uno sgradito tête-à-tête con un cobra. Mi paralizzo quando ne vedo uno, ho avuto un’esperienza orribile da piccolo. Finii al San Mungo per il morso di quella bestiaccia, quasi ci lasciavo la pelle! Ho ancora i brividi…»

Dopo attimi di caos che sembravano ore, gli insegnanti e gli alunni più grandi hanno cominciato a respingerli. Grazie al repentino intervento, i Mollicci sono tornati a nascondersi nel “confortevole” involucro di metallo. Le armature, con i loro poco pacifici inquilini, sono state poi riposte sotto chiave nello sgabuzzino vicino all’Aula di Pozioni, in attesa di una squadra della divisione Esseri e Spiriti inviata dal Ministero che venisse a prenderli in custodia. La porta è stata costantemente sorvegliata dal Signor Gazza, ma non è bastato a contenere un astuto fuggitivo, che probabilmente ha approfittato di un colpo di sonno del suo carceriere. Il mattino dopo, mentre si consumava la consueta abbondante colazione in Sala Grande, dal portone principale, anticipata da un grido assordante, ha fatto irruzione una mummia. Sì, avete capito bene, una mummia! Ha iniziato a girovagare tra i tavoli seminando il panico e bende che, staccandosi dal corpo, sono finite ad avvolgere le succulente brioche di zucca e qualche salsiccia.

«Credo non toccherò mai più una brioche in vita mia! Una delle bende si è attorcigliata come un verme giallognolo attorno a quella che avevo davanti, mi ha fatto talmente impressione che ho lanciato il piatto in aria. So di aver reagito in maniera esagerata, ma è stato più forte di me!»

Anche questo Molliccio, come quello della sera precedente, a causa delle troppe persone presenti ha assunto molteplici forme. La peggiore? I pipistrelli, o meglio il pipistrello. Una creatura lunga circa 70 cm che vagava impazzita, sbattendo le sottili ali membranose e buttando a terra tutto ciò che trovava sul suo cammino. Non si sa a chi appartenesse tale fobia, la cosa certa è che i docenti hanno approfittato della sua taglia minuta per cacciarlo e rinchiuderlo dentro un vassoio porta vivande, anch’esso prontamente sigillato e messo in sicurezza nello sgabuzzino. Per quanto riguarda noi studenti, in via precauzionale ci è stato caldamente consigliato di accendere le nostre bacchette durante le passeggiate nelle zone ombreggiate del Castello e nelle ore più buie della giornata, magari utilizzando un Lumos. Inoltre, gli insegnanti si sono prodigati per farci esercitare con il Riddikulus. Eccessivo? Vi assicuro di no. Niente è abbastanza quando si tratta di combattere ciò che ci spaventa. Nel tardo pomeriggio è intervenuta la squadra di disinfestazione, che nel giro di qualche ora ha sgomberato i Sotterranei da questi esseri molesti. Durante la notte, però, sono stati avvertiti nuovamente strani rumori, come di graffi e oggetti che vengono trascinati. Può darsi che sia solo una suggestione dovuta ai traumi subiti. Oppure c’è altro dietro? Chi può dirlo?

Vostra,
Camille Donovan

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Edited by Il Gufo Espresso - 10/11/2021, 19:40
 
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Delia era una civetta delle nevi tutta pepe, quando due consegne per Hogwarts le furono consegnate, tubò allegramente facendo due o tre giri della morte per la felicità. Ricoprire una tale distanza non era mai facile per i gufi postini, a peggiorare la situazione c’era la neve che qui giorno cadeva sostenuta su Londra. Ma spavalda e con la chiara volontà di portare a termine la sua consegna uscì fuori dalla finestra e con sforzo non indifferente iniziò a sbattere le ali freneticamente nel tentativo di prendere sempre più quota. Una volta trovata l’andatura giusta fu solo questione di tempo prima che la civetta si ritrovasse in volo sui sobborghi Babbani che precedevano la scuola di magia e stregoneria. Era sempre emozionata quando ricopriva tale tratta, ma quel giorno prima di Natale, ciò che la fece tubare felice erano le carole che si sentivano in lontananza, pur di ascoltare quelle melodie Delia scese di quota, godendosi anche lei un po’ dell’aria natalizia.
Poco dopo era tempo di virare bruscamente verso Hogsmeade, e così fece, lo spettacolo del villaggio completamente innevato la lascio di stucco. Quasi immobile a mezz’aria osservò il villaggio prima di partire alla volta di Hogwarts. Il castello si stagliava su di una roccia. La sua vista era sempre qualcosa di assolutamente bellissimo.
La prima consegna andava fatta al Preside, per cui Delia si diresse verso una delle torri più alte del castello ed entro nell’ufficio del Professor Peverell da una finestrella lasciata parte alla sommità della stanza circolare. Si lasciò cadere verso la scrivania ed una copia della gazzetta cadde sulla scrivania del preside.



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Ignotus Peverell

CITAZIONE (Jane Read @ 3/12/2021, 21:26) 
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La tensione si avverte nell’aria da giorni: mormorii concitati guizzano tra i corridoi, durante le pause svariati nomi vengono sussurrati da un orecchio all’altro mentre gli occhi brillano di speranza. La magia stessa sembra prendere vita e aleggiare tra le persone, anch’essa consapevole della portata dell’evento in arrivo. Ci troviamo nei quartieri magici di Ginevra, in Svizzera, presso la sede della Federazione Internazionale Medimaghi e Infermieri e ci uniamo alla piccola folla in fremente attesa fuori dall’edificio principale davanti ad un piccolo palco allestito appositamente per un annuncio speciale. Il sorriso che illumina lo sguardo di Linnette Chapman è presente sul volto di ognuno dei maghi e delle streghe presenti, e l’emozione che le fa tremare impercettibilmente le mani è la medesima che ci stringe il petto. Finalmente, dopo cinque lunghi anni, stiamo per scoprire il vincitore della ventesima edizione del Premio Agatha & Zacharias Chapman.

Istituito nel 1925 da Benedict Chapman, figlio della coppia di medimaghi a cui è dedicato, questo premio è considerato uno dei riconoscimenti più importanti a livello mondiale nel campo della Medimagia: impegno, dedizione e passione per il proprio lavoro sono le basi per poter aspirare ad entrare nella lista dei candidati, ma solo chi riesce ad andare oltre queste qualità e a distinguersi tra gli altri può davvero ambire alla vittoria. Assegnato ogni cinque anni con una cerimonia di premiazione che ad ogni evento cambia la sua cornice, l’ultima strega ad averlo vinto è stata Emiliya Golubev, infermiera di San Pietroburgo che si è distinta per il ruolo cruciale nella gestione della recente epidemia di vaiolo di drago che ha colpito la Siberia.
Chi avrà saputo distinguersi in questi cinque lunghi anni? Chi, tra i professionisti della salute magica in ogni angolo del globo, sarà riuscito a superare i propri limiti e a brillare? Il mormorio eccitato improvvisamente scompare non appena Linnette si avvicina al leggio ed estrae un cartoncino argentato da una busta che regge in mano. Il silenzio scende tra la folla e l’attesa sembra finalmente essere giunta al suo termine.

« Ciò che siamo portati a credere alle base dei riconoscimenti quando vengono assegnati spesso sono prove di forza fisica, di abilità, di ingegno e di studio: ma sappiamo tutti che non possiamo limitarci a questo. Quando il mio bisnonno volle istituire un premio dedicato ai suoi genitori, puntava a molto di più: non gli interessavano i casi più eclatanti, quelli che avevano creato più meraviglia e stupore. Voleva che venisse riconosciuta la giusta importanza anche a coloro che nascosti sotto la propria umiltà sapevano distinguersi senza brillare, agendo nell’ombra e spesso portando più sollievo ai pazienti di quanto nomi più importanti dei loro erano in grado di fare. » Le parole della strega rimarcano quello che i Chapman da anni cercano di far risplendere: la gentilezza, l’umiltà, l’agire per il bene di qualcuno senza ricercare la gloria… quanti professionisti conoscete che si comportano esattamente in questo modo quando lavorano? Purtroppo, meno di quanti vorremmo, eppure è proprio grazie a questo premio che la speranza cancella le nostre opinioni disfattiste e i nostri cuori possono riempirsi di fiducia nel prossimo.

« Ogni cinque anni alla Fondazione Chapman giungono centinaia di candidature da tutto il mondo: dedichiamo mesi interi ad esaminarle con attenzione, e infine stiliamo una rosa finale di cinque candidati. » Il cartoncino argentato che regge tra le mani trema come mosso da una volata di vento mentre abbassa lo sguardo, ma la voce di Linnette rimane sicura nonostante l’evidente emozione che prova. « Avevamo già annunciato i candidati della ventesima edizione, ma vogliamo ricordarli ancora una volta: Mei Zhou, dalla città di Wenzhou in Cina; Samuel González, dalla città colombiana di Santa Marta. Edoardo Bianchini, da Roma, Italia. Garrett Richardson, dalla gallese Fowey. E infine, ma non meno importanti degli altri, Dayita e Jalaja Sharma, da Nuova Delhi, in India. Questi sei professionisti sono stati scelti tra le centinaia di candidati perché rispecchiavano in pieno quella luce che i miei antenati hanno cercato di far brillare durante la loro carriera: la stessa luce che il mio bisnonno ha voluto cercare e mostrare al mondo lustro dopo lustro. Sono sicura che se fosse qui con noi alzerebbe il calice di vino con cui era solito festeggiare, e applaudirebbe a lungo per ognuno delle streghe e dei maghi che sono in questa lista. Ed è quello che io stessa vi invito a fare ora. » Un caloroso e sentito applauso spezza il silenzio che è sceso tra la folla radunata davanti alla sede della F.I.M.I., ma l’ansia ormai è alle stelle: tutti vogliono conoscere il nome di chi abbia brillato più degli altri. « E’ con immenso piacere che posso finalmente annunciarlo. Il vincitore del premio Agatha e Zacharias Chapman, colui che ha saputo mostrare il vero scopo della Medimagia ai giorni nostri, è… il medimago Garrett Richardson, per la sua operazione su un Maride in collaborazione con un'equipe mista di essere umani e creature magiche!»

La delegazione inglese alle nostre spalle esplode in un boato di gioia talmente entusiasta che le Piume Prendiappunti dei nostri vicini si bloccano a mezz’aria per poi nascondersi spaventate nelle tasche dei loro proprietari. Ma come non unirsi alla loro felicità? Per la seconda volta in quasi cento anni il Premio Agatha e Zacharias Chapman torna finalmente nel Regno Unito ed è grazie a Garrett Richardson, al suo estro, alla sua lungimiranza e ad un pizzico di audacia. Medimago originario del Galles, regione dove tutt’ora vive ed esercita la sua professione di Medimago in un ospedale di Newport, fin dagli inizi della sua carriera ha dimostrato di possedere un talento speciale per la chirurgia magica e gli interventi più difficili. Formatosi sotto la guida di Charles Daport al San Mungo, ha in breve tempo preso il posto del suo mentore come direttore del reparto di chirurgia per alcuni anni prima di lasciare la caotica capitale magica e ritornare nella terra natia. Ed è proprio in Galles che Richardson ha incontrato il Maride Levi: appartenente alla comunità di Inverness, il Maride è stato trovato dal Medimago durante una gita in barca nei pressi delle coste del parco Seawall di Newport. Ferito e confuso, decisamente troppo lontano dal suo luogo d’origine, Levi si è trovato in un disperato bisogno d’aiuto: notato da Richardson a causa della scia di sangue che macchiava la superficie marina, è parso fin dal primo istante come la situazione fosse drammatica. Profonde ferite solcavano il volto e le braccia del Maride, la coda quasi recisa a metà. Allertato immediatamente il più esperto Magizoologo del Galles, il Medimago ha provveduto a trasferire temporaneamente il Maride nel centro per la salvaguardia delle creature magiche marine di Newport. Da lì in poche ore Garrett Richardson ha mostrato di essere molto più di un semplice chirurgo: la comunità dei Maridi della zona, infatti, venuta a conoscenza della situazione ha sferrato una serie di attacchi lungo la costa ritenendo che il Maride Levi fosse stato catturato ed è stato proprio Richardson, con l’aiuto di un interprete, a spiegare la situazione. Non deve essere stato facile convincere la comunità dei Maridi – diffidenti per natura nei confronti degli esseri umani – circa la veridicità dell’offerta di aiuto, ma il mago ci è riuscito e ha permesso che la situazione trovasse una soluzione. Contrattata la presenza di guaritori maridesi nell’equipe chirurgica, in breve tempo è stata allestita una sala operatoria subacquea per rendere possibile il trattamento migliore per il Maride Levi, dato che queste creature magiche non possono stare fuori dall’acqua per più di qualche minuto. Poi, nonostante la consapevolezza dei tempi ristretti, ha programmato e delineato l’intervento dirigendo un’equipe mista di Maridi e Medimaghi: i cinque, aiutati da due interpreti, hanno trascorso sott’acqua tre ore e mezza, gli esseri umani agevolati semplicemente da un incantesimo Testabolla e null’altro – le tute subacquee sarebbero state troppo d’intralcio. Ad oggi il Maride Levi è in fase di convalescenza, anche a causa di più interventi che sono stati necessari in seguito per riportare la coda al suo stato originale. Per questo ancora non si è ricongiunto con la sua comunità ad Inverness e sta trascorrendo un periodo di recupero sulla terraferma in vasche apposite e seguito con dedizione e attenzione da una straordinaria equipe mista. Una nuova pagina della storia della Medimagia è stata vergata con passione e dedizione, e siamo onorati di poter condividere la cittadinanza di un uomo tanto straordinario quanto Garrett Richarson.

« Congratulazioni a tutti, davvero! » l’entusiasmo si ferma per qualche istante mentre Linnette Chapman riprende parola, e speriamo ardentemente che una seconda sorpresa stia per essere svelata. « Come da accordi presi segretamente in precedenza con la sezione inglese della F.I.M.I., ho l’onore di poter annunciare anche la sede della cerimonia di premiazione. Siete dunque tutti invitati presso l’Ospedale San Mungo di Londra, la prima settimana di dicembre, ad un evento unico del suo genere. Mi hanno informato che ci saranno ospiti di calibro internazionale, la giusta atmosfera di festa e tutto sarà organizzato nei minimi dettagli. L’evento ovviamente sarà aperto al pubblico. »

E quindi, cari lettrici e lettori, non possiamo che invitarvi ufficialmente alla cerimonia di consegna del Premio Agatha & Zacharias Chapman: vi aspettiamo per festeggiare presso l’ospedale San Mungo Bonham il giorno 4 dicembre. Come già anticipato saranno presenti ospiti famosi a livello internazionale e sarà possibile scambiare qualche parola in loro compagnia, ci saranno inoltre attività particolari per farvi conoscere meglio il mondo della medimagia, un ricco buffet e non solo… per scoprire tutti i dettagli, non vi resterà che attraversare i cancelli del giardino dell’ospedale a partire dalle 17.30 in punto.

 
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Non succedeva tutti i giorni di dover consegnare la posta al preside di Hogwarts, e Mr Hoo sapeva che non era stato scelto a caso. Fantasticava addirittura su una possibile promozione, come se quel nuovo incarico fosse una sorta di prova che, se superata – e lui certamente l'avrebbe superata –, gli avrebbe spalancato nuove porte, permettendogli di far carriera. Era un'idea allettante, così aveva deciso di considerarlo un incarico speciale: non si sarebbe limitato a consegnare la posta, nossignore, lui avrebbe fatto di più, dimostrando a tutti che teneva davvero a quella promozione. Avrebbe portato al preside un omaggio, solo da parte sua, qualcosa che gli facesse piacere e magari lo portasse a parlar bene di lui con la redazione. Visto che in giro si diceva che il vecchio mago apprezzasse parecchio i tè, non era nemmeno così difficile scegliere il regalo.
Le intenzioni di Mr Hoo, insomma, erano delle migliori. Peccato che come gufo non fosse un grande osservatore delle abitudini umane, e che non comprendesse appieno la differenza tra una scatola di pregiato tè cinese e una bustina Twinings usata. In redazione, saccheggiò i rimasugli della colazione di qualche giornalista: si accaparrò la bustina ancora umida di Earl Grey come se fosse un tesoro prezioso e volò via velocissimo, prima che l'umano lo riprendesse.
Fece il viaggio fino a Hogwarts con il cuore che batteva a mille, l'emozione cresceva man mano che si avvicinava alla torre del preside – e alla sua meritata promozione. Arrivato a destinazione, lasciò il giornale sulla scrivania e poi vi fece cadere sopra la bustina: esattamente al centro, come un trofeo, o un omaggio per un personaggio importante. Peverell lo avrebbe apprezzato di certo!


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Ignotus Peverell
CITAZIONE (Atena McLinder @ 5/3/2022, 20:21) 

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iovono Frittelle su White Mermaid” è il titolo apparso stamattina sul giornale babbano locale. Ieri pomeriggio, alle ore 17.32, una pioggia di frittelle si è infatti abbattuta sul villaggio di White Mermaid, sconvolgendo l’intera comunità babbana. Superato lo shock iniziale, la popolazione ha iniziato ad interrogarsi sull’origine del singolare fenomeno. C’è chi, in preda all’euforia, ha inneggiato alla soluzione definitiva contro la fame del mondo; altri, ben più allarmati, sostenevano l’ipotesi di una conseguenza estrema dei cambiamenti climatici – «E pensare che il cielo era sereno, senza neanche una nuvola!» affermavano con sgomento, spazzando il marciapiede davanti la loro abitazione. Altri ancora hanno accusato i vicini dell’ennesimo scherzo di cattivo gusto – «Ne ho assaggiata una, di frittella, sapeva da broccolo. La gente non sa più cosa inventarsi!» ripetevano, affranti, nel loro dialetto locale.
Ma tutti loro si sbagliavano – e, in fondo, come poteva essere diversamente?

● L’Evento di Beneficenza di Gwendalyn Arrow


YSrVH8AOggi sappiamo che tutto ha avuto inizio durante un Evento di Beneficenza a favore degli Elfi Domestici, nel corso del quale una gara di cucina pare sia degenerata in una battaglia a suon di frittelle. Gwendalyn Arrow, strega e presidentessa di un’Associazione filantropica locale, è stata l’ideatrice della suddetta raccolta fondi. Da sempre sensibile ai problemi delle fasce più bisognose, Gwendalyn ha organizzato una Festa a tema in occasione del Carnevale. Il suo intento era devolvere tutti i proventi della giornata ad un Comitato per la difesa degli Elfi Domestici. «Anche queste Creature meritano il riconoscimento dei diritti essenziali di ogni essere vivente: il rispetto, la dignità, la valorizzazione del loro lavoro.» ha affermato nel suo discorso di apertura. La giornata era stata predisposta nei minimi dettagli, con gusto e un certo spessore culturale, come sono soliti essere gli eventi organizzati da Gwendalyn Arrow. All'arrivo degli ospiti, sono state consegnate loro delle orecchie a punta, una lunga federa di cotone e un calzino variopinto, travestimento carnevalesco che avrebbe aiutato i presenti a calarsi nello spirito dell’evento. Dopo il discorso di apertura si è tenuta una mostra di dipinti e manufatti creati dagli Elfi. Le opere d'arte sono state successivamente messe all’Asta, permettendo ai migliori offerenti di aggiudicarsi alcune tra le più rare testimonianze della creatività e della vita interiore di queste Creature (per approfondimenti, si veda l’articolo a pag. 24). A seguire si è tenuta una Gara di Cucina con frittelle e dolci a tema. E' stato questo il momento clou della giornata, tanto atteso da tutte le Streghe – casalinghe e cuoche provette - che sono solite prendere parte agli eventi di Gwendalyn. Tutte le partecipanti hanno dato il meglio di sé, portando in gara infinite varianti di frittelle: vi erano soffici frittelle alla crema a forma di calzino, mucchi di frittelle Tutti i Gusti+1 impilate fino a disegnare il viso di un Elfo, vassoi di frittelle che formavano scritte inneggianti la libertà delle nostre simpatiche Creature. A seguito della proclamazione delle vincitrici, i dolci sarebbero stati venduti ai presenti e i galeoni devoluti alla Nobile Causa. Uno spettacolo pirotecnico offerto da Filibuster avrebbe infine concluso l’evento.

● La goccia frittella che fece traboccare il vaso


Gcno7maMa non tutto andò come previsto. La giornata stava proseguendo nel migliore dei modi, le opere degli Elfi erano andate a ruba e la somma di galeoni raccolta fino a quel momento era tra le più alte che Gwendayn fosse mai riuscita ad ottenere. Ogni cosa faceva presagire una chiusura all'apice del successo. Fino a quando non ebbe inizio la Gara di Cucina. Al momento opportuno tutte le partecipanti si sono schierate lungo i tavoli appositamente predisposti, esponendo le loro creazioni culinarie. La Giuria ha iniziato ad assaggiare i dolci, appuntando i loro meticolosi giudizi valutativi. «Fu in quel momento che, da due tavoli in fondo alla sala, giunsero alcune voci concitate.» ci rivela in esclusiva una delle presenti. «Si accusavano a vicenda. “Hai rubato la mia ricetta! Queste sono palesemente le mie frittelle!” dicevano, e “Tu sei pazza. Lo dici solo perché le mie frittelle sono più buone delle tue!”. Tutti ne fummo sconvolti, come si può essere tanto maleducati durante un evento di beneficenza?». I testimoni ci raccontano che il bisticcio continuò con diversi “Bugiarda!” e “Senti chi parla!”, finché una delle due contendenti non prese tra le mani una grossa frittella allo zabaione e la premette al centro della faccia della sua rivale. Doveva essere buonissima. Da quel momento ogni cosa andò fuori controllo. Furono sguainate le bacchette e, a colpi di rabbia e incantesimi, i tavoli vennero scaraventati in alto e i vassoi iniziarono a volare, insieme a tutto il loro contenuto. «Ho cercato di fermarle» ci racconta una Gwendalyn sull'orlo delle lacrime. «Ma erano come due furie. Ho visto tutti quei dolci volare nell'aria e scagliarsi per terra. E poi c'è stata come un'esplosione. Sono andata nel panico. Nel panico, capisce?». Non è ancora chiaro chi sia stato a lanciarlo ma, al culmine del litigio, un incantesimo colpì erroneamente uno scatolone. Quello in cui erano riposti i fuochi d’artificio Filibuster, che avrebbero dovuto concludere la serata.
E, seppur a modo loro, la conclusero davvero.
Colpiti dall'incanto, i razzi saettarono nella stanza in ogni direzione, prima di aprirsi un varco tra la folla e salire nel cielo, portandosi appresso tutto ciò che trovarono sul loro cammino. Ovvero, una quantità esorbitante di frittelle. Fu così che i fuochi d’artificio esplosero nei cieli sopra White Mermaid e una pioggia di frittelle si riversò sull’intero Villaggio.

● Lieto fine, ma per chi?


06J4Z5sTrascorso poco tempo, squadre di Babbani e di Maghi si radunarono sul posto - giornalisti i primi, Obliviatori i secondi. La notizia di una pioggia di frittelle trapelò con sorprendente velocità nel mondo non magico, rendendo difficoltoso il lavoro del Ministero: prima ancora di riuscire a comprendere la reale dinamica dell’incidente, l’accaduto era sulla bocca di tutti i Babbani. Le Autorità Magiche stanno ancora lavorando duramente sul caso, sul quale tuttavia mantengono l’assoluto riserbo. Non ci è ancora dato sapere quali misure siano state messe in atto per arginare il danno, ma ciò che è certo è che pesanti sanzioni sono state inferte alle responsabili dell'avvenimento. «Saranno bandite per sempre dai miei eventi. Ed esigo che ripaghino tutti i danni - morali e materiali - che mi hanno inferto.» Aggiunge inoltre Gwendalyn. Nel corso della notte, Maghi e Streghe hanno lavorato duramente per ripulire la cittadina. Alcune voci di corridoio sussurrano che nel compito siano stati impiegati anche diversi Elfi Domestici, ma - a mio parere - sono solo assurde malignità e non vi sono prove a sostegno di una simile affermazione. Ciò che invece è certo è che, in questa sfortunata vicenda, sono proprio gli Elfi Domestici ad esserne usciti vincitori. La Arrow ha infatti assicurato che tutti i proventi della Festa sono stati devoluti al Comitato per la difesa degli Elfi Domestici, insieme ad un vassoio di prelibate frittelle miracolosamente sopravvissute alla furia. «Per una volta, saranno loro a poter gustare la cucina dei Maghi, e non il contrario.» Ha affermato con orgoglio. Che dire, una grande dimostrazione di umanità.

Bene, amici Lettori, in attesa di ulteriori sviluppi sulla vicenda non ci resta che salutarci e augurarci un Buon Carnevale!

Sempre vostra,
Wilhemina Bishop


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view post Posted on 8/2/2023, 11:30
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Thorn era una gufetto molto amato, benvoluto e apprezzato dalla Redazione del Profeta. Sempre sul pezzo, una consegna dopo l'altra, riusciva a concludere il giro sempre con largo anticipo. Non prendeva mai pause, proprio nessuna: perfino bere acqua, infatti, veniva considerata come una pratica secondaria durante l'orario di lavoro. Per di più, biscottini, crocchette e briciole di pane, che con fierezza guadagnava lungo il percorso, venivano puntualmente scartati con noncuranza, perché troppo orgoglioso per accettare ricompense in cambio delle sue eccellenti prestazioni. In compagnia dei suoi migliori amichetti, tutti diretti com'erano verso il Castello di Hogwarts, Thorn salutò in un versetto stridulo e volò via verso i piani superiori – in alto, sempre più in alto fino a raggiungere la Torre del Preside. Due minuti dopo aveva consegnato tutto e fulmineo nei movimenti, volò via, già diretto verso la prossima destinazione


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Ignotus A. E. Peverell
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Mr Gingerbread
La storia dell'omino di pan di zenzero fila via nel tempo, scivolando nelle pagine di fiabe della buonanotte e nelle voci segrete di famiglie riunite accanto al focolare. Al gusto di zenzero (di cui porta il nome), cannella, noce moscata e altre spezie, è ad oggi uno dei cookie più in voga sulle tavole di tutto il mondo di maghi, streghe e non solo. Caratteristica principale? L'aspetto da omino con braccia, gambe, perfino occhietti e bocca di glassa. Se non fosse per l'atmosfera mistica che lo avvolge, l'omino di pan di zenzero risulterebbe un biscotto esclusivamente simpatico, forse neanche troppo delizioso. Eppure, è comune ritrovarlo come simbolo magico, ancor più nel periodo natalizio.
Una tradizione che viaggia un po' ovunque.
Per gli abitanti di White Mermaid, però, l'omino di pan di zenzero è un cantante. Già, cari lettori, un vero e proprio cantante. Ricorderete il villaggio per la cronaca bizzarra della nostra giornalista Wilhemina Bishopfonte riguardo l'evento di beneficenza risoltosi in frittelle stregate e lanciate in lungo e in largo. Qualcosa di altrettanto sorprendente è accaduto poche settimane addietro: in occasione del Natale, la comunità magica di White Mermaid ha organizzato uno spettacolo di musica e danza presso Pearl Square, il centro cittadino. Esibizioni di artisti di strada, cantautori e ballerini hanno saputo deliziare l'intera serata in festa: il colpo di scena finale, tuttavia, ha ritrovato un autentico omino di pan di zenzero al centro del palcoscenico. Ingigantito magicamente, ha catturato l'attenzione degli spettatori – una trasfigurazione meravigliosamente complessa.
Accompagnato da strumenti a mezz'aria – chitarre, bassi, tamburi – si è esibito di fronte l'intera folla in musiche fuori dall'ordinario, suonando a sua volta la batteria. Un canto privo di voce... eppure tanto coinvolgente da aver lasciato il segno. «Adulti e bambini, spettri e sirene affacciatesi dalle coste... eravamo completamente affascinati, nessuno avrebbe potuto sfuggire all'incanto del momento» è la testimonianza variopinta di un cittadino.

Il fenomeno sfuma via come un prodigio magico, pochi giorni prima la notte di Natale. Nulla più di un coup de théâtre, tutto sommato. Ma l'omino di pan di zenzero torna presto alla ribalta: è la Vigilia di Capodanno, pochi giorni dopo l'evento musicale di White Mermaid. Presso il Teatro Magico di Diagon Alley, come da prassi, si discute la rosa di candidati del Fwooper d'Oro – il prestigioso premio musicale che si terrà entro fine mese. La commissione, guidata da Glenda Chittock e Celestina Warbeck, stila i finalisti in lizza: I Figli del Sole, The Hobgoblins, .shey tornano alla ribalta. Le musiche più amate dell'ultimo anno scintillano in promesse di vittoria, catturate dalle frequenze di Radio Strega Network. Ed è durante l'assemblea musicale, allora, che appare sul palcoscenico un omino di pan di zenzero – non più alto di un metro, seguito da strumenti stregati, alcuni tra le braccine di pasta. È facile immaginarlo come una burla, un incantesimo trasfigurativo del pubblico, forse degli stessi concorrenti. Ma l'omino è un portento: la musica, intessuta di magia, s'espande come una malìa. Intrappola i presenti, tessendovi la stessa meraviglia dello spettacolo di White Mermaid. È un'esibizione che nessuno tenta d'arrestare, e come potrebbero? La musica è psichedelica, travolge animo e cuore in modi atipici: è un battito che pulsa sotto pelle, intensificandosi con giri di corde di bassi e chitarre; è in crescendo, rapido, rapido, sempre più rapido: colpi selvaggi, in espansione. Uno stile unico, il new wave del mondo magico. Sembra d'essere in un concerto, nella frenesia di una musica che impone di ballare. La batteria è una costellazione di note seducenti. Quando la musica si dissolve, la platea è in estasi.
Chi è stato? Si cerca l'Incantatore, il musicista dietro la trasfigurazione. Sul palco, però, l'omino è scomparso, lasciando un soffio zuccherino che forma il suo nome... Mr Gingerbread.

L'intromissione al teatro del Fwooper d'Oro è un biglietto vincente. Come potrebbe non esserlo, se Glenda Chittock siede tra il pubblico? La nota presentatrice manda in onda la musica ascoltata: è un rischio anche per lei e per Radio Strega Network. Il pubblico, in ascolto, è in visibilio. Si cerca il nome del cantante, gli store musicali sono presi d'assalto. Nel giro di poche settimane, Mr Gingerbread è campione d'ascolti: un omino di pan di zenzero, appena incantato, scala le classifiche d'ogni frequenza. Ad onor di cronaca, il suo è un esperimento già conosciuto: I Figli del Sole, con le loro musiche tribali e mistiche; Blodwyn Bludd, con le sue litanie sinistre; e altri, senza alcun dubbio. Ma è di certo originale: quand'è stata l'ultima volta ad aver sentito un biscotto suonare la batteria? Gira già voce che Mr Gingerbread possa entrare tra i finalisti al Fwooper d'Oro, in via del tutto eccezionale; e c'è chi vi rema contro, adducendo il talento alla sola magia, a mo' di teatrino dei burattini. Chiunque ne stia tirando le fila, però, ha vinto questo primo round: Mr Gingerbread, infatti, rilascia oggi l'album d'esordio dal titolo Sugar Trophy.
Un titolo provocante, forse letterale, che s'addice alla musica narcotica dei cinque brani contenuti. In copertina svetta l'immagine dell'omino di pan di zenzero in dolce (per davvero) compagnia, in slitta natalizia. Il disco, curiosamente, è in vendita in box di biscotti di pan di zenzero: l'ultima sorpresa magica per movimentare gli strascichi delle festività? O semplicemente, come sostengono alcuni, il prosieguo di un gioco che confonde la mente?

Resta una domanda, ad ogni modo.
Mr Gingerbread, chi sei davvero?

Al prossimo Canto,
Oliver Brior


 
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27 replies since 9/1/2015, 16:35   761 views
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