Ufficio Jane Read, Medimago

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view post Posted on 8/11/2020, 15:56
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Ufficio Jane Read
Non si aspettava di avere un ufficio tutto suo, almeno non subito dopo l’assunzione: quando Jane ricevette la notizia ne rimase sorpresa, ancora di più quando uno dei custodi del San Mungo la portò davanti ad una porta e le mise le chiavi in mano borbottando “Questo ora è il suo ufficio.” senza salutare o dare altre indicazioni.
La stanza si trovava al piano terra, in fondo ad un corridoio disposto perpendicolarmente rispetto a quello dove era situato lo studio del Direttore dell’Ospedale: da quanto era riuscita a capire con qualche timida domanda rivolta ai colleghi più anziani e agli infermieri con cui lavorava, un tempo apparteneva ad un’altra Strega, Medimago anche lei, che aveva improvvisamento dato le dimissioni del San Mungo e aveva lasciato il paese.

La prima volta che si era trovata davanti alla porta chiusa, chiavi in mano, le ci era voluto qualche minuto per prendere coraggio e decidersi ad entrare: si aspettava una stanza scura come quella di Paul Dwight, oppure un luogo stretto – del resto era l’ultima arrivata, non le avrebbero mica assegnato l’ufficio più ampio dell’ospedale?
Una volta aperta la porta, rimase stupita: l’ufficio era di dimensioni contenute, più alto che largo, ma era quanto bastava ad un giovane Medimago, molto molto luminoso grazie alle finestre che affacciavano sul giardino interno dell’ospedale. Sua madre adottiva l’avrebbe definita una stanza con del potenziale, ma per Jane il solo fatto di poterla gestire come preferiva bastava a rallegrarla.
Ci vollero alcuni giorni per sistemare al meglio l’ufficio, anche grazie all’aiuto di sua cugina Isabel: per la maggior parte cercò di recuperare parte del mobilio già presente, spendendo parte dei suoi risparmi per altre componenti.


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A pochi passi dalla porta d’ingresso si trovava la scrivania, di legno scuro: sopra di essa l’essenziale, una lampada, un portamatite, una pila di fogli e cartelle ordinatamente posizionate al centro; unico extra un vaso di fiori freschi. A completare la postazione due poltroncine per i pazienti, e una sedia imbottita per lei: il tappeto, già presente quando le venne ceduta la stanza, venne tolto.
Alle spalle della scrivania spiccavano le alte finestre con affaccio sul giardino: le tende – bianche – per la maggior parte del tempo venivano lasciate ai lati, permettendo alla luce di entrare ad illuminare la stanza; se necessario durante la presenza dei pazienti invece potevano essere tirate per garantire la giusta privacy.




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Alla destra della porta invece aveva deciso di posizionare una libreria ad L, ad occupare tutto il perimetro di muro libero: gli scaffali al momento non contavano molti libri, ma con il tempo – e viste le abitudini di Jane – si sarebbero riempiti a sufficienza.
All’interno dei ripiani più bassi, chiusi da ante dello stesso legno scuro della struttura, si potevano trovare scorte di medicinali, pozioni e materiale necessario alle medicazioni: in una piccola anta, la più vicina alla scrivania, una scorta consistente di the e delle tazze.
Alla sinistra della porta invece Jane decise di mettere un lettino, attaccato al muro, nel caso fosse stato necessario visitare i pazienti nel suo ufficio: prima di esso però posizionò un attaccapanni, sul quale spiccavano un camice pulito e un mantello invernale.
Sopra il lettino, ad una giusta altezza per non essere d’intralcio nelle visite, appese una serie di stampe anatomiche che aveva trovato ad un mercatino babbano a Londra: costituivano essenzialmente l’unica decorazione della stanza, ad eccezione del vaso di fiori sulla scrivania.
Nessun caminetto, ma per la ragazza non costituiva un problema: se avesse avuto bisogno di utilizzare la Metropolvere avrebbe potuto tranquillamente servirsi dei camini riservati al pubblico.

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Edited by Jane Read - 9/11/2020, 13:16
 
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view post Posted on 5/2/2021, 17:08
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Tenebra sognava di essere un ragno, e invece era un barbagianni. No, non c'era nessuna simbologia, nessuna metafora dietro, quella era esattamente la verità. Fin da quando era appena un pulcino aveva ammirato il mondo da lontano, ancora impossibilitato a spiccare il primo volo, e quello che più aveva saputo affascinarlo nel corso del tempo altro non era che la staccionata di un giardino poco più in basso, alle radici dell'albero sul quale lui e la sua famigliola di barbagiannetti vivevano allegramente. Ancor più che la staccionata in legno, mangiucchiata qui e lì dai roditori, a loro volta mangiucchiati qui e lì dai barbagianni, in effetti era altro ad interessargli. All'inizio aveva creduto si trattasse di un effetto visivo, di un gioco di luce, nulla di particolare. Ma più si esercitava nei primi balzi, più tentava di avvicinarsi, così da mettere maggiormente a fuoco. Quello che Tenebra vedeva, giorno e notte, era una semplicissima, curiosissima ragnatela. Gli sembrava l'opera d'arte più bella al mondo, tessuta com'era fin nei dettagli. Un nodo ad inseguire l'altro, una linea a scivolare verso l'altra. Quando poi aveva sviluppato maggiormente i propri sensi, Tenebra aveva saputo scorgere il ragnetto filatore perfino tra le ombre; e da quel momento aveva desiderato essere proprio come quella creaturina. Aveva desiderato tessere l'arte a sua volta, un po' come capitava al San Mungo. Non era una casualità, infatti, la scelta di considerare le consegne del giornale proprio da quelle parti. Di certo si trattava dell'Ospedale magico più famoso e gettonato dell'intero paese, ma di per sé quello che sorprendeva Tenebra era la maestria dei Medimaghi nello svolgimento delle proprie mansioni. Anche loro, a proprio modo, tessevano l'arte. E comprendere che fosse un'arte di guarigione, dal nobile traguardo, era pienamente sorprendente. Quando lasciò la copia della Gazzetta del Profeta sulla scrivania di Miss Read, infatti, il piccolo barbagianni dispiegò le ali per trattenersi ancora un istante. Era un posto di gran lunga delizioso, ricamato proprio su misura come una di quelle ragnatele che avevano saputo affascinarlo. Forse, si disse, ovunque continuava ad esserci bellezza vera e propria.


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Jane Read

CITAZIONE (Oliver Brior @ 20/12/2020, 14:16) 
A Jolene,
con tutto il mio affetto
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.shey lingua di fata
Quando il suo nome è stato accolto nella rosea dei nuovi partecipanti del Fwooper d'Oro, il prestigioso concorso musicale nel panorama internazionale, nessuno avrebbe mai immaginato potesse giungere tra i finalisti – cantante di appena ventisette anni, di origini sconosciute, privo di ogni sostegno artistico, e con nessun album già rilasciato alle spalle. «Una candidatura che non avremmo neanche dovuto considerare», per citare la voce unanime della giuria musicale. Una candidatura, tuttavia, che è oggi copertina di prima pagina. .shey – un punto all'esordio del nome d'arte, la lettera iniziale come minuscola – non è quella che in molti abbiano definito come la sorpresa dell'anno, non è la rivelazione dell'ultimo decennio, o perlomeno non soltanto. All'anagrafe come Corneille Walker, ultimo di tre fratelli, è propriamente la testimonianza di un talento che diventa prodigio, e che in brevissimo tempo ha saputo svelare successo. Con la semifinale del concorso musicale del Fwooper d'Oro, esattamente il diciannove Dicembre presso il Globe Theatre di Londra, .shey ha ottenuto il massimo dei voti dalla prestigiosa giuria e ha raggiunto in tal modo il più gettonato solista MrGingerbread. La chiave della vittoria? La sua voce, la sua predominanza del palcoscenico, il suo stile, l'uno e l'altro aspetto non possono che aver di certo contribuito al traguardo, ma è qualcosa di ben più intimo ad aver lasciato il segno. «Il suo coraggio, la sua identità» ha commentato caldamente Glenda Chittock, membro di spicco della giuria nonché la più famosa radiocronista di Radio Strega Network. Così, quando Glenda Chittock premia il proprio impegno, il mondo si ferma, e sì, già ne segue l'indicazione.

Lo stile musicale di .shey è una melodia morbida, incredibilmente sfumata; è l'intreccio del jazz di un sassofono che corona l'idillio delicato del soul di una chitarra, talvolta di un basso, e sempre fin nel profondo di ogni ascoltatore. Come prezioso ginepraio, le note si inseguono docilmente in una e più ramificazioni, e nei punti salienti germogliano fino a dischiudersi in vividi, aggraziati boccioli canori. Una simbologia floreale che custodisce il senso di ogni sua interpretazione. L'impercettibile tensione di un'arte che si rende flautata, quasi gracile nelle declinazioni d'esordio, e che man mano che il brano si estende, quasi accompagna la fragilità dell'espressione fino a divenire fortezza. Perché è così la musica di .shey, è cambiamento. In ogni suono, in ogni giro di Re, in ogni minuta carezza di corde in estasi.
«È il soffio di una voce che invoca vento zefireo, e che gentilmente avvolge chi vi presta ascolto, è una voce che sospinge in alto come divina armonia», per citare il commento di Celestina Warbeck, ospite d'onore della semifinale del Fwooper d'Oro. Un successo trasversale, la visibilità di un merito esatto – l'anonimato che si infrange in frammenti e che infine giunge in visibilio del pubblico.

La voce di .shey è una voce che raccoglie in sé una e più definizioni. Se per Glenda Chittock diventa allora ambivalente, e se per la superstar Celestina Warbeck somiglia al vento di zefiro, è evidente che intimamente si tratti di una voce originale, molto singolare in una cornice musicale odierna già variegata. Uno stile, quasi un genere proprio, che richiama le suadenti, spirituali sfumature di Malala Wisk, come una lingua nuova, una lingua intima. Quella di .shey è una voce che commuove, che arriva dritto al cuore, e che in effetti – prima di ogni altra cosa – sa affascinare. Un talento charmante, che spinge a danzare in un dondolio costante, spensierato, sospeso ai confini dei cieli. Ci si chiede come possa un artista del genere attirare tanta attenzione senza neanche un album dalla propria. Al di là del brano inedito Love Myself, presentato alla candidatura del Fwooper d'Oro, altro non abbiamo. Un unico, singolo brano, e tutto un successo che compie il giro del mondo. Sarebbe superficiale considerare il talento come assoluta ragione della sua fortuna. Glenda Chittock ha parlato di identità, di coraggio, di ambivalenza – quello che occorre dire, infatti, è che .shey abbia saputo spingersi lì dove nessun altro sia mai riuscito ad arrivare. Ha svelato un'esistenza di istintiva bellezza, e ha condotto una battaglia contro il pregiudizio pubblico che ha reso tutto, di lui e di lei, meravigliosamente vincente. Perché .shey è l'uno, .shey è l'altra.
Il suo nome è già indice di un'identità che molti critici hanno definito come doppia, e che per l'artista invece risulta singola. .shey custodisce in sé, come sua madre, il dono della Metamorfomagia – ha l'abilità innata di cambiare aspetto a piacimento, e così è uomo, e così è donna, e così è l'uno e l'altra, in infinita bellezza. Talvolta appare come un ragazzo, i capelli riccioluti e di tinta d'inchiostro, occhi di nocciola, il volto bagnato di curiose lentiggini; talvolta appare come una ragazza, l'incarnato d'ebano di un docile viso, i capelli voluminosi in acconciatura afro-americana, e occhi scuri tanto espressivi da ammaliare; è la natura di uno spirito libero, che testimonia il miracolo della vita stessa. «Il mio nome è la mia persona, sempre.» Un commento sporadico, l'artista è di poche parole. «.shey sono loro, shey sono io
Un curioso gioco di lettere, l'unione di pronomi che sfumano l'uno verso l'altro. .shey è she, lei; è he, lui; è they, loro. E non possono distinguersi, perché mai si separano. Così, quando .shey sfuma magicamente da un corpo all'altro, il cambiamento è visivo, è per il pubblico, si potrebbe azzardare sia anche scenico; così, quando la voce modula tonalità maschili in un punto, e tonalità femminili in un altro, è come assistere ad un magistrale duetto.
Un ragazzo, una ragazza, e loro. Perché .shey – . she . he. they. – non è l'uno né l'altra, ed è entrambi. Perché sul palcoscenico, è un cambiamento che intimamente mai avviene.

La storia di .shey, della sua Metamorfomagia, della sua identità da gender fluid, ha fatto il giro del mondo magico; c'erano già stati esempi del ricorso vivace alla stessa abilità innata per effetti scenografici, cambiamenti in esibizione, espressioni artistiche vere e proprie – basti pensare alla stessa Glenda Chittock, alla sua parallela carriera di cantante solista e alla sua performance particolarissima di The Sound of Silence – ma qui, con .shey, non c'è silenzio; la sua non è un'identità di contorno, appena teatrale, al contrario è un'identità soggettiva, piena, assoluta. Quello di .shey non è un trucco di mestiere, non è cornice soltanto visiva: quando è lui, quando è lei, quando è loro, lo stile parimenti si lega indissolubilmente. Nelle melodie alte, più chiare, più acute, quando la raffinatezza femminile padroneggia; e nelle melodie basse, ritmiche, più sfumate, quando si esprime il gusto maschile. .shey è armonia d'insieme. E non è un caso se nel brano Love Myself l'artista ponga sé in primo piano.

But is it fake love if I'm lying to myself
Tryin' to fake the way I feel?
Am I a stranger if I don't recognize myself
Tryin' to fix up something real?


.shey si riconosce, vive la sua identità in modo completo, ancor prima che coraggioso. Nelle interviste per l'iscrizione al concorso musicale, tra l'altro, ha sottolineato come la sua storia non sia stata semplicissima; come il pregiudizio l'abbia tallonato fin da bambino, quando i suoi interessi vertevano nelle schiera di infidi stereotipi comuni, quando il suo aspetto tremava nel turbinio di un volto che era donna, e che era uomo, e che per molti poteva essere l'uno oppure l'altro, e che per loro – per .shey – era già l'uno e l'altra. Parla di amore, e lo fa nell'accezione di amor proprio: un amore che non lo rende straniero, che permette di riconoscersi in ogni tempo, in ogni luogo. Un amore che non deve essere riparato, perché già completo, già vivo. Quella di .shey è una pagina musicale che diventa autobiografica, sociale, pubblica, e che per l'impatto mediatico ottenuto sfuma già in identità collettiva. Il suo è un esempio, è una testimonianza – di talento, certo, ma soprattutto di scelta. Una scelta che lo vede allora finalista al Fwooper d'Oro e nuova promessa musicale.

La sua voce, il suo talento, la sua espressione, tutto è eufonia – armonia dei suoni, armonia di spirito. Con la semifinale, l'atteso album d'esordio di .shey è stato rilasciato pochi giorni fa in tutti gli store musicali ed è oggi sotto i riflettori. L'album, contenente il brano Love Myself, si intitola Lingua di Fata: le tonalità del blues e del jazz, tipiche in .shey, tornano in chiave poetica, molto dolce. Un disco di appena cinque tracce, con un ritmo d'incanto che volge talvolta verso lo swing, in una frenesia che turbina, oscilla, e che carezza il cuore in soffio di vento. Lingua di Fata, continua .shey, è un inno alla vita nelle sue iridescenti espressioni – come una creatura sospesa in identità androgina, fluida, indelebile. Lingua di Fata è la lingua innata di un animo in risveglio, che giunge in ascolto e che comprende; di un animo che si lascia sorprendere.

But even the worst nights
There's nothing I'd change
Something to prove
They don't love you like i do


Like I do, brano da cui ha origine la strofa precedente, è un Canto con la lettera maiuscola. Come un richiamo a svelarsi, come un invito ad accettarsi – senza nulla da cambiare, sulla scia di un amore che diventa proprio, di un amore che è approdo sicuro. E allora non è un caso se nel brano Chemistry, in assolo maschile, .shey quasi dia l'impressione di parlare a sé e con sé.

Theres a boy, theres a girl
Who's meant to be, who's meant to be
on you, on me


C'è un ragazzo, c'è una ragazza. Diventa incipit di una fiaba, e racconto di una vita. Così le note si dispiegano libere, rivolgendosi all'orizzonte, e il passo iniziale è un battito d'ali. Così la voce, guida oltreconfine, è donna, è uomo, è voce. Scivola in magia coinvolgente, come un volo di Fata, e nel bocciolo di un canto è sempre suadente fioritura. Quello di .shey è scrigno prezioso, apertosi per sé e per tutti. E nel mistero delle sue origini, allora, la sua musica avvolge esotericamente, fin nel profondo. .shey è arte, un'arte che forse vedrà la sua vittoria al Fwooper d'Oro, nella finale del prossimo Gennaio. Un'arte, di certo, che già coinvolge e che vedremo in concerto esclusivo alla Scuola di Hogwarts – .shey, infatti, sarà ospite d'eccezione del Ballo delle Fate. Un tema che ritrova affinità fin nel titolo del suo album, così come nella sua storia. Un tema che è accordo di voce, di suono, di simbologia, e di una vita che non smette di fiorire. Lingua di Fata, come .shey, è intimità.
E come ogni altra intimità, è una rivelazione che va assaporata lentamente. Come carezza di vento, come battito d'ali di fata.
 
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view post Posted on 2/3/2021, 12:36
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L'aveva seguita per molto tempo, non poteva negarlo. Intrufolandosi dapprima nel corridoio dei pazienti meno gravi, superando la sala d'attesa vera e propria, arrivando così fino al reparto di chirurgia magica, non l'aveva persa di vista neanche per un istante. Capitava spesso che un barbagianni volteggiasse per le stanze del San Mungo, la posta d'altronde arrivava anche lì, così non si era affatto preoccupato di eventuali sguardi indiscreti – il Direttore avrebbe potuto cacciarlo via ad un colpo di bacchetta, ne era consapevole... ma se Dwight non vedeva, Dwight non soffriva. Quello era un motivetto che continuava a pensare, quasi più come speranza che come certezza. Per di più lui era Tenebra, di nome e di fatto – nascondersi, rendersi invisibile, quello era un potere che in pochi custodivano per davvero, e lui ne era Maestro con la lettera maiuscola. Ad ogni modo non era stato per lungo andare, neanche la sua migliore abilità gli avrebbe permesso di accedere alle sale d'operazione, purtroppo era evidente. Ma l'aveva vista. Oh sì, l'aveva vista con i suoi occhioni color dell'inchiostro. Mentre impugnava la bacchetta come un bisturi, mentre sussurrava parole di conforto a chi lì a malincuore risultava ferito, perfino mentre somministrava boccette di pozioni rigeneranti e curative, lui l'aveva pedinata come il ragno che da sempre voleva diventare. Così virò in fretta verso l'Ufficio della Medimaga, conosceva la direzione perfettamente fin dalle visite precedenti – quel mese, per giunta, quasi tutte le volte era stato lui a consegnarle il giornale magico. Anche quel mattino lasciò la copia sulla scrivania, premurandosi tra l'altro di aggiungervi una curiosa, lucente ragnatela. Una ragnatela così brillante da attirare a sé i riflessi candidi delle pareti e della struttura dell'ufficio, al punto da porsi come un gioiello d'eccellenza: al centro esatto, come mosca intrappolata, stringeva un cartoncino dalla forma di un cuoricino – rosso porpora, con tante paillettes in superficie. Uno di quei ritagli che aveva sgraffignato dalla Redazione del Profeta. Una ragnatela per lei, soltanto per lei – Jane Read, infatti, lo aveva conquistato. Perché anche lei, come lui, in parte era incantevole tessitrice. Scappò via prima che potesse essere visto, nel silenzio di quella che altro non era che... tenebra.


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Altro appuntamento con i giochi enigmistici. Da oggi si aggiungono curiosi rebus disegnati dalle piume dei nostri migliori illustratori!
Attenzione I primi sei che invieranno tutti i giochi risolti alla casella mp del Gufo Espresso vinceranno buoni spesa alla prossima consegna. Aguzzate l'ingegno!

Complimenti, hai risolto correttamente i giochi enigmistici di Febbraio!


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Jane Read



CITAZIONE (Atonement. @ 3/2/2021, 21:14) 
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Il Serraglio Stregato si rinnova
e mostrerà tutte le sue novità con un evento esclusivo

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Il nuovo anno ha spazzato via il precedente ormai da diversi giorni e le novità non hanno tardato a germogliare nel mondo magico. Ed è di animali e creature magiche che ci concentreremo in questo articolo, un tema caro a molti maghi e streghe che, specie di recente, hanno puntato i Lumos su questioni particolarmente rilevanti a fronte della papabile estinzione di alcune specie.
Il Serraglio Stregato, lo storico negozio di animali e creature magiche sito a Diagon Alley, quasi a voler offrire il suo contributo alla causa, si scrolla polvere e piume assortite per beneficiare di una ventata d'aria fresca che porta con sé cospicue novità per i suoi affezionati clienti e coloro che ancora devono metterci piede per la prima volta - con la promessa che non sarà l'ultima.
A partire dall'aspetto, infatti il negozio è riuscito ad ampliarsi al fine di ricevere un maggior numero di ospiti ed offrire così all'affezionata clientela un ventaglio maggiore di creature tra cui scegliere, per tutte le tasche, tutti i gusti e tutte le necessità. Dimenticate quindi il negozietto angusto e impolverato, dove le gabbie parevano stipate con espedienti magici forzati pur di garantire un minimo di scelta. Ridipinto con vernici animate, le pareti raffigurano con discreto realismo volatili che volteggiano in cieli sconfinati, Mooncalf che rimirano la volta celeste rischiarata dal chiarore lunare in attesa di abbandonarsi alle loro danze ipnotiche, Asticelli che scalano alberi infiniti ed altre meraviglie pittoriche che i lettori potranno scoprire con i propri occhi visitando il negozio. Ogni arredo è stato sostituito con pezzi nuovi che richiamano il cuore pulsante del negozio, dalle sgargianti piume di Fwooper usate per rilasciare certificati d'acquisto, alle morbide sedie a forma di aculei di Knarl.

Un'altra novità è rappresentata dall'aggiunta di accessori specifici per ogni razza, mangimi pensati appositamente per la salute ed un nutrimento efficace ed in linea con il fabbisogno nutrizionale di ciascuna creatura ed habitat personalizzati provvisti di tutti i comfort e le cure delle quali i nostri amici ad una/quattro zampe hanno bisogno. Come anticipato, il Serraglio Stregato - tappa fondamentale degli studenti di Hogwarts, oltre che degli amanti della fauna babbana e magica - accoglierà molte più creature di quelle che finora le ridotte dimensioni del negozio hanno permesso. Partendo da coloro che hanno un indice di pericolosità bassissima, e dunque accessibili ad una più vasta clientela, fino ad arrivare a quelle ritenute pericolose dal Ministero della Magia, con una classificazione di XXX, alienabili solo a maghi e streghe capaci e maggiorenni. Per stuzzicare la curiosità dei lettori, segnaliamo qualche esempio tra le novità poco conosciute come i topi ballerini - in grado di ballare, realizzare giochi di prestigio con la coda e comporre semplici e brevi pezzi musicali con strumenti adeguati alla loro misura - ed i conigli trasformanti - che cambiano di tanto in tanto in cilindri per poi tornare al solito aspetto con un sonoro schiocco.

Le restanti aggiunte saranno visionabili in concomitanza con l'evento inaugurale che si terrà presso il negozio sabato 6 febbraio e durerà l'intera giornata.
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In questa data la porta del celeberrimo negozio si spalancherà al pubblico rivelando la sua nuova veste e tutte le novità che ha da offrire. Ma non solo, perché l'evento si avvarrà di alcuni magizoologi che, stuzzicati dall'ampliamento del Serraglio, hanno dato la loro disponibilità per presenziare durante la giornata per elargire informazioni ai curiosi, oltre che presentare le nuove creature magiche al pubblico, con tanto di spettacolo di inaugurazione.
Un corteo di topi ballerini mapperà il negozio deliziando gli sguardi attraverso pirotecnici giochi di prestigio con la coda, che si allungherà come una corda da funambolo, e delizierà l'udito con composizioni musicali realizzate con strumenti musicali su misura per loro. A seguire, un divertente spettacolo di conigli trasformanti che cambieranno nei cilindri. Un intrattenimento divertente sarà costituito dalla possibilità di venir punti da un esemplare di Celestino per poter raggiungere levitando alcuni esemplari di volatili ed osservare la scena dalla loro stessa angolazione. Si coglie l'occasione per ricordare che troppe punture possono portare a fluttuare in maniera incontrollabile per giorni e che a una reazione allergica può corrispondere un galleggiamento permanente. Disposti vicino al bancone verranno proposti, solo per l'occasione, acquari ospitanti banchi di Shrake e Ramore guizzanti che, a seconda delle luci che li investiranno, offriranno dei bagliori argentei dati dalla riflessione delle squame a contatto con le fonti di luce.
L'evento promuoverà l'avvicinamento di maghi e streghe di tutte le età alle creature magiche sotto la tutela di esperti del settore, con la speranza di annoverarne l'importanza nella società magica e sensibilizzare la popolazione nel comune interesse, umano e delle creature magiche.
Ma le sorprese non finisco qui!
Per rendere ancora più entusiasmante la giornata, una coppia di note magizoologhe di cui non sveliamo (ancora) il nome, si sono dette disponibili a presentare in esclusiva il loro ultimo libro, una raccolta di scatti fotografici di inestimabile pregio in vendita solo in quella data. Le fotografie in movimento sono opera di ricercatori magizoologi e frutto di un'accurata selezione da parte delle autrici; testimoniano scorci di vita di creature magiche che popolano angoli inesplorati e selvaggi del mondo magico, con relative didascalie, ed offrono un'immersione emozionale a beneficio del lettore che viene trasportato in un mondo vasto e caleidoscopico. I ricavati saranno devoluti ad associazioni di tutela e protezione di creature a rischio estinzione ed ambienti minati dal crescente progresso economico.
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Ad impreziosire la sua ultima fatica letteraria, il libro si avvalorerà di illustrazioni in movimento che catapulteranno il lettore con la fantasia negli scenari da sogno dove dimorano le creature protagoniste, fornendo uno spaccato sulle loro abitudini miscelate ad un pizzico di magica fantasia. Saranno diversi i rappresentanti del settore che presenzieranno offrendo la loro disponibilità a rispondere a domande, approfondire argomenti e allietare gli animi con esibizioni straordinarie. Vi saranno anche focus su specifici argomenti come quello tenuto dalla rettilofona islamica Djamila Sharazad, che giungerà nel nostro Paese appositamente per l'evento. I clienti, inoltre, avranno la possibilità di divenire protagonisti della scena in molteplici modi. La curiosità corrode anche chi sta scrivendo l'articolo, che non si lascerà perdere questa imperdibile occasione. I clienti che presenzieranno all'evento non saranno invitati solo a spendere Galeoni per acquistare animali e creature, e relativi corredi, ma anche per portarsi a casa gli unicum ispirati ad animali e creature ideati dal Serraglio, alcuni frutto della fantasia di Estia, la graziosa elfa titolare del Focolare Domestico, negozietto vintage sito a Hogsmeade. Con un programma così accattivante, gli organizzatori auspicano una nutrita affluenza all'evento.

Graffiate la vita, spiccate il volo e non mancate!

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Edited by Il Gufo Espresso - 2/3/2021, 15:14
 
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view post Posted on 4/4/2021, 18:01
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Così inebriata di talento, d'incanto già nata e ora nascente, la Tessitrice accolse una stilla d'arroganza, e come un nodo di tela che s'unisca armoniosamente all'altro, rapidamente vi strinse il suo cuore. Alla sfida d'oltraggio che perpetrò alla Divina Maestra, la condanna... – Tenebra si svegliò di soprassalto, gli occhioni più scuri di pozze d'inchiostro volgevano allora di scatto da un angolo all'altro della tana, le piume ad un tratto arruffate e gli artigli stretti al nido di legno tutto intorno. Non ricordava quando fosse stata l'ultima volta che aveva sognato i suoi affetti più vicini, ne era così sorpreso infatti da titubare distrattamente in quei primi momenti. La voce che aveva accompagnato i suoi sogni era una voce familiare, molto vivida per lui e per il suo passato: quello che raccontava, poi, riguardava una delle storie a cui più teneva in proprio cuore. L'identità di Aracne, nel mito greco, rappresentava la massima aspirazione di tutta la vita, ne era sempre stato molto convinto. Di buon umore, allora, cominciò la sua giornata nel migliore dei modi. C'erano diverse consegne in programma, lo sapeva. Il nome della Medimaga che aveva preso in simpatia svettava per lui in cima alla lista, ad ogni modo. Aveva anche un regalino per lei, l'aveva recuperato in segreto proprio quella notte, quando aveva consegnato l'edizione del Profeta della Sera ad una giunonica strega con l'incredibile passione per la cucina più artistica in assoluto: un paio di dolcetti era tutto quello che Tenebra aveva preso dal tavolo dei pasticcini dell'altra, si trattava di coloratissimi ovetti al cioccolato disposti meravigliosamente su un vero e proprio nido di nocciola e gianduia. Il modo in cui erano stati intrecciati, tanto delicatamente da non spezzarsi affatto, gli era apparso come un capolavoro, un po' come una ragnatela – e per lui, si sapeva, non esisteva altro di più bello. Era uno strano barbagianni, Tenebra, con quel suo sogno nel cassetto di diventare un ragno. Un dolcetto era per lui, comunque, l'altro invece... Al San Mungo non trovò troppi ostacoli, non di certo più del solito. Superò una fila di pazienti in attesa, raggiungendo in volo l'ufficio di Jane Read proprio alle prime luci dell'alba. Nella speranza di non essere adocchiato ancora in giro, consegnò tutto: il giornale, il dono per gli abbonati, e quel dolcetto in nido dolcissimo lasciato proprio sulla scrivania. Per lei, che ricuciva tutti a puntino. Per lei, l'Aracne del San Mungo.


Buona Pasqua dalla Redazione della Gazzetta!
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SiBPQDE
Uovo Magipiuma (+1 Punto Corpo)
Opera artigianale del rinomato Chef Gautier, è un uovo di cioccolato al latte con un sottilissimo rivestimento interno di ganache al cacao e semi di fuoco; un pulviscolo di fleur de sel di Camargue sfuma in un gusto tanto vellutato quanto audace. È decorato in superficie da piume colorate in zucchero Muscovado e cristaux de lune célestine, ingrediente segreto della cucina francese (ricetta completa, pag. 7) – Contiene una sorpresa, un vivace giocattolino dalla forma di un uccello magico, in legno e dipinto a mano. Sistemato sulla spalla, infatti, attiva la sua magia.

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Può essere un Diricawl, che vi farà sparire in uno sbuffo e comparire ad un passo distante; un Fwooper, che vi permetterà di cambiare il colore di ogni oggetto sfiorato; un Augurey, che farà comparire un guizzo di pioggia poco più avanti; un Tuono Alato, che vi permetterà di riprodurre il suono dei lampi e dei tuoni ad ogni battito di mani; una Fenice, che farà spuntare scintille di fuoco e di cenere sotto i vostri piedi; un Occamy, che farà ingrandire parti del volto o delle mani per qualche attimo; effetti divertenti e tutti innocui, sempre attivi quando il giocattolino sarà sulla vostra spalla. Ogni uovo contiene un solo uccellino giocattolo. (Offgdr a vostra scelta). Che sia quello che più vi rappresenti? Scopritelo nel Quiz a tema! click


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Jane Read

CITAZIONE (~ Lucas Scott @ 28/3/2021, 12:48) 
DaAWa8E
E’ una leggenda a immagine e somiglianza delle fantasie più fanciullesche, dei miti antichi risalenti a culture preistoriche e narrazioni dal cuore grande. Un racconto che prende origine nella lontana notte dei tempi, quando l’impiego del fuoco nella magia trovava largo spazio nella terre Orientali. Parliamo nello specifico di lampade magiche, contenitori dall’involucro sicuro, oggetti potenti in grado di assorbire tutta la potenza degli spiriti ed imprigionarli per sempre all’interno di una dimensione fantasma. Una storia molto antica ma bella; così bella da ritrovare un principio di funzionamento esoterico anche nel mondo magico londinese di oggi. Questo tipo di pratica è stata sempre ritenuta proibitiva dal Ministero Inglese in quanto legare un’anima defunta al piano mortale, potrebbe rappresentare una fonte di dolore per il fantasma stesso; precludendogli di fatto la possibilità di accedere nell’aldilà. Frammenti di legalità questi che cominciano a vacillare, in seguito alla divulgazione di alcune informazioni; un mercato clandestino di lampade magiche sembra aver preso vita in alcuni punti specifici nei confini britannici, generando grandi perplessità in determinati quartieri di Londra. Notizie concordanti sembrano condurre verso la zona di Peckham Street, un luogo ben noto per la notevole quantità di case fatiscenti e abbandonate, dimore perlopiù frequentate da vecchi fantasmi in cerca di un posto sicuro dove vagare in tranquillità. Abitazioni che ad oggi, dopo un’attenta analisi approfondita, risultano essere state demolite del tutto, col chiaro intento da parte del Ministero di poter riqualificare un quartiere rurale oramai lasciato in perfetto degrado da diversi anni. Il grande mistero, tuttavia, sembra aleggiare intorno alla scomparsa improvvisa degli spettri che risiedevano in quel luogo: un’assenza ingiustificata che lascia presagire molto scetticismo popolare. Tante sono le supposizioni nate al riguardo: una particolare coincidenza tempistica mette ben a fuoco il presunto collegamento tra la vendita clandestina di lampade magiche e le misteriose sparizioni, un fattore curioso e decisamente poco casuale secondo il parere di molti. L’utilizzo non corretto di una lampada magica, per mano di entità sconosciute, sembra rappresentare una visione plausibile dell’intera vicenda; al contrario, meno chiare appaiono ad oggi le motivazioni di tale gesto crudele. Un vuoto di informazioni che porta l’opinione a pubblica a porsi alcune semplici domande: perché le autorità non parlano realmente di quanto accaduto? Ma il Ministero quanto veramente conosce di tutta questa storia? Perplessità interessanti che al momento non trovano alcun riscontro ufficiale nelle fonti del Profeta. Nel frattempo, un’accesa protesta è stata avviata dalla Congrega dei Fantasmi, a riprova di come queste sparizioni improvvise siano alla base deontologica nei confronti della loro categoria, una caccia deplorevole messa in atto da qualcuno attraverso l’uso sconsiderato di queste lampade magiche. Per comprendere meglio il loro sgomento, andrebbe approfondita la storia in origine dei Jinn, meglio conosciuti come “geni delle lampade”, delle figure totalmente diverse da quelle a cui siamo abituati ad immaginare nello scenario comune di oggi. Secondo alcuni resoconti storici, elaborati da una comunità orientale di maghi, i Jinn sarebbero degli spiriti creati dal fuoco nella stessa maniera in cui gli uomini vennero creati dalla terra. Proprio a tale vicenda si associa la disobbedienza di Iblis, che, rifiutandosi di prodigare i propri poteri in favore del bene collettivo, venne dannato per sempre, assumendo così il nome di Darkdevil. Tuttavia, a differenza della traduzione letterale della parola stessa (Diavolo Oscuro), nella quale la mente umana lascia partire diversi naturali collegamenti, perlopiù con demoni e figure maligne, nell’antica Persia queste figure sono semplicemente viste come un’altra forma di vita, non per forza malvagia. Oltre all’essere di fuoco, però, la loro caratteristica più importante è quella di essere posti in una diversa dimensione da quella umana, risultando così invisibili. Dotati di grandi poteri e di un vasto controllo delle forze che componevano la realtà terrestre, i Jinn divennero presto oggetto di forte interesse per molte persone, ispirando al proprio cospetto varie entità di individui con scopi finali sempre differenti e quasi mai benevoli tra loro. Questi spiriti potevano apparire attraverso forme di animali o umanoidi a seconda dei casi, in grado sia di esaudire le preghiere dei mortali che di distruggerli a seconda del loro umore; un fattore importante questo, considerato da molti come la causa principale che spinse gli esseri umani ad ingaggiare guerre sanguinose solo per accaparrarsi questo tipo di potere supremo. Finiti ad operare nelle mani sbagliate, questi spettri divennero presto delle entità astratte, per lo più maligne e inclini all’inganno e ai tranelli mortali. Da questo momento in poi i Jinn divennero più parte del problema che della soluzione, non più oggetto di venerazione da usare con parsimonia ma comprimari in una storia fatta di guerre, sangue e massacri. Una situazione generale diventata oramai insostenibile portò la figura di un giovane mago molto potente ad intervenire: alla base di tutto, vi era un anello di bronzo e una lampada magica, due cimeli molto potenti in grado di assorbire tutta la potenza di questi spiriti; due oggetti nati dalla straordinaria conoscenza di Aladino (personaggio molto noto in alcune disamine fiabesche per babbani), il giovane eroe che secondo alcuni racconti popolani, tramandati di generazione in generazione, fu il vero ideatore della prima lampada magica costruita nel mondo. Sicuramente una storia affascinante questa, circondata da un profondo alone di mistero e da molto scetticismo riguardo la veridicità di tali avvicendamenti; diversi riscontri non ufficiali, ovviamente, sembrano però presagire alcune verità assolute intorno a questa vicenda quasi mitologica, fonti sulle quali il Profeta cercherà di scoprirne molto di più in futuro. Nel frattempo, preferiamo affrontare la cruenta realtà del presente, dove una situazione sgradevole vede il mondo dei fantasmi fortemente minacciato dal contrabbando illegale di queste lampade magiche, un problema rilevante che richiede l’intervento tempestivo da parte delle unità Ministeriali. D’altronde, come sostiene il famoso spettrologo Viktor Haunt nel contenuto delle sue opere: “le storie passate non devono essere mai dimenticate, comprensione e rispetto nella figura degli spettri sono la base di partenza per conoscere la memoria intera del mondo”.

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Era tutta colpa di Zorro! Ecco, avrebbero potuto scrivere una pièce teatrale su quella storia così fastidiosa, di certo ne avrebbero ricavato qualcosa di buono. Da quando erano state svelate le storie d'amore di Zorro e di quella curiosa Ministeriale – non che lui ci avesse capito molto, ma quello era un altro discorso –, c'era stato un discreto cambiamento alla Gazzetta del Profeta. I gufi devono ruotare, così svettava a lettere cubitali sul cartello principale in Redazione. Devono ruotare, che orrida espressione! Neanche fossero stati delle ruote panoramiche. I postini non dovevano effettuare le consegne sempre per gli stessi abbonati, quello era il punto in breve, ma gli stessi Redattori avevano compreso già dopo una settimana quanto quella proposta fosse controproducente. D'altronde, era più facile per tutti loro – gufi, civette, barbagiannetti, corvi e così via – ricordare lo stesso percorso e portare così a termine ogni consegna nel minor tempo possibile. Da parte sua, ad ogni modo, Tenebra non aveva mai considerato il problema. Era sempre stato un barbagianni diligente, mai un errore nella sua carriera e mai sarebbe stato così vistosamente sciocco come Zorro. Certo... la zucca che stringeva tra gli artigli, a fatica, sanciva il contrario e già aveva attirato gli sguardi di molti Babbani tra le strade di Londra. Tremava all'idea dei titoli di giornale: Nuove frontiere di consegna – Barbagianni trasportano zucche!, quello era il tipo di conseguenza che avrebbe potuto costargli caro, molto caro. Al San Mungo, comunque, si affrettò a raggiungere con difficoltà l'Ufficio della Medimaga del suo cuore. Quella zucca era per lei; insieme alla copia del giornale, s'intendeva. Lasciò scivolare tutto con delicatezza, piegando le ali sotto uno sforzo che mal sopportavano. Una zucca, una vera zucca, si fermò fortunatamente sulla scrivania dell'ufficio – arancione, bella grossa, era tuttavia stranamente avvolta da una ragnatela di cotone. Quando Tenebra beccò in superficie, l'intreccio di corde si tese per magia fino ad espandersi in una ragnatela color latte, con tanti fantasmini decorati ai vari bordi finali. Vinta dall'incanto della rete, la zucca si sospese a mezz'aria, in volo. Lì avrebbe atteso Jane Read, un po' come un dono di Halloween. Un po' come un dono d'affetto: Tenebra, d'altronde, sognava sempre di essere un ragno.


Buon mese di Halloween dalla Redazione della Gazzetta!
In allegato, per tutti gli abbonati del Profeta:

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Jane Read






CITAZIONE (petrichor. @ 2/10/2021, 17:40) 

Abby Roland:
lo scandalo di una madre animagus.

"Sono ancora in corso le indagini preliminari per il caso Roland, l'Animagus che rivendica il suo ruolo di madre in vesti non umane. Il Wizengamot non ha ancora espresso una data per il processo definitivo."

L'Ufficio Applicazione della legge sulla magia è da settimane in subbuglio davanti all'uragano mediatico del caso Abigail "Abby" Roland.
Qualora vi foste persi gli ultimi articoli a riguardo, Abigail Roland era investita fino al mese scorso della carica di Consulente di Trasfigurazione presso il Ministero della Magia britannico.
A soli ventotto anni aveva ottenuto sei mesi fa la gestione di un progetto di ricerca sul campo di sua stessa proposta.
Con l'approvazione del Ministero Babbano, la Signorina Roland avrebbe dovuto cercare di integrarsi con successo in una riserva naturale di Orsi Bruni nel Kent e rispondere alla domanda "una creatura non disposta di magia ha modo di poter riconoscere come estraneo alla propria specie un mago trasfigurato o questo può venire riconosciuto come pari?".

Calimus B. Wood, opinionista decennale per Trasfigurazione Oggi, la celebre rivista accademica del settore, commentò il progetto nell'edizione dello scorso Febbraio come "un'emozionante iniziativa ministeriale che potrebbe mettere in discussione le attuali considerazioni sulla Trasfigurazione Umana", annunciando nel suo articolo di critica completa disponibilità a poterla personalmente supportare nel suo percorso.

Ciò che forse Wood e i suoi lettori non potevano prevedere fu il successo della ricerca non nel campo accademico, ma giudiziario.
E' il 6 Agosto quando venne segnalata la mancata consegna del rapporto di ricerche del Consulente Roland ed il 7 Agosto quando il Supervisore Consulente Thomas Weaver ritornava a mani vuote dal Kent senza essere riuscito a trovare la Roland.
Il 10 Agosto una squadra di quattro ricercatori del Dipartimento per il Controllo e Salvaguardia dell'Ambiente Magico e un Consulente di Trasfigurazione raggiungono la riserva in cerca di Abigail: i sospetti l'avrebbero immaginata bloccata nella sua forma d'animagus per una trasfigurazione troppo prolungata o al più ferita dagli orsi del posto qualora la sua tesi di ricerca si fosse rivelata scorretta.

Invece, dopo otto ore di ricerca, Abigail Roland venne trovata in forma umana, incolume, ai piedi di un faggio al limitare della Riserva.
La causa della sua scomparsa? Un cucciolo di orso fra le sue braccia.
Alle prime accuse di negligenza dell'ufficio, Abigail Roland si mostrò indifferente, arrivando invece a richiedere un permesso di licenza per maternità.
La maternità per chi, vi starete chiedendo? Per il cucciolo di orso, ovviamente.
"Ho trovato Tubby da solo a metà Giugno quando ero ancora trasformata ed è stato amore a prima vista. L'imprinting mi ha resa sua madre più dell'orsa che l'ha innaturalmente abbandonato. E' mio dovere come figura di riferimento del cucciolo mantenere il mio ruolo in natura di sua guida finché non sarà adulto e autosufficiente." Così afferma Abigail alla nostra Redazione.

La situazione a quel punto è stata portata fra le mani della Corte del Wizengamot.
Da una parte l'Ufficio Applicazione della legge sulla magia richiede che il cucciolo venga riconsegnato alle autorità babbane in gestione della Riserva Naturale Orsi Bruni del Kent e che Abigail Roland venga destituita del suo ruolo di Consulente, pagando un'ingente somma di galeoni per i fondi alla ricerca andati perduti per la sua negligenza, dall'altra parte del banco Abby Roland muove a sua volta denuncia al Secondo Livello, attestando come i suoi diritti di madre dovrebbero venire tutelati dalla legge magica per via dell'imprinting naturale che la lega all'orso orfano e che, qualora spezzati, risulterebbero in un trauma irreversibile per l'animale.

L'Avvomago Lucas Montmorency dalla parte dell'accusa afferma come l'imputato debba necessariamente accettare di eseguire i dovuti test del San Mungo per poter ottenere il proscioglimento per difetto di imputabilità per vizio totale di mente (accreditabile al momento solo in teoria per un danno permanente al cervello per abuso di trasfigurazione umana in tempi prolungati), ma pare che proprio ieri, 1 Ottobre, Abigail Roland si sia rifiutata di collaborare e sia sfuggita alle autorità rifugiandosi nella Riserva Naturale del Kent, accorrendo alle zampe di suo figlio.

Solo il Wizengamot, ora, sembra poter sfatare i nostri dubbi.
Può Abigail Roland considerabile legalmente madre del giovane orso?
E se sì, come tutelare la coppia?
E' reale la condizione di imprinting paventata da Abigail o è un'impressione sostenuta da problematiche mediche?
La nostra Redazione rimane in attesa di sviluppi.

di Ariel A. Vinstav


codici by @hime
 
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view post Posted on 7/11/2021, 15:03
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Tenebra non poteva mancare al solito appuntamento al San Mungo. Nulla di grave, non era mai quello il punto: le ragioni che guidavano il suo volo verso l'Ospedale Magico più famoso di tutto il paese, infatti, riguardavano una delle streghe più affascinanti che avesse mai incontrato. Jane Read, Medimago d'eccellenza, lavorava proprio in quei reparti e Tenebra ne era stato follemente, perdutamente incantato fin dal primo sguardo, oramai un bel po' di tempo addietro. Aveva lasciato uno e più segni d'affetto sulla scrivania della Dottoressa: ragnatele incantate, bigliettini vivaci, perfino una zucchetta avvolta dolcemente in un reticolo simile ai capolavori dei ragni. Voleva che in quelle stanze vi fosse qualcosa anche di suo, voleva che vi fosse la sua impronta – di barbagianni, s'intendeva, e forse... perché no, in futuro, anche di ragno. Quello restava il sogno di Tenebra: diventare a sua volta un vero e proprio aracnide. Aveva adocchiato proprio quel mattino, tra un corridoio e l'altro del San Mungo, un adolescente con una mano fasciata, dalla quale spuntavano artigli al posto di dita umane. Una trasfigurazione andata a male, aveva stabilito un Medimago di passaggio. Una conferma, per Tenebra: la magia avrebbe potuto aiutare anche chi come lui, poco ma sicuro. Il suo nuovo obiettivo era proprio quello: convincere Jane Read a riconoscere il suo affetto e trasformarlo così in uno splendido, vistosissimo ragnetto. Con la copia di giornale stretta tra gli artigli e una borsa dalla forma curiosa di un gufo di stoffa, infatti, Tenebra volava verso l'ufficio della strega; di lì a breve poté raggiungerlo e liberò ogni presa dal carico pesante che trasportava. Nella borsa, ricamata in un paio di occhietti e orecchie da gufo, c'erano alcuni romanzi di ultima uscita – Robertson, Jensen, Flanders, perfino un saggio di Delaguerre. Erano tutti autori del mondo magico, e quel regalo valeva una piccola fortuna: in allegato c'era un bigliettino, il cui contenuto mal s'addiceva alla consegna della Gazzetta. Era forse un errore? Probabilmente sì, d'altronde il destinatario sembrava legato ad una certa Marilù. Ma la borsetta dalla forma di gufo, appena poggiata sulla scrivania di Jane Read, si era animata per scrutare con occhietti innamorati chiunque incrociasse l'attenzione. C'era lo zampino di Tenebra, c'era sempre. Per lei, per Jane Read, ancora una volta.


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Jane Read





CITAZIONE (Atonement. @ 10/10/2021, 09:27) 

L'orrore affiora tra le alghe
cGGXnaq5zgXwI0Una serie di tragici eventi ha scosso la contea del Devon. La ridente cittadina costiera di Brixham, nota per essere un polo portuale di spicco per la pesca dei Plimpi e per l'importazione e l'allevamento dei Ramora - pesce argenteo diffuso nell'Oceano Indiano - è stata testimone, la mattina del 9 ottobre, di un macabro ritrovamento. Alle prime luci dell'alba, di ritorno da una fruttuosa traversata durante la quale la ciurma aveva anche avvistato un banco di Ramora - secondo la tradizione, queste creature sono ritenute le protettrici dei naviganti e dei marinai e trovarne è un segno di buon auspicio - il peschereccio O lo peschi o scendi aveva appena raggiunto Elberry Cove quando, tra le alghe smeraldine il mago Jonathan Mayhew colse lunghe striature dorate intrecciate negli organismi acquatici. Affondò le mani nella schiuma delle onde, ma la sabbia si fermava tra le pieghe delle dita finché la mani raschiate dalla vita di mare, ghermirono qualcosa. Istintivamente, Jonathan cercò di trarlo a sé, allontanando il grumo di alghe che ostacolava i suoi movimenti, facendo così riemergere un cadavere intriso di un liquido verdastro e bilioso. Nelle iridi celesti come il cielo non brillava più la scintilla della vita che, secondo il referto dei medimaghi incaricati dell'autopsia, era stata spezzata da almeno cinque ore. Le alterazioni chimico-fisiche e quindi morfologiche del cadavere hanno lasciato poco margine di errore. Il corpo esanime è stato identificato come appartenente a Primrose Aíbell Dubois, giovane strega con sangue Veela, studentessa di Beauxbatons in vacanza a Brixham con la famiglia, in Francia ne era stata segnalata la scomparsa da circa un mese e tutti, nella celeberrima scuola di magia francese, attendevano con ansia il suo ritorno.
5zgXwI0«Attorno al cadavere giacevano una ventina di Plimpi morti. Per carità, non è strano trovarne vista la presenza di un fiume che sfocia nelle vicinanze del porto e ne fa confluire alcuni esemplari in mare, pur essendo generalmente creature d'acqua dolce, ma questo non ne giustifica la morte» asserisce Jonathan Mayhew in una recente intervista. Ha inoltre spiegato come i pesci fossero disposti intorno al corpo quasi come macabro rituale. Eppure nessuno ha visto nulla a Elberry Cove, ad eccezione di Edward Tompson, alchimista locale che per hobby si occupa dello studio dei Tadfoal - i cuccioli che si possono intravedere all'interno delle uova semi-trasparenti degli Ippocampi - assieme ad alcuni amici.
«Sapete, io e gli altri siamo soliti darci appuntamento una volta alla settimana presso il rudere della spiaggia. Confrontiamo le nostre scoperte, a volte perdendoci in chiacchiere fino a tarda notte. Erano circa le due quando mi sono assentato per fumare e non appena il mio sguardo si è posato sul mare, ho notato dei movimenti. L'illuminazione era quella che era, capite, le nubi coprivano perfino la luna e quando mi sono fatto luce con la bacchetta ho visto la criniera di un Kelpie affiorare dalle acque della riva! Sono sicuro, erano proprio giunchi di palude, tempo pochi secondi e la creatura si è inabissata e non è più riapparsa.» L'affermazione andrebbe presa con le pinze di un Chizpurfle, in quanto anche questo demone acquatico è solito dimorare nei laghi e nei fiumi e che di norma divora la sua preda, mago o babbano che sia, lasciandone risalire le viscere in superficie. Le sue naturali abitudini cozzerebbero col ritrovamento del corpo integro di Primrose Aíbell Dubois, ma l'ora dell'avvistamento coinciderebbe con quella stimata della morte della ragazza.
Inoltre, la testimonianza del signor Tompson si intreccerebbe con un altro ritrovamento avvenuto lo stesso giorno verso il tramonto.
5zgXwI0 Un'altra imbarcazione ha segnalato macabri ritrovamenti al largo di Brixham. Il peschereccio Acciofish aveva appena calato l'ancora quando la ciurma ha notato movimenti strani tra le acque. La rete appena immersa aveva subìto un forte strattone e, una volta riportata sull'imbarcazione, ha rivelato diversi pesci babbani, alcuni Plimpi smembrati e parti di un cadavere, stavolta di un locale. Il quarantenne Rycroft Spurnrose, guaritore dell'ospedale magico di Brixham, avrebbe dovuto trovarsi a lavoro a quell'ora, ma nessuno lo aveva visto nella struttura ospedaliera. Anche la moglie sostiene di non averlo trovato accanto a sé nel letto la mattina dell'1 ottobre e questo suggerirebbe che si sia allontanato dall'abitazione cercando di non svegliare la consorte. Nessun biglietto, nessuno dei suoi conoscenti sembrava doverlo incontrare, semplicemente da quando si è coricato a dormire non si hanno più avuto sue notizie fino al recupero fortuito dei suoi resti.
Che vi sia un nesso tra i due ritrovamenti? Cosa spiegherebbe il differente stato dei cadaveri, umani e di Plimpi? È davvero opera di un Kelpie o vi è qualcosa di più torbido sotto? Come si spiega la presenza di creature magiche d'acqua dolce in mare? Perché Primrose Aíbell Duboi mancava già da un mese ma è risultata deceduta solo da qualche ora dal ritrovamento? Qual'è stata la sua vita in questo lasso di tempo e perché era rimasta a Brixham?
Due misteri insoluti animano la cittadina magica, fino ad oggi meta tranquilla delle vacanze di molti maghi e streghe britannici; sino ad oggi era stato registrato un solo caso risalente a due secoli fa e tutt'oggi avvolto nell'ombra. Da allora Brixham era tornata ad essere un luogo tranquillo dove vivere, almeno fino ad oggi.
Una squadra di Antimago sta indagando sulla faccenda, interrogando la comunità locale scossa dai ritrovamenti e timorosa che possano avere un seguito. Invitiamo i lettori del Profeta a contattare le autorità preposte qualora possano fornire informazioni utili alla soluzione del caso.
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Edited by Il Gufo Espresso - 10/11/2021, 19:50
 
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view post Posted on 5/12/2021, 15:47
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The North remembers. ♥

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Da qualche mese ormai la consegna del Profeta le riservava sempre una sorpresa: una ragnatela scintillante, dolci di cioccolato, per Halloween addirittura una zucca incantata! Da ultimo, una tenerissima borsa a forma di gufo piena di libri, accompagnata da un biglietto che purtroppo non riportava alcun nome. Si era informata in giro se appartenesse a qualcuno dei suoi colleghi, ma nessuno era riuscita ad aiutarla. L’aveva infine posata su uno degli scaffali del suo ufficio, in bella vista, e quando alzava lo sguardo tra una cartella e l’altra da compilare non poteva non sorridere, rallegrata da quella visione così dolce.
Aveva intuito che i regali e la Gazzetta del Profeta erano connessi tra di loro, e non ritenendo possibile che ci fosse un essere umano – giornalista o addetto alle consegne – dietro quei piccoli doni, provò a testare la sua idea e al tempo stesso a ringraziare in qualche modo l’autore di quei doni. Quel giorno arrivò in ufficio prima del solito, l’alba che ancora colorava di arancio pallido il cielo bianco latte londinese: tra le mani reggeva un sacchetto di carta con il logo del Serraglio Stregato vergato su uno dei lati. Estrasse dalla borsa un piccolo piattino di ceramica bianca, decorato da piccoli fiocchi di neve blu scuro. Sopra di esso posò con attenzione una decina di biscottini gufici, dai gusti più vari, alcuni appartenenti anche alla variante natalizia. Accanto al piatto aggiunse una ciotolina che riempì di acqua fresca con un gesto della bacchetta. Un piccolo biglietto sotto di essa, recante la semplice parola “Grazie!” completava il tutto. Era uscita poi di tutta fretta dalla stanza, pronta ad immergersi nell’ennesima giornata di lavoro.

Per il dolce Tenebra, nel caso passasse questo mese :<31:
 
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I suoi amichetti del cuore – Nero, Ombra e Notte, così aveva scelto di chiamarli – avevano lasciato un dono natalizio in anticipo tutto per Tenebra. Mai emozione sarebbe stata più grande, infatti, di trovarsi completamente circondato da una fitta ragnatela, tessuta finemente e magistralmente dai suoi ragnetti preferiti. Li aveva visti rintanarsi nella toppa che aveva beccato nel suo trespolo, presso la Guferia del Profeta, e di tanto in tanto portava loro insetti, cavallette e zuccherini (non era sicurissimo di cosa potessero apprezzare, continuava a provarci). Quando aveva affilato gli artigli, alla sveglia del bubolare degli altri postini pronti alla partenza, Tenebra era stato assolutamente felice di scoprire l'omaggio dei ragni e quasi aveva tentennato nel distruggerne l'opera d'arte, purtroppo però il lavoro pretendeva attenzione. Già su di giri di per sé, allora, aveva recuperato le copie di giornale, i buoni omaggio che vi erano annessi e soprattutto una scatoletta di cartone che aveva protetto da giorni come un tesoro prezioso. Aveva scovato quel dono sulla scrivania di un reporter della Redazione del Profeta, uno di quei maghi che non riusciva mai a decifrare – non si vedeva spesso in giro, parlava un'altra lingua e quando arrivava a Londra, non si metteva mai bene per il paese. Autore di cronaca nera, dicevano in giro. Per Tenebra era soltanto il reporter al quale aveva sottratto un dono natalizio: era una sfera di cristallo, interamente dipinta a mano in tempere vivaci e brillanti; spiccava un gufetto in miniatura proprio al centro esatto, una ceramica in grado di animarsi, spiccare il volo, girovagare in quello che somigliava in tutto e per tutto ad uno scorcio invernale – la sfera era magica, un breve incantesimo estensivo ne ampliava la visione d'insieme e sembrava di osservarne un'infinita, meravigliosa foresta innevata. Un gufetto volteggiava nei dintorni, in silenzio, spesso avvolto da fiocchi di neve. C'era un bigliettino accanto al pacchettino, e per andare sul sicuro Tenebra aveva preso anche quello: in cuor suo sperava potesse svelare parole d'affetto. Consegnò poche ore dopo tutto nel suo ufficio preferito, quello di Jane Read. E già era pronto per volare via, sempre per il timore di essere scoperto, quando gli occhietti scattarono sul piattino contenente biscottini deliziosissimi. Ne riconobbe il profumo unico ancor prima di beccarne uno, le piume tutto un fremito di felicità. Si sbagliava, Tenebra. E mentre volava via, un ultimo biscottino stretto tra gli artigli, ne parve sicuro: era quella l'emozione più grande del giorno. Jane Read aveva lasciato un segno.


Per festeggiare Natale e Capodanno,
in allegato per tutti gli abbonati del Profeta:

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Jane Read





CITAZIONE (Atonement. @ 13/11/2021, 17:52) 

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L'Infero di Kilmore ChurchUna vicenda incrostata nelle pieghe del tempo e riemersa nella cieca vendetta
upFeQDs Chi non conosce Kilmore Church? Mago o babbano che sia, chiunque risieda in Scozia ne avrà sentito parlare almeno una volta nella vita, poiché questa piccola chiesa si è vestita nei secoli di tante curiose storie. Dervaig, piccolo villaggio babbano dell'isola di Mull situata nella costa occidentale della Scozia, già nel 1961 vantava una piccola e isolata comunità di 82 anime, ad oggi ampliata per un totale di 666. Ma la caratteristica di spicco del villaggio che lo fa risaltare, letteralmente, è la torre a forma di matita di Kilmore Church, cuore pulsante della popolazione locale estremamente credente. A questa peculiarità è stato dato maggior rilievo da quando la chiesa è stata restaurata e la secolare finitura marrone sostituita con un bianco brillante. I fitti alberi che compongono il bosco che la circonda ne oscurano il corpo in lontananza, facendola somigliare ad una costruzione di gessetti stagliata contro una lavagna color carbone. Una chiesa straordinariamente bella, la cui bellezza è venuta alla ribalta sin dal restauro; a colpire è il fatto che tale bellezza si estenda anche all'interno dell'edificio. Lo spazio, suddiviso in tre navate su colonne binate, racchiude opere pittoriche di grande pregio: affreschi secolari tingono le pareti nivee di colori accesi e narrano storie incredibili.
upFeQDsUna di queste tratta le vicende di uno dei preti che prestò servizio a Kilmore Church nel Medioevo, il giovane e ambizioso Padre Melden che sconvolse la piccola comunità con un travolgente carisma e, soprattutto, una serie di "miracoli". La comunità magica non attribuisce a tali vicende lo stesso valore dei babbani e già a suo tempo, con la dovuta discrezione, furono fatte le dovute indagini.
La devota e ingenua Elinore Bethencourt non riuscì a resistere al fascino del reverendo, che la circuì e la mise incinta. Suo padre lo scoprì e riuscì a far scomunicare Padre Melden che abbandonò la chiesa con quella che i locali credettero fosse una maledizione; le sue ultime parole, infatti, furono «Un giorno tornerò in possesso di ciò che mi spetta per Natura e allora tutto ciò che possiedi, tutto ciò che ami, sarà mio.» Il padre di Elinore non badò troppo alla minaccia, lieto di aver allontanato sia la figlia che l'intera comunità da quel mostro e si prodigò affinché la gravidanza procedesse senza che gli abitanti di Dervaig sospettassero la vera identità del padre del bambino.
Distrutta dal dolore, spaventata all'idea di dover crescere un figlio in tenera età e senza la vicinanza dell'amato, Elinore crollò sotto il peso delle proprie emozioni. Una notte, si buttò dallo sperone roccioso che dominava la baia ad est dell'isola - una sinistra costruzione naturale nata sotto una cattiva stella perché anni prima era in parte franata causando numerose vittime.
Quella fu la prima di molte sciagure che colpirono la famiglia di Elinore e i suoi discendenti.
Torniamo al presente ed alla notizia cuore di questo articolo. Sembra che i residenti di Dervaig abbiano avvistato un'entità aggirarsi a Kilmore Church. La maggior parte delle manifestazioni è avvenuta al calar delle tenebre, ma qualche residente dichiara di averla vista anche in pieno giorno. Il Ministro della Magia ha inviato alcuni emissari sotto copertura per far luce sulla faccenda, giacché restii a credere a presenze sovrannaturali. L'incursione pare aver messo alla luce la vera natura della creatura, riconosciuta come un Infero. upFeQDsPer i lettori che non ne fossero a conoscenza, si informa che un Infero è un cadavere riportato in vita tramite la magia oscura; il suo aspetto può essere scambiato dai babbani per quello di uno zombie, appartenente all'immaginario collettivo. Un Infero viene creato grazie alla Necromanzia, l'arte magica di resuscitare i morti, divenendo un macabro burattino al servizio del mago oscuro che l'ha risvegliato. Gli incantesimi usati per rianimare un cadavere sono complessi e non alla portata di un mago o strega comune. La pericolosità risiede nella sua condanna a rispondere in modo letale se disturbato, uccidere indiscriminatamente e farsi carico di incarichi pericolosi per il proprio padrone. Un Infero ha il medesimo aspetto della persona che era in vita, ma in forma quasi scheletrica e con gli occhi bianchi e torbidi. È grazie a questa peculiarità che, confrontando le fattezze della creatura con le rappresentazioni pittoriche pervenute, si è riusciti a riconoscere Elinore Bethencourt. O ciò che ne resta.
Le indagini hanno inoltre collegato l'Infero al suo creatore: Jacob Mason, un negromante noto nel mondo magico radicato in un contesto babbano e discendente del Reverendo Melden. Interrogato ed attualmente sotto processo dal Wizengamot, il mago ha rivelato di aver resuscitato Elinore Bethencourt animato da una profonda devozione e desiderio di vendetta tramandato da generazioni. Allo scoccare dei 666 anni dall’allontanamento del prete consanguineo, il discendente in vita ha portato a compimento il compito di riportarla in “vita” per punire la comunità, rea di non aver avuto fede nell'uomo che aveva mostrato a Dervaig i miracoli della Fede.
upFeQDsOltre a seminare terrore nel piccolo villaggio, durante una delle messe domenicali, l'Infero ha causato la morte del Sindaco Bertran, discendente della famiglia Bethencour - colpevole di aver portato alla rovina l'illustre canonico.
Fatto luce sul mistero che adombrava Kilmore Church, l'Infero è stato tenuto a bada dalle forze magiche preposte, attente a non mostrare alcun segno di magia tra i residenti babbani. Si evidenzia che gli Inferi sono resistenti alla maggior parte degli incantesimi, difatti a causa della loro condizione di non vivi non possono essere uccisi né provare dolore. Temono il bagliore ed il calore del fuoco, pertanto si è ricorso ad incantesimi mirati come Flagramus, Incendio, Lacarnum Inflamare e Lumos Solem. La questione è stata trattata con la massima discrezione, dato il numero di babbani interessati che ora possono finalmente tornare a dormire sonni tranquilli.

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view post Posted on 23/12/2021, 16:02
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Comprare quel regalo era stato davvero un piacere. Jane era stata deliziosa nei suoi confronti pur conoscendolo pochissimo. Non sapeva se Lucien gli avesse parlato di lui e del suo desiderio di diventare Medimago ma Jane gli aveva inviato un invito a partecipare alla cerimonia di premiazione a San Mungo senza che lui glielo avesse chiesto. Questi erano i piccoli gesti che colpivano Jisung nel profondo. Sperava davvero di riuscire ad essere assunto in ospedale perché avere Jane come collega sarebbe stato un privilegio. Esistono davvero poche persone con quella profondità d'animo.

Appena tornato dalla consegna a Lucien, il gufo di famiglia si era gettato in picchiata sui biscotti di sesamo preparati da mamma Kim.
"Non farci la bocca amico mio. Ho ancora parecchie consegne da farti fare. Sarà una giornata lunga, mi dispiace."
Consegnò a Jin i due pacchi, uno piccolo e l'altro di media grandezza.
Sperava che Jane potesse apprezzare il suo regalo.
"Consegnalo a San Mungo alla dottoressa Jane Read."



Biglietto d'auguri:


Ciao Jane,
come stai?
Il gufo dovrebbe averti portato due pacchetti come regalo di Natale.
In quello piccolo troverai qualcosa che spero possa addolcire le tue giornate più dure a San Mungo, mentre in quello un po' più grande c'è qualcosa che spero possa interessarti.
Non potrò mai sdebitarmi del cortese pensiero che hai avuto nei miei confronti regalandomi quel biglietto.
Ti auguro di passare un Buon Natale.

Jisung



Pacchetto piccolo:
Un sacchetto di cioccolatini Ciocconocciola


Pacchetto medio:

 
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Volava nei cieli londinesi con tale velocità da somigliare ad un pipistrello, le ali strettissime al corpicino per vincere ogni secondo di tempo. Non era affatto in ritardo, lo sapeva bene, tuttavia il cuore gridava il suo nome a più non posso – scoprì i manichini nella vetrinetta che conduceva al San Mungo, così partì in picchiata sotto gli sguardi stupefatti dei babbani di passaggio. Non sono qui per voi, voleva bubolare loro. Poco dopo, infatti, Tenebra già sfrecciava nei reparti al pianoterra dell'Ospedale Magico più famoso del paese, la destinazione nitida proprio di fronte. Non impiegò troppo per scovare nuovamente l'Ufficio della Dottoressa Read, a lei aveva rivolto ogni attenzione in quei giorni precedenti. Voleva portarle un dono per ringraziarla della gentilezza dei biscottini che aveva preparato per il suo arrivo, per giunta c'era San Valentino alle porte e non avrebbe potuto ignorarlo. Quel sogno che custodiva tuttora – diventare un ragno – sembrava sempre più vicino, sperava proprio nell'aiuto di Jane Read: così, pensava, avrebbe potuto starle accanto come il più fedele tra gli amici, tessendo per lei ragnatele di cuore, d'affetto, di vivida bellezza. E in effetti aveva provato a raggruppare qualche ragno in tana, così da portarli in dono all'altra. I suoi colleghi postini li avevano cacciati via, per ripicca Tenebra aveva graffiato tutti i loro trespoli e divorato tutti i loro biscottini più gustosi. Portava con sé un barattolino di caramelle gommose a forma di cuore, uno di quelli che da Piediburro facevano faville in quel periodo. Certo, l'aveva preso da una scrivania di un giornalista, ma Tenebra andava di fretta. C'era pure un bigliettino associato, nella forma di un gufetto con un cuore tra gli artigli. Quando Tenebra consegnò tutto in ufficio, si trattenne soltanto il tempo di scorgere il bigliettino sospendersi in volo e lanciare tanti cuoricini di carta. Non era un vero ragno, però andava bene. Scappò via in volo subito dopo, il cuoricino già più leggero.


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CITAZIONE (Jisung* @ 16/12/2021, 20:51) 
Camberley, nella Contea del Surrey, è sempre stata considerata una cittadina tranquilla. Nelle ultime settimane sono stati segnalati degli strani casi di grida notturne, accompagnate dalla comparsa di fuochi di un blu intenso. All'inizio non è stata data alcuna importanza al fenomeno, considerato semplicemente un caso di combustione spontanea o di vandalismo. Sebbene la stampa locale babbana abbia cercato di minimizzare l'accaduto, i cittadini di Camberley hanno deciso di organizzare squadre di esplorazione notturna. È proprio durante una di queste ronde esplorative che Mr. O'Donnell, illustre cittadino e fornaio provetto, è stato colpito alla testa da un oggetto non identificato. L'uomo, ancora in stato confusionale, ricorda solo di aver udito un grido alle sue spalle in una lingua sconosciuta, accompagnato da una luce blu molto intensa. La polizia locale ha immediatamente avviato le ricerche dell'ignoto aggressore senza però giungere a risultati rilevanti.
Il caso viene archiviato come semplice aggressione non riconducibile a individui sospetti. Nei giorni successivi, un altro cittadino di Camberley viene aggredito senza una spiegazione. Mr. Tolper, di ritorno a casa con il suo gregge dopo il tramonto, viene colpito con le stesse modalità di Mr. O'Donnell e tutte le sue pecore uccise e lasciate sul posto.
Il pastore giura di aver sentito una frase pronunciata in modo piuttosto aggressivo e non in inglese. “Io non parlo le lingue, ispettore, ma quel modo di parlare ricordava molto una canzone giapponese che ho ascoltato alla radio. Ho provato a voltarmi ma ho visto solo una gran luce blu e una figura imponente che mi sovrastava. Aveva le corna!
Ne sono certo!
” L'uomo insiste col dire che era appena passato in quel tratto di sentiero e non c'era nulla di strano. Un attimo dopo la luce appare dal nulla senza una valida spiegazione. È stata proprio questa ultima dichiarazione che ha attirato l'attenzione del Ministero della Magia che si è subito messo in contatto con il Primo Ministro Babbano, richiedendo i fascicoli sul caso e l'assegnazione dello stesso. Il giorno seguente una squadra di Antimaghi si è recata a Camberley pronta a interrogare i due testimoni e ad effettuare dei sopralluoghi sul posto.

L'indagine rivela subito qualcosa di nuovo. Nel luogo della prima aggressione viene scoperta una traccia di combustione in un punto circoscritto. La terra, di un colore più scuro e dall'odore acre, sembra reduce dall'accensione di un fuoco. Nessuna traccia però di legna, arbusti o fuliggine. È come se quel fuoco fosse apparso in quel punto preciso e poi si fosse dileguato nel nulla. Nel luogo della seconda aggressione la situazione è leggermente diversa ma non dissimile. La terra e l'erba appaiono bruciate in un punto irregolare ma circolare che, dal primo esame, risulta essere delle stesse dimensioni del precedente. Da quel punto però il terreno bruciato si muove in linea retta andando a toccare, come in un macabro gioco enigmistico, tutte le quindici pecore del gregge per poi scomparire a fianco dell'ultima in modo inspiegabile, proprio come era apparso. Dopo il fallimento della polizia locale anche il Ministero sembra brancolare nel buio. L'unico punto da cui ripartire sono le dichiarazioni dei due testimoni e quella della frase pronunciata in una lingua sconosciuta sembra la pista giusta da seguire.
È davvero giapponese? E se davvero lo fosse,
cosa ha a che fare con la piccola cittadina di Camberley?

Non essendo i testimoni in grado di riprodurre il testo in modo adeguato, viene contattato il Reparto di Cooperazione Magica Internazionale che invia sul posto un mago Legilimens esperto in lingue orientali.
La soluzione sembra vicina, ma la situazione non fa che complicarsi.
Cari colleghi, non si tratta di giapponese ma di coreano. La frase è sempre la stessa: Vieni e combatti, se vuoi passare.” A fronte della scoperta, un incaricato della Cooperazione Magica Internazionale contatta immediatamente il Ministero della Magia della Corea del Sud. Il collega coreano, Park Su-Ho, entra subito in agitazione, raccontando una storia allarmante che riporta a vecchi miti e leggende. Dalle sue dichiarazioni una pericolosissima creatura magica pare essere nata nel territorio inglese. Si raccomanda di non prendere iniziative e attendere il loro arrivo. Assicura che in poche ore apriranno una Passaporta in modo che una loro delegazione possa arrivare in città e mettere fine a questa storia. Si chiede però al Ministero di indagare sulla presenza nelle case dei cittadini inglesi di manufatti provenienti dall'Oriente. Nel pomeriggio viene scoperto che il figlio del sindaco si era recato anni addietro all'università di Seoul e aveva portato in dono alla madre una specie di anfora per la fermentazione delle verdure. La signora, che usava il manufatto come biscottiera, l'aveva però fatto cadere a terra e gettato nell'immondizia. Il giorno successivo la delegazione coreana arriva sul posto e collega subito l'accaduto alla rottura della falsa biscottiera che loro chiamano onggi.

Pare che questa creatura sia arrivata in Inghilterra imprigionata da un incantesimo di magia oscura nella ceramica del manufatto per essere liberata solo al momento della sua rottura. Fortunatamente tutti pezzi dell'onggi sono stati recuperati nel giro di una decina di giorni e in seguito distrutti. Nel frattempo, pare che la delegazione coreana abbia confermato i suoi sospetti a fronte di tre esplorazioni notturne, abbia rintracciato questo spirito oscuro e lo abbia imprigionato con potenti sortilegi per riportarlo indietro. In seguito i nostri Obliviatori hanno provveduto a cancellare i ricordi dell'accaduto nella memoria di tutti i cittadini coinvolti. Che sia stata un'ignota creatura oppure più probabilmente un poltergeist in arrivo dall'Oriente, si ringraziano di certo i colleghi della delegazione coreana per averci supportati con un fenomeno sconosciuto in terra inglese e, soprattutto, per la rapida soluzione del problema che ha riportato la serenità nella cittadina di Camberley.

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Quello era un giorno triste, molto triste – per la prima volta da tantissimo tempo, Tenebra non poté volare dritto verso il suo posto del cuore, il posto che più preferiva in tutto il mondo magico. C'era una spedizione in partenza per Montmartre, in Francia, una di quelle cittadelle che sapeva già di amare alla follia; eppure, eppure qualcosa lo ancorava ai cieli britannici, la consapevolezza ovvero di soffrire terribilmente la lontananza dalla Dottoressa Read e dal San Mungo. Quando era stato chiesto di partire, però, il pensiero di rifiutare era apparso certamente sciocco: al di là dell'esperienza che avrebbe potuto compiere in un'altra nazione e tutte le avventure che avrebbe potuto poi raccontare, aveva convinto il suo animo in tormento con la promessa di portare il regalino più affettuoso di sempre alla strega che aveva conquistato il suo cuore. Oramai distante, Tenebra custodiva Jane con sé oltremanica. Al suo posto, velocissima, Crispella volteggiava nei piani dell'Ospedale fin quando non riuscì a scovare – leggermente in ritardo – l'Ufficio di proprio interesse. Era una gufetta molto graziosa e di certo cortese, tanto da beccare dolcemente alla porta prima di scivolarvi all'interno; quando lasciò tutto sulla scrivania, non dimenticò la ragnatela che Tenebra aveva recuperato quel mattino all'alba e che aveva chiesto di aggiungere alla copia di giornale. Non era chiaro di cosa si trattasse, Crispella però non aveva fatto proteste. Poco dopo già volava via per tornare in sede, il cuoricino un po' nostalgico a sua volta all'idea di non vedere Tenebra per più di due settimane.


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CITAZIONE (Atena McLinder @ 5/3/2022, 20:21) 

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iovono Frittelle su White Mermaid” è il titolo apparso stamattina sul giornale babbano locale. Ieri pomeriggio, alle ore 17.32, una pioggia di frittelle si è infatti abbattuta sul villaggio di White Mermaid, sconvolgendo l’intera comunità babbana. Superato lo shock iniziale, la popolazione ha iniziato ad interrogarsi sull’origine del singolare fenomeno. C’è chi, in preda all’euforia, ha inneggiato alla soluzione definitiva contro la fame del mondo; altri, ben più allarmati, sostenevano l’ipotesi di una conseguenza estrema dei cambiamenti climatici – «E pensare che il cielo era sereno, senza neanche una nuvola!» affermavano con sgomento, spazzando il marciapiede davanti la loro abitazione. Altri ancora hanno accusato i vicini dell’ennesimo scherzo di cattivo gusto – «Ne ho assaggiata una, di frittella, sapeva da broccolo. La gente non sa più cosa inventarsi!» ripetevano, affranti, nel loro dialetto locale.
Ma tutti loro si sbagliavano – e, in fondo, come poteva essere diversamente?

● L’Evento di Beneficenza di Gwendalyn Arrow


YSrVH8AOggi sappiamo che tutto ha avuto inizio durante un Evento di Beneficenza a favore degli Elfi Domestici, nel corso del quale una gara di cucina pare sia degenerata in una battaglia a suon di frittelle. Gwendalyn Arrow, strega e presidentessa di un’Associazione filantropica locale, è stata l’ideatrice della suddetta raccolta fondi. Da sempre sensibile ai problemi delle fasce più bisognose, Gwendalyn ha organizzato una Festa a tema in occasione del Carnevale. Il suo intento era devolvere tutti i proventi della giornata ad un Comitato per la difesa degli Elfi Domestici. «Anche queste Creature meritano il riconoscimento dei diritti essenziali di ogni essere vivente: il rispetto, la dignità, la valorizzazione del loro lavoro.» ha affermato nel suo discorso di apertura. La giornata era stata predisposta nei minimi dettagli, con gusto e un certo spessore culturale, come sono soliti essere gli eventi organizzati da Gwendalyn Arrow. All'arrivo degli ospiti, sono state consegnate loro delle orecchie a punta, una lunga federa di cotone e un calzino variopinto, travestimento carnevalesco che avrebbe aiutato i presenti a calarsi nello spirito dell’evento. Dopo il discorso di apertura si è tenuta una mostra di dipinti e manufatti creati dagli Elfi. Le opere d'arte sono state successivamente messe all’Asta, permettendo ai migliori offerenti di aggiudicarsi alcune tra le più rare testimonianze della creatività e della vita interiore di queste Creature (per approfondimenti, si veda l’articolo a pag. 24). A seguire si è tenuta una Gara di Cucina con frittelle e dolci a tema. E' stato questo il momento clou della giornata, tanto atteso da tutte le Streghe – casalinghe e cuoche provette - che sono solite prendere parte agli eventi di Gwendalyn. Tutte le partecipanti hanno dato il meglio di sé, portando in gara infinite varianti di frittelle: vi erano soffici frittelle alla crema a forma di calzino, mucchi di frittelle Tutti i Gusti+1 impilate fino a disegnare il viso di un Elfo, vassoi di frittelle che formavano scritte inneggianti la libertà delle nostre simpatiche Creature. A seguito della proclamazione delle vincitrici, i dolci sarebbero stati venduti ai presenti e i galeoni devoluti alla Nobile Causa. Uno spettacolo pirotecnico offerto da Filibuster avrebbe infine concluso l’evento.

● La goccia frittella che fece traboccare il vaso


Gcno7maMa non tutto andò come previsto. La giornata stava proseguendo nel migliore dei modi, le opere degli Elfi erano andate a ruba e la somma di galeoni raccolta fino a quel momento era tra le più alte che Gwendayn fosse mai riuscita ad ottenere. Ogni cosa faceva presagire una chiusura all'apice del successo. Fino a quando non ebbe inizio la Gara di Cucina. Al momento opportuno tutte le partecipanti si sono schierate lungo i tavoli appositamente predisposti, esponendo le loro creazioni culinarie. La Giuria ha iniziato ad assaggiare i dolci, appuntando i loro meticolosi giudizi valutativi. «Fu in quel momento che, da due tavoli in fondo alla sala, giunsero alcune voci concitate.» ci rivela in esclusiva una delle presenti. «Si accusavano a vicenda. “Hai rubato la mia ricetta! Queste sono palesemente le mie frittelle!” dicevano, e “Tu sei pazza. Lo dici solo perché le mie frittelle sono più buone delle tue!”. Tutti ne fummo sconvolti, come si può essere tanto maleducati durante un evento di beneficenza?». I testimoni ci raccontano che il bisticcio continuò con diversi “Bugiarda!” e “Senti chi parla!”, finché una delle due contendenti non prese tra le mani una grossa frittella allo zabaione e la premette al centro della faccia della sua rivale. Doveva essere buonissima. Da quel momento ogni cosa andò fuori controllo. Furono sguainate le bacchette e, a colpi di rabbia e incantesimi, i tavoli vennero scaraventati in alto e i vassoi iniziarono a volare, insieme a tutto il loro contenuto. «Ho cercato di fermarle» ci racconta una Gwendalyn sull'orlo delle lacrime. «Ma erano come due furie. Ho visto tutti quei dolci volare nell'aria e scagliarsi per terra. E poi c'è stata come un'esplosione. Sono andata nel panico. Nel panico, capisce?». Non è ancora chiaro chi sia stato a lanciarlo ma, al culmine del litigio, un incantesimo colpì erroneamente uno scatolone. Quello in cui erano riposti i fuochi d’artificio Filibuster, che avrebbero dovuto concludere la serata.
E, seppur a modo loro, la conclusero davvero.
Colpiti dall'incanto, i razzi saettarono nella stanza in ogni direzione, prima di aprirsi un varco tra la folla e salire nel cielo, portandosi appresso tutto ciò che trovarono sul loro cammino. Ovvero, una quantità esorbitante di frittelle. Fu così che i fuochi d’artificio esplosero nei cieli sopra White Mermaid e una pioggia di frittelle si riversò sull’intero Villaggio.

● Lieto fine, ma per chi?


06J4Z5sTrascorso poco tempo, squadre di Babbani e di Maghi si radunarono sul posto - giornalisti i primi, Obliviatori i secondi. La notizia di una pioggia di frittelle trapelò con sorprendente velocità nel mondo non magico, rendendo difficoltoso il lavoro del Ministero: prima ancora di riuscire a comprendere la reale dinamica dell’incidente, l’accaduto era sulla bocca di tutti i Babbani. Le Autorità Magiche stanno ancora lavorando duramente sul caso, sul quale tuttavia mantengono l’assoluto riserbo. Non ci è ancora dato sapere quali misure siano state messe in atto per arginare il danno, ma ciò che è certo è che pesanti sanzioni sono state inferte alle responsabili dell'avvenimento. «Saranno bandite per sempre dai miei eventi. Ed esigo che ripaghino tutti i danni - morali e materiali - che mi hanno inferto.» Aggiunge inoltre Gwendalyn. Nel corso della notte, Maghi e Streghe hanno lavorato duramente per ripulire la cittadina. Alcune voci di corridoio sussurrano che nel compito siano stati impiegati anche diversi Elfi Domestici, ma - a mio parere - sono solo assurde malignità e non vi sono prove a sostegno di una simile affermazione. Ciò che invece è certo è che, in questa sfortunata vicenda, sono proprio gli Elfi Domestici ad esserne usciti vincitori. La Arrow ha infatti assicurato che tutti i proventi della Festa sono stati devoluti al Comitato per la difesa degli Elfi Domestici, insieme ad un vassoio di prelibate frittelle miracolosamente sopravvissute alla furia. «Per una volta, saranno loro a poter gustare la cucina dei Maghi, e non il contrario.» Ha affermato con orgoglio. Che dire, una grande dimostrazione di umanità.

Bene, amici Lettori, in attesa di ulteriori sviluppi sulla vicenda non ci resta che salutarci e augurarci un Buon Carnevale!

Sempre vostra,
Wilhemina Bishop


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Tenebra aveva atteso le consegne del mese con tutto il cuore, impaziente come non era mai stato per lungo, lunghissimo tempo. Con i ragnetti a fargli compagnia – restavano i suoi migliori amici, pronto com'era a difendere le loro ragnatele a sua volta –, aveva finalmente ottenuto il nome di Jane Read nella lista di spedizioni. Volava allora con estrema energia, velocissimo come una saetta a ciel sereno: l'Ospedale San Mungo non era troppo distante e lui, lui aveva così tante cose per la Dottoressa del suo cuore. Le zampette, infatti, dolevano sotto lo sforzo della copia di giornale e della scatolina che aveva recuperato dalla scrivania di altri giornalisti. All'interno, in movimento, guizzavano scintille coloratissime – il sortilegio che conteneva il box era sottile e stava per scadere, Tenebra lo percepiva con un'ansia particolare. Era un dono molto romantico, segno d'affetto e di riconoscimento: non aveva mai dimenticato le accortezze che la Dottoressa Read lasciava per lui, consegna dopo consegna. Biscottini, pensierini, tanto altro ancora, tutto sempre apprezzato fin nel profondo. Quando s'intrufolò nel corridoio principale, infatti, volò lungo le testoline di alcuni maghi alle prese con una trasfigurazione andata a male – alcuni avevano antenne da lumaca e da insetto, altri un paio di ali da corvo, qualcuno perfino una mano a forma di tentacolo. Un po' incuriosito, Tenebra si volse indietro soltanto una volta. Poco dopo raggiunse l'Ufficio di interesse, appena in tempo – per fortuna – perché la scatolina che stringeva tra gli artigli si spalancò di scatto, rivelando una pioggia di fuochi d'artificio. Scintille coloratissime, soprattutto sulle tinte magenta e dorate, che presero la forma di tanti, tantissimi cuoricini. Formarono scritte dolci e, prima che potesse essere scottato o colpito dal fuoco magico, Tenebra lasciò anche il giornale. Si augurava soltanto che Jane Read tornasse presto per scoprire il suo dono. Cosa avrebbe pensato? Forse era uno dei suoi pazienti che voleva dimostrarle riconoscimento? O chissà, forse un collega.
Tenebra, però, superava tutti loro.


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Jane Read

CITAZIONE (Oliver Brior @ 21/11/2022, 19:11) 
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la città che ha mutato tutti in comodini
Quando si nomina lo Yorkshire, il primo pensiero corre alla Contea d'Inghilterra – nella parte centrale e settentrionale del paese, a poca distanza dal Mare del Nord. I più collegano tale luogo a città di spicco, come l'omonima York, Leeds oppure Sheffield, i cui paesaggi pittoreschi impreziosiscono il turismo di maghi e streghe. Molti richiameranno alla mente punti d'attrazione — le scogliere di Bempton, con rocce di gesso con pulcinelle marine che volano con nugoli di augurey nelle giornate più uggiose; oppure le brughiere delle Brimham Rocks, abitate dalla maggior popolazione di troll di palude (la storia dolcissima di Matilda Belletta e del suo amico troll forse risveglierà l'attenzione dei più). Yorkshire raccoglie l'impronta magica da secoli.
Difficilmente, però, si svela il nome di Upper Flagley. Si tratta di una cittadella tranquilla, non propriamente vivace né variopinta, abitata perlopiù da soli maghi e streghe – è un luogo che in molti definiscono "con più spettri che anime vive". In effetti... poco si potrebbe dire su Upper Flagley. Nella periferia occidentale dello Yorkshire, non regge il confronto con i paesi vicini. Grandi riferimenti storici, a malincuore, non sono rintracciabili immediatamente in villaggio. Pochi, però, riusciranno ad associare il curioso nome di Upper Flagley con un paio di elementi d'eccezione: il primo è Casa Cloke, una delle strutture più stregate dell'intera Gran Bretagna, un tempo negozietto d'antiquariato (gli studenti collegheranno il cognome Cloke con il probabile inventore dell'Incantesimo trasfigurativo del cuculo in un orologio a cucù) e oggi residenza infestata da Horatio Cloke e i suoi discendenti – un drammatico incendio sembra aver causato la morte, a fine Novecento, dell'intera famiglia; il secondo elemento rilevante si lega all'Ospizio St Oswald – il cui nome, fin troppo lungo, risulta ufficialmente St Oswald's Home for Old Witches and Wizards. È a tutti gli effetti una casa di riposo, di accoglienza e di riabilitazione di anziani maghi e streghe, una struttura come tante altre in giro per il paese magico. In stretto contatto con l'Ospedale del San Mungo, centro più importante della medimagia locale, l'ospizio di St Oswald è gestito attualmente dalla Dottoressa Mirabella Opchink, un'affidabile e carismatica medimaga diplomatasi a pieni voti presso la Scuola di Hogwarts (ex Serpeverde, passa alla stampa – dieci anni addietro – per aver studiato le proprietà benefiche delle scaglie di salamandra). Dopo una brillante carriera proprio presso il San Mungo, torna alla natia Upper Flagley per offrire aiuto concreto nei riguardi dei pazienti oramai meno lucidi o semplicemente più in là con l'età. La struttura di St Oswald, il cui nome esprime il riferimento ad un sacerdote nonché stregone dei primi secoli, è ad oggi un luogo addolcito dalla pace e dalle semplici, utili attività dei suoi ospiti – la caccia in carrozzina agli gnomi, le partite di gobbiglie, il club di storia magica e così via. Circondato da colline, dal vicino mare e dalla natura incontaminata, è di certo un posto pacato per i più anziani. Paradossale associarvi una tinta più fosca.
Eppure. La notizia di un'epidemia magica, nata e trasmessa rapidamente nel giro della scorsa notte, spezza la cornice serena dell'Ospizio di St Oswald. Dalle prime ore dell'alba – circa le cinque del mattino – la struttura è stata posta in isolamento, sigillata dai sortilegi di agenti e di medimaghi all'occorrenza. Secondo la testimonianza della Dottoressa Opchink, infatti, sembra che all'interno dell'edificio si sia propagata involontariamente una malattia piuttosto repentina, che ha risvolti strettamente magici e di gran lunga... singolari. Più ospiti sono stati colpiti da quella che a tutti gli effetti risulta come una mutazione trasfigurativa, in grado di trasformare parti del corpo in autentica mobilia. A partire da una gamba mutata in legno, il petto in un cassetto, le braccia in pouf con mani simili a cuscinetti, e altro ancora. Si manifestano, ad ora, persone a metà tra l'aspetto umano e quello di mobiletti, poltrone e scrivanie – la povera Comaeu Sofà, strega di ottantasette anni di origine francese, si è risvegliata ad esempio con le fattezze (quasi complete) di un chiffonier; analoga situazione per lo sfortunato Marlin Ikea, novantadue anni, che si è ritrovato con la testa cangiante in un abat-jour (occhi come lampadine di vetro, per giunta); il malinconico Leere Roy Merlyn, invece, trascina tuttora piedi dalla forma di maniglie d'ottone (piuttosto fastidiose, tra l'altro, per il silenzio già compromesso in struttura). La continua metamorfosi ha reso subito l'intero ospizio teatro di suoni, rumori e bizzarre figure d'antiquariato – cigoli, scricchioli, colpi di cassetti, di ante e di porte, talvolta sostituendosi alle voci degli. Com'è stato possibile?
Con estrema difficoltà, la Dottoressa Opchink – ad ora con una tendina per bocca e un paio di lampadari per orecchie – ha rilasciato un comunicato stampa, coinvolgendo il Ministero della Magia e, naturalmente, la Gazzetta del Profeta. Sembra che uno degli ospiti, in casa, sia riuscito ad acciuffare una bacchetta magica dalle tasche di un parente in visita – sebbene molti anziani siano in perfette condizioni di salute, il regolamento di St Oswald richiede la consegna di ogni bacchetta magica, per il proprio bene e per la sicurezza degli altri. Impossibile, ad ora, stabilire chi, come o quando sia accaduto il furto di bacchetta, difatti l'arma è stata rinvenuta e già consegnata alle autorità. Con l'analisi accurata del Prior Incantatio, è stato stabilito che l'ultimo sortilegio adoperato sia stato proprio il Mobilia Conformo – i più esperti ricorderanno che si tratti di un complesso, interessante incantesimo di trasfigurazione avanzata, che permette di mutare (per sé o per altri) parti del corpo in elementi di mobilia. L'utilizzo è avvenuto dalle capacità labili di una persona anziana in struttura, al punto – chiariscono le prime indagini – da aver compromesso il processo trasfigurativo, realizzandone così una reazione confusa e pericolosa. La peculiarità della notizia potrebbe spingere a sorridere – la magia accidentale, si sa, è prassi comune nel mondo magico. Il problema, però, è nella tipologia di diffusione costante: la trasfigurazione si perpetua con un contatto, un soffio, una minima vicinanza. Ad ora sembra sia stata contenuta in struttura e, con Incanti Testa-Bolla già pronti, schiere di medimaghi e di ministeriali continuano ad annullarne gli effetti e a frenare l'epidemia.
C'è chi sostiene, tuttavia, che il contatto – forse per pazienti e visitatori in uscita delle ultime ore – sia già avvenuto e in corso d'opera. Attenzione, allora. Il monito è per i nostri concittadini. Sarebbe curioso, d'altronde, se Upper Flagley passasse alla memoria come "la città che ha mutato tutti in comodini".

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11 replies since 8/11/2020, 15:56   284 views
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