Ce l'ho fatta!
Con i miei tempi, sono riuscita a mettere insieme tutti i pensieri che mi orbitavano in testa su quel di cui mi avete resa partecipe. Colgo l'occasione per ringraziarvi di questo indiscusso privilegio. Ho potuto conoscere i vostri personaggi sotto un punto di vista così personale e speciale che difficilmente me li farà dimenticare. Anzi, per alcuni di loro ho sviluppato una curiosità tutta nuova, addirittura un affetto.
Spero che le mie parole possano essere per voi motivo di piacere. Non sono qui per giudicare nessuno, soltanto per godermi insieme a voi i doni della scrittura, della fantasia e della lettura.
Grazie!
POSIZIONE | NOME | PUNTI | GALEONI | PUNTI CASA |
PRIMO | Jean Grey | 29/30 | 15 (+5) | 29 |
SECONDO | Mary Grenger | 27 | 27 | - |
SECONDO | ion' e Yorick | 27/30 | 14 | 18 |
TERZO | Edmund Knight | 25/30 | 13 | 25 |
QUARTO | Edward Newgate | 24/30 | 12 | 24 |
QUINTO | °Aaron° | N.C | N.C | N.C. |
Jean GreyIl tuo è uno dei primi scritti che ho letto, un paio di settimane fa, quando ero convinta di poter corregger tutto in tempi brevi e invece la vita mi ha fatto marameo. Lo specifico per farti sapere che mi ha colpita talmente tanto che mi sarei benissimo potuta risparmiare di rileggerlo ed essere certa che fosse in lizza per la prima posizione.
L’interpretazione del tema, al di là del parallelismo con il mucchio sotto il tappeto, guarda al rapporto con una figura genitoriale importante e al modo in cui il silenzio può pregiudicare le relazioni. Al di là del fatto che fosse più o meno originale, lo hai saputo rendere molto bene.
Su tutti, ti sei distinta per la forza del tuo pezzo. Leggerlo è come un pugno nello stomaco. Senti tutte le emozioni di Jean: il vuoto, la delusione, soprattutto la rabbia. Segui il filo della narrazione e ti poni le sue stesse domande. A un tempo, con la consapevolezza di avere di fronte un’adolescente, senti il bisogno di proteggerla e spiegarle che, sì, tutto quel dolore che pensa di poter sopportare, in realtà, farebbe bene a risparmiarselo.
La scelta di una scrittura così incalzante è perfetta per il genere di emozioni che vuoi rendere e per il climax. Sei riuscita a mantenere la padronanza della narrazione per tutto il corso del pezzo e hai guidato il lettore nel viaggio dentro il mondo interiore di Jean. E, personalmente, è stato un viaggio che sono lieta di aver avuto l’onore di compiere.
P.S. La parte in cui menzioni Isaiah è veramente stupenda.
Mary GrangerL’intensità del tuo scritto e l’alternanza tra presente e passato sono state una delle esperienze più belle, narrativamente parlando, di questo Contest per me che ho dovuto valutare. Non solo perché hai saputo gestire egregiamente l’uso di due stili narrativi diversi, ma anche perché hai evocato con grandissima credibilità due versioni di Mary e ben 3 png legati alla sua storia personale. Quattro, se contiamo anche il Contest di dicembre —che ovviamente ho letto.
Dal frammento di storia che hai voluto condividere, trapelano tante informazioni su Mary e un momento importante del suo background: l’affrontamento di un passato doloroso che, però, si apre a un futuro gioioso e alle sue possibilità.
Trovo che tu abbia descritto benissimo, in un gioco di contrasti, la Mary apparentemente indifferente del presente e la Mary bambina innamorata dei suoi genitori, portandoci di ambiente in ambiente della casa. Ed è stato toccante notare le piccole trasformazioni avvenire in lei, a mano a mano che spostava la polvere lasciata sedimentare sul suo cuore per impedire che il dolore la lacerasse.
Hai lavorato molto bene con entrambi gli stili narrativi, perché sei riuscita ad accostarli con dovizia ai personaggi: il passato remoto per la Mary ancora impolverata, il presente seconda persona singolare per la Mary bambina tanto vicina ai suoi genitori e alle proprie emozioni.
È stato un piacere singolare leggerti.
P.S. L’uso accostato di “scomparire” è stato molto, molto apprezzato.
Aion e YorickUn ritorno con fanfara per questa coppia che non si vedeva da un pezzo sul forum. E direi che era anche ora perché sapete portare una bella intensità agli occhi di chi legge e, ancora una volta, non avere fatto cilecca.
Un piccolo appunto ho da farvelo prima di iniziare: non amo molto quando la parola focus del Contest viene utilizzata troppe volte all’interno del testo e, nel vostro caso, l’ho vista più di quanto personalmente mi piaccia leggerla. C’è anche una piccola attenuante, però, data dal fatto che avete saputo farne degli usi interessanti ed evocativi.
Ho adorato il paragone di Caleb tra la polvere e la neve, la decisione di scrivere sullo specchio impolverato quelle parole, la sensazione di Aion di intossicazione per l’eccessivo sporco che però lo fa sentire più al sicuro di Hogwarts, la vista del pulviscolo nell’aria. Sono tutte immagini così belle e nitide nella mia mente che vi perdono l’abuso della parola “polvere”.
C’è qualcosa di dolcissimo nella scelta di Caleb di mettere da parte il suo orgoglio per il bene che vuole a Aion —con tutte le sfumature di colore che poi lo caratterizzano— per poterlo raggiungere. Com’è straziante vedere Aion cedere finalmente di fronte a qualcuno di caro alla consapevolezza di un dolore così grande e al tepore di una solitudine non più tanto fagocitante, ora che qualcuno un po’ di polvere l’ha spazzata via.
Spero di vedere ulteriori sviluppi in futuro e chissà che non vi ritrovi in un Contest futuro.
P.S. Mi ha spezzato il cuore vedere cancellata la scritta, ma era il giusto tocco di drama.
Edmund KnightNon ti avevo mai letto prima d’ora e sono lieta di averne avuto occasione. Ho scoperto, così, che scrivi bene e che ci sono passaggi molto interessanti del background del tuo personaggio —passaggi che mi incuriosiscono molto e che probabilmente, solo per una questione di tempo, mi sarei persa se non avessi gestito questo Contest.
Se ad altri ho “rimproverato” l’abuso della parola centrale del Contest, di te apprezzo l’esatto opposto. Sei stato molto parsimonioso, nonostante il parallelismo polvere-passato corresse lungo tutto lo scritto. E mi ha fatto piacere notarlo.
La trama dello scritto è molto dolce e i sentimenti di Edmund trapelano da ogni singolo pensiero messo su carta (o schermo) per disegnarne il tormento. Vuole bene all’amico e non vuole perderlo. Ma come potrà impedirlo, se tra loro esiste un mostro chiamato realtà che li vede schierati tra due fronti opposti? Come farà a proteggere la loro amicizia dalle loro differenze?
Alla fine, però, almeno in questo momento della loro vita, è proprio la differenza caratteriale tra Edmund e Oliver a salvare il primo dai suoi terrori e a ricreare il ponte tra presente e passato. A soffiare via la polvere che quei mesi di lontananza e i timori di Edmund hanno lasciato depositarsi su un legame così forte.
Se posso darti un consiglio, l’incipit non era necessario perché, in effetti, non introduceva alla storia. Leggendolo, l’ho percepito come staccato dal resto della narrazione e, anche se capisco concettualmente il collegamento, il tono dell’uno non si sposa bene con il tono del prosieguo della storia. Da qui, il senso di scollamento. Per il resto, che scrivi bene è innegabile.
In ogni caso, spero tanto che Edmund e Oliver trovino il modo di rimanere amici.
P.S. Ho adorato il momento dedicato al tappeto che solleva tanta polvere nella casa sull’albero. L’ho trovata un’immagine bellissima, infantile al punto giusto da accostarsi a due dodicenni.Edward NewgateTu scrivi molto bene e il titolo del tuo scritto è il più accattivante di qualsiasi altro del Contest. Quindi, partiamo da basi solidissime che hanno reso la lettura davvero, davvero piacevole perché trovavo una chicca qui e lì senza che la lettura risultasse mai appesantita. E credo che il pregio di scrive stia proprio nella capacità di arrivare al lettore, sorprendendolo senza causargli singhiozzi durante la lettura.
L’esperienza che descrivi è sicuramente centrale per Edward: la prima volta che apre il suo cuore alle emozioni, permettendosi di dare una spolveratina a quel piccolo organo che si ritrova il petto e del quale non si è mai curato più di tanto. Non che sia una sua scelta spontanea. Inciampa nei modi spigliati e nel sorriso di una ragazzina che è tutto il contrario di lui —pessima, pessima scelta.
È devastante scoprire la ragione della mancata partecipazione di lei al solito appuntamento, frivolezza contro profondità. E hai descritto bene l’assenza di strepiti di lui, che è rimasto fedele a se stesso anche nel dolore di una prima esperienza così provante. Non sono sicura che Edward sia in grado di avere un cuore di polvere, come vuole suo nonno, ma sono senz’altro curiosa di scoprirlo.
A volerti dare un consiglio, avrei provato a sviluppare con piccoli hint il tema un po’ più approfonditamente nel corso dello scritto. Magari con dei flashback, o con dei pensieri di ammonimento che potessero cogliere Edward durante gli addestramenti. Questo avrebbe reso la struttura del pezzo più solida. Invece, vedere “cuore di polvere” solo alla fine ti lascia un po’ a bocca asciutta perché vorresti saperne di più, capire meglio, entrare più a fondo nel concetto del cuore di polvere —che dovrebbe essere il focus dello scritto, se è il titolo che hai prescelto per nominarlo.
Ad ogni modo, facci scoprire di più su ciò che accadrà a Edward dopo questa esperienza. Non lasciarci in sospeso, mi raccomando.
P.S. La parte in cui Edward procede in corridoio, mezzo azzoppato, e la ignora è pura poesia perché così in linea con ciò che hai detto di lui al lettore fino a quel momento del pezzo.
°Aron°Non classificato per aver modificato il post, cancellandone il contenuto, dopo l'orario di iscrizione.