Casella Posta Via Gufo, Invio Gazzetta del Profeta & Posta

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view post Posted on 9/1/2015, 16:35
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Nonostante un tenue sole brillasse in un limpido cielo, il vento sferzava l'aria e il paesaggio tutt'intorno Hogwarts, gelando gli incauti che avevan creduto ad una tregua di Padre Inverno, uscendo sprovvisti di cappotti, guanti e sciarpe. L'anziano Gufo, appena rimessosi da un'abbuffata delle feste, volava un po' appesantito, cercando di non cedere alle forti raffiche che lo sbatacchiavano qui e là. Per un pelo, l'animale era riuscito a virare, evitando le cime appuntite di un albero scheletrico, trovando infine riparo sul davanzale di una finestra del secondo piano del Castello. Il Gufo rabbrividì, arruffando le piume e stringendo gli artigli attorno alla copia di giornale che doveva consegnare quel dì. Tuttavia, assottigliando lo sguardo e sbirciando al di là del vetro —impolverato, che schifezza!—, il baldo Gufo si accorse che la stanza che si intravedeva non era quella del suo destinatario. Ci mancava anche quella! Schioccando il becco, più per maledire se stesso, che l'errore, il rapace si tuffò in picchiata, venendo poi deviato dall'ennesima raffica. Con un sibilo, riuscì infine a riprendere il volo e ad atterrare sul davanzale —stavolta— giusto. Oh!
Cautamente, il Gufo picchiettò sul vetro e, grazie alla Magia di cui era stato dotato, riuscì ad aprire la finestra. A balzelli, proseguì zompettando dapprima su un mobile e infine sulla scrivania dove lasciò la copia del Profeta fresca stampa. Missione compiuta!
L'animale dovette resistere con tutte alle proprie forze alla tentazione di nascondersi da qualche parte e schiacciare un pisolino in quell'ufficio così caldo, anziché uscire fuori al freddo. Alla fine la professionalità ebbe la meglio e il Gufo zompettò nuovamente alla finestra, che si chiuse alle sue spalle. Una folata di vento e poi, via, con un frullio d'ali il Gufo si immise nella corrente d'aria, riuscendo a farsi trasportare per un bel pezzo, fino alla sua prossima destinazione.


Oscure Presenze ad Hogwarts
 
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view post Posted on 29/1/2015, 18:12
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VZvx77t

Poteva sembrare un viaggio assai affascinante, il suo, fra i vari turbini di vento, tra le alte torri e merli del Castello di Hogwarts, intento a fare il suo dovere di Gufo Espresso. Eppure, alla veneranda età di... tot. anni (meglio mantenere un dignitoso silenzio riguardo i suoi anni), l'anziano animale era ormai stato soggiogato dalla solita routine. Del resto, era una tratta che faceva con una certa frequenza e ormai erano ben pochi i piaceri che il suo lavoro gli regalava. Certo aveva un tetto sopra la testa, un comodo trespolo e cibo in quantità, un qualcosa che in gioventù era oltraggioso —i Gufi cacciano!— e che ora era una manna dal cielo, e talvolta qualcuno gli concedeva anche qualche gustoso bocconcino gufico, ma per il resto, che barba, che noia, che noia, che barba.
Con un frullio d'ali, l'animale piegò a destra, abbassandosi di quota grazie al timone di coda e giungendo a quello che doveva essere, senza alcun dubbio, il primo piano. Con i grandi occhi arancioni, il Gufo scorse le varie finestre, passando aule e corridoi e stanzini, finché un ufficio, finalmente, non si presentò dietro colorate vetrate, inconfondibili. L'animale planò e, con la dovuta attenzione, atterrò sul davanzale dove, aiutandosi col becco ricurvo e con la dote di Gufo magico, del resto, riuscì ad aprirsi uno spiraglio in quelle importanti finestre, giungendo all'interno della stanza calda e piacevole. Lì, vicino la scrivania, v'era un trespolo cui il vecchio Gufo avrebbe volentieri sonnecchiato, ma memore delle altre consegne da fare, accantonò quel suadente pensiero e zampettò fino al tavolo, dove mollò la copia della Gazzetta. Dopo essersi scrollato, lasciando un paio di piume qui e là, il Gufo uscì nuovamente dalle finestre che, dietro di lui, si chiusero magicamente.
Ah! Ma c'era qualcuno? Mannaggia, la vecchiaia, che brutto Gufaccio che era diventato. Schioccò il becco in un richiamo, sicuro che l'uomo al di là lo avrebbe udito. Insomma, era pur sempre educato, si era scusato!
Meno un'altra consegna! Presto sarebbe finalmente andato a godersi il meritato riposo.


CITAZIONE (Aaron Haderus Fenrir @ 26/1/2015, 22:12) 

Un finale col botto



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Senza dubbio, una delle migliori finali del campionato della Coppa di Quidditch, che si è svolta questo gennaio, iniziando il dodici e finendo il tredici. Due giorni all' insegna del buon caro vecchio Quidditch, che ci ha regalato -come sempre- incredibili emozioni mozzafiato. Come per ogni finale, per contenere le migliaia di maghi accorsi da tutto il mondo per gustarsi la partita, il Ministero della Magia ha dovuto utilizzare un sito Babbano, opportunamente protetto; è stato dunque scelto un posto isolato nella periferia di Londra. I colpi di scena non sono mancati e anche il risultato ha lasciato a bocca aperta tutti -soprattutto chi ha scommesso e ci ha perso molti soldi-. La prima squadra che si è fatta strada nel campionato, asfaltando letteralmente i propri avversari, sono niente di meno che i Falmouth Falcons. Tutti conoscono questa squadra per il gioco aggressivo che adottano in ogni partita; fonti attendibili dicono che vadano a reclutare i giovani giocatori più violenti che fuoriescono dalle scuole di Magia, per allevarli come veri e propri predatori (vi lascio immaginare in questo caso, chi siano le prede). Tra i giocatori più violenti dei Falcons ricordiamo i battitori, nonché fratelli, Karl e Kevin Broadmore, che tra il 1958 e il 1969 vennero sospesi circa quattordici volte, andando a costituire un vero e proprio record. (E se ciò non vi bastasse, vi ricordo che una volta spezzarono, con le loro mazze, le braccia a tutti e sette i giocatori della squadra avversaria.) Oltre a famosi spezza-ossa, hanno giocato in questa squadra anche nomi conosciuti nel Mondo Magico come Basil Horton e Randolph Keitch, ovvero i fondatori della Comet Trading Company e inventori dell' incantesimo frenante Keitch-Horton, che giocarono durante i primi del Novecento. La seconda squadra che ha disputato questa finale è il Puddlemere United, che ha giocato un distinto campionato, dimostrando di avere una imponente difesa che ha lasciato a zero punti molte delle squadre favorite e un efficientissimo attacco, guidato dal capitano Brady, nonché il miglior Cacciatore del Campionato. E dopo questa infarinata per ricordarvi chi ha giocato cosa, torniamo alla nostra cronaca: le condizioni atmosferiche del dodici Gennaio erano ottimali: Cielo limpido, sgombro di nuvole, e vento quasi inesistente. La finale ha fatto il sold-out, non c'era un posto libero neanche a volerlo svendere di sottobanco, e lo stadio era tappezzato di coreografie grigie e blu a dir poco spettacolari; I flash dei congegni fotografici brillavano, e prima che iniziasse la partita, un falco enorme fatto di scintille colorate, svolazzò per tutto il campo, accompagnato da grida di gioia miste a fischi. I primi a scendere in campo furono i Falcons, Capitanati dal Battitore James Watt, seguito dal secondo Battitore, Clay Matthews, dal Portiere Peter Motta, dal Cercatore Robert McClain e dai tre Cacciatori: Moore, Smith e Yates. Successivamente il Puddlemere, con i Cacciatori Brady, Allen e Cannon, il Cercatore Danny Fleming, il Portiere Jonas Gronkowski e i due Battitori Mayo e Ninkovich. L' arbitro diede inizio alla partita, liberando la scarlatta Pluffa, i due Bolidi e il Boccino D' oro. Il Puddlemere si portò subito in vantaggio insaccando la Pluffa per ben quattro volte, grazie ad un bis di Brady e ad una doppietta Cannon-Allen. A questo punto il Puddlemere tiene le redini del gioco per 40 a 0, ma gli spiriti bollenti dei Falcons non tardarono a farsi vivi: i due Battitori iniziarono a lanciare Bolidi addosso ai tre Cacciatori del Puddlemere, rompendo la mano sinistra di Cannon, che continuò comunque a giocare. Presi dalla foga i tre cacciatori dei Falcons si disinteressarono della Pluffa e presero di mira i battitori del Puddlemere affiancandoli in volo e dando il via alle migliori scorrettezze di repertorio: bagarre, spintoni fino al punto di arrivare a vere e proprie scazzottate in aria. Insomma, sembrava più un incontro di lotta, che una partita di Quidditch. Ma il Puddlemere era preparato a tutto questo: Mentre tutti i giocatori dei Falcons erano occupati a infrangere le regole, Fleming, il Cercatore del Puddlemere, prendeva la Pluffa e si precipitava a segnare un altro Goal. 50 a 0. Questo sembrò svegliare i Falcons, che derisi dalla efficiente tattica del Puddlemere, iniziarono a giocare seriamente. Tuttavia, qualcosa impedì di continuare, interrompendo la partita: invasione di campo. Un uomo in sella ad una scopa, nudo come un verme, con solo un mantello legato al collo, color grigio e un falco al centro, svolazzò per circa mezzo minuto nel campo, per poi prendere un tremendo bolide in testa che lo fece precipitare a terra e lo stadio si erse in una rigorosa risata. Il povero disgraziato venne quindi portato via dalla sicurezza e la partita poté ricominciare. I Falcons si buttarono in attacco segnando per quattro volte. 50-40. Il Cacciatore dei Falcons, Yates, ci regalò un meraviglioso gesto tecnico: Si portò sopra il Cacciatore del Puddlemere Allen, che in quel momento volava con la Pluffa fra le mani, e, come un leopardo intento a cacciare scattò verso il basso, fregando letteralmente la palla dalle mani di Allen, tagliandogli la strada e rischiando un frontale, ma cavandosela al meglio scartando al momento giusto. A questo punto, ci fu un momento di stallo in cui la bravura di entrambe le squadre si contese la Pluffa senza giungere a nessun gol; il Boccino sembrava sparito e i Cercatori ormai sembravano più intenti a farsi una gitarella, che una partita. L' arbitro dunque decretò una pausa di tre ore per far riposar le squadre e alle 4 di notte la partita venne messa in pausa. La mattina seguente, ovvero quella del tredici Gennaio, il risultato era di 50 a 80 per i Falmouth Falcons, ma di li a poco, la lotta per il Boccino tra i due Cercatori, decretò la vittoria di una delle squadre. Sia McClain che Fleming si buttarono dall' alto in picchiata, fianco a fianco, spintonandosi di tanto in tanto, le cosce serrate sulla scopa, i capelli sparati all' indietro dalla forza esercitata dal vento. A cinquanta metri dal suolo i due hanno teso la mano per afferrare il Boccino, che dal canto suo non accennava a cambiar direzione puntando contro il terreno. Mancavano trenta, poi venti, ed infine dieci metri, quando McClain impennò la scopa per evitare la collisione al suolo; Fleming invece fece esattamente il contrario, schiantandosi violentemente al suolo. Lo stadio intero trattenne il respiro, chiedendosi:« E il Boccino?»« E' morto?». Il pulviscolo piano piano sparì, finché non si poté distinguere il corpo inerme del giovane a terra. I Medimaghi si precipitarono subito sul posto e...dalla mano destra di Fleming estrassero il Boccino D' oro. Il Puddlemere United aveva vinto il Campionato per ben 200 a 80. Fuochi d' artificio blu vennero sparati in cielo, ma gli spettatori stavano ancora fissando il ragazzo a terra che non accennava a muoversi. Però una volta caricato sulla barella, il ragazzo alzò una mano in segno di saluto e lo stadio scoppiò in un urlo entusiasta. Dalla cartella medica del San Mungo risulta che il giovane Fleming ha avuto una brutta commozione cerebrale e l'anca rotta, ma dopotutto non può lamentarsi: ha portato a casa la vittoria a discapito di qualche osso.

Aaron H. Fenrir


All'interno della Gazzetta, troverai un pacchettino. All'interno c'è un biglietto:

CITAZIONE
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vvaD0Ib Spettrocolo: Consente di vedere creature magiche bizzarre invisibili a chiunque altro[. (+1 pc +1 pm);
 
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Il Gufetto Espresso
view post Posted on 9/7/2015, 11:03





Un nuovo giorno, una nuova consegna.
Quella volta gli toccava dover raggiungere Hogwarts, la prestigiosissima scuola per giovani Maghi sul territorio scozzese. Il destinatario dell'articolo era il celeberrimo Professor Ignotus A. E. Peverell, noto storico ed uomo di grande cultura, nonché appassionato docente di Storia della Magia ad Hogwarts; si infatti vociferava che aveva una gran dedizione per i suoi studenti e per la loro formazione, in quanto era quel tipo di insegnate molto esigente, seppur mai impari.
Bene, ora il giovane Gufetto non era mai stato ad Hogwarts, ma custodiva preziosamente l'unico consiglio che gli era stato concesso: stare alla larga dalla Foresta Proibita. Diamine, gli bastava il nome a dissuaderlo.
Quel giorno il vento era particolarmente capriccioso, e durante il tragitto era stato strapazzato abbondantemente dalle forti raffiche, pur affrontandole tutte con una gran forza d'animo, curandosi di stringere forte nel becco il materiale da recapitare: sarebbe stata una vera tragedia se avesse perso l'articolo e il pacchettino allegato.
Il pennuto finalmente giunse nei dintorni della scuola, intravedendo in lontananza le sontuose guglie che quasi parevano adornate da ricami, situate su alte torri affusolate; il castello era ubicato su un verdeggiante promontorio e svettava maestoso al di sopra di ogni altra cosa, ma, per sua disgrazia, quel giorno non era una torre che doveva raggiungere, bensì doveva dirigersi verso il primo piano dell'edificio, così gli era stato detto. Al Gufetto non piaceva star lontano dal cielo e dalle nuvole, preferiva svolazzare in alto, dove c'era decisamente meno traffico, e, una di quelle torri, poteva essere un giusto compromesso! Ma no, il Professore aveva il suo Ufficio al Primo Piano, ed era strano vista la gran personalità che tutti dicevano avesse.
Ma questi non erano affari suoi, non era stato addestrato a ficcanasare! No! Doveva restare concentrato e portare a termine la consegna. Planò oltre le mura del castello, dirigendosi sul colonnato di finestrelle che incorniciavano il primo piano della scuola; passò in rassegna alcune di esse, sbirciando all'interno per trovare qualche indizio che facesse pensare all'ufficio di un docente. Dopo il secondo tentativo giunse davanti ad una finestra dai vetri colorati, incorniciata da un arco a sesto acuto; vi si avvicinò per sbirciare all'interno e non ebbe più dubbi: era l'ufficio che cercava; solo un professore di storia poteva tappezzare i muri con raffinati arazzi di scene che riportavano alla caccia. Picchettò tre volte sul vetro colorato e magicamente la finestra si spalancò quel poco che bastava per farlo entrare; senza indugiare il goffo pennuto si insinuò nella stanza.
Quell'ufficio era un mix incoerente di ordine e disordine, era tutto al posto giusto, questo era chiaro, ma la quantità di cose stipate lì dentro era davvero esagerata. Beh, che ti aspetti da uno storico?! Caramelle e dolcetti?!
Planò delicatamente sulla scrivania, riponendo il pacchetto, ma curandosi di non toccare nulla: non voleva far infuriare nessuno lasciando accidentalmente qualche impronta su dei manoscritti!
Aveva esaurito il suo compito.
Scrutò un'ultima volta l'ambiente circostante per poi saltellare fuori dalla finestra.
Ora poteva tornare a svolazzare nel vento freddo e riappropriarsi della sua libertà man mano che prendeva quota e si allontanava dal castello.
Professor Peverell, si goda l'articolo!!


Articolo per il Professor Ignotus A. E. Peverell

CITAZIONE

Hogsmeade: passato e presente di un villaggio

unico nel suo genere ancora per poco?







 

 

Il villaggio magico di Hogsmeade viene comunemente associato a delle immagini caratteristiche: cottage con il tetto di paglia, High Street, con i suoi deliziosi negozietti, la sala da tè di Madama Piediburro e il famosissimo pub di Madama Rosmerta, “I tre manici di scopa”. Ma la cittadina di Hogsmeade è davvero questo? E la sua notorietà è solamente dovuta alle folle di studenti che, nel fine settimana, invadono le vie del villaggio per riunirsi con gli amici?

Decine di abili pozionisti, auror, ex ministri della magia e docenti delle migliori scuole di magia del mondo, hanno vissuto almeno per un periodo nel piccolo villaggio.

Essenziale nella sua composizione, Hogsmeade è uno dei pochi paesi d’Inghilterra abitato da soli maghi. Proprio per questo, la Testa di Porco fu il fulcro della Ribellione dei Folletti avvenuta nel 1612.

Fondato più di mille anni fa – contemporaneamente alla costruzione di Hogwarts – al nord-ovest del paese, da Hengist di Woodcroft, noto mago medievale, da sempre è stato il quartier generale dei migliori maghi della Scozia. Questo periodo, che precede l’anno 1000, viene conosciuto come Medioevo, ovvero i secoli bui del mondo magico. I maghi, infatti, iniziavano ad avere sempre più paura dei babbani e delle cacce alle streghe che si stavano diffondendo in quegli anni – dopo la morte del principe di Francia a causa di un incantesimo, che scatenò il terrore tra la popolazione. Decine di maghi, prima parigini e poi seguiti da quelli inglesi, iniziarono a spostarsi in massa verso terre lontane ai babbani, in modo da vivere tra loro simili, senza rischiare di essere uccisi. Tra questi c’era anche Hengist, che dopo aver radunato un proficuo numero di amici, si stabilì in questa zona fondando un villaggio che inizialmente viveva di stenti. Nei primi anni dopo la sua fondazione, Hogsmeade era solamente un insieme di decine di baracche e le poche famiglie che vivevano lì si occupavano di soddisfare tutti i bisogni degli abitanti; soltanto dopo la costruzione di Hogwarts si trasformò nel villaggio ben amalgamato che è oggi, quando i parenti degli studenti si trasferirono ad Hogsmeade per potergli stare più vicino.

Ma Hogsmeade è un paese per giovani? È questa la domanda che mi sono posta nel redigere questo articolo. Se ci fermassimo un attimo a contare quanti ragazzi, dopo aver terminato gli studi ad Hogwarts, decidono di comprar casa ad Hogsmeade e di lavorare nei paraggi,  rimarremo sorpresi nel scoprire che essi sono ben pochi. Ed effettivamente, il villaggio stesso, è mutato ben poco dalla sua nascita: si ci è adattati alle comodità e a uno stile di vita più mondano, questo sì, ma per il resto la cittadina è rimasta sempre fedele al suo spirito medievale, che si respirava negli anni della fondazione.

Proprio per questo ci siamo occupati di intervistare gli abitanti del luogo, che definiscono il loro villaggio “caratteristico ma allo stesso tempo poco soddisfacente”. Sebbene gli anziani del luogo hanno dichiarato che “ad Hogsmeade si sta bene proprio perché non c’è alcuna stramberia babbana.”

Ma i nostri giovani maghi raggiungono altre mete per cercare lavoro, comeRoma, New York, Parigi e tantissime altre metropoli europee. Altissimi grattacieli, luci e colori sfavillanti, vita mondana, denaro, enormi magibiblioteche per approfondire la propria cultura, sono queste le cose che accolgono i vostri figli, i vostri ex alunni e i vostri ex compagni di casata.

Si verifica così la cosiddetta Fuga di Cervelli. Il monito dei giovani maghi è solo uno: fare la valigia e con un colpo di bacchetta raggiungere città in cui si ha davvero la possibilità di esplorare tutti i campi. Medimaghi, auror, magiavvocati, abili pozionisti, educati dallo stile british dei docenti di Hogwarts, scappano via dall’Inghilterra e non tornano più, snobbando villaggi che, nel passato, sono stati centri culturali per il mondo della magia.

Cosa fare, quindi, per far tornare i nostri talenti nella terra delle proprie origini? La risposta sarebbe solo una: rivoluzionare. La caratteristica che in passato attirava la gente ad Hogsmeade era la semplicità e la tranquillità del villaggio stesso. Eppure, adesso, questo sembra proprio il motivo per cui i giovani lo escludono dai loro progetti, additandolo come paesi per vecchi. I pochi ragazzi che ci abitano hanno dichiarato che “preferiscono una città piena di babbani, piuttosto che una che, invece, non gli da stimoli o non li soddisfa”. E alla domanda “Cosa vorresti di nuovo nel tuo paese?” i giovani hanno risposto con tantissime alternative: discoteche, internet point, cinema, teatri, centri commerciali, impianti sportivi e sale da musica, mentre gli adulti si sono divisi in due categorie: chi condivide il cambiamento, come i negozianti, che propongono di organizzare feste, installare il wifi e ancora ristrutturare il proprio inventario per renderlo un po’ più babbano e chi invece, di rimodernarsi, non ne vuole sapere proprio niente, ribadendo che “a chi non sta bene il villaggio, può anche lasciarlo senza problemi”.

Concludo con una riflessione: negli ultimi anni non si è forse cambiato l’aspetto del villaggio, rendendolo simile ai suoi abitanti secolari, con il rischio di spingere via i giovani, di cui le menti sono portatori di innovazioni e freschezza? Altrimenti non si spiegherebbe perché, uno dei villaggi magici più caratteristici del mondo, si stia spopolando sempre di più, fino a rimanere poco più che un centinaio di abitanti.

E voi cosa ne pensate? Inviate pure il vostro gufo alla Gazzetta, saremmo felici di sentire le vostre opinioni!

 

Cathleen Harvey


Allegato alla Gazzetta troverà un pacchettino contenente un biglietto e il suo Premio:

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Set di Gobbiglie: Simile alle biglie. Quando l'avversario perde un punto, le sferette spruzzano un liquido puzzolente sulla sua faccia. [+2 pm]
 
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Il Gufetto Espresso
view post Posted on 10/5/2016, 13:00




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Era in estremo ritardo, la sosta nei Sotterranei era stata più lunga del previsto. Era riuscito a intercettare un gruppetto di studenti che girovagavano nei corridoi fuori dall’orario dei pasti, ma con gustose caramelle in mano. Goloso com’era non si fece certo scappare un’occasione simile e rapido cominciò a svolazzare sulle teste dei ragazzi che lo osservavano incuriositi. Dalle loro facce stranite avevano tutta l’aria di appartenere al primo anno e non sarebbe stato difficili convincerli a lasciar cadere qualcosa. Gli occhioni dolci del Gufetto, abile attore quando si trattava di dolcetti, convinsero quei ragazzi a porgere la mano verso quel becco arancione che elemosinava cibo. I fagottini ripieni di Burrobirra crearono non pochi problemi al Gufetto che si ritrovava a zizzagare fra le colonne, con lo sguardo un poco appannato e la mente tutt’altro che lucida. Di tanto in tanto sbatteva nella parete e arrancava un poco posandosi sui grandi davanzali delle finestre che si affacciavano sul primo piano.
A stento si ricordava il luogo della consegna, ma un piccolo promemoria che teneva stretto fra gli artigli gli illuminò nuovamente la memoria. Se prima stava attento a riparare le sue piume dalla pioggia fitta, adesso risaliva dai Sotterranei cercando di bagnarsi il musetto quanto più fosse possibile, cercando di riacquistare un poco di lucidità.
Se qualche redattore si fosse accorto della sua guida in stato di ebrezza non l’avrebbe certo presa bene e perdere il lavoro sarebbe stata solo una questione di minuti. Cercò quindi di arrivare incolume a destinazione, mancavano ancora due consegne e il tempo scarseggiava. L’imprevisto dei Sotterranei gli fece perdere minuti preziosi sulla tabella di marcia e l’orario di arrivo previsto slittò drasticamente.
Un salto rapido e si infilò nell’Ufficio di Ignotus Albus E. Peverell, sperando di non trovarlo seduto alla sua scrivania e per sua immensa fortuna così fu. Rovistò nel sacchetto contenente i vari articoli e controllò svariate volte di aver afferrato quello corretto. Lo lasciò cadere nell’apposita casella allegando il regalo omaggio per tutti gli abbonati.



Il Profeta harrypotter.it


Consegna per il Prof. Ignotus A.E.Peverell

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CITAZIONE (~ Trish @ 31/3/2016, 14:21) 

Thestral, sempre più vicini alle adozioni.

Il progetto innovativo di Brian & Co.




Imbattersi in un Thestral non è certo cosa da tutti e, ovviamente, questo viene spesso considerato un bene in quanto avere a che fare di persona con la morte di qualcuno può risultare estremamente traumatico. Il Thestral, per chi non ne fosse a conoscenza, è infatti una creatura molto particolare, invisibile agli occhi di chi, oserei dire fortunatamente, non ha mai visto morire qualcuno di persona. Dopo questa premessa possiamo entrare nel vivo dell’argomento facendo luce su una notizia che gira ormai da qualche giorno, ma che ancora non era stata ufficializzata.

Questa mattina sono state effettuate le ultime rifiniture e l’idea di 8 giovani ragazzi è finalmente andata in porto. Siamo sempre più vicini all’ufficializzazione del loro progetto: l’adozione dei Thestral. Come si può adottare un animale invisibile? Il capo della piccola compagnia si è messo a disposizione della stampa e ha risposto ad alcune nostre domande per darci delucidazioni a riguardo.


“La morte di una persona può essere un qualcosa di veramente duro da digerire, specialmente per un bambino, e risulta impossibile cancellare questo oscuro ricordo dalla memoria. Queste splendide e docili creature possono mostrarsi per farci sentire meno soli, per aiutarci a superare i momenti di difficoltà. Non devono essere evitati e derisi per la loro fattezza, hanno bisogno di noi, delle nostre cure e quindi perché non permettere di adottarli?”

Queste le parole del giovanissimo Brian, orfano di madre da pochi mesi. Spiega alla stampa di aver sofferto molto, ma di aver ritrovato un poco di serenità da quando, frequentando un piccolo parco, si è imbattuto in una carrozza guidata da questi animali. Dopo aver chiesto il permesso al proprietario per accarezzarlo ha subito sentito un’infinita sensazione di benessere.

“Sarebbe bello che anche altre persone potessero provare questa emozione, molti bambini hanno bisogno di distrarsi dai dolori che a volte incombono sulla vita, e questo potrebbe essere un modo semplice e genuino, alla portata di tutti.”

Le parole cariche di entusiasmo di Brian hanno conquistato già i cuori di molte persone e l’idea dell’adozione si sta facendo strada anche all’interno del Ministero, chissà se riusciremo a vederne l’approvazione. Potrebbe essere un tassello in più per salvaguardare le nostre creature magiche e soprattutto un buon pretesto ed una buona causa per rendere felici persone che hanno avuto a che fare con un destino sfortunato.

Brian non nega che se guardati con il cuore e non solamente con i semplici occhi, i Thestral, possono essere visti anche da chi non ha avuto a che fare con la morte, ma su questa affermazione ci sono ancora molti dubbi e gli studiosi non si sono ancora sbilanciati. Fatto sta che questo giovanissimo ragazzo ha dato modo di riflettere a moltissime persone e non possiamo far altro che augurargli di portare a termine il suo progetto.


Aschling Taylor


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Articolo Master


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All’interno del pacchetto potrà trovare anche un piccolo regalo omaggio da parte della redazione della Gazzetta del Profeta.

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Braciocchio: piccolo ed elegante bracciale che, in caso dimentichiate o rischiate di perdere un oggetto, suonerà attirando la vostra attenzione. Il minuto occhio incastonato rimane, solitamente, chiuso, mimetizzandosi ad arte ed aprendosi solo in caso di bisogno.

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Edited by Il Gufetto Espresso - 10/5/2016, 15:19
 
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view post Posted on 17/7/2016, 11:06
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«Lady, dal professor Peverell»
La voce di Oliver fu chiara, scandita, ma si percepiva da quelle semplici sillabe una nota di pura stanchezza. Non aveva chiuso occhio per l'intera notte, il suo disturbo del sonno era diventato pressante come non mai e, stranamente, per la prima volta il giovane Caposcuola era anche in grado di fornire una sorta di labile spiegazione, qualcosa che si augurava di non dover ripetere mai ad alta voce. Da quando aveva scoperto del suo Dono legato al potere della Divinazione, strane immagini si alternavano a sprazzi di sogni ed incubi nati durante le brevissime cadute tra le braccia di Morfeo. Era pur certo che dovesse esistere un filo conduttore fra quelle che aveva imparato a denominare, segretamente, "visioni"; forse avrebbe dovuto parlarne con qualcuno, ma con chi? Il pensiero di bussare alla porta dell'Ufficio della Preside non era ancora stato allontanato dalla sua mente, in effetti Madama Bennet si era dimostrata un'ottima interlocutrice durante la loro intervista del passato; Oliver si augurava di poterle confidare le sue supposizioni senza preoccupazioni varie, ma una parte di se stesso lo frenava come non mai: e se fossero state solo vane teorie? La Preside aveva davvero tempo da perdere per sciocchezze di uno dei tanti studenti di Hogwarts? Certo, il ruolo di quell'Irlandese non sarebbe stato inutile in quel caso, ma a che pro consultare Persefone senza basi sulle quali concretizzare o confermare le sue strampalate immagini oniriche? Aveva rivolto l'attenzione perfino a Madama Goodheart, nessun altro adulto all'interno del castello era più vicino ad Oliver rispetto alla Strega della Terra: un tempo era stata Capocasa Grifondoro, da poco era stata sostituita perfino come Vicepreside, forse per gli impegni troppo profondi in diversi compiti e attività. Eppure, non voleva dare altri grattacapi alla già occupata Aquileia, era come una zia nei panni di insegnante e forse per questo Oliver non avrebbe mai desiderato procurarle timori di alcun genere. Restava il suo attuale Capocasa Grifondoro, Valéry, di cui si fidava ciecamente. Qualcosa lo frenava, però, e non sapeva interpretarlo: probabilmente era un sesto senso o, molto più semplicemente, il fatto di non voler apparire debole in nessun modo. Con quelli e altri molteplici pensieri per la testa, Oliver carezzò un'ultima volta la testolina di Lady, la sua candida civetta delle nevi. Era in Guferia e aveva un pacchettino di carta da consegnare al nuovo Vicepreside con tanto di lettera arrotolata e legata con un nastrino rosso, legato alla zampa del rapace. Qualcuno avrebbe festeggiato per bene con ottima musica, perlomeno. Con un sorriso un po' mesto, Oliver adempié al suo piccolo gesto galante, come il bon ton aveva insegnato a concretizzare in circostanze del genere. Sperava che Sir Peverell gradisse quell'omaggio: l'idea che ascoltasse i brani di Miss Chittock con una tazza di tè fumante e un tomo riguardante l'Iliade sulle ginocchia lo mise di buon umore, strappandogli una risata leggera mentre Lady volava via dall'arco in tufo e lui già tornava alla Sala Comune.

Sir Ignotus A.E. Peverell
Ufficio, Piano I
Hogwarts


letterapeverell

glenda_chittock_CD
Glenda Chittock (presentatrice RSN)
• Album completo The Sound of Silence, 10 tracce +1PS
Let It Go
Crystallize
Sound Of An Angel
Wanderer
Broken Wings
The Sound Of Silence
Bambù
Allegoria
Chasing Demons
Moonlight
 
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Tra le zampe reggeva ancora saldamente la consegna per il nuovo Preside di Hogwarts. Dopo quell'ultimo giro si sarebbe potuto concedere un po' di riposo, sentiva le piume più esterne dolere per lo sforzo di mantenere la rotta tanto a lungo, non aveva più l'età per quel genere di tratte. Sbatté le ali un'altra volta prima di trovarsi alla giusta altezza per farsi strada nell'ufficio del mago. Poco prima di introdursi e godersi quel calduccio momentaneo, una virata un po' troppo secca lo fece vacillare e, per poco, non finì dritto contro la fenice del preside. Si raddrizzò in tempo per poggiare gli artigli direttamente sul pavimento. Bubbolò insoddisfatto del proprio operato, ma senza perdere tempo, forse perfino in soggezione di fronte al pennuto leggendario, il postino saltò poco agilmente sulla scrivania dell'abbonato e lasciò finalmente le copie degli articoli che spettavano al mago. Si scrollò di dosso la stanchezza del viaggio e prima che il vento all'esterno rendesse impossibile riprendere il volo con agilità, zampettò fino alla finestra. Aprì le ali, non senza spiaccicarne una direttamente sul vetro della seconda anta e poi si lanciò in picchiata dal quinto piano. Il vento ravvivò le piume vecchie e prima che il suolo potesse avvicinarsi troppo, riprese quota.



» Ignotus A.E. Peverell

Quest'oggi un'enorme ed imponente colonna di fumo si è stagliata contro un cielo ironicamente limpido. A nessuno, Babbano o Mago che fosse, è sfuggita la grottesca sagoma della voluta che ha oscurato la già rara luce del sole. L'odore della cenere, del legno bruciato, le urla di panico hanno sconvolto una normale e tranquilla giornata e gli eventi accaduti continueranno a perdurare nel tempo, finché i colpevoli non saranno arrestati e la luce non avrà illuminato i foschi dettagli del disastro che si è consumato. Il quartiere che ospita la famosa Congrega dei Saggi Duellanti è finito in subbuglio, sconvolto, e a decine i curiosi si sono riversati sulle strade per osservare il Chaos che gli addetti del Ministero hanno tentato di contenere, con scarsi risultati. I dati?
Undici morti accertati: sei Maghi (tra cui il campione The Magician), cinque Babbani; decine di dispersi, molti i feriti, immani le conseguenze. La Sala dei Duelli della Congrega è andata completamente distrutta dall'incendio che ha rischiato di inghiottire non solo il quartiere, ma gran parte di Londra Ovest. Quando ormai era chiara la mano Oscura che si celava dietro l'accaduto, persino il Ministero ha dovuto confermare: si è trattato di un attacco terroristico ad opera di un uomo la cui identità conosciamo solo grazie alle procedure di riconoscimento previste dallo Statuto Identificativo del regolamento della Congrega. Si tratta di Raven Shinretsu, incensurato ventiquattrenne di origini nipponiche, che è riuscito a sfuggire alla cattura usufruendo dell'ingresso ai condotti fognari che lo hanno condotto lontano dagli Auror che lo stavano inseguendo. Molte cose non quadrano in questa vicenda, ma andiamo con ordine. Era una giornata come un'altra alla Congrega dei Saggi Duellanti: Raven Shinretsu (ex docente di —indovinate un po'?— Hogwarts!) si accinge a sfidare il Campione in carica “The Magician” insieme alla vice campionessa Claire Santos. Un evento sorprendente, un duello che si prospettava avvincente, che ha attirato un nutrito pubblico e ha richiesto la presenza di un esperto arbitro a supervisionare il tutto. Nonostante le avvisaglie di uno sfidante tutt'altro che avvezzo alle buone maniere, tutto sembrava proseguire per il meglio finché —stando ai racconti di due testimoni sopravvissuti alle fiamme— Shinretsu non ha evocato un incantesimo sconosciuto e probabilmente illegale. Alla richiesta dell'arbitro di sospensione del duello, il pandemonio ha avuto inizio. A sangue freddo, Shinretsu ha ucciso il pover'uomo servendosi dell'Anatema Che Uccide e ha dato il via ad una follia senza pari, scatenando il panico all'interno della Sala. The Magician e la Santos, unici in grado di contrastare la potenza del giapponese, hanno cercato di fermarlo in attesa dei soccorsi, ma quando l'uomo ha usato una Magia Oscura per evocare una fiamma incontrollabile, non c'è più stato nulla da fare: molti sono rimasti intrappolati nella Sala mentre a poco a poco l'incendio cresceva e si nutriva di struttura e corpi, inghiottendo tutto ciò che incontrava. Non è chiaro a questo punto cos'è accaduto nel dettaglio: di certo sappiamo che il Campione è morto nel tentativo di fermare Shinretsu e che la Santos e i pochi superstiti sono stati soccorsi in extremis. Ma è qui che le cose si fanno nebulose e ci portano a chiedere: tutto questo si poteva evitare? Stando alle fonti, i soccorsi sono giunti non solo quando Shinretsu era sul punto di fuggire e le fiamme stavano ormai espandendosi senza controllo, ma anche in numero sorprendentemente inferiore a quanto ci si sarebbe auspicato: due soli agenti dell'Antimago hanno varcato la soglia della Sala Duelli. Che sicurezza era prevista all'interno della Congrega? Possibile che, nel luogo dove si scontrano i maghi più potenti, non ci fosse stata una squadra di stanza? A fronte di tutto quello che accade nel Mondo Magico, possibile che non sia previsto nessuno in grado di intervenire tempestivamente? E perché, dopo la notifica di un omicida dal terribile potenziale magico che sicuramente è giunta al Ministero, sono stati inviati solo due agenti? E gli Auror? Ecco, miei cari lettori, ecco l'ennesima burla del Ministero: gli Auror sono arrivati, sì, ma quando ormai la Sala era in preda alle fiamme e Shinretsu sul punto di sparire nelle fogne! E volete sapere in quanti erano, nonostante tutto il tempo avuto a disposizione? Ben due Auror! Due soli, miseri Auror sono intervenuti quando ormai non c'era molto da fare! I testimoni hanno parlato di un duello ed un inseguimento in strada sotto gli occhi dei Babbani che abitavano nei dintorni: Shinretsu, solo e a quanto pare nudo, è riuscito a tener testa ad entrambi ed è pure riuscito a svignarsela nelle fogne.
Com'è possibile che il Ministero abbia sottovalutato una catastrofe di tale portata?
E non è tutto! Il fuoco è stato spento non dai Ministeriali, troppo impegnati a darsela a gambe Smaterializzandosi altrove (così racconta una nostra assidua lettrice che si è ritrovata ad osservare la scena dalla finestra di casa sua, dirimpetto al luogo dell'incendio), ma da Lovisa “Jenna” Bjerg, l'attuale campionessa del Club dei Duellanti delle Americhe del Nord in visita alla Congrega. Ridicolo come sia stata la presenza fortuita della Bjerg a contenere le dimensioni di quello che sarebbe stato sicuramente un incendio alla pari di quello avvenuto nel 1666. Cari lettori non oso pensare cosa sarebbe accaduto se Jenna non fosse intervenuta: quanti morti avrebbe atteso il Ministero prima di agire concretamente? Ve lo dico io: tanti, troppi!
La situazione ora non è affatto sotto controllo, nonostante quello che vogliono farci credere: sebbene l'incendio sia stato giustificato alla comunità Babbana come l'atto doloso di uno squilibrato fuggito da un ospedale psichiatrico, Raven Shinretsu è attualmente a piede libero e ricercato in ogni dove. Sono stati diramati mandati di cattura in tutta la Nazione ed avvertite le autorità del resto del mondo Magico e non, ma questo basterà?
Mentre Londra crepita per un attacco terroristico di cui l'origine ancora non è stata rivendicata, il Ministro della Magia Camille Pompadour e il Capo Auror Rhaegar Wilde vivono la loro presunta storia d'amore e se la spassano alla grande da Madama Piediburro. Sì, avete capito bene: invece di indagare sulle decine di casi che ci stanno sconvolgendo la quotidianità, invece di capire cosa succede ad Hogwarts e perché dalla Scuola ormai provengano nient'altro che drammi ed assassini, i due trottolini amorosi preferiscono dedicarsi alle proprie vite private. E nel frattempo Hogwarts, la Scuola che ha tenuto in seno una serpe come Raven Shinretsu (permettendogli di insegnare ai nostri figli!) e poi l'ha riversato nelle nostre strade? Ebbene, la Preside Persefone Bennet ha ben pensato di dare le dimissioni poiché “consapevole dei propri e numerosi errori ed impossibilitata per questo ad adempiere al meglio il proprio ruolo”. In poche parole, se n'è lavata le mani!
Siamo allo sbaraglio, concittadini: chi dovrebbe proteggerci se la svigna e preferisce lasciare in mano a (letteralmente) quattro Kneazle situazioni e vicende che richiedono, invece, tutte le forze possibili.
Ora i ricordi dell'orrore accaduto continueranno a riecheggiarci nella mente, assieme ai volti di coloro che hanno perso la vita per mano di un pazzo terrorista. Ora quel demoniaco fumo nero continuerà a vivere nei nostri incubi, ricordandoci l'oscurità verso cui andremo incontro se nessuno farà niente per fermarla. Ora lo sguardo inquietante di Raven Shinretsu continuerà a guardarci dai manifesti attaccati sui muri delle strade, ricordandoci l'accaduto. Ma noi restiamo uniti, lettori, perché ora sta a noi! Chiunque noti qualcosa, chiunque sappia qualcosa su Raven Shinretsu e sui sanguinosi fatti di quest'oggi, si faccia avanti! La Gazzetta del Profeta istituirà un canale speciale per i Gufo di coloro che vogliono segnalare qualcosa!
Miei lettori, Hogwarts non è sicura, il Ministero ci abbandona, ma noi restiamo uniti!
Noi siamo il popolo, noi abbiamo in mano il potere, noi possiamo difenderci!

Coraggio ed allerta massima.

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CITAZIONE (Gwen chan @ 24/3/2017, 20:09) 

Intervista a Emily C.Rose





Chi è Emily Rose?
Molti di voi che, forse attirati dal titolo, hanno cessato il loro voltare di pagine della propria Gazzetta mattutina, leggeranno questo articolo per riempire la loro dose quotidiana di gossip. Altri, si spera, si approcceranno con un più sincero interesse.
Ma qualunque sia la causa l’importante è che questo articolo sia letto. Se il lettore avrà la pazienza di seguirmi fino alla fine il suo tempo non sarà stato sprecato.
Quindi, chi è Emily Rose?
Gli studenti di Hogwarts, soprattutto gli adepti di Serpeverde, da anni conoscono Emily Rose come la Caposcuola verde-argento. Di bell’aspetto e belle maniere, con una folta chioma rosso fuoco, studentessa modello, Rose ha intrapreso una carriera fulminante ai vertici della propria casata. Prefetto e Caposcuola appena quindicenne, quando frequentava ancora il primo anno. Ha poi guidato impeccabilmente i Serpeverde, fino alla conquista della coppa delle case pochi anni fa, riconquistando un trofeo che a lungo era stato lontano dalla Casata di Salazar.

Ma qual è la persona che si nasconde dietro la maschera – ammettendo che si tratti di una maschera – di freddezza che secondo molti caratterizza Emily?
Dopo questa intervista posso dire senza esitazione che si tratta di una ragazza che nella sua ancora breve vita ha conosciuto esperienze che potrebbero piegare persone molto più vecchie di lei. Sono molti gli aggettivi che si potrebbero associare a questo enfant prodige. Personalmente propendo per “forte” e “determinata”
Ma le cose saranno più chiare tra qualche paragrafo.
L’incarico di Caposcuola, oltre a essere un onore, è un impegno non indifferente. La spilla non viene concessa con leggerezza dagli insegnanti e a chi la porta si chiede di dare l’esempio ai propri compagni – e ciò comprende un percorso scolastico di alto livello - , di non tradire mai le aspettative e di essere sempre impeccabili nello svolgimento dei propri compiti. Si richiedono ottime doti organizzative e buone capacità di leadership, oltre a un grande spirito di abnegazione.
È la stessa Emily a descrivere la propria ruotine quotidiana con estrema lucidità. E le sue parole spiegano già tutto

“Essere un Caposcuola è un onore ma comporta molti doveri che richiedono, a loro volta, dei sacrifici. Non puoi sapere se e quando andrai a dormire. Non puoi gestire la tua giornata, tanto meno le tue ore di studio. Tenere una media alta comporta molto più sforzo di quanto possa esserlo normalmente.”

Servono anche una buona dose di pazienza e di autocontrollo per non perdere le staffe di fronte a stuoli di primini che “ti seguono ovunque e ti chiedono l’impossibile”, senza contare le “diverse discussioni da sedare tra studenti di diverse Casate il che, a sua volta, comporta il doversi tenere spesso in contatto con gli altri Caposcuola e Prefetti e cercare di trovare una soluzione ad ogni singola disputa – e, come è normale che sia, non si tratta sempre di piacevoli discussioni.” (Da ex Prefetto posso confermare)

Ma sarebbe un errore credere che la giovane Rose abbia accettato l’onere di essere Caposcuola per il semplice spirito di abnegazione. Non sono una Legilimens, ma posso quasi sentire i pensieri di certi lettori: “è una Serpeverde, l’avrà fatto per fama e gloria.”
Errore!

“Forse da me, essendo un’adepta di Salazar, ti aspetteresti che sia la Fama o l’orgoglio di essere riuscita a ricoprire la carica più alta in ambito studentesco. Ma non è così. Credo che, dopotutto, nonostante ciò che si possa dire sul mio conto, mi piaccia essere una figura di riferimento.”
Cari lettori, cominciate a comprendere perché ho definito Emily Rose una ragazza forte? Lo spero. E considerando come siano anni che la casata Serpeverde non ha un Capocasa fisso – ultimamente non ha proprio un Capocasa – Emily è davvero una figura di riferimento per gli studenti più giovani.
Per quanto riguarda gli studenti più anziani di lei, ammetto di essermi chiesta – e forse se lo staranno chiedendo anche i lettori- se Emily avesse mai nutrito dei dubbi circa la sua capacità di ottenere il rispetto dei compagni degli anni più avanzati. Stando alle parole della stessa Caposcuola verde-argento, la risposta è ancora una volta negativa: “Avevo già un ottimo rapporto con gli studenti più grandi. Non intendo un rapporto di amicizia ma di comune e reciproco rispetto; non è stato affatto un problema.”
E, semmai, ciò che spaventava la giovane Rose era la mancanza di una figura di riferimento adulta cui rivolgersi in caso di necessità.
Fortunatamente i Caposcuola, per quanto bravi e organizzati, non devono fare tutto da soli. E come ormai gli studenti di Hogwarts più anziani ricordano bene, dove si trovava la signorina Rose nelle vesti dei suoi compiti di Caposcuola era probabile che non troppo lontano ci fosse il Prefetto Von Eis. Il loro era un rapporto che oserei definire “particolare”. Ma non sono i pensieri dell’intervistatore che devono emergere, bensì quelli dell’intervistato. E quindi: “Abbiamo imparato a mettere da parte divergenze di ogni sorta. La Casata viene al primo posto. […] Per esempio Arya era un ottimo Prefetto e ha svolto anche molte mansioni che non erano richieste dal suo ruolo. In tal senso, ci siamo aiutate e abbiamo cooperato molto, unendo le energie in attesa di rinforzi decenti.”
Si potrebbe affermare senza ulteriori esitazioni che Emily Rose è una leader. “Che doti deve avere per te un buon leader” le chiedo allora, mentre nella mia mente il binomio Caposcuola-leader si fa sempre più distinto. È lucida, Emily, come sempre, e diretta. Direi quasi machiavellica, ma non le farebbe onore.
Un Leader deve sapere ascoltare i suoi seguaci, non è detto che abbia ragione il cento per cento delle volte; se v'è un problema, ad esempio, deve saper capire quando una soluzione può essere ritenuta migliore di quella da lui stesso presa in considerazione ma, analogamente, deve trovare la forza e la tenacia, di far desistere chi persevera su obiettivi nocivi.


Ed eccoci arrivati al clou. Ad alcuni lettori la svolta che sto per fare parrà brusca, ma, lo ammetto, lo è stata anche per me. Credo – anzi, diciamo pure che sono sicura – che Emily abbia sfruttato (o le sia stato detto di sfruttare) questa intervista apparentemente innocua per rivelare al mondo un’informazione che
1) Provocherà una scossa non indifferente all’interno del mondo magico, Ministero in primis e
2) La mette in pericolo in prima persona.
La notizia riguarda Jacob Rose, l’ex Direttore dell'Ufficio di Applicazione della Legge sulla Magia, il padre della ragazza, uomo autoritario - “Mio Padre mi obbligò a fare l’abbonamento ma solitamente leggo soltanto i titoli in prima pagina” – e poco propenso a essere un genitore esemplare. Ma non si tratta solo di questo. Jacob Rose è tuttora uno dei più fedeli seguaci di Colui-che-non-deve-essere-nominato.
“Lui è ad Azkaban, in attesa di processo, sotto l’ accusa di aver praticato Magia Oscura ed essere uno dei più leali seguaci di Colui-che-non-deve-essere-nominato. Sono stata io stessa a denunciarlo al Ministro Pompadour.”

Queste le parole di Emily.
Alcuni di voi forse ricorderanno qualcosa di lei come persona, altri, molti dimenticheranno tutto tranne la macchia che infetta le sue radici, per discuterci sopra finché una nuova notizia non arriverà a distogliere la loro attenzione. Da parte mia questa intervista ha in parte scosso l’immagine di alterigia che, lo ammetto, tendevo ad associare alla Caposcuola Serpeverde. Non è solo una ragazza forte, è una ragazza coraggiosa. Ci vuole coraggio ad andare contro Colui-che-non-deve-essere-nominato e ci vuole coraggio a ribellarsi a una figura paterna autoritaria e crudele. E più che provare pietà per la sfortunata infanzia di Rose (nota sulla madre), cosa che credo non le farebbe affatto piacere, l’ammiro. Che si tratti di abnegazione o tenacia o semplice ambizione non solo è riuscita a non farsi influenzare da Jacob, ma è arrivata da sola dove si trova ora.
L’ammiro.
E dovreste farlo anche voi.


Elhena Attwater

 
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view post Posted on 6/4/2018, 00:18
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Un gufo spelacchiato raggiunse a fatica le alte finestre della Torre della Presidenza di Hogwarts. Sembrava deperito e malaticcio, planò fortunosamente sulla grande scrivania centrando l'apertura per un miracolo. Agitò le ali sparpagliando penne rinsecchite dappertutto e accennò un flebile gracchio per attirare l'attenzione. Alla zampa sinistra era legato un piccolo foglio giallo arrotolato, solo una volta aperto fu ben visibile lo stemma del Ministero della Magia. Il biglietto era scritto a mano, la calligrafia decisa ed elegante.



Ill.mo Preside di Hogwarts
Caro Albus,
mi fa piacere sentirti.
Non bisogna mai accontentarsi della sufficienza ma, visti i tempi, credo sia meglio non strafare.
Faccio volentieri due chiacchiere con te, potrebbe andarti bene venerdì prossimo verso le 19 qui a Londra? Potremmo anche sviscerare l'attualità davanti ad una tavola apparecchiata e senza particolari formalismi, visto il rapporto.
Ti aspetto,
Camille
 
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view post Posted on 27/9/2018, 19:27
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Carissimo Albus,

Avrei voluto recarmi nel tuo Studio e parlarti personalmente della questione, ma – come ben sai – il Forum Internazionale sull’Insegnamento della Magia è ormai alle porte e dopo una scommessa perduta una lunga consultazione con i Colleghi è stato deciso che l’onere e l’onore di rappresentare il personale scolastico di Hogwarts spetterà a me. Come da accordi partirò questa sera stessa, con la speranza che si possa rivelare un incontro proficuo e volto a rinnovare, seppur nelle diversità, le linee guida comuni tra le Scuole di Magia del nostro Continente.
Per questo, vorrai scusarmi se tratto l’argomento soltanto per missiva: si tratta di una questione che non può attendere il mio ritorno.

La guida della Casa che mi hai affidato procede senza eccessivi intoppi - non più di quelli che abbiano largamente previsto insieme: sono diverse le questioni e i problemi che da allora mi trovo ad affrontare quotidianamente e non ti nego, con la confidenza che ormai caratterizza il nostro rapporto, che talvolta non mi è facile comprendere a pieno i valori di una Casata che non è stata la mia. Ciò nonostante è innegabile che Tassorosso goda anche di molteplici pregi e potenzialità, e mi piace pensare – forse per semplice orgoglio personale – che vi possa essere un buon margine di miglioramento su cui lavorare.
Ma veniamo al dunque. E’ mia intenzione portare avanti e incoraggiare un Progetto a lungo abbandonato, che tu stesso, a suo tempo, hai contribuito a realizzare – ricordi? Te ne accennai nel corso del nostro ultimo incontro.
So bene che i tempi in cui viviamo sono delicati, ma questo, anziché farmi desistere, mi sprona maggiormente e con rinnovata sollecitudine nel mio intento.
Ritengo che la possibilità per i giovani Tassorosso di riscoprire le proprie origini rappresenti un'opportunità stimolante nella loro formazione, come Studenti e come Persone, volta a rafforzare in loro il senso di appartenenza e la fiducia in sé stessi, in un momento della loro crescita tanto critico - nel senso etimologico del termine, si intende. Sono sempre stata dell’idea che indagare il valore delle gesta compiute dai pilastri che ci hanno preceduto rappresenti un tassello prezioso nella comprensione di sé stessi, nonché motivo di orgoglio o di confronto - mi chiedo, con un sorriso, se uno storico del tuo calibro possa essere in accordo con questa mia affermazione.
Ritengo inoltre che una simile occasione possa giovare a far luce su eventi della vita di Tosca Tassorosso ancora avvolti nel mistero, o noti solo a una cerchia ristretta di privilegiati, con il rischio di cadere per sempre nelle tenebre dell’oblio: riscoprirli rappresenta un onore per gli Studenti che vi contribuiranno e, per estensione, un fattore di prestigio per l’intera Scuola di Hogwarts.

Ti chiedo dunque il permesso ufficiale per una spedizione a cui prenderà parte un gruppo di Studenti della mia Casa, esperienza sicuramente edificante ed entusiasmante, sotto la guida e la custodia di Prefetti che godono della mia fiducia – mi preoccuperò personalmente di istruire e raccomandare a dovere i prescelti.
A tale scopo ti chiedo inoltre l’autorizzazione per una Passaporta predisposta ad accompagnarli verso la meta stabilita: Cadair Idris, all'alba del primo quarto di Luna, ore 10.00 in punto.
Resto in fervente attesa di un tuo riscontro.

A presto.
Con stima e affetto,
dsrOq19

PS. Il Dessert di questa sera era a dir poco superlativo: gli amaretti croccanti accostati alla delicatezza della crema al limone creavano un contrasto di semplice godimento per le papille gustative. (Ciò nonostante, non posso ancora negare che quel famoso galletto con le patate abbia lasciato un solco indelebile nella mia memoria!)


Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts - Prof.ssa Atena McLinder
Docente di Astronomia - Capocasa Tassorosso
Piano I, Stanza III

 
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view post Posted on 29/12/2018, 16:48
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Quando Killian esordiva con un "posta prioritaria!", Amigdala sapeva già che non avrebbe potuto rifiutare l'incarico e fare i propri comodi una volta affidatale la missiva. Per grazia Celeste erano ben poche le occasioni in cui il suo padrone insisteva per una rapida consegna, altrimenti la falchetta sarebbe stata costretta a mettere in atto una protesta o un ammutinamento. Non era mica un comunissimo gufo postino, lei! Se accettava di supportare attivamente gli scambi epistolari del ragazzo, la cosa andava interpretata esclusivamente come un favore che concedeva a lui e a lui soltanto.
La missione che la attendeva quella mattina non faceva eccezione, anche se il destinatario era a lei sconosciuto. Sfortunatamente non poteva dire lo stesso della destinazione, Hogwarts. Quel posto pullulava di gufi, civette, allocchi e altri esseri piumati uno più fastidioso dell'altro. Realizzato ciò da parte dell'animale, non c'era stato più bisogno per l'uomo di ribadire la necessità di un celere servizio: Amigdala stessa desidera concludere la faccenda il prima possibile.




Preside Ignotus A.E. Peverell
Ufficio, Piano I
Hogwarts



Esimio Preside Peverell,

Tengo a premettere la mia sincera gratitudine per tale iniziativa a favore dei giovani affidati alla Vostra sapienza e protezione, includendo nel loro percorso di formazione - ove necessario e possibile, come in questo caso - anche la possibilità concreta di venire a contatto con le realtà lavorative che li attendono oltre le mura del Castello. In particolar modo l'acerbo desiderio di intraprendere la difficile carriera di Auror va coltivato con cura, pertanto mi trova totalmente favorevole a questo genere di "collaborazione", se così la si può definire.
Tuttavia, non nascondo il giustificato stupore nel ricevere la missiva indirizzatami, come da corretta Vostra previsione. La ragione è presto svelata e Vi prego di non interpretare il seguente quesito come un rifiuto: mi domando perchè il gufo che ha recapitato la richiesta sia giunto tanto lontano quando Dorian Midnight, Atena McLinder e Christopher Channing prestano attualmente servizio come insegnanti sotto il Vostro stesso tetto. Mi risulta che essi ricoprano ancora il ruolo ministeriale di Auror e che il loro distintivo sia tuttora attivo.
Sono sicuro che anche i suddetti colleghi possano costituire un prezioso aiuto al giovane in questione tanto quando possa esserlo io, convinzione avvalorata dal Vostro non menzionare la carica di Ispettore come requisito per un compito sì importante.

Rimango a completa disposizione, Vostra e del ragazzo.
Cordiali saluti,

- Killian F. Resween
Ispettore Auror del Ministero della Magia

Killian Resween




Ignotus Albus E. Peverell
//Nessunissimo problema, anzi: gradita sorpresa!

 
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view post Posted on 31/12/2018, 15:51
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Stavolta le rigide ali che guidarono la lettera dell'Auror a destinazione non furono quelle ampie e imponenti della falchetta di sua proprietà. Amigdala doveva aver intuito il prolungarsi dello scambio di missive tra Killian e la persona risiedente ad Hogwarts e onde evitare di dover ripetere la tratta incriminata più di quanto fosse disposta a sopportare la propria dignità di Falco Pellegrino, la rapace si era semplicemente concessa delle ferie non tornando nell'Ufficio del mago o a casa dopo aver recapitato la prima pergamena.
Il gufo-postino usato in sua assenza era sicuramente meno rapido, ma altrettanto fidato perciò non c'era nulla di cui lamentarsi eccessivamente. Anzi, le mani tatuate del ragazzo si erano così risparmiate il consueto colpo di becco che le attendeva ogni qualvolta l'indirizzo o il destinatario delle lettere non soddisfacevano il Falco. Tutto di guadagnato, dunque.




Preside Ignotus A.E. Peverell
Ufficio, Piano I
Hogwarts



Gentile Preside,

Le Vostre opinioni non potrebbero in alcun modo risultarmi noiose, al contrario apprezzo la franchezza emersa nell’ultima missiva. Se l’argomento è stato già oggetto di discussione con autorità ministeriali bel oltre la mia carica, il pensiero personale che sento di dover esprimere in merito risulterà sicuramente superfluo, tuttavia desidero ripagarVi come posso delle schiette parole che mi sono state date in risposta. Trovo che la particolare situazione possa rivelarsi controproducente per ambo le parti qualora venga negletta come realtà dei fatti; ecco dunque spiegato il motivo dei dubbi che ho ritenuto necessario esporVi con l’inattesa replica.
Detto questo, in virtù della collaborazione a cui entrambi abbiamo accennato e consapevole della saggezza sottostante l’idea che Hogwarts non possa sempre fornire soluzione a tutte le esigenze, sarà mia premura contattare lo studente in questione per organizzare un incontro come da Voi richiesto.

Vi ringrazio per la disponibilità mostrata e rinnovo i saluti,

- Killian F. Resween
Ispettore Auror del Ministero della Magia

Killian Resween





Ignotus Albus E. Peverell
//Vale lo stesso in OFF, provvedo a mettermi d'accordo con Derek ^_^

 
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view post Posted on 1/4/2020, 19:49
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Norman si riteneva un gufo di classe, un Reale con la maiuscola, e lo dava a vedere in ogni suo atteggiamento. Sempre all'erta, quando si appollaiava sembrava volersi ergere in tutta la sua altezza spingendo il petto in fuori con aria pomposa. Durante il volo ponderava con attenzione ogni battito d'ali così da imprimergli dignità ed eleganza, e non ci si sarebbe stupiti a vederlo bere il tè con l'artiglio sollevato. È vero, in passato aveva fatto qualche gaffe, e ciò gli costava tutt'ora una leggera derisione da parte dei suoi compagni. Quelle creature erano troppo ottuse per dare alle piccolezze il loro giusto peso.
Fu con grazia impeccabile che raggiunse l'ufficio di Peverell – e di certo non era un caso che fosse lui a consegnare la posta al preside di Hogwarts. Lasciò il quotidiano e il pacchetto che l'accompagnava sulla scrivania, esattamente al centro, dove l'uomo li avrebbe trovati più facilmente. Soddisfatto di sé, si accinse ad uscire.
Tonk. Ci mise un po' a riprendersi, ma alla fine ritrovò tutto il suo contegno. L'unica cosa che lasciò nell'ufficio fu una macchia sul vetro altrimenti impeccabile – addirittura invisibile – della finestra: la forma era inconfondibilmente quella del muso di un gufo Reale.


In omaggio per te con la copia del Profeta:

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Strillettere
Una strillettera è una lettera contenuta in una busta rossa, spesso inviata per comunicare dispiacere e rabbia. Quando viene aperta, inizia a urlare al destinatario il proprio testo con la voce del mittente amplificata, incendiandosi una volta terminata la lettura. Se non viene aperta subito, esplode e inizia a urlare anche più forte. Il pacchetto ne contiene dieci, tutte da compilare.




Ignotus A. Peverell:
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Adotta un Drago
Se da bambino mi avessero chiesto circa il mio sogno nel cassetto, la risposta sarebbe stata la stessa di oggi: avere un Drago. Il desiderio di ogni mago o strega, prima o poi nella vita, un po' come un progetto inarrivabile, e tuttavia pronto ad attingere ad ogni speranza più intima. Vorrei diventare Ministro della Magia, diceva qualche mio vecchio amico; vorrei diventare Preside di un'Accademia di Stregoneria, poteva aggiungere un altro; tutti sogni preziosi, non c'è dubbio, semplicemente non erano i miei, non mi appartenevano. Vivevo costantemente l'idilliaca rivelazione di avere un Drago per amico: ogni sera, prima di andare a dormire, chiedevo a mia madre di leggere un racconto, di inventarne uno. Storie di Draghi, creature affascinanti, mistiche, fuori dall'ordinario; così si spalancavano le ali, la voce di mia madre annunciava il ringhio profondo della bestia assoluta, e mi bastava socchiudere appena gli occhi per esserne trascinato, vinto più del solito per un bambino della mia età. Come un velo, al di là delle palpebre calate, scorgevo così cieli di cenere e lapilli, la terra che consumava la sua natura all'indomito fuoco dei Draghi: le narici roventi, le fauci spalancate, le creste più a punta, le zanne velenose, la coda come un vero e proprio timone lì a metri e metri dal suolo, sospesi come grandi e grosse libellule. Era una danza di fuoco e di aria, e sentivo di voler parteciparvi, di voler esserne travolto a più non posso; in quell'incontro di Cielo e Terra, io volevo ballare, ballare fino a sentire male alle gambe, ballare allo sfinimento. Quando i miei compagni di scuola convincevano i loro genitori a comprare una Puffola Pigmea per un'occasione importante, io tentavo in ogni modo di convincere i miei, invano, ad avere un uovo di Drago. Uno qualsiasi, mamma. Lo ripetevo dal mattino alla sera, riempivo pagine e pagine di pergamene, mai con successo; ho inviato una lettera perfino al Ministero, qui in Romania, e mi è stata respinta. Per tutta risposta, vi dirò di più, ho ricevuto a suo tempo una di quelle lettere scarlatte, una di quelle pergamene maledette, così fastidiose da gridare ai quattro venti. Strillettere, proprio quelle.
Perfino quando la voce del Ministeriale mi raggiunse con un'imprecazione non troppo velata, perfino quando la pergamena si bruciò da sola, pezzetto dopo pezzetto, perfino allora io non potevo cambiare idea. Mentre la carta veniva avvolta dalle scintille, io immaginavo il respiro di un Drago, il suo fiato rovente sulla mia pelle. Cominciai ad esserne ossessionato, più del solito. Nessuno comprendeva il fascino di Creature simili, era magia mistica in assoluto; i Draghi, quelli in carne ed ossa, erano così antichi, così rari, così intrisi di bellezza da non avere eguali in natura, in nessun caso. Per la fine del mio percorso accademico - voti discreti, sarò sincero, con una tesi tuttavia pluripremiata sulle Origini del Lungocorno Rumeno nei Carpazi -, la mia famiglia mi spedì un regalo: un biglietto per un viaggio, una Passaporta di sola andata per la Nuova Zelanda. Immaginai fosse un viaggio di avventura, uno di quelli di riscoperta tutta piacevole; quando mi ritrovai catapultato dall'altra parte del mondo, una vecchina mi attendeva con le mani piene di uova madreperlacee. Inizia qui, ed ora, il tuo apprendistato. Quelle sono state le sue parole, e le ricordo tuttora come il messaggio più diretto e più importante di tutta una vita. Un tirocinio in una riserva di Occhiodopali degli Antipodi, i draghi neozelandesi e australiani; e mentre io e la vecchina salivamo l'altura, fino alla vetta del Monte Tarawera, ogni dettaglio si stagliava per me come un sogno ad occhi aperti. Alla fine i miei genitori avevano assecondato l'istinto di sempre, e sentivo di essere nato per quel mondo come mai prima di allora. La prima volta che vidi un Drago, uno dal vivo, è stata proprio lì, in Nuova Zelanda, all'Isola del Nord. La corazza iridescente, le creste più scure fino alla coda acuminata, e gli occhi, quegli occhi che non avrebbero potuto avere rivali. Senza pupilla, una pozza profonda: la magia innata, l'antica magia. Con il trascorrere del tempo, ho imparato tanto, e quella vecchina che oggi è scomparsa è stata per me mentore e madre, insieme. Ad oggi il mio nome si forgia del titolo di Dragologo, sono tra i Magizoologi più famosi e ricercati nella comunità magica mondiale: Dr. Patrick Kowinski, ricercatore e osservatore, autore di numerosi saggi sui Draghi.
Se dovessi parlare di me, però, direi sempre di essere quel bambino che sognava un uovo di Drago. Forse è stato il mio passato, più che gli anni di addestramento e di studio prezioso, a spingermi oltre: ho raccolto le lettere di tanti maghi, di tante streghe, e tra queste c'erano quelle di molti bambini. Posso avere un Drago, chiedeva qualcuno. E ho ricordato il diniego di mia madre, le imprecazioni e i sospiri di mio padre; ho ricordato la Strillettera che il Ministero Rumeno mi aveva spedito come un assalto a tutto tondo; ho ricordato il rifiuto, l'insofferenza, l'insoddisfazione. Quello che potevo essere, quello che desideravo essere, e tutti gli ostacoli che la vita, il mondo, il tempo mi hanno posto contro. Così ho recuperato una boccetta di inchiostro, la piuma fremeva tra le mie mani, e quando ho scelto la pergamena più pulita, più chiara e più curata - nessuna Strilettera, non avrei fatto lo stesso errore -, le parole avevano già preso forma, nero su bianco. Sì, bambino mio, puoi avere un Drago. Una frase che suonava folle, perfino per un visionario come me; ma al di fuori della baita sulle cime di Tarawera, ad un palmo dalla scrivania alla finestra, il vulcano neozelandese ruggiva in volute di fumo, nascondeva i Draghi più liberi, dai più piccini a quelli più grandi, e un battito di ali possenti accolse ogni mia aspettativa. Quella frase, lì in inchiostro affrettato, custodiva in sé il peso di una promessa. La stessa che avevo fatto al bambino che un tempo sono stato. Quella lettera ha fatto il giro del mondo magico, ha creato relazioni e poi amicizie che tuttora sento fin nel cuore, e con mesi di organizzazione e di scambi epistolari, con gli incontri più disparati e versatili, finalmente quel sogno nel cassetto prendeva già inizio. L'idea di tessere una rete tra le riserve più famose di Draghi, da un capo all'altro del pianeta, tutto questo non era impossibile. Come un respiro all'unisono, come un soffio, infine come una scintilla dopo l'altra, è stato un lavoro con la lettera maiuscola. Ad oggi, con l'intercessione del Profeta, è con orgoglio, emozione e vivida partecipazione che vi parlo della mia storia per fare luce su un'altra trama, molto più estesa. L'associazione Draghi Uniti Per il Mondo collega circa dieci paesi con un unico filo conduttore: le Creature Magiche, i Draghi. Le riserve in cui vivono sono gestite da Domatori e Dragologi esperti, dai tirocinanti fino agli studiosi più navigati, tutti accomunati da una passione e da una determinazione tanto necessarie per la salvaguardia, il controllo, la preservazione dei Draghi.
Dalla Nuova Zelanda, dove tutto è partito, fino al Perù, passando per l'Oriente in Cina e poi via, ancora più su, verso l'Europa con più siti. Specie di draghi tra di loro diverse, dai Dorsorugosi Norvegesi fino ai Dentedivipera Peruviani, dai Petardi Cinesi fino ai Gallesi Comune Verdi, dai Neri delle Isole Ebridi fino agli Occhiodopali degli Antipodi, dagli Ungari Spinati fino ai Panciasquamato Ucraini, senza dimenticare i Grugnocorto Svedesi e i Lungocorno Rumeni. Draghi di ogni forma, di ogni razza, di ogni prestigio; dalle corazze possenti, a squame o cresta, con corna o spine, di uno e più scintillanti sfumature, è il colore che diventa fuoco, l'energia ancestrale di bestie magiche, di creature irraggiungibili. Interesse dell'associazione è avvicinare la comunità magica ai draghi, realizzare un incontro che possa aiutare a comprendere il mondo di tali creature, il loro universo, le loro caratteristiche. I draghi esistono da secoli e secoli, volano sulle nostre terre da più tempo di quanto si possa immaginare per davvero, e sono nell'immaginario collettivo - tanto del nostro mondo quanto di quello non magico - in modi indissolubili. Spaventano, preoccupano, sono associati al pericolo, e tuttavia anche al fascino, al mistero, all'infinito. C'è una lezione che viene impartita a tutti i Dragologi, fin dall'inizio: i Draghi sono creature estremamente complesse, ma sono nostre creature. Appartengono al nostro mondo, alla nostra vita, alla nostra identità. L'associazione di cui sopra nasce come collaborazione internazionale e si pone come tramite tra maghi e draghi. Permette di fare richiesta, tramite corrispondenza, di adottare un vero e proprio uovo di drago: da lontano, con una serie di aggiornamenti da parte della riserva tramite missive, scatti fotografici, curiosità e così via, ciascuno potrà seguire la nascita, la schiusa, lo sviluppo e la crescita del proprio drago. Un sogno nel cassetto, una risposta concreta: la possibilità vera e propria di adottare un drago, di entrare a far parte di un progetto più grande, di vivere fin nel profondo un'esperienza unica nel suo genere. C'è una mappa che illustra nel mondo le specie principali di draghi e le riserve di riferimento. Lasciatevi travolgere da questa folle, misteriosa, sorprendente idea. Ad ogni adozione, un uovo della razza di drago da voi scelta verrà schedato e indicato con i vostri dati di riferimento, e sarà come avere un amico imponente e volante da una parte del mondo. Un drago lontano, un drago vicino, in un incontro che seguirete insieme con gli esperti che cureranno nel tempo il vostro scambio epistolare. Si prospetta una schiusa di qui al dodici Aprile, per ogni adozione in questo periodo verrà inviato ad ogni mago e ad ogni strega un uovo di cioccolato, proprio della forma dell'uovo di drago scelto, con una sorpresa speciale. Un'occasione che già compie la differenza, con moltissime richieste da ogni angolo del pianeta. E per voi, amici britannici, il Profeta si pone come tramite.
Non lasciate scappare questa preziosa possibilità, coltivate questo messaggio. Alla Redazione i miei ringraziamenti per aver reso pubblica la mia testimonianza e aver illustrato l'iniziativa che sta prendendo vita, ormai da mesi, tra le nostre riserve. A quel bambino che anni addietro chiedeva di voler un uovo di drago, a quel bambino che nel presente esaudisce questo stesso sogno con tutto il cuore, ad entrambi rispondo ancora una volta. Sì, bambino mio. È possibile.


Dr. Patrick Kowinski
Magizoologo, Dragologo
Fondatore dell'Associazione Draghi Uniti per il Mondo
Monte Tarawera, Riserva dei Draghi
Nuova Zelanda




In che momento esatto la diplomazia viene meno nei tavoli internazionali?

Spesso ci viene chiesto da comuni cittadini, strette conoscenze, neofiti del settore come possa una buona diplomazia avere forza, un proprio peso e fare da argine alle brutte intenzioni ``sottoscritte`` erroneamente in un contratto, nei patti tra nazione e nazione… conosciamo bene o male tutti, cari lettori, la storia di Stakeholder che davanti a un bicchiere di Whisky Incendiario e seduti su comode poltrone si mostrano ben disposti nelle intenzioni e nelle parole durante la stesura di una futura azione commerciale; sappiamo anche che quei buoni propositi trovano, nei prossimi step, ulteriori discussioni e approfondimenti per giungere nella stipula di un trattato ufficiale nelle sedi del comitato internazionale magico ed essere, infine, emanato in suolo nazionale dai diretti interessati ma… quello che poi dovrebbe essere un comune accordo con guadagni reciproci, spesso, nasconde delle eccezioni, dei NON DETTI che durante l’arte oratoria non erano minimamente emersi né tanto meno stati anticipati. Ecco la malafede che innesca sistemi di pressione sociale e finanziaria – tributaria nell'ignoranza di chi è stato ingenuo o poco attento dal non preoccuparsene preventivamente, come drogato da un infuso alla Coclearia e lasciato in preda all'imprudenza e spericolatezza.
Cosa ne è stata allora della diplomazia a quel punto? Come si è giunti a questo finale? Molti i problemi che possono emergere durante le trattative commerciali, che siano pre-contratti o decreti ultimi ufficializzati. Problemi di natura attuativa, incomprensione, crimini o …ancora una volta, malafede celata sotto sembianze di accordo.

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"Vista dei Mercati", Pechino; scatto di Sullivan Sharington

Per chi si tiene informato, non sarà nuova la notizia dei rapporti Londra-Pechino degli ultimi tempi, chiaro esempio di questa speculazione dalla cattiva condotta: il ministero inglese negli ultimi mesi ha portato avanti una manovra commerciale con una delegazione cinese innestata oramai nel nostro suolo da anni; al centro dell’accordo elementi di varia natura che le nostre dogane non potevano fino ad‘ora fare entrare nel nostro sistema commercio perché ritenute, giustamente, pericolose per le nostre persone o creature (penso ai filtri Doxycida che nelle nostre normative trovano cauta somministrazione e reperibilità per via della salvaguardia del nostro ambiente magico e delle suddette creature) o quando considerate di poco interesse per la domanda di mercato attuale, dunque proponendosi come offerta 0 (un surrogato solvente di Nonna Acetonella per ogni Tipo di Sporcizia, con gli occhi a mandorla…potete immaginare?)
L’azione diplomatica è ben stata iniziata oramai da quasi un anno. La fazione cinese, rappresentata dall’anziano Jan Li, si è incontrata in segreto (probabilmente per non creare allarmi), con i nostri uffici della cooperazione magica per pre-trattare un accordo di cosa entra, di cosa esce e di cosa si ottiene.
Nulla di strano sin qui, chiaro… quotidianità, certamente.

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"Jan Li, rappresentante della delegazione cinese", Pechino; ritratto di Sullivan Sharington

Sono state portate avanti, ancora, buone disponibilità, intenzioni e impegni da entrambe le parti per tenere d’occhio il traffico estero da e per la Cina, tassando e remunerando tutto così come la consuetudine chiede, disponendoci pure in maniera favorevole all'acquisto in comune di determinate azioni della Gringott per usarle come fondo di garanzia; quello che non è mai stato trattato, tuttavia, è il commercio illegale di determinate ALTRE proposte che la Cina ha voluto portare avanti; il pre-accordo, che dunque non costituisce ancora legge e quindi non vede attuazione, prevedeva il commercio di Appendici di Murtlap e Uova di Runespoor che la nostra comunità tramite Pozion-Commercio e Fattucchier-Artigianato richiedeva a gran voce in determinate riunioni, e respingeva fortemente merci come Denti di Petardo Cinese e Semi di Tentacula o oggettistica e ``mezzi`` vari non usuali, prodotti che in generale ancora oggi rimangono illegali e sotto attento controllo di ogni nostro ufficio competente; anche solo approvare una delle restanti richieste, potete immaginare a che spirale negativa avrebbe potuto dare inizio? Non a caso siamo dotati di una classificazione e identificazione per ogni elemento/oggetto! Vedere gente in giro che urla e si crede la forza della natura solo perché dopata di sangue di Re’em non è esattamente ciò che aiuta una nazione a rimanere sana; si vuole discutere poi della possibilità di mezzi di ``trasporto`` alternativi come i Tappeti Volanti? Il caos generale …abbiamo superato difficoltà simili già una volta, con le smaterializzazioni illegali incontrollate e tenuto ben regolamentato l’apparato ``trasporti`` con i controlli e i certificati: passaporte, metropolvere e scope.

Per centrare il tema, ecco che durante la nottata il pre-accordo è definito… appuntamento ai tavoli internazionali per ulteriori discussioni e stesura finale di un testo unico; questo avviene perché è bene informare anche gli altri nostri partener commerciali e permettergli, perché no, di inserirsi nello scambio, prima di divenire nazione che lavora alle spalle delle altre, nossignore… è ingiusto.
Nel giro di qualche mese, tuttavia, il ministero nei reparti del quinto livello si allarma perché è successo quello che un diplomatico non si dovrebbe mai aspettare: il patto è venuto meno, è stato stracciato ancor prima di veder luce ai tavoli istituzionali superiori e la roba illegale continua a entrare senza consenso, controllo e tasse, generando per di più nuovi incidenti con i propri corrieri: uova di Acromantula sparse per tutta la città…disastro. Dobbiamo dire grazie al nostro sistema Antimago, in collaborazione con il quarto livello del ministero, per non essere invasi o doverci veder costretti a convivere con quelle pericolose creature (XXXXX). Corriere arrestato e in attesa di giudizio al Winzegamot.

Il pre-contratto era forse solo tempo preso per allestire, complottisticamente parlando, le transizioni e transazioni che da lì a poco la delegazione avrebbe fatto passare con o senza permesso? Non lo sappiamo ma posso scrivere, non con poca modestia, che ciò per fortuna è stato sventato ancor prima che l’incidente diventasse un escalation di guerra commerciale con un paese che ad ‘oggi riteniamo ancora un importante partner e che deve solamente fare attenzione a cosa prevedono i regolamenti e, dunque, chiedere ai suoi connazionali di seguirli, senza troppe zona d’ombra, senza avvalersi dell’ignoranza di usi, leggi e costumi di altre nazioni... non parliamo tutti cinese e non tutti ci lasciamo confondere con un bicchiere di Smemorello degno di Mr. Obly.

Dunque, alla luce di ciò… quando viene meno la diplomazia? Esattamente nel momento in cui un proprio stakeholder pecca di malafede e menefreghismo davanti a una carta che canta ancora una volta solo una messa: DISCUTERE E LEGIFERARE NELLE GIUSTE SEDI E CON I GIUSTI TONI.
Pechino forse se la sarà segnata ma siam sicuri che in quei uffici del comitato internazionale, quando e se arriverà il giorno atteso, si farà uso di un altro livello di diplomazia… quella vera che sanziona e detta legge e che invita con i suoi toni burocratici, statalisti e altolocati a decidere: o sei dentro o sei fuori… dai patti.

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La Delegazione Inglese del Dipartimento per la Cooperazione Magica Internazionale, Londra. Da destra "Il Funzionario Benjamin Fergò e i Dipendenti Issho Fuji-Tora e Vath Remar."; ritratto di Ariel A. Vinstav

Ai nostri lettori un invito a cercare sempre la giustizia e denunciare la malafede, senza lasciarsi corrompere da una cassa di the’ magico speziato alle mille erbe.


di Issho Fuji-Tora




Primi in classifica, disco di platino per ben tre volte consecutive, vincitori del Fwooper d'Oro dell'ultima edizione, candidati come miglior band al prossimo Festival dei Bermuda Incantati alle Bermudas: una schiera di premi, riconoscimenti e successi all'orizzonte, l'uno a dare prezioso vigore all'altro. Il riferimento è lampante per tutti gli assidui lettori della rubrica musicale del Profeta e non può che esprimersi a chiare lettere:
The Hobgoblins
Un nome, una garanzia vera e propria: per la prima volta, la band musicale più in voga in Inghilterra - e ormai si assicura anche a livello internazionale - si conferma un patrimonio artistico, in carne ed ossa, del nostro più vicino Mondo Magico. Quattro rappresentanti - Lexi, Boston, Crisel, Ludi - non di certo tra i più comuni in tempi odierni; trattasi infatti di Goblin e ancor più precisamente di Goblin in motocicletta. Amici fin dalla nascita - «eravamo vicini di casa, io e Lexi, poi ci siamo trasferiti e strike, Ludi comparve all'improvviso, trascinandosi dietro il suo amichetto» rivela Boston ad un giornalista del Settimanale delle Streghe, alla fine del concerto a Bristol, la scorsa settimana -, il gruppetto ha raccontato già in passato di come si siano conosciuti, di come si siano ritrovati insieme e soprattutto, al seguito del cambio di residenza in città tuttora non citate, di come abbiano scoperto di avere un'affinità ben più grande della sola reciproca fiducia. La passione per la musica, di genere soprattutto folk-rock, era evidente per ognuno di loro fin dal principio, fin da quando Lexi «perse la testa per il banjo del mio babbo», arrivando a rubarlo di nascosto e iniziando a strimpellare qualche nota in compagnia degli altri amici. Accomunati da stima, desiderio di successo e di porsi in gioco, le ormai sensazionali Creature in questione decisero di fondare una band e di farlo con un proposito ben specifico: scalare le classifiche e vincere un giorno il Fwooper d'Oro, l'ambito riconoscimento musicale per il miglior album in uscita. Passo dopo passo, ottennero prima un contratto discografico con la Sound Augurey Company, per poi essere cacciati con la motivazione di «creare canzoni troppo vivaci, troppo fuorvianti, e siete Goblin, insomma, neanche mezzi-umani!» [Arthur Cooper, ex Produttore discografico della Casa citata]. A quel punto, rimboccandosi le maniche, tentarono invano con una seconda occasione, molto meno rinomata, e tuttavia sfumò a sua volta in un nulla di fatto. La decisione di abbandonare quel percorso, di darsi al motociclismo - Luxi aveva ritrovato la vecchia "moto del Babbo", come spesso ripete in intervista - fu proprio la chiave di svolta: quella stessa motocicletta diede loro una nuova immagine, pubblica ed originale a più non posso. «Abbiamo lottato da sempre contro i pregiudizi, siamo caduti giù, a picco profondo. Ma la moto rombava ed era il suono più bello di sempre.» [...] «Dal vuoto cosmico in cui eravamo, siamo così tornati in carreggiata, nel senso letterale.» La band rock cominciò un altro percorso, un altro tentativo che si dimostrò per la sua stravaganza - Goblin cantautori in motocicletta, suvvia! - del tutto positivo. Il loro ultimo disco, al seguito dell'album On The Highway of Reborn, lo scorso Autunno, prende il titolo di Motorbike's Spells e ha un sound tutto proprio, frizzante, esuberante ancor più del solito. Con sei brani e una versione acustica della già conosciuta canzone Luxur Stripes, il disco è da domani disponibile in tutti gli store magici del paese. In un crescendo di successi, non ultimo la tanto agognata vittoria dell'edizione primaverile del Fwooper d'Oro - di cui parleremo prossimamente più nel dettaglio -, The Hobgoblins sembrano avere in progetto un tour di concerti che supererà i confini inglesi, diretti prima in America (un rientro piacevole alle Bermudas?) e poi, si spera, in tutto il Mondo Magico!


Al prossimo Canto,
Oliver Brior
 
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view post Posted on 1/5/2020, 12:43
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Fanny non era mai entrata nella torre del preside, non le era mai capitata una simile consegna. Non che ne capisse molto di gerarchie, s'intende: per lei le implicazioni di tale novità si esaurivano tutte nelle difficoltà che avrebbe potuto avere ad individuare la torre giusta, tra tutte quelle del massiccio castello. Era sempre stato Norman ad occuparsi di Peverell, ma doveva averne combinata una delle sue, da qualche parte, per dar vita a quell'improvviso cambiamento.
Fanny era un bel barbagianni dalla linea elegante ricoperta in gran parte da piume candide. Faceva una certa figura, con le larghe ali dispiegate contro il cielo che, quel giorno, era di un bell'azzurro pulito. Riuscì ad arrivare a destinazione dopo aver girato a vuoto per qualche minuto, per poco non si era fiondata nella torre di Corvonero pensando che fosse quella giusta. Quando infine fu sicura di aver trovato il posto esatto – ci volle qualche volo di ispezione, avanti e indietro davanti alla finestra aperta –, solo allora planò sul davanzale. Dopo un attimo di esitazione, in cui si accertò che il preside non fosse in ufficio, si spinse fino ad entrare. Lasciò la posta sulla scrivania, la testata La Gazzetta del Profeta ben visibile nelle sue lettere spesse. A quel punto uscì, senza lasciare altra traccia del suo passaggio, e scomparve in lontananza.


Da oggi il Profeta dedicherà le ultime pagine all'intrattenimento dei suoi lettori: si aggiungono infatti curiosi, frizzanti giochi enigmistici - cruciverba, labirinti, parole crociate - stampati a fine giornale. Provate ad indovinare, esercitate la mente. A fine mese verranno postate tutte le soluzioni.



Ignotus A. Peverell:


Un breve aggiornamento sulle poltrone occupate

Qualcosa si muove nei vertici istituzionali, lentamente e in sordina, come per non farsi notare e non suscitare stupore o scandalo da parte di un’opinione pubblica ultimamente troppo attenta e meticolosa a ciò che accade, giustamente, intorno a lei. Nell'assenza di comunicati stampa ufficiali e interviste degne di informare chi è alla ricerca di un preciso organigramma ministeriale, come può un dipendente ministeriale che ha la fortuna di confrontarsi con voi lettori non rendervi partecipi dei principali sviluppi che in una società magica come la nostra, affermata e continuamente al centro di un’indagine critica da parte del pubblico, accorrono in un silenzio innocente e, forse, mal inteso? Non è bastato lasciare aleggiare nell'etere la nomina del vice-ministro Noah Dietrich Von Heinrich, notizia ancora fresca e caduta dal cielo come un miraggio in un’oasi di confusione? Sembra esser da sempre un modus operandi fin qui portato avanti con convinzione, quello di catapultare grossi macigni contro l’ignaro cittadino di turno che, del tutto inaspettatamente, deve riuscire a reggere al colpo e a digerire la notizia, come scrive Seraphinus Bagley, di uno straniero e sconosciuto mai udito prima… ricordatevi queste parole citate dal collega di penna, torneranno utili e risapute sul finale di lettura.

ministero
"Vista dell'atrio al Ministero della magia", Londra

Allora ecco che all'interno delle mura del ministero qualcosa si muove nel secondo livello; non parliamo di Auror o giudici, quanto più della nostra cara polizia AntiMago che, in aperto confronto tra i membri delle sue fila, sta cercando qualche nuovo e autorevole rappresentante di ufficio che possa riuscire a portare lustro al proprio settore e, in questo modo, a collaborare maggiormente con le forze auror capeggiate da Rhegar Wilde. Null'altro da evidenziare nei restanti livelli se non un’interessante possibilità che potrebbe aprirsi per qualcuno nei ranghi dell’ufficio C.M.I; ultimamente lamentele e critiche son state rivolte a Mr. Fergo’, attuale funzionario scelto alla coordinazione dell’ufficio commerciale, per via delle sue non del tutto esemplari pratiche attuate durante un commercio con la Cina che potevano creare difficoltà non indifferenti (consigliamo di recuperare l’articolo del precedente editoriale: Parlo arabo? O forse… cinese?); è in fase di discussione una possibile rivalutazione della sua mansione e ri-assegnamento di carica. Da questo punto di vista, al ministero rimane tutto in continuo movimento, dove si possono venire a creare ripetute possibilità di carriera in ogni piccolo angolo dei suoi uffici…basta aspettare e sfruttare le proprie competenze, i propri successi per avanzare formalmente una propria richiesta di scalata alla carriera e, se accadrà, faremo modo di farvelo sapere.
Se da una parte al ministero è tutto in divenire, lo stesso non possiamo dire della celebre scuola di magia e stregoneria di Hogwarts, dove fonti di tutto pregio ci rendono noto, tramite collettivo studentesco organizzato confusamente e repentinamente, di inaspettati cambi di caposcuola in corso, per le casate di Corvonero (nominata Megan M. Haven) e Tassorosso (scelta ricaduta su Thalia Moran), le casate della saggezza, ragione, giustizia e lealtà, qualità che oggi più che mai la nostra società chiede a gran voce di riscoprire e rivalutare tra le fila di noi adulti immischiati in tutto; chiaramente può non suscitare interesse questo fatto, d'altronde come può incidere con forza la carica studentesca di una persona? E bene miei cari lettori, forse sarebbe tempo per la rinomata scuola di metter in campo le sue pedine più preziose, i suoi studenti, con a capo i propri prefetti, caposcuola e capocasata.

Vista_di_Hogwarts
"Panoramica d'artista della scuola di magia e stregoneria di Hogwarts"

Non sono forse i nostri giovani i primi a essere stati coinvolti negli ultimi drammatici eventi? È a loro che dobbiamo risposte. A loro dobbiamo nuove ed efficaci misure non solo di protezione ma anche di prevenzione. Dovremmo imparare ad ascoltare la voce dei piccoli tramite le loro figure di spicco e i loro ruoli accademici legalmente riconosciuti; approfittiamo delle loro associazioni, dei loro collettivi, per attenzionare le loro richieste; ciò, chiaramente, non venga strumentalizzato per far passare messaggi negativi nei confronti del proprio preside o collegio docenti, tutt'altro… un puro consiglio per loro, per dare l’occasione di partecipare attivi alla loro storia in continua scrittura. Non siate passivi ai fatti che vi accadono dinanzi agli occhi… noi adulti spesso chiediamo di esser guidati anche dalle vostre esperienze sul campo. Basta con la retorica dell’età come classificazione di attendibilità; basta con la vuota acclamazione atta a tenervi lontano dai riflettori. Vogliamo vedervi in prima linea a lottare per i vostri diritti, per le vostre proposte…i vostri interessi! E, se necessario, non esitate a risponderci anche a questo spazio di articolo. Ognuno verrà ascoltato…siamo qui anche per voi, per informarvi e per partecipare a questa lotta per l’informazione e partecipazione.
Se da una parte la scuola porta avanti la propria formazione lontano dal palcoscenico della società attuale, il S.Mungo ha reso noto da poco tempo il cambio al proprio vertice. Paul Dwight, estraneo di nome e di fatto, sconosciuto ai più (vi ricorda qualcosa?), ha trovato modo di ritagliarsi uno spazio di massimo godimento nella totale ignoranza del pubblico… me compreso! Cosa ne è stato del brillante Direttore Fucolindo e del suo lavoro degno di stima e ammirazione?

vista_sui_palazzi_del_smungo
"I Tetti del S.Mungo", Londra, Accesso da: Magazzino abbandonato Purge & Dowse Ltd

Molte le ipotesi, poche le certezze: chi continua a pensare che sia in viaggio per l’Uganda in periodo sabbatico da qualche parte nelle sue rare foreste, anche condivisibile e attendibile, e chi invece dichiara di averlo visto vagare senza meta tra i borghi di Hogsmeade, praticamente vicino casa nostra. Né un annuncio, né un comunicato stampa da parte sua né da parte del suo staff. Viene da pensare che sia stato fatto fuori dal sistema sociale in maniera poco giusta, legale, per come invece meritava di esser trattato il tema. Tante le domande legittime che vengono da proporre in un futuro non troppo lontano al nuovo vertice Ospedaliero, prime fra tutte: Chi sei? Che pubblicazioni hai rilasciato? Dove e come hai lavorato? Come ti sei distinto? … direi che sia necessario far luce e chiarezza su questo tema, perché è il dovere della pubblica informazione render noto dettagli di una personalità importante come quella di chi si deve occupare della salute pubblica di noi maghi. A tal proposito, chissà, potrebbe esser varata a breve anche una richiesta d’inchiesta per questa faccenda, una Magi-TaskForce che ci certifichi e garantisca l’affidabilità di chi, dal nulla, si è trovato a possedere un potere immenso come quello di giocare con la nostra salute?

attuali_vertici_di_nota
"I 3 Vertici, da sinistra: Camille Pompadour (Ministro della magia),Ignotus Albus E. Peverell (Preside di Hogwarts), Paul Dwight (Direttore del S.Mungo)"

Mentre tutto è in divenire, una cosa sola rimane certa e sicura cari amici che leggete questa carta inchiostrata: Il Profeta e la sua informazione.

Nella speranza di rendervi partecipi di qualcosa più grande e interessante di noi/voi stessi, vi auguro di non fermarvi mai dal ricercare il vero dietro il velo di Maya.

di Issho Fujitora







Terrore. Mentre le prime manifestazioni di criminalità magica oscura mettevano a soqquadro parte dei paesi Balcanici in Europa, convinti che il terrore (non si sa bene perché) non avrebbe investito anche il mondo magico Londinese, il Ministero della Magia si è ritrovato a dover fronteggiare una vera e propria emergenza oscura, che a macchia d’occhio è dilagata sempre di più nel nostro amato mondo magico. Nelle grandi città o nei piccoli centri urbani del Regno Unito, ci stiamo addentrando giorno dopo giorno in una sceneggiatura da film distopico, come se i ripetuti attacchi a maghi comuni (da parte di ignote forze oscure), rapine ai danni di commercianti magici, e dissennatori liberi di girovagare ovunque, fossero la nuova normalità. Tuttavia, nonostante il clima fortemente caotico e incerto di questi tempi, tutti quanti i reparti minesteriali che collaborano per la sicurezza del nostro paese, sono concordi nel sostenere che nulla di così oscuro e ingestibile stia capitando nel nostro territorio << Ci ritroviamo purtroppo nella stessa condizione di qualche anno fa, riteniamo che qualche gruppetto di persone emulatori dei mangiamorte, si divertano a seminare il panico combinando scherzi di cattivo gusto. >> ha dichiarato Arthur O’Connor dell’Ufficio per l’Uso Improprio delle Arti Magiche del Ministero britannico. Ciò nonostante, fatti e testimonianze raccolte un po’ ovunque, tendono a screditare questo atteggiamento così superficiale e minimalista condotto dal Ministero. Disordini di natura catastrofica per ordine di forze ignote, colpiscono ripetutamente il nostro sistema autoritario, oramai in ginocchio da diversi mesi, lasciando Auror e il Ministro stesso a brancolare nel buio più totale. Bisogna agire, e subito. Ogni ora che passa le forze del male sembrano acquisire sempre più potere, a discapito di una quotidianità tranquilla oramai più che remota, secondo l’opinione cittadina magica, visti i molteplici avvenimenti strani che si susseguono. Come se non bastasse, strane sparizioni e tentativi di aggressioni sono stati registrati anche nel mondo non magico, facendo scattare lo stato di massima allerta generale che disciplina il rapporto tra i due Ministri, magico e non. Parole vuote e promesse future ora non basteranno più per gestire la situazione, serviranno provvedimenti drastici e veloci per ripristinare uno stato di pace, la vera domanda è se il Ministero attuale con i suoi vertici più alti sarà in grado di farlo. Questo livello di criminalità organizzata non può che lasciare l’intera comunità sotto shock. «Al momento, sono state fermate 12 persone, ci tengo tuttavia a precisare che nessuna di queste persone è collegata alla figura di “Tu sai chi”, quindi invito tutta la comunità dei maghi a mantenere la massima calma! >> è stato dichiarato dalle più alte cariche del ministero. Per il momento possiamo soltanto ipotizzare che alcuni colpevoli di tali “scherzi di cattivo gusto”, come definiti dal Ministero, siano ancora in libertà, l’auspicio di tutti è che i responsabili di tali nefandezze, verranno assicurati alla giustizia e portati di fronte al Wizengamot per essere giudicati il più presto possibile.



Edited by Il Gufo Espresso - 4/5/2020, 11:52
 
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Come un passo di danza, una giravolta senza confini, una poesia del movimento, il volo era quello e tanto altro ancora. Turbante non aveva idea di quando fosse stata l'ultima volta in cui aveva fatto visita al Castello di Hogwarts, mancava di certo da lungo andare, ma quando già da lontano riuscì a scorgere l'imponente profilo di guglie, pinnacoli e torrette all'orizzonte, il cuoricino batté più forte di quanto potesse prevedere. Era sempre una bella sensazione, anche per lui. Si portò oltre i Cancelli, sorvolò tutti i giardini più fiorenti di quella stagione tanto bella, e alla fine salì ancora più in alto, fino alla vetta. La Torre del Preside Peverell restava sempre la stessa, a fare da quadro pienamente artistico con la Torre d'Astronomia e quella di Divinazione, le più conosciute. Con un verso squillante anche Turbante attirò l'attenzione dei vicini rapaci e il saluto comune di quel momento suonò come canto in festa da un punto all'altro del Castello. Di lì a breve raggiunse l'Ufficio, e poi la Scrivania, e lasciò cadere il plico di giornale con un altro versetto pieno di entusiasmo. Allontanarsi diventava quasi una condanna, ma sarebbe tornato.


Giochi enigmistici
Post Scriptum: Rispettabilissimo Preside,
ci auguriamo che i giochi di questo mese possano incontrare il Suo benestare, il tema dovrebbe fare al Suo caso. Con stima e affetto, la Redazione del Profeta.




Ignotus A. Peverell

CITAZIONE (~ Lucas Scott @ 16/5/2020, 11:42) 



Non è una comune materia di studio, ma addirittura maledetta? Si sono queste le voci di corridoio che sembrano gravitare intorno al ruolo di docente di Erbologia presso il Castello di Hogwarts. Non un cattedra qualsiasi quella appena citata, visto che dopo l’addio della professoressa e Capocasa Grifondoro Aquileia Goodheart, ricordata da molti per il suo grandissimo operato che le ha permesso di lasciare un segno indelebile all’interno della Scuola, l’insegnamento di questa materia è rimasto più che discontinuo. L’ultimo flop registrato risulta quello di Lilian Poppy Moore, che come tanti dei suoi predecessori è riuscita a rimanere al timone di questa cattedra per un lasso di tempo brevissimo. Diverse fantomatiche storie sembrano girare intorno a questo fatto così curioso, una meno probabile delle altre. Tralasciando i racconti troppo fantasiosi, siamo riusciti ad ottenere dei riscontri con alcune testimonianze scritte del passato, che ci hanno permesso di tracciare una linea ben definita riguardante la storia che vi stiamo per raccontare. Correva un anno remoto non ben precisato ad Hogwarts, quando una strega dal talento ingegnoso e molto sperimentalista riuscì ad aggiudicarsi la cattedra di Erbologia. Elizabeth Patel, nota per la sua grande empatia verso il mondo delle piante, riuscì attraverso un metodo di studio basato sulla passione e l’accuratezza della natura a suscitare un sentimento di totale entusiasmo tra le giovani menti del maniero. Prima del suo arrivo l’approccio a questa materia era da sempre stato piuttosto approssimativo, in quanto il paragone con le altre discipline di studio più pratiche era nettamente sfavorevole. Nonostante i tanti pareri ostici, la strega riuscì in poco tempo a colmare quel gap che nel corso degli anni precedenti aveva palesato false credenze negative riguardanti l’utilità nello studio delle piante. Nuovi esperimenti furono realizzati combinando l’arte manuale delle Pozioni con lo studio teorico dell’Erbologia, una fusione che riuscì a portare a galla molte novità che tutt’ora sono parte fondamentale nella vita di moltissime persone. Basti pensare a tutte le mescolanze magiche (infusi, elisir o antidoti) che richiedono la presenza di piante o di foglie nella base di preparazione. Tuttavia con il passare del tempo la sua estrosità nel compiere esperimenti si dimostrò fatale. Durante alcune prove tecniche qualche procedimento andò storto, causando un incendio di grandi dimensioni all’interno di tutte le serre adiacenti al Castello, mettendo fine alla vita di tantissime piante magiche e distruggendo un’intera ala del Maniero. Dopo i già tanti richiami da parte dell’allora Preside di Hogwarts per cercare di limitare quella sua vena di creatività fin troppo espansiva, la dolorosa via del licenziamento per la donna fu inevitabile. Elizabeth Patel non prese affatto bene questa decisione, consapevole di tutti gli sforzi fatti e degli sviluppi portati alla luce grazie ai suoi esperimenti innovativi con le piante. Prima di abbandonare il Castello si narra che la strega in preda ad un attacco d’ira furibondo abbia lanciato una maledizione potentissima su Hogwarts , affermando che dopo il suo addio alla cattedra di Erbologia, nessun altro docente venuto dopo di lei sarebbe mai riuscito a mantenere per troppo tempo l’insegnamento di quella materia. Ovviamente storie inerenti maledizioni del genere lasciano sempre il tempo che trovano. Altre motivazioni più plausibili e meno fantasiose possono giustificare la discontinuità che sembra circoscrivere da lungo tempo lo studio di questa disciplina didattica. Gli esempi da fare sono molteplici, tra i vari possiamo menzionare il fatto che il Castello di Hogwarts non potendo ospitare una grande quantità di piante magiche al proprio interno, costringa l’insegnamento dei docenti a virare quasi esclusivamente sui soliti argomenti, rendendo il loro lavoro monotono e poco entusiasmante con il passare dei mesi. Altre motivazioni possono implicare la preferenza da parte degli studenti nel cimentarsi in materie più pratiche, come DADA o Incantesimi, piuttosto che analizzare uno studio apparentemente meno importante come quello dell’Erbologia. Tante altre motivazioni potrebbero nascondersi dietro questo fatto così curioso, elencarle tutte all’interno di questo articolo sarebbe impossibile. Avendo però fornito questa serie di dettagli rilevanti, lasciamo a voi lettori l’arduo compito di scegliere quale tra le tante opzioni riportate sia quella più convincente. Nel frattempo con grande auspicio ci auguriamo che la cattedra di Erbologia possa ritrovare al più presto una nuova guida stabile, sperando che riesca a garantire l’insegnamento di questa materia in maniera duratura, mettendo la parola “fine” a questa maledizione.


CITAZIONE (Rowena Abyss @ 5/5/2020, 21:48) 


LA STORIA DEI TEMIBILI GUARDIANI DI AZKABAN

Oltre al fatto che siano creature classificate dal ministero della magia come pericolose e che facciano guardia ad Azkaban, dei dissennatori si sa poco e niente. Lunghi studi da parte di magizoologi hanno dimostrato che si moltiplicano un po’ come dei funghi, ma solo in ambienti dove vi sia cibo in abbondanza, per questo, vengono tenuti reclusi in un solo posto, ad Azkaban, che tra l’altro è proprio il posto dove hanno origine.
Ma facciamo un passo indietro. Il primo avvistamento di un dissennatore avvenne attorno il 1590, anni dopo la morte dello stregone Erkidiz, colui che aveva eretto la fortezza di Azkaban che la utilizzava come sua reggia. Oltre ad essere irraggiungibile e ben occultata era anche estremamente ben difesa, non solo dalle sottili figure con il nero mantello, ma anche da sortilegi avanzati di magia oscura che, per nostra fortuna, sono andati persi. I primi avventori che si recarono sull’isola descrissero il luogo come "la madre di tutti gli incubi" e le creature che lo popolavano "sembravano la cosa meno temibile”. Trovarono tracce sulla creazione della struttura, di preciso frammenti scritti dai temibili secondini: questi narravano di come alcuni sprovveduti marinari siano riusciti a raggiungere lo scoglio dopo il naufragio della loro barca, per poi essere sottoposti involontariamente ad incantesimi potenti che li trasformarono in una via di mezzo tra spettri e lethifold, bisognosi di consumare emozioni positive per tutto il resto della loro vita. Rimasero soli su quello scoglio per molto tempo e il loro numero stava lentamente calando, fino a che, nel 1718, Damocles Rowle, neo eletto ministro dell’epoca, decise che Azkaban fosse il luogo ideale dove poter tenere dei prigionieri e i dissennatori, secondini ideali che gli avrebbero fatto risparmiare risorse utili dato che non chiedevano uno stipendio.
Vi furono proteste da parte di tutta la comunità magica internazionale, la fama delle oscure creature le precedeva e i metodi fin troppo brutali con i quali seviziavano le loro vittime, strappando loro ogni secondo di gioia vissuta e ricordata, sembrava una punizione ben peggiore della morte. Ed è tuttora così.
Eppure vennero accettati, anche se per pochi anni, perché nessuno sembrava essere in grado di presentare delle alternative a riguardo. Fu Eldritch Diggoy, ministro della magia tra il 1733 e il 1747, fino a che il vaiolo del drago non se lo portò via, che decise a cercare una soluzione. Dopo una visita che i giornali dell’epoca ricordano con parole come “sconvolgente” e “terrificante” Diggory tentò d’instaurare un comitato per provare a destituire i dissennatori dal loro compito e cercare idee alternative. Tra queste, alcune furono decisamente bislacche: si era parlato di assumere dei giganti, solo che il loro pessimo temperamento non sembrava la miglior soluzione, altri ancora, avevano proposto la presenza di goblin per tentare di appianare le divergenze tra quest’ultimi e i maghi, ma la loro avidità poteva presentare una facile soluzione ai tentativi di evasione. Infine, prima di scegliere di provare ad assumere dei maghi capaci tramite l’utilizzo anche di un patto infrangibile, si era avvalorata l’ipotesi di avere degli elfi domestici a servizio di Azkaban ma si rivelarono creature alla fine in qualche modo troppo malleabili.
Quando oramai le cose sembravano fatte, il comitato si accorse dell'impossibilità di eliminare i Dissennatori in modo definitivo. Lasciare libero un numero cospicuo di loro, che durante gli anni di servizio avevano trovato “nutrimento” sufficiente a moltiplicarsi, voleva dire dare loro il permesso di vagare liberi nell’entroterra, con serie conseguenze sui maghi ma anche sui babbani, rischiando quindi di violare lo statuto di segretezza magico formulato da nemmeno cinquant’anni.
Il comitato decise quindi di rimandare una decisione a riguardo, fino ad abbandonare ogni tentativo di trovare un alternativa e con la morte di Diggory, infine, venne sciolto. I suoi successori cercarono sempre di trovare una soluzione a riguardo anche perché durante gli anni dell’ottocento, la comunità magica si trovò spaccata in due fazioni: chi sosteneva l’utilizzo delle oscure creature e chi no, trovandole non solo temibili, ma anche pericolose. Si sussurrava infatti che alcuni maghi oscuri, promettendo ai dissennatori di avere più vittime da consumare, potessero ottenere il loro controllo e rivoltarli contro il ministero e il mondo magico. Per fortuna nulla di tutto questo è ancora accaduto ma fino a quando? Prima o poi, giungeremo forse alla soluzione del problema ma l’amministrazione odierna, non sembra voler, o forse poter, fare nulla a riguardo.

Rowena Abyss

 
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Occhio di Falco, esponente principale della tribù del Profeta, volava da una guglia e l'altra delle torrette di Hogwarts. Era uno spettacolo senza precedenti, la bellezza che si esprimeva nell'imponente figura del Castello - lì aveva i suoi ricordi più preziosi, lì aveva lasciato parte del suo cuore. Gli bastava sorvolare la Torre d'Astronomia per essere travolto dai sentimenti di un amore reciso, mai destinato a portarsi a termine: perché Favillina, la sua protetta, era andata via, via per sempre. Altri lidi, aveva detto all'inizio; altre esperienze, aveva aggiunto. Chissà, forse la Papuasia ispirava davvero più del Regno Unito: un clima migliore, una terra frizzante. Si tornava però sempre alla stessa domanda, la più importante: in Papuasia avevano i biscottini gufici di Mielandia? Perché all'amore si poteva pure rinunciare, nulla di che, ma al cibo... e quello buono, per giunta, non c'era relazione che potesse reggere il confronto. Strillò a lungo, così da attirare l'attenzione del Preside Peverell: se fosse stato o meno presente, la consegna l'avrebbe in ogni caso atteso. Entrò per la finestra principale e lasciò la posta sulla scrivania principale; a quel punto, via da Hogwarts, e tante belle cose.


In allegato, per tutti gli abbonati del Profeta:

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Poster di Quidditch
Con l'ufficializzazione della Bisca del Quidditch, il Profeta invita i suoi abbonati a tentare la fortuna con le scommesse sul Campionato! In allegato si ritrova infatti un poster da parete - possibile da rimpicciolire o ingrandire con la magia -, con un facile incantesimo d'adesione incorporato. Passate la bacchetta magica sulla carta e vedrete comparire e animarsi lo stendardo ufficiale della vostra squadra di Quidditch del cuore. [Offgdr – info click]


GIOCHI ENIGMISTICI
Altro appuntamento con i giochi enigmistici.
Attenzione I primi sei che invieranno tutti i giochi risolti alla casella mp del Gufo Espresso vinceranno buoni spesa alla prossima consegna. Aguzzate l'ingegno!



Ignotus Peverell

CITAZIONE (| Kei @ 9/6/2020, 17:10) 


In memoriam,
la Congrega dei Saggi Duellanti
Riapre la Sala dei Duelli nel Palazzo della Congrega dei Saggi Duellanti: l'inaugurazione verrà svolta attraverso l'evento "La Giornata del Duellante"!

"È passato un anno e mezzo da quando Raven Shinretsu scatenò anatemi dentro la Sala dei Duelli della Congrega dei Saggi Duellanti, seminando il caos e lasciando dietro di sé una cicatrice bruciante nella storia della Londra magica. “Il Rogo della Congrega”, così chiamato da alcuni storici, è ad oggi uno degli episodi cardine riportati dagli esperti di storia magica e politica contemporanea nel sostenere l'immagine di incompetenza e inaffidabilità del Ministero della Magia britannico.
Come non ricordare i soccorsi che hanno raggiunto in estremo ritardo la Londra Ovest e i miseri quattro agenti (due della Squadra Antimago e due del Quartiere Generale Auror) inviati sul luogo, seppur consapevoli dello stato in cui imperversava la Congrega?
Undici persone sono morte fra le fiamme oscure, undici le famiglie di maghi e babbani spezzate dalla smania di potere del terrorista solitario in fuga.
Ventiquattro babbani hanno ricevuto modifica e rimozione dei ricordi di quanto vissuto da vicino, due le squadre di Obliviatori e Spezzaincantesimi che successivamente alla fuga di Raven Shinretsu sono stati richiamati in ritardo dal Ministero per domare le fiamme assieme alla coraggiosa Lovisa “Jenna” Bjerg, Campionessa in visita dal Club dei Duellanti delle Americhe del Nord, prima dell’arrivo dei Medimaghi dal San Mungo e le forze di soccorso babbane chiamate dai testimoni oculari del clamoroso incendio diffusosi per il quartiere.

Il Rogo non è altro che l’ennesima testimonianza di un popolo costantemente messo a dura prova dall’ossessione del potere e l’amore per il caos dei Maghi Oscuri.
Ma come si suole dire “La Forza spesso non giunge dalla vittoria, ma dalla sconfitta”.
Temprato, consapevole della crudeltà che l’uomo può scatenare sui suoi simili, il Popolo inglese impara come migliorarsi per sostenere i colpi già ricevuti e prevenire quelli futuri.
Il Ministero della Magia ha stavolta avuto l’acutezza di selezionare assieme alla Congrega un gruppo di maghi addetti alla sicurezza dell’edificio e presenti durante lo svolgimento regolare dei duelli, così da assicurare che quanto accaduto non possa ripetersi più.

Al Palazzo della Congrega riapre la nuova Sala dei Duelli dove si era svolta la tragedia: là dove i Saggi avevano deciso di ambientare le sfide contro l’élite, i Campioni.

Qui si potranno osservare le effigi e i dipinti alle pareti creati per ricordare chi è caduto durante l’attacco; imponente è fra tutti il ritratto incantato di The Magician, il Campione in Carica che fino alla fine ha tenuto testa alla follia di Raven Shinretsu, rallentando le fiamme e cercando di portarlo alla Giustizia, permettendo a molti dei feriti di avere salva la vita, scappando dall'edificio pericolante.
The Magician, ricordiamo, è perito sotto gli incantesimi di quello che è diventato a tutti gli effetti “il ricercato numero uno”.
Specialmente a The Magician è dedicata la nuova sala, per ricordare ai duellanti come sulla pedana si celebrino i valori con cui il Campione aveva guadagnato il titolo: l’arguzia dei sensi, la scaltrezza della mente e la prontezza del mago.
Proprio per inaugurare la Sala dei Duelli e riportare in auge la competizione contro i Campioni ospiti e locali, la Congrega dei Saggi Duellanti è intenzionata a dedicare un’intera giornata al Duello Magico, aprendo il bando ad iscrizioni per la “La Giornata del Duellante” in cui i partecipanti selezionati potranno scontrarsi in un 1vs1, arbitrati da figure d’eccellenza e con la possibilità di ottenere un posto d’onore nella Sala dei Duelli!

Fra le grandi personalità presenti durante l’evento citiamo Claire Santos attuale Campionessa locale ad interim, Morcant Milligan, Campione del Torneo Duellanti di Hogwarts nel 1996 e Giudice d’eccellenza presso l’Ufficio per i Giochi e gli Sport Magici, Lillian Savagan, ex-cronista di Quidditch e presentatrice radiofonica per “Accio Scoop” e Seraphinus Bagley, Direttore della Gazzetta del Profeta.

Noi della Gazzetta del Profeta vi invitiamo a farvi ispirare dal valore e la tenacia di chi ha calcato la pedana della Congrega e accorrere per l’evento!
Fatevi smuovere dal desiderio di migliorarvi, dall'adrenalina della sfida e il dibattere degli incantesimi. Siate la novità in una Generazione di Duellanti che non ha desiderio di piegarsi alla furia di chi un tempo è riuscito a ferire per i propri scopi.

Siate fuoco, ma per riscaldare i vostri animi e tenervi sempre pronti a farlo con chi vi attornia. Tenete le bacchette pronte!

N.B. Durante la giornata la sicurezza sarà rafforzata per tenere sotto controllo l’edificio come meglio possibile!

di Ariel A. Vinstav"


codici by @hime

CITAZIONE (~ Lucas Scott @ 7/6/2020, 11:33) 



Dopo l’attacco feroce e imprevedibile registrato poco tempo addietro tra le mura del Castello di Hogwarts, la città di Londra sembra riuscita a perpetrare uno stato di quiete assoluta facendo adito alle varie interviste rilasciate da alcuni esponenti ministeriali. Una visione delle cose decisamente distorta in confronto ai vari articoli pubblicati dal Profeta, che sembrano dipingere un quadro generico ben più allarmante. Sintomi di rivolte ad opera dei giganti, fughe misteriose dallo zoo di Londra e stati di guerriglia registrati lungo i confini della Foresta Proibita, sembrano non intaccare minimamente la grande opinione che il Ministero della Magia continua a preservare nei confronti del proprio operato. Diverse sono state le accuse che alcune cariche ministeriali hanno mosso nei confronti dell’informazione mediatica trasmessa dai giornali, accusati di raccontare in maniera mitomane la loro versione dei fatti, infangando spontaneamente un immagine pulita della realtà presente. <<il 30 maggio sono stati avviati alcuni contatti amichevoli tra il Ministero e alcuni leader del mondo Centauro, conversazioni che hanno portato ad alcuni risvolti positivi che potrebbero garantire una speranza di pace più che concreta. La notizia dovrebbe essere questa, ed essere esclusivamente un fatto positivo: una storia dai risvolti drammatici, che si conclude con un lieto fine. Invece no: le testate del Profeta hanno preferito continuare la loro propaganda di scompiglio generale con fantomatiche storie di violente guerriglie tra le Creature che popolano la Foresta Proibita, descrivendo in maniera falsa e subdola una situazione compromessa delle cose>> ha dichiarato Paul Dalton dell’ufficio di Regolazione e Controllo delle Creature Magiche. Con la presente testimonianza riportata, la Redazione è contenta di smentire tutte le cattive dicerie che il Ministero sembra additare nei confronti del Profeta, accusando noi cronisti di agire con il solo intento di creare una vendita più massiccia del nostro prodotto a discapito di una realtà alterata. Gli enormi sforzi effettuati con conseguente miglioramento dello stato attuale delle cose ha costituito sicuramente un passaggio importante, non considerato assolutamente come un accadimento di secondo ordine. Le notizie che tendono a susseguirsi nel nostro mondo magico sono sempre tante, capita quindi di effettuare qualche sofferente esclusione per fare spazio ad argomenti di maggiore rilievo. Tuttavia ci troviamo a riconoscere che la nascita di alcuni giornali-spazzatura della Londra magica più progressista hanno ceduto ad un odio collettivo troppo esagerato. Il Cavillo ad esempio ha deciso di pubblicare un editoriale che sembra trasudare diffidenza e odio verso tutto ciò che riguarda l’operato svolto dal Ministero della Magia. E’ importante notare come, oltre alla censura e al distacco, si uniscono altri fattori denigratori più coriacei e fastidiosi che vorrebbero screditare parecchie cariche ministeriali attuali, generando una vera e propria rivoluzione al vertice. Il Profeta ovviamente prende il distacco più assoluto dal macabro operato svolto da questi editoriali di secondo ordine, pronti a svendere notizie non veritiere per raggiungere i loschi fini personali. Con quanto affermato, non vogliamo ritrattare alcun articolo del Profeta scritto precedentemente, ribandendo con più forza la delicata situazione che sembra proiettare la nostra amata città verso uno stato caotico delle cose. La situazione non ha ancora raggiunto un livello irreversibile, nuovi tentativi di pace serviranno a sondare la disponibilità da parte del Ministero nel voler ricucire uno strappo che tende ad allargarsi con ogni giorno che passa. L’informazione da parte nostra, per quanto possibile, cercherà di fare luce sui costanti accadimenti che riguardano questo stato delle cose molte delicato, mettendo in risalto anche gli aspetti più positivi che serviranno ad alimentare una speranza concreta di tranquillità. Nella nostra redazione, spazio e voce saranno sempre concessi a tutte le cariche ministeriali che vorranno esternare il proprio pensiero all’intera popolazione, tanto per dimostrare che nessun processo di censura o accanimento mediatico è stato intrapreso da parte nostra. Con l’auspicio che il duro lavoro svolto dal Ministero della Magia porti ad una risoluzione stabile dei fatti, vogliamo rinnovare il nostro interesse ad una possibile collaborazione futura con noi giornalisti della Gazzetta del Profeta, sperando di trasmettere verità e pace all’interno delle case londinesi.

 
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Duvet aveva sonno, troppo sonno, ma suo cugino Blanket aveva sentito lamentele dalle Civette dei trespoli vicini a casua di tutti i ritardi nelle consegne accumulati nell'ultima settimana, quindi nonostante tutto stava cercando di star sveglio.
Questo spiegava come e perché la consegna del professor Peverell riuscì ad essere puntuale, ma annunciata dal suono dello schiantarsi dell'imponente gufo contro l'arco in pietra della finestra della torre.
Si era addormentato a metà atterraggio.
Bubolò dolorante, prima di riuscire a scivolare oltre la finestrella reclinabile.

Il Preside Peverell non avrebbe avuto modo di sentire il lamento di Duvet che nella strada di ritorno riuscì a cozzare la schiena contro la scrivania, ma avrebbe potuto conservarne il ricordo attraverso la grossa piuma mogano che dalla schiena del pennuto era caduta di fianco alla copia intonsa della Gazzetta del Profeta, al centro del piano di scrittura.


GIOCHI ENIGMISTICI
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Ignotus A. E. Peverell
CITAZIONE (Kanny @ 6/7/2020, 16:36) 




Un tocco NON vale l'altro.

Per gli auror e gli antimago, ultimamente è davvero un brutto periodo, soprattutto con la comparsa di alcuni furti. In queste ultime settimane, vari negozi magici, specialmente improntati allo sport, sono stati vittime di gravi perdite mentre in altri si è riscontrato un notevole aumento dell'acquisto di uno specifico oggetto: il boccino d'oro. I primi furti sono stati localizzati a Glasgow, spostandosi poi ad ovest, più precisamente ad Edimburgo, scendendo poi a sud a Carlisle. La scia di rapine è arrivata anche a Bradford e poi Manchester, toccando Lincoln. Si pensa che la meta finale sia Londra, compresa di Diagon Alley, visto il sentiero preso, è molto probabile sia la destinazione finale. Quasi sempre l'entità della rapina è di un livello medio, lo scasso è sempre presente, con distruzione volontaria di alcuni oggetti. Diversa è stata la rapina a dei negozi nei pressi di Bradford, dove per quanto visibile lo scasso, non vi era traccia di enorme confusione, come se i rapinatori conoscessero perfettamente l'ubicazione del loro malloppo. Si pensa che la destinazione sia la Gringotts Bank o anche il negozio dello sport di Diagon Alley, proprio perché non i primi ad essere stati derubati. La polizia antimago, chiamata ad investigare in merito a questo evento poco chiaro, non è ancora giunta a scovare con esattezza il possibile colpevole, o colpevoli, se non ipotizzare delle motivazioni che hanno portato a tali gesti. L'oggetto centrale su cui sono intervenuti è per l'appunto il Boccino d'oro e anche per questo motivo, alcuni dipendenti ministeriali del Settimo Livello sono stati aggiunti al caso, come aiutanti per gli antimago. Inizialmente si riteneva fosse poco probabile un collegamento tra le alte vendite dei boccini d'oro e il furto degli stessi in altri negozi, nonostante si potesse pensare ad un losco giro di affari e galeoni. Al che una squadriglia di antimago ha perlustrato i vari negozi dove tali boccini sono stati venduti in gran quantità, senza trovare possibili collegamenti, nonostante il dubbio continui ad essere presente. L'ipotesi di una possibile organizzazione criminale, è subito passata all'attenzione del Ministero, poiché in uno dei negozi rapinati, è stato ritrovato un boccino d'oro aperto, con all'interno una pergamena che recava inciso un messaggio criptico. Esso era stato scritto con inchiostro invisibile, ma reso poi chiaro dagli Spezzaincantesimi, subito accorsi per dare man forte. Quello trovato ad Edimburgo recitava "55 -3=57x1147=7 N. O. Inizio 683, blue X, N. 1". Vari dipendenti ministeriali, aggiunti al caso, sono riusciti a decifrare dei vari numeri e lettere, che se ben messi in ordine sono da considerare come coordinate, quelle di Edimburgo. Si pensa possa essere anche una setta e che i boccini d'oro recano al loro interno dei messaggi che solo gli adepti possono decifrare e quindi radunarsi in vari punti del paese. Non è ancora chiaro lo scopo e l'obiettivo di questo gruppo. Non è chiaro se siano dei terroristi o maghi oscuri, ciò spiegherebbe anche perché gli Auror non siano ancora scesi completamente in campo, proprio perché al momento è abbastanza difficile appurare se essi siano semplici maghi criminali probabilmente, i quali non hanno legami con il mondo oscuro, non si esclude un possibile collegamento con esso e come ultima tesi, tifosi poco pacifici, ma è la più marginale tra le tre. Oltre alle possibili ipotesi, il Ministero si è anche interessato sul come potrebbero essere usati per portare messaggi a dovute persone, dopotutto si tratta dei boccini d'oro. Come ben sapete, cari lettori, i boccini d'oro sono oggetti magici che possiedono una memoria tattile, vengono infatti costruiti indossando i guanti per non essere mai sfiorati: ricordano la prima persona che li ha toccati, si apriranno dunque soltanto allo stesso contatto fisico.. Basandoci su questo, com'è possibile usarli per comunicare? È possibile che essi vengano consegnati ad ogni membro o adepto e usati poi, in futuro, come delle parole d'ordine da consegnare per entrare all'interno del luogo prestabilito per l'appuntamento. Scrivere dunque sulla pergamena una determinata frase che soltanto le guardie potranno leggere e che solo l'adepto e/o membro potrà mostrare. Un'altra promettente tesi è che tali boccini potrebbero essere usati come diversivi per le autorità magiche, non è ben comprensibile come, ma la situazione in merito resta ancora leggermente ignota. Noi della Gazzetta cercheremo di tenervi informati e con il vostro aiuto, potremo riuscire a portare i nodi al pettine.

Da Siri Jensen e tutto!



CITAZIONE (Jolene White @ 17/7/2020, 16:14) 







Siamo ormai entrati in piena bella stagione: lo dimostrano le sere sempre più lunghe e dolci, le temperature gentili. La stessa Hogwarts ha da poco chiuso i battenti, sancendo così l'inizio delle vacanze per gli studenti e non solo. Che l'estate per voi significhi abbondanza di tempo libero o frenesia per viaggi e nuove avventure, non potrete perdere l'occasione di trascorrere qualche ora in compagnia dei libri qui proposti. Perfetti per la stagione per i motivi più diversi, sono letture che spaziano tra numerosi generi: dal romanzo al racconto breve, passando per la poesia ed una guida turistica unica nel suo genere. Leggete quindi fino alla fine, per scoprire quale faccia più al caso vostro!


Nata dal profondo affetto e dalla fascinazione che legano l'autrice alla capitale, Londra Magica si propone come una guida alla scoperta delle meraviglie della città. Si presta tanto alle Streghe e ai Maghi che non l'hanno mai visitata che, al contrario, a chi vi vive da anni e anni. È infatti il frutto di una ricerca minuziosa di dati storici, sociali e culturali, magnificamente filtrata dalla spiccata sensibilità della Velterson. «Ho passato l'infanzia e l'adolescenza a seguire mia nonna in giro per la città», ha spiegato l'autrice durante un incontro promozionale ospitato dal Ghirigoro. «Lei le chiamava gite e passeggiate, ma di fatto erano vagabondaggi all'interno dei suoi ricordi e della sua immaginazione. Aveva una storia per ogni angolo, per ogni costruzione apparentemente anonima, e io mi sono nutrita dei suoi racconti fino a vedere con i suoi occhi e i miei, insieme.»
Ci sono voluti diversi anni per raccogliere tutto il materiale necessario, ma infine, alle porte di quest'estate, le vecchie storie si sono intrecciate ai dati reali e hanno così dato vita alla prima opera della Velterson. Un grosso tomo fitto di fotografie, disegni, stampe risalenti ad ogni epoca, nonché di curiosità annotate a bordo pagina, quasi fosse un autentico diario di viaggio. Una miriade di racconti dai toni leggeri della favola spinge a visitare di persona i posti interessati, così da vedere con i propri occhi un gargoyle che secoli addietro veniva animato per trasportare la corrispondenza di due giovani Maghi innamorati, o la finestra che, incastonata in uno dei tanti palazzi di Mayfair, affaccia non su un elegante interno, bensì su un precipizio sotto al quale ruggisce l'Oceano Atlantico. Se volete viaggiare in luoghi e tempi meravigliosi senza spostarvi troppo lontano da casa, non avete che da lasciarvi trascinare da questa guida così singolare.


Rimanendo sulla scia dell'esplorazione di luoghi unici, questa raccolta di racconti vede come protagoniste alcune delle città europee più belle in assoluto. Venezia, Praga, Parigi e Budapest sono solo alcune delle tappe in cui verrete accompagnati dalla scrittura incantevole dell'autore. Macovei ha già dimostrato di essere uno scrittore di talento grazie alle numerose pubblicazioni alle sue spalle, sempre accolte con favore da critica e pubblico. In questo caso supera se stesso non solo nella prosa, ma nella concezione stessa della raccolta, che mescola egregiamente letteratura e musica. Il titolo non è certo un caso: il lettore sarà accompagnato in ogni racconto da una melodia diversa – una serie di notturni, per l'appunto, emessi per magia dalle pagine stesse. Le note del pianoforte si adatteranno al ritmo di lettura, variando velocità e volume a seconda delle scene, così da garantire l'atmosfera perfetta per ogni momento. Consiglio, a questo proposito, di stare attenti nello sfogliare il libro: scorrerlo troppo in fretta potrebbe portare ad una spiacevole sovrapposizione cacofonica. Attenzione soprattutto nelle biblioteche!
Oltre che dalla musica, i racconti sono legati dalla medesima atmosfera malinconica, pur senza negare sprazzi del sottile umorismo per cui l'autore è tanto apprezzato. Personaggi e vicende sono definiti nello spazio di poche pagine, facendo di questa una lettura perfetta per chi ha poco tempo libero sparso nel corso delle giornate. Per darvi un'idea di quanto i Notturni incantati possano affascinare e colpire, riporto di seguito un commento dell'autrice Aimee Jensen: «Prima di averli letti non avevo mai visto Venezia. Poi, quando qualche settimana fa ci sono stata per la prima volta, l'ho trovata anche più incantevole di come era descritta. Un unico dettaglio mi stonava: il silenzio. Sembrava davvero silenziosa, senza l'accompagnamento della musica».


Un'altra raccolta, ma questa volta di poesie: Highwoods fu uno scrittore estremamente affermato nella seconda metà del diciannovesimo secolo, purtroppo caduto nel dimenticatoio in epoca più recente. Dobbiamo ringraziare la casa editrice La Manticora per le ristampe di questo ultimo anno, grazie alle quali è stato possibile, per il grande pubblico, riscoprire un poeta dalla sensibilità così spiccata da non risentire affatto dei centocinquant'anni passati dalle sue prime pubblicazioni.
Questa raccolta, in particolare, nasce da una domanda che probabilmente molti di voi si saranno posti almeno una volta: che profumo ha l'Amortentia per me? Ebbene, per Highwoods profuma d'estate. Esplora il suo amore per la calda stagione attraverso sessantaquattro poesie dalla metrica variabile, tutte accomunate dalla stessa concretezza legata agli oggetti e alle esperienze di tutti i giorni. Dettagli apparentemente insignificanti – la tenda scostata di una finestra, un bicchiere abbandonato sul tavolo, l'inclinazione particolare dei raggi del sole al tramonto – diventano ponti per un'osservazione privilegiata, capace di portarci al di là della percezione sbiadita cui siamo abituati e farci intuire, per pochi fugaci istanti, verità che all'uomo non è dato conoscere. Semplicità e raffinatezza sono le caratteristiche essenziali del poeta, le cui parole, sempre ben soppesate e collocate con precisione magistrale, possono portarci momenti di autentica illuminazione.


Cambiamo completamente genere e atmosfere per assaporare l'ultima uscita di un'autrice che negli ultimi anni ha saputo raccogliere intorno a sé un pubblico tanto fedele quanto entusiasta. La Adems risulta una delle scrittrici più amate del momento, per quanto pubblichi sotto pseudonimo e intorno alla sua reale identità circolino ogni sorta di voci, ma nessuna certezza. C'è perfino chi sostiene che dietro alla sua figura si nasconda niente altri che Madama Piediburro, ma le congetture sono davvero troppe, necessiterebbero di un articolo a parte. Quel che è certo è che questi romanzi – dalle tinte fosche, pieni di azione e pensati ad arte per tenere col fiato sospeso fino all'ultima pagina – continuano a riscontrare un successo enorme. Se è vero che in estate si ha il tempo di lasciarsi catturare per dimenticarsi di se stessi e dei propri doveri, allora questo romanzo può fare al caso vostro.
Ma perché scegliere la Adems, invece di uno qualsiasi dei mille altri romanzieri del genere? È indiscusso che l'autrice abbia uno stile unico, basato su un principio semplice ma sorprendente: quello, cioè, di unire la spietatezza dei crimini più efferati, degli inseguimenti più mozzafiato, ad un linguaggio intriso di metafore e riferimenti culinari. Se vi sembra che paragoni arditi tra il colore del sangue e della marmellata di ciliegie siano risibili e di cattivo gusto, potreste ricredervi una volta immersi nella lettura. Ciò che apparentemente stona diventa per molti motivo di fascino, e non è detto che anche il più cinico dei lettori non si ritrovi, a libro completato, a tentare una delle tante e deliziose ricette sapientemente mescolate alla narrazione. La Adems, insomma, travalica le distinzioni di genere, e il risultato è curioso, bizzarro, e – almeno, stando alle vendite – sorprendentemente riuscito.


Questa non è che una brevissima panoramica delle ultime uscite letterarie: molti altri titoli meriterebbero la nostra attenzione, tuttavia questi sono quelli che potrebbero essere maggiormente apprezzati proprio in questa stagione. Le circostanze in cui si affronta una lettura influiscono sempre, in misura più o meno notevole, sull'esperienza che se ne fa; ciò non toglie che dei volumi validi possano essere apprezzati in qualsiasi momento, ma forse la giusta atmosfera aiuta ad immedesimarsi più a fondo, a lasciarsi trascinare dalle parole con maggiore trasporto.



 
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